20 tappe per un etica della sessualità e dei sentimenti

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1 20 tappe per un etica della sessualità e dei sentimenti Proposta pilota di accompagnamento a docenti attivi nel campo dell educazione sessuale AS 2009/ tappe per un etica della sessualità e dei sentimenti è il titolo di un progetto pilota destinato a docenti e ragazzi di scuola media attivi nel campo dell educazione sessuale. Attori attivi nel percorso e persone coinvolte Il percorso è stato concepito e coordinato da Isabella Medici Arrigoni in collaborazione con Michela Amadò Gianinazzi, docente di italiano, ed ha coinvolto innanzitutto una classe di IV media della SMe di Breganzona di 20 allievi, suddivisi in due sottogruppi di 10, e tre docenti: la docente di italiano per l appunto, responsabile insieme alla sottoscritta del progetto, la docente di classe e il docente di scienze. Hanno inoltre dato il loro prezioso contributo, partecipando alle riunioni del gruppo di lavoro allargato, due membri del GLES 2 e un membro della direzione della SM di Breganzona. Nel percorso sono stati coinvolti, in occasione di una serata pubblica, anche i genitori dei ragazzi della IVC. 1

2 Svolgimento del progetto e attività realizzate In sintesi abbiamo svolto: 10 x 2 1 incontri di 45 minuti con metà classe per volta 1 incontro di tre ore con tutta la classe 1 incontro con i genitori 2 incontri con il gruppo di lavoro allargato (Isis, Lorenzo, Michela, Isabella, Stefano, Stelio e Giovanna) 5 incontri di supervisione (Michela e Isabella) 1 incontro con il GLES 2 al completo e con eventuali altri docenti interessati Gli incontri in classe con gli allievi sono stati condotti da Isabella Medici Arrigoni in collaborazione con Michela Amadò Gianinazzi, e sono stati concepiti in base ai temi di interesse indicati dai ragazzi all inizio del percorso: differenze di genere (tra maschi e femmine, di libertà, di pudore, di cura di sé, di imbarazzo, di investimento ). amore, amicizia, attrazione, sesso come distinguerli? gelosia, tradimento cosa fare? a che età fare l amore? quando si è pronti? il piacere: masturbazione, eccitazione, pornografia, ecc. omosessualità. 1 Gli incontri sono avvenuti in sottogruppo. La classe è stata divisa in due sottogruppi di 10 allievi e ogni incontro è stato ripetuto per entrambi i sottogruppi: il primo condotto dalla sottoscritta e il secondo da Michela in una sorta di tirocinio pratico con supervisione diretta. 2

3 Durante i primi tre incontri abbiamo ragionato insieme sul linguaggio dell amore, sulle diversità di genere, abbiamo approfondito cosa significhi essere un uomo/ una donna nella società ticinese oggi. In seguito abbiamo lavorato sulla situazione emotiva dei partecipanti e sulla struttura sociale dei due sottogruppi. Abbiamo poi riflettuto sul confine tra intimo/pubblico e tra comunicazione/esibizionismo e anche su cosa provochi in realtà piacere e sulle varie forme del piacere (autoerotico, condiviso, ecc.). Nel corso dell incontro con la classe riunita abbiamo discusso delle influenze che hanno le nostre credenze sul nostro modo di agire e di amare, abbiamo capito che il consenso è un punto di arrivo e non di partenza, e abbiamo cercato delle risposte insieme alle domande poste dai ragazzi 2. Negli ultimi quattro incontri abbiamo ragionato sui tradimenti, sulla gelosia e sull invidia; abbiamo vissuto in prima persona la difficoltà/capacità che abbiamo ad aprirci, consegnarci agli altri; abbiamo discusso di omofobia e di omosessualità proprio in occasione della Giornata mondiale contro l omofobia che per caso ha coinciso con il nostro penultimo incontro. Infine abbiamo confrontato modelli di bellezza personali e collettivi, di epoche storiche diverse riflettendo più a fondo sulla differenza tra ciò che è bello e ciò che ci piace dando un respiro filosofico alle nostre riflessioni. Durante tutti gli incontri abbiamo lavorato in modo interattivo sul principio dell apprendimento dall esperienza, offendo però sempre anche ai ragazzi qualche piccolo contenuto teorico, come ad esempio le molteplici definizioni di bello, una riflessione etimologica sulla parola intimo, ecc. Il percorso è stato molto ricco e non possiamo in questo breve resoconto finale dare il degno spazio che meriterebbe quello abbiamo svolto e discusso insieme ai ragazzi. Gli incontri sono sempre avvenuti di lunedì pomeriggio durante le ore di laboratorio di scrittura creativa. In generale la prima ora è stata condotta da Isabella, mentre la seconda veniva condotta da Michela. Durante le supervisioni, le due conduttrici hanno discusso e messo a confronto idee, sensibilità ed esperienze differenti arricchendosi reciprocamente. Gli incontri con il gruppo di lavoro allargato e quello con il GLES 2 al completo ci hanno permesso di approfondire ulteriormente le discussioni e di coinvolgere altri tre docenti. Alla fine del percorso abbiamo sottoposto ai ragazzi un questionario valutativo in cui chiedevamo loro un pensiero personale sull esperienza 2 Qui di seguito alcune di esse: Come si fa a capire se piaci ad una ragazza? Se mi piace una ragazza come mi devo comportare? Ma masturbarsi è sesso? Perché le ragazze guardano quasi solo l aspetto fisico? Perché se una ragazza va con tanti ragazzi viene chiamata prostituta e se un ragazzo va con tante è un figo? Con tante donne al mondo come mai esistono anche degli omosessuali? Ma se ci tieni a una persona, poi scopri che ti tradisce come ti senti? 3

4 fatta insieme 3. Il gruppo di lavoro allargato si è inoltre riunito un ultima volta per eseguire, attraverso un SIPO 4, una valutazione complessiva del percorso. I risultati di queste valutazioni sono presentate nel paragrafo successivo. Valutazione Ricapitolando possiamo affermare di aver raggiunto gli obiettivi che avevamo prefissato all inizio del percorso. Abbiamo dunque accompagnato e sostenuto la docente nel suo compito di educazione sessuale, abbiamo raccolto un portfolio di attività sui temi di educazione sessuale da svolgere con i ragazzi di scuola media, abbiamo offerto una breve formazione ai docenti sulle varie forme di conduzione di attività di questo tipo e abbiamo stimolato in essi sia l approfondimento della conoscenza di sé sia lo sviluppo delle proprie competenze relazionali. 3 Il questionario comprendeva le seguenti frasi da completare: 1. Questo percorso mi ha permesso di, 2. Ho apprezzato, 3. Mi sono sentito/a, 4. Mi sarebbe piaciuto anche 4 SIPO sta per Successi, Insuccessi, Potenzialità, Ostacoli. Il SIPO è uno strumento utilizzato nella cooperazione allo sviluppo per valutare sia qualitativamente che quantitativamente i risultati ottenuti e le esperienze vissute e per progettare il futuro gestendo in modo realistico le risorse e le aspettative. 4

5 Per quanto concerne i ragazzi, cerchiamo di sintetizzare le osservazioni raccolte attraverso i questionari (10/20). Purtroppo non tutti i ragazzi ci hanno inviato le loro osservazioni. In generale essi ritengono che questo percorso li abbia aiutati ad avere una visione più ampia del tema, a migliorare le relazioni e la comunicazione tra di loro, a conoscere di più le differenze tra uomo e donna e a conoscere di più se stessi. Hanno apprezzato soprattutto la nostra disponibilità e professionalità e la possibilità di parlare apertamente di tutto ciò, sia tra di loro che in presenza di adulti di riferimento. Quasi tutti avrebbero voluto che il percorso fosse più lungo e che durasse più tempo; avrebbero anche voluto condividere più esperienze personali e sentire le opinioni personali delle docenti. In generale i ragazzi si sono sentiti a loro agio, talvolta un po imbarazzati, ma anche compresi e sostenuti. Dal punto di vista della docente coordinatrice e responsabile del progetto insieme alla sottoscritta, il percorso è stato arricchente sia personalmente che per gli allievi. Essa afferma infatti che: Il percorso che ho intrapreso nella seconda metà di quest anno assieme a Isabella Medici è stato, per quanto mi concerne, senza dubbio arricchente. In generale mi sento di consigliare a tutti questa esperienza, poiché si tratta di un arricchimento per i ragazzi ma anche di un occasione di crescita professionale per qualsiasi docente. Trascrivo ora l intero suo testo perché ci sono diverse considerazioni a mio avviso importanti per una valutazione che renda conto anche del punto di vista dei docenti. Il fatto di trovarsi in una situazione del tutto nuova dal solito mi ha a volte spiazzata, ma anche stimolata a pianificare attività specifiche e a trovare modi adeguati per condurle (soprattutto grazie ai consigli di Isabella). Inizialmente non mi ero resa del tutto conto di cosa ciò avrebbe comportato a livello di tempo ed energia extra, ma me la sono sentita comunque di tentare questa esperienza, anche perché ho capito da subito che sarebbe stato un peccato sprecare l occasione con la 4C, una classe che conosco bene e che mi sembrava adatta per questo esperimento. Sicuramente, se avessi avuto l occasione di lavorare in team con altri colleghi interessati, il mio livello di ansia in certe situazioni (pianificazione ma anche svolgimento delle attività) si sarebbe notevolmente abbassato. In generale però mi sono sentita sempre abbastanza a mio agio e supportata solidamente da Isabella. Le prime attività, che ho svolto da sola in sua assenza, hanno da subito trovato la classe ben disposta e interessata a ciò che proponevo. In alcune (rare) occasioni mi sono confrontata con la preoccupazione di urtare la sensibilità di alcuni/e 5

6 (mostrando immagini, filmati, letture particolari, o toccando temi particolarmente scottanti) oppure di andare contro al volere dei genitori che in qualsiasi momento avrebbero potuto opporsi al nostro lavoro con i loro figli. Questo comunque non è mai capitato, anche perché siamo state attente ad affrontare i vari temi con un certo tatto, nel rispetto della privacy di ognuno e senza esporli mai a realtà troppo dure da metabolizzare per la loro età. Anche per questo motivo, trovo che il momento della supervisione con la figura di riferimento (in questo caso Isabella) sia particolarmente utile al/ai docente/i conduttore/i per superare certi timori o pensare assieme alle modalità giuste d approccio, ed altro ancora. La cosa migliore, ripeto, sarebbe poterlo fare in team con altri colleghi. Cosa penso abbia dato alla classe questa esperienza? Prima di tutto un occasione di vivere momenti coinvolgenti a livello emotivo assieme ai compagni, che conoscono da 4 anni. Le attività hanno agevolato il contatto tra coetanei di entrambi i sessi e un confronto diretto su questioni che normalmente vengono toccate solo in rare occasioni o solamente con l amico/a del cuore. È quindi importante offrire loro spazi per condividere opinioni/pensieri con il gruppo e anche con persone adulte. Si è inoltre permesso ai ragazzi di affrontare tematiche di loro interesse non direttamente legate ai programmi scolastici ma che favoriscono lo sviluppo della persona (quindi rilevanti dal punto di vista educativo). In alcune attività gli allievi hanno potuto sperimentare in modo diretto le reazioni, anche fisiche, prodotte dal contatto con l altro. Non capita spesso e sicuramente non a tutti, di vivere tali contatti in maniera consapevole, prestando cioè attenzione a ciò che si muove all interno di ciascuno, sul piano emozionale. Trovo che i ragazzi abbiano apprezzato queste occasioni e le abbiano vissute col giusto grado di coinvolgimento. Penso che forse, avendo a disposizione più tempo, avrebbero voluto approfondire alcuni degli argomenti che si sono toccati. Per esempio mi è parso che al tema dell omosessualità (da loro proposto) sia stato dato troppo poco spazio. In questo caso ho percepito un certo freno da parte del gruppo ad esporsi e a rivelare i propri pensieri genuini e spontanei. In occasione di nuove applicazioni di questo progetto pilota, i tempi delle varie fasi andranno sicuramente rivisti e riadattati in base alle esigenze e agli obiettivi, nonché al contenitore a disposizione. Quali attitudini personali dovrebbe avere un docente? Per prima cosa, credo che alla base ci debba essere un interesse personale a queste tematiche e un aspettativa positiva verso il lavoro con la classe. In secondo luogo occorre una certa disponibilità a esporsi anche in occasioni fuori dall aula (riunioni del gruppo di lavoro, serate con i genitori, interventi in plenum, ). Quest ultimo aspetto, devo confessare, aveva creato in me qualche ansia, ma confido che per la maggior parte dei miei colleghi esso non sia un problema. In conclusione, pensando al futuro, mi auguro che altri insegnanti del Cantone abbiano voglia di cimentarsi in questo genere di percorso, 6

7 altamente educativo a livello umano per i loro allievi, nonché una valida opportunità formativa anche per se stessi. Ho evidenziato alcuni passaggi del testo di Michela perché li riprenderò nella mia valutazione personale. Vorrei presentare in sintesi i risultati del SIPO svolto nel gruppo di lavoro: P A S S A T O F U T U R O SUCCESSI possibilità di esprimersi confronto partecipazione dialogo apertura contatto (anche fisico) condivisione utilità di toccare argomenti simili incontri del gruppo di lavoro con persone esterne obiettivi raggiunti piacere nel lavoro fiducia in sé competenze acquisite POTENZIALITÀ progetto esportabile in altri sedi progetto ripetibile anche a Breganzona creare gruppo di docenti formati nell educazione sessuale modello adattabile ad altri temi e ad altre classi (realizzabile anche in III) INSUCCESSI partecipazione alla serata genitori (3 mamme) strategia di coinvolgimento delle famiglie poco interesse da parte dei colleghi in sede tempi (contenitori lezione) incontro sull omosessualità OSTACOLI disinteresse scarsa disponibilità dei docenti programmi e progetti già stabiliti sovraccarico dei docenti ora lezione troppo breve difficoltà a trovare spazitempi nella griglia oraria costi dell esperta, risorse limitate delle scuole Da quest analisi emerge chiara la difficoltà nel trovare un numero più grande di docenti da coinvolgere. Anche i tempi degli incontri vanno probabilmente ampliati (da 50 a 100 ). E infine la mia valutazione personale. Anch io mi ritengo soddisfatta del percorso. Lavorare con questi ragazzi è stato un vero piacere: la classe è sempre stata molto motivata e partecipe. Mi sono ritrovata con un terreno in un certo senso già arato e con ciò voglio sottolineare e valorizzare il 7

8 lavoro di alfabetizzazione emotiva svolto negli anni precedenti dalla docente di italiano, che ha da sempre proposto attività a carattere emotivo (non di tipo sessuale). In altri termini questi ragazzi sono stati allenati per quattro anni a parlare di sé, posseggono un vocabolario emotivo, sanno nominare i loro stati d animo, ecc. Quest alfabetizzazione ci è tornata molto utile in questo percorso sperimentale di educazione sessuale. Credo anche che 11 incontri (10 di un unità didattica e uno di 4 unità didattiche) siano un buon numero. È evidente che si potrebbero approfondire i temi ulteriormente ma dobbiamo tenere conto del fatto che vi sono anche altri progetti importanti che i docenti devono portare avanti nel secondo biennio della Scuola media. Per quanto invece riguarda le critiche o ciò che a mio parare andrebbe modificato, metterei l accento sul numero di docenti coinvolti: si tratta infatti di un progetto troppo oneroso (risorse, costi, ore di lavoro per le coordinatrici) per coinvolgere soltanto tre docenti. Bisognerebbe dunque creare una rete di docenti interessati prima di partire con gli incontri con i ragazzi. Anche le supervisioni, svolte in gruppo, sarebbero più arricchenti e darebbero un certo senso di sicurezza ai docenti, come sottolineato già da Michela nella sua valutazione. Trovare 5 docenti coordinatori - sarebbe un buon numero - che promuovano questo percorso nelle loro classi affiancati da altri docenti (di classe, di scienze, di italiano) non è però un compito facile perché molti docenti sono impauriti dal tema della sessualità o sovraccaricati da molti altri progetti (educazione allo sviluppo sostenibile, alla pace, alla gestione dei conflitti, all interculturalità, alla lotta contro il razzismo, ecc.). Questa sarà infatti la sfida del prossimo percorso che vorremmo iniziare con il nuovo anno scolastico. Prospettive future Nel vorremmo ripetere quest esperienza portando il numero di docenti coordinatrici/tori a cinque. I docenti interessati sono dunque invitati a prendere contatto con la sottoscritta entro la fine del mese di ottobre Sono invitati tutti i docenti di III e di IV che hanno a disposizione o durante le ore del laboratorio di scrittura creativa o durante le ore di classe o di scienze almeno 16 unità didattiche da dedicare all educazione sessuale. Il nuovo percorso prevede anche 5 supervisioni di 90 minuti l una svolte in gruppo, un incontro con i genitori e un incontro con le direzioni delle scuole medie coinvolte. 8

9 Per ulteriori informazioni sono volentieri a disposizione dei docenti interessati: potete telefonarmi allo alla mattina dal lunedì al giovedì o scrivermi al mio indirizzo elettronico isabella.medici@ticino.com. Osservazioni conclusive Desidero innanzitutto ringraziare Michela Amadò Gianinazzi per la disponibilità e l impegno: senza di lei non avrei potuto sperimentare questa proposta pilota di accompagnamento a docenti attivi nel campo dell educazione sessuale. Ringrazio inoltre la direzione della SMe di Breganzona che ci ha dato fiducia e i membri del Gruppo di Lavoro sull Educazione Sessuale 2 per il sostegno finanziario e in particolare Stelio Righenzi e Giovanna Malandra per i preziosi consigli. Isabella Medici Arrigoni Meride, 26 agosto

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