EQUITÀ, SOLIDARIETÀ E LIVELLI DI CITTADINANZA SOCIALE

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1 Collana «Esperienze» n. 10 EQUITÀ, SOLIDARIETÀ E LIVELLI DI CITTADINANZA SOCIALE a cura della Fondazione «E. Zancan» FONDAZIONE EMANUELA ZANCAN ONLUS PROVINCIA DI FIRENZE

2 2 ESPERIENZE Gruppo di ricerca della Fondazione «E. Zancan» Elena Innocenti (coordinatrice della ricerca), Ingrid Berto, Maria Bezze, Cinzia Canali, Anna Chiara Frigo,, Tiziano Vecchiato Gruppo di ricercatori della Provincia di Firenze Massimiliano De Luca, Carolina Graziani, Simone Tattini, Elisa Thiella Testo a cura di: Elena Innocenti Ringraziamenti Un ringraziamento particolare a Patrizia Bellosi, Asl 11 di Empoli, Francesco Adami, Direzione provinciale INPS di Firenze, Gianna del Fio e Pierino Manca, Asl 10 di Firenze. Si ringraziano inoltre tutti gli operatori degli enti per la collaborazione prestata. Foto in copertina tratte dall archivio fotografico della Regione Toscana. Copyright 2007 Fondazione «E. Zancan» Onlus di ricerca scientifica di rilevante interesse sociale Padova - Via Vescovado, 66 ISBN X Stampa: Alberto Brigo Editore Srl - Rovigo

3 ESPERIENZE 3 Indice INTRODUZIONE p IL PROGETTO DI RICERCA E SPERIMENTAZIONE Gli obiettivi» 7 Lo sviluppo del progetto» 8 Gli strumenti e la metodologia» IL CONTESTO SOCIO DEMOGRAFICO Gli indicatori demografici» 14 Indicatori di vulnerabilità. I profili di ambito territoriale» LA RISORSA SOCIALE Analisi dell offerta sociale» 35 La risposta residenziale per anziani e minori» 42 L analisi della spesa sociale» VERSO LE SOCIETÀ DELLA SALUTE: LA RISPOSTA SOCIOSANITARIA E SANITARIA TERRITORIALE Le Società della salute nella Provincia di Firenze» 65 L assistenza sanitaria territoriale» 67 Assistenza sanitaria semiresidenziale e residenziale» 71 Assistenza domiciliare» LA NON AUTOSUFFICIENZA La non autosufficienza: una sfida per la tenuta dei sistemi di welfare» 76 La non autosufficienza nella Provincia di Firenze» 77 Uno strumento di comparazione: gli indici sintetici di livello di» 80 assistenza L analisi con gli indicatori sintetici di livello essenziali di assistenza: la risposta residenziale per anziani non autosufficienti» 82 CONCLUSIONI E PROSPETTIVE» 87 ALLEGATO: SCHEDA DI RICLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI» 90 BIBLIOGRAFIA» 99

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5 ESPERIENZE 5 Introduzione Questo volume è il risultato di una ricerca Equità, solidarietà e livelli di cittadinanza sociale promossa dall amministrazione provinciale di Firenze al fine di contribuire in forma originale allo sviluppo delle politiche e dei servizi alla persona. La capacità di osservazione (in termini di ampiezza territoriale e di numerosità dei contenuti di osservazione) che la provincia può garantire è tale da rappresentare un valore aggiunto, non perseguibile da altri soggetti istituzionali presenti nel territorio. La scelta di fondo su cui si è basata la realizzazione della ricerca, è stata quella di promuovere la conoscenza del sistema di welfare esistente nel territorio provinciale, il monitoraggio delle esperienze e la loro valutazione sociale. L opportunità di investire in tale direzione è rafforzata dal fatto che è proprio in questa fase che si trovano le premesse per la valutazione dei risultati di welfare dei prossimi anni, anche grazie ad azioni quali la predisposizione dei piani integrati di salute, l attuazione delle carte per la cittadinanza sociale, la realizzazione dei livelli essenziali di assistenza e cittadinanza sociale. Il tentativo compiuto è stato quindi di creare e di sperimentare strumenti che consentissero una lettura e un monitoraggio complessivo del sistema locale di welfare esistente in ambito provinciale e delle sue capacità di risposta rispetto alle caratteristiche del territorio. I risultati ottenuti vogliono essere un supporto conoscitivo utile alle sperimentazioni in corso sulle Società della salute, per quanto riguarda le domande di valutazione sociale e di valutazione comparativa di quanto realizzato nelle cinque zone distretto (Firenze, Mugello, Fiorentina Nord-Ovest, Fiorentina Sud-Est, Empolese) che compongono il territorio provinciale. Questo lavoro è stato voluto e reso possibile dagli assessori Alessandro Martini e Alessia Ballini. La positiva realizzazione del progetto costituisce occasione per porre le basi di una rinnovata collaborazione istituzionale tra la provincia e gli enti, competenti in materia di politiche di cittadinanza, presenti sul territorio della Provincia di Firenze. Tiziano Vecchiato direttore Fondazione «E. Zancan»

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7 ESPERIENZE 7 1. Il progetto di ricerca e sperimentazione In questo capitolo sono illustrati gli obiettivi, la metodologia e lo sviluppo del progetto di ricerca. L aspetto metodologico assume particolare importanza, poiché la ricerca ha mirato sia alla realizzazione di uno studio dei sistemi locali di welfare, sia all attivazione di tecniche e strumenti di monitoraggio e analisi in sintonia con le funzioni di osservatorio riconosciute alla provincia dalla legge regionale n. 41 del 2005 Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale. GLI OBIETTIVI Gli obiettivi del percorso di ricerca e sperimentazione, condivisi fin dalle fasi iniziali dal gruppo di lavoro, sono riassumibili nei seguenti punti. - Contribuire alla conoscenza dei sistemi di risposte presenti nel territorio, proponendo criteri per valutare l equità, in termini di finanziamento (input), bisogno (need) e risposte (outcome). Normalmente tali attività conoscitive sono svolte nei singoli ambiti zonali, come momenti preliminari alla programmazione, mentre in questo caso si è inteso procedere ad una mappatura di un territorio esteso, che copre cinque zone distretto, usando strumenti di analisi unitari, in grado di consentire una lettura omogenea della capacità di risposta dei territori. Ciò permette di qualificare e quantificare come la promozione della cittadinanza sociale viene realizzata nella provincia. - Promuovere un sistema di collaborazioni istituzionali e sociali di respiro provinciale sui temi caratterizzanti il progetto. La provincia ha numerose competenze in ambito sociale, legate non solo alla partecipazione ai processi di programmazione zonale e regionale, ma anche a materie specifiche, come l inserimento lavorativo dei soggetti con fragilità sociali, la tenuta degli albi dei soggetti del terzo settore, la formazione professionale. Questo insieme di competenze difficilmente trova momenti di raccordo, da un punto di vista operativo e soprattutto istituzionale. - Sviluppare competenze tecniche (interne alla provincia e nel territorio) necessarie per facilitare analisi comparate dei sistemi locali di risposta ai bisogni delle persone e delle famiglie. Il gruppo di ricerca ha lavorato insieme nelle diverse fasi di progettazione degli strumenti, di raccolta e Conoscere il sistema di risposta territoriale Promuovere collaborazioni istituzionali Sviluppare competenze tecniche

8 8 ESPERIENZE analisi dei dati. In questo modo è stato facilitato il passaggio di competenze tecniche e lo studio di strumenti e metodologie che rispondessero alle esigenze contingenti della ricerca, ma che potessero poi trovare adeguato utilizzo e sviluppo in attività successive. - Condividere progetti di riduzione delle disuguaglianze e di miglioramento delle risposte disponibili nel territorio. La conoscenza della capacità di risposta dei territori e degli elementi caratterizzanti le comunità locali delle zone considerate permette lo sviluppo di azioni di miglioramento, sia da parte delle zone, sia da parte della provincia. Le zone possono utilizzare i risultati della ricerca come ulteriore fonte di informazione e di conoscenza del proprio territorio e del proprio sistema di servizi. La provincia, per quanto di sua competenza, può utilizzare i risultati in riferimento: alle funzioni di osservatorio attribuitele dalla legislazione vigente; alle azioni progettuali sovrazonali che possono trovare realizzazione attraverso la programmazione zonale ai sensi della legge regionale n. 41 del Inoltre, in questo modo, può orientare le scelte e le azioni negli altri settori di competenza provinciale, che incidono in modo significativo sullo sviluppo delle politiche locali di welfare (formazione professionale, sviluppo locale, attività culturali e del tempo libero, politiche del lavoro, ecc.). Facilitare azioni di miglioramento LO SVILUPPO DEL PROGETTO Il progetto di ricerca si è sviluppato in un arco temporale di dodici mesi attraverso azioni di formazione del gruppo di lavoro, predisposizione degli strumenti di rilevazione e di analisi, attività di rilevazione, pubblicazione dei risultati. Nella fase di attivazione della ricerca sono stati messi in comune linguaggi, strumenti e competenze in grado di facilitare la conoscenza e l analisi dei sistemi di welfare locali. Sono stati condivisi gli obiettivi di lavoro e organizzato il piano operativo della ricerca. La divisione del lavoro era su base territoriale: ogni zona è stata presa in carico integralmente dal singolo componente del gruppo. Ciò ha consentito il passaggio di competenze complessivo e la sperimentazione diretta dei diversi strumenti di analisi previsti dalla ricerca, utilizzabile in futuro anche autonomamente. La costruzione degli strumenti per la rilevazione delle informazioni e la loro analisi e rappresentazione si è sviluppata progressivamente: ad una prima fase di progettazione, sulla base del piano operativo, è seguito un costante adeguamento e miglioramento in fieri. A partire dalle esperienze e dagli studi già avviati in materia di analisi e monitoraggio dei sistemi di welfare locali (Fondazione «E. Zancan», 2005a e 2005b; Bezze M., 2003; Vecchiato T., 2004; Vecchiato T., 2005) si sono raggiunti risultati innovativi e funzionali. Formazione del gruppo di lavoro provinciale Strumenti di rilevazione e di analisi

9 ESPERIENZE 9 La rilevazione si è sviluppata su diverse direttrici, seguendo il criterio guida di utilizzare il più possibile dati già esistenti, in modo da evitare di sovraccaricare gli enti locali interessati dalla ricerca. In particolare: - è stata presentata l iniziativa alle istituzioni pubbliche del territorio, indicando le aree di indagine e richiedendo la loro collaborazione; - sono state consultate banche dati, fonti statistiche e informative ufficiali (Istat, Ministero dell Interno, siti istituzionali di Società della salute, comuni, ecc.) per estrapolare informazioni necessarie per le diverse aree di ricerca; - sono stati analizzati documenti e schede di rilevazioni prodotte nei processi di programmazione sociale e sanitaria dalle zone coinvolte (relazioni sanitarie, schede di progetto, piani di zona, ecc.); - è stata predisposta una scheda di rilevazione, inviata alle zone coinvolte e alle altre istituzioni competenti (azienda sanitaria, questura, uffici Inps, ecc.) per colmare i dati mancanti. Attività di rilevazione e aree di ricerca Per le comparazioni interzonali si è utilizzato l anno di riferimento per il quale erano disponibili tutti i tipi di dati considerati (di bisogno, di spesa, di offerta) ovvero il I dati sono rappresentati, laddove è stato possibile, sia su base zonale che comunale. La rilevazione si è focalizzata sulle seguenti aree di ricerca: - studio demografico dei territori interessati: gli indici demografici utilizzati hanno l obiettivo di tratteggiare le caratteristiche principali della comunità provinciale. Per ogni indicatore è stata specificata la definizione, la formula di calcolo; - epidemiologia sociale e sanitaria: sono stati scelti indicatori di epidemiologia che potessero descrivere i fenomeni più rilevanti in ambito sociale e sanitario ai fini della programmazione e della realizzazione dei sistemi locali di welfare; - analisi dell'offerta: è finalizzata alla descrizione della capacità di risposta dei comuni e delle aziende sanitarie locali di Firenze ed Empoli nell ambito dei servizi alla persona. Le aree di intervento scelte sono le stesse della sperimentazione della Società della salute: interventi sociali, sociosanitari e sanitari territoriali, complessivamente intesi. Per avere uno strumento di rilevazione applicabile alle diverse zone e che consentisse una lettura comparata dei diversi territori coinvolti, sono stati inoltre riclassificati gli interventi sociali e sociosanitari esistenti. Il risultato (descritto nel successivo paragrafo), costituisce un originale prodotto della ricerca; - analisi della spesa: l analisi della spesa costituisce il complemento necessario per realizzare un monitoraggio dei sistemi di welfare locali. A tale fine è stata presa in considerazione la spesa sostenuta dai comuni e dalle aziende sanitarie locali per la realizzazione dei servizi alla persona in ambito sociale, sociosanitario, sanitario territoriale.

10 10 ESPERIENZE La pubblicazione è stata concordata al fine di dare una visione semplificata ma esaustiva dei risultati della ricerca, attraverso rappresentazioni grafiche e interpretazioni tecniche, che possono aiutare la lettura da parte di amministratori locali, operatori dei servizi, comunità locale. I dati sono organizzati su base provinciale, con un confronto interzonale nelle diverse aree di ricerca considerate. Il confronto tra le diverse realtà locali è facilitato anche dall utilizzo di indici tripolari (indicatori sintetici di livello), che consentono una comparazione dei sistemi locali di welfare in riferimento alla capacità di spesa e di offerta parametrate su indici di bisogno di carattere demografico ed epidemiologico (Bezze M., Vecchiato T., 2003). Pubblicazione dei risultati GLI STRUMENTI E LA METODOLOGIA Il lavoro di ricerca si è avvalso di due strumenti: la classificazione dei servizi e degli interventi sociali utilizzata dall Istat e il sistema di classificazione degli interventi e servizi sociali elaborato dalla Fondazione Zancan in collaborazione con la Regione Toscana (Bezze M. e altri, 2005). Quest ultimo strumento consente di organizzare la classificazione della risposta sociale in coerenza con l art. 22, comma 4 della legge n. 328 del 2000, distinguendo: - l accesso, - le risposte di tipo domiciliare, - le risposte di tipo intermedio, - le risposte di tipo residenziale. I passi salienti sono stati: accorpamento delle aree di bisogno; nuova definizione delle macrotipologie di intervento; nuova assegnazione dei servizi alle macrotipologie di intervento costituite. Le aree di bisogno indicate dall Istat sono state accorpate in 5 macroaree. Si sono unite in un'unica area i servizi per i minori e quelli per la famiglia visto che i loro bisogni sono strettamente legati. Sono state confermate le aree relative agli interventi per le persone anziane e con disabilità e per gli immigrati. Le quattro aree che riguardano prevalentemente i bisogni di persone adulte, sono state raggruppate in un area unitaria riferita al disagio sociale degli adulti. Accorpamento aree di bisogno Questa sezione è stata curata da Simone Tattini.

11 ESPERIENZE 11 Tab. 1.1 Riclassificazione aree di bisogno Nuova classificazione Famiglia e minori Anziani Disabili Immigrati Disagio adulti Dizione Istat Responsabilità familiari Diritti dei minori Autonomia delle persone anziane Sostegno per i cittadini con disabilità Interventi per gli immigrati Reinserimento sociale dei soggetti con dipendenze Contrasto alla povertà Sostegno e tutela della salute mentale Inclusione sociale Le aree di classificazione individuate in base al sistema di classificazione degli interventi sopra richiamato sono: accesso, domiciliare, intermedio, residenziale, altro. I servizi comunitari e gli interventi economici sono distribuiti nelle macrotipologie di risposta domiciliare, intermedia e residenziale in base alla loro articolazione operativa. La macrotipologia Altro racchiude quelle misure che non rientrano tra i servizi alla persona propriamente intesi (ad e- sempio i contributi alle associazioni). Dopo la riclassificazione delle aree di bisogno e delle macrotipologie di intervento, sono stati anche riclassificati i servizi. Nella successiva tabella è riportata a titolo esemplificativo la riclassificazione per l area famiglia minori. La prima colonna indica la nuova classificazione suddivisa per livello di offerta (accesso, domiciliare, intermedio, residenziale, altro); la seconda colonna riporta la classificazione usata dall Istat. Macrotipologie di intervento Classificazione dei servizi Tab. 1.2 Riclassificazione dei servizi per l area famiglia e minori Nuova classificazione Dizione Istat Codice ACCESSO Servizio sociale Servizi/attività consulenza familiare AA02 Servizi/attività mediazione familiare AA03 Pronto intervento sociale Attività in caso di abuso AA04 DOMICILIARE Assistenza domiciliare integrata Adozione Servizi adozioni BB01 Assistenza domiciliare Assistenza domiciliare socio-educativa (Ade) e BB08 socio-assistenziale Contributi nuovi nati Contributi alloggio Contributi economici per l alloggio AA17 Contributi inserimento lavorativo Contributi economici per l'inserimento lavorativo AA14 Inserimento lavorativo Sostegno all'inserimento lavorativo AA07 Intermediazione abitativa Intermediazione abitativa AA01

12 12 ESPERIENZE Nuova classificazione Dizione Istat Codice Integrazione reddito Contributi economici ad integrazione del reddito familiare AA16 Pasti/lavanderia a domicilio Distribuzione pasti e/o lavanderia a domicilio BB09 Prestiti d onore Contributi economici erogati a titolo di prestito AA15 (prestito d onore) Sostegno socioeducativo Sostegno socioeducativo territoriale EE12 territoriale/domiciliare Trasporti Trasporto sociale minori BB07 Voucher Voucher, assegno di cura, buono socio-sanitario BB19 INTERMEDIO Asilo nido Servizi/prestazioni forniti da asili nido BB10 Attività ricreative Attività ricreative sociali e culturali extrascolastiche BB04 Attività di sostegno alla genitorialità Attività di sostegno alla genitorialità AA05 Centri diurni (estivi) Servizi e prestazioni forniti da centri diurni BB13 Servizi e prestazioni forniti da centri diurni estivi BB15 Centri estivi/invernali Centri estivi o invernali BB16 Centro aggregazione sociale Servizi e prestazioni fornite da centri di aggregazione BB14 sociale Contributi per cure Contributi economici per cure o prestazioni sanitarie AA09 Contributo scuola Contributi economici per i servizi scolastici AA10 Educativa di strada territoriale Educativa di strada e territoriale BB05 Ludoteca/Laboratori Servizi e prestazioni forniti da ludoteche BB11 Mensa Mensa BB03 Retta asili nido Integrazione retta per asilo nido AA13 Retta semiresidenziale Integrazione retta per prestazioni semi-residenziali AA12 Integrazione retta per prestazioni semi-residenziali BB20 Servizi integrativi innovativi (prima Servizi e prestazioni forniti da servizi integrativi BB12 infanzia minori) Sostegno socioeducativo scolastico Sostegno socioeducativo scolastico BB06 Sostegno socioeducativo scolastico EE10 RESIDENZIALE Affido Servizio affidi BB02 Contributo affido Sostegno economico affidi BB22 Retta residenziale Integrazione retta per prestazioni residenziali AA11 Integrazione retta per prestazioni residenziali BB21 Strutture residenziali Servizi e prestazioni residenziali AA08 Servizi e prestazioni residenziali per minori BB17 Servizi e prestazioni residenziali per minori immigrati non accompagnati BB18 ALTRO Altro trasferimento Trasferimenti ad aziende municipalizzate per BB24 agevolazioni tariffarie sui trasporti Contributi associazioni Contributi generici ad associazioni sociali AA18 Contributi generici ad associazioni sociali BB23

13 ESPERIENZE Il contesto socio demografico I TERRITORI DI RIFERIMENTO Le zone e i rispettivi comuni 1, coinvolti nella ricerca sono: Empolese: Fiorentina Nord-Ovest: Fiorentina Sud-Est: Firenze: Mugello: Capraia e Limite, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Empoli, Gambassi Terme, Montatone, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Vinci Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa, Vaglia Bagno a Ripoli, Barberino Val d'elsa, Figline Valdarno, Greve in Chianti, Impruneta, Incisa in Val d'arno, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull'arno, Rufina, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle, Val di Pesa Firenze Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Firenzuola, Londa, Marradi, Palazzuolo sul Senio, San Gaudenzio, San Piero a Sieve, Scarperia, Vicchio Fig Comuni coinvolti 1 Non è stato considerato ai fini della ricerca il comune di Fucecchio, che pur essendo nella Provincia di Firenze non appartiene a nessuna delle cinque zone distretto che insistono sul territorio provinciale.

14 14 ESPERIENZE GLI INDICATORI DEMOGRAFICI L andamento demografico della popolazione, con raffronti tra zone e tra comuni della stessa zona, consente di evidenziare le esigenze e le risorse di carattere sociale presenti nel territorio. Il calcolo degli indici è stato effettuato utilizzando i dati Istat relativi alle popolazioni dei comuni interessati, suddivisi per classi di età annuali e per sesso per gli anni 2003 e La tabella seguente fornisce una spiegazione delle principali caratteristiche di ciascun indice utilizzato. Accanto alla loro definizione è descritta la formula usata per calcolarli. Caratteristiche degli indici utilizzati Tab. 2.1 Indici demografici e di carico sociale Indice Formula Percentuale di popolazione 0-14 (0-14/ 0) x 100 Percentuale di popolazione (15-29/ 0) x 100 Percentuale di popolazione 65 ( 65/ 0) x 100 Percentuale di popolazione 75 ( 75/ 0) x 100 Indice di vecchiaia ( 65/0-14) x 100 Indice di dipendenza (o Indice di carico sociale) [(0-14)+( 65)]/15-64 x 100 Indice di dipendenza giovanile (0-14/15-64) x 100 Indice di dipendenza senile ( 65/15-64) x 100 Indice di dipendenza senile ridefinito ( 75/30-59) x 100 Indice di dipendenza globale ridefinito [(0-14)+( 75)]/30-59 x 100 Rapporto tra quarta e terza età ( 75/60-74) x 100 Rapporto tra terza età e bambini (60-74/0-9) x 100 Rapporto tra prima età e popolazione in età lavorativa (0-14/30-64) x 100 Indice di mascolinità nella popolazione anziana (uomini 65/donne 65) x 100 Indice di carico di figli per donna in età feconda (0-4/donne 15-49) x 100 Per facilità di analisi, gli indici sono stati suddivisi in tre gruppi: - indici della distribuzione della popolazione per grandi fasce di età: percentuale di popolazione 0-14 anni; percentuale di popolazione anni; percentuale di popolazione 65 anni; percentuale di popolazione 75 anni; - indici di struttura demografica: indice di vecchiaia; indice di dipendenza (o indice di carico sociale); indice di dipendenza giovanile; indice di dipendenza senile ridefinito; indice di dipendenza globale ridefinito; - indici di carico sociale: rapporto tra quarta e terza età; rapporto tra terza età e bambini; rapporto tra prima età e popolazione in età Criteri di analisi

15 ESPERIENZE 15 lavorativa; indice di mascolinità nella popolazione anziana; indice di carico di figli per donna in età feconda. Per ciascun gruppo di indici, dopo un sintetico commento, si riportano i valori e le relative rappresentazioni grafiche. Nelle zone considerate, la percentuale di minori con meno di 14 anni risulta abbastanza omogenea (tab. 2.3 e fig. 2.4). Solo Firenze infatti si discosta dal valore medio provinciale posizionandosi al di sotto, sebbene dal 2003 al 2004 la differenza sia diminuita. In tutte le zone della provincia nel biennio considerato c è stato un aumento della presenza di minori. La fascia d età giovanile compresa tra 15 e 29 anni nel 2004 è diminuita rispetto al 2003 (tab. 2.3 e fig. 2.5). In entrambi gli anni considerati, Fiorentina Nord-Ovest, Fiorentina Sud-Est e il Mugello sono su valori medi, mentre la zona Empolese è al di sopra della media, caratterizzandosi per un maggior numero di giovani e una minore percentuale di persone con più di 65 e 75 anni. La popolazione più anziana si trova nelle zone di Firenze e del Mugello (tab. 2.3, figg ). Le altre zone sono abbastanza omogenee per quanto attiene alla percentuale di ultra65enni mentre si differenziano per gli ultra75enni: Fiorentina Sud-Est e la zona Empolese presentano un valore corrispondente alla media provinciale, mentre Fiorentina Nord-Ovest è al di sotto. Distribuzione della popolazione per fasce d età Tab. 2.2 Popolazione per zona, valori assoluti e percentuali, anni Zona Popolazione 2003 Popolazione 2004 Valori assoluti Empolese Fiorentina Nord-Ovest Fiorentina Sud-Est Firenze Mugello Provincia Valori percentuali Empolese 17,0 17,1 Fiorentina Nord-Ovest 21,3 21,4 Fiorentina Sud-Est 16,8 16,7 Firenze 38,4 38,2 Mugello 6,5 6,6 Dati Istat all e all

16 16 ESPERIENZE Mugello 7% Empolese 17% Firenze 38% Fig. 2.2 Percentuale di popolazione per zona, 2004 F. Sud-Est 17% F. Nord-Ovest 21% Tab. 2.3 Distribuzione della popolazione per grandi fasce di età, valori percentuali, anni Zona Pop Pop Pop. 65 Pop Empolese 12,9 15,9 21,5 10,5 F. Nord-Ovest 12,7 14,8 20,7 9,4 F. Sud-Est 13,1 14,9 21,4 10,5 Firenze 10,8 13,4 26,1 13,4 Mugello 12,7 15,1 23,0 11,7 Provincia 12,4 14,8 22,5 11, Empolese 13,0 15,6 21,6 10,6 F. Nord-Ovest 13,0 14,3 21,1 9,6 F. Sud-Est 13,1 14,5 21,7 10,6 Firenze 11,2 13,1 25,8 13,2 Mugello 12,9 14,9 23,0 11,9 Provincia 12,6 14,5 22,6 11,2 La figura successiva evidenzia la percentuale di popolazione con meno di 14 anni, ovvero la percentuale di bambini e di preadolescenti sul totale della popolazione. La rappresentazione confronta le zone tra loro e rispetto al dato medio provinciale in rapporto a due annualità.

17 ESPERIENZE 17 Percentuale ,9 13,0 12,7 13,0 13,1 13,1 10,8 11,2 12,7 12,9 12,4 12,6 Fig Percentuale di popolazione 0-14, anni Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia La percentuale di giovani sul totale della popolazione risulta più elevata nella zona dell Empolese. La percentuale più bassa si riscontra a Firenze, dove al contrario è più alta la percentuale di anziani con più di 65 e 75 anni sul totale della popolazione (figg. 2.5 e 2.6). Percentuale ,9 15,6 14,8 14,9 14,3 14,5 13,4 13,1 15,1 14,9 14,8 14,5 Fig Percentuale di popolazione 15-29, anni Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia ,5 21,6 21,4 20,7 21,1 21,7 26,1 25,8 23,0 23,0 22,5 22,6 Fig Percentuale di popolazione 65, anni Percentuale Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia

18 18 ESPERIENZE Percentuale ,5 10,6 9,4 9,6 10,5 10,6 13,4 13,2 11,7 11,9 11,1 11,2 Fig Percentuale di popolazione 75, anni Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia Alcuni indici demografici sono significativi rispetto alla distribuzione dei bisogni nel territorio; più in specifico si tratta degli indici di: - vecchiaia, - dipendenza, - dipendenza giovanile, - dipendenza senile, - dipendenza globale ridefinito, - dipendenza senile ridefinito. Struttura demografica In tutti i casi e per entrambi gli anni considerati la media provinciale è influenzata dai valori della zona di Firenze che si discosta da tutte le altre per l anzianità della sua popolazione. Gli indici di vecchiaia, dipendenza, dipendenza senile e senile ridefinito presentano valori superiori alla media, oltre che nella zona di Firenze, anche nel Mugello. Per l aumento del numero di minori, nel 2004, Firenze registra una diminuzione del valore dell indice di dipendenza e di quello di dipendenza ridefinito, rispetto al La zona Fiorentina Nord-Ovest, invece, a causa dell aumento del numero di persone anziane, nello stesso anno, si distingue per un innalzamento per gli stessi indici. Le zone Fiorentina Nord-Ovest e Fiorentina Sud-Est si caratterizzano anche per elevati tassi di dipendenza giovanile.

19 ESPERIENZE 19 Tab. 2.4 Indici di struttura demografica, anni Zona 2003 Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Indice di dipendenza giovanile Indice di dipendenza senile Dipendenza senile ridefinito Dipendenza globale ridefinito Empolese 169,1 52,5 19,6 32,9 24,1 53,4 F. Nord-Ovest 163,9 50,2 19,1 31,1 20,9 49,1 F. Sud-Est 165,3 52,7 20,0 32,7 23,7 53,2 Firenze 241,3 58,5 17,1 41,4 31,3 56,5 Mugello 186,9 55,8 19,8 36,0 27,2 56,4 Provincia 185,3 53,9 19,1 34,8 25,4 53, Empolese 168,2 53,0 19,8 33,1 24,1 53,4 F. Nord-Ovest 164,5 51,9 19,7 32,2 21,3 50,1 F. Sud-Est 166,6 53,4 20,1 33,3 23,7 53,1 Firenze 230,8 58,6 17,7 40,9 30,3 56,0 Mugello 187,0 56,2 20,0 36,2 27,5 56,7 Provincia 183,4 54,6 19,5 35,1 25,4 53,9 L indice di vecchiaia rapporta le persone con più di 65 anni con la fascia di età degli 0-14enni. È un indicatore dinamico che cerca di stimare il grado di invecchiamento di una popolazione mettendo in rapporto la popolazione anziana con quella dei bambini. Un valore superiore a 100 indica una maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi. Percentuale ,3 169,1 168,2 230,8 186,9 187,0 185,3 183,4 163,9 164,5 165,3 166,6 Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia Fig. 2.7 Indice di vecchiaia, anni L indice di dipendenza (o di carico sociale) mette in rapporto la popolazione che, a causa dell età, si ritiene essere non autonoma cioè dipendente e la fascia di popolazione che, essendo attiva, dovrebbe provvedere al suo sostentamento. È considerato un indicatore di rilevanza economica e sociale, abitualmente utilizzato nelle ricerche demografiche, che consente quindi confronti longitudinali.

20 20 ESPERIENZE Nella zona Fiorentina Nord-Ovest nel 2003 ci sono 50 persone dipendenti ogni 100 persone in età lavorativa, rispetto all indice provinciale di 54 persone dipendenti ogni 100 e all indice più alto, quello di Firenze, pari a 58,5 persone dipendenti ogni 100. Percentuale ,5 53,0 50,2 51,9 52,7 53,4 58,5 58,6 55,8 56,2 53,9 54,6 Fig. 2.8 Indice di dipendenza, anni Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia Le figure successive considerano due indici di dipendenza: il rapporto di dipendenza giovanile che correla i giovanissimi con le persone che si presume li sostengano con il loro lavoro e il rapporto di dipendenza senile che mette in relazione gli anziani, non più in età lavorativa, con le persone che se ne occupano abitualmente. L aumento della aspettativa di vita e l aumento dell età in cui si accede al mondo del lavoro rendono questi indicatori poco significativi nella realtà attuale, tuttavia consentono ancora comparazioni interessanti. Come evidenziato nelle figure seguenti infatti, la situazione delle cinque zone della provincia è diversa: con riferimento all indice di dipendenza giovanile, il valore massimo è riscontrato nella zona Fiorentina Sud-Est, il valore minimo nella zona di Firenze, con una oscillazione di 3 punti tra le diverse zone; l indice di dipendenza senile invece presenta una forcella di valori più ampia, con un oscillazione di 10 punti, e situazioni più differenziate all interno della provincia. Percentuale ,6 19,8 20,0 19,8 19,1 19,7 20,1 20,0 19,1 19,5 17,1 17,7 Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia Fig. 2.9 Indice di dipendenza giovanile, anni

21 ESPERIENZE 21 Percentuale ,9 33,1 32,7 31,1 32,2 33,3 41,4 40,9 36,0 36,2 34,8 35,1 Fig Indice di dipendenza senile, anni Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia È possibile ottenere dati e confronti più significativi attraverso la ridefinizione degli indici di dipendenza senile e globale (Vecchiato T., 2005). L indice di dipendenza senile ridefinito mette in rapporto le persone della quarta età (ultra 75enni), potenzialmente non pienamente autosufficienti, con le persone delle età adulte, normalmente chiamate a prendersi cura di loro. Questo indice è più sensibile dell indice precedente dal momento che il miglioramento delle condizioni di salute fa sì che nella terza età (tra i 65 e i 75 anni) le persone siano ancora autosufficienti nella quasi totalità dei casi e che la classe di età a cui compete la cura degli anziani non autosufficienti non è tanto quella dei 15-59enni, quanto la fascia di persone comprese tra i 30 e i 59 anni, considerata la posticipazione dell età di ingresso nel mondo del lavoro. Percentuale ,1 24,1 20,9 21,3 23,7 23,7 31,3 30,3 27,2 27,5 25,4 25,4 Fig Indice di dipendenza senile ridefinito, anni Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia L indice di dipendenza globale ridefinito mette in rapporto la prima e la quarta età (persone che hanno bisogno di cura) con la popolazione in età adulta, che normalmente è chiamata a farsene carico. L indicatore mette in evidenza il carico assistenziale che grava sull età adulta, ponendo quindi il problema di come sostenere questa responsabilità.

22 22 ESPERIENZE La figura successiva evidenzia la situazione provinciale, con il Mugello e Firenze che presentano i dati più alti (in entrambe le zone ci sono 56 persone dipendenti ogni 100 persone) e la zona Fiorentina Nord Ovest che ha invece il dato più basso (49/50 persone dipendenti ogni 100 persone). Percentuale ,4 53,4 49,1 50,1 53,2 53,1 56,5 56,0 56,4 56,7 53,7 53,9 Fig Indice di dipendenza globale ridefinito, anni Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia Nelle figure seguenti sono invece rappresentati i così detti indici di carico sociale. Il rapporto tra terza età e bambini, che risulta significativo in termini di lavoro socialmente utile, vede quattro zone su cinque con valori inferiori alla media provinciale in entrambi gli anni considerati. Contemporaneamente il rapporto tra prima età e popolazione in età lavorativa nel 2003 è superiore alla media in tre zone su cinque, che salgono a quattro nel Ciò si spiega per la presenza di un basso tasso di popolazione giovanile e ha riscontri anche nel carico di figli per donna in età feconda. Il rapporto tra quarta e terza età, che indica il carico di cura delle persone di terza età nei confronti degli ultra75enni, vede da un lato le zone Firenze e Mugello con circa 6 punti oltre la media provinciale (per la presenza di un elevato tasso di ultra75enni) e dall altro lato le zone Fiorentina Nord- Ovest, Fiorentina Sud-Est ed Empolese al di sotto della media. L indice di mascolinità nella popolazione anziana presenta valori minimi nelle zone di Mugello e Firenze. Ciò non dipende dalla presenza di pochi anziani visto che si tratta della zona con popolazione più anziana, quanto piuttosto dal fatto che gli anziani sono prevalentemente femmine a differenza degli altri distretti dove la situazione è più equilibrata tra i due sessi. Carico sociale

23 ESPERIENZE 23 Tab. 2.5 Indici di carico sociale, anni Zona 2003 Rapporto quarta e terza età Rapporto terza età e bambini Rapporto prima età e pop. lavorativa Mascolinità nella pop. anziana Carico di figli per donna Empolese 62,4 196,0 25,9 75,3 19,4 F. Nord-Ovest 52,1 211,9 24,6 76,3 19,7 F. Sud-Est 60,8 201,4 25,8 76,4 19,5 Firenze 69,1 262,3 21,8 63,7 19,0 Mugello 68,7 208,4 25,8 76,7 18,6 Provincia 62,6 216,0 24,8 73,7 19, Empolese 64,2 188,3 26,0 75,5 20,2 F. Nord-Ovest 52,8 206,9 25,2 77,4 20,5 F. Sud-Est 61,9 197,2 25,9 75,9 20,2 Firenze 69,3 246,3 22,3 63,8 19,6 Mugello 71,1 200,2 26,0 76,9 19,5 Provincia 63,8 207,8 25,1 73,9 20,0 Percentuale ,4 64,2 52,1 52,8 60,8 61,9 69,1 69,3 68,7 71,1 62,6 63,8 Fig Rapporto tra quarta e terza età, anni Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia Percentuale ,3 246,3 211,9 208,4 216,0 206,9 201,4 196,0 197,2 200,2 207,8 188,3 Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia Fig Rapporto tra terza età e bambini, anni

24 24 ESPERIENZE Percentuale ,9 26,0 24,6 25,2 25,8 25,9 21,8 22,3 25,8 26,0 24,8 25,1 Fig Rapporto tra prima età e popolazione in età lavorativa, anni Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia Percentuale ,3 75,5 76,3 77,4 76,4 75,9 76,7 63,7 63,8 76,9 73,7 73,9 Fig Mascolinità nella popolazione anziana, anni Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia Percentuale ,2 20,5 19,4 19,7 20,2 19,5 19,6 19,0 19,5 19,2 20,0 18,6 Fig Carico di figli per donna in età feconda, anni Empolese F. Nord-Ovest F. Sud-Est Firenze Mugello Provincia

25 ESPERIENZE 25 INDICATORI DI VULNERABILITÀ. I PROFILI DI AMBITO TERRITORIALE I dati demografici ed epidemiologici, considerati singolarmente, forniscono numerose informazioni circa la situazione sociale dei territori interessati. Tuttavia, la lettura congiunta di alcuni di questi indicatori permette di sviluppare una visione multidimensionale della situazione provinciale, attraverso la costruzione di profili di vulnerabilità, tramite i quali rappresentare e confrontare le cinque zone distretto (Bezze M., Castegnaro A., 2004). A tal fine sono stati selezionati alcuni indici. Di seguito si riporta la loro descrizione: - indice di fragilità familiare: è dato dal rapporto tra la somma delle donne vedove e divorziate in età anni e la popolazione femminile nella medesima classe di età. Si tratta di donne che nella maggioranza dei casi hanno figli minori e vivono in famiglie monogenitoriali. Va ricordato a questo proposito che l indice non considera le donne separate legalmente. Queste ultime potrebbero avere una consistenza analoga a quella delle divorziate; - indice di migratorietà: indica l incidenza che la componente immigrata esercita sul complesso della popolazione. È dato dal rapporto tra il numero di residenti immigrati e la popolazione totale; - indice di solitudine degli anziani nella quarta età: si calcola rapportando i vedovi/e con più di 74 anni e la popolazione in quella stessa classe di età. Si propone di approssimare il peso che assumono le persone sole nell età in cui l esigenza di aiuto e sostegno comincia a manifestarsi in modo rilevante; - indice di disagio: è dato dal rapporto tra il numero di persone assistite dai servizi di salute mentale e la popolazione totale. Pur trattandosi di un indicatore parziale, è apparso l unico utilizzabile, in quanto il numero di tossicodipendenti in trattamento Ser.T è sembrato meno significativo; - indice di deprivazione degli anziani: si tratta di un indicatore della diffusione della povertà tra gli anziani complessivamente intesi, infatti si ottiene dal rapporto tra il numero di pensioni sociali (sommate agli assegni sociali) e la popolazione con 65 anni ed oltre; - indice di disabilità: indica la diffusione delle disabilità manifestata dalle invalidità caratterizzate da una certa gravità. Si ottiene rapportando la somma di pensioni di invalidità Inps e invalidità civili e la popolazione in età anni. Indicatori di vulnerabilità Questa sezione è stata curata da Carolina Graziani.

26 26 ESPERIENZE Tab. 2.6 Indicatori utilizzati per delineare i profili di vulnerabilità delle zone sociosanitarie della Provincia di Firenze, 2003 Zona Fragilità familiare Migratorietà Solitudine anziani Empolese 4,16 5,14 48,31 F. Nord-Ovest 4,55 4,39 48,19 F. Sud-Est 4,70 4,72 46,76 Firenze 6,7 7,6 47,1 Mugello 4,99 4,32 48,58 Provincia 5,40 5,89 47,39 Disagio Deprivazione anziani Disabilità Empolese 2,64 3,06 10,69 F. Nord-Ovest 2,26 3,63 8,38 F. Sud-Est 2,40 4,35 7,07 Firenze 2,32 3,93 7,79 Mugello 1,92 4,60 10,78 Provincia 2,35 3,83 8,46 Nell analisi dei profili di vulnerabilità vanno tenuti presenti alcuni aspetti: - ad ogni asse della figura corrisponde un indice; - i profili propongono un analisi in senso relativo, consentendo un confronto tra le zone distretto considerate; - i punteggi relativi a ciascun indice sono stati normalizzati cioè rapportati ad una scala compresa tra 0 ed 1: lo zero corrisponde al valore minimo osservato, l uno corrisponde al valore massimo rilevato tra le varie zone. Dunque, se in una zona il punteggio indicato risulta essere pari a zero non significa che in quell ambito non vi sono problemi in senso assoluto, ma che il valore dell indice considerato è il minimo osservato nella provincia. Ad esempio, nelle zone sociosanitarie Fiorentina Nord-Ovest e Mugello il problema della solitudine degli anziani esiste, ma in modo minore rispetto alle altre zone sociosanitarie considerate, quindi ne è data una rappresentazione vicina o uguale allo zero; - il confronto tra le zone può essere realizzato considerando le dimensioni (area) e la forma del poligono definito dalla linea spezzata che unisce i punteggi normalizzati. Le dimensioni indicano il grado di vulnerabilità: a parità di forma, tanto più ampia è l area evidenziata tanto maggiore è il grado di vulnerabilità. La forma del poligono indica i punti di forza e di debolezza. Per una lettura corretta del grado di vulnerabilità, data la diversa importanza delle dimensioni, è opportuno considerare sia le dimensioni che la forma. Nella seguente figura riportiamo un confronto grafico tra i profili di due zone sociosanitarie: quello delle zone Fiorentina Nord-Ovest e Fiorentina

27 ESPERIENZE 27 Sud-Est. Questi due ambiti territoriali presentano infatti caratteristiche sufficientemente omogenee da giustificare una comparazione. Entrambe le zone si caratterizzano per alcune specifiche dimensioni: la solitudine anziani appare elevata nella zona Fiorentina Sud-Est; la zona Fiorentina Nord-Ovest invece presenta un maggior indice di deprivazione anziani. Disabilità Fragilità familiare 1,00 0,80 0,60 0,40 0,15 0,35 0,20 0,00 0,12 0,02 0,37 Migratorietà Fig Confronto tra i profili di vulnerabilità delle zone Fiorentina Sud-Est e Nord-Ovest, 2003 Deprivazione anziani 0,47 0,67 0,79 Solitudine anziani Disagio Nord-Ovest Sud-Est Nelle pagine che seguono vengono riportati i profili di vulnerabilità dell intero territorio provinciale e delle singole zone sociosanitarie. Disabilità Fragilità familiare 0,48 0,38 0,48 Migratorietà Fig Profilo di vulnerabilità della Provincia di Firenze, ,50 0,35 Deprivazione anziani 0,60 Solitudine anziani Disagio

28 28 ESPERIENZE Disabilità 0,98 Fragilità familiare 0,00 0,25 0,00 Migratorietà Fig Profilo di vulnerabilità della zona Empolese, 2003 Deprivazione anziani 0,85 Solitudine anziani 1,00 Disagio Disabilità 0,84 Fragilità familiare 0,21 0,00 0,12 0,00 Migratorietà Fig Profilo di vulnerabilità della zona Fiorentina Nord-Ovest, 2003 Deprivazione anziani Solitudine anziani 0,67 Disagio Disabilità Fragilità familiare 0,35 0,15 Migratorietà Fig Profilo di vulnerabilità della zona Fiorentina Sud-Est, ,37 0,02 Deprivazione anziani 0,47 0,79 Solitudine anziani Disagio

29 ESPERIENZE 29 Disabilità Fragilità familiare 1,00 0,20 Migratorietà 1,00 Fig Profilo di vulnerabilità della zona di Firenze, ,57 0,18 Deprivazione anziani 0,55 Solitudine anziani Disagio 1,00 Disabilità Fragilità familiare 0,32 Migratorietà Fig Profilo di vulnerabilità della zona Mugello, ,00 0,00 Deprivazione anziani 1,00 Solitudine anziani 1,00 Disagio Esaminando i vari ambiti territoriali si osserva che le zone Fiorentina Sud-Est e Fiorentina Nord-Ovest hanno un area molto ridotta per estensione rispetto alle altre, in particolare se si confrontano con l area della zona Firenze, dove è presente un alto grado di vulnerabilità dovuto alla fragilità familiare e alla presenza degli immigrati. Considerando anche la forma delle linee spezzate, si osserva che quelle relative alle zone Sud-Est e Nord- Ovest sono abbastanza irregolari: ciò significa che la vulnerabilità che caratterizza queste zone è molto selettiva. L area di Fiorentina Sud-Est risulta definita da una dimensione: la solitudine anziani; la Fiorentina Nord-Ovest invece è caratterizzata dalla presenza di indici significativi nel disagio e nella deprivazione anziani. Le zone del Mugello ed Empolese invece sono abbastanza vicine come grado di vulnerabilità, definito dalla grandezza dell area, ma nel primo caso il profilo di vulnerabilità dipende sostanzialmente dalle dimensioni relative alla solitudine anziani e al disagio mentre nel secondo da quelle della disabilità e del grado di deprivazione degli anziani.

30 30 ESPERIENZE La regolarità o meno della forma dell area delimitata dalla spezzata che unisce i punteggi ha un suo significato immediato. La Provincia di Firenze complessivamente considerata presenta una forma vagamente poligonale e abbastanza regolare. Questo significa che la vulnerabilità caratterizzante il territorio provinciale è dovuta a fragilità che si manifestano nelle diverse dimensioni considerate anche se non in forme acute. I profili di vulnerabilità riferiti ad aree specifiche di fragilità sociale: anziani, famiglia e minori Nelle pagine successive si presentano dei profili di vulnerabilità riferiti a specifiche aree di bisogno: anziani, famiglia e minori. Per la costruzione dei profili sono stati considerati congiuntamente indicatori epidemiologici e demografici. Dai profili delineati per l area anziani, si può notare che anche in questo caso le zone presentano livelli di vulnerabilità molto diversi tra loro. Le zone distretto Firenze e Mugello, ad esempio, sono quelle che registrano il più alto livello di vulnerabilità (area), pur con diverse dimensioni. La figura relativa al profilo di vulnerabilità anziani della zona Fiorentina Nord-Ovest non è stata riprodotta poiché tutti gli indicatori standardizzati risultano pari a zero. Ciò non significa che in questa zona distretto non esista alcun problema sul versante degli anziani, bensì che i fenomeni considerati si presentano in forma minore rispetto alle altre zone distretto afferenti alla Provincia di Firenze. Solitudine anziani 0,85 % popolazione 75 0,28 0,07 Indice di vecchiaia Fig Profilo di vulnerabilità della zona Empolese, area anziani, ,89 Mascolinità anziani 0,61 0,31 Dipendenza senile ridef. Rapporto tra quarta e terza età

31 ESPERIENZE 31 Solitudine anziani 0,79 % popolazione 75 0,27 0,02 Indice di vecchiaia Fig Profilo di vulnerabilità della zona Fiorentina Sud-Est, area anziani, ,27 Mascolinità anziani 0,97 0,51 Dipendenza senile ridef. Rapporto tra quarta e terza età Solitudine anziani % popolazione 75 1,00 Indice di vecchiaia 1,00 Fig Profilo di vulnerabilità della zona Firenze, area anziani, ,18 0,00 Mascolinità anziani Dipendenza senile ridef. 1,00 1,00 Rapporto tra quarta e terza età Solitudine anziani 1,00 % popolazione 75 0,58 0,30 Indice di vecchiaia Fig Profilo di vulnerabilità della zona Mugello, area anziani, 2003 Mascolinità anziani 1,00 0,61 Dipendenza senile ridef. 0,98 Rapporto tra quarta e terza età

32 32 ESPERIENZE È immediatamente visibile, con riferimento alla vulnerabilità dell area famiglia e minori (figure 2.29 e seguenti), la presenza di linee spezzate molto irregolari in quattro zone sociosanitarie, esclusa Firenze. Ciò significa che nell ambito dei minori e delle famiglie ogni zona ha una vulnerabilità definita da alcune specifiche dimensioni piuttosto che altre. L unico elemento che accomuna le quattro zone è il valore elevato che registrano nella dimensione Rapporto tra prima età e popolazione in età lavorativa. Dipendenza globale ridefinito Fragilità familiare Indice di vecchiaia 0,59 0,00 0,07 0,70 0,00 Carico figli in età feconda Dipendenza giovanile 0,87 Fig Profilo di vulnerabilità della zona Empolese, area famiglia e minori, 2003 Rapporto prima età e pop. in età lavorativa 1,00 Rapporto terza età e bambini Fragilità familiare Dipendenza globale ridefinito 0,21 0,00 0,00 Indice di vecchiaia Fig Profilo di vulnerabilità della zona Fiorentina Nord-Ovest, area famiglia e minori, 2003 Carico figli in età feconda 1,00 0,24 Dipendenza giovanile 0,71 0,69 Rapporto prima età e pop. in età lavorativa Rapporto terza età e bambini

33 ESPERIENZE 33 Fragilità familiare Dipendenza globale ridefinito 0,15 0,55 0,02 Indice di vecchiaia Carico figli in età feconda 0,08 Dipendenza giovanile 0,84 1,00 Fig Profilo di vulnerabilità della zona Fiorentina Sud-Est, area famiglia e minori, 2003 Rapporto prima età e pop. in età lavorativa 0,99 Rapporto terza età e bambini Fragilità familiare 1,00 Dipendenza globale ridefinito 1,00 Indice di vecchiaia 1,00 Fig Profilo di vulnerabilità della zona Firenze, area famiglia e minori, 2003 Carico figli in età feconda 0,34 0,00 0,00 Dipendenza giovanile Rapporto prima età e pop. in età lavorativa Rapporto terza età e 1,00 bambini Fragilità familiare Carico figli in età feconda Dipendenza globale ridefinito 0,99 0,32 0,30 0,00 0,19 Indice di vecchiaia Dipendenza giovanile 0,94 Fig Profilo di vulnerabilità della zona Mugello, area famiglia e minori, 2003 Rapporto prima età e pop. in età lavorativa 0,99 Rapporto terza età e bambini

34 34 ESPERIENZE In sintesi, l analisi demografica ed epidemiologica condotta nelle zone sociosanitarie e qui riassunta mostra: - una forte incidenza del fenomeno dell invecchiamento della popolazione e della vulnerabilità dell area anziani nelle zone del Mugello e di Firenze, con dati generalmente superiori alla media provinciale; - una situazione di vulnerabilità sociale diversificata tra le cinque zone, con indici normalmente più alti della media provinciale nella zona di Firenze (in particolare l indice di fragilità familiare e di migratorietà); - l eterogeneità dei profili di vulnerabilità relativi all area famiglia e minori.

35 ESPERIENZE La risposta sociale L analisi della rete di offerta esistente nelle cinque zone distretto e della relativa spesa sostenuta dagli enti competenti permette di sviluppare correlazioni tra la situazione di bisogno espressa da una comunità e la capacità che gli attori istituzionali hanno sviluppato per rispondere a tali esigenze, in termini di tipologie di risposta poste in essere e di risorse utilizzate. In questo modo, si contribuisce a riflettere su quale sia il livello di cittadinanza garantito in un determinato territorio, al fine di promuovere condizioni di equità nell accesso ai servizi. ANALISI DELL OFFERTA SOCIALE È stata costruita per le cinque zone sociosanitarie una mappa dei servizi disponibili sul territorio, utilizzando gli strumenti di classificazione presentati nella prima parte del volume. Le mappe, costruite per livello e per bisogno sono utili per comprendere le differenti presenze intrazonali dei servizi e per vedere come certi servizi non sono presenti oppure sono trasversali alle aree di bisogno. La rappresentazione dell offerta si basa sulla registrazione delle fonti di spesa rilevate con riferimento alle indagini richiamate nei paragrafi precedenti: si evidenzia cioè la sola assenza/presenza dell intervento, senza una sua quantificazione. Lo scopo è quello di descrivere il menù di offerta che presentano i diversi territori, mentre non è possibile rilevare se il singolo servizio comunale serve un solo territorio oppure ha un bacino di utenza più ampio, sovracomunale o zonale. La mappa costituisce cioè una base di partenza per impostare un analisi della rete di offerta presente nei territori, che deve integrarsi ad un approfondimento sia qualitativo che quantitativo della capacità di risposta esistente nelle cinque zone. Il menù di servizi

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