BILANCIO SOCIALE. Bilancio. Sociale e di Missione. della Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco

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1 BILANCIO SOCIALE Bilancio Sociale e di Missione della Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco 1

2 SIAMO IMPEGNATI A TUTTO TONDO In questi tempi, di certo difficili, si potrebbe pensare che l attenzione al sociale, anche per una Banca, sia una scelta residuale, da non prendere in eccessiva considerazione. In fondo è vero, siamo coinvolti in vicende molto più serie e gravi: la crisi generalizzata sta attanagliando tutti, anche il nostro territorio, le famiglie, le imprese. Per questo siamo molto concentrati su questioni essenziali, come la possibilità per molti di continuare a vivere serenamente, la tenuta del sistema produttivo, la vittoria nella sempre più dure sfide dei mercati. Tutti temi e problemi che coinvolgono in maniera forte un soggetto economico come il Credito Cooperativo. Ma siamo anche convinti che, nei tempi più duri e complicati, sia essenziale non chiudersi, non limitare il proprio sguardo soltanto alle emergenze e soprattutto non tradire i punti forti del proprio essere, la vocazione originaria, la mission decisiva. Per questo, anche nella congiuntura negativa, la nostra Banca ha scelto e voluto mantenere intatto il proprio ruolo Concentrati su questioni essenziali 2

3 BILANCIO SOCIALE di soggetto impegnato a tutto tondo nella comunità in cui è nata, vive e opera. Per noi, Credito Cooperativo, il sociale non è un optional dei tempi migliori, non è neppure un operazione strategicamente di marketing: è una parte decisiva del nostro esistere. Codificato dagli atti costitutivi, ma soprattutto rafforzato da una storia più che centenaria. *Per noi il sociale è una parte decisiva del nostro esistere Per questo, anche nel 2011, la BCC ha continuato lo sforzo e l impegno nella società, sostenendo iniziative e proposte, enti e soggetti di volontariato, società civile e religiosa. Lo abbiamo fatto perché fa parte del nostro radicato modo di essere e di agire; nell occasione, nella contingenza non facile, lo abbiamo messo in campo con una motivazione in più: quella di dare una testimonianza di fiducia; perché siamo convinti che la nostra società, non soltanto quella economica, abbia tutte le risorse e le potenzialità per uscire dai tempi bui. Questo Bilancio sociale 2011 vuole essere molto di più del racconto di quanto abbiamo cercato di fare; non è neppure soltanto una testimonianza, è il racconto di tanti piccoli o grandi gesti di speranza, di impegno concreto, di solidarietà che molti tra di noi hanno compiuto guardando al futuro. Noi abbiamo cercato solo di fare la nostra parte. Leonardo Toson Presidente Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco 3

4 IL BILANCIO SOCIALE Il sociale, per una Banca di Credito Cooperativo, si manifesta in una particolare attenzione a gruppi, categorie, persone, presenti e operanti nel territorio. Una prossimità che va ben oltre gli aspetti puramente economici e finanziari e che per la BCC è una vocazione fondante, costitutiva, contenuta addirittura negli Statuti. La BCC infatti ha come mission della propria azione il ben-essere della società di riferimento in maniera globale, puntando ad un sviluppo pieno della persona e della comunità. Per questo il Bilancio sociale, per il Credito Cooperativo, è un atto dovuto, al pari di quello di gestione. Nel Bilancio sociale la Banca esprime la propria trasparenza, informa e spiega come sono stati investiti nel territorio risorse e mezzi; quali sono state le scelte, i riferimenti, gli interventi messi in campo, per rispondere in pienezza alla propria scelta originaria di essere un soggetto che promuove lo sviluppo della società inteso in termini di pienezza. Il Bilancio sociale, tuttavia, non riguarda soltanto l atteggiamento esterno della BCC, ma vuole anche valutare e considerare il proprio modo di vivere mettendo in campo buone prassi nei confronti dei soci, dei clienti, dei collaboratori. Per questo tale documento è un punto di riscontro indispensabile per ogni soggetto che voglia interrogarsi e verificare il proprio essere eticamente responsabile. 4

5 BILANCIO SOCIALE SGUARDI E STRATEGIE PER ACCOMPAGNARE L ITALIA A dicembre 2011 il Credito Cooperativo italiano ha celebrato il suo XIV Congresso. Un momento importante e opportuno, per tracciare un quadro della situazione del Movimento, ma anche per mettere in luce le criticità e individuare possibili linee di evoluzione e soluzione dei problemi. Il Congresso è stato preparato dalla stesura di un documento: uno strumento utile proprio in sede di Bilancio Sociale. Ecco i punti più significativi di tale testo. *Il Credito Cooperativo a congresso alla ricerca di un futuro condiviso 5

6 1. IL CONTESTO CHE CI INTERROGA Siamo in presenza di un cambio d epoca repentino, incisivo, non ancora del tutto delineato nei suoi contorni. Occorre adeguare la nostra capacità di reazione. La cooperazione di credito afferma con convinzione cinque principi: - non è vero che tutto ha un prezzo e nulla ha più valore ; - i diritti postulano doveri e responsabilità; - il merito prevale sulla furbizia; - è possibile intervenire sulle prospettive di futuro, scommettendo su se stessi; - occorre fare insieme, fare più cooperazione. 2. LA REALTÀ DEL CREDITO COOPERATIVO Nel contesto di crisi i conti economici delle BCC hanno visto una pesante decurtazione della redditività. In questi anni, il modello di sviluppo del Credito Cooperativo è stato orizzontale; l intermediazione ha continuato ad essere fondata prevalentemente sulla gestione denaro; la rischiosità è aumentata a fronte di un espansione verso nuovi segmenti di clientela. In prospettiva emergono le seguenti criticità: internet modifica il modello di business bancario; la concorrenza si ac- Il futuro lo vogliamo scrivere noi Gli Amministratori, i Sindaci e il Direttore presenti al Congresso di Roma 6

7 BILANCIO SOCIALE cresce anche per effetto della normativa; necessità di spostare la formazione dei ricavi nel campo dei servizi legati al ciclo di vita e alle esigenze di protezione della persona, delle famiglie, delle imprese; necessità di prezzare adeguatamente il rischio di credito; necessità di contenere i costi; difficoltà ad alimentare la redditività. 3. IL FUTURO È DA SCRIVERE La BCC del futuro dovrà essere sempre più caratterizzata da tre C : coerenza (intesa quale capacità di essere concretamente aderenti alla natura, ai valori e ai principi del Credito Cooperativo); competitività (intesa quale capacità di reggere il confronto, di eccellere nei propri mercati di riferimento, di porsi in modo proattivo di fronte ai cambiamenti e di mantenere un sano equilibrio economicopatrimoniale nel lungo periodo); conformità (intesa in senso opposto a conformismo: come volontà di rispettare le regole siano esse esterne o della rete; come capacità di rispondere in modo efficace e sostenibile alle diverse richieste regolamentari, non solo come mero adempimento, ma come opportunità di miglioramento). Il futuro lo vogliamo scrivere noi. Ora. Il Credito Cooperativo è anche disponibile a scrivere con altri le grandi scelte di Bene comune fondate su coerenza e responsabilità. *L importanza delle relazioni e di fare rete 4. FONDO DI GARANZIA ISTITUZIONALE, COERENZA, CONFORMITÀ E COMPETITIVITÀ Sta giungendo a maturazione il Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo (FGI), già partito in fase di test. Quali i vantaggi del FGI? Sul piano di alcune emergenze congiunturali, l introduzione del FGI potrà sostenere meglio la salvaguardia del patrimonio; sul piano della liquidità, migliorerà la capacità e le condizioni di accesso ai mercati finanziari da parte del Credito Cooperativo; sul piano dell operatività, contribuirà a migliorare i circuiti della finanza di sistema; sul piano dei controlli innalzerà la qualità media del sistema. Il FGI rafforzerà la capacità competitiva e la rete di sicurezza del Credito Cooperativo. 5. VALORE DALLA RETE Nella moderna teoria dell impresa emerge il connective capital, ovvero il capitale di relazione. Non basta quindi solo il capitale umano: il capitale connettivo valorizza i legami dell impresa, al suo interno e verso l esterno. Aumenta allora la necessità per il Credito Cooperativo di valorizzare e rendere più efficace ed efficiente la 7

8 rete che nel tempo ha costruito. In particolare, vanno ulteriormente esplorate e percorse le possibilità di networking tra BCC. Vantaggi ulteriori la rete può consentire anche in termini di efficienza. 6. VALORE ALLA RELAZIONE E AL SERVIZIO AI SOCI Il processo di accrescimento delle compagini sociali è stato negli ultimi quindici anni intenso ed accelerato. È importante focalizzare le motivazioni che sono alla base dell adesione da parte del socio alla BCC. Possono essere esclusivamente di interesse, oppure (anche) valoriali (ricerca di democrazia e libertà). Inoltre, è assai diversificato il livello della relazione operativa tra BCC e propri soci. Criticità da affrontare: l età media elevata delle compagini sociali, la concentrazione nelle sedi storiche, la qualificazione delle compagini, la vitalità della loro appartenenza, l intensità della loro adesione, misurata anche dal capitale sottoscritto. 7. QUALE BCC NEL FUTURO? Appare necessaria una riflessione sul modello organizzativo delle BCC. Da una prima analisi dei processi delle BCC rispetto alle tre caratteristiche della coerenza, competitività, conformità sono emerse le diverse tipologie di attività collegate ai tre profili. Sembra quindi necessario svi- Coerenza competitività conformità 8

9 BILANCIO SOCIALE luppare, in coerenza, un presidio e le competenze interne alle BCC sulle aree gestionali e relazionali individuate come core, ovvero indispensabili; potenziare e focalizzare l azione del versante associativo, sfruttando eventualmente le già presenti punte di eccellenza sulle altre attività; rivedere la filiera, guidata dal versante imprenditoriale, a supporto del processo commerciale assicurando, nelle varie fasi, una stretta sinergia tra tutti gli attori coinvolti; estendere il processo di esternalizzazione delle attività operative definite come esternalizzabili. C è una dimensione minima per la BCC, definita dalla sua capacità di presidiare il mercato; svolgere efficacemente le funzioni core non esternalizzabili; rispettare il paradigma delle 3C. Meno agevole definire una dimensione massima di una BCC che debba essere coerente, competitiva, conforme. Anche in questo caso, i parametri di riferimento sono l effettività dello scambio mutualistico; l effettività di politiche di animazione e promozione della partecipazione della compagine sociale da parte della BCC; l effettiva adesione alla rete del Credito Cooperativo; l adesione a standard omogenei ed elevati per il sistema dei controlli interni; l effettiva disponibilità a partecipare a progetti istituzionali di assistenza e accompagnamento di altre BCC, a fornire assistenza tecnica mediante tutoraggi istituzionali ad altre banche della categoria. Il modello di business della BCC va ripensato e reso meno dipendente dalla tradizionale gestione del denaro. Come sarà la filiale della BCC del futuro? Più automatizzata, con filiali più snelle, con una logica di segmentazione dell offerta, sempre più polo di competenze che valorizzi i contributi professionali di partner. Altri temi strategici per la BCC del futuro. L assetto organizzativo (utile definire modelli minimali tipo per assicurare coerenza, conformità, competitività); lo sviluppo territoriale (occorre interrogarsi su come interpretare il principio della contiguità-territorialità rispetto a realtà che estendono il proprio bacino di operatività su più Province o Regioni). *Per un rinnovamento delle linee operative 8. QUALE SISTEMA FEDERATIVO? Architettura del Credito Cooperativo. Da un indagine cartolare svolta nell ambito del percorso di preparazione del XIV Congresso Nazionale sui servizi delle Federazioni locali, tutte le Federazioni sembrano offrire alcuni servizi ricorrenti mentre emergono alcuni servizi non presidiati. Cosa chiedono le BCC alle Federazioni locali? Di potenzia- 9

10 re i controlli; spossessarsi delle attività operative (tipo back office) meglio allocabili nelle società di servizi consortili; potenziare l attività di supporto manageriale. In particolare, le BCC richiedono un maggiore supporto nella gestione di processi strategici, nel senso dell accompagnamento e del tutoraggio, e di potenziare il proprio ruolo di coordinamento, controllo e intervento. Un altra richiesta rivolta alle Federazioni locali è quella di prevenire/gestire le situazioni di crisi delle BCC. Necessità di potenziamento del ruolo delle Federazioni per il monitoraggio preventivo sulle BCC (in quanto soggetti sussidiari dei Fondi di Garanzia) e l intervento diretto nelle BCC riconosciute in stato di crisi. Il Presidente, il Direttore Generale e Cinzia Creuso, responsabile dell Ufficio Soci, presenti ai lavori congressuali dedicati ai giovani 9. QUALE RETE DI SERVIZI ATTORNO ALLA BCC? La rete del Credito Cooperativo non sembra utilizzare appieno i vantaggi di rete, né in termini di conoscenza né in termini di efficienza. La filiera del Credito Cooperativo vede ancora sovrapposizioni e duplicazioni di ruoli/funzioni tra più soggetti con conseguente dispersione di risorse. La competenza e la qualità delle persone. Occorrono professionalità specialistiche, ma anche risorse dotate di un sapere di carattere generale, capaci di leggere le connessioni tra fenomeni e processi. Vanno messi a punto percorsi e strumenti di selezione e gestione delle persone che premino ed accompagnino la competenza (il merito) e la coerenza con l identità distintiva del Credito Cooperativo. 10. UNA METRICA PER LA COERENZA, LA COMPETITI- VITÀ, LA CONFORMITÀ Poiché le caratteristiche distintive delle BCC sono un loro asset competitivo, diventa sempre più importante misurare l aderenza dell azienda agli obiettivi di coerenza, competitività e conformità. Solo ciò che si misura si può migliorare. Una metrica ad hoc è dunque fondamentale. Assetto organizzativo e sviluppo territoriale 10

11 BILANCIO SOCIALE IL MOVIMENTO COOPERATIVO Le Banche di Credito Cooperativo sono caratterizzate da una formula imprenditoriale specifica, un codice genetico costituito da tre molecole fortemente interrelate: quella della cooperazione, quella della mutualità, quella del localismo. Che si traducono in: impresa a proprietà diffusa orientamento alla sostenibilità legame totale e permanente con il territorio. *Buone banche Buone cooperative Buone imprese Per la loro peculiarità, in più di 120 anni di storia, le BCC si sono rese protagoniste e propulsori di numerose iniziative, che hanno origine e finalità nella scelta di costruire il bene comune, espressa nell articolo 2 dello Statuto tipo. L impegno delle BCC è infatti, da sempre, quello di tradurre l obiettivo del perseguimento di un interesse reciproco 11

12 in esperienze concrete. In questa ottica vanno lette le tante esperienze realizzate e dirette a sostenere i diversi soggetti - soci, clienti, imprese, famiglie, associazioni - che vivono e operano nel territorio di riferimento delle BCC. Come anche in territori lontani. Perché la reciprocità è un metodo che funziona a tutte le latitudini. Il Credito Cooperativo è un Sistema strutturato su una rete composta da oltre 400 Banche di Credito Cooperativo, da strutture associative e da imprese che garantiscono al Sistema, coerentemente con i suoi valori e con la sua identità cooperativa, un offerta di prodotti diversificata e completa. La caratteristica principale delle BCC è quella di essere società cooperative per azioni, mutualistiche e locali. Capillarmente diffuse nel nostro Paese, da oltre 120 anni svolgono il loro ruolo di banche del territorio, assolvendo a una funzione specifica, quella di promuovere sviluppo e di rispondere alle necessità economiche e sociali delle comunità locali, così come espresso nell art. 2 dello Statuto delle BCC. Ieri come oggi, le BCC sono impegnate a essere: Buone banche, garantendo la solidità e l efficienza dell impresa, controllando e gestendo i rischi, realizzando un organizzazione idonea, assicurando un offerta competitiva. Buone cooperative, con un identità comune e condivisa, sostenendo la partecipazione reale dei soci, aiutando a sviluppare il territorio in cui hanno sede, creando fiducia nella comunità. Buone imprese di rete, condividendo, in autonomia, valori, cultura, strategie, un sistema organizzativo e una continuità operativa, per essere sempre più efficienti sul mercato. * Articolo 2 dello Statuto Nell esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. E altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economicofinanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci. 12

13 BILANCIO SOCIALE I FONDAMENTI DELLA DIFFERENZA 1. DIFFERENTE NELLA LEGGE La normativa che riguarda la Banca di Credito Cooperativo è definita dal Testo Unico Bancario del Da tali prescrizioni si coglie che il Credito Cooperativo è l unica banca mutualistica del mercato ed è tra le poche banche completamente locali. In particolare, le specificità delle BCC riguardano: i soci, che debbono risiedere, avere sede o operare con carattere di continuità nell ambito territoriale di attività della banca; l operatività, che la banca deve realizzare almeno il 50% dell attività creditizia con i soci; il 95% del totale del credito deve essere obbligatoriamente erogato nel territorio; almeno il 70% degli utili deve andare a riserva, ovvero al rafforzamento del patrimonio, che è e resterà sempre indisponibile per i singoli. 2. DIFFERENTE NEI SOCI Per la BCC i soci non sono azionisti, infatti essi contano per ciò che sono, non per il capitale che possiedono. Ogni socio ha diritto ad un solo voto a prescindere dall entità del capitale posseduto. Questo non può comunque essere superiore, per valore nominale, a 50 mila euro, limite che, nell ottica della mutualità, mira ad evitare la disparità tra i soci. * L originalità della Banca di Credito Cooperativo sta nel fatto che è DIFFERENTE 1. nella Legge 2. nei soci 3. nel territorio 4. negli utili 5. nei valori 6. nell identità 13

14 Obiettivo dei soci non è l acquisizione di un guadagno sotto forma di dividendo, ma la fruizione di un servizio a condizioni vantaggiose. 3. DIFFERENTE NEL TERRITORIO La zona di competenza territoriale della BCC comprende i Comuni nei quali la banca ha sede legale, le filiali e le zone limitrofe, in modo che ci sia continuità. Possono diventare soci le persone, le imprese, le associazioni che svolgono la loro attività nella zona in cui la BCC svolge la propria operatività. 4. DIFFERENTE NEGLI UTILI Per quanto riguarda la destinazione degli utili: le BCC devono destinare almeno il 70% degli utili netti annuali a riserva legale; una quota degli utili netti annuali, nella misura del 3%, deve essere corrisposta ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione; la quota di utili rimanenti, cioè di quella parte non usata per la rivalutazione delle azioni o che assegnata ad altre riserve o distribuita ai soci, deve essere destinata a fini di beneficenza o mutualità. 5. DIFFERENTE PER IDENTITA E sulla base di queste differenze che si è costruita l identità della Banca di Credito Cooperativo. I punti fondamentali sono essenzialmente tre: la partecipazione democratica, sottolineata nel carattere cooperativo la mutualità la territorialità. 6. DIFFERENTE PER VALORI I valori nei quali il Credito Cooperativo si riconosce, che derivano dalla sua identità, sono delineati in tre documenti principali: il fondamento è l articolo 2 dello Statuto; la Carta dei Valori è una declinazione riferita alle persone; la Carta della Coesione è la sintesi dello stile della mutualità riferita alle strutture del sistema del Credito Cooperativo e alle loro relazioni interne. 14

15 BILANCIO SOCIALE UNA STORIA LUNGA PIÙ DI UN SECOLO Le Banche di Credito Cooperativo, un tempo Casse Rurali ed Artigiane, nascono sul finire del 1800 come una nuova forma di credito sul modello sviluppato in Germania da Friedrich Wilhelm Raiffeisen. Un modello fondato sul localismo e su motivazioni etiche di ispirazione cristiana. La prima Cassa Rurale italiana viene costituita nel 1883 a Loreggia, in provincia di Padova, a opera di Leone Wollemborg, che prese ad esempio l attività di Raiffeisen. Nel 1890 il giovane sacerdote don Luigi Cerutti fonda a Gambarare, in provincia di Venezia, la prima Cassa Rurale Cattolica. Nel 1891, l enciclica Rerum Novarum di papa Leone XIII diviene il manifesto di un ampio e diffuso movimento. Da quel momento in poi l opera delle Casse Rurali entra ufficialmente nel campo cattolico. Nel 1897 sono presenti ben 904 Casse Rurali. * Dalle Casse Rurali al Credito Cooperativo Durante il fascismo a seguito della Legge Bancaria del 1937 molte Casse vengono invitate a chiudere. Il rilancio delle Casse Rurali avviene nel periodo repubblicano: nell art. 45 della Costituzione si riconosce il ruolo della cooperazione con finalità mutualistiche. Nel 1950 viene ricostituita la Federazione Italiana delle Casse Rurali e Artigiane (nata nel 1909, come Federazione nazionale delle Casse Rurali) che, nel 1967, aderisce a Confcooperative. Nel 1963 viene fondato l Iccrea, l Istituto di Credito delle Casse Rurali e Artigiane, con il compito di agevolare, coordinare e incrementare l azione delle singole Casse attraverso lo svolgimento di funzioni creditizie, di intermediazione bancaria e assistenza finanziaria. Il Testo Unico Bancario del 1993 sancisce, in corrispondenza di un cambiamento nella denominazione - da Casse Rurali e Artigiane a Banche di Credito Cooperativo - il venir meno dei limiti di operatività: le BCC possono offrire tutti i servizi e i prodotti delle altre banche e possono estendere la compagine sociale a tutti coloro che operano o risiedono nel territorio di operatività, indipendentemente dalla professione che svolgono. 15

16 Negli anni Novanta, il Credito Cooperativo realizza un importante razionalizzazione della propria struttura: nel 1995 diventa operativa Iccrea Holding, Capogruppo del Gruppo bancario Iccrea (cui fanno capo le fabbriche di prodotti e servizi). LA NOSTRA VICENDA Centodiciotto anni or sono, precisamente il 2 settembre 1894, nasceva, per volontà di un gruppo di cittadini, su iniziativa del Conte Prospero Radini Tedeschi, assieme a don Roberto Coin, arciprete del Duomo, la Cassa Rurale di Prestiti di Piove di Sacco. Nello Statuto, parte integrante dell Atto costitutivo, si indicava chiaramente che la Società aveva lo scopo di migliorare la condizione morale e materiale dei suoi soci, fornendo loro le risorse necessarie a sviluppare e sostenere i loro interessi. Le caratteristiche della cooperativa erano dunque quelle tipiche di una Cassa rurale cattolica. Nei centodiciotto anni di vita della Banca sono intervenute numerose modifiche dello Statuto e ora la vecchia Cassa Rurale ed Artigiana, per rispondere al Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia in vigore dal 1 gennaio 1994 e a seguito della delibera dell Assemblea straordinaria dei Soci del 15 maggio 1994, si chiama Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco. Rimangono tuttavia immutate le caratteristiche decisive della mission originaria, in particolare il forte legame con il territorio di insediamento, come uno dei fattori che hanno caratterizzano la Banca, che si realizza sia finanziando le attività produttive nello stesso luogo dove viene raccolto il risparmio, sia attraverso la beneficenza ed il sostegno alle varie iniziative mirate alla collettività (asili, case di riposo, parrocchie, istituzioni socio- culturali e sportive, comuni e scuole). 16

17 BILANCIO SOCIALE COSTRUIRE IL BENE COMUNE È scritto nello Statuto di ogni BCC: La Banca ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. (Dall articolo 2 dello Statuto tipo delle BCC). * Per il benessere della base sociale e lo sviluppo del territorio In queste parole c è l identità, la cultura d impresa, l essenza del Credito Cooperativo. La BCC è infatti una banca con una doppia anima: svolge la funzione di intermediario creditizio con la fondamentale attività di raccolta di risparmio e di finanziamento e di impresa a responsabilità sociale. Questo vuol dire che le Banche di Credito Cooperativo offrono tutti i servizi bancari tipici del mercato creditizio e delle altre banche. Ma presentano, rispetto alle altre banche, alcune specificità. A partire dagli obiettivi stessi che si prefiggono, che possono essere individuati nel perseguimento del benessere dei soci e nello sviluppo dei territori in cui operano. 17

18 Il valore economico e sociale delle BCC trova espressione nei seguenti documenti. La Carta dei Valori del Credito Cooperativo esprime i valori sui quali si fonda l azione delle Banche di Credito Cooperativo, la loro strategia e la loro prassi; racchiude le regole di comportamento e rappresenta gli impegni del Sistema. La Carta della Coesione del Credito Cooperativo fissa i principi che orientano le evoluzioni organizzative del modo di stare insieme nel Credito Cooperativo. Principi che garantiscano lo sviluppo nella continuità, la fedeltà nell innovazione, la coerenza nella modernità. Occorre costruire una nuova fase di crescita del nostro Paese. Per raggiungere questo obiettivo la finanza ha un ruolo nevralgico. La Carta della finanza libera, forte e democratica ribadisce l impegno economico, civile e sociale delle Banche di Credito Cooperativo Casse Rurali. La Carta della Finanza libera, forte, democratica L Italia ha bisogno di darsi una nuova Agenda dello sviluppo. Anzi, una re-agenda. Occorre suscitare una reazione, una nuova azione, per costruire una nuova fase di crescita del nostro Paese. Una crescita complessiva: sul piano economico, sociale, civile. Nel raggiungimento di questo obiettivo la finanza ha un ruolo nevralgico. Perché essa ha il potere di dare gli strumenti, di includere, di consentire, di costruire il domani. Dare credito, in questo senso, è dare speranza. È allora forse il momento giusto per un rinnovato impegno che chiama in causa i diversi attori dell agire economico, civile e sociale. Tra essi, le banche. Nella certezza che nel nostro Paese esistono le energie per ripartire. Il documento, approvato al XIV Congresso Nazionale del Credito Cooperativo nel dicembre 2011, ribadisce l impegno delle BCC-CR nell agire economico, civile e sociale per un rilancio del Paese Italia, esprimendo in dieci punti la finanza che vogliamo : 18

19 BILANCIO SOCIALE 1. Responsabile Una finanza responsabile, sostenibile, non solo nel senso dell attenzione all allocazione delle risorse, ma anche una finanza responsabilmente gestita e orientata al bene comune. Interpretata da persone capaci di incarnare valori ed essere buon esempio in una società segnata dalla primazia del piccolo vantaggio, della convenienza a breve termine, delle rendite di posizione, piuttosto che dal perseguimento della reale utilità. 2. Sociale Attenta ai bisogni della società. Capace di guardare oltre se stessa. Nella consapevolezza che lo sviluppo è una variabile dipendente del benessere. Le banche crescono, e diventano esse stesse attrici di sviluppo, se fanno crescere i territori e le economie locali intorno a sé. La finanza che vogliamo è una finanza di comunità, personalizzata e personalizzante. 3. Plurale Composta di soggetti diversi, per dimensione, forma giuridica, obiettivi d impresa. Perché la diversità è ricchezza, consente di fare complemento rispetto alle esigenze delle persone e garantisce una maggiore, effettiva concorrenza. A beneficio del mercato stesso e dei clienti. 4. Inclusiva La finanza promuove. La finanza abilita. Offre strumenti per costruire il futuro ed autentica cittadinanza sociale. Per questo deve essere aperta ed avere l obiettivo di integrare nei circuiti economici e partecipativi. Perché, attraverso di essi, passano integrazione, rispetto, coesione, attenzione per il bene comune. 5. Comprensibile La finanza non deve abitare i templi, ma le piazze. Deve parlare il linguaggio comune delle persone. Essere trasparente. Essere paritetica: deve porre la sua competenza al servizio delle esigenze di chi ha di fronte. Sinteticamente e con chiarezza. 6. Utile Non autoreferenziale, ma al servizio. Non padrona, ma ancella. Non fine ultimo, ma strumento. Per consentire alle persone di raggiungere i propri obiettivi di crescita individuale e collettiva, di affrancarsi da destini apparentemente segnati, di mettere a fattor comune le proprie capacità ed esperienze. 7. Incentivante Una finanza capace di riconoscere il merito, di valutare il merito, di dare fiducia al merito. Anche oltre i numeri e le procedure standard. In grado di innescare processi virtuosi di sviluppo e di generare emulazione positiva. 8. Educante Finanza che rende capaci di gestire il denaro, nelle diverse fasi della vita, con discernimento e consapevolezza. Che accompagna con i giusti consigli ed interventi i processi di risparmio, indebitamento, investimento, spesa. Che educhi a gestire il denaro nel rispetto della legalità e del bene comune. 9. Efficiente Impegnata a migliorare la propria offerta ed i propri processi di lavoro con il fine di garantire sempre maggiore convenienza ai propri clienti. Che sia in grado di accompagnare e sostenere processi di crescita complessi, sfide imprenditoriali, progetti di vita. 10. Partecipata Finanza nella quale un numero diffuso di persone abbia potere di parola, di intervento, di decisione. Espressione di democrazia economica. Nel rispetto della più elementare esigenza degli individui: quella di immaginare il futuro e di contribuire fattivamente a realizzarlo. 19

20 CREDITO COOPERATIVO STRUTTURA FORTE Il Credito Cooperativo è un Sistema nazionale che si articola in due versanti: associativo e imprenditoriale. Il versante associativo è suddiviso in tre livelli: locale, regionale e nazionale. Le Banche di Credito Cooperativo aderiscono alle Federazioni Locali (che rappresentano una o più regioni e in totale sono 15) che, a loro volta, sono associate a Federcasse, la Federazione Italiana delle BCC, che svolge funzioni di rappresentanza e tutela della categoria e di assistenza di carattere legale, fiscale, organizzativo, di comunicazione, di formazione a favore di tutto il Sistema del Credito Cooperativo. Il versante imprenditoriale è costituito dal Gruppo bancario Iccrea, rappresentato dalla Capogruppo, Ic- 20

21 BILANCIO SOCIALE crea Holding, e dalle Società da questa controllate, che predispongono prodotti e servizi a beneficio esclusivo delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali. I servizi e i prodotti alle BCC-CR sono anche erogati da Cassa Centrale Banca, che opera in stretta collaborazione con le Federazioni Locali e le società informatiche del nord est e Cassa Centrale Raiffeisen dell Alto Adige, che offre alle Casse Raiffeisen associate una serie di servizi di supporto alla gestione bancaria e finanziaria attraverso i suoi reparti commercio, finanza, tesoreria e sistemi di pagamento. *Banca di territorio, di relazione e mutualisctica Il Credito Cooperativo italiano è parte del più grande Sistema della cooperazione italiana e internazionale. A livello nazionale, aderisce alla Confcooperative. Nel più ampio contesto del Credito Cooperativo internazionale, le BCC partecipano all Unico banking Group e all EACB, l Associazione delle Banche Cooperative Europee. Il Credito Cooperativo, inoltre, partecipa all Unione Internazionale Raiffeisen (IRU). Negli ultimi anni il Credito Cooperativo ha continuato ad aumentare i suoi numeri, confermando alcune tendenze già in atto nei cinque anni precedenti. Le BCC sono diventate un punto di riferimento per la piccola impresa e di conseguenza per la struttura produttiva italiana. A giugno 2011, su quasi 150 miliardi di finanziamenti a clientela (includendo quelli delle banche di secondo livello del sistema), ben 104 miliardi erano erogati a imprese. Più del 12% di tutte le imprese italiane affidate dal sistema bancario ha ottenuto un finanziamento da una BCC. La percentuale cresce sensibilmente se parliamo di aziende non di capitali con meno di 20 dipendenti. Nel settore artigiano supera ormai il 22%. Le BCC sostengono, in media, le piccole imprese più delle altre banche. L affidamento medio delle famiglie produt- 21

22 LA BCC-CR è parte di una rete STRUTTURA DEL CREDITO COOPERATIVO POLO ASSOCIATIVO 15 FEDERAZIONI LOCALI Federazione Italiana delle BCC - CR SOCI BANCHE REGIONALI 412 BCC - CR SPORTELLI DIPENDENTI POLO IMPRENDITORIALE SOCIETÀ CONTROLLATE European Association of Co-operative Banks Groupement Européen des Banques Coopératives Europäische Vereinigung der Genossenschaftsbanken INSTITUTIONAL Iccrea Banca BCC Gestione Crediti BCC Multimedia BCC Solution CORPORATE Iccrea BancaImpresa BCC Private Equity RETAIL Aureo Gestioni BCC Credito Consumo BCC Vita Bcc assicurazioni trici e delle imprese minori è superiore del 40% rispetto al resto delle banche (mentre il fido medio alle imprese di capitale è inferiore del 30%). Anche sul versante delle famiglie, con oltre un milione e 150 mila affidati e una quota di mercato dell 8,5%, le BCC hanno assunto un ruolo rilevante. Se in questi anni, in cui la crisi mordeva, questo tessuto imprenditoriale e sociale ha potuto contare su un po di ossigeno, lo si deve in misura sensibile all azione svolta dalle Banche di Credito Cooperativo; le BCC infatti han- Punto di riferimento per le piccole imprese 22

23 BILANCIO SOCIALE no continuato a svolgere un prezioso ruolo anticiclico nel mercato, esercitando con coerenza il mestiere di banca del territorio e di relazione, e di banca mutualistica. Nei sei anni dal 2005 al 2011 gli sportelli delle BCC sono aumentati significativamente (+21,7%), rispetto alle banche nel loro complesso (+3,7%). L espansione territoriale ha trainato anche la crescita degli organici (+19%) in controtendenza rispetto al resto dell industria bancaria (-5,4%). I dipendenti del Credito Cooperativo raggiungono oggi complessivamente le unità. *Il Credito Cooperativo: versante associativo versante imprenditoriale Questa evoluzione, se da un lato ha consentito alle BCC di essere presenti in oltre comuni, in particolare di piccole e medie dimensioni (oltre il 70% degli sportelli è localizzato in comuni fino a 25 mila abitanti e le BCC rappresentano l unica presenza bancaria in 555 di questi comuni), ha anche prodotto insediamenti non sempre ottimali dal punto di vista del rapporto costi-benefici. Il Credito Cooperativo in Veneto Al 31 dicembre 2011, le Bcc con sede nella nostra Regione erano 40, anche se, a seguito di 2 fusioni con decorrenza 1 gennaio 2012, il loro numero si riduce a 38. Gli sportelli operativi erano 653, in crescita di 6 unità rispetto a dicembre La tendenza all apertura di nuovi sportelli registrata negli anni precedenti è proseguita, se pur in modo più contenuto. Il numero dei soci a dicembre era di unità, in aumento del +3,60% su base annua. Il numero complessivo di dipendenti a dicembre risultava pari a 4.972, stabile rispetto a fine

24 MANDRIA NOVENTANA CAMIN VILLATORA VIGONOVO CELESEO Villafranca Padovana Vigodarzere Limena Rubano Selvazzano Dentro Abano Terme Cadoneghe Noventa Padovana Stra PADOVA Vigonovo Camin Fossò Saonara Ponte Campagna S.Nicolò Lupia Albignasego S.Angelo Campolongo Legnaro di Piove Maggiore Maserà Casalserugo Polverara PIOVE DI SACCO Brugine Bovolenta Vigonza Arzergrande Codevigo Pontelongo Conche VENEZIA DIREZIONE GENERALE e FILIALE CENTRALE PIOVE DI SACCO Sant' Anna SAN GIACOMO di Albignasego Agna Candiana Correzzola Cona Chioggia CODEVIGO Cavarzere CONCHE PA D O V A Loreo Rosolina CHIOGGIA SOTTOMARINA LEGNARO BRUGINE CAMPAGNOLA PIOVE DI SACCO Centro Storico ARZERGRANDE VILLA DEL BOSCO Comuni con Succursali operative BCC Provincie e Comuni limitrofi 24

25 BILANCIO SOCIALE LA NOSTRA BANCA Si riportano di seguito alcuni elementi informativi di sintesi per rappresentare la dimensione economica della nostra banca. Dati Patrimoniali variazioni % 2011 su 2010 Crediti lordi alla Clientela ,53 Crediti netti alla Clientela ,73 Titoli ,68 Raccolta diretta ,23 Raccolta indiretta (risparmio amministrato e gestito) ,12 - risparmio amministrato ,04 - fondi e gestioni patrimoniali in fondi ,12 - polizze assicurative ,76 Utile dell esercizio ,22 Patrimonio netto ,43 Patrimonio netto di Vigilanza ,24 Dati economici variazioni % 2011 su 2010 Margine di interesse ,16 Commissioni nette (*) ,31 Margine di intermediazione ,98 Costi operativi ,186 Rettifiche di valore per deterioramento crediti ,69 Risultato di gestione ante imposte ,38 Utile (perdita) straordinario ,77 Imposte ,18 Utile di esercizio ,22 Dati di struttura variazioni % 2011 su 2010 Numero sportelli Numero medio dei dipendenti ,64 (*) Si veda la nota della Relazione a pag

26 OLTRE 2400 SOCI CRESCITA CONTINUA La Banca di Credito Cooperativo crede in un futuro sempre più mutualisticamente coerente, competitivo, conforme alle regole. Soprattutto quelle che autonomamente sceglie di darsi. Tale coerenza significa in primo luogo apertura alla partecipazione dei soci ed essere sempre più orientati al loro servizio. Supera oggi il milione e centomila il numero dei soci delle BCC, notevolmente incrementato specie negli ultimi anni, ma ancora ampiamente migliorabile. Ma come promuovere un adesione sempre meno scontata? Se la motivazione fosse solo l interesse, sarebbe facilmente esposta ad evidenti oscillazioni opportunistiche. Occorre perciò che le ragioni del vantaggio siano arricchite anche da motivazioni di carattere ideale, che rafforzano e rendono più inattaccabili anche quelle di interesse. Obiettivo incrementare il numero dei soci, dunque. Ma poi i soci devono anche lavorare concretamente con la loro cooperativa bancaria, così come la BCC fa con i propri soci. Dobbiamo interpretare il concetto di partecipazione in senso ben più sostanziale di quanto fatto fino ad oggi. Dobbiamo portare il nostro socio a ricordarsi della sua cooperativa bancaria non solo quando chiede un mutuo, ma anche quando ha liquidità da impiegare, o rischi da assicurare. Ma chi sono i soci della BCC di Piove di Sacco? Ecco qualche dato significativo (riferito al 2011). 26

27 BILANCIO SOCIALE La crescita del numero dei soci negli ultimi 5 anni Il numero dei soci entrati ed usciti negli ultimi 5 anni * Crediamo in un futuro coerente, competitivo, conforme alle regole L evoluzione numerica della compagine sociale negli ultimi cinque anni ha sempre mantenuto un andamento positivo, attestandosi al 31 dicembre 2011 a aderenti. Tenuto conto anche delle quattro nuove agenzie aperte, dal 2008, un più consistente incremento del numero dei soci si è registrato tra 2010 e 2011, rispettivamente con 311 e 326 nuove adesioni. Il profilo giuridico della base sociale Oltre la metà dei soci è rappresentata da persone fisiche (e famiglie, 53%), mentre circa un terzo della base sociale corrisponde a soggetti titolari di attività individuali e Società di persone, in prevalenza artigiani ed imprese a conduzione familiare. Questi ultimi, unitamente alle Società di capitali che rappresentano il 10% della base sociale, costituiscono 27

28 la fattispecie dei Soci Imprese, pari complessivamente al 47% del totale Soci. La base sociale per anzianità di adesione L evoluzione della compagine sociale Dei 1035 soci entrati nella compagine da meno di 5 anni, ben 845 sono stati acquisiti nel triennio Soci PRIVATI/FAMIGLIE: ripartizione per fasce di età Il grafico evidenzia la contenuta adesione delle donne (circa 30%) ma soprattutto la forte incidenza dei soggetti con oltre 60 anni (43%). Ad oggi i Soci giovani con età compresa tra 18 e 30 anni sono 85 (pari a circa il 6% del totale). Soci IMPRESE, ripartizione dei settori economici 28

29 BILANCIO SOCIALE La ricostruzione del profilo economico in capo ai Soci Imprese mette in evidenza una più elevata incidenza dei servizi (25%). Peculiare allo sviluppo rurale del nostro territorio risulta invece il 18% della base sociale che opera nel settore agricolo (9%) pesca ed allevamento (9%). Industria metallurgica, trasporti e turismo appartengono alle principali realtà produttive in capo alle nostre Imprese socie, alla stessa stregua del commercio. Vantaggi bancari ed extra bancari riservati ai Soci VANTAGGI BANCARI C/C Linea Business: riduzione del 25% del canone trimestrale Polizza infortuni correntisti: gratuita Finanziamenti: riduzione del 25% delle spese di istruttoria Mutuo Prima Casa: ai Soci e figli esenzione delle spese di istruttoria Fondi comuni: riduzione del 50% sulle commissioni di ingresso Cassette di sicurezza: riduzione del 50% del canone annuale Carta Bancomat e Carta di Credito: gratuite Raccolta diretta: Obbligazioni riservate Premi 500 studio ai Soci e Figli Iniziative 400 per il tempo libero 275 La 300 Festa del Socio e la Gita gratuita Un 200riconoscimento 148 per 141 il Spazio 100 sulla Rivista Credito Aperto59 28 Sala 0 Convegni e Sala riunioni Un Ufficio dedicato ai Soci Vetrinette espositive VANTAGGI EXTRA - BANCARI * Base sociale che comprende le famiglie e tutti i settori delle attività produttive del territorio La base sociale per filiale di operatività Il maggior numero di soci si concentra nelle agenzie di Piove di Sacco e Arzergrande, seguono Chioggia Sottomarina e Brugine Campagnola. 29

30 Le agenzie di Codevigo e Camin sono state aperte rispettivamente ad aprile e giugno del 2010, Mandria a giugno 2007, San Giacomo a fine 2008 e Legnaro a dicembre del Se si analizzano i Soci per comune di residenza si vede come la distribuzione coinvolga maggiormente tutti i comuni storici del comprensorio della Saccisica ai quali si sono poi aggiunti Padova e Chioggia I primi 15 Comuni di residenza dei Soci La ripartizione provinciale 30

31 BILANCIO SOCIALE PROPOSTE E INIZIATIVE PREMI AGLI STUDENTI FIGLI DI SOCI Sessantadue studenti, figli di soci, hanno ricevuto anche nel 2011 la tradizionale borsa di studio offerta dalla Banca. Il riconoscimento è andato a quei giovani che hanno conseguito brillantemente significativi traguardi scolastici, dal diploma di scuola media, alla laurea. Sono ormai dodici anni che la nostra Banca consegna queste borse di studio: complessivamente sono stati oltre quattrocento i ragazzi premiati. Quest anno inoltre è stata introdotta un ulteriore novità: il premio infatti si è concretizzato in una carta prepagata, una nuova modalità per favorire l uso dei nuovi servizi di moneta elettronica. La serata della consegna dei premi è stata resa più accattivante dalla presenza di Vera Slepoj, scrittrice e psicoterapeuta, che ha raccontato la sua esperienza professionale e umana, dagli anni dell università, alla scelta della psicologia, all attività di scrittrice. * Il regolamento dei premi allo studio prevede i seguenti riconoscimenti: - Scuola media 200 euro con votazione minima di 9/10 - Scuola media superiore 300 euro con votazione minima di 85/100 - Laurea triennale 400 euro con votazione minima 100/110 - Laurea quinquennale 500 euro con votazione minima di 100/110 - Il conseguimento della lode da diritto, per tutte le scuole, ad un premio extra di 100 euro. 31

32 VISITA A MOSTRE E RASSEGNE Verona - Tiepolo, un altro settecento, nella prestigiosa sede della Gran Guardia, dal Louvre di Parigi, numerose opere di grandi maestri del XVIII secolo Ferrara - Gli anni folli, la Parigi di Modigliani, un ampia selezione di capolavori internazionali ospitati nelle prestigiose sale di Palazzo dei Diamanti Modena - Galleria Ferrari a Maranello, una giornata nel mondo affascinante delle auto Gran Turismo e da competizione Rovigo - Ottocento Elegante e Villa Badoer, l Ottocento delle feste popolari, dei balli mascherati e dei salotti, nei capolavori di artisti di fama internazionale. SPETTACOLI TEATRALI E CONCERTI Arena di Verona - Nabucco, tradizionale incontro con la grande opera; Trieste - Operetta Una notte a Venezia nella prestigiosa cornice del Castello di San Giusto Piove di Sacco - Al Filarmonico, e la chiamavano operetta, una rassegna di famose melodie, interpretate dal soprano Chiara Mazzon. 32

33 BILANCIO SOCIALE VIAGGI E GITE Marche - Week end enogastronomico, visita con degustazioni ad Acqualagna, cittadina famosa per il prelibato tartufo bianco Da Cimabanche a Calalzo di Cadore in bicicletta - Un magnifico percorso lungo sentieri e gallerie delle dolomiti ampezzane Monte Pasubio - Passeggiata lungo le storiche mulattiere realizzate durante il conflitto 15-18; Reggio Emilia e la Fondazione Magnani Rocca - Visita guidata alla famosa Sala del Tricolore e alla raccolta d arte privata custodita all interno della Villa di Corte Mamiano di Traversetolo di Parma Lago Maggiore, le Isole Borromee e il Lago D Orta - Escursione in battello all Isola Bella e all Isola dei Pescatori e visita guidata al borgo marinaro di Orta San Giulio. CORSI Informatica di base - Il corso è stato replicato ben tre volte Fotografia digitale - Corso di iniziazione alla conoscenza e alla elaborazione di fotografie digitali. 33

34 ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI SETTEMBRE 2011 Anche i soci della Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco sono stati chiamati, lo scorso settembre, a riunirsi in assemblea per approvare alcune variazioni dello Statuto sociale. Tali modifiche fanno seguito ad un ampio e fruttuoso dibattito svoltosi nell ambito del movimento del Credito Cooperativo nazionale per quanto riguarda il tema del governo societario, nella convinzione che efficaci modelli di governance consentano di conseguire gli obiettivi statutari e strategici delle aziende bancarie, di prevenirne le crisi, o, quantomeno, di ridurne le conseguenze. Il perseguimento dell obiettivo della sana e prudente gestione delle Banche richiede, infatti, che l organizzazione societaria sia in grado di rispettare precisi requisiti, volti a garantire un governo equilibrato e virtuoso. Lo Statuto delle BCC, considerato quanto previsto dal Testo Unico bancario e dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d Italia, rappresenta il punto di convergenza delle diverse normative che disciplinano le nostre banche, nonché la Carta fondamentale, dove trovano sintesi le diverse istanze del Credito Cooperativo quale sistema; infatti, la circostanza che si parli di Statuto-tipo, testimonia che è nello Statuto che si delinea l identità valoriale e giuridica del sistema del Credito Cooperativo. Il Direttore della BCC di Piove di Sacco 34

35 BILANCIO SOCIALE In tale prospettiva, le modifiche approvate si collocano nel più ampio novero di iniziative ed interventi diretti a innalzare, oltre che la qualità complessiva del governo delle BCC, anche la competitività e la sicurezza del sistema. Ci si riferisce, in particolare, alla creazione del Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo (FGI), progetto sul quale è in corso un impegnativo dialogo con la Banca d Italia, nonché all ulteriore sviluppo delle iniziative formative (identitarie e tecniche) degli esponenti aziendali. Due i principali obiettivi che hanno guidato la riforma dello Statuto-tipo: * Per un governo delle BCC efficace e adeguato ai tempi migliorare la qualità della governance delle BCC, attraverso interventi relativi alla composizione, durata, competenze tecniche dei componenti il Consiglio di amministrazione, il Collegio sindacale, la Direzione, ed una più stringente disciplina di alcune operazioni che vedono coinvolti i soggetti che governano o controllano la Banca; garantire un più stretto coordinamento con le azioni delle Federazioni locali e dei Fondi di Garanzia, ai quali la Banca già aderisce, e con l istituendo Fondo di Garanzia Istituzionale, attraverso disposizioni che garantiscano la possibilità di intervento in determinati momenti della vita societaria delle BCC da parte dei soggetti prima richiamati. L obiettivo, senz altro ambizioso, di costruire un modello di governo delle BCC efficace, coerente con le finalità specifiche della mutualità bancaria e adeguato ai tempi, non si esaurisce ovviamente con tale iniziativa di riforma; la sua efficacia sarà oggetto di verifica nei prossimi anni anche in base alle concrete esperienze applicative delle Banche di Credito Cooperativo. Il testo del nuovo Statuto, approvato dall assemblea dei soci riunita il 23 settembre 2011, è disponibile nel sito della Banca ( 35

36 La Festa AL DOMINIO BAGNOLI Il Dominio Bagnoli, luogo ricco di storie e di bellezze, ha ospitato a settembre la tradizionale Festa del socio della Banca di Creduto Cooperativo di Piove di Sacco. Oltre settecento i convenuti, che hanno trascorso una giornata di conviviale allegria, aiutati nel divertimento dall umorismo affabile delle Bronse Querte. Il Dominio Bagnoli, nel paese del Conselvano che ne dà il nome, è un luogo antico. La sua storia inizia nel 954 con l insediamento di un monastero di monaci benedettini, che avviano un intensa opera di bonifica dei terreni al tempo particolarmente paludosi. Nel 1656 il possedimento, uno dei più ampi del Padovano, paragonabile soltanto a quello dell Arca del Santo ad Anguillara e della tenuta sempre benedettina a Correzzola, fu acquistato dai conti Widmann, che fecero costruire un importante complesso architettonico (oggi monumento nazionale) che comprende la villa, il teatro, la chiesa, le cantine, i granai, le stalle, le scuderie e in particolare i magnifici giardini. Il secolo d oro del Dominio fu indubbiamente il Settecento, quando, grazie al mecenatismo di Lodovico Widmann, il luogo era sede privilegiata dei nobili e dei signori veneziani, tra i quali Carlo Goldoni, che qui presentò alcune sue commedie, e il poeta Ludovico Pastò, autore di suggestive liriche tra le quali il divertente ditirambo in elogio del vin Friularo. Dal 1917 il Dominio è divenuto proprietà della famiglia Borletti. 36

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