Le crisi bancarie Effetti delle crisi bancarie
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- Leona Arcuri
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1 Le crisi bancarie 1 Effetti delle crisi bancarie Interruzione del funzionamento del sistema dei pagamenti; Contrazione del credito erogato al sistema produttivo; Crisi di fiducia dei depositanti; Brusca diminuzione dell'attività produttiva. 2 1
2 Le banche emettono passività finanziarie liquide (come i depositi) e investono in attività finanziarie illiquide (come i finanziamenti erogati alle imprese a lungo termine). Condizione di asimmetria informativa. Esposizione delle banche al rischio di illiquidità maturity mismatch tra attività a lungo termine e passività a breve termine. Distinzione tra uno stato di illiquidità ed uno di insolvenza. 3 Situazione patrimoniale tipica di una banca Attività Passività Prestiti a breve Depositi a breve Prestiti a lunga Depositi a lunga 100 Capitale Totale Totale 4 2
3 I depositi a breve sono instabili. Il capitale della banca è costituito dalle risorse conferite dagli azionisti (rispetto ai quali la banca è quindi debitrice) necessario sia per lo sviluppo dell'attività bancaria che per assorbire le perdite d'esercizio. Il capitale di una banca è di piccole dimensioni (meno del 10%) rispetto al valore del suo bilancio. Una buona parte delle attività è costituita da strumenti a lungo termine. A fronte di attività liquide per 250 unità (costituite dai prestiti a breve) la banca vanta attività illiquide pari a 750 unità. 5 Una banca è illiquida quando l'insieme delle sue attività a breve termine è di valore inferiore a quello delle passività a breve, facilmente trasformabili in circolante. La banca è insolvente quando il valore complessivo delle sue attività (sia a breve che a lungo termine) è inferiore a quello complessivo delle passività (sia a breve che a lungo termine). In questa condizione la liquidazione delle poste attive è inadeguata a preservare il valore del capitale proprio conferito dagli azionisti. Nell esempio la condizione di insolvenza non sussiste: il valore complessivo delle attività (liquide e illiquide, pari a unità) controbilancia il valore delle passività complessive (pari a unità). 6 3
4 Dall illiquidità all insolvenza Shock negativo alla domanda di moneta: il 75% dei depositanti chiede contemporaneamente la conversione immediata dei depositi in circolante (pari a 675 unità). La banca non sarà più in grado di garantire una raccolta adeguata a sostenere l'attività di prestito per unità. Al fine di preservare il valore del capitale proprio la banca dovrà i) utilizzare i proventi di tutti i prestiti a breve in scadenza (250), ii) richiedere il rimborso anticipato di una parte consistente (425) dei prestiti a lunga. 7 Quali sono le conseguenze? Drastica contrazione del credito erogato - che può addirittura arrivare ad assumere la connotazione dì un credit crunch. Possibili perdite in conto capitale dovute alla necessità della banca di realizzare un improvvisa vendita delle attività a lungo termine per far fronte alla richiesta di rimborso anticipato del prestito. Se la banca avesse in portafoglio titoli a lungo termine, una loro vendita prematura in condizioni di mercato avverso (distressed selling) comporterebbe perdite in conto capitale. 8 4
5 Se la riduzione del credito assume la connotazione di un vero e proprio credit crunch, i debitori saranno destinati a fallire, provocando delle ripercussioni negative anche sui bilanci bancari. Se le perdite registrate sui prestiti eccedono il valore del capitale netto la banca diventa tecnicamente insolvente. Una condizione di insolvenza si verifica se l'effettivo realizzo derivante dalla richiesta di rimborso anticipato dei prestiti a lunga è pari solo a 160 (con una perdita in conto capitale di poco inferiore al 50%). 9 Per limitare i fenomeni di instabilità i governi hanno imposto dei vincoli alla operatività delle banche. Una quota parte dei depositi va trattenuta dagli intermediari bancari per soddisfare i cosiddetti requisiti legali di riserva. Formalmente ciò equivale a stabilire l'esistenza di una relazione quale: R = rdb dove r identifica il cosiddetto coefficiente di riserva, R l'ammontare di riserve legali e DB quello dei depositi. 10 5
6 Per tutelare gli azionisti della banca il regolatore impone i cosiddetti coefficienti di adeguatezza patrimoniale (Capital Adequacy Ratio). Lo stock di capitale deve essere sufficiente ad assorbire eventuali perdite e a fornire garanzie ai creditori della banca stessa. Rispetto della condizione: E = capa, dove cap è il coefficiente di adeguatezza patrimoniale, che identifica il rapporto tra il capitale e il valore complessivo delle attività. 11 Interpretazioni delle crisi bancarie Un prima spiegazione delle crisi bancarie pone l accento sulla rilevanza di squilibri legati all'andamento del ciclo economico e/o a fattori strutturali. Errori nelle politiche di erogazione del credito, l'assunzione di posizioni eccessivamente rischiose causano una diminuzione del valore delle poste attive che erode il capitale proprio, provocando uno stato prossimo all insolvenza. Un ulteriore spiegazione all'interno di questo filone si fonda sull'esistenza di shock alla liquidità dovuti al deterioramento delle poste attive. 12 6
7 La diminuzione del valore dell'attivo di bilancio può indurre i depositanti a ritenere che la banca non sia più in grado di onorare gli impegni contrattuali, rappresentati dalla convertibilità dei depositi circolante. I depositanti decidono di ritirare i loro fondi, arrivando a generare una corsa agli sportelli (bank runs) che induce una crisi di liquidità. La banca è costretta a vendere in tempi brevi anche le proprie attività illiquide sopportando delle perdite che - qualora ingenti - possono provocare una consistente erosione del capitale, determinando una condizione che potrebbe ancora una volta condurre all insolvenza. 13 Una seconda spiegazione si fonda sull'esistenza di aspettative che si autorealizzano (selfilling expectations). Se ogni depositante ritiene la propria banca liquida e solvente e assume che anche gli altri depositanti abbiano le stesse aspettative, la crisi non si produce. Se, al contrario, pur in assenza di squilibri di natura fondamentale, la gran parte dei depositanti si aspetta che gli altri depositanti si affretteranno a ritirare i loro fondi, si determina la corsa agli sportelli e una situazione di crisi. 14 7
8 Risultato: Anche se la condizione dei fondamentali ex ante (prima della corsa agli sportelli) era positiva e tale da non giustificare una crisi di fiducia, lo stato dei fondamentali ex post (una volta che si è generata la corsa agli sportelli) risulta deteriorato al punto da giustificare la situazione di crisi una volta che questa si è verificata. 15 La stragrande maggioranza delle crisi bancarie è dovuta al deterioramento dell'attivo. L'esistenza di una fitta rete di relazioni attraverso l mercato interbancario. Effetto domino" amplificato attraverso comportamenti imitativi assunti dai depositanti, che in parte derivano anche dall'incompletezza e dall'asimmetria dell'informazione. 16 8
9 Quando più banche fronteggiano contemporaneamente una situazione di crisi che rischia di degenerare in uno stato di insolvenza, la stabilità dell'intero sistema finanziario è a rischio. La centralità delle banche, nell ambito del sistema finanziario, fa sì che una crisi bancaria di natura sistemica abbia immediate ripercussioni sul sistema dei pagamenti e, da questo, sul resto dell'intero sistema economico-finanziario, attraverso una rete di relazioni che coinvolgono anche le famiglie e le imprese. 17 Crisi sistemiche Un primo insieme di fattori di perturbazione in grado di causare una crisi bancaria sistemica è costituito da uno shock negativo al reddito (o alla profittabilità) degli agenti cui le banche hanno erogato credito - o in termini più generali una recessione. La riduzione della capacità dei debitori a far fronte alle obbligazioni contratte nei confronti della banca, riduce il valore dell'attivo bancario e innesca una crisi. In secondo luogo la crisi può sopraggiunger anche a seguito di una decisa riduzione dei prezzi delle attività finanziarie (oltre ai prestiti) detenuti dalla banca stessa, quali azioni e obbligazioni. Un forte rialzo dei tassi di interesse in grado di provocare una sostanziale riduzione del valore di azioni e obbligazioni detenute dal sistema bancario (o dai debitori della banca) può quindi essere causa di una crisi. 18 9
10 Lending boom e deterioramento della qualità dell'attivo Deterioramento della qualità delle sue poste attive. Quando gli operatori ravvisano che i prestiti di scarsa qualità (bad loans) stanno aumentando rispetto al totale dei prestiti erogati, si può manifestare una crisi di fiducia determinata dal timore che i prestiti di scarsa qualità diventino inesigibili (non performing loans). Conseguenze negative diffuse per la qualità dell'attivo si manifestano frequentemente in seguito ad episodi di eccessiva crescita del credito bancario, i cosiddetti lending boom. 19 Le determinanti di un lending boom sono riconducibili: a fattori da offerta (il credito aumenta in risposta ad una crescita della raccolta), a fattori da domanda (se c è incremento di profittabilità degli investimenti, le imprese richiedono maggiori risorse al sistema creditizio per effettuare nuovi investimenti). Il boom dei prestiti è spesso associato a episodi di forte crescita dei consumi, possibili bolle sul mercato azionario e/o immobiliare. In occasione di un lending boom, i prestiti di scarsa qualità, e in seguito i crediti inesigibili, aumentano. La selezionare dei progetti di investimento da finanziare è frequentemente svolta in modo inadeguato
11 Quando aumenta il numero di prenditori la cui affidabilità è del tutto ignota le banche sono disposte ad allentare i vincoli richiesti in termini di collaterale pur di aumentare le loro quote di mercato: la qualità dei loro prestiti però si deteriora. In una fase di boom dei prestiti la disponibilità di credito è tale che un debitore può facilmente ripagare un prestito accendendo nuove linee di credito, apparendo liquido e solvibile anche quando in realtà non lo sarebbe. Al crescere del valore dei beni utilizzabili come collaterale, i problemi derivanti dall'asimmetria informativa diventano meno incisivi e i vincoli all'erogazione di credito si allentano. 21 Spesso il deterioramento della qualità dell'attivo bancario deriva dalla crescita dei prestiti erogati ad alcuni particolari settori come quello immobiliare. Durante la fase favorevole la crescita delle quotazioni degli immobili favorisce un incremento del valore della ricchezza netta delle società immobiliari e quindi del valore delle garanzie reali utilizzate per acquisire credito. L ascesa dei prezzi delle attività stimola la crescita economica e aumenta il valore dei beni impiegati come garanzia. Si riduce il costo dell'indebitamento e si ampliano le disponibilità finanziarie delle imprese e delle famiglie
12 Lo sviluppo economico e il maggior ricorso al credito, possono a loro volta far lievitare ulteriormente il prezzo di tali attività. Quando la fase di boom ha termine si manifestano le conseguenze negative derivanti dalla compresenza di un ciclo negativo del credito e delle attività che si rinforzano a vicenda. L interazione tra credito e mercati delle attività può essere ancora più forte quando i prezzi calano e la situazione economica si deteriora. 23 La discesa dei prezzi riduce il valore delle garanzie detenute dalle istituzioni finanziarie. Ciò causa ingenti perdite a queste ultime come pure una notevole contrazione dell'offerta di credito. Nel corso degli ultimi decenni i movimenti dei prezzi degli immobili, specie di quelli non residenziali, hanno avuto un ruolo centrale nell'amplificare i cicli finanziari
13 Crisi bancarie e processi di cartolarizzazione La diffusione dei processi di cartolarizzazione ha cambiato radicalmente il modo di operare di molti intermediari bancari. Si sostituisce il modello della banca tradizionale originate and hold (eroga e detieni) con quello originate and distribute (eroga e distribuisci). L erogazione di un prestito coinvolge solo due soggetti: la banca e il cliente. La banca raccoglie fondi attraverso l'offerta di depositi ed eroga prestiti che detiene fino a scadenza, esponendosi in questo modo al rischio di credito. 25 Tale prospettiva crea incentivi a selezionare accuratamente la clientela e a controllarne il comportamento dopo l'erogazione del prestito. Nel secondo modello, il finanziamento è un'operazione più complessa. Molti soggetti, ognuno specializzato in una singola fase del processo produttivo, utilizzando strumenti finanziari sofisticati trasferiscono i fondi dagli investitori alle banche e il rischio di credito dalle banche agli investitori
14 I vantaggi principali di questo modello di business sono proprio la specializzazione produttiva e la distribuzione del rischio. La specializzazione contribuisce a un più efficiente utilizzo del capitale degli intermediari, riduce il costo dei prestiti, garantisce un elevato grado di innovazione finanziaria e consente l'accesso al credito a soggetti che con il modello originate and hold non lo avrebbero avuto. L emissione di una varietà molto ampia di strumenti finanziari, con differenti combinazioni rischio-rendimento, può rendere il sistema finanziario più stabile consentendo agli investitori una maggiore diversificazione di portafoglio. I guadagni in termini di efficienza non sono privi di costi. 27 Il trasferimento del rischio di credito, dalla banca agli investitori, può distorcere gli incentivi presenti nel modello originate and hold. Si erogano più prestiti, ma di bassa qualità. Il rischio degli strumenti finanziari frutto delle cartolarizzazioni è spesso molto difficile da valutare, a causa della novità e complessità che li caratterizzano. Errori delle agenzie di rating nello stimare la probabilità di default su tali strumenti, troppo complicati anche per loro
15 La presenza di asimmetrie informative tra investitori e agenzie di rating può dare spazio all'emissione di rating che sottostimano il rischio dello strumento finanziario. Le agenzie di rating hanno un vantaggio informativo rispetto agli investitori nell'utilizzo dei modelli di valutazione del rischio, con la conseguenza di rendere difficilmente separabili errori di valutazione commessi dalle agenzie, dovuti alla casualità, da errori dovuti al conflitto d'interesse. 29 La possibilità di ridurre il capitale da accantonare a riserva e l'eccessiva fiducia nel sistema dei rating hanno accelerato la diffusione delle cartolarizzazioni. Il primo accordo di Basilea del 1988 impone alle banche di accantonare l'8% dei prestiti iscritti in bilancio, mentre l'accantonamento è molto minore quando la banca può vendere parte dei prestiti in portafoglio a veicoli fuori bilancio, cui assicura linee di credito. Ciò è parzialmente ridotto da Basilea 2 ma, negli USA, questa nuova regolamentazione deve ancora entrare in vigore, e ulteriori inasprimenti sono allo studio degli organi competenti, anche per le criticità manifestate dalla crisi subprime
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