LA FORMAZIONE DEI GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO Allegato Speciale alla Newsletter n luglio 2008

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1 LA FORMAZIONE DEI GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO Allegato Speciale alla Newsletter n luglio 2008 LA FORMAZIONE PER I GIOVANI e l UE LA FORMAZIONE e le CCIE LA FORMAZIONE DEI GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO ED IL CGIE LA FORMAZIONE DEI GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO E L UNIVERSITA Le politiche a favore dei giovani in Europa A cura dell Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all estero Ministero degli Affari Esteri La formazione come veicolo per la promozione del Made in Italy nel mondo: l impegno delle Camere di Commercio Italiane all estero per la qualificazione professionale del capitale umano I Master delle CCIE di Camilla Sala Area Comunicazione e Prodotti Informativi Assocamerestero I giovani italiani all estero come risorsa da sviluppare per la proiezione dell Italia nel mondo: le proposte in vista della Prima Conferenza Mondiale di Franco Santellocco Presidente della V Commissione tematica Formazione, impresa, lavoro e cooperazione del CGIE Formare gli italiani all estero o esserne formati? Di Patrizio Di Nicola Dipartimento di Sociologia e Comunicazione La Sapienza Università di Roma Dai figli ai coetanei: nel Queensland un progetto a largo raggio per la lingua e la cultura italiana di Marcello Giacomantonio Amministratore Delegato di Omniacom.org Consorzio per l erogazione dei corsi di laurea e master a distanza dell Università di Ferrara LA FORMAZIONE REGIONALE PER I GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO L ESEMPIO DELLA BASILICATA I CORSI DELLA CAMPANIA LE INIZIATIVE PUGLIESI Attività di formazione per lo sviluppo degli scambi Rocco Messina - Dirigente Ufficio Internazionalizzazione e Promozione dell Immagine Referente Osservatorio sulla formazione e lavoro dei lucani all estero rocco.messina@regione.basilicata.it Le politiche per i giovani lucani residenti all estero Pietro Simonetti Presidente della Commissione Regionale per i Lucani all estero La formazione professionale per i giovani campani all estero di Giovanni Fanzini Consulta Emigrazione - Regione Campania I giovani pugliesi all estero: le iniziative della Regione Puglia di Bernardo Notarangelo Osservatorio sulla formazione e sul lavoro Regione Puglia L Accademia dell enogastronomia per i pugliesi nel mondo di Giovanni Mariella Componente Ufficio di Presidenza del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo Per iscriversi o inviare articoli alla Newsletter scrivere a: newsletter.osservatorio@esteri.it Nonostante le informazioni contenute su questa Newsletter siano state controllate con accuratezza, si declina ogni responsabilità sull esattezza o completezza delle medesime. Si può copiare e distribuire la newsletter, senza scopo di lucro ed integralmente senza alterare il contenuto, a patto che ne venga citata la fonte.

2 LA FORMAZIONE PER I GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO e l UNIONE EUROPEA LE POLITICHE A FAVORE DEI GIOVANI IN EUROPA A cura dell Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all estero Ministero degli Affari Esteri Il destino dell Europa dipende in misura crescente dalla sua capacità di promuovere società che favoriscano l infanzia e la gioventù. Così si apre la Comunicazione della Commissione al Consiglio sulle politiche europee 1 concernenti la gioventù, importante riconoscimento della necessità di integrare i giovani nella società e nella vita lavorativa e di sfruttare meglio il loro potenziale per garantire il ritorno a uno sviluppo sostenuto e sostenibile in Europa. Tale posizione è stata portata avanti dalla Comunità europea sin dalla metà degli anni 80, quando, nel giugno del 1987 è stato realizzato il primo progetto Erasmus, uno dei più noti programmi europei a favore della mobilità degli studenti e degli insegnanti e dei progetti di cooperazione universitaria in Europa, che in oltre un ventennio ha fatto muovere più di giovani. La Comunità europea ha poi rafforzato questo nuovo indirizzo, arricchendo l offerta a favore dei giovani attraverso il finanziamento di nuovi programmi per la promozione della dimensione europea dell istruzione, della formazione e della mobilità: risalgono al 1985 i programmi Gioventù per l Europa, Leonardo, Socrate, Volontariato Europeo per lo Sviluppo (SVE), poi rinnovati nei programmi strutturali a favore della gioventù per il periodo di programmazione (Gioventù, Leonardo II e Socrates II). Una serie di documenti programmatici ha costituito lo scenario entro cui successivi programmi hanno potuto articolarsi. Nel 2002 è stato infatti varato dalla Commissione europea il Libro bianco Un nuovo impulso alla 2 gioventù europea, all esito di consultazioni nazionali ed europee che hanno riunito, a partire dal 2000, migliaia di giovani europei di età compresa fra i 15 e i 25 anni provenienti da una trentina di Paesi. Nel Libro bianco sono contenuti i 5 principi fondamentali dell UE in tema di gioventù: partecipazione dei giovani alla costruzione europea; impegno verso i temi dell occupazione giovanile, dell educazione, della formazione professionale e dell integrazione sociale; libertà, autonomia e cultura; valori europei, mobilità e rapporti con il resto del mondo. Nella primavera del il Consiglio europeo ha poi adottato il Patto Europeo per la Gioventù, parte della strategia di Lisbona riveduta finalizzata alla crescita e all occupazione, mirante a promuovere e realizzare la cittadinanza attiva dei giovani per una migliore occupabilità, integrazione e sviluppo sociale, facilitando al contempo la conciliazione della vita familiare con quella professionale. Quest iniziativa ha teso a valorizzare la tematica della gioventù in campi fondamentali del partenariato di Lisbona, in particolare nella strategia europea per l occupazione, nella strategia per l inclusione sociale nonché nel programma di lavoro Istruzione e formazione In particolare, senza poter in questo spazio risultare esaustivi, gli orientamenti integrati presenti nel Patto sottolineano l esigenza di potenziare e migliorare gli investimenti in capitale umano e di adattare i sistemi di istruzione e formazione alle nuove richieste di competenze. Ad esempio, nell intento di definire un riferimento comune per i sistemi e i quadri di qualificazione in tutta Europa, nel Patto si prevede che la Commissione proponga un programma di quadro europeo delle qualifiche, connesso, fra l altro, con Europass, lo strumento comunitario che fornisce il quadro unico europeo raccoglie in un'unica cornice i dispositivi europei che si propongono di rendere più chiare e trasparenti le 4 competenze acquisite nell'ambito dei percorsi di formazione, sia sul lavoro che nella vita quotidiana. Si prevede poi di sperimentare uno strumento specifico di riconoscimento del lavoro giovanile, lo Youthpass, da includere nel quadro di Europass. Per incentivare ulteriormente la mobilità dei giovani in Europa la Commissione ha anche proposto programmi rafforzati rivolti ai giovani, agli studenti e ai volontari, con nuove forme di attività di volontariato, al fine di ampliare e agevolare l accesso al Servizio Volontario Europeo (SVE). Infine la Commissione, al fine di realizzare lo scambio di buone pratiche anche in materia di mobilità, ha anche proposto la realizzazione di iniziative nuove specificamente rivolte ai giovani, da realizzare sulla falsariga dell iniziativa francese Jobs d été. 1 COM(2005) 206 def., Comunicazione della Commissione al Consiglio sulle politiche europee concernenti la gioventù Rispondere alle preoccupazioni dei giovani in Europa - attuare il patto europeo per la gioventù e promuovere la cittadinanza attiva, del , Comunicazione del Sig. Figel unitamente al Sig. Špidla 2 COM(2001) 681, poi ripreso nella successiva Risoluzioni del Consiglio pubblicata in GUUE, C 168, del 13 luglio COM(2005) 206 def., cit. 4 Decisione n. 2241/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 dicembre 2004 relativa ad un quadro comunitario unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze (Europass) ; newsletter.osservatorio@esteri.it 2

3 LA FORMAZIONE PER I GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO e l Unione Europea Sulla base di questo scenario nel 2007 è stata varata la nuova serie di strumenti miranti a realizzare gli obiettivi rinnovati della strategia di Lisbona per il periodo , attraverso i programmi Gioventù in azione e Lifelong Learning, aperti a tutti i cittadini. Gioventù in Azione è un programma di educazione non formale della Commissione Europea - Direzione Generale Istruzione e Cultura, attuato da Agenzie Nazionali (in Italia dall Agenzia Nazionale per i Giovani), mirante a promuovere progetti europei di mobilità giovanile internazionale di gruppo e individuale attraverso gli scambi e le attività di volontariato all'estero, l'apprendimento interculturale, rivolto a giovani di età compresa tra i 13 e i 30 anni. Esso promuove la cittadinanza attiva dei giovani, in generale, e la loro cittadinanza europea in particolare, mirando a sviluppare la solidarietà ed a promuovere la tolleranza tra i giovani, a rafforzare la coesione sociale dell'unione europea, a sviluppare la qualità dei sistemi di sostegno alle attività dei giovani, la capacità delle organizzazioni della società civile nel settore della gioventù ed a promuovere la cooperazione europea in materia di gioventù. Per maggiori informazioni si veda il sito Il Programma di istruzione e formazione durante l'intero arco della vita (Lifelong Learning) relativo 5 al periodo di programmazione , basato sui precedenti programmi del periodo Socrates, Leonardo da Vinci, E-learning e Jean Monnet, ha invece l obiettivo di sviluppare e di potenziare gli scambi, la cooperazione e la mobilità. Il programma intende così contribuire allo sviluppo della Comunità come società della conoscenza avanzata, caratterizzata da uno sviluppo economico sostenibile accompagnato da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell'occupazione, nonché da una maggiore coesione sociale. Il programma d'azione comprende sei sottoprogrammi, quattro dei quali settoriali. Tutte le azioni comprendono gli aspetti attinenti alla mobilità, alle lingue e alle nuove tecnologie. Nello specifico, risultano di particolare interesse per i giovani il notissimo programma Erasmus, riguardante l'insegnamento superiore formale, nonché l'insegnamento e la formazione professionali di livello superiore, indipendentemente dalla durata del corso o del diploma, ivi compresi gli studi di dottorato. Una importante innovazione rispetto alle programmazioni precedenti è data dall inserimento della formazione professionale di livello superiore fra le competenze del programma Erasmus, non più oggetto del programma Leonardo da Vinci. Il programma ha due obiettivi specifici: favorire la realizzazione di uno spazio europeo dell'insegnamento superiore e rafforzare il contributo dell'insegnamento superiore e del perfezionamento professionale al processo d'innovazione. A tal fine esso può sostenere, fra l altro, azioni di mobilità degli studenti (studi, formazione, stage), programmi intensivi Erasmus organizzati su base multilaterale; progetti multilaterali sull'innovazione, sulla sperimentazione e sullo scambio di buone pratiche; reti multilaterali; misure d'accompagnamento. Per ulteriori informazioni si consulti il sito della Direzione Generale Istruzione e Cultura, Programma Erasmus Il programma Leonardo da Vinci riguarda invece l'insegnamento e la formazione professionali non rientranti nel livello superiore. Esso si pone come obiettivo l ausilio nell acquisizione di conoscenze, competenze e qualifiche che possano contribuire allo sviluppo personale, all attitudine al lavoro e alla partecipazione al mercato del lavoro europeo; il sostegno al miglioramento dell innovazione, alla formazione professionale e alla mobilità. A tale riguardo, il programma persegue obiettivi operativi volti a sviluppare e a potenziare la mobilità, anche nell ambito della formazione permanente; la cooperazione tra i vari operatori; l'elaborazione di pratiche innovative e il loro trasferimento tra Paesi; la trasparenza e il riconoscimento delle qualifiche e delle competenze, ivi comprese quelle acquisite nell'ambito dell'apprendimento non formale ed informale; l'apprendimento delle lingue straniere. Per ulteriori informazioni si consulti il sito della Direzione generale istruzione e cultura, Programma Leonardo da Vinci: Altri siti utili, per informazioni di tipo generale, sono i per l informazione EURES (portale europeo per la mobilità professionale, sito e PLOTEUS (portale delle opportunità di apprendimento in Europa, sito Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all estero Ministero degli Affari Esteri info.osservatorio@esteri.it 5 Decisione n. 1720/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 novembre 2006 che istituisce un programma d'azione nel campo dell'apprendimento permanente. ; newsletter.osservatorio@esteri.it 3

4 LA FORMAZIONE IMPRENDITORIALE LA FORMAZIONE COME VEICOLO PER LA PROMOZIONE DEL MADE IN ITALY NEL MONDO: l impegno delle Camere di Commercio Italiane all estero per la qualificazione professionale del capitale umano di Camilla Sala Area Comunicazione e Prodotti Informativi Assocamerestero Nel corso degli ultimi anni, i processi di globalizzazione hanno favorito la libera circolazione non solo di merci e capitali, ma anche di persone, idee e immagini. La progressiva erosione dei confini nazionali ha dunque inciso profondamente sia sull assetto economico-commerciale dei singoli Stati che sugli aspetti più legati a come ciascun Paese scommette sul proprio sviluppo futuro, investendo in formazione, ricerca e università e promuovendo la mobilità internazionale e il trasferimento di conoscenze e competenze. Un mercato globale sempre più ampio e competitivo e la necessità di reperire risorse umane qualificate impongono infatti un continuo aggiornamento delle professionalità, e ciò porta a guardare con interesse tutte quelle iniziative in grado proprio di favorire il matching tra la domanda da parte delle imprese di operatori fortemente specializzati e l offerta di competenze e capacità professionali provenienti anche da altri Paesi. Proprio in questo contesto multiculturale, il network delle Camere di Commercio Italiane all Estero (CCIE), che oggi conta 74 strutture distribuite in 48 Paesi, rappresenta un riferimento essenziale. Grazie al radicamento sui territori esteri e alla loro natura bi-nazionale, le CCIE sono in grado di svolgere il delicato ruolo di mediatore tra contesti distanti non solo dal punto di vista geografico, ma anche per abitudini, linguaggi e comportamenti. Essendo inoltre soggetti a base imprenditoriale, le CCIE riescono a tradurre tutte le attività di formazione e informazione professionale in un ottica di agevolazione del business per le imprese italiane ed estere loro associate. Le Camere sono infatti in grado, da un lato, di recepire le istanze di cui sono portatrici molte aziende che incontrano difficoltà nell individuare professionalità funzionali allo sviluppo del loro business, dall altro di venire incontro a queste esigenze identificando quelle più adeguate per soddisfarle. Proprio perché consapevoli di quanto investire in risorse umane qualificate sia un prerequisito indispensabile per lo sviluppo di un paese, nel corso del 2007 le CCIE si sono fatte promotrici di oltre 300 iniziative formative a beneficio di circa imprese, cercando sempre di favorire il trasferimento di conoscenze, esperienze e best practice tra le realtà italiana ed estera. I servizi di aggiornamento e qualificazione delle competenze imprenditoriali hanno come obiettivo quello di fornire agli imprenditori una conoscenza più approfondita su tematiche specifiche. Si tratta, in sintesi, di seminari e workshop organizzati per favorire lo scambio di know-how e approfondire argomenti già oggetto di attività di primo orientamento, come la disciplina contrattualistica locale e le opportunità di investimento offerte dai diversi mercati.

5 LA FORMAZIONE IMPRENDITORIALE Forte è l attenzione che le CCIE riservano non solo alla formazione manageriale, ma anche a quella postlaurea e rivolta a giovani studenti universitari. Sin dal 2004, infatti, le CCIE, sulla base di un accordo stipulato tra Assocamerestero Associazione delle Camere di Commercio Italiane all Estero e CRUI Conferenza Rettori Università Italiane promuovono programmi di tirocini formativi presso le proprie strutture. Tali tirocini, che si rivolgono a giovani neolaureati italiani, si inseriscono in un percorso di collaborazione finalizzato a sviluppare e ottimizzare l impiego e le performances professionali del capitale umano a sostegno dei processi di internazionalizzazione. Ad oggi, questo programma di tirocini, giunto alla sua ottava edizione, ha permesso di offrire un esperienza lavorativa a quasi 400 tra studenti e neolaureati italiani. Le candidature ricevute in questi ultimi 4 anni di attività rappresentano una chiara testimonianza di come opportunità di questo genere vengano recepite dai giovani, sempre più consapevoli della necessità di un esperienza all estero quale componente fondamentale per il proprio percorso di crescita umana e professionale. Oltre a partecipare al programma di tirocini CRUI-Assocamerestero, le CCIE realizzano numerose altre attività formative. La programmazione per l anno in corso prevede lo svolgimento di oltre 150 iniziative nell ambito della formazione studentesca, che vanno dall organizzazione di seminari, conferenze e corsi di lingua, alla collaborazione con Istituti di Scuola Secondaria Superiore per approfondimenti su temi di particolare interesse, all organizzazione di master post-universitari, realizzati grazie all expertise acquisita in questo campo da alcune CCIE, come quelle di Bruxelles, Lussemburgo e Londra, all offerta di stage nell ambito di accordi stipulati dalle singole Camere con alcune Università italiane e di vere e proprie attività di work experience. Il successo dei progetti formativi delle CCIE è testimoniato, oltre che dal numero sempre crescente di studenti che richiedono di esserne coinvolti, dal vantaggio competitivo che comporta il contatto con una realtà come quella del sistema camerale italiano all estero: se, infatti, da una parte vi è la possibilità di conoscere, oltre al Paese estero in cui si realizza l esperienza, la realtà lavorativa di una CCIE; dall altra vi è la possibilità di entrare in contatto con un cospicuo numero di imprese estere ed italo-estere associate alle Camere, che a sua volta può costituire una valida opportunità per estendere la propria esperienza di tirocinio anche al mondo imprenditoriale, sempre più alla ricerca di figure professionali a vocazione internazionale. Per informazioni: Camilla Sala Area Comunicazione e Prodotti Informativi Assocamerestero info@assocamerestero.it Il Programma Assocamerestero-CRUI Il "Programma di stage Assocamerestero - Università Italiane costituisce una collaborazione fra Assocamerestero e le Università italiane, col supporto della Fondazione CRUI in qualità di gestore organizzativo. Gli stage hanno come obiettivo l'acquisizione di una conoscenza diretta e concreta del mondo del lavoro, in particolare dell'attività svolta dalle Camere di Commercio Italiane all'estero, al fine di completare e/o favorire il percorso formativo universitario dello studente o di agevolare le scelte professionali dei neo-laureati. Il programma è riservato a laureandi e laureati di vecchio e nuovo ordinamento particolarmente meritevoli e potenzialmente interessati ad intraprendere una carriera internazionale all'interno del sistema imprenditoriale italiano od estero. Per maggiori informazioni: ; newsletter.osservatorio@esteri.it 5

6 LA FORMAZIONE IMPRENDITORIALE I Master delle CCIE Il Master in Studi Europei e il Corso di Specializzazione in Cooperazione allo Sviluppo della Camera di Commercio Belgo-Italiana Il Master in Studi Europei ( organizzato in collaborazione con l Istituto di Studi Europei dell Università di Bruxelles, è consigliato per coloro che desiderano studiare, comprendere e sperimentare l Europa. Si tratta di un programma post-universitario che permette a 40 giovani laureati di acquisire le competenze di consulente comunitario e di esperto in progetti europei, sempre più richiesti nel mercato internazionale del lavoro. Il Corso di specializzazione in Cooperazione allo Sviluppo ( organizzato in collaborazione con la Rappresentanza de la Regione Liguria a Bruxelles e il Dipartimento di Studi Internazionali dell Università di Padova, prevede 70 ore di formazione svolte a Bruxelles, nel quartiere delle istituzioni europee. L obiettivo di questa formazione è di fornire ai partecipanti i metodi analitici e pratici essenziali che permettono di avvicinarsi e comprendere la politica europea di cooperazione allo sviluppo e di gestire efficacemente i progetti in questo campo. 4to MASTER IN HOSPITALITY AND HOTEL MANAGEMENT della CCIE di Londra Sono aperte le selezioni alla quarta edizione del Master in Hospitality & Hotel Management, organizzato dalla Camera di Commercio Italiana & Industria per il Regno Unito, con il patrocinio della British Chamber of Commerce for Italy ed in collaborazione con l ENAIP, Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale. Il Master in Hospitality & Management avrà luogo a Londra dal 1 al 28 Ottobre 2008, presso la sede dell ENAIP, 134 Clerkenwell Road London EC1R 5DL. Il Master si propone di fornire a tutti i partecipanti le competenze richieste dal mercato per poter entrare a far parte della nuova generazione di manager della ricettività alberghiera/ristorativa. La capacità di rispondere efficacemente ai sempre più frequenti cambiamenti degli scenari in cui si opera è ormai divenuta una necessità di cui nessun manager può ormai fare a meno. Per ulteriori informazioni e scaricare il modulo di partecipazione, si invita a cliccare qui o contattare gli organizzatori scrivendo una a master@italchamind.org.uk Il Master in Finanza Internazionale. Audit & Control e il Master in Private Equity e Fondi d Investimento della CCIE di Lussemburgo Sono due i Master organizzati dalla CCIE di Lussemburgo. Il Master in Finanza Internazionale. Audit e Control, alla sua VI edizione, avrà inizio a partire dal 13 ottobre e durerà fino al 18 dicembre La Prima edizione del Master in Private Equity e Fondi d Investimento, cominciata il 2 giugno 2008, giungerà alla conclusione il 25 luglio. Per informazioni: info@ccil.lu ; newsletter.osservatorio@esteri.it 6

7 LA FORMAZIONE DEI GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO ED IL CGIE I GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO COME RISORSA DA SVILUPPARE PER LA PROIEZIONE DELL ITALIA NEL MONDO: le proposte in vista della Prima Conferenza Mondiale di Franco Santellocco Presidente della V Commissione tematica Formazione, impresa, lavoro e cooperazione del CGIE Nel contesto migratorio attuale in cui va attenuandosi il legame con l Italia della diaspora in generale, ed in particolar modo dei discendenti di seconda e terza generazione, i giovani italiani all estero devono essere considerati un importante risorsa per la proiezione dell Italia nel mondo. In questa direzione, si muove il Documento propositivo dei giovani esperti CGIE del novembre 2007, il quale conferma la volontà di indire nel 2008 la prima Conferenza mondiale dei giovani italiani all'estero, e specifica i cinque concetti principali su cui si ritiene opportuno riflettere: l esigenza di migliorare l informazione a tutti i livelli per favorire il recupero della memoria; il rafforzamento dell identità italiana; l interculturalità del vissuto degli emigrati; l esigenza di un interscambio fra le comunità estere e l Italia; e soprattutto la rilevanza del tema della formazione professionale e del lavoro per le nuove generazioni. Le riflessioni sui cinque temi sono state approfondite durante le 22 pre-conferenze territoriali che hanno avuto luogo a partire dalla fine del 2007 fino inizio del Città del Messico, Lima, Londra, Bruxelles, Madrid, Stoccolma, Algeri, Canberra, Newark: sono solo alcune delle città in cui i giovani italiani si sono riuniti insieme ai rappresentanti locali del CGIE e dei Comites, per preparare il loro primo incontro mondiale. In materia di formazione professionale e lavoro, sono diverse le proposte avanzate durante le Pre- Conferenze Paese alla fine del 2007: potenziamento dei programmi di scambio interculturale; riconoscimento dei titoli di studio e sottoscrizione di accordi fra università italiane ed estere; creazione di una guida informativa per i giovani in mobilità formativa od occupazionale; rafforzamento della diffusione delle informazioni relative alle opportunità formative e coordinamento tra gli uffici di collocamento italiani ed esteri. Durante l Assemblea Plenaria del 5,6 e 7 marzo 2008, il CGIE è tornato a discutere sul tema della I Conferenza Mondiale dei Giovani Italiani nel Mondo e - in questa occasione - il Segretario Generale Elio Carozza ha proposto di dare avvio ad una seconda tornata di Incontri/Paese a partire dal mese di giugno 2008, confermando la necessità di realizzare l incontro intercontinentale entro il 2008 (Il Consiglio generale e i giovani residenti all estero verso la Conferenza Mondiale). Il secondo ciclo di Conferenze è attualmente in corso: fino ad ora i giovani italiani residenti in Spagna, Grecia, Turchia, Israele, Germania, Austria, Svizzera, Croazia, Australia, Belgio, Lussemburgo e Olanda si sono incontrati per fare il punto sullo stato di avanzamento dei preparativi e per rielaborare le loro proposte in vista del loro primo incontro mondiale. In questa seconda tornata, si è insistito sulla necessità di riavvicinare i giovani al mondo dell associazionismo ed ai Comites, anche creando al loro interno una parte prettamente dedicata ai giovani. Un primo passo in questa direzione è stato già fatto dai Giovani Italiani d Australia, recentemente riunitisi in una nuova associazione, chiamata appunto G.I.A., già attiva nell organizzazione della Prima Conferenza dei Giovani d Australia. Al contempo, strumenti di informazione moderni sono fondamentali per la comunicazione con le nuove generazione: si saluta pertanto con piacere l avvio del Forum Giovani pubblicato sul sito nella speranza di un suo potenziamento. Inoltre, ancora forte è stato l accento posto sulla formazione, soprattutto in Germania dove si ragiona sul bilinguismo e si propone, tra l altro, l incentivazione degli scambi studenteschi e dei corsi universitari in lingua italiana. Le questioni emerse rappresentano un importante elemento di analisi e saranno al centro della collaborazione fra i Comites ed il CGIE, impegnati nell organizzazione della Conferenza. Franco Santellocco ; newsletter.osservatorio@esteri.it 7

8 LA FORMAZIONE DEI GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO E L UNIVERSITà FORMARE GLI ITALIANI ALL ESTERO O ESSERNE FORMATI? Di Patrizio Di Nicola Dipartimento di Sociologia e Comunicazione Sapienza Università di Roma 1. Che tra le leve strategiche per la competitività di una nazione vi sia la formazione è ormai cosa nota. E infatti dimostrata l esistenza di un legame strettissimo tra gli investimenti nelle risorse umane e la crescita della produttività del lavoro e del benessere economico. Il legame fra formazione e produttività è amplificato dalle trasformazioni politiche ed economiche avvenute su scala planetaria, i quali a loro volta hanno un impatto immediato sui modelli e sui sistemi di formazione. Non è un caso che Paesi quali Singapore, la Repubblica di Corea, l India, che hanno dato vita al cosiddetto miracolo asiatico, lo abbiano fatto anche attraverso un costante investimento competitivo sulla formazione e l educazione. Le aziende hanno reagito velocemente, seppur in maniera un po scomposta, alla disponibilità e alla crucialità di personale sempre più qualificato, innescando quella che è stata chiamata guerra dei talenti : nella ricerca spasmodica di persone sempre più istruite, hanno considerato il talento un bene scarso, da accaparrare a qualsiasi costo. Tali trasformazioni hanno creato forti tensioni all interno dei sistemi formativi. Anzitutto sono emersi, anche sull onda della cosiddetta Net Economy, alcuni poli di eccellenza: non è un caso che gli enfants prodige della Silicon Valley, malgrado le leggende in circolazione su garage paterni in cui si sperimentavano idee folli, vengono tutti dalle università dell Ivy League: Columbia, Princeton, Yale, e poche altre. In queste università, è venuto meno il modello tradizionale di formazione che attribuiva all insegnante e all organizzazione universitaria la completa responsabilità delle decisioni riguardanti l oggetto, le finalità, le modalità e i tempi dell apprendimento, lasciando allo studente un ruolo assolutamente subordinato e marginale, consistente nel seguire le istruzioni dell insegnante. Nella fase attuale, viceversa, il potere nel processo formativo si sposta verso i discenti. E in forte crescita la capacità delle persone di essere autonome, il che comporta una maggiore partecipazione e personalizzazione del progetto di apprendimento. Studiare oggi significa attivare una ricerca in cui la persona mira a qualcosa di nuovo, in cui il docente assume il ruolo di mediatore interculturale, e il ruolo organizzato delle istituzioni è sempre meno direttivo. 2. In tale contesto fortemente complessificato si iscrive il capitolo della formazione degli Italiani all estero. Essa, spesso, viene perseguita dalle autorità italiane secondo un modello ipertradizionale di supporto all occupazione, nel paese di residenza, ovvero in caso di rientro in patria. Si da quindi per scontato che l Italiano all estero sia un soggetto da addestrare all uso di particolari macchinari, ovvero da orientare al fine di permettergli di trovare un lavoro, al quale va fornita soprattutto una professione, a volte old economy. Si tratta di una visione che manca di una seppur minima ambizione strategica. Oggi la fuoriuscita di italiani dai confini, specialmente quella verso gli Stati Uniti, l Inghilterra e la Francia, assume le caratteristiche prevalentemente di un emigrazione intellettuale: temporanea, come avviene nel caso degli studenti che si recano all estero per seguire corsi di specializzazione universitari, o per i dipendenti delle aziende multinazionali, ma che può in diversi casi divenire permanente, tanto che si parla con sempre più insistenza di «fuga dei cervelli». ; newsletter.osservatorio@esteri.it 8

9 LA FORMAZIONE DEI GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO E L UNIVERSITà Basti qualche numero per rendersi conto del fenomeno dell attrattività di alcuni milieu americani: alla data del 15 gennaio 2008, negli Usa risiedevano 979 mila stranieri con un visto di studio. Oltre 110 mila erano in una Università Californiana, 85 mila a New York, e 113 mila studiano in un programma di dottorato di ricerca post laurea. Ma possiamo leggere la fuga dei cervelli anche da un altro versante, tutto interno alla Comunità Europea. Questa la storia: recentemente si sono concluse le valutazioni per l assegnazione dei fondi a giovani ricercatori da parte del Consiglio Europeo delle Ricerche. Si tratta di un fondo assegnato a progetti sulla base del solo merito scientifico, una vera rarità per alcuni versi. I vincitori, circa 300 in tutta Europa, possono decidere in quali Nazioni spendere il loro assegno di ricerca. Scelta, ovviamente, che dipende dalla fama delle Università e dalle attrezzature che verranno messe a disposizione dei ricercatori. Ebbene, gli italiani che hanno concorso alla borsa di studio sono stati oltre 1600 (a fronte di 600 domande dalla Francia, ad esempio), a riprova che per un giovane ricercatore in patria c e pochissimo spazio per lavorare. I vincitori italiani sono stati 35 (non male, se comparati ai 32 francesi o 30 inglesi). Purtroppo, di questi, solo 22 hanno scelto di rimanere in Italia; 13 andranno in altre Nazioni, mentre dall estero ne arriveranno solo tre. Se guardiamo al Regno Unito capiamo cosa significa essere competitivi in questo settore: dei 30 ricercatori inglesi, 24 restano li, e ad essi si aggiungono ben 34 studiosi di altri Paesi (tra cui 6 nostri) che hanno scelto di trasferirsi in una università della Gran Bretagna. E più o meno lo stesso accade in Francia. Per noi, una occasione persa. 3. Oggi, una nazione come l Italia che volesse spendere bene i fondi per la formazione dei compatrioti all estero non ha altra scelta che concentrare tutte le risorse possibili al fine di costruire un progetto di valorizzazione dei nostri cervelli all estero. A poco vale la velleitaria idea di far rientrare i cervelli, almeno in assenza di una nuova politica nazionale per la ricerca scientifica di ampio respiro (ad esempio su 25 anni). Chi se ne è andato nella stragrande maggioranza dei casi lo ha fatto per necessità. Come notava ben cinque anni fa Claudia Di Giorgio, gli scienziati italiani "non sono partiti come liberi viaggiatori del mondo, non si sono globalizzati: è stata la mancanza di opportunità a farli andare via. Sono stati esportati. E il ritmo di questa esportazione si va facendo progressivamente più accelerato, via via che i ripetuti blocchi di assunzioni e i continui tagli finanziari - e le politiche baronali nell'università - rendono sempre più improbabile ottenere posizioni permanenti nelle Università e negli enti di ricerca" 6. A queste persone, almeno nella loro fase iniziale della carriera all estero, è possibile erogare moduli formativi intesi a renderli ricettivi nei confronti delle occasioni che l Italia può offrire loro, pur rimanendo all estero. Essi possono costituire una testa di ponte, nei paesi dove risiedono, per le imprese italiane, al fine di conoscere meglio i mercati e penetrarli con maggiore sicurezza. E ciò si applica non solo al sistema economico, ma anche alla cultura con annessi e connessi. Sono richiesti, quindi, progetti formativi bidirezionali, in modo che i cittadini italiani all estero conoscano meglio le occasioni offerte dal nostro sistema Paese (sempre che sia possibile spiegarlo), e le organizzazioni italiane capiscano la potenzialità dei nostri cervelli all estero. Altrimenti, le poche risorse che abbiamo verranno sprecate. Patrizio Di Nicola patrizio.dinicola@uniroma1.it 6 Di Giorgio, C., Cervelli export, Roma, ADN Kronos, ; newsletter.osservatorio@esteri.it 9

10 LA FORMAZIONE PER I GIOVANI e l UNIVERSITA DAI FIGLI AI COETANEI: NEL QUEENSLAND UN PROGETTO A LARGO RAGGIO PER LA LINGUA E LA CULTURA ITALIANA di Marcello Giacomantonio Amministratore Delegato di Omniacom.org Consorzio per l erogazione dei corsi di laurea e master a distanza dell Università di Ferrara Non solo i figli dei residenti in Australia C è aria di grande soddisfazione fra i nostri connazionali in Queensland, Australia. Da qualche anno il progetto promosso dall ISC, il Comitato Scolastico Italiano per la diffusione della lingua e della cultura italiana, sta avendo un grande sviluppo e finalmente approda ad un importante risultato. Dal 2008 infatti al North Lakes State College, a nord di Brisbane, un intera sezione della scuola superiore studierà in italiano le materie fondamentali: matematica, scienze, storia e geografia, e naturalmente italiano. Da settembre 2007 un gruppo di esperti ha costituito una comunità professionale virtuale per avviare il progetto e creare tutti i servizi necessari a supportarlo. Ma questa esperienza è solo la punta dell iceberg, in realtà in tutto il Queensland e persino fra gli aborigeni del nord, ci sono classi di studio della nostra lingua e cultura, a riprova del fatto che l Australia è davvero un paese multiculturale in cui l insegnamento delle lingue straniere è organizzato all interno della divisione LOTE (Languages Other Than English) dai ministeri dell istruzione in ogni stato. L italiano è la seconda lingua dopo l inglese e grazie all importante lavoro svolto dall ISC è visto con grande interesse dal Department of Education dello stato, che solo sulla Sunshine Coast (regione del Queensland) investe più di un milione di dollari l anno per lo studio dell Italiano. Il successo dell Italiano nella Sunshine Coast, Brisbane e nella Gold Coast in particolare, è comprovato dalla presenza di ben 11 cluster (gruppi di 4/5 scuole primarie che convogliano i loro studenti su un unica High School della zona), dalla presenza dell italiano nell Università locale e dalla continua richiesta per inserire l italiano nelle nuove scuole primarie che vengono aperte sulla Sunshine Coast e nella periferia Nord di Brisbane. Nel 2008, nell intera zona Gold Coast- Brisbane- Sunshine Coast gli studenti di Italiano nella scuola Primaria sono in totale 11,000 da Year 1 a Year 7, ed ora con la nuova sperimentazione dell Italian immersion si completa un ciclo importante che rinforza la presenza nella scuola superiore. Di fronte a questo sviluppo, alla grande domanda e diffusione e alle distanze immense del territorio, è venuto spontaneo al Comitato chiedere ad Omniacom, con cui collabora da lungo tempo, di supportare il progetto con l avvio di un sistema di elearning che integri le attività di insegnamento in aula. Il contesto per l italiano Fondato nel 1985, il Comitato Scolastico Italiano svolge da 23 anni la sua attività di sostegno, promozione e divulgazione della lingua e cultura Italiana e offre assistenza ai connazionali nella regione della Sunshine Coast e Gold Coast (South East Queensland). Opera in stretta collaborazione e con il vitale supporto del Consolato e della Direzione Didattica di Brisbane, con il Dipartimento dell Educazione del Queensland, i presidi, i rappresentanti delle scuole statali, cattoliche private, e la locale Università. L ISC svolge un ruolo importante nella comunità italiana locale offrendo aiuto e una continua assistenza ai connazionali e ai loro famigliari. È anche a disposizione della comunità australiana locale con le risorse didattiche e culturali di cui dispone presso il proprio Centro e promuove tutto ciò che fa parte della cultura e del moderno stile di vita italiano, invogliando in particolare gli utenti a visitare l Italia, sia a scopo turistico culturale che a scopo commerciale. Esso è radicato principalmente nella Sunshine Coast, una delle regioni in Australia con il maggior indice di crescita demografica ed economica di tutto il continente, sia a causa della felicissima posizione geografica che per il clima. Il turismo e le industrie collaterali attirano un grande numero di persone sulla Sunshine Coast. Questa continua, veloce espansione ha portato alla costruzione di nuove scuole, e all`ampliamento delle esistenti, la richiesta di insegnamento della lingua e cultura italiana è in continua ascesa, sia a livello elementare che secondario inferiore e superiore. Il Comitato segue attentamente i continui cambiamenti che hanno luogo in Australia nel campo educativo ed istituzionale. Si è infatti, a tale proposito, attrezzato di sistemi tecnologici che soddisfano i requisiti del nuova società multimediale, tramite Internet e sistemi di video conferenza. Strettissimo è il rapporto con i direttori locali del Department of Education, il rapporto tra Stato del Queensland e Italia ha avuto una recentissima ratifica nel Memorandum of understanding appena firmato. Inoltre il Comitato si occupa della gestione di tutti i docenti di lingua e cultura italiana sulla Sunshine Coast, i quali usufruiscono anche dei servizi di aggiornamento pedagogico-professionale, del materiale didattico e multimediale (Internet incluso) a disposizione presso il proprio Centro Culturale. In collaborazione con il Dipartimento dell Educazione, offre un corso annuale di Proficiency, che come sempre si svolge presso la sede del ISC, per aggiornare i docenti non di madre lingua italiana all insegnamento dell italiano. I corsi di Italiano nelle scuole statali primarie e secondarie fanno parte integrante delle materie di studio, sono allineate con il curriculum scolastico australiano e pertanto i risultati sono riportati sulla pagella scolastica. I corsi vanno dalle scuole materne alle superiori, per sfociare in un secondo tempo, nella locale Università, dove sono stati istituiti corsi di italiano. Il Comitato organizza anche corsi serali di lingua e cultura italiana ed ha sviluppato una propria biblioteca di materiali di supporto per l insegnamento dell italiano a livello di scuola primaria, una serie di 5 volumi (Andiamo in Italia) e 2 ulteriori di materiali culturali (Qui Italia), che sono adottati e utilizzati non solo in Queensland, ma in tutta l Australia. Nell ultimo anno i testi venduti sono stati oltre 18000, di cui 8800 venduti in Queensland, e il resto negli altri Stati della Federazione Australiana. Una società altamente ed efficacemente tecnologica come quella Australiana richiede in continuazione servizi e materiali che forniscano qualità garantita e aggiornamento continuo. In questo contesto infatti i materiali sono stati appena rivisti e adattati al nuovo curriculum dell Education Deptartment secondo un piano di sviluppo statale che culminerà nel Materiali in rete ed e-learning sono quindi parte importantissima del panorama culturale australiano, in cui il lifelong learning è già pratica costante e supportata. (cfr. Tafe Institutes, come affiancamento alle Università per la formazione di terzo livello). ; newsletter.osservatorio@esteri.it 10

11 LA FORMAZIONE PER I GIOVANI e l UNIVERSITA Un piano di sviluppo e molti progetti In questo scenario il Comitato ha pensato di sviluppare un programma di sviluppo ampio ed articolato, che possa mettere a frutto i molti collegamenti e le risorse disponibili sia in Italia che in Australia. Un sistema di elearning per l italiano Il primo passo è stato quello di varare il progetto base Un sistema di elearning per l italiano, il sistema di supporto per l apprendimento nel Queensaland, che presenta il grande vantaggio di mantenere un contatto progettuale, di consulenza ed operativo costante con l Italia. Il progetto prevede l implementazione di un sistema di elearning dedicato alla lingua italiana ed è già stato avviato dall ottobre I corsi permettono agli studenti di usufruire di un modello formativo particolarmente innovativo che va gradualmente ad integrare la frequenza dalle attività in presenza a quelle a distanza, realizzando vere e proprie comunità di apprendimento. Il modello prevede momenti di incontro anche in videoconferenza o webtv (seminari, laboratori, ecc.), ma al contempo sta sviluppando una metodologia partecipativa online che integra attività di apprendimento collaborativi, utilizzo di learning object, un tutorato metodologico attento e la realizzazione di elaborati spesso in condizioni di laboratorio virtuale. I contenuti saranno predisposti sotto forma di courseware (learning object, video, articoli, report, unità didattiche testuali, ecc.) il tutto disponibile sul sistema di elearning. Questa metodologia formativa integrata consente allo studente di ottimizzare il tempo di studio e di apprendimento grazie ad una sinergia tra i momenti formativi e soprattutto di definire un orario di studio flessibile in base alle proprie esigenze di occupazione. Il sistema di elearning è un vero e proprio Campus Virtuale, una scuola sul web che, attraverso un sofisticato sistema di servizi, permette la creazione di ambienti virtuali per l'apprendimento. Si tratta di ambienti che ricalcano la logica di un centro formativo reale articolato in spazi diversi, ognuno dei quali svolge una funzione specifica. Da marzo 2008 un tutor selezionato da Omniacom opera a tempo pieno presso l ISC aiutando il personale docente e i responsabili a strutturare materiali e programmi di apprendimento tramite questo Virtual Campus. L obiettivo è quello di avere un sistema integrato completo per l avvio del In questo grande sforzo progettuale, nonostante Omniacom possa contare sul supporto delle università con cui collabora, si è sentita la necessità di avere un partner adeguato sull aspetto scientifico primario: la lingua italiana stessa. Per questo è stato coinvolto uno dei più prestigiosi partner del settore, il consorzio ICON, costituito da 22 università italiane, che offre corsi on line che consentono di imparare la lingua italiana o di migliorarne la conoscenza ed ha una vocazione nativa per l elearning. Con ICON, l ISC e Omniacom stanno affrontando la messa a punto del piano di sviluppo. Corso base di lingua italiana Il progetto prevede anche di valorizzare quanto già si stava sviluppando, ed in particolare la costruzione di un corso base di lingua italiana utilizzabile per il primo anno delle scuole secondarie (Year 6) e successivi, ma con moduli di recupero per chi dimostrasse dei debiti di apprendimento. Il progetto sarà realizzato con una strategia innovativa di aggregazione e riutilizzo dei learning object, secondo il modello proposto da IMS Learning Design Specification Level C. Grazie all applicazione di questa specifica i materiali didattici possono essere utilizzati in modo altamente flessibile, integrando attività in presenza e a distanza, pubblicati sia su LMS che su CD-ROM. Inoltre grazie ad uno specifico strumento del modulo Delivery del Virtual Campus, sarà possibile avere anche su CD- ROM la stessa programmazione di percorso delle attività online. Il discente potrà così seguire sul proprio PC un percorso condizionato dal superamento di prove e test, dallo studio di materiali e documenti. I dati del monitoraggio di questa attività verranno registrati sul PC e potranno essere trasferito sul LMS ad una successiva connessione online, permettendo di avere un quadro di monitoraggio complessivo di allievi e gruppi differenti. Questo consentirà la partecipazione ai corsi anche a discenti residenti nelle zone più lontane e disagiate, o che avessero problemi di mobilità e connessione. La biblioteca digitale dell ISC Infine il progetto prevede il recupero della biblioteca del Centro Culturale dell ISC a Minyama (QLD), tramite la costruzione di una biblioteca digitale che raccolga tutto il patrimonio informativo dell ISC e che permetta di accedere ai documenti, ai materiali didattici ed alle informazioni in modalità integrata. Il sistema integrerà moduli di Open Knowledge Management (OKM) grazie all utilizzo del modulo Pegasus LMS OKM. Questo modulo (sviluppato in collaborazione con il CNR e l Università di Pisa) consentirà un processo di analisi e marcatura semantica altamente sofisticato di tutti i documenti, facilitando la catalogazione, la ricerca e il riuso di ongi materiale didattico. La raccolta dei documenti verrà analizzata in modalità semi-automatica, controllata a diversi passi facoltativi da un operatore, tutti i documenti contribuiranno alla costruzione di un glossario indicizzato e di un thesaurus tematico, i termini così organizzati verranno automaticamente utilizzati per marcare i documenti e renderli quindi disponibili ad una ricerca più efficace. Il lavoro di costruzione della biblioteca digitale di ISC verrà sviluppato grazie anche ad un processo di rinnovamento dei contenuti supportato dalle università italiane che collaboreranno al progetto in particolare il corso di laurea di Tecnologo della Comunicazione audiovisiva e multimediale dell Università di Ferrara, che ha stipulato con ISC una convenzione di tirocinio e faciliterà lo scambio di studenti che si potranno recare in Queensland a supportare la missione della lingua e cultura italiana. Conclusioni Il caso del Comitato Scolastico Italiano dimostra come un organismo promosso dagli italiani residenti all estero possa crescere e diventare l alfiere della promozione della cultura italiana nel proprio territorio, se opportunamente supportato dalle nostre istituzioni e dalle risorse di qualità che il nostro Paese è in grado di mettere in campo. Marcello Giacomantonio - giacomantonio@omniacom.org ; newsletter.osservatorio@esteri.it 11

12 LA FORMAZIONE REGIONALE PER I GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO L esempio della Basilicata ATTIVITÀ DI FORMAZIONE PER LO SVILUPPO DEGLI SCAMBI di Rocco Messina Osservatorio sulla formazione e lavoro dei lucani all estero Ufficio Internazionalizzazione e Promozione dell Immagine Regione Basilicata Nel mondo ci sono 169 associazioni di lucani. Si tratta di una rete stabile che consente alla Regione di veicolare iniziative non legate a un ricordo o a un immagine, ma capaci di far stare le nostre imprese dentro il processo di globalizzazione in atto. La Regione Basilicata sta preparandosi ad istituire all estero gli Sportelli Basilicata nell ambito delle strutture delle associazione collegati in rete e attraverso contact center multilingue. Verranno formati giovani operatori di questi sportelli, anche attraverso corsi di rinforzo della lingua italiana. Vi sono tante Basilicate nel mondo ma occorre avere la consapevolezza che la nostra Regione è piccola e fragile nei numeri e nelle dimensioni ed è pertanto indispensabile continuare i percorsi di internazionalizzazione, da un lato, e dall altro aiutare le imprese, gli enti di formazione, gli istituti di ricerca a costruire modelli adeguati - anche attraverso attività formative nelle aziende - con le università e con le istituzioni culturali estere. Lo sviluppo delle attività verso i giovani presuppone l organizzazione, nel prossimo triennio, in stretto raccordo con l Università della Basilicata e altre strutture formative, di percorsi formativi che consolidino le numerose esperienze pregeresse: il master di italiano come lingua seconda, per preparare i formatori per la lingua italiana; una misura per specializzare giovani discendenti lucani, e non; gli Sportelli Basilicata, da allocare presso le Federazioni nazionali e Associazioni italiane per le attività connesse al turismo, alla formazione, all export e agli scambi; il Centro di Documentazione dei Lucani nel mondo, già previsto per legge, che potrà anche avere connotati museali e rappresenterà un momento importante per la ricostruzione della storia dell emigrazione e per la sua valorizzazione anche attraverso eventi ed iniziative culturali e di formazione. La Regione Basilicata è pronta ad attuare le norme che prevedono il rientro in Italia dei suoi giovani emigrati di IV generazione, per lavoro e formazione istituendo borse di studio e incentivi per incrementare anche l utenza dell Università della Basilicata. In questo ambito si collocano anche le attività di ricerca, di documentazione e informazione con l utilizzazione del Portale della Regione, del tgweb e radio internet e quindi del progetto Portale delle Associazioni, di un accordo con RAI International e Rai Basilicata, tenendo conto del nuovo contratto di servizio stipulato, l utilizzo della televisione satellitare regionale per la promozione e anche per l uso formativo, del potenziamento delle biblioteche già esistenti all estero e la realizzazione di nuove. Rocco Messina - rocco.messina@regione.basilicata.it ; newsletter.osservatorio@esteri.it 12

13 LA FORMAZIONE REGIONALE PER I GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO L esempio della Basilicata LE POLITICHE PER I GIOVANI LUCANI RESIDENTI ALL ESTERO di Pietro Simonetti Presidente della Commissione Regionale per i Lucani all estero I risultati migliori si raggiungono con lo scambio e il confronto continuo, l uomo è continuamente alla ricerca di conferme e nuove possibilità per allargare i suoi orizzonti, per questo la Regione Basilicata è convinta che sia indispensabile fornire ai giovani fin dalla più tenera età gli elementi che consentano loro di ritrovare il fondo stabile - il villaggio vivente della memoria di cui parlava De Martino e di cui si avverte l assoluta modernità. In questa visione prospettica si colloca la Basilicata e lo fa per celebrare i suoi uomini, il suo passato, la sua memoria, il suo talento artistico, la sua bellezza e la sua capacità. Per questo dentro la via dell arte c è anche la motivazione istituzionale, non meno incisiva e consapevole, di chi intende mettere a valore la cultura dentro un campo di iniziative e di offerte adeguate a rappresentare il nuovo corso della storia regionale. La Basilicata con il lavoro istituzionale del Governo regionale e della Commissione regionale dei lucani nel mondo intende sempre più consolidare gli scambi di natura culturale con le nazioni in cui i lucani all estero sono autorevolmente presenti, continuando al tempo stesso ad assicurare la sua solidarietà ed il suo sostegno. Così gli stessi valori di generosità e di fiducia incondizionata che caratterizzano l appartenenza alla Basilicata sono una formidabile spinta ai suoi ideali di democrazia e di partecipazione e riescono compiutamente a portare nel mondo la bellezza e la cultura che possiede. Le vocazioni territoriali e quelle produttive, per farne una preziosa occasione di sviluppo e di crescita. I giovani lucani residenti all estero e la Basilicata sono così vicini da aprire uno spazio formidabile di occasioni e di opportunità. Viverle interamente e con generosità non è che una scelta verso il futuro. Negli ultimi anni i giovani discendenti dei lucani all estero hanno beneficiato di nuove opportunità legate alle attività formative e agli scambi culturali. Si tratta di una leva strategica utilizzata con forti investimenti di risorse comunitarie per la formazione, la ricerca, il lavoro, le attività culturali. Queste iniziative, tese non solo a far conoscere la storia, la cultura, le tradizioni della Regione Basilicata, hanno anche presentato un quadro aggiornato della Basilicata e del Paese, cambiati nel quadro della globalizzazione. Hanno avvicinato i giovani al vasto tessuto associazionistico costruito con impegno nel corso degli anni. Uno sforzo ammirevole da riconoscere ai nostri corregionali che per non essere perso deve alimentarsi di forze nuove e giovani. Le vecchie esperienze dei padri che si mescolano con le intelligenze vivaci dei figli. Pietro Simonetti - pisimone@regione.basilicata.it ; newsletter.osservatorio@esteri.it 13

14 LA FORMAZIONE REGIONALE PER I GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO I corsi della Campania LA FORMAZIONE PROFESSIONALE PER I GIOVANI CAMPANI ALL ESTERO di Giovanni Fanzini Consulta Emigrazione Regione Campania Tra le varie attività che la Regione Campania realizza per i suoi cittadini residenti all estero vi sono quelle che vedono un coinvolgimento diretto dei giovani. In particolare, un occhio di riguardo è rivolto verso la formazione. Oltre ai corsi gestiti ed organizzati direttamente dalle associazioni iscritte nell apposito registro regionale e finanziati dalla Regione Campania (come ad esempio: corsi di lingua italiana, corsi di teatro campano, di cucina tradizionale), da molti anni, ormai, l Assessorato all Emigrazione organizza in Campania, un corso di formazione con l obiettivo di creare figure di alto profilo professionale in paesi in cui è più significativa e organizzata la presenza dei campani. Questi giovani sono neo laureati in discipline attinenti alla tipologia del corso che si intende organizzare per quell anno, come: politiche di cooperazione e di sviluppo locale, promozione del turismo. Si intende così rendere questi giovani promotori e vettori di scambi culturali ed imprenditoriali tra la Campania ed i paesi di residenza. Il presupposto di tale progetto risiede nella ormai riconosciuta competenza e adattabilità dei nostri giovani emigrati e dalla richiesta di formazione di alto livello emersa nelle varie ricerche svolte da istituti qualificati. L identikit di questi giovani risulta essere: istruzione a livello universitario e/o a livello di qualificazione professionale superiore, con una buona conoscenza di almeno due lingue straniere e con una certa padronanza degli strumenti di comunicazione telematica. Sulla base di tali presupposti si pone particolare attenzione a sviluppare : a) il partenariato attivo tra le istituzioni pubbliche e private, tra le rappresentanze politiche, economiche e della società civile; la complementarietà dei network d impresa per difendere i mutui interessi e sviluppare i mercati; la relazione stabile dei livelli locali e regionali con i governi centrali e le istituzioni transnazionali; b) una forte identità sociale e culturale, che tende ad esprimersi nella definizione di un modello di sviluppo adeguato alle condizioni storiche, economiche, sociali proprie del territorio di riferimento (il paese di emigrazione - la Regione Campania) in un approccio cooperativo, per stabilire obiettivi comuni; c) l efficacia di strumenti di supporto, che preferibilmente consistono in strutture di partenariato localmente definite, fortemente esecutive, capaci e flessibili, in grado di promuovere azioni di integrazione con le politiche di internazionalizzazione (a livello economico e culturale) e di cooperazione allo sviluppo della Regione Campania. L intervento, che in genere dura dalle tre alle quattro settimane, è suddiviso in due parti. La prima, teorica che si svolge in aula. La seconda prevede degli stages. Il programma svolto in aula è propedeutico per la fase successiva che si svolge presso le Camere di Commercio, le Confapi, e le strutture dello Sviluppo locale; inoltre sono coinvolte aziende e istituzioni campane che intendano iniziare o rafforzare gli interscambi con i paesi di residenza dei corsisti. Giovanni Fanzini - consulta.emigrazione@regione.campania.it ; newsletter.osservatorio@esteri.it 14

15 LA FORMAZIONE REGIONALE PER I GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO Iniziative pugliesi I GIOVANI PUGLIESI ALL ESTERO: LE INIZIATIVE DELLA REGIONE PUGLIA di Bernardo Notarangelo Osservatorio sulla formazione e sul lavoro Regione Puglia Le priorità che la Regione Puglia intende attuare nell ambito dei processi di internazionalizzazione in materia di formazione e lavoro si inquadrano in un obiettivo specifico: promuovere la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base interregionale e transnazionale, con particolare attenzione allo scambio di buone pratiche. In virtù delle esperienze realizzate nel corso degli ultimi due periodi di programmazione, la Puglia oggi assume un ruolo forte e propositivo per iniziative capaci di coinvolgere allo stesso tempo i territori europei del Mediterraneo, i Paesi nuovi aderenti, quelli di prossima adesione ed i Paesi del bacino del Mediterraneo, tenendo in debita considerazione le antiche comunità di italiani insediatisi anche in tali territori. La nuova programmazione dell'obiettivo Cooperazione Territoriale Europea assegna alla Puglia un ruolo importante di cerniera fra le prospettive di adesione dei paesi adriatico orientali e le opportunità offerte dalla creazione di una zona di libero scambio nel Mediterraneo. Tale obiettivo si declina in diversi obiettivi operativi che tengono conto del contesto di riferimento in cui l Asse si inquadra e delle priorità regionali. In primo luogo, si pone attenzione alle nuove generazioni, proponendosi di favorire la mobilità transnazionale di studenti, disoccupati e lavoratori pugliesi per migliorare le competenze e le prospettive di occupabilità. Inolte, si intende sostenere lo scambio e la diffusione di buone pratiche in particolare attraverso reti di partenariato internazionale e sviluppare la progettualità su base transnazionale e interregionale in particolare negli ambiti dell'inclusione sociale e della competitività dei sistemi produttivi. Nell ambito della sua complessiva politica di partenariato e cooperazione a livello internazionale attivata dalla Regione Puglia, e di quella che si intende realizzare nel periodo di programmazione , un ruolo importante è affidato ai pugliesi residenti all estero, come emerge dalle tematiche prioritarie verso cui saranno orientate le iniziative. Infatti, le attività regionali riguarderanno innanzitutto il consolidamento delle reti di relazioni internazionali e cooperative dei soggetti istituzionali anche attraverso le comunità di pugliesi nel mondo. Inoltre, ci si concentrerà nella creazione e sviluppo di reti scientifiche e tecnologiche che valorizzino la capacità di ricerca, sviluppo e innovazione regionali, a partire dalla ripresa di collaborazione con i ricercatori pugliesi all estero. Infine, si favorirà la promozione dell imprenditorialità e dell integrazione transnazionale delle filiere economiche. Un ruolo propulsivo, dunque, potrà essere giocato dalle antenne rappresentate dai pugliesi all estero, i quali con le loro reti a livello tecnico-scentifico ed imprenditoriale, possono contribuire all ammodernamento delle strategie regionali di approccio ai mercati esteri e di sviluppo del capitale umano. In tale contesto, le nuove generazioni possono avere un ruolo determinante. Proprio ai giovani è stato dedicato il programma regionale per le politiche giovanili Bollenti Spiriti, recentemente riproposto con lo slogan Ritorno al futuro, che prevede, tra l altro, iniziative volte a favorire la mobilità internazionale dei giovani pugliesi, promuovere eventi finalizzati al dialogo interculturale, sostenendo le idee creative progettuali con un fondo per il microcredito giovanile nel tentativo, fra l altro, di facilitare il rientro in regione del capitale umano formatosi all estero. Diverse sono, inoltre, le attività dedicate ai giovani che rientrano fra gli interventi a favore dei pugliesi nel mondo della Regione Puglia. Il Piano per i pugliesi nel mondo, approvato annualmente in autunno, oltre a prevedere l organizzazione di eventi culturali e attività di promozione del Made in Puglia, ha finanziato attività formative per i giovani, gemellaggi internazionali fra istituzioni scolastiche, campi scuola per la formazione dei giovani emigrati e figli di emigrati. In questo ambito è stata realizzata, tra l altro, l Accademia dell enogastronomia pugliese: un progetto formativo per giovani migranti nato nell ambito del Piano 2006 degli Interventi in favore dei Pugliesi nel Mondo (Legge Regionale 23/2000), cofinanziato dall Assessorato ai flussi migratori della Regione Puglia e dal CNIPA Puglia. L Osservatorio sulla formazione e sul lavoro della Regione Puglia, è stato attivamente impegnato negli anni passati nell attività di networking con i giovani italiani all estero, diffondendo informazioni relative alle attività ad essi destinati e svolgendo attività di help desk per tutti coloro interessati a partecipare a percorsi formativi in regione o all estero, o ad avviare iniziative progettuali con partnership internazionali. b.notarangelo@regione.puglia.it ; newsletter.osservatorio@esteri.it 15

16 LA FORMAZIONE REGIONALE PER I GIOVANI ITALIANI ALL ESTERO Iniziative pugliesi L ACCADEMIA DELL ENOGASTRONOMIA PER I PUGLIESI NEL MONDO Corsi di formazione per giovani corregionali all estero di Giovanni Mariella Componente Ufficio di Presidenza Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo La prima edizione dell Accademia dell enogastronomia pugliese ha aperto i battenti il 22 giugno Di cosa si tratta? Un altro corso di formazione, per operatori e appassionati, nel vasto panorama dell enogastronomia pugliese? Un altra occasione di raduno di seguaci del buon bere, trascinati dall onda modaiola dell enogastronomia? Le cose non stanno esattamente così. L Accademia dell enogastronomia pugliese è un progetto formativo nato nell ambito del Piano 2006 degli Interventi in favore dei Pugliesi nel Mondo (Legge Regionale 23/2000), cofinanziato dall Assessorato ai flussi migratori della Regione Puglia e dal CNIPA Puglia. Una vera e propria scuola di cultura gastronomica e di cucina tipica territoriale, destinata a sei giovani pugliesi residenti all estero. Un corso di formazione residenziale, che ha sede nel centro storico di Conversano; un ginnasio della cucina territoriale e un laboratorio didattico per apprendere l arte della degustazione del vino. Per un mese intero, quattro ragazzi e due ragazze seguiranno le lezioni dei nostri relatori A.I.S. Puglia, saranno guidati dagli chef dell Associazione Cuochi Baresi e approfondiranno le tematiche della storia della cucina pugliese e le norme di sicurezza degli alimenti nella cornice fortemente tipica di Corte Altavilla, dimora storica normanna sita in Conversano (BA). Le storie personali dei corsisti si assomigliano un po tra loro: la terra di origine, quella dei genitori o dei nonni, spesso rivive soltanto nei profumi e nei sapori della cucina di famiglia. Adriano, per esempio, è un apprendista cuoco cresciuto in Belgio; Isabella, nonni pugliesi, insegna lingua e cultura italiana in Brasile; Maria Paula, nata in Argentina, prepara le orecchiette in casa Al di là della dimensione affettiva e culturale, gli interventi a favore dei Pugliesi nel Mondo, hanno ricadute importanti sulla realtà produttiva e sociale della nostra regione. L Accademia dell enogastronomia pugliese ha il duplice compito di formare giovani ambasciatori del gusto pugliese e di rinsaldare il legame tra pugliesi emigranti e il Paese d origine, anche da un punto di vista economico-sociale. In questo senso, secondo l Assessore Regionale ai Flussi Migratori, dott.ssa Elena Gentile, La promozione della tipicità pugliese nel mondo, basata sulla passione e sull identità dei nostri corregionali all estero, non può prescindere dalle attività di formazione di figure professionali qualificate. Una proposta formativa di qualità che sia in grado di trasmettere gli aspetti migliori della tradizione locale soprattutto ai giovani di origine pugliese, senza disdegnare le tecnologie moderne di insegnamento. Infatti, durante la permanenza in Accademia, completamente gratuita, gli allievi potranno seguire un mini-corso di apprendimento della lingua italiana, in modalità e-learning. Aggiunge il Presidente del CNIPA Puglia, Attilio Di Turi, Una full-immersion formativa di otto ore al giorno, una sorta di comunità tra docenti e allievi, sul modello delle scuole filosofiche dell Antica Grecia e del nostro Meridione. Un Accademia appunto. Giovanni Mariella Componente Ufficio di Presidenza Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo g.mariella@pugliesinelmondo.net Nella foto: i giovani pugliesi all estero selezionati per la formazione ; newsletter.osservatorio@esteri.it 16

17 Osservatorio Sulla formazione e sul lavoro degli italiani residenti all estero Piazzale della Farnesina, Roma - Italia Tel /4289 Fax newsletter.osservatorio@esteri.it ; newsletter.osservatorio@esteri.it 17

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