INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI. Dott. Stefano Orioli Specialista in Medicina dello Sport F.M.S.I. C.O.N.I.

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1 INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI Dott. Stefano Orioli Specialista in Medicina dello Sport F.M.S.I. C.O.N.I.

2 Il processo di formazione di un bambino non può prescindere oggi dal comprendere anche l attivitl attività sportiva, per una corretta crescita sia psico-motoria che socio-culturale. culturale.

3 MALATTIA IPOCINETICA

4 MALATTIA IPOCINETICA Sedentarietà

5 Sedentarietà: malattia Ipocinetica La sedentarietà è una vera malattia che può provocare gravi danni. E E una forma di pigrizia mentale e fisica che conduce ad adagiarsi sulle comodità evitando qualsiasi tipo di sforzo che non sia strettamente necessario. Non colpisce solo gli adulti, ma ultimamente in fenomeno è in aumento anche tra bambini e adolescenti. Avviare i bambini ad una attività sportiva ludica polivalente e di tipo multilaterale è essenziale per prevenire i danni provocati sulla salute.

6 ATTIVITA FISICA

7 MALATTIA IPOCINETICA Sedentarietà Scorrette abitudini alimentari

8 ABITUDINI ALIMENTARI

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10 Stato ponderale dei bambini dal 15% di sovrappeso e obesità nella Provincia Autonoma di Bolzano al 48% in Campania

11 REGIONE TOSCANA lo 0,8% sottopeso il 70,7% normopeso il 21,2% sovrappeso il 7,2% obeso

12 All interno del gruppo di bambini non attivi, il 62,7% delle madri ritiene che il proprio figlio svolga una sufficiente attività fisica e il 5,4% molta attività fisica.

13 MALATTIA IPOCINETICA ALTERAZIONI DELL APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO 1) Atteggiamento scoliotico 2) Cifosi cervico-dorsale 3) Iperlordosi lombare 4) Varismo e valgismo delle ginocchia 5) Valgismo dei piedi 6) Piede trasverso piano (piede piatto)

14 MALATTIA IPOCINETICA ALTERAZIONI METABOLICHE 1) Rapporto peso-altezza sfavorevole 2) Alterazione del controllo nervoso relativo all appetito 3) Sovrappeso corporeo - Obesità 4) Alterazione del metabolismo glicidico 5) Alterazione del metabolismo lipidico

15 MALATTIA IPOCINETICA ALTERAZIONI DELLO STATO PSICOLOGICO 1) Instabilità emotiva 2) Bugie 3) Balbuzie 4) Onicofagia 5) Disorganizzazione del tempo libero 6) Ridotta socialità

16 L ATTIVITA MOTORIA IN ETA EVOLUTIVA AIUTA A SVILUPPARE: Il sés corporeo e lo schema corporeo Capacità motorie Abilità motorie Apprendimento e socializzazione Presupposti per non contrarre patologie derivanti dalla sedentarietà

17 SALUTE DINAMICA

18 BENEFICI E VANTAGGI DELL ALLENAMENTO SPORTIVO SULL APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO 1) Postura corretta 2) Masse muscolari simmetricamente toniche 3) Migliore mobilità articolare

19 BENEFICI E VANTAGGI DELL ALLENAMENTO SPORTIVO SISTEMA ENDOCRINO-METABOLICO 1) Aumento del metabolismo basale e del dispendio energetico 2) Normale rapporto peso-altezza 3) Aumento della massa magra attiva e corrispondente riduzione della massa grassa passiva 4) Regolazione del controllo dell appetito 5) Corretto assetto lipidico 6) Fisiologica risposta neuro-ormonale

20 BENEFICI E VANTAGGI DELL ALLENAMENTO SPORTIVO PERSONALITÀ E COMPORTAMENTO 1) Buon controllo emotivo 2) Buona adattabilità 3) Buona capacità di socializzazione 4) Maggiore tolleranza alle frustrazioni 5) Valida autostima

21 BENEFICI E VANTAGGI DELL ALLENAMENTO SPORTIVO Minor incidenza di: EFFETTI NELL ETA ADULTA - Malattie cardio-vascolari (infarto, ipertensione, ictus) - Diabete - Tumori maligni del colon e del seno - Depressione - Fratture (bacino, vertebre)

22 Azione e sviluppo dell intelligenza Il bambino attraverso il corpo apprende elementi della realtà e agisce su di essi sviluppando la sua intelligenza. Intelligenza e motricità sono legate in modo dialettico. L intelligenza sembra condizionata dalla motricità e a sua volta l intelligenza l è capace di produrre e migliorare la motricità.

23 Esiste una stretta correlazione fra attività fisica e prestazione cerebrale. plasmabile dall Il sistema nervoso è plasmabile dall uso e dalle sollecitazioni che provengono dal mondo esterno. Le componenti del sistema nervoso periferico e centrale sono in grado di adeguarsi alle sollecitazioni ambientali Un attivit attività motoria quantitativamente e qualitativamente efficace stimola i centri qualitativamente efficace stimola i centri nervosi e la crescita delle connessioni neuronali neuronali permettendo al flusso delle informazioni di avvenire in modo più veloce e consentire movimenti più precisi

24 Stimolare i circuiti neuronali Scarse esperienze motorie portano ad un effetto atrofizzante di queste connessioni e occorrerà più tempo, nel futuro, per apprendere nuovi movimenti.

25 ATTIVITÀ MOTORIA ricca e articolata ludica variata polivalente Stimolare e offrire una grande quantità di esperienze attraverso proposte semplici ma che presentano soluzioni varie e sempre nuove.

26 Area motoria Area affettiva Area percettiva BAMBINO Area sociale Area cognitiva

27 MOTRICITA

28 Gli effetti sullo sviluppo della personalità Le attività motorie/sportive possono migliorare Nell area intellettiva I processi percettivi La capacità di risolvere i problemi L'immaginazione, la fantasia, la creatività Nell area affettiva Il controllo dell'impulsività La strutturazione di alcuni tratti fondamentali del carattere come: Attività ed intraprendenza Perseveranza Sicurezza e fiducia in sés e negli altri Nell area sociale La capacità di collaborazione Il rispetto degli altri e la solidarietà La capacità di osservare le regole (senso morale) L integrazione ed identificazione con il gruppo

29 SCUOLA : educazione al movimento Azione educativa e formativa

30 QUANDO FAR INIZIARE UN ATTIVITA SPORTIVA AL BAMBINO

31 AGONISMO PRECOCE SEDENTARISMO PRECOCE

32 FASI DEL PERIODO EVOLUTIVO 1.PERIODO NEONATALE 2.PRIMA INFANZIA 3.SECONDA INFANZIA O FANCIULLEZZA 4.TERZA INFANZIA 5.PUBERTÀ 6.ADOLESCENZA dal 1 al 15 giorno di vita dal 16 giorno al 2 anno di vita dai 2 ai 6 anni dai 6 anni alla crisi puberale: anni dai anni ai anni fino al termine dell accrescimento somatico: 21 anni per la femmina e 25 per il maschio) Classificazione dell età evolutiva (da De Toni, Lo sport nell età evolutiva) in Luccherini, Cervini T., Cervini C. (Eds.), Medicina dello Sport, cap. XXX, Roma, Ed. SEU, 1960

33 PRIMA DI INTRAPRENDERE QUALSIASI TIPO DI SPORT E E ESSENZIALE ASSICURARSI DELLA ASSENZA DI PATOLOGIE, CHE POSSONO CONTROINDICARNE LA PRATICA

34 Sport per tutti, ma dopo la La pratica dello sport, specie se impegnativo, richiede perfette condizioni di salute; nel nostro paese, prima di iniziare uno sport è obbligatoria la visita medica. visita medica

35 IL BAMBINO SANO PUO ESSERE ADDESTRATO FIN DALLA SECONDA/TERZA INFANZIA SENZA TIMORI PER L ARMONIOSOL SVILUPPO DEL SUO FISICO E DELLA SUA MENTE

36 SCELTA DELLO SPORT Scelta del bambino Caratteristiche antropometriche

37 QUALITA E QUANTITA

38 IL BAMBINO NON E E UN PICCOLO ADULTO

39 Il bambino non è un adulto in miniatura e la sua mentalità non è solo quantitativamente, ma anche qualitativamente diversa da quella degli adulti, e per questa ragione un bambino non è soltanto più piccolo, ma anche diverso. Claparède 1937

40 6-8 anni sviluppo fisico e motricità Tra i 6 e i 7 anni il bambino ha una rapida crescita diventa longilineo assumendo una linea somatica molto simile a quella che avrà da adulto. La rapida crescita comporta insicurezza motoria e psicologica. I bambini hanno il piacere di muoversi e non dovrebbero stare seduti a lungo ma muoversi in spazi all' aperto. Si ha un miglioramento costante delle capacità di controllo e di combinazione dei movimenti.

41 L'attività motoria deve essere costituita da giochi tradizionali (correre, saltare, giocare con la palla). E importante proporre attività polivalenti, multilaterali per permettere al bambino di ottenere un ottimale sviluppo fisico e motorio e creare una base ampia

42 9-12 anni sviluppo fisico e motricità Tra gli 8-9 anni il bambino acquista peso ristabilendo così un equilibrio tra statura e peso. A livello motorio si determina maggiore rapidità di movimento e aumenta la sensibilità muscolare. Si affina in particolare la capacità di coordinazione motoria globale e segmentaria. Impara il gioco di "squadra" e avverte il bisogno di affermarsi individualmente nel gruppo. Riesce a rappresentare mentalmente il proprio corpo in movimento e ad astrarre il movimento (cioè a pensare il comando motorio ricevuto e ad eseguirlo efficacemente).

43 E in grado di apprendere con facilità quei gesti motori che lo aiuteranno poi nell'apprendimento delle tecniche sportive vere e proprie. E' bene introdurre le regole come un insieme di norme che servono a migliorare il gioco stesso.

44 FREQUENZA DEGLI ALLENAMENTI L allenamento deve essere diluito nell arco della settimana (2-3 3 sedute di 60 min) Solo dopo la pubertà l allenamento può essere effettuato anche tutti i giorni

45 FREQUENZA DEGLI ALLENAMENTI Un allenamento troppo intenso prima della pubertà potrebbe ridurre le potenzialità di sviluppo proprie dell et età evolutiva, creando sovraccarichi sull apparato locomotore e abbandono precoce.

46 Non tutte le qualità motorie possono essere allenate in età evolutiva

47 FASI SENSIBILI Periodi in cui c e allenabilità favorevole per una determinata capacità motoria

48 Capacità motorie: classificazione di Blume CAPACITA COORDINATIVE CAPACITA CONDIZIONALI GENERALI: Capacità di apprendimento motorio Capacità di controllo motorio SPECIALI: Equilibrio Ritmo Forza Resistenza Velocità Capacità di trasformazione Reazione Orientamento Adattamento Differenziazione cinestesica Accoppiamento e coordinazione

49 Capacità coordinative Modello delle fasi sensibili (Martin 1982, modificato) ETA' Capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti Capacità di orientamento spazio temporale Capacità di differenziazione cinestetica Capacità di equilibrio Capacità di reazione Capacità di ritmizzazione Capacità di trasformazione dei movimenti Forza Capacità condizionali Resistenza Velocità Rapidità Capacità psico cognitive Qualità affettive cognitive Apprendimento

50 Le fasi sensibili in cui l acquisizione l motoria si ottiene con maggior efficacia debbono essere usate con grande abilità consentendo una crescita armonica dal punto di vista motorio ma anche di grande gioia da parte del bambino che si accorge di essere in grado di assolvere tutti i compiti motori che vengono proposti dall allenatore allenatore

51 LA FORZA

52 Forza: Per forza si intende la capacità neuromuscolare di un individuo di vincere o, comunque, di opporsi ad una resistenza esterna attraverso lo sviluppo di elevate tensioni muscolari.

53 MUSCOLATURA/PESO CORPOREO Nascita.25% Pubertà à 33% Adulto..40%

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55 LA FORZA Una preparazione specifica per la forza non dovrà essere ipotizzata prima dei anni nelle femmine e dei anni nei maschi

56 LA FORZA Lo sviluppo della forza dipende dalla produzione ormonale di: testosterone ormoni tiroidei ormone della crescita

57 LA FORZA Nel periodo che va dalla 3^ infanzia alla pubertà non si è ancora raggiunta la completa e definitiva capacità di resistenza al carico delle strutture dell apparato locomotore. DANNI

58 Assolutamente da evitare in questa fase sono gli esercizi con carico di sollevamento e potenziamento muscolare; ciò per evitare. > deformazioni ossee e articolari varismo, valgismo > deformazioni vertebrali scoliosi, cifosi > interruzioni della crescita

59 VELOCITA /DESTREZZA

60 Velocità: E la capacità di reagire ad uno stimolo con la massima rapidità possibile e di eseguire con la massima rapidità movimenti contro resistenze molto modeste.

61 Destrezza: E la capacità di compiere determinati movimenti in maniera rapida, precisa e armonica con impegno muscolare diverso in relazione alle diverse discipline sportive.

62 Velocità/Destrezza Per migliorare la velocità e la destrezza bisogna agire prima della maturazione definitiva del S.N.C. e quindi prima della pubertà,, favorendo i meccanismi di connessione del S.N.C.

63 Curva di crescita del sistema nervoso centrale (Da Nicoletti I.)

64 RESISTENZA

65 RESISTENZA E la capacità dell organismo di opporsi all insorgere della fatica nelle attività motorie prolungate

66 RESISTENZA I bambini hanno una minore capacità di resistenza a sforzi prolungati non essendo in grado di aumentare in modo lineare il loro Consumo di Ossigeno in relazione allo incremento dello sforzo. Sistema non economico con forte dispendio energetico Ridotto adattamento del Apparato Cardiovascolare allo sforzo

67 MASSIMO CONSUMO DI OSSIGENO La resistenza può essere allenabile nei bambini già dalla terza infanzia Massimo valore: femmine anni; maschi anni

68 SVILUPPO DEI SISTEMI ENERGETICI

69 SISTEMI ENERGETICI FOSFOCREATINA GLUCOSIO ACIDO LATTICO 5-10 sec sec INTENSITA ALTA SISTEMA SISTEMA ATP INTENSITA MEDIO-BASSA ANAEROBICO AEROBICO GLUCOSIO GRASSI

70 Sistema Anaerobico Alattacido I bambini possono essere cimentati in sforzi di brevissima durata e di alta intensità (5-10 sec) essendo peraltro questo il loro naturale modo di giocare

71 Sistema Anaerobico Lattacido Con l allenamento l ii bambino può solo leggermente migliorare la capacità anaerobica lattacida in modo non significativo. E meglio che i bambini non siano sottoposti a carichi di lavoro intensi della durata tra i 20 e i 45 sec. fino all et età di 12-15/16 anni nelle femmine e di 14 18/20 anni nei maschi

72 Sistema Aerobico 1. Consumo Massimo di Ossigeno (VO2 max) 2. Cresce con l etl età in modo progressivo già a partire dai 6/7 anni di età e la crescita può essere influenzata dall allenamento; allenamento; 3. Buone capacità alla resistenza si raggiungono a partire dai 10/11 anni; 4. Valori massimali si raggiungono però nelle femmine a anni e nei maschi a anni

73 APPARATO LOCOMOTORIO

74 APPARATO LOCOMOTORIO SCHELETRO MUSCOLI OSSA ARTICOLAZIONI LIGAMENTI CARTILAGINE TENDINI MASSE MUSCOLARI

75 Mobilità articolare: E la capacità di compiere un movimento nella massima escursione articolare e con il minore dispendio di energia.

76 Capacità di decontrazione Grado di affaticamento Lunghezza ed elasticità dei legamenti, tendini, muscoli Temperatura corporea Mobilità articolare Forza dei mm. agonisti Possibilità meccaniche: struttura dell articolazione, massa muscolare età sesso Coordinazione mm. agonisti antagonisti

77 Mobilità articolare nei giovani Fino a anni nei bambini abbiamo lassità legamentosa,, scarso tono muscolare ed ottima elasticità delle strutture articolari e tendinee che normalmente determinano una buona mobilità In assenza di allenamento ELASTICITA e MOBILITA ARTICOLARE si riducono dopo i 10 anni

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79 APPARATO LOCOMOTORIO Nel bambino l apparato l locomotorio non può essere eccessivamente sovraccaricato da sforzi intensi, perchè si può deteriorare e/o danneggiare più o meno gravemente

80 APPARATO LOCOMOTORIO Un eccessivo sviluppo delle masse muscolari determinando un aumento della forza di trazione sui tendini e le articolazioni può concorrere alla insorgenza di patologie da sovraccarico nonché a creare difetti posturali e disturbi sulla crescita.

81 PREPARAZIONE GIOVANILE

82 MODALITA DI APPRENDIMENTO A partire dai 5 anni l apprendimentol deve avvenire per gradi favorendo l espressione spontanea ed individuale in forma gioiosa e ludica.

83 PRINCIPI DELL ALLENAMENTO GIOVANILE Si ispirano alle leggi di natura biologica,fisiologica,pedagogica e psicologica che regolano gli adattamenti indotti dall allenamento allenamento

84 Adeguatezza Adeguatezza del lavoro alle reali possibilità e capacità del bambino, tenuto conto della sua età ( anche in senso biologico),del suo livello reale di partenza, del suo temperamento e caratteristiche psicologiche.

85 Progressività,, continuità, sistematicità La pratica sportiva produce un adattamento ad un livello superiore dei presupposti prestativi. Affinchè ciò avvenga il carico di allenamento si deve svolgere in modo progressivo,, con una certa continuità fra le proposte ed attraverso una alternanza sistematica fra stimoli e fasi di assimilazione

86 Allenamento L allenamento deve essere intrapreso per scelta del bambino, non perchè i genitori, il mister o i parenti insistono; Allenamento adeguato all et età biologica (non cronologica) e alle particolarità psico-fisiche del bambino e/o dell adolescente

87 ..quindi... Progetto di allenamento a lunga scadenza in controtendenza alla filosofia del tutto e subito No alla specializzazione precoce No alla forzatura dei contenuti e dei tempi di apprendimento/assimilazione

88 .e Sì alla multilateralità generale e specifica Sì ai tempi di apprendimento personalizzati/individualizzati Rispetto e condivisione. NO IMPOSIZIONE

89 Una particolare importanza assume un abile sfruttamento delle fasi sensibili di quelle fasi in cui è presente la maggiore sensibilità verso l azione l degli stimoli rappresentati dagli esercizi. Questo produce un arricchimento del potenziale motorio che accelera l apprendimento l e la padronanza di esercizi complessi e difficili, gratifica il bambino facilitando l ottenimento l di futuri successi.

90 Principi metodologici dell attivit attività giovanile Dall elementare al complesso Dal facile al difficile Dal generale allo specifico Dal globale al particolare (C. Vittori)

91 SPECIALIZZAZIONE PRECOCE Assunzione di un metodo di preparazione rigido, legato al conseguimento del massimo risultato in tempi medio-brevi brevi,, fondato solo sul perfezionamento tecnico.

92 la specializzazione precoce può comportare rischi > la perdita di interesse a causa della monotona ripetitività delle esercitazioni proposte e l'abbandono precoce della disciplina praticata per mancanza di nuovi stimoli. > la stagnazione delle prestazioni, determinata ad un ristretto bagaglio di schemi motori > la facilità di traumi all'apparato locomotore, in quanto il sistema muscolare presenta squilibri tra i vari settori del corpo > soprattutto nelle discipline con gesto asimmetrico possono o sorgere o accentuarsi gli atteggiamenti viziati e predisporre ai paramorfismi; > disturbi sull equilibrio psicologico del bambino

93 Principali alterazioni dell'apparato muscolo-scheletrico scheletrico che possono derivare dalla specializzazione precoce SCOLIOSI CIFOSI LORDOSI DORSO PIATTO SCAPOLE ALATE GINOCCHIO VALGO GINOCCHIO VARO GINOCCHIO RECURVATO PIEDE PIATTO PIEDE VALGO PIEDE VARO Deviazione in senso laterale e rotatorio della colonna Aumento della curva dorsale fisiologica della colonna Aumento della curva lombare fisiologica della colonna Diminuzione delle curve lordotica e cifotica fisiologiche Abnorme sporgenza del margine vertebrale delle scapole Deviazione verso l'esterno dell'asse verticale della gamba Deviazione verso l'interno dell'asse verticale della gamba Iperestensione del ginocchio oltre 180 Appiattimento della concavità mediale della pianta del piede Posizione viziata del piede in pronazione Posizione viziata del piede in supinazione

94 possibili danni dell agonismo se effettuato troppo precocemente, cioè prima della maturazione dei bambini e più per interessi degli adulti (società sportive, allenatori e, ahimè, famiglie).

95 Famiglia agonista

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97 FIRENZE - Una lite in tribuna tra i genitori durante la partita Affrico-Firenze dei pulcini ha spaventato tanto i bambini, di otto anni, che gli allenatori hanno deciso di ritirare le squadre dal campo. Lo riporta il quotidiano 'Il Firenze'.. Il questore della citta' toscana, Francesco Tagliente, si e' detto "grato" per la decisione, che rappresenta "un'iniziativa che contribuisce con esempi positivi a promuovere il rispetto delle regole e della legalita',, soprattutto in presenza di bambini".

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99 Sembra essersi perso l aspetto l ludico dell esercizio esercizio fisico, che è stato rimpiazzato da un agonismo spesso esasperato,, e poco pregnante se si considera l etl età dei soggetti coinvolti. Lo sport è diventato esigenza di vincere, a tutti i costi. Questo fenomeno porta inevitabilmente ad un abbandono dell attivit attività sportiva anche in giovane età: : dagli anni ottanta ad oggi la percentuale dei giovani che praticano sport è scesa sotto il 30%.

100 PREPARAZIONE GIOVANILE Necessità di avere una visione globale dell avviamento allo sport e della preparazione giovanile, che tenga conto delle necessità evolutive del bambino in una visione pluriennale della preparazione TAPPE DI ACQUISIZIONE

101 PREPARAZIONE GIOVANILE LIVELLO DI ACQUISIZIONE MOTORIA 6 8/10 anni Destrezza Rapidità di esecuzione Mobilità articolare Resistenza organica Capacità coordinative Fluidità e flessibilità del movimento Capacità percettive Allenamento multilaterale

102 L'approccio multilaterale arma contro i pericoli della specializzazione precoce, di un prematuro intervento unilaterale tendente ad esasperare gli aspetti specifici della disciplina praticata.

103 PREPARAZIONE GIOVANILE L allenamento non deve pregiudicare il profitto scolastico; L allenamento deve lasciare spazi per coltivare interessi che non siano solo quelli sportivi

104 PREPARAZIONE GIOVANILE Soltanto a partire dai anni possiamo indirizzare l allenamento alla acquisizione dell abilit abilità tecnica specifica

105 PREPARAZIONE GIOVANILE Il bambino non può essere considerato come un piccolo adulto e pertanto non è corretto adattare gli schemi di allenamento elaborati per l adultol semplicemente riducendone i carichi

106 INDICAZIONI AI VARI TIPI DI SPORTS

107 Non esiste uno sport completo in assoluto. Ogni attività fisica, se indirizza verso una specializzazione, promuove certe caratteristiche a discapito di altre.

108 NUOTO 4 6 anni SPORTS DI DESTREZZA - Ginnastica - Pattinaggio SPORTS DI SQUADRA - Tutti SPORTS DI RESISTENZA - Ciclismo - Podismo SPORTS DI POTENZA - Lotta, Judo - Sollevamento pesi - lancio del peso, martello mt piani - Corsa ad ostacoli - Salto in alto - Salto in lungo - Ciclismo velocità 4 7 anni 8 anni 10 anni DOPO LA PUBERTA

109 LIVELLI DI ATTIVITA Attività ludico motoria e ricreativa Attività sportiva non agonistica Attività sportiva agonistica

110 ATTIVITA MOTORIA E RICREATIVA L.R. 35/2003 Attività svolta singolarmente o in gruppo per esclusivi fini igienici e ricreativi Carattere NON competitivo Non rilevanza del soggetto che ne cura l organizzazione Es.: Ginnastica formativa pediatrica; Ginnastica per anziani; Nuoto libero; Palestra; Fitness; NON OCCORRE CERTIFICAZIONE MEDICA

111 ATTIVITA SPORTIVA NON AGONISTICA L.R. 35/2003 Attività organizzata dalle Federazioni Sportive, dagli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, dal Ministero della Istruzione relativamente alle fasi comunali, provinciali e regionali dei Giochi della Gioventù Rispetto all attività agonistica: impegno minore Aspetto competitivo non mirato al conseguimento di prestazioni sportive di elevato livello Assenza di vincolo di età OCCORRE CERTIFICAZIONE MEDICA

112 ATTIVITA SPORTIVA AGONISTICA L.R. 35/2003 Attività organizzata dalle Federazioni Sportive, dagli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, dal Ministero della Istruzione relativamente alle fasi nazionali dei Giochi della Gioventù Attività finalizzata al conseguimento di prestazioni sportive di elevato livello Età di inizio stabilita dalle singole Federazioni Sportive e dagli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI OCCORRE CERTIFICAZIONE MEDICA SPECIALISTICA

113 ETA INIZIO ATTIVITA AGONISTICA

114 Nel bambino lo sport è molto di più di un semplice allenamento di automatismi e tecniche specifiche; costituisce soprattutto un modo per educare lo sviluppo della maturità,, della capacità sociale e della personalità del bambino Educare attraverso lo sport

115 L allenatore del settore giovanile dovrebbe possedere contemporaneamente capacità tecniche, fisiologiche e pedagogiche adatte a garantire interventi corretti nelle varie fasi di crescita del bambino Allenatore esperto

116 L attività fisica deve essere parte integrante nei bambini e nei giovani Può essere organizzata in forma di sport Lo sport può essere agonistico nel rispetto delle fasi di sviluppo po del giovane Le dosi di esercizio e l impegno l psico-fisico richiesto devono essere sempre correlati alle fasi di crescita ed alle capacità di risposta individuale E necessaria stretta collaborazione e uniformità di intenti tra le figure professionali coinvolte: - responsabili di società sportive - allenatori - medici - genitori. L obiettivo primario è la salute del bambino e non sempre questo coincide con la richiesta di prestazione

117 Carta dei diritti del bambino che pratica sport Diritto di praticare attività motoria Diritto di giocare e divertirsi Diritto di praticare sport in un ambiente sano e sicuro Diritto di essere allenato da personale qualificato ed adatto a quella fascia di età Diritto di essere trattato con rispetto Diritto del giusto riposo Diritto del controllo della salute Diritto di competere con giovani di pari capacità Diritto di non essere sempre un campione

118 GRAZIE PER L ATTENZIONEL

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