7 GLI INTERVENTI PER IL SERVIZIO DI FOGNATURA E DEPURAZIONE

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1 7 GLI INTERVENTI PER IL SERVIZIO DI FOGNATURA E DEPURAZIONE 7.1 Gli interventi per criticità Di seguito vengono riportati gli interventi previsti in funzione delle criticità che vanno a risolvere. Tabella 8 Tipologia di interventi previsti e criticità correlate Tipologia di intervento Realizzazione nuova rete fognaria per incremento copertura Realizzazione nuovi impianti di sollevamento Realizzazione nuovi collettori per allacciamento reti fognarie a impianto di depurazione Ampliamento potenzialità impianti di depurazione esistenti Realizzazione nuovi impianti di depurazione Realizzazione dei comparti di nitro denitro e defosfatazione Potenziamento linea acque impianti di depurazione Sostituzione clorazione con raggi UV Sostituzione componenti con tecnologia obsoleta Manutenzione straordinaria delle opere esistenti e nuove opere Ricostruzione/ripristino delle opere esistenti Raddoppio sollevamenti strategici per evitare il fermo impianti Videoispezioni Modellazioni reti Attenuazione impatti sversamenti scolmatori Riduzione di ingressi di acque bianche dei fossi in fognatura Manutenzione sistemi di telecontrollo esistenti e nuovi Realizzazione nuovi sistemi di telecontrollo Attività di rilievo, riferimento e caricamento dati su GIS Introduzione dispositivi di protezione negli impianti Sostituzione impianti elettrici e antincendio Dismissione impianti di depurazione non più funzionali Gruppi elettrogeni di emergenza Strumentazione e sistemi di automazione Impianto e unità mobili di disidratazione meccanica dei fanghi Criticità B1 B1 B2 E5 B2 B3 E5 B2 B3 E5 B3 B3 B3 C7 E3 C7 E3 C7 E3 C7 C7 E2 C7 E2 D1 D1 E1 E1 E2 E4 E4 E5 E6 E6 E5 50

2 Tutti questi interventi, derivanti sia dall attività di progettazione che di pianificazione, sono stati descritti attraverso la compilazione di adeguate schede rappresentate in forma tabellare per semplicità di consultazione (si veda il paragrafo 9.2); il raggruppamento in macro categorie a seconda delle principali criticità sulle quali vanno ad intervenire permette di quantificare gli interventi precedentemente enunciati: B1 Estensione della rete fognaria insufficiente Analizzando i dati di copertura del servizio, suddivisi tra centri e nuclei e case sparse, sono stati individuati gli interventi di estensione della rete fognaria secondo quanto stabilito negli obiettivi di piano (100% dei centri e nuclei per i comuni collinari e di costa e valori del 95% per i comuni di Fabriano ed Esanatoglia e del 90% per Arcevia, Sassoferrato, Serra S.Quirico e Genga). Tali interventi interessano 27 comuni dell Ambito con una popolazione da allacciare di poco inferiore a ab. E stato previsto di realizzare circa 60 km di nuove reti fognarie con diametro medio di 300 mm; tale valore è stato ricavato attraverso la stima della popolazione da allacciare, associando una lunghezza pro capite di rete pari a 4 m/ab. Per la stima del fabbisogno di nuova rete fognaria non si è tenuto conto dell incremento di popolazione nel periodo di Piano. Ciò essenzialmente per due motivi: 1. Il primo parte dall assunzione che la crescita di popolazione entro i centri e nuclei utilizzerà le infrastrutture esistenti che per obiettivo di Piano consentiranno la loro copertura totale mentre quella entro le case sparse continuerà a non avvalersi di pubblica fognatura; 2. Il secondo motivo riguarda la realizzazione di aree di nuova urbanizzazione: assumendo quanto già accade oggi, gli oneri di allaccio alla pubblica fognatura risultano a carico dell utente e non del gestore; ciò consente quindi di non considerare tale investimento per il calcolo della tariffa di Ambito. In Tabella 9 viene riportata l estensione della rete prevista per ciascun comune. A titolo cautelativo, per tutti i comuni sono state previste estensioni minime di rete fognaria dell ordine di 0.5 km. 51

3 Tabella 9 Obiettivo minimo di copertura del servizio di fognatura Comune Popol. res Pop. res. centri e nuclei Pop. res. case sparse Abitanti serviti Abitanti serviti centri e nuclei 2001 Abitanti serviti case sparse 2001 Copertura attuale centri e nuclei Obiettivo copertura centri e nuclei 2030 Pop. da allacciare nei centri e nuclei AGUGLIANO ,0 ANCONA ,5 ARCEVIA ,5 BARBARA ,5 BELVEDERE OSTRENSE ,5 CAMERANO ,5 CAMERATA PICENA ,6 CASTEL COLONNA ,5 CASTELBELLINO ,5 CASTELLEONE DI S ,1 CASTELPLANIO ,5 CERRETO DʹESI ,7 CHIARAVALLE ,5 CORINALDO ,0 CUPRAMONTANA ,0 ESANATOGLIA ,5 FABRIANO ,0 FALCONARA M.MA ,5 GENGA ,1 JESI ,5 MAIOLATI SPONTINI ,5 MATELICA ,0 MERGO ,0 MONSANO ,5 MONTE ROBERTO ,5 MONTE SAN VITO ,1 MONTECAROTTO ,5 MONTEMARCIANO ,8 MONTERADO ,5 Nuova rete fognaria [km] 52

4 Comune Popol. res Pop. res. centri e nuclei Pop. res. case sparse Abitanti serviti Abitanti serviti centri e nuclei 2001 Abitanti serviti case sparse 2001 Copertura attuale centri e nuclei Obiettivo copertura centri e nuclei 2030 Pop. da allacciare nei centri e nuclei MORRO DʹALBA ,5 OFFAGNA ,5 OSTRA ,5 OSTRA VETERE ,0 POGGIO S.MARCELLO ,5 POLVERIGI ,7 RIPE ,5 ROSORA ,5 SAN MARCELLO ,5 SAN PAOLO DI JESI ,5 SANTA MARIA NUOVA ,7 SASSOFERRATO ,5 5 SENIGALLIA ,8 1 SERRA DEʹ CONTI ,5 SERRA SAN QUIRICO ,2 STAFFOLO ,5 Totale ,7 Nuova rete fognaria [km] 5 Tale valore è stato stimato sulla base di riparametrizzazioni svolte con il soggetto gestore. 53

5 B2 Le reti di raccolta non sono depurate Gli interventi di allacciamento delle reti fognarie non depurate interessano 33 comuni dell Ambito attraverso la realizzazione di circa 156 km di collettori per il collettamento dei reflui verso impianti esistenti o da realizzarsi. Sono stati previsti 10 nuovi impianti di depurazione e 3 fosse Imhoff: Tabella 10 Nuovi impianti di depurazione previsti Comune Tipologia A.E. Centri serviti Ancona Nuovo impianto 500 Massignano Fabriano Nuovo impianto delocalizzato in sostituzione dell esistente Capoluogo e frazioni Fabriano Nuovo impianto Frazioni Fabriano Nuovo impianto Frazioni Genga Nuovo impianto Capoluogo e frazioni Genga 3 Nuove fosse imhoff Frazioni Offagna Nuovo impianto Capoluogo Ostra Nuovo impianto consortile Ripe, Corinaldo, Castel Colonna, Ostra, Ostra Vetere, Barbara Polverigi Nuovo impianto Frazioni Staffolo Nuovo impianto Capoluogo Staffolo Nuovo impianto Le Coste B3 La potenzialità dei depuratori è insufficiente; depurazione parziale delle reti di raccolta A soluzione della presente criticità sono stati previsti interventi di potenziamento di impianti esistenti, sia per allacciamento di nuove aree civili e industriali così come previsto dagli obiettivi di Piano, sia per consentire una maggiore qualità di trattamento che sia compatibile con quanto richiesto dal D.Lgs. n. 152/99 e segg. e con gli obiettivi di Piano in materia di qualità degli scarichi. Nella Tabella 12 che segue viene riportata in dettaglio la previsione di ampliamento degli impianti esistenti in funzione della futura domanda di depurazione. Come illustrato in Tabella 11, il dimensionamento degli impianti è stato realizzato tenendo conto sia dell incremento demografico previsto nei 26 anni di piano, che delle punte di carico calcolate sulla stima popolazione fluttuante presente nel mese di agosto. La potenzialità così individuata determina la configurazione da raggiungere entro il periodo di Piano e consentirà il trattamento di circa il 68% dei reflui industriali presenti nell Ambito. 6 Il valore riportato rappresenta la somma della potenzialità delle tre fosse imhoff 54

6 Tabella 11 Ampliamento degli impianti di depurazione in funzione della domanda prevista Comune Popolazione residente prevista al 2030 Popolazione residente Prevista al 2030 (aggregato) Popolazione residente da servire al 2030 Popolazione fluttuante al 2030 (punta del mese di agosto) AGUGLIANO lato Polverigi POLVERIGI Capoluogo Totale previsto da servire al 2030 [AE] Potenzialità finale di progetto [AE] Potenzialità attuale di progetto degli impianti da dismettere n [AE] Potenzialità attuale di progetto degli impianti che non verranno dismessi [AE] Potenziamento 1 step/ nuovo impianto [AE] Potenzialità finale di progetto a seguito degli interventi [AE] POLVERIGI industriale BARBARA CASTEL COLONNA OSTRA OSTRA VETERE RIPE CORINALDO CAMERANO ANCONA per Camerano Potenziamento 2 step [AE] Potenzialità finale di progetto a seguito degli interventi [AE] ANCONA Zipa ANCONA Massignano ANCONA Zipa ANCONA per Falconara CHIARAVALLE FALCONARA MARITTIMA Impianto di Agugliano, lato Polverigi. 8 Impianto di Ostra, loc. Brugnetto. 9 Impianto di Camerano. 10 Impianti di Vallechiara ( AE); Montemarciano Cassiano (400 AE); Monte S.Vito S.Lucia (75 AE)

7 Comune Popolazione residente prevista al 2030 MONTEMARCIANO Popolazione residente Prevista al 2030 (aggregato) Popolazione residente da servire al 2030 Popolazione fluttuante al 2030 (punta del mese di agosto) Totale previsto da servire al 2030 [AE] Potenzialità finale di progetto [AE] Potenzialità attuale di progetto degli impianti da dismettere n [AE] MONTE SAN VITO AGUGLIANO lato Vallone CAMERATA PICENA CASTELBELLINO CASTELPLANIO CUPRAMONTANA MAIOLATI SPONTINI MERGO MONTE ROBERTO ROSORA SAN PAOLO DI JESI SERRA SAN QUIRICO JESI MONSANO Potenzialità attuale di progetto degli impianti che non verranno dismessi [AE] ( ) ESANATOGLIA MATELICA CASTELLEONE DI SUASA Potenziamento 1 step/ nuovo impianto [AE] Potenzialità finale di progetto a seguito degli interventi [AE] Potenziamento 2 step [AE] Potenzialità finale di progetto a seguito degli interventi [AE] La configurazione attuale dell impianto di consortile Castelbellino è la seguente: AE per l impianto attuale, AE per quello in Loc. Moie, anche se attualmente quest ultimo non è in funzione. I due impianti, essendo collegati, costituiscono di fatto un unico sistema depurativo. 12 Impianto di Maiolati Spontini S.Andrea (500 AE). 13 Impianto di Jesi. 14 Impianto di Matelica. 56

8 Comune Popolazione residente prevista al 2030 Popolazione residente Prevista al 2030 (aggregato) Popolazione residente da servire al 2030 Popolazione fluttuante al 2030 (punta del mese di agosto) Totale previsto da servire al 2030 [AE] Potenzialità finale di progetto [AE] Potenzialità attuale di progetto degli impianti da dismettere n [AE] Potenzialità attuale di progetto degli impianti che non verranno dismessi [AE] Potenziamento 1 step/ nuovo impianto [AE] Potenzialità finale di progetto a seguito degli interventi [AE] MONTERADO MORRO D ALBA MONTECAROTTO POGGIO SAN MARCELLO BELVEDERE OSTRENSE FABRIANO Capoluogo FABRIANO Melano FABRIANO Albacina FABRIANO Frazioni FABRIANO Frazioni SASSOFERRATO GENGA SAN MARCELLO OFFAGNA SANTA MARIA NUOVA SENIGALLIA Potenziamento 2 step [AE] Potenzialità finale di progetto a seguito degli interventi [AE] SERRA DEʹ CONTI ARCEVIA STAFFOLO CERRETO DʹESI TOTALE Impianto di Fabriano capoluogo. 16 Impianto di Serra De Conti (8.000 AE), 7 fosse imhoff di Arcevia (1.350 AE). Il futuro potenziamento di AE si riferisce all impianto di Serra De Conti. 57

9 A tal proposito è stato previsto il potenziamento di 14 impianti esistenti nell arco del Piano, in uno o più step, a seconda delle reali necessità individuate: Comune Tabella 12 Potenziamento degli impianti di depurazione esistenti Impianto Incremento A.E. Potenzialità raggiunta [A.E.] Agugliano Lato Polverigi Comuni/centri serviti Agugliano lato Polverigi, Polverigi capoluogo Belvedere Ostrense Capoluogo Belvedere Ostrense Camerano Castelbellino Consortile Consortile ( ) ( ) Camerano, Ancona sud Comuni attualmente serviti Cerreto d Esi Monterustico Cerreto d Esi Matelica Zona industriale Matelica, Esanatoglia Montecarotto Comunale Montecarotto Monterado Ponte Rio Monterado Monte San Vito Santa Lucia Monte San Vito S.Marcello Montelatiere Capoluogo S.Marcello Cimitero Capoluogo S.Maria Nuova Capoluogo S.Maria Nuova Sassoferrato Serra de Conti Loc. Fornace Consortile ( ) ( ) Sassoferrato Serra de Conti, parte di Arcevia Gli interventi previsti sono inoltre mirati al raggiungimento di un adeguato trattamento degli scarichi secondo quanto previsto dalla normativa (D.Lgs. n. 258/00). Gli obiettivi di Piano prevedono il rispetto dei limiti più restrittivi previsti per gli scarichi in area sensibile (Tab. 2, All. 5) riguardante le concentrazioni di fosforo e azoto per gli impianti di potenzialità superiori a A.E. Gli interventi considerati hanno riguardato in alcuni casi il potenziamento della linea acque (tra cui l ampliamento del comparto nitro denitro e defosfatazione), e la sostituzione della clorazione con impianti a raggi ultravioletti. Per un dettaglio maggiore sugli interventi da realizzarsi sugli impianti strategici, si rimanda alla lettura delle schede monografiche. 58

10 Tabella 13 Potenziamento e adeguamento degli impianti di depurazione > A.E. Comune Impianto Tipologia intervento Ancona Camerano Zipa Consortile Potenziamento e ristrutturazione comparto biologico; nuovo comparto di filtrazione e disinfezione finale con UV Potenziamento e ristrutturazione comparto biologico; nuovo comparto di filtrazione e disinfezione finale con UV Castelbellino Consortile Nuovo comparto di filtrazione e disinfezione finale con UV Falconara M.ma Jesi Senigallia Vallechiara Consortile Senigallia Nuovo sedimentatore secondario e nuovo comparto di filtrazione e disinfezione finale con UV Ristrutturazione sistema di aerazione; sostituzione della clorazione con impianto a raggi UV; razionalizzazione del fitodepuratore Realizzazione della terza linea ossidativa; defosfatazione; nuovo comparto di filtrazione e disinfezione finale con UV C7 E3 Impianti con età superiore a vita utile e stato di conservazione dei cespiti definito insufficiente; presenza di componenti con tecnologia obsoleta La corretta funzionalità delle opere di fognatura e depurazione risulta indispensabile per il rispetto degli obiettivi individuati. A tal proposito è stata prevista la ricostruzione delle opere con età superiore alla vita utile stabilita (vedi tabella 7 Durate funzionali per le opere di fognatura e depurazione) o con stato di conservazione insufficiente e ritenuto non modificabile con normali interventi di manutenzione straordinaria. Vengono inoltre previsti per ciascuna opera adeguati piani di manutenzione straordinaria programmata delle opere esistenti e delle nuove opere. Al fine di eliminare eventuali fenomeni di inquinamento dovuti ad eventi di rottura e/o perdite delle tubazioni di fognatura, si prevede sempre la sostituzione delle condotte ritenute vetuste e/o mal funzionanti al fine di conservare nel tempo gli standard di funzionalità. Nella fase di individuazione delle perdite più significative, potranno essere utilizzate tecniche di videoispezione e modellazione delle reti. Inoltre, allo scopo di evitare il fermo impianto degli impianti strategici in caso di manutenzioni straordinarie con conseguente sversamento dei reflui nei corpi idrici recettori, è previsto il raddoppio di alcuni sollevamenti ritenuti strategici. D1 Fenomeni di allagamento nelle reti di raccolta Gli interventi previsti riguardano la realizzazione di sistemi di laminazione e razionalizzazione delle reti attraverso costruzione di nuovi collettori o il potenziamento di quelli esistenti. I comuni maggiormente interessati da tali interventi sono Jesi, Montemarciano e Senigallia. 59

11 Inoltre vengono previsti interventi per la riduzione degli ingressi di acque bianche dei fossi in fognatura e l attenuazione degli impatti dovuti a sversamento degli scolmatori nella fascia costiera. Di particolare rilevanza ambientale ed economica, nel Comune di Falconara viene previsto un intervento di controllo degli sfiori dei collettori lungo la fascia costiera, attraverso la realizzazione di un collettore costiero ed la conseguente raccolta degli scarichi in una vasca volano, prima che questi vengano rinviati per il trattamento definitivo al depuratore Vallechiara. E1 Mancanza del sistema di telecontrollo Gli investimenti che riguardano il sistema di telecontrollo prevedono l estensione a tutti gli impianti di depurazione ed ai principali impianti di sollevamento. In particolare vengono previste 85 stazioni remote in campo (di cui 83 RTU e 2 PLC) per i depuratori ed i sollevamenti principali, 9 centri di acquisizione dati Scada/computer per gli impianti superiori a A.E. e 24 stazioni di telecontrollo per gli impianti di depurazione minori. E2 Scarsa conoscenza del sistema Gli interventi previsti riguardano il censimento puntuale delle opere di fognatura e depurazione attraverso rilievi di dettaglio con l ausilio, dove necessario, di ispezioni televisive dei collettori e delle reti e la catalogazione delle opere attraverso l utilizzo di un sistema informativo territoriale (SIT). Viene inoltre previsto l utilizzo di sistemi di modellazione delle reti fognarie. E4 Impianti non a norma Per gli impianti di sollevamento e di depurazione, vengono previsti interventi di adeguamento per la messa in sicurezza secondo quanto previsto dalla L. 626/94; in particolare gli interventi previsti riguardano l adeguamento degli impianti elettrici e antincendio e l introduzione di dispostivi di sicurezza. Sono stati compresi negli interventi per la criticità C7. E5 La funzionalità del sistema può essere migliorata Al fine di risolvere la criticità legata alla scarsa razionalizzazione del sistema depurativo che comporta una difficile gestione e scarsa resa di piccoli e a volte piccolissimi impianti sparsi nel territorio dell Ambito, vengono previste dismissioni di piccoli impianti e collettamento dei relativi reflui verso gli impianti esistenti, a volte adeguatamente potenziati per poter sopperire al maggior carico. E inoltre prevista la realizzazione di uno schema di collettamento consortile dell estensione di circa 45 km a servizio dei comuni di Ripe, Corinaldo, Castel Colonna, Ostra, Ostra Vetere, Barbara che recapiterà i reflui al nuovo impianto di Ostra. Di seguito vengono descritti i principali interventi di razionalizzazione del sistema depurativo: 60

12 Tabella 14 Interventi di razionalizzazione del sistema depurativo Impianto Comune Scopo dell intervento Agugliano lato Vallone S.Antonio Ripe, Corinaldo, Castel Colonna 1 e 2, Ostra Vetere, Barbara Esanatoglia Pian del Morro Crocifisso Cupramontana, Rosora, S.Paolo di Jesi Melano Agugliano Monte S.Vito Ripe, Corinaldo, Castel Colonna, Ostra Vetere, Barbara Esanatoglia Cerreto d Esi Sassoferrato Cupramontana, Rosora, S.Paolo di Jesi Fabriano Dismissione impianto di Agugliano lato Vallone e collegamento con il collettore di Ancona Nord per il collettamento e trattamento dei reflui fino all impianto di Vallechiara Dismissione dell impianto di S.Antonio e collegamento con il collettamento per il trattamento dei reflui fino all impianto di Vallechiara Dismissione degli attuali impianti di Ripe, Corinaldo, Castel Colonna, Ostra Vetere, Barbara a seguito della realizzazione di un sistema di collettamento consortile per il trattamento integrale dei reflui al nuovo impianto di Ostra (Loc. Brunetto). Dismissione dell impianto di Esanatoglia e collettamento verso la rete di Matelica per il trattamento al nuovo depuratore Dismissione dell impianto di Pian del Morro e collettamento verso l impianto di Monterustico. Dismissione dell impianto di Crocifisso e collettamento verso l impianto di Fornaci. Dismissione degli impianti di Cupramontana, Rosora e S.Paolo di Jesi e collettamento verso l impianto di Castelbellino. Dismissione dell impianto di Melano e collettamento verso il depuratore di Fabriano capoluogo. La nuova configurazione di depurazione, legata alla razionalizzazione del sistema depurativo, comporterà la dismissione degli impianti riportati in Tabella 15, nella logica di una maggiore efficienza depurativa e ottimizzazione dei costi operativi. Comune Tabella 15 Impianti di depurazione da dismettere Potenzialità attuale [AE] Barbara 800 Consortile Ostra Castel Colonna Capoluogo 450 Consortile Ostra Castel Colonna Le Croci 400 Consortile Ostra Corinaldo Consortile Ostra Ostra Vetere Consortile Ostra Ripe Consortile Ostra Nuovo recapito fognatura afferente al vecchio impianto Cupramontana 150 Consortile Castelbellino Rosora 500 Consortile Castelbellino 61

13 Comune Potenzialità attuale [AE] Nuovo recapito fognatura afferente al vecchio impianto San Paolo di Jesi 600 Consortile Castelbellino Fabriano Capoluogo Nuovo impianto Capoluogo Fabriano Melano Fabriano Capoluogo Sassoferrato Crocifisso 250 Sassoferrato Fornace Agugliano Lato Vallone Consortile Vallechiara Monte San Vito S.Antonio 95 Consortile Vallechiara Cerreto dʹesi Pian del Morro 500 Cerreto d Esi Monterustico Esanatoglia Matelica Viene inoltre prevista la realizzazione di un impianto di essiccamento termico centralizzato per il trattamento dei fanghi di depurazione prodotti dalla quasi totalità degli impianti dell ATO. Tale impianto, della potenzialità di circa ton/anno, dovrebbe essere realizzato presso l impianto consortile di Jesi. E6 Carenza di strumentazione e attrezzatura di gestione Gli interventi previsti riguardano: 1. L acquisto di strumentazione varia da campo e da laboratorio; 2. Sistemi di automazione; 3. Gruppi elettrogeni di emergenza al fine di garantire la continuità del servizio di depuratori e sollevamenti critici in caso di mancanza prolungata di corrente, di manutenzione alle cabine elettriche o di altri disservizi; 4. Tre unità mobili di disidratazione dei fanghi per gli impianti medio piccoli che sono sprovvisti della linea fanghi. 7.2 Interventi di manutenzione straordinaria delle opere Gli interventi di manutenzione straordinaria delle opere rappresentano tutte quelle attività di revisione, sostituzione di opere, apparecchiature, impianti elettrici e/o idraulici, singole componenti meccaniche, di manovra, di carpenteria ecc. finalizzate a contrastare o eliminare il loro invecchiamento e/o usura e che hanno lo scopo di mantenere in stato di efficienza e piena funzionalità le tutte le opere. Tali operazioni saranno effettuate sia quando i controlli e le verifiche ne evidenzino l esigenza inderogabile, sia a seguito di necessità contingenti (rotture improvvise non prevedibili), sia a scadenze prestabilite a medio/lungo termine in relazione al loro tempo di vita utile previsto. 62

14 L obiettivo fondamentale della manutenzione programmata è quello di valutare preventivamente tutte le risorse necessarie (manodopera, pezzi di ricambio, attrezzi, ecc.) per eseguire i lavori sopra descritti e collocarli all interno di un piano con scadenze temporali. Una corretta manutenzione programmata delle opere permette di allungare la vita utile delle stesse rispetto a quella che si avrebbe in assenza di tali interventi. 7.3 Gli approfondimenti monografici In una pianificazione di Ambito, l identificazione degli interventi avviene normalmente a livello parametrico. La rilevanza di certi impianti considerati strategici sia per la loro dimensione che per il ruolo che questi svolgono, richiede che gli interventi presentino un approfondimento maggiore basato su una conoscenza di dettaglio degli impianti e delle sue problematiche generali. A tal scopo sono stati svolti incontri con gli enti gestori al fine di ampliare le informazioni di base riportate nella ricognizione e di individuare le reali problematiche presenti e le necessità future in ordine al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano di Ambito. Tale approfondimento ha richiesto inoltre visite presso gli impianti per valutare il reale stato di conservazione e funzionalità delle opere, cosa che ha permesso di determinare con accuratezza gli interventi da prevedere. Gli impianti di depurazione considerati strategici e sui quali sono state individuate le necessità di intervento per via monografica (vedi appendice) sono i seguenti: Tabella 16 Impianti strategici su cui è stata realizzata una monografia Nome impianto Comune Potenzialità finali previste a seguito degli interventi [A.E.] Senigallia Senigallia Vallechiara (consortile) Falconara Marittima Zipa Ancona ( 17 ) Jesi (consortile) Jesi Camerano (consortile) Camerano Fabriano Fabriano Castelbellino (consortile) Castelbellino La potenzialità di progetto di A.E. a causa della tecnologia dell impianto non permette un trattamento adeguato secondo i parametri di legge. A tal proposito la potenzialità effettiva è oggi considerata attorno ai A.E., valore di fatto saturato dagli abitanti serviti all impianto. 63

15 E stata inoltre realizzata una monografia sullo schema di collettamento consortile previsto per i comuni di Barbara, Ostra Vetere, Ostra, Ripe, Castel Colonna e Corinaldo che farà capo al nuovo depuratore di Ostra con una potenzialità di progetto pari a AE. 7.4 Le priorità di intervento Per la determinazione delle priorità di intervento è stato fatto riferimento in particolare a due distinti criteri: 1. Vincoli temporali o indicazioni ricavate dalla normativa di settore (D.Lgs. n152/99 e seguenti); 2. Interventi volti alla riduzione del danno ambientale (essenzialmente per fenomeni di inquinamento) indipendentemente dalle prescrizioni normative. Nel breve periodo (anni 1 10) vengono previsti essenzialmente gli interventi di nuove opere legate all estensione dei collettori fognari laddove mancanti e al trattamento degli stessi oltre al potenziamento qualitativo e quantitativo dei depuratori esistenti e la realizzazione di nuovi impianti. Sempre nel breve periodo è stata inoltre prevista l estensione del telecontrollo per gli impianti di depurazione ed i principali sollevamenti attualmente sprovvisti; tali interventi, di limitata entità se rapportato al totale degli investimenti, permettono però un sensibile miglioramento della gestione sia in termini di qualità dei servizi erogati che di economicità della gestione. Rientra in tale logica anche la realizzazione dell impianto di essiccamento dei fanghi di depurazione presso il depuratore di Jesi. Il medio periodo (anni 11 19) è invece caratterizzato dagli interventi di sostituzione e manutenzione straordinaria delle opere esistenti, con riferimento particolare alle reti fognarie, allo scopo di raggiungere la completezza degli standard di servizio previsti nella pianificazione di Ambito. Il risanamento delle reti fognarie dovrà partire dai comuni dove è maggiormente presente la risorsa utilizzata a fini idropotabili, vista anche l elevata vulnerabilità all inquinamento degli acquiferi presenti all interno dei calcari mesozoici, intensamente fratturati. Il lungo periodo (anni 20 26) è invece caratterizzato nella gran parte dalla presenza di limitati interventi di ricostruzione e dagli interventi di manutenzione straordinaria di tutte le opere, allo scopo di conservare i livelli di servizio raggiunti nel tempo. 64

16 8 IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI PER IL SERVIZIO DI ACQUEDOTTO 8.1 I costi unitari La valutazione dei costi di costruzione e di gestione delle opere relative al Servizio di Acquedotto è stata effettuata, con riferimento alle singole tipologie infrastrutturali, in modo parametrico in funzione degli elementi dimensionali rappresentativi (ad esempio, lunghezza rete, abitanti serviti, ecc.) presenti nella base dati e, ovviamente, funzionali al dimensionamento dell opera stessa. Per ciascuna tipologia di opera si sono individuati gli elementi dimensionali caratteristici e, attraverso la elaborazione di curve di interpolazione di una numerosa serie di dati derivanti dalle attività di ingegneria presenti negli archivi degli estensori del Piano e derivanti da progettazioni esecutive e da attività pianificatorie, sono state costruite varie funzioni di costo ricavate disponendo in un grafico ad assi cartesiani i punti rappresentativi dei valori dei costi e dei valori degli elementi dimensionali. La popolazione di dati così ottenuta è stata interpolata con una linea di tendenza di cui è stata individuata la funzione rappresentatrice che rappresenta appunto la funzione di costo ricercata. Tali funzioni di costo sono quindi il risultato di elaborazioni eseguite sia su dati bibliografici, sia su molteplici dati relativi a progetti realizzati, sia su risultati di studi già conclusi analoghi al presente, tutti sistematicamente aggiornati dagli estensori del Piano sui dati di ogni nuova realizzazione. Le funzioni di costo così individuate sono state verificate sulla realtà del territorio in esame, confrontando i valori da esse derivanti con i dati e le indicazioni fornite dai tecnici delle/della società di gestione del SII. Le funzioni di costo adottate (vedi tabelle successiva) sono del tipo Costo = p x a n x b m con la quale il costo viene ricavato come funzione dei parametri a e b caratteristici per ognuna delle opere da realizzare (portata erogata, prevalenza, volume di accumulo ecc.) in base ai due esponenti n ed m ed al coefficiente moltiplicatore p che sono, appunto, ricavati per interpolazione secondo le modalità descritte in precedenza. 65

17 Tabella 17 - Funzioni di costo parametriche per la costruzione di nuove opere Tipologia di opera COSTO DI COSTRUZIONE (espresso in ) Captazione da pozzi N 0,98 x Q 0,439 x Realizzazione area di tutela assoluta alle fonti di approvvigionamento L 0,99 x 7,5 + S 0,9894 x 8,7+ C 0,995 x 264 Sollevamento ΔH 0,695 x Q 0,576 x 650 Impianti di disinfezione (clorazione) Impianti di disinfezione (UV) Q 0,527 x Parametri funzionali N=n pozzi Q= Portata (l/s) L= Perimetro area (m) S= Superficie area (m 2 ) C= Numero cartelli ΔH= prevalenza (m) Q=Portata (l/s) Q=Portata (l/s) Q < 15 l/s 15l/s < Q < 20 l/s 20 l/s< Q < 30 l/s Serbatoi V 0,918 x 245 V= Volume utile (m 3 ) I costi di investimento dei nuovi impianti di potabilizzazione sono stati determinati singolarmente facendo riferimento a dati noti per impianti analoghi. Per quanto riguarda la quantificazione dei costi di investimento per la realizzazione di nuove condotte di distribuzione e di adduzione (e quindi anche per la sostituzione programmata di quelle esistenti), si sono assunte le seguenti ipotesi/condizioni: Costo unitario differenziato, ovviamente a parità di diametro, all interno del territorio, tra area costa (Ancona e Falconara, ad esempio) ed area interno : questa differenza è dovuta essenzialmente alla diversa incidenza dell onere dei ripristini stradali ed alla diversa produttività giornaliera dei cantieri di realizzazione (densità di sottoservizi, difficoltà legate al traffico, possibilità di lavorare a strada chiusa, ecc.) Dimensionamento medio per le tubazioni: DN 80 per la rete di distribuzione in zona interno; DN 100 per le reti di distribuzione in zona costa; DN 200 per le condotte di adduzione (sostanzialmente sempre fuori dalle zona ad elevata densità abitativa). In conclusione, i costi unitari assunti (verificati per altro congruenti con i costi attuali di realizzazione nel territorio, così come indicato dai tecnici) sono rispettivamente uguali a /m. Questi valori sono stati utilizzati nel caso di rinnovo di rete esistente e di estensione della rete per garantire il grado di copertura pari al 100% nella attuale situazione demografica; nel caso invece di estensione delle reti in funzione dell incremento demografico previsto all anno 2030, ad un incremento demografico corrisponderà un estensione di urbanizzazione tali valori unitari sono stati ridotti, rispettivamente pari a 30 /m e 70 /m, per tenere conto del contributo diretto derivato dagli oneri di urbanizzazione. 66

18 Anche per la quantificazione del costo di completamento e di rinnovo del sistema di telecontrollo si è ritenuto più corretto utilizzare un analisi puntuale correlata ad ipotesi funzionali: Telecontrollo alle fonti di approvvigionamento di due tipologie, in funzione della dimensione della fonte stessa: completo e solo per misura della portata (rispettivamente e /punto Telecontrollo dei sollevamenti compreso sempre nel telecontrollo dei serbatoi Si considera necessario dotare di telecontrollo tutti i serbatoi con volume utile >80 mc (50 per Fabriano, vista la conformazione territoriale), per un costo unitario di /punto 8.2 Gli investimenti previsti Di seguito si riporta il quadro riassuntivo degli investimenti individuati per i 26 anni di Piano suddivisi per tipologia di opera, distinguendo quanto previsto per la realizzazione di nuove opere e per la riqualificazione ed il mantenimento in efficienza delle opere esistenti, esplicitando la quota parte relativa a studi, rilievi ed attrezzature. Per il dettaglio dei singoli interventi si rimanda agli allegati B. 67

19 Tabella 18 Investimenti per tipologia di opera del comparto acquedotto Criticità Tipologia di opera Nuove opere [ ] Opere esistenti [ ] Studi rilieviattrezzature [ ] Totale [ ] A1 A6 Nuovi impianti di potabilizzazione e disinfezione Interventi locali di attivazione di nuove fonti di A3 approvvigionamento, con A4 integrazione dei collegamenti C3 al sistema esistente e nuovi serbatoi di accumulo Creazione aree di tutela A5 assoluta sui punti di approvvigionamento A5 Definizione area di rispetto (Studio) Nuove reti di distribuzione per C1 portare il grado di copertura attuale al 100% Nuove reti di distribuzione per C1 mantenere il grado di copertura al 100% all anno C1 Predisposizione nuove utenze al C2 Costruzione/nuovi serbatoi C7 Rinnovo fonti di approvvigionamento C7 Rinnovo condotte distribuzione C5 Rinnovo contatori di utenza C7 Rinnovo reti adduzione C7 Rinnovo potabilizzatori C7 Rinnovo sollevamenti C7 Rinnovo serbatoi C7 C7 C6 Rinnovo protezione catodica Rinnovo del sistema di telecontrollo PERDITE: Misura, controllo e modellazione

20 Criticità Tipologia di opera Nuove opere [ ] Opere esistenti [ ] Studi rilieviattrezzature [ ] Totale [ ] C6 E1 PERDITE: Completamento sistema di protezione catodica delle tubazioni in ferro/acciaio Completamento del sistema di telecontrollo (serbatoi e fonti di approvvigionamento) E2 Rilievi rete distribuzione Integrazione strumentazione e E6 attrezzatura Totale Incidenza sul totale 20% 77% 3% Figura 1: Composizione interventi del comparto acquedotto Studi-Rilievi- Attrezzature 3% NUOVE OPERE 20% Rinnovo e mantenimento opere esistenti 77% Considerando i residenti previsti all anno 2030, il costo unitario pro capite di piano per il comparto acquedotto (esclusi sempre la quota parte dei costi per investimenti di carattere generale) risulta di 424,35. 69

21 Tabella 19 - Investimenti per criticità e tipologia di opere del comparto acquedotto A1 A6 A3 A4 C3 A5 Criticità Totale [ ] % Nuove opere [ ] Captazioni con parametri fuori norma , Approvvigionamento poco affidabile, mancanza di fonti alternative , Opere esistenti [ ] Studi rilieviattrezzat. [ ] % Approvvigionamento poco affidabile, interruzioni del servizio , Totale criticità di tipo A ,7 C1 L estensione della rete di distribuzione è insufficiente , C2 Volumi di riserva/compenso insufficienti , C5 La misura dell acqua erogata non è affidabile , Lo stato di conservazione dei C7 E3 cespiti è insufficiente , C6 Le perdite fisiche in rete sono superiori ai valori fisiologici , Totale criticità di tipo C ,5 Inesistenza di telecontrollo e E1 sistemi di misura , E2 Scarsa conoscenza del sistema , Carenza di strumentazione e E6 attrezzature specifiche per la gestione , Totale criticità di tipo E Totale , ,0 70

22 Figura 2 - Investimenti per tipologia di criticità per il servizio acquedotto % % A C E % Figura 3 - Investimenti per criticità per il servizio acquedotto C7 74% C5 3% C2 1% C1 A5 A3-A4-C3 9% E6 1% 8% 1% A1-A6 0% E2 0% E1 1% C6 2% 71

23 8.3 Le schede investimento Per ogni intervento di piano è stata compilata una scheda informativa rappresentata in forma tabellare (vedi allegato B), che ne riassume tutti gli elementi caratteristici, in termini dimensionali (costi di investimento, tempi di realizzazione, ecc.), di identificabilità (codice, ubicazione, tipologia, criticità), di variazione eventualmente indotta nella dotazione impiantistica (effetti). 72

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