La datazione. Temi e problemi
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- Annunziata Maria Palla
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1 La datazione Temi e problemi
2 Premessa Normalmente si dice che esistono datazioni assolute e datazioni relative. Le prime indicano un anno preciso; le seconde una sequenza di prima poi. In realtà,, ciò non è del tutto corretto perché le sequenze di tempo relativo hanno un significato soltanto quando se ne può determinare un inizio e/o una fine.
3 Sequenza relativa La sequenza di tempo relativo -come quella che si ottiene con l analisi l stratigrafica- pone, infatti, vari problemi circa la durata complessiva degli eventi seriati e del tempo trascorso tra gli eventi inclusi nella serie. A questi inconvenienti si può ovviare soltanto inserendo nelle sequenza di tempo relativo degli elementi di cui si conosca o si riesca a conoscere la datazione.
4 IL terminus In archeologia si usa spesso definire la cronologia di un oggetto o di un evento usando un riferimento che in senso figurato, viene definito terminus (pietra di confine, limite) Terminus ante quem si riferisce alla data prima della quale qualcosa è accaduto. Per esempio: le pitture di Pompei sono state dipinte tutte prima del 79 d.c. Terminus ad quem (limite entro il quale) Terminus post quem si riferisce alla data dopo la quale qualcosa è accaduto. Per esempio: l anfiteatro l flavio è stato costruito dopo l incendio l del 64 d.c. Terminus a quo (limite dal quale)
5 Cosa si intende per datazione Datare significa essere in grado di attribuire a qualcosa una data calendariale precisa. Per esempio: Caravaggio dipinse il Riposo durante la fuga in Egitto nel 1594 Datare significa anche essere in grado di stabilire un arco di tempo in cui un evento è accaduto. Per esempio: l ultima fase di ricostruzione di Pompei avvenne tra il 62 d.c. data del terremoto- e il 79 d.c. data dell eruzione eruzione-.
6 Perché datare Datare serve a inserire un evento nella storia e, quindi, a comprenderne a pieno il significato, in rapporto a quanto avvenuto prima e a quanto avvenuto dopo. Tuttavia, il datare un evento non può mai costituire l unico l scopo di una ricerca.
7 I metodi Nel campo dell edilizia edilizia storica, sia essa di ambito classico o post-classico, esistono vari metodi di datazione. Questi possono essere applicati a più tipi di manufatti -per esempio le datazioni su basi stilistiche- oppure possono trovare un solo campo di applicazione specifica in una categoria di oggetti -per esempio le datazioni basate sulla dendrocronologia-.
8 Classificazione dei metodi 01 (Mannoni 1984) Datazioni dirette,, ricavabili dai manufatti stessi (cioè dalle qualità rilevabili, dalle sequenze stratigrafiche, dalle analisi dei materiali). Datazioni indirette,, basate su fonti storiche esterne ai manufatti (fonti testuali o documentarie di vario tipo, cioè cartografiche, iconografiche, orali)
9 Classificazione dei metodi 02 (Mannoni 1984) Datazioni dirette (che si ricavano dal manufatto stesso), si possono distinguere in datazioni relative, derivanti da una sequenza, e datazioni assolute che forniscono date più o meno raffinate. Datazioni indirette (che si ricavano da fonti storiche inerenti il manufatto), sono molto precise e ricche di informazioni che difficilmente si ricavano dalle fonti archeologiche. Ma richiedono un attento vaglio critico per essere certi di creare un giusto legame tra la fonte storica e l oggetto l archeologico.
10 Classificazione dei metodi 03 (Mannoni 1984) Datazioni dirette relative A. Inerenti la sola struttura 1. Fattori naturali: fonti di approvvigionamento 2. Fattori culturali: variazioni stilistiche 3. Fattori culturali: tecniche e tecnologie 4. Fattori storici: modifiche, trasformazioni ecc
11 Classificazione dei metodi 04 (Mannoni 1984) Datazioni dirette relative B. Derivanti dai rapporti tra la struttura e le giaciture primarie dei sedimi contenti reperti 1. Riempimenti di fosse di fondazione 2. Strati d usod 3. Riempimenti di volte 4. Inserimenti di ceramiche nelle murature
12 Classificazione dei metodi 05 (Mannoni 1984) Datazioni dirette assolute 1. Radiocarbonio (C14) 2. Dendrocronologia 3. Termoluminescenza 4. Datazioni scritte [epigrafi] 5. Mensiocronologia dei mattoni [o di altri elementi architettonici]
13 Criteri di datazione 00 (Giuliani 2006) Premessa Nel datare un edificio, o qualsiasi manufatto architettonico, occorre tenere presente che: - la data della costruzione può non coincidere con la data del progetto; - la data delle decorazioni (architettoniche, parietali e pavimentali) può non coincidere con la data del progetto e con la data della costruzione; - La costruzione richiede un tempo, più o meno lungo, e quindi non può mai coincidere con una data calendariale all anno anno (per esempio, il Teatro di Pompeo è del 55 a.c.)
14 Criteri di datazione 01 (Giuliani 2006) Datazione su base stilistica, in rapporto alla decorazione [ma anche alla qualità formale del progetto] Datazione in base all aspetto aspetto tecnico esteriore delle murature [basata sulle tecniche edilizie, considerate solo come rivestimenti] Datazione filologica [cioè quella basata sulle fonti testuali]
15 Criteri di datazione 02 (Giuliani 2006) Datazione associativa [cioè basata su contesti di oggetti associati, ma utilizzata male, creando circoli viziosi senza puntelli cronologici reali. Per esempio: la pittura è datata dal muro su cui si trova e il muro è datato dalla pittura che lo ricopre] Datazione tecnologica [cioè ricavata dalle tecniche archeometriche] Datazione legata allo scavo stratigrafico [datazione su basi stratigrafiche dei manufatti architettonici]
16 Criteri di datazione 03 (Giuliani 2006) Il modulo utilizzato per datare i paramenti in laterizio [si tratta di uno dei primi tentativi fatti di mensiocronologia, cioè una cronologia derivata dall analisi analisi della qualità dimensionale dei manufatti] Consiste nel misurare l altezza l complessiva di 5 assise di mattoni con i relativi letti di malta interposti. Fu una proposta di E.B. Van Deman e G. Lugli [una vexata quaestio, vale a dire una questione da tempo dibattuta per la quale non si è mai giunti ad una conclusione univocamente accolta dalla comunità scientifica]
17 Perché il modulo non funziona Il modulo non funziona perché la quantità di malta usata nella posa in opera varia in rapporto alla funzione strutturale dell elemento elemento architettonico.
18 Perché non funziona la mensiocronologia dei mattoni di epoca romana La mensiocronologia si basa sulla possibilità di comparare le dimensioni dei mattoni prodotti a partire dal 1200, sotto il controllo della municipalità,, e messi in opera interi nelle murature. In epoca classica i mattoni venivano prodotti secondo dimensioni standardizzate, sotto il controllo dello stato, ma venivano messi in opera per lo più spezzati in porzioni triangolari.
19 I metodi di datazione 01 (Boato 2008) G = generale; L/R = locale o regionale; SR = sovraregionale
20 I metodi di datazione 02 (Boato 2008) Cosa datare: una parte per il tutto o il tutto? Chiaramente la datazione assoluta si riferisce sempre e solo all oggetto datato La datazione, tuttavia, si ripercuote sull intera sequenza [come per lo scavo, è importante datare la sequenza, ma vedremo con quale sostanziale differenza]
21 I metodi di datazione 03 (Boato 2008) In primo luogo occorre saper distinguere tra: Materiali posti in opera per la prima volta (ma previo periodo di stagionatura o stoccaggio di cui bisognerebbe conoscere la durata) Materiali di recupero che possono fornire un terminus post quem
22 I metodi di datazione 04 (Boato 2008) Come riconoscere i materiali di reimpiego? - Presenza di malte - Eterogeneità del materiale - Frequenza di rotture o scheggiature - Ri-lavorazione del materiale - Inadeguatezza dell impiego [Esistono vari tipi di reimpiego: funzionale (anfore) o concettuale (opere d arte), ma il più frequente è l uso dei materiali di spoglio]
23 Riuso: esempi Padova, vespaio di anfore dallo scavo dell ex ex tribunale
24 Arco di Costantino Tondo adrianeo con sacrificio a Diana. I tondi rappresentano scene di caccia e di sacrificio. Forse provenivano da un monumento eretto in onore di Antinoo, l amasio l di Adriano che vi è rappresentato più volte. Riuso: esempi
25 Riuso: esempi Anfiteatro Flavio. Materiali di recupero nell attico
26 Riuso: : esempi Istanbul. Cisterna del Palazzo, età di Giustiniano ( ), 565), base di una delle colonne
27 Riuso: esempi Sentinum (Sassoferrato, AN). Casale Ercolani-Vincenti, murature in materiali di recupero.
28 I metodi di datazione 05 (Boato 2008) Gli orologi naturali Carbonio-14, indica la data in cui un determinato organismo ha cessato di vivere. Data da 100 a anni fa. Si usa per: - Legno - Carbone - Conchiglie [semi] - Ossa - Tessuti - E da ultimo anche per: - Calce aerea (in cui il carbonio si fissa durante la fase di presa)
29 I metodi di datazione 06 (Boato 2008) Gli orologi naturali La termoluminescenza, indica il momento in cui un materiale ha cambiato il suo stato fisico a causa di una cottura ad alta temperatura. [Ha un accuratezza del % -o o 20%- e data indicativamente da 50 a anni fa; si applica con modalità diverse a oggetti rinvenuti nello scavo o fuori] Si usa per: - Tutti gli elementi laterizi usati nelle costruzioni come mattoni, tegole, coppi, piastrelle, tubazioni ecc. [ma anche per il vasellame in ceramica, i focolari, le fornaci e le terre di fusione dei bronzi]
30 I metodi di datazione 07 (Boato 2008) Gli orologi naturali L archeomagnetismo si basa sulla misurazione delle variazioni del campo magnetico terrestre, i cui valori rimangono fissati nell argilla cotta, al momento del raffreddamento. Si usa soltanto per materiali che non siano stati spostati dopo la cottura [per esempio i mattoni con cui sono costruite le fornaci, focolari e piani di cottura in genere, rocce e sedimenti di origine ine vulcanica, depositi argillosi combusti, carbonaie e calcare, edifici incendiati] [Si tratta di datazioni su base regionale che necessitano di dati i di confronto. In Italia, al momento si dispone di informazioni atte alla calibrazione solo per gli ultimi due millenni, mentre i dati sono ancora scarsi per le cronologie avanti Cristo] Per ulteriori approfondimenti, vedi pensa%20unipi% pdf 2010.pdf
31 I metodi di datazione 08 (Boato 2008) Gli orologi naturali La dendrocronologia consente di determinare l anno l in cui è stato abbattuto l albero da cui è stato ricavato il manufatto. [I principi generali sono 3: - gli alberi, nelle regioni in cui vi è una netta distinzione tra la stagione estiva e quella invernale, producono un nuovo anello di accrescimento ogni i anno, facilmente visibile nella sezione trasversale del tronco; - alberi della stessa specie legnosa, viventi nella medesima area geografica, producono nello stesso periodo di tempo, serie anulari simili: infatti i lo spessore di questi anelli varia ogni anno a seconda delle condizioni ioni climatiche; - è possibile confrontare le sequenze anulari di alberi vissuti nella la stessa area geografica nello stesso periodo di tempo (cross( cross-dating).] - Per ulteriori approfondimenti, vedi:
32 I metodi di datazione 08 (Boato 2008) Le regole di tipo culturale Le regole di tipo culturale non sono dettate dalla necessità. I manufatti antropici possono essere tutti uguali, ma più spesso variano in rapporto a fattori specifici che esprimono la cultura di coloro che li hanno creati. Per i manufatti antropici non si individuano generi e specie, come avviene per piante e animali, ma si studiano le caratteristiche che distinguono o accomunano i manufatti stessi.
33 I metodi di datazione 09 (Boato 2008) Le regole di tipo culturale [Così,, classificazioni, tipologie e tassonomie dei manufatti antropici si baseranno sull osservazione di un certo numero di individui, appartenenti a insiemi omogenei, in cui ricorrono caratteristiche comuni e confrontabili]
34 La tipologia delle anfore di epoca romana elaborata da E. Dressel. A ciascuna forma corrisponde un contenuto e un epoca diversa di fabbricazione.
35 I metodi di datazione 10 (Boato 2008) Le regole di tipo culturale Quando si riesce a dimostrare che un detrminato tipo è stato utilizzato/prodotto in un certo periodo di tempo e non prima o dopo tale periodo - si può affermare che questo periodo coincide con la datazione del tipo stesso. La classificazione tipologica diviene un vero e proprio strumento di datazione quando si riesce ad associare a ogni tipo un periodo d uso. d Si ha allora quella che viene definita una cronotipologia.
36 I metodi di datazione 11 (Boato 2008) Le regole di tipo culturale La datazione dei tipi deve essere sempre stabilita in base a elementi esterni alla tipologia stessa, in modo da evitare argomenti circolari o meri criteri evoluzionistici/stilistici. Le tipologie sono spesso valide solo per le aree culturali dove i manufatti sono stati prodotti e per le zone dove eventualmente si possano riscontrare delle influenze [scambi di conoscenze, imitazioni]
37 Cronologie e tipologie Nel a.c. sull Acropoli di Atene vennero sepolti ritualmente statue ed ex voto che erano stati profanati a seguito della distruzione della città a opera dei Persiani. Questo contesto chiuso è noto con il nome di colmata persiana e costituisce il termine di datazione per il momento di passaggio tra l arcaismo e l etl età classica, in cui si afferma lo stile severo.
38 I metodi di datazione 12 (Boato 2008) Validità di una cronotipologia Le probabilità di creare un sistema normativo valido sono tanto più alte quanto: - sono numerosi gli esemplari osservati nell insieme considerato; - sono numerosi gli esemplari datati; - [sono completi gli esemplari osservati e significativo il contesto da cui provengono, in relazione agli scopi che ci si prefiggono]
39 I metodi di datazione 13 (Boato 2008) Validità di una cronotipologia - Un fattore datante: facilmente individuabile e confrontabile con riscontri oggettivi (per esempio le qualità dimensionali, come nel caso dei mattoni) - Più fattori o caratteristiche datanti: sono significative ai fini di una riconoscibilità certa soltanto nel caso siano associati in uno stesso esemplare [per esempio dimensioni, forma e caratteristiche delle argille che consentono di riconoscere i tipi ceramici]
40 I metodi di datazione 14 (Boato 2008) Validità di una cronotipologia :: variazioni e discordanze - Piccole variazioni dovute a imperfezioni di fabbricazione - Piccole variazioni dovute a maestranze diverse - Manufatti simili ma realizzati in modo più o meno accurato, presenti nello stesso areale - Presenza di tipi uguali o simili in periodi di tempo lontani
41 I metodi di datazione 15 (Boato 2008) Validità di una cronotipologia :: errori e disaccordi Può capitare che le datazioni ottenute con metodi e tecniche diversi siano in disaccordo. Ciò può dipendere da vari fattori che generano errore, come accade nella teoria della misura. - Errori sistematici, dovuti a imperfezioni degli strumenti (una volta trovata la causa, sono facili da eliminare) - Errori grossolani, dovuti a impostazione sbagliata o distrazione o incompletezza dei dati (sono anch essi facili da eliminare, purché si riesca a capire quale delle due o più datazioni fornite è la più probabile)
42 I metodi di datazione 16 (Boato 2008) Validità di una cronotipologia :: soluzione dei disaccordi 1. Considerare cosa viene datato [progetto, fabbrica, riuso, restauro] 2. Considerare l attendibilitl attendibilità dei vari metodi, in base a fonti documentarie, archeologiche o a tecniche archeometriche 3. Considerare i fattori di alterazione, quali incendi, contaminazioni, reimpieghi di materiale o restauri mimetici 4. Considerare il tipo di datazione che ciascun metodo fornisce, cioè calendariale,, per fasce cronologiche o con terminus post / a quo (limite dal quale) terminus ante / ad quem (limite entro il quale)
43 Disaccordi sulla datazione La datazione con la tecnica del Carbonio 14, eseguita contemporaneamente e indipendentemente da vari laboratori ha dato come risultato l'intervallo di tempo compreso tra il 1260 e il 1390, periodo corrispondente all epoca da cui la sindone (come oggetto) è storicamente documentata.
44 Datare i laterizi 01 (Boato 2008) Tre strumenti: - Archeomagnetismo e termoluminescenza datano il materiale in sés - Mensiocronologia data l elemento l finito (mattone o altro componente di dimensioni standardizzate)
45 Datare i laterizi 02 (Boato 2008) Reimpiego dei laterizi: - Riuso di pezzi interi [difficile da riconoscere, se i pezzi non sono defunzionalizzati] - Riuso di pezzi frammentari o frammenti [difficile da riconoscere] - Riuso di scarti [talvolta, impossibile da riconoscere]
46 Datare i laterizi 03 (Boato 2008) Mensiocronologia,, mattoni di epoca post- classica Dal basso medioevo in poi, i mattoni sono prodotti in forma rettangolare e le dimensioni si assestano con lati uno doppio dell altro (in genere, un piede per mezzo piede, ma l ambito l di variabilità è notevole)
47 Datare i laterizi 04 (Boato 2008) Mensiocronologia,, mattoni di epoca post- classica Punto di partenza: rilevamento dei mattoni appartenenti a murature sicuramente datate, possibilmente incrociando dati provenienti dallo scavo stratigrafico e dalle fonti documentarie.
48 Datare i laterizi 05 (Boato 2008) Mensiocronologia,, mattoni di epoca post- classica 1. Verificare l applicabilitl applicabilità del metodo al contesto prescelto 2. Creare le curve di riferimento (attualmente ci sono per Genova, Savona, Venezia, Milano, Parma, Bologna, Alessandria, Toscana)
49 Datare i laterizi 06 (Boato 2008) Mensiocronologia,, mattoni di epoca post-classica Procedimento: - va misurato un congruo numero di mattoni, almeno 20 per ogni singola US - struttura; - la misurazione deve essere al millimetro, vanno quindi scartati tutti i mattoni che mostrano imperfezioni o che sono ricoperti da malta; - vanno misurati spessori e lunghezze o larghezze; - non vanno fatte selezioni arbitrarie; - si devono annotare le misure minime e massime in caso di irregolarità del singolo mattone, come anche vanno annotati i colori differenti.
50 Datare i laterizi 07 (Boato 2008) Mensiocronologia,, mattoni di epoca post- classica Al termine delle misurazioni, analizzare i dati medi: per il confronto fra varie murature vanno usati i valori medi (evidenziati dalle curve a campana o gaussiane) I dati devono essere analizzati da esperti: eventuali anomalie potrebbero inficiare i risultati, se non ben comprese; al contrario, potrebbero evidenziare più gruppi di mattoni appartenenti a epoche o produzioni differenti.
51 Datare i laterizi 08 (Boato 2008) Mensiocronologia,, mattoni di epoca post-classica, conclusioni Metodo diretto a chiave locale Non si può sapere in anticipo quale efficacia avrà in un areale ignoto Alto costo iniziale in termini di lavoro, ma non di attrezzature Basso costo di esercizio, una volta superata la fase iniziale Datazioni piuttosto precise del tipo: anno X + o n anni / dall anno anno X all anno anno Y Ma in dipendenza di: completezza della curva cronologica di riferimento; accuratezza delle misurazioni; esperienza dell operatore
52 Bibliografia di riferimento T. Mannoni,, Metodi di datazione dell edilizia edilizia storica, Archeologia Medievale, 11, 1984, pp C.F. Giuliani, L edilizia L nell antichit antichità,, Roma A. Boato, L'archeologia in architettura. Misurazioni, stratigrafie, datazioni, restauro, Venezia 2008.
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