EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Rimini
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1 2007 SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Rimini 101
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3 SERVIZIO DI RECUPERO E RIABILITAZIONE FUNZIONALE Ospedale Ceccarini Riccione Direttore U.O. Dott. Riccardo Galassi Dott. Gian Andrea Magagni PERCORSO RIABILITATIVO PER LA SPALLA Consigli utili al paziente Esercizi a domicilio Questa guida è stata indicata al paziente: A cura di: Ft. Patrizia Righetti F.t. Paola Mietti Per informazioni rivolgersi alla segreteria del SRRF:
4 Scopo della guida: 1.Offrire al paziente la possibilità di effettuare il suo percorso riabilitativo personalizzato anche in modo autonomo a casa, allo scopo di integrare l azione terapeutica effettuata in ambito sanitario con il proprio terapista della riabilitazione. 2.L educazione del paziente all autotrattamento è parte integrante del trattamento riabilitativo: il paziente deve essere istruito: sull astensione dalle attività nel periodo acuto sul programma chinesiterapico di rinforzo muscolare sullo stretching capsulare per le zone retratte sulle posture corrette da adottare. Vantaggi per il paziente: 1.Semplifica il processo riabilitativo, consentendone una parziale gestione autonoma. Il paziente può completare la sua riabilitazione a casa, in qualunque momento della giornata. 2.Integra e affianca l azione del terapista della riabilitazione 3.Crea nel paziente una condizione di coinvolgimento attivo nella propria riabilitazione, spingendolo ad affrontarla con determinazione. 4.Favorisce il decorso del processo riabilitativo, stimolando nel paziente l intraprendenza e la voglia di riprendere le normali attività della vita quotidiana. 2
5 PRINCIPI DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO L equipe sanitaria, composta dal medico chirurgo, fisiatra e fisioterapista (ognuno secondo le peculiari specialità) individua gli obiettivi terapeutici e il percorso riabilitativo che percorrerà ogni singolo paziente. Il percorso si suddivide in tappe progressive: 1. Mobilizzazione passiva-assistita 2. Mobilizzazione attiva 3. Potenziamento muscolare 1. Il paziente la eseguirà solo con l aiuto del fisioterapista 2. Si tratta della fase i cui al paziente vengono insegnati i primi movimenti autonomi, guidati e corretti costantemente dal fisioterapista in modo da permettere al braccio di muoversi progressivamente in modo sempre più attivo, senza forzare le strutture tendinee e capsulari, e con carichi di lavoro limitati 3. Si tratta di tutta quella serie di esercizi di potenziamento muscolare che il fisioterapista insegna e corregge in palestra, controlla la corretta esecuzione ed in seguito indica da eseguire quotidianamente a domicilio. Si tratta di alcuni semplici esercizi isometrici, isotonici e altri eseguiti con elastici e, successivamente, con manubri Il recupero della funzione muscolare deve necessariamente essere associato a quello dell escursione articolare e il controllo del dolore in un insieme di reciproca progressione 3
6 La comparsa di dolore durante un esercizio indica: La sua esecuzione non corretta L attività è stata inserita troppo precocemente rispetto ai tempi di guarigione Trattamento del dolore: A. ghiaccio B. elettroterapia C. antidolorifici A. Il raffreddamento può essere ottenuto mediante l applicazione di impacchi freddi, ghiaccio in gel, immersione in sostanze fredde. Si consigliano tre applicazioni al giorno della durata di 20 minuti. B. L uso della tens e dell elettrostimolazione. C. Antidolorifici Utilizzare farmaci secondo la modalità prescritta dal medico in caso di dolore Nel caso il dolore persista, è necessario ricontattare il medico per aggiornare la terapia farmacologia. 4
7 MOBILIZZAZIONE ATTIVA Iniziamo sempre insegnando al paziente a controllare l allineamento e la correttezza della postura e l appropriatezza del gesto ponendolo di fronte ad uno specchio, come ad esempio nelle foto Seduti ben eretti di fronte allo specchio. Le mani sulle i cosce, eseguire dei movimenti di retroposizione (indietro) e di anteposizione (avanti) delle spalle 5
8 3-4 Seduti ben eretti di fronte allo specchio. Le mani sulle cosce. Eseguire dei movimenti delle spalle verso il basso e verso l alto 6
9 Esercizio con bastone. Il braccio sano spinge verso l esterno quello operato, mantenendo il bastone all altezza delle cosce 5 Esercizio della scaletta. Salire e scendere con le dita i piccoli pioli sull asse posta in verticale sul muro. 6 Importante mantenere in asse il gomito con la spalla. 7
10 7-8-9 Sdraiati sul lettino: impugnare un bastone. Partire con il bastone orizzontale appoggiato alle cosce (foto 7). Quindi sollevarlo verso l alto, tenendo le braccia ben distese, fino a portarlo sulla verticale delle spalle (foto 8). In seguito sino al punto di possibile estensione (foto 9). Tornare alla posizione di partenza. N. ripetizioni: 8
11 10-11 Stessa posizione di partenza della foto 8. Accompagnare il bastone verso sinistradestra e ritorno. N.B: il grado di elevazione anteriore dipende dalla mobilità dell articolazione e dalle capacità del paziente stesso. 9
12 12-13 ESERCIZIO DELLA CARRUCOLA Seduti su una panca con la schiena eretta e appoggiata. Impugnare una estremità della corda con l arto leso e l altra con quello sano. Sollevare l arto superiore leso tirando la corda con l arto superiore sano, in modo tale che l arto leso si muova passivamente. 10
13 14-15 Appoggiare la mano a muro, portandola all altezza massima tollerabile senza fastidio. Il corpo inclinato di 30 rispetto al muro. Impartire dei movimenti in avantiindietro della spalla. 11
14 POTENZIAMENTO ISOMETRICO In piedi vicino a un muro col braccio interessato al fianco. Portare l arto contro il muro affinché prema contro lo stesso. Mantenere il gomito esteso. 16 Stessa posizione precedente, col gomito flesso a 90. Spingere l avambraccio e il polso contro il muro (in senso extrarotatorio)
15 La mano sull addome, gomito flesso a 90. Eseguire delle pressioni contro l addome (in senso intrarotatorio). 18 In piedi con le spalle contro il muro. Portare indietro l arto interessato e spingerlo contro il muro, mantenendo il gomito esteso
16 Appoggiare il busto sul tavolo scaricandovi il peso. Lasciate al di fuori del tavolo l arto superiore della spalla lesa in posizione di abbandono. 20 Eseguire dei piccoli movimenti avantiindietro e in rotazione. ESERCIZI PROPRIOCETTIVI Fare scorrere orizzontalmente il pallone sul tavolo mantenendo la spalla abbassata e il gomito verticale, in asse con la spalla
17 Fare scorrere verticalmente il pallone sul muro mantenendo la spalla abbassata e il gomito verticale, in asse con la spalla. 22 Fare scorrere il pallone sul pavimento o su un tavolo. Appoggiatevi sopra parte del peso e fate scorrere la palla
18 Il braccio, esteso e posizionato sul piano scapolare (a 30 dal piano orizzontale), preme contro la tavoletta propriocettiva (sostituibile anche con materiale morbido o piatto girevole). 24 Stessa posizione di partenza della foto precedente. 25 Eseguire una pressionemovimento sulla pallina,facendola roteare e mantenendola all altezza della spalla. 16
19 Rinforzo dei muscoli fissatori della scapola Posizionarsi di fronte allo specchio allo scopo di controllare l assetto corretto delle mani che devono trovarsi all altezza delle spalle. Spingere contro lo specchio mantenendo le braccia estese Col braccio interessato afferrare la spalliera o una maniglia, possibilmente all altezza della spalla e tenendo saldamente, fare eseguire dei movimenti alla scapola nelle direzioni indicate 17
20 28 Potenziamento del muscolo gran dentato. Le braccia, estese, afferrano la spalliera all altezza delle spalle. Quindi, con una flessione dei gomiti e mantenendo il tronco eretto, avvicinare le fronte alla spalliera mantenendo il carico sulle braccia. 18
21 POTENZIAMENTO CON ELASTICI 29 Abduzione a gomito flesso a 90 : A Mettersi col lato sano di fianco alla spalliera e indossare l elastico sul dorso della mano (foto A). Sollevare il braccio verso l esterno mantenendo il gomito flesso ed arrivare al piano orizzontale (foto B) o sino al grado articolare possibile. B 19
22 A 30 Flessione anteriore. Afferrare un elastico (foto A), spalle al muro, e, col gomito flesso a 90, spingere in avanti (foto B), B gradualmente, fino ad estendere il gomito, mantenendo la mano bassa (foto C). C 20
23 A 31 Estensione a gomito flesso. Posizionarsi davanti alla spalliera mantenendo ben eretto il busto (Foto A). B Afferrare l elastico e tirarlo verso l indietro mantenendo il gomito flesso (foto B). Quindi tornare alla posizione di partenza l elastico frenando il movimento. 21
24 A 32 Potenziamento degli abbassatori della scapola. Mantenendo una posizione eretta del tronco, afferrare l elastico, posto in alto (foto A). B Tirare l elastico verso il basso, flettendo il gomito. Rilasciare lentamente la trazione esercitata, frenando gradualmente il movimento di ritorno (foto B). 22
25 Potenziamento dei muscoli fissatori della scapola. Paziente supino: partire a gomito flesso ed estendere il braccio verso l alto : 34 Prima a 60 (foto 33) poi a 90 (foto 34) quindi, se possibile, a 120 (foto 35)
26 POTENZIAMENTO INTRA-EXTRAROTAZIONE A 36 Posizione di partenza: busto eretto e ben allineato. Gomito abdotto di 90, all altezza della spalla. Si parte da una extrarotazione massima (foto A). B Per poi arrivare a ruotare verso il basso, ottenendo una intrarotazione (foto B) N.B: l ampiezza di movimento di intra-extrarotazione dipende dalla mobilità dell articolazione e dalle possibilità e/o condizioni cliniche del paziente stesso 24
27 Potenziamento extrarotazione e intrarotazione. Posizionarsi di fianco alla spalliera, gomito flesso,polso esteso Portare la mano verso l esterno mantenendo il gomito vicino al fianco 37 Girarsi sull altro lato e tirare l elastico verso l addome, mantenendo il gomito vicino al fianco 38 25
28 ESERCIZI IN DIAGONALE GLOBALI A 39 Posizione eretta, di fianco alla spalliera (foto A). Impugnare l elastico e tirare verso l alto e l interno, mantenendo il gomito esteso (foto B). B 26
29 40 Posizione eretta, di fianco alla spalliera, piedi ben piantati. Posizionare l elastico sul dorso della mano (foto A) A Tenendo il braccio ben teso, portarlo verso l alto e l esterno, in direzione diagonale, mano aperta e polso esteso (foto B). B 27
30 POTENZIAMENTO ISOTONICO A 41 Potenziamento del muscolo gran dentato. Partire dalla posizione quadrupedica (gambe e braccia a 90 sul piano del lettino) (foto A). B Abbassare il tronco (mantenendolo allineato) e quindi flettere le braccia abbassandosi verso il piano del letto (foto B). 28
31 A 42 Posizione seduta sul lettino. Posizionare le mani ai lati del bacino coi palmi verso il basso e le dita verso l esterno (foto A). B Spingere con le mani, facendo forza sulle braccia, estendere verso l alto il tronco e le braccia (foto B). 29
32 A 43 Flessioni progressive. Si parte da un appoggio intermedio sul letto (foto A). B Poi abbassarsi gradualmente sul piano del letto, sostenendo il peso del corpo con entrambe le braccia e il tronco ben allineato (foto B). 30
33 POTENZIAMENTO STABILIZZATORI DELLA SCAPOLA A 44 Posizione prona sul lettino. Portare le braccia in posizione estesa e abdotta a 90 e i palmi delle mani rivolte verso il pavimento (foto A). B Sollevare le braccia dal lettino e rivolgere in avanti il palmo (foto B). 31
34 A 45 Posizione prona sul lettino,braccia lungo i fianchi, palmi delle mani rivolte verso l alto (foto A). B Staccare le braccia dal lettino e sollevarle verso l alto (foto B). 32
35 A 45 Posizione prona sul lettino, braccia abdotte e gomiti flessi a 90 (foto A): B staccare la mano e il polso dal lettino (foto B); mantenendo la mano aperta e il polso esteso. In seguito si può sollevare anche il gomito (foto C). C 33
36 POTENZIAMENTO CON MANUBRI A 46 Posizione supina. Il braccio leso posto lungo il fianco col gomito a 90 (foto A). Sollevare il braccio verso l alto estendendo il gomito (foto B). B Attenzione che spalla rimanga in appoggio al piano del lettino. 34
37 A 47 Posizione prona sul lettino. Braccio esteso e abdotto a 90, il pollice verso l alto (foto A). B Sollevare il manubrio mantenendo ben esteso il gomito (foto B). 35
38 A 48 Potenziamento del muscolo sovraspinoso. B C Afferrare un manubrio (foto A). Sollevare l arto a gomito esteso col pollice rivolto verso il basso. Arrivare sino all altezza della spalla, con un angolo di 30 rispetto al piano frontale (foto B). Si raccomanda di non superare il livello della spalla. Lo stesso esercizio si può eseguire anche nella posizione seduta (foto c). N. ripetizioni: 36
39 A C 49 B Posizione prona. Col braccio leso fuori dal lettino (foto A), afferrare un manubrio e sollevare il gomito verso l alto (foto B-C).. 37
40 A 50 Potenziamento degli extrarotatori. Posizionarsi sul fianco sano. Il braccio leso è posizionato lungo il fianco col gomito a 90. B Afferrare un manubrio (foto A) e sollevarlo verso l alto (foto B), fin dove l articolarità lo permette. 38
41 A 51 Potenziamento degli intrarotatori. B Posizionarsi sul fianco del braccio leso. Il braccio appoggiato sul lettino, leggermente flesso e col gomito a 90 (foto A). Afferrare un manubrio e portarlo verso il tronco (foto B). 39
42 A 52 Seduti sul lettino o su una sedia, rivolti verso una parete sulla quale sono stati attaccati gli elastici. B Afferrare gli elastici con entrambe le mani coi palmi rivolti uno verso l altro (foto A) Tirare e portare i gomiti indietro (foto B). 40
43 AUTO-ALLUNGAMENTO A 53 Allungamento della capsula inferiore. Portare l arto leso dietro la testa col gomito flesso (foto A). B Usando il braccio sano, trazionare ulteriormente l arto leso dietro la testa (foto B). Fermarsi al primo segnale di dolore. 41
44 A 54 Allungamento in intrarotazione. B Distesi sul fianco del braccio leso, col braccio posizionato in abduzione e gomito flesso a 90 (foto A). Con la mano controlaterale impugnare il polso e spingere lentamente verso il basso (foto B). Raggiungere l abbassamento possibile. Fermarsi al primo segnale di dolore. 42
45 A 55 Allungamento capsula posteriore. Dopo aver impugnato il gomito e appoggiata la mano sulla spalla sana (foto A), tirare il braccio verso di sé (foto B). B Fermarsi al primo segnale di dolore. 43
46 Allungamento della capsula anteriore. 56 In piedi nel vano di una porta, col gomito esteso, la spalla abdotta a 90 ed extraruotata Forzare il braccio all indietro allo scopo di allungare il versante anteriore della spalla Fermarsi al primo segnale di dolore. 44
47 E' vietato riprodurre totalmente o parzialmente i materiali e le immagini di questa pubblicazione senza specifica autorizzazione dei relativi autori.
48 Unità Operativa Risorse Intangibili via Flaminia, Rimini
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