Scuola per tutti Malnutrizione Vaccini Prevenzione della malaria

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2 Scuola per tutti Garantire ai bambini e soprattutto alle bambine di completare il ciclo di istruzione primaria, significa ridurre fame, povertà e sottosviluppo nei 156 paesi in cui l'unicef opera. Malnutrizione Ogni anno, oltre 3,1 milioni di bambini sotto i cinque anni muoiono per cause legate alla malnutrizione. L UNICEF interviene promuovendo l allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita; fornendo alimenti terapeutici, micronutrienti e integratori pronti all uso. Vaccini L UNICEF è il principale acquirente mondiale di vaccini contro le più diffuse malattie infantili: poliomielite, morbillo, tetano, difterite, pertosse e tubercolosi. Nel 2012 ha distribuito 2 miliardi di dosi di vaccino e 500 milioni di siringhe. Prevenzione della malaria Dormire sotto una zanzariera trattata con insetticida riduce di circa il 20% il tasso di mortalità infantile. L UNICEF solo nel 2012 ne ha fornite 18,5 milioni e negli ultimi dodici anni 208 milioni.

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4 Il Rapporto Annuale , del Comitato Italiano per l UNICEF, è un nuovo documento ideato per migliorare ulteriormente il processo di rendicontazione e trasparenza circa le attività svolte e i risultati conseguiti a beneficio di tutti gli stakeholder: l UNICEF Italia dà così continuità all impegno che ha assunto spontaneamente di comunicare periodicamente non solo cosa e quanto produce ma anche come, sottoponendosi alla valutazione dei donatori, delle istituzioni e dei cittadini. L obiettivo è integrare nel modo migliore possibile le informazioni contenute nel Bilancio di Esercizio e nel Bilancio Sociale (strumenti disponibili anche online) per testimoniare un percorso responsabile, fatto di comportamenti, pratiche e azioni sostenibili, che ha avviato già da diversi anni. Il Rapporto Annuale rappresenta così, in maniera coordinata, la capacità dell UNICEF Italia di generare valore solidale, verificare la coerenza tra la missione e l attività operativa quotidiana, comunicare a tutti e con trasparenza gli effetti di ciò che ha realizzato. Da quest anno l UNICEF Italia intraprende un percorso che segue i più recenti e autorevoli orientamenti internazionali sulla comunicazione e trasparenza delle organizzazioni: il Reporting Integrato. L IIRC 1 lo definisce come un processo che consente a un organizzazione di comunicare informazioni sulla creazione di valore nel tempo illustrando sinteticamente come la strategia, la governance, le performance e le prospettive consentono di creare valore lungo il breve, medio e lungo termine. Verso il reporting integrato rappresenta così il primo passo in questa direzione: esso non sostituisce né il Bilancio Sociale né quello di Esercizio, ma li affianca e li integra, presentando contenuti innovativi e valorizzando quelli più significativi e concreti. Per chiarezza e semplicità espositiva, nel Rapporto Annuale 2012 vengono trattati sinteticamente i temi più rilevanti: al lettore vengono segnalate, attraverso icone e link, le altre fonti online che potrà consultare liberamente e con facilità per approfondire argomenti e informazioni. Simboli Fonte online Bilancio Sociale Bilancio di Esercizio Sito web del Comitato I dati presenti in questo documento fanno riferimento all esercizio chiuso al 31/12/2012: per predisporlo è stato attivato un processo interno di coordinamento e confronto che, oltre a coinvolgere le diverse aree organizzative, ha permesso di analizzare le richieste provenienti dagli stakeholder attraverso i diversi canali di ascolto e dialogo al fine di individuare le tematiche più rilevanti da rendicontare. Per migliorare ulteriormente l accessibilità al documento è stata realizzata una versione audio: il file, in formato MP3, può essere ascoltato online o scaricato sul proprio computer o sul proprio lettore portatile per essere poi ascoltato senza bisogno della connessione Internet. Pubblicazione accessibile: QUESTO TESTO PUÒ ESSERE ASCOLTATO SU 1 International Integrated Reporting Council, Bozza di consultazione del Framework <IR> internazionale -

5 Gentili Lettori, con piacere vi presento Le azioni trasparenti rendono di più - il Rapporto Annuale 2012 dell UNICEF Italia -. Abbiamo scelto di renderci riconoscibili da subito, a cominciare dalla copertina, che vuole denotare il nostro carattere distintivo: perseguiamo la trasparenza, nei contenuti e nella forma. Lavoriamo affinché la coerenza della missione e dei valori dell UNICEF si coniughi sempre di più con la trasparenza nei processi legati alla rendicontazione delle spese e al trasferimento dei fondi. Tutto questo per noi è doveroso, dal momento che tali risorse sono il frutto della generosità di tanti italiani che dal 1974, anno di nascita del Comitato Italiano per l UNICEF, ci permettono di aiutare l infanzia dei paesi più poveri del mondo. Un percorso capace di rispondere alle legittime richieste di tanti donatori, sostenitori e volontari che ci chiedono informazioni sempre più dettagliate su quanto realizziamo con il loro contributo, sia in denaro e che in tempo, dedicato alla nostra causa. La sopravvivenza, la protezione, lo sviluppo e l integrazione dei bambini e degli adolescenti sono imperativi universali, fondamentali per il progresso umano. L UNICEF è impegnato a realizzarli per ognuno di essi, nessuno escluso. Queste pagine riflettono il nostro impegno e le nostre speranze, nonché la nostra determinazione a lavorare per creare un mondo più giusto, un mondo libero da fame, miseria, violenza. Un mondo che solo insieme possiamo sperare di costruire. Un percorso in cui crediamo per un mondo finalmente a misura di bambino. Fino all ultimo, il più lontano, il più difficile da raggiungere. Giacomo Guerrera Presidente Comitato Italiano per l UNICEF

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7 La nostra storia Quella dell UNICEF è la storia di infanzie perdute e ritrovate, di bambini curati e protetti. È la storia di quanto bene è possibile fare quando ci si unisce per tutelare i diritti dei cittadini più giovani e più vulnerabili. L istituzione delle Nazioni Unite nel 1945 ha rappresentato la realizzazione di un ideale di cooperazione internazionale, il cui sprone immediato era stato la distruzione provocata dalla Seconda guerra mondiale, ma che era già incoraggiato dal desiderio di promuovere la pace nel mondo. Tuttavia, l idea di creare un organizzazione speciale per l infanzia nella dell infanzia si trasforma quindi in una spinta verso lo sviluppo nel tentativo di eliminare la povertà e il Fondo delle Nazioni Unite per l Infanzia, diventa l agenzia dell ONU specializzata nella tutela e nella promozione dei diritti e delle condizioni di vita dei bambini nel mondo. L UNICEF attualmente opera in 192 paesi e territori attraverso: 156 uffici sul campo nelle nazioni destinatarie dei suoi programmi, 36 Comitati Nazionali nei paesi industrializzati (tra cui il Comitato Italiano) che raccolgono fondi, 6 Sedi internazionali, 8 Uffici regionali. A differenza di quasi tutte le altre agenzie ONU, l UNICEF non è direttamente finanziato dal sistema delle Nazioni Unite. Le sue risorse provengono SIRIA 2013 ITALIA 1945 costellazione delle nuove istituzioni non esisteva. L 11 dicembre 1946 la comunità mondiale definisce una nuova etica della protezione e della cura dei bambini, istituendo il Fondo Internazionale di Emergenza delle Nazioni Unite per l Infanzia (UNICEF) come risposta ai milioni di bambini sfollati e rifugiati che la Seconda guerra mondiale aveva privato di alloggi, combustibile e cibo. Nei 15 anni successivi l UNICEF si trasforma da fondo di emergenza in agenzia di sviluppo impegnata ad affrontare la fame, a combattere le malattie e a difendere i diritti dell infanzia in tutto il mondo. Nel 1965 l UNICEF riceve il Premio Nobel per la pace. La risposta dell UNICEF ai problemi interamente da contributi volontari da parte di governi, privati e aziende. Un Comitato per l UNICEF nasce in Italia Il Comitato Italiano per l UNICEF, come gli altri 35 Comitati Nazionali presenti nei paesi industrializzati, svolge compiti di vitale importanza per l organizzazione: attua campagne nazionali e iniziative locali di raccolta fondi, promuove programmi di educazione allo sviluppo e alla interculturalità indirizzati a bambini e giovani, diffonde informazione e documentazione sulle attività di cooperazione allo sviluppo realizzate dall UNICEF in tutto il mondo. Il Comitato Italiano per l UNICEF nasce ufficialmente nel 1974, ma le sue origini, come

8 quelle dell UNICEF stesso, risalgono all immediato dopoguerra. A quell epoca l Italia, devastata dal secondo conflitto mondiale, è uno dei primi paesi che beneficiano dell assistenza diretta dell UNICEF. Il Comitato Italiano per l UNICEF è una delle organizzazioni non governative più consolidate e riconosciute del nostro paese. Al suo vertice sono il Presidente attualmente Giacomo Guerrera, il Consiglio direttivo e il Direttore generale attualmente Davide Usai. La sua struttura si incentra su uno staff composto, oggi, da 132 dipendenti ed altri collaboratori e consulenti e su una rete di 110 Comitati Provinciali e Regionali distribuiti sull intero territorio nazionale. I Comitati provinciali e regionali costituiscono i centri di raccordo essenziali fra l UNICEF e la società civile Le attività del Comitato Italiano per l UNICEF sono gestite funzionalmente dalle varie Direzioni della sede nazionale. A quest ultima spettano i compiti di rappresentanza politica, giuridica e fiscale dell organizzazione. Il Comitato Italiano per l UNICEF ha statuto di Organizzazione non governativa (ONG) e ragione sociale di Organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus). italiana, e contribuiscono in maniera sostanziale alla realizzazione dei programmi elaborati dalla Presidenza Nazionale. Negli ultimi anni si è sviluppata anche una rete di 35 Punti d incontro UNICEF: in queste sedi i cittadini possono acquistare i biglietti di auguri e i numerosi prodotti dell UNICEF, acquisire informazioni sulle attività internazionali in favore dell infanzia, assistere a incontri pubblici, proiezioni, corsi di aggiornamento. L UNICEF Italia può contare su una rete di circa volontari che operano stabilmente per promuovere i diritti dell infanzia. Nel 2012, grazie alle loro attività e ai tanti donatori italiani sono stati raccolti 54 milioni di euro: 33,7 milioni di euro sono stati trasferiti ai programmi che l UNICEF Internazionale realizza negli oltre 150 paesi e territori dove opera. La nostra missione L azione di sensibilizzazione presso le istituzioni, l opinione pubblica e la società civile in generale è uno dei compiti più importanti che i Comitati Nazionali svolgono nei rispettivi paesi affinché l UNICEF possa operare con efficacia in favore dell infanzia nel mondo. Si può senza dubbio affermare che l impegno di advocacy (termine inglese che riassume i concetti di patrocinio e di promozione della conoscenza di una causa di elevato valore sociale) accompagna e rafforza l impegno dei Comitati Nazionali per favorire l afflusso di risorse finanziarie verso i programmi e i progetti dell UNICEF.

9 Il Comitato Italiano conduce un azione di advocacy per l infanzia a più livelli e in diversi settori della società. Si può affermare che tutte le attività dell UNICEF, dalle iniziative culturali nelle università agli eventi sportivi di solidarietà, hanno il comune obiettivo di: richiamare l attenzione dell opinione pubblica e del Governo sui bisogni dell infanzia e delle donne di tutto il mondo e sugli interventi che possono essere svolti tramite l UNICEF e le istituzioni delle Nazioni Unite; mobilitare l interesse del pubblico e suscitare l attiva partecipazione allo sforzo per risolvere i problemi legati alla protezione dell infanzia e alla preparazione alla vita; sollecitare offerte, donazioni e lasciti per i programmi del Fondo. In ambito nazionale, l UNICEF promuove azioni di sensibilizzazione verso le istituzioni o coopera con esse affinché vengano adottati provvedimenti normativi che tengano in debita considerazione diritti e interessi dei bambini. Di particolare importanza sono i rapporti consolidati con le istituzioni che ricoprono funzioni di grande rilevanza in materia di infanzia e adolescenza: i ministeri degli Affari Esteri, dell Istruzione e dell Ambiente, il Dipartimento per gli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Commissione Parlamentare per l infanzia. Sul territorio, i Comitati Regionali e Provinciali dell UNICEF operano in contatto e in collaborazione con gli Enti locali (Comuni, Province, Regioni) per realizzare le medesime finalità. Chi siamo/la nostra identità A chi ci rivolgiamo: i nostri stakeholder Il Comitato Italiano per l UNICEF, nel formulare i propri obiettivi e nello svolgere le proprie attività, opera per massimizzare il beneficio che può apportare ai propri stakeholder di missione: i bambini e gli adolescenti in Italia e nel mondo. Anche i donatori e i sostenitori sono considerati stakeholder primari in quanto è da essi che l UNICEF ricava le risorse finanziarie necessarie al

10 perseguimento della propria missione ed è verso di essi che destina i massimi sforzi di comunicazione ed engagement. L UNICEF Italia, inoltre, rispetta, considera e risponde ai bisogni e agli interessi anche di tutti gli altri suoi stakeholder, senza i quali non potrebbe avere le risorse (materiali e immateriali, tangibili e intangibili) per realizzare i propri fini istituzionali e verso i quali adotta un approccio di generazione e condivisione di valore responsabile e con i quali lavora e intrattiene relazioni basate su rapporti di reciproco scambio. I canali di ascolto e di dialogo L UNICEF Italia considera l ascolto e il dialogo con gli stakeholder come principi fondamentali per realizzare i suoi scopi istituzionali: per questo realizza attività specifiche di coinvolgimento sia a livello locale che nazionale e internazionale, sia tra gli interlocutori interni che esterni. Grazie a un lavoro costante nel tempo, il Comitato ha sviluppato un articolato sistema di informazione, ascolto e dialogo: incontri dei Comitati locali con le diverse rappresentanze sul territorio, attenzione alle domande dei donatori e risposta informativa, collaborazioni nei progetti con aziende e istituzioni, testimonianze nelle scuole e nelle università. Per favorire un dialogo proficuo il Comitato Italiano ha sviluppato e potenziato diversi canali che si differenziano in base alle esigenze del pubblico: otre ai canali più tradizionali come le pubblicazioni cartacee, le riviste, i comunicati stampa e le spedizioni postali, negli ultimi anni è stata potenziata l area della comunicazione multimediale, attraverso il sito internet e i video, disponibili anche su YouTube. L ideazione e la messa in opera di e-newsletter e l interattività con i giovani attraverso spazi riservati sul web, indicano la grande potenzialità della comunicazione tecnologica come area di investimento. Non meno importante è il dialogo diretto con le persone, grazie a incontri formativi e a seminari, nonché manifestazioni ed eventi in piazza. Dialogare con gli stakeholder significa soprattutto conoscere il loro punto di vista, monitorando l impatto che l organizzazione ha sul territorio e verificando l efficacia delle attività in corso. L UNICEF realizza indagini a livello internazionale con l obiettivo di monitorare in modo più approfondito la conoscenza e l immagine dell UNICEF in termini comparativi con altre Onlus. Dall indagine svolta nel 2012, per l Italia, sono emersi diversi spunti che il Comitato Italiano utilizza per impostare le proprie priorità strategiche nei confronti dei donatori o delle Istituzioni. In sintesi: è cresciuto il tasso di riconoscibilità dell Organizzazione rispetto al 2011; è aumentata la familiarità nei confronti dell UNICEF, ponendola al primo posto in Italia tra le altre organizzazioni con finalità simili; risulta la prima Onlus associata alla vendita di regali solidali, riconoscimento del legame tra il regalo solidale e la volontà di aiutare i bambini più deboli tramite l Organizzazione. Esistono poi canali continui per ascoltare, rilevare e mappare le richieste e i bisogni degli stakeholder dell UNICEF Italia: tra tutti, citiamo il numero verde e i social network (che rappresentano un ambiente di interazione dinamico, diretto e costante con gli stakeholder). Attraverso questi strumenti, l UNICEF ha individuato le richieste fondamentali e realizzato due azioni prioritarie per fornire risposte precise e coerenti:

11 Richieste pervenute Maggiore trasparenza e informazioni sul trasferimento dei fondi raccolti dall UNICEF Italia Migliorare la rendicontazione personale dei donatori Azioni messe in campo dall UNICEF Italia Sono stati ulteriormente migliorati gli strumenti per rendicontare al meglio quanto fatto: al Bilancio d Esercizio viene da anni affiancato il Bilancio Sociale (dal 2011 solo in versione online) e, da quest anno, è stato introdotto anche il Rapporto Annuale Verso il Reporting Integrato Il Comitato ha progettato e creato un area digital dedicata ad ogni donatore, dove oltre alla rendicontazione puntuale di quanto donato per scaricarlo dalla propria dichiarazione dei redditi, è possibile anche vedere come sono stati investiti i fondi e l aggiornamento sui progetti sostenuti: Per maggiori informazioni su raccolta, trasferimenti, attività è sempre attivo l ufficio Donatori dell UNICEF Italia: donatori@unicef.it NOTE> I nostri stakeholder e Canali di ascolto e dialogo Come i donatori sostengono i progetti dell UNICEF I canali e gli strumenti che consentono ai donatori privati di sostenere le attività del Comitato Italiano per l UNICEF sono molteplici, studiati per rispondere nella maniera più efficace ed innovativa possibile alle diversificate esigenze e possibilità. Una panoramica su tali canali e sui principali programmi di raccolta fondi dell UNICEF Italia è disponibile alle pp. 11 e 12 e nella pagina del sito dedicata alle donazioni.

12 Lo scenario odierno e le strategie per il futuro Lo scenario economico e sociale in cui opera l UNICEF Italia continua a essere difficile e in continua evoluzione: nel 2012 il ciclo mondiale è stato piuttosto sfavorevole, soprattutto per l area Euro e per l Italia, dove anche la disoccupazione è aumentata (soprattutto quella giovanile). Il rischio povertà per molte famiglie italiane è sempre più concreto e, quindi, anche la precarietà delle condizioni di vita dei bambini. Lo sviluppo tecnologico è in continua ascesa, soprattutto quello legato agli smartphone e ai dispositivi mobile. Questo dato si riflette anche nelle donazioni on line a favore delle ONG, ulteriormente I rischi e le opportunità per l UNICEF Italia A fronte di questo scenario e contesto l UNICEF Italia ha individuato i seguenti rischi connessi al proprio sviluppo strategico e alle sue attività operative: la crisi dei consumi ha comportato una riduzione della capacità di donare degli italiani; alla crisi economica e finanziaria si accompagna il rischio di una vera e propria crisi etica rappresentata dalla sfiducia nei politici / istituzioni; l utilizzo sempre più ampio di sms per le donazioni se da un lato ha il grande vantaggio di aprire la donazione a fasce di popolazione che altrimenti non avrebbero donato, dall altro cresciute nel 2012 (38% vs 26% anni precedenti). Ulteriori informazioni nella Relazione sulla Gestione del Bilancio di Esercizio p.4 e p.26 Il Comitato Italiano analizza il contesto internazionale e nazionale per monitorare e gestire gli eventuali rischi per le sue attività e per poter cogliere opportunità per realizzare al meglio la propria missione: una direzione intrapresa da tempo, ad esempio, è quella dello sviluppo di processi e servizi nell area del Digital e della Information & Communication Technology (cfr p. 17). comporta anche la riduzione della donazione (l sms riduce la donazione media); sono massicciamente aumentati i competitor locali rappresentati da altre ONG e Fondazioni; la crescente attenzione del pubblico su questioni economico-sociali (la disoccupazione, la casa) può distogliere l attenzione dalle cause umanitarie internazionali; il settore delle ONG è mosso dalla stagionalità o da eventi specifici: difficoltà a pianificare e coinvolgere in via continuativa i donatori; poche agevolazioni o addirittura costi aggiuntivi

13 per le Onlus come nel caso del tetto massimo per la distribuzione del 5x1000 previsto dalle Leggi Finanziarie. Esistono tuttavia delle opportunità derivanti sia da fattori esogeni che dai punti di forza dell UNICEF (posizionamento, sistemi di gestione e controllo, capacità di innovazione, ecc.): crescente cultura della Responsabilità Sociale di Impresa a cui si accompagna maggiore sensibilità sociale da parte dei cittadini e delle imprese; sviluppo di partnership con altre ONG per effettuare azioni di lobby responsabile sulle spese postali, il 5x1000 e i lasciti; questioni come la povertà infantile e bambini l impulso al digitale rappresenta un opportunità per moltiplicare le occasioni di contatto con i donatori ei potenziali donatori. Strategie e obiettivi Per delineare i propri orientamenti strategici, il Comitato Italiano sviluppa una programmazione triennale in coerenza al JSP - Joint Strategic Planning, un accordo programmatico congiunto a livello internazionale che delinea le linee strategiche per i vari Comitati Nazionali. Nel JSP sono dettagliati ambiti di intervento, obiettivi generali e settoriali, indicatori di performance e tempistiche: tutti elementi che occorrono per gestire il funzionamento di un organizzazione complessa, di origine straniera hanno acquisito visibilità nell agenda politica; nel 2015 l Expo Universale di Milano sarà incentrata su Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita, una tematica molto affine alla missione dell UNICEF; i giovani sono disposti a impegnarsi in cause umanitarie e nel volontariato e desiderano canali di accesso diretto. Il cambiamento di cultura che si svolge soprattutto tra le giovani generazioni apre enormi possibilità di interazione con i donatori (canali diretti ed immediati, poca intermediazione, social); chiamata a fronteggiare sfide non facili - non ultima la persistente recessione, che ha inevitabili impatti sulla capacità di donare da parte di cittadini e aziende - in un panorama come quello dell associazionismo umanitario, sempre più affollato e professionalizzato. Dal 2013 al 2015 l UNICEF Italia punta a intensificare il proprio impegno di raccolta fondi per finanziare i programmi per l infanzia in 156 Paesi in via di sviluppo, a consolidare l efficienza gestionale e a focalizzare su campagne tematiche l azione di difesa dei diritti dell infanzia nel nostro paese.

14 Più nello specifico, le priorità strategiche sono: migliorare/riorganizzare gli indicatori chiave di performance finanziarie (Proventi lordi, proventi netti, margine di contribuzione all UNICEF Internazionale, rapporto tra Risorse Regolari e Altre Risorse, ecc; aumentare le entrate provenienti soprattutto dai donatori regolari e dalle imprese; far diventare il tema dei diritti dell infanzia come una delle priorità dell agenda politica e sociale in Italia, focalizzando sull equità e sui bambini svantaggiati/vulnerabili; migliorare il posizionamento dell UNICEF come opinion leader per i bambini, rafforzando la sua immagine e reputazione con elementi quali la fiducia, la trasparenza, l efficacia e la passione nello svolgimento della sua missione; migliorare l efficienza della struttura e valorizzare le competenze interne. Accanto a queste priorità strategiche per il futuro, l UNICEF Italia si pone ulteriori obiettivi di miglioramento scaturiti dalle analisi condotte sui vari processi aziendali e dal confronto con gli stakeholder: SU TRASPARENZA E ACCOUNTABILITY E SU GESTIONE RESPONSABILE Tali obiettivi sono riportati integralmente nel bilancio sociale NOTA METODOLOGICA> obiettivi di miglioramento

15 Modello di business L UNICEF Italia è un organizzazione non profit ma imposta le proprie attività e i propri processi in ottica manageriale al fine di massimizzare i benefici a favore dei bambini del mondo e aumentare l efficienza interna. Le risorse necessarie per realizzare la propria missione sono varie come i contributi in denaro, il tempo, la passione, le competenze dei volontari, i contributi in natura. L organizzazione della struttura e i suoi processi interni vengono progettati e periodicamente rinnovati per essere in grado di reperire le risorse Principali programmi per il funding delle risorse AMICO DELL UNICEF È un programma che si rivolge ai donatori che vogliono sostenere l UNICEF regolarmente nel tempo: i fondi raccolti grazie a questi sostenitori sono importanti perché assicurano entrate regolari e consentono di finanziare tutti i progetti in base alle diverse priorità ed esigenze. L adesione avviene tramite modalità automatiche, ovvero con domiciliazione bancaria/postale o con carta di credito, proprio perché permettono di conoscere con anticipo su quali fondi poter contare ed intervenire prontamente in caso di come input, elaborarle in modo efficiente e trasformarle in utilità per i diversi beneficiari (ad esempio grazie ai fondi trasferiti all UNICEF Internazionale per gli interventi sul campo o alle attività di advocacy per migliorare i diritti dell infanzia in Italia). Anche per un organizzazione non profit come l UNICEF Italia è possibile parlare di business model (o modello economico): la figura seguente rappresenta la logica con la quale il Comitato crea, distribuisce ed ottiene valore nel tempo. emergenze umanitarie. Il programma di donazioni regolari ha raccolto nel ,1 mln di euro, con un incremento del 15% sull anno precedente: anche i donatori regolari (pledge) sono aumentati del 15% raggiungendo il numero di ca alla fine del LA PIGOTTA La Pigotta è una bambola di pezza che può salvare la vita di un bambino in un paese in via di sviluppo. Nata nel 1999 dalla creatività del Comitato di Cinisello Balsamo è divenuta nell arco di un decennio un simbolo

16 di speranza concreto, oltre ad aver oltrepassato i confini nazionali. La Pigotta è infatti presente in molti paesi europei. L acquisto di questa bambola di pezza, realizzata interamente a mano, in questi anni ha permesso di salvare la vita di migliaia di bambini sotto i 5 anni. Grazie alla partecipazione delle scuole, delle amministrazioni comunali, delle famiglie e dei centri anziani, le donazioni raccolte nel 2012 tramite l iniziativa Pigotta sono state pari a 1,4 mln di euro. 5x1000 Tutti i fondi ricevuti attraverso il 5x1000 dal 2006 (anno in cui è stato istituito) grazie alla generosità dei contribuenti italiani hanno permesso all UNICEF di aiutare milioni di bambini. Nel 2012 l UNICEF ha distribuito i 6,1 milioni di euro accreditati dall Agenzia per le Entrate (riferiti alle innumerevoli piazze sparse in tutte le regioni italiane. Il quinto anno dell iniziativa Orchidea ha raccolto donazioni per 1,86 mln di euro per oltre 115 mila piante vendute che sono stati devoluti ai programmi dell UNICEF per la lotta alla mortalità infantile nel mondo. REGALI SOLIDALI Ogni regalo acquistato che sia un vaccino antimorbillo salvavita, una zanzariera anti malaria o una scuola in scatola per 40 bambini, viene portato sul campo attraverso i programmi che l UNICEF sviluppa nel mondo o un bambino riceve l articolo che viene scelto. Si può scegliere di salvare la vita di un bambino anche attraverso le Bomboniere solidali per ricordare i momenti più felici. I proventi relativi ai Regali solidali hanno fatto registrare un valore di 5,5 mln nel dichiarazioni dei redditi del 2010) in 12 paesi di Asia e Africa soprattutto per i programmi di lotta alla mortalità e alla malnutrizione materno-infantile e per i programmi per l acqua e per l istruzione (cfr pag. 24). L ORCHIDEA DELL UNICEF L Orchidea dell'unicef è la piantina fiorita che dal 2008 consente di contribuire a salvare la vita di un bambino adottando con un offerta minima di 15 euro un elegante esemplare di Orchidea Phalaenopsis in fiore. L evento è reso possibile dalla presenza di migliaia di volontari - inclusi i moltissimi che pur non essendo volontari regolari della nostra organizzazione donano all UNICEF 48 ore del proprio tempo, per presidiare le LASCITI ED EREDITÀ I lasciti testamentari rappresentano una fonte di crescente importanza nella raccolta di fondi del Comitato Italiano per l UNICEF e contribuiscono in maniera significativa a realizzare grandi cambiamenti nella vita di tanti bambini. Tutti possono far parte di quelle persone che, con un testamento per l'unicef, contribuiscono a ridurre la mortalità infantile, la povertà e la fame, a raggiungere l istruzione primaria, a promuovere l uguaglianza, a migliorare la salute delle mamme e a combattere l HIV/AIDS, la malaria e le altre malattie in tutto il mondo. Nel 2012 l UNICEF Italia ha ricevuto 61 lasciti (nel 2011 sono stati 50) e raccolto fondi per 6,5 milioni di euro (5,4 milioni di euro nell anno precedente).

17 Governance, organizzazione, territorio Il Comitato Italiano per l UNICEF si avvale di una rete di volontari che si adoperano per il conseguimento degli obiettivi dell UNICEF. Tra gli iscritti all apposito Albo dei volontari vengono individuati e nominati i Presidenti Regionali e Provinciali delle sedi presenti in tutto il territorio nazionale. L Assemblea è l organo di indirizzo del Giuseppe La Motta Fabio Pogutz Claudio Urciuoli Giovanni Cannata Sara Dethridge Carlotta Moratti Antonello Perricone Michele Samoggia (in rappresentanza del movimento di volontariato dei giovani Younicef) Comitato Italiano ed è composta dal Presidente, dai membri fondatori e dai membri ordinari. Tra i suoi compiti ha anche quello di eleggere il Presidente e il Consiglio Direttivo. Gli organi di indirizzo e governo dell Organizzazione, ovvero l Assemblea e il Consiglio Direttivo, sono espressione del vasto movimento dei volontari. Tutte le cariche sono gratuite, a eccezione del Collegio dei Revisori Contabili. I membri del Consiglio Direttivo del Comitato Italiano per l UNICEF attualmente sono: Giacomo Guerrera (Presidente) Paola Bianchi (Vicepresidente) Mauro Cervellati Maggiori informazioni sui meccanismi di Governance e i curricula vitae di tutti i membri del Consiglio Direttivo sono disponibili sul sito del Bilancio Sociale CHI SIAMO> Assetto Istituzionale CHI SIAMO > Assetto Organizzativo Lo staff del Comitato Italiano per l UNICEF risulta composto, al 31 dicembre 2012, da 132 dipendenti e da 12 collaboratori a progetto su tutto il territorio nazionale: il contratto nazionale applicato è quello del commercio, terziario e servizi (per alcuni dipendenti si fa riferimento al contratto nazionale dei

18 giornalisti). La maggior parte dei dipendenti è costituita da donne, in linea con quanto stabilito dai principi dell UNICEF Internazionale e, in generale, delle Nazioni Unite, che richiamano l importanza della professionalità femminile rappresentata a tutti i livelli dell organizzazione e in ogni parte del mondo. Dal punto di vista organizzativo, l UNICEF Italia ha adottato un organigramma che mette al centro le risorse umane attraverso la valorizzazione delle competenze, la chiarezza nei ruoli, la rapidità e Regionali e Provinciali scelti fra i Volontari iscritti all Albo nazionale che al 31 dicembre 2012 sono Ai Comitati si affiancano 50 Punti di Incontro, coordinati dai Comitati, dove è possibile acquistare i prodotti, assistere a incontri e dibattiti, ricevere informazioni e documentazione sull attività dell organizzazione. UNICEF PEOPLE > VOLONTARI CHI SIAMO> Comitati locali l efficienza nei processi decisionali e l analisi della realtà esterna. Attraverso un organizzazione efficiente, il Comitato opera per migliorare costantemente l efficacia, la crescita nella velocità di risposta agli input esterni, una maggiore apertura all innovazione. UNICEF PEOPLE> staff Presenza sul territorio La vera forza del Comitato Italiano è la rete di volontari diffusa su tutto il territorio nazionale che ne condivide e sostiene le finalità: l UNICEF Italia è presente in modo capillare attraverso 20 Comitati Regionali e 103 Comitati Provinciali, coordinati dai rispettivi Presidenti Responsabilità sociale ed elementi qualificanti della gestione Da tempo, l UNICEF Italia si è dotata di sistemi di programmazione (come il JSP, cfr p. 9), gestione, monitoraggio e controllo delle prestazioni che hanno permesso di compiere un effettivo salto di qualità nell attuazione della propria mission solidale gestendo l organizzazione con responsabilità, efficienza e in ottica manageriale. Organismo di vigilanza e risk management Nel 2010, in accordo con l UNICEF Internazionale si è avviato un processo di Risk Audit che ha avuto l obiettivo di individuare possibili aree di esposizione ai rischi, tra cui quelli reputazionali.

19 L UNICEF Italia ha successivamente messo in atto una più efficace politica di protezione dell attività e del nome dell UNICEF da qualsiasi tipo di rischi: oggi, sono pienamente adottati i Principi di Vilnius - una sorta di linea guida sulla trasparenza e la gestione dei rischi - approvati dai Comitati Nazionali UNICEF nell autunno del 2008 che contengono fra l altro anche principi fondamentali per quanto riguarda la trasparenza e la gestione dei rischi. Il Comitato Italiano nel 2010 ha deliberato l adeguamento alle disposizioni del D.Lgs. 231/2001 e la costituzione di apposite funzioni di Controllo di Gestione e di Internal Audit, che affiancano e integrano le funzioni storiche esercitate dal Collegio Sindacale eletto dall Assemblea e da una società di revisione esterna incaricata del lavoro di certificazione del bilancio e del controllo contabile trimestrale. Il Comitato, assistito da primaria società di consulenza internazionale, ha identificato le aree a rischio e quindi realizzato una matrice dei rischi e dei controlli (Risk Assessment). L applicazione del modello organizzativo 231/01 e l istituzione di un apposito Organismo di Vigilanza, anche se non obbligatorio per le Onlus, rappresenta una garanzia per gli Organi di vertice e per l Organizzazione stessa ma anche una garanzia per tutti i soggetti che, a diverso titolo si rivolgono al Comitato Italiano, inclusi i donatori e tutti gli altri stakeholder. Nel 2012 è stato anche rinnovato il sistema di Internal Audit e gli Organismi preposti. LA NOSTRA IDENTITÀ> Controlli interni Relazione sulla Gestione, p. 25 Controllo di gestione ed efficienza gestionale Il controllo di gestione è l insieme di attività volte a guidare la gestione verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti in sede di pianificazione operativa, rilevando, attraverso la misurazione di appositi indicatori contabili e non, lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati conseguiti, informando di tali scostamenti gli organi responsabili affinché possano decidere e attuare le opportune azioni correttive. Nel corso del 2012 è entrato a regime un cruscotto integrato, strumento indispensabile per il monitoraggio dell andamento delle varie attività.

20 Gestione fornitori Il Comitato Italiano per l UNICEF seleziona e individua i propri fornitori al fine di confrontare e monitorare costantemente i costi di fornitura oltre a privilegiare eventuali nuove tecnologie e/o prodotti in grado di ridurre i costi stessi. Un apposito Regolamento interno disciplina le modalità di acquisto dei beni e servizi in particolare, nel rispetto di quanto previsto dal Decreto Legislativo 231/01 in materia di responsabilità di impresa, codice etico e responsabilità delle persone giuridiche: oltre alle condizioni economiche e di qualità sono adottati criteri per il monitoraggio a salvaguardia delle finalità del Comitato prevedendo che non vengano instaurati rapporti con fornitori che risultano direttamente o indirettamente implicati con ditte che fabbricano prodotti contrari alla missione dell UNICEF o comunque lesivi dei diritti dei bambini e delle bambine. L UNICEF Italia, ad avvenuta aggiudicazione e prima di autorizzare, approvare e stipulare i contratti, richiede ai fornitori una serie di documenti comprovanti l iscrizione alla Camera di Commercio, la regolarità contributiva, amministrativa e fiscale per i propri dipendenti, gli adempimenti previsti dalle normative in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, eventuali certificazioni o l adozione di un codice etico e la dichiarazione che fa riferimento alla cosiddetta normativa antimafia. L approccio alla responsabilità sociale e all ambiente L UNICEF Italia nel perseguimento della propria missione adotta i principi della responsabilità sociale ovvero considera i propri impatti sulla società e sugli stakeholder realizzando attività in grado di soddisfare le esigenze degli interlocutori e il benessere collettivo. Ciò significa innanzitutto multistakeholdership, ossia inclusione degli stakeholder nel governo, nell identificazione della missione e della strategia ed anche efficienza nella gestione per massimizzare i benefici per i bambini e gli adolescenti in Italia e nel mondo. Per questo il Comitato Italiano si è dotato di meccanismi di pianificazione, monitoraggio, controllo e comunicazione quali il Codice di Comportamento Etico, il modello organizzativo ex D.lgs 231, il Bilancio Sociale online, criteri di selezione dei fornitori basati anche su criteri eticosociali, ed altri ancora. Anche sul fronte ambientale l UNICEF Italia adotta un approccio responsabile sebbene le attività tipiche non abbiano un particolare impatto ambientale. Il Comitato utilizza ad esempio toner rigenerati per le fotocopiatrici e le stampanti e li smaltisce secondo le norme in materia di tutela ambientale. Nel 2012 è stata portata a termine la sostituzione delle macchine fotocopiatrici optando per un prodotto a impatto ambientale pari a zero: le emissioni di anidride carbonica prodotte saranno completamente compensate con la realizzazione di progetti finalizzati alla riduzione di gas ad effetto serra e al miglioramento delle condizioni di vita. Per quanto riguarda l uso di carta, generalmente viene preferita la stampa su carta certificata FSC, il marchio che identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L utilizzo della carta certificata FSC rappresenta circa il 50% del totale della carta usata. Anche l utilizzo sempre più frequente degli strumenti web e delle mailing elettroniche contribuisce al risparmio di carta. Per la sede nazionale (Roma) il Comitato sta stipulando con la società municipalizzata un protocollo sperimentale di intesa per il rating ecologico grandi utenze che consentirà l incremento della raccolta differenziata all interno dei propri uffici. FORNITORI E AMBIENTE > Fornitori FORNITORI E AMBIENTE > Noi e l ambiente

21 L UNICEF Italia, inoltre, è molto attivo anche nella promozione e diffusione esterna dei principi della responsabilità sociale, soprattutto verso la business community con cui collabora da 60 anni: le aziende hanno infatti un ruolo fondamentale nella realizzazione dei diritti dei bambini e delle loro famiglie e possono dedicare importanti risorse per il miglioramento delle condizioni dell infanzia nel mondo. Per l UNICEF, la Corporate Social Responsibility consiste nel tutelare i diritti dei bambini stringendo collaborazioni efficaci tanto con i governi quanto con le imprese al fine di promuovere da un lato la responsabilità degli stati nel garantire, dall altro quella delle aziende nel rispettare e sostenere i diritti dei bambini nei luoghi di lavoro, nel mercato e nella comunità. Al fine di supportare imprese e governi nella tutela dei diritti dei bambini, l UNICEF sta sviluppando delle utili linee guida ed avviato una collaborazione con KPMG al fine fotografare lo stato dell arte in Italia in relazione al rapporto tra diritti dell infanzia e Imprese. Per rispondere al meglio ai cambiamenti e alle nuove sfide, anche l UNICEF Italia ha iniziato da tempo un lavoro specifico su due fronti: da una parte revisionare e rinnovare i processi interni e dall altra migliorare l efficacia e l efficienza delle sue iniziative, dei programmi e delle modalità lavorative. La digitalizzazione dei processi, ad esempio, con conseguente riduzione di carta e di spese di stampa e logistiche, va in questa direzione. L UNICEF Italia ha così creato internamente un area dedicata all innovazione: Digital e Innovation che si occupa di studiare e implementare soluzioni tecnologiche e a basso costo per rispondere alle richieste dei donatori. Sono tantissimi coloro che intendono utilizzare solo i canali digitali per comunicare con il Comitato (via , via social CHI CI SOSTIENE > Aziende per l Unicef L UNICEF al passo con i tempi: l innovazione L UNICEF è da sempre un organizzazione innovativa: insieme ai suoi partner coinvolti nella progettazione e nella realizzazione dei progetti, sviluppa soluzioni innovative per migliorare la vita dei bambini e delle loro famiglie, in particolare nelle aree a risorse limitate. Alcuni di questi progetti, realizzati in molte parti del mondo, hanno un contenuto di innovazione molto rilevante quali ad esempio: la registrazione delle nascite attraverso la tecnologia SMS (in alcuni paesi africani, ma non solo), l utilizzo dei telefoni cellulari per migliorare la diagnosi di HIV nella prima infanzia e cura post-natale (Malawi, Zambia), o per accelerare il ricongiungimento dei bambini con le loro famiglie, separati in situazioni di emergenza (Haiti, Uganda), o ancora il miglioramento del trattamento della diarrea (800mila bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno per questa malattia). Per conoscere le principali innovazioni realizzate dall UNICEF o partecipare alla loro progettazione esiste l apposito sito network e via SMS) e a tal proposito l impegno per soddisfare tutte le richieste è altissimo. È stata creata l area web myunicef (my.unicef.it) dedicata ai donatori e agli amici dell UNICEF, che vede ormai migliaia di iscritti, dove è possibile reperire tutte le informazioni relative alle proprie donazioni al Comitato e comunicare (anche via chat) con gli uffici preposti. Ciò consente (e consentirà sempre di più) un risparmio notevole in termini di costi (telefonici, lettere, fax, e così via). È nata anche l app mobile gratuita per ipad e iphone dell UNICEF Italia, rivolta a chiunque voglia essere sempre aggiornato in tempo reale su iniziative di raccolta fondi, campagne, petizioni ed emergenze. Infine, la maggior parte delle pubblicazioni è ormai scaricabile gratuitamente in formato digitale.

22 Campagna Vogliamo Zero Ogni giorno in tutto il mondo muoiono bambini sotto i 5 anni per cause che si possono prevenire e combattere (il dato è sceso da ). Nella maggioranza dei casi, infatti, a spezzare una vita appena iniziata, non sono mali incurabili, ma banalissime malattie che si possono prevenire o curare con pochi centesimi. specifico sulle vaccinazioni. Per il secondo semestre 2012 la Campagna è stata rilanciata con nuovi dati sulla mortalità e con un focus specifico sulla malnutrizione. Gran parte delle attività di raccolta fondi sono state destinate a 8 paesi dell Africa centrale e occidentale - Benin, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Ciad, Ghana, Guinea Bissau, Senegal e Togo. I fondi trasferiti nel euro hanno sostenuto interventi strategici per la sopravvivenza e lo sviluppo della prima infanzia per interventi in paesi considerati prioritari nel 2012 : Sierra Leone e Senegal. Lotta alla malaria e al tetano neonatale: possibile grazie a grandi alleati Secondo i dati più recenti, quasi la metà di tutte le morti infantili ha come concausa la malnutrizione. La Campagna istituzionale Vogliamo Zero contro la mortalità infantile, che è stata lanciata il 28 settembre 2011, ha permeato tutte le attività di raccolta fondi dell anno ed è proseguita nel 2012 con un focus Non molti anni fa, la malaria era una piaga mondiale: interventi medici e sociali hanno eliminato la malattia in alcune regioni del pianeta, ma molte aree ne sono ancora devastate, soprattutto nell Africa subsahariana, dove si verifica l 80% dei casi di morte da malaria - e dove questa infezione provoca circa un sesto di tutti i decessi infantili. La malaria è una malattia potenzialmente mortale, ma esistono strumenti di cura e prevenzione.

23 Le zanzariere impregnate di insetticida a lunga durata, che costano appena 2,52 euro e durano fino a 5 anni, si sono dimostrate capaci di ridurre del 20% la mortalità per malaria. Insieme al Rotary Nel 2012, il Rotary, organizzazione mondiale di oltre 1,2 milioni di uomini e donne provenienti dal mondo degli affari, professionisti e leader comunitari, ha sostenuto un progetto di contrasto della malaria in Guinea Bissau, grazie ad una donazione di euro effettuata dal Rotary International Distretto 2080 (Lazio e Sardegna). Insieme a Procter and Gamble La terza edizione della campagna Insieme contro il tetano materno e neonatale che ha visto impegnata P&G con Dash e alcune delle sue marche al fianco dell UNICEF, si è conclusa con ottimi risultati. Nel 2006, anno d inizio della partnership globale tra P&G e l UNICEF, erano 59 i paesi in cui era necessario un intervento urgente dell UNICEF per proteggere dal tetano materno e neonatale la vita delle mamme e dei loro bambini. Anche con il sostegno di P&G, il tetano materno e neonatale è stato eliminato in 8 di questi paesi. Nei mesi scorsi, grazie anche al contributo delle famiglie italiane, un altro paese ha annunciato l eliminazione della malattia, il Camerun. La donazione complessiva di vaccini è stata possibile grazie alle diverse iniziative di P&G per un totale di vaccini e alle donazioni dirette delle famiglie italiane pari a vaccini. Il tetano neonatale uccide un bambino ogni nove minuti. Eppure un semplice vaccino, dal costo di 32 centesimi, può aiutare a prevenire questa malattia letale. In molti paesi in via di sviluppo il tetano neonatale che si sviluppa tra il terzo e il ventottesimo giorno di vita continua ad essere una malattia endemica che mette a rischio la vita di mamme e bambini. Insieme a Kiwanis Kiwanis International - uno dei più celebri club service mondiali, presente in 70 Stati con circa 600mila volontari - e l UNICEF sono i principali protagonisti di The Eliminate Project, una campagna di respiro globale per l eliminazione del tetano neonatale e materno, un'infezione letale che uccide ogni anno quasi neonati. Oggi la partnership è operativa anche in Italia con la firma di un Accordo di collaborazione tra il Comitato Italiano per l UNICEF e il Kiwanis International Distretto Italia-San Marino. I kiwaniani italiani hanno già donato oltre euro a sostegno del progetto.

24 Quando un conflitto armato o un disastro naturale colpiscono un paese in via di sviluppo, l UNICEF è in prima linea per portare soccorso alla popolazione civile. Di fronte a un evento che sconvolge l esistenza di una collettività, i bambini sono senza dubbio i soggetti più vulnerabili. Fra i numerosi compiti dell UNICEF in situazioni di crisi umanitaria vi sono il coordinamento delle attività di censimento e ricongiungimento familiare dei bambini rimasti soli, la predisposizione nei campi profughi di spazi a misura di bambino atti a favorire la socializzazione e la prima fase della terapia psicologica dei minori traumatizzati, e l importantissima negoziazione con le parti in lotta di corridoi di pace e tregue per l infanzia al fine di consentire rapide e intense campagne di vaccinazione e di soccorso alimentare nelle zone coinvolte da un conflitto armato. Nella terza fase dell emergenza, l UNICEF riceve l incarico di contribuire al risanamento e alla Egitto) o intrappolati nelle zone degli scontri. L'UNICEF distribuisce quotidianamente gli aiuti in prevalenza nelle scuole, edifici pubblici e moschee: sapone e articoli per l igiene, acqua potabile a 10 milioni di abitanti, vaccinazioni per i bambini siriani contro le malattie più pericolose - polio e morbillo. Lo sforzo richiesto dall UNICEF ai suoi sostenitori di tutto il mondo per rispondere alle esigenze dei bambini siriani è senza precedenti. Grazie alla generosità dei suoi donatori, l UNICEF Italia ha finora trasferito ai programmi sul campo euro (di cui 1 milione nei primi 6 mesi del 2013) per l azione umanitaria in soccorso dell infanzia siriana. Sahel Dal 2011 sono complessivamente 18 milioni le persone che hanno subito le conseguenze della crisi alimentare a seguito della gravissima siccità che ha I dati dei fondi raccolti si riferiscono al 2012 ricostruzione dei centri sanitari e delle scuole. Un impegno del tutto peculiare è quello delle attività di sensibilizzazione e prevenzione dai pericoli delle mine e degli ordigni inesplosi, che mietono le proprie vittime principalmente fra i bambini. Negli anni passati il Comitato Italiano ha attivamente contribuito agli interventi realizzati in paesi come Camerun, Haiti, Libia, Pakistan, Somalia e Corno d Africa, Sud Sudan. Nel 2012 si è concentrato sulle emergenze della Siria e del Sahel. Siria Sono quasi 4,2 milioni i bambini e i ragazzi siriani sotto i 18 anni che in seguito al conflitto armato che insanguina il paese, sono sfollati, profughi o fuggiti nei paesi confinanti (Turchia, Giordania, Libano, Iraq ed investito 9 paesi nella regione africana del Sahel: gli interi territori di Ciad, Burkina Faso, Gambia, Mauritania, Mali e Niger e le regioni settentrionali di Nigeria, Camerun e Senegal. Ogni anno nel Sahel muoiono bambini, dei quali per cause legate alla malnutrizione. Secondo le stime dell UNICEF, 4 milioni di bambini tra 0 e 5 anni sono affetti da forme più o meno gravi di malnutrizione. L obiettivo è offrire cura e assistenza a 1,1 milione di bambini in serio pericolo di vita, estendendo i servizi che, allo stato attuale, sono in grado di fornire cure solo a bambini.

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