Lezione 05b - 22-ott-14
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- Camilla Fortunato
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1 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott-14 1 Corso di Urbanistica (EA) a.a. 2014/2015 Lezione 05b - 22-ott-14 La costruzione della città post-liberale: Barcellona
2 Le vicende politiche Isabella II di Borbone Amedeo I 1833 Isabella II succcede a Ferdinando VII di Spagna 1868 The Glorious Revolution (Spanish: La Gloriosa) took place in Spain in 1868, resulting in the deposition of Queen Isabella II deposition of Queen Isabella II 1870 II abdicated in his favour of Alfonso XII 1870 Amedeo I was elected by the Cortes as Spain's monarch in 1870, following the deposition of Isabella II 1873 Amedeo I abdicated and returned to Italy in 1873, and the First Spanish Republic was declared as a result Primera República Española: was the political regime that existed in Spain between the parliamentary proclamation on 11 February 1873 and 29 December 1874 when General Arsenio Martínez-Campos's pronunciamento marked the beginning of the Bourbon Restoration in Spain Federal republican Estanislao Figueras was elected the first "President of the Executive Power", an office incorporating the heads of State and Government. (from 12 February to 11 June 1873) Pi y Margall Francesc was briefly president of the short-lived First Spanish Republic Regna Alfonso XII Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott-14 2
3 La situazione di partenza Nel corso dell'ottocento, la Spagna resta complessivamente un paese agricolo. Le prime installazioni produttive si attuano dopo il 1830 e nel decennio successivo appaiono le strutture tipiche dell'industria capitalistica con l'introduzione delle macchine tessili inglesi. Nel quadro economico nazionale e rispetto ai poli intorno ai quali si coagulano le prime formazioni industriali (Madrid, le Asturie, le province basche), emerge la provincia della Catalogna, l'unica regione della Spagna che sembra muoversi in rapporto alla evoluzione della situazione europea. Da una popolazione di persone nel 1797 la Catalogna passa a abitanti nel 1900 con un aumento del 130 % (nello stesso periodo il corrispondente incremento demografico nel resto della Spagna è soltanto del 75%). Questo processo è tanto più intenso nella zona litoranea e in particolare nel capoluogo di Barcellona (aumento del 300% negli anni considerati), soprattutto a partire dal 1845, quando si chiude un ciclo di depressione economica e ha inizio l'espansione industriale Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott-14 3
4 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott-14 4 Barcellona nel 1855 (rilievo eseguito da Cerdà)
5 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott-14 5 Le vicende iniziali La crescita economica e demografica della città dopo il 1840 non manca di provocare già in questi anni alcune iniziative di rinnovamento urbano. Dal '38 per dare sfogo alla domanda di nuove abitazioni (la densità di alcune aree del centro antico giunge fino a 850 abitanti per ettaro) l'amministrazione barcellonese cerca di affrontare il problema di una espansione esterna, con una serie di schemi di lottizzazione Le incertezze su questi progetti portano a considerare l'opportunità di una soluzione che leghi Barcellona col borgo esterno di Gracia, che viene facilitata nel 1854 quando un decreto reale concede la demolizione delle mura Il primo dei grandi schemi di espansione, dovuto all'architetto Miguel Garriga y Roca, è elaborato nel 1858 e presenta una saldatura fra Barcellona e Gracia
6 Le vicende iniziali Piano di Miguel Garriga y Roca elaborato nel 1858 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott-14 6
7 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott-14 7 Le vicende iniziali l'amministrazione municipale indice nel 1859 un pubblico concorso nello stesso anno, e senza preventiva consultazione delle autorità locali, il sovrano incarica per la redazione di un piano di ampliamento per Barcellona l'ingegnere Ildefonso Cerdà Cerdà già nel '55 aveva proceduto al rilevamento dei terreni dell'entroterra destinati all'espansione senza attendere i risultati del concorso promosso dall' Ayuntamento di Barcellona, il sovrano approva il piano di Cerdà L'amministrazione della città protesta, e assegna il primo premio nel concorso all'architetto Antonio Rovira y Trias (quello di Cerdà é non classificato ) Il piano di Rovira y Trias, assai più contenuto nelle previsioni del piano Cerdà, si caratterizza per un elegante formalismo delle soluzioni di stampo settecentesco, e subordina l'espansione al vecchio nucleo, organizzandola in tre settori maggiori e due settori marginali..ma il re fa prevalere la sua volontà e il piano di Cerdà diviene lo strumento ufficiale per la crescita di Barcellona..
8 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott-14 8 Il piano di Rovira y Trias
9 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott-14 9 Il piano di Rovira y Trias
10 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott Il piano di Cerda Cerdà è uno studioso competente di problemi urbanistici e accompagna il progetto per Barcellona con un'opera in due volumi: il primo di questi, una specie di storia dell'urbanistica a partire dall'antichità, costituisce anche uno dei primi contributi storiografici moderni, mentre il secondo è sostanzialmente una raccolta di dati statistici Con un ingente investimento spaziale del territorio circostante, il piano Cerdà intende assorbire il vecchio nucleo in una struttura continua, basata su una maglia ortogonale orientata secondo le preesistenze e secondo la direttrice già in funzione fra Gracia e Barcellona. I limiti geografici del piano sono il fiume Besòs verso est, le colline di Montjuich verso ovest, il mare a sud e la vecchia strada romana pedecollinare verso nord. La omogeneità della maglia, nella quale si aprono vuoti e piazze, è spezzata da due diagonali, la avenida de la Meridiana (che si collega al borgo di S. Andres de Palomar) e la Diagonal tangente all'abitato di Gracia. Le due arterie confluiscono in una grande piazza, la plaza de las Glorias, forse concepita come nuovo centro ideale della città, forse solo risultante geometrica all'incrocio delle due diagonali.
11 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott Il piano di Cerda La maglia uniforme è costituita da grandi lotti quadrati smussati agli angoli forse per attenuare la monotonia della scacchiera e dare aspetto di piazza poliedrica agli incroci stradali, o forse nell'intento di rendere più agevole il traffico. Gli assi delle strade correnti (di 20 metri di larghezza) formano un reticolo di metri 133,33 (e cioè nove isolati, con il loro corredo viario, sono contenuti in un quadrato di 400 metri) Significativo il rapporto con il centro storico, trattato come un oggetto improprio da assorbire nella rete della nuova urbanizzazione per quanto inglobato da una ronda periferica su di esso incidono profondamente, attraversandolo da un capo all'altro, gli sventramenti viari - due in parallelo e uno perpendicolarmente alla linea di costa, spartendolo in più settori Il borgo di Gracia è circoscritto, altri piccoli villaggi sono assorbiti e destinati a scomparire.
12 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott Il piano di Cerda, 1859
13 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott Il piano di Cerda Un aspetto meno conosciuto del piano di Cerdà è la sua articolazione in quartieri e la razionale dotazione e localizzazione delle attrezzature Tutto l'ensanche è organizzato per nuclei di vicinato con scuola e chiesa, secondo una distribuzione cui Cerdà arriva mediante l'analisi sociologica della città esistente. Altri servizi sono ubicati con frequenze variabili a seconda della loro importanza: otto parchi pubblici sono ripartiti regolarmente nella scacchiera per un totale di 82 ettari mentre un grande parco metropolitano si stende lungo il Besòs; alcuni isolati sono destinati a mercati di quartiere con un limite definito all'ampiezza delle aree servite; alcuni superlotti (derivanti dall'unione di quattro lotti tipici) sono destinati a edifici pubblici e un piccolo nucleo direzionale-amministrativo è concentrato a est della città vecchia, sopra Barceloneta; tre centri ospedalieri sono previsti a Montjuich, a Gracia e fra il parco del Besòs e S. Andres de Palomar; un ippodromo occupa lo spazio di quattordici lotti fra Gracia e Las Glorias il cimitero, decentrato, si trova a monte della zona urbanizzata manca invece la previsione di una zona industriale
14 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott L organizzazione interna del piano di Cerda
15 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott L organizzazione interna del piano di Cerda
16 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott Il piano di Cerda: gli isolati Vanno inoltre ricordate le disposizioni di Cerdà per la costruzione delle maglie del reticolo: é consentita su due soli lati con blocchi edilizi paralleli profondi da 20 a 24 metri e con un'altezza massima di 16 metri, entro ai quali si trovano spazi pubblici a verde di dotazione dell'isolato varianti nella disposizione dei blocchi edificati sono studiate in corrispondenza delle piazze e degli slarghi. nell'insieme, misurata in base a questi parametri, l'ensanche raggiunge la capacità di circa abitanti la scacchiera non è intesa come contenitore indeterminato, ma come supporto di una rete organizzativa accuratamente studiata su questo plafond idealmente ininterrotto si taglia un'armatura di assi radiali (a posteriori, o quanto meno senza preoccuparsi in alcun modo della sutura architettonica fra assi e isolati): il congegno di tipo haussmanniano non si sovrappone alla «caotica» città esistente, ma alla previsione razionale, normalizzata, assicurando un grado secondo di organicità di rimandi e di riferimenti fra vecchi nuclei, funzioni principali e vuoti.
17 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott Gli isolati nel piano di Cerdà e la loro effettiva realizzazione L'urbanizzazione di Barcellona dopo il 1860, formalmente inserita nelle linee del piano Cerdà ne tradisce in realtà lo spirito il piano si sviluppa né più né meno come una griglia di accumulazione che permette alla rendita fondiaria di strutturarsi liberamente
18 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott Gli isolati nel piano di Cerdà e la loro effettiva realizzazione
19 Reforma interior Baixeras, Angel Jose Negli ultimi anni del secolo, si pone mano ai progetti di reforma interior e cioè a quei programmi di sventramento-risanamento già impostati ingegnerescamente nel piano del '59 e momentaneamente accantonati. L'architetto Baixeras traccia nel 1885 le tre gran vias. Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott-14 19
20 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott Lo stato dell urbanizzazione della maglia di Cerdà nel 1900
21 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott Lo stato dell urbanizzazione della maglia di Cerdà nel 1901
22 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott Le opere nella maglia di Cerdà
23 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott Lo stato dell urbanizzazione della maglia di Cerdà nel 2007
24 Urb_14-15_[2p]_Lez_05b_22-ott Disegni di Cerdà da La teoria della Viabilità urbana
La Barcellona di Cerdà
Modelli 1: città compatta La Barcellona di Cerdà Riferimenti bibliografici: - Cerdà Ildefonso, Teoria generale dell'urbanizzazione, Jaca Book 1995 - Gabellini Patrizia, Tecniche urbanistiche, Carocci ed.,
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