Ministero dell Interno Dipartimento per le Libertà civili e l Immigrazione Direzione Centrale per le Politiche dell immigrazione e l asilo

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1 Unione Europea Ministero dell Interno Dipartimento per le Libertà civili e l Immigrazione Direzione Centrale per le Politiche dell immigrazione e l asilo Fondo Europeo per l Integrazione di cittadini di Paesi terzi MODELLO PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI

2 INDICE 1. Anagrafica soggetto proponente (Ministero dell Interno) Anagrafica dei partner di progetto (ove pertinente) Anagrafica progetto Contenuti del progetto Analisi delle esigenze in materia di integrazione Descrizione delle attività progettuali proposte Modalità di attuazione della rete territoriale Tempistica della realizzazione Descrizione dell iter amministrativo Descrizione dei risultati attesi Indicatori Inquadramento strategico programmatico delle attività previste Inquadramento delle attività del Fondo Complementarietà con altri interventi co-finanziati dall Unione Europea e/o con fondi nazionali o regionali Quadro finanziario Budget dettagliato delle attività proposte Cronogramma di spesa Sostenibilità futura (se pertinente) Gestione del progetto Organizzazione del Gruppo di Lavoro Composizione del Gruppo di Lavoro Procedure di gestione e controllo...25 Eliminato: 4 Eliminato: 6 Eliminato: 7 Eliminato: 8 Eliminato: 8 Eliminato: 9 Eliminato: 10 Eliminato: 10 Eliminato: 12 Eliminato: 13 Eliminato: 13 Eliminato: 14 Eliminato: 14 Eliminato: 15 Eliminato: 15 Eliminato: 16 Eliminato: 17 Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

3 1. Anagrafica soggetto proponente (Ministero dell Interno) Per la compilazione di questa parte servirsi dell Allegato 1A al presente modello: Modello di scheda anagrafica del Soggetto proponente 2. Anagrafica dei partner di progetto (ove pertinente) Per la compilazione di questa parte servirsi dell Allegato 1B al presente modello: Modello di scheda anagrafica dei partner di progetto 3. Anagrafica progetto Per la compilazione di questa parte servirsi dell Allegato 2 al presente modello: Modello di scheda anagrafica del Progetto 4. Contenuti del progetto 4.1. Analisi delle esigenze in materia di integrazione Descrivere il fabbisogno di interventi, eventualmente anche con il supporto di dati statistici. Massimo 1 pagina. In Italia, 1 abitante su 14 (7,2%) è di cittadinanza straniera. L incidenza è maggiore tra i minori e giovani adulti, con conseguente maggiore visibilità del fenomeno a scuola e nel mercato del lavoro. Più di un quinto della popolazione straniera è infatti costituito da minori, 5 punti percentuali in più rispetto a quanto avviene tra gli italiani. Tra minori con cittadinanza non italiana sia nati in Italia sia ricongiunti, il 2008 è stato l anno in cui i minori, per la prima volta sono aumentati di oltre 100 mila unità 1. La crescita progressiva di minori stranieri in Italia e in particolare nei territori interessati dal progetto IDEE (Province di Milano, Roma e dell Aquila) si caratterizza come 1 Immigrazione Dossier Statistico XIX Rapporto Caritas/Migrantes Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

4 fenomeno dinamico in rapida trasformazione. I minori residenti nel nostro paese sono passati da del 2001 agli del 2009, per l effetto congiunto di nuovi arrivi dall estero e delle nascite in Italia 2. In Lombardia e nel Lazio si concentrano, dal punto di vista quantitativo, i nuclei familiari di più recente immigrazione: nella Regione Lombardia, nella Regione Lazio. Non si tratta in termini quantitativi di elevatissime entità, ma la non uniforme distribuzione sul territorio può creare, in particolari zone a forte densità di presenze di alunni neo arrivati, problemi e tensioni di difficoltosa gestione. È nella scuola che si riflette il dinamismo che caratterizza il fenomeno migratorio: la presenza di alunni stranieri è ormai un dato strutturale del sistema scolastico italiano (7% della popolazione scolastica) ma caratterizzato da diversi elementi e problematiche. I dati relativi all anno scolastico 2008/2009 mostrano come gli alunni/e con cittadinanza non italiana siano passati da circa 574 mila a circa 627 mila (aumento del 9,6%), rappresentando il 23,9% in Lombardia, il 10,1% nel Lazio e l 1,7% in Abruzzo. Sul territorio italiano gli iscritti stranieri sono concentrati soprattutto nelle regioni del Centro-Nord dove si registra un incidenza percentuale superiore alla media. La Lombardia è la regione italiana con il maggior numero assoluto di alunni stranieri: presenze di minori con cittadinanza non italiana, con un incidenza dell 11% sul totale degli alunni. A Milano si concentra circa il 30% degli alunni stranieri. I principali paesi di provenienza sono Filippine (10,5% del totale degli studenti stranieri) l Ecuador (10,3%) e Romania (il 9,3%) Nel Lazio le presenze di minori con cittadinanza non italiana nella scuola sono , pari al 7,5% della popolazione studentesca. A livello provinciale emerge Roma (seconda solo a Milano a livello nazionale), con il 79% del totale degli alunni con cittadinanza non italiana e con un incidenza pari all 8,4% rispetto al totale. A Roma gli alunni/e con recente percorso migratorio, non nati in Italia, rappresentano ancora il gruppo più consistente: circa il 65% del totale degli alunni con cittadinanza non italiana non è nato in Italia. Sebbene la Romania rappresenti il principale paese di provenienza, sono consistenti i gruppi di alunni/e provenienti da Albania, Filippine, Perù e Cina. Al Sud, le percentuali si mantengono al di sotto della media nazionale. In questo caso il valore più alto si registra in Abruzzo: su un totale di iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado gli alunni/e con cittadinanza non italiana hanno rappresentato nell a.s 2008/2009 il 5,5%. Sebbene anche in questa regione la tendenza sia alla stabilizzazione sociale e territoriale (cfr. più avanti), i minori con recente percorso migratorio continuano a rappresentare in media il 70% nelle scuole primarie e secondarie di I e II grado. In particolare tra le nazionalità extracomunitarie con maggior numero di iscritti figurano gli albanesi, i macedoni, i cinesi, i marocchini i serbo-montenegrini e gli ucraini. Aumentano le seconde generazioni: sempre nell a.s 2008/2009 si contano infatti circa 200 mila allievi senza cittadinanza italiana ma nati in Italia (37% del totale degli alunni stranieri, con un incremento del 17% rispetto all anno precedente). Confrontando l andamento di iscritti stranieri degli ultimi 2 anni, comunque in aumento, si rileva un rallentamento generalizzato dell incremento. Nel l incremento generale era stato del 14,5% contro il 9,6% registrato nel , con conseguente flessione di quasi 5 punti percentuali e dunque contrazione del flusso migratorio. Nonostante tali dati e sebbene la maggior parte degli alunni stranieri si concentri nelle 2 I dati che seguono sono tratti dal XV Rapporto ISMU sulle migrazioni Vi sono oltre minori registrati dalle anagrafi comunali che non sono presenti nel sistema dell istruzione e della formazione; il ritardo ormai quasi decennale nella costruzione dell anagrafe nazionale e di quelle regionali dei soggetti in diritto-dovere all istruzione e alla formazione non consente di contare su dati più precisi Eliminato: Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

5 scuole primarie (37% del totale) e secondarie di primo grado (22,3%), è nelle scuole secondarie di II grado, settore di competenza delle Province, che si concentrano problemi significativi relativi all integrazione e successo scolastico degli studenti stranieri. Nell a.s.2008/2009 gli studenti stranieri nelle scuole secondarie di II grado hanno rappresentato il 5% circa del totale degli alunni; gli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia che frequentano la scuola secondaria di II grado sono (pari al 20,8% del totale). E nella scuola secondaria di II grado, tuttavia (come nella scuola dell infanzia) che si registrano gli incrementi percentuali annuali più consistenti. Le ragioni di questa minore presenza rispetto ad altri segmenti del sistema scolastico sono di diverso tipo. L investimento delle famiglie nel secondo ciclo di istruzione è naturalmente correlato con le diverse caratteristiche dei processi di scolarizzazione nei paesi di origine (in alcuni dei paesi di provenienza l accesso all istruzione secondaria è un esperienza tendenzialmente universalistica, in altri è ancora riservato alle élites sociali). Inoltre e soprattutto le ragioni si trovano nel livello di stabilizzazione ed integrazione delle famiglie e dei minori stessi. Lo scarto tra i minori di provenienza straniera tra i 14 e i 18 anni che risultano essere presenti in Italia e i coetanei iscritti a scuola 3 si concretizza nella persistenza e incremento di fenomeni di abbandono precoce degli studi (gli studenti stranieri si fermano per la maggior parte alla scuola dell obbligo) e di dispersione, abbandono e insuccesso scolastici nelle scuole secondario di II grado. Il numero di ripetenti stranieri aumenta infatti al crescere del livello scolastico (dallo 0,9% nella scuola primaria al 9,3% nella secondaria di II grado), così come la percentuale di dispersione ed abbandono scolastico, confermando un percorso scolastico più problematico degli studenti stranieri rispetto agli italiani Il fenomeno della mancanza di regolarità tra gli studenti stranieri si evidenzia a partire dai 12 anni, ed è legato in buona parte a difficoltà di conoscenza della lingua italiana e a problemi di integrazione sociale. Al termine dell anno scolastico gli studenti stranieri ammessi alla classe successiva presentano un tasso di passaggio che si differenzia, già nelle scuole primarie, di circa 1 punto in meno rispetto a quello degli studenti italiani; questo divario cresce poi fino a circa 10 punti nelle scuole secondarie di I grado e a 16 nella scuola secondaria di II grado Si evince, inoltre, che nelle scuole secondarie di II grado il numero di iscritti stranieri è maggiore nelle scuole finalizzate all inserimento diretto nel mondo del lavoro e restano pochi coloro che si iscrivono ad un liceo: il 79% segue infatti un corso di studi negli istituti Tecnici/Professionali, dove sono presenti circa 10 stranieri su 100 alunni. Si tratta di una sorta di segregazione formativa che non è stata finora oggetto di attenzione da parte delle policies scolastiche nazionali ma che potrebbe assumere in futuro una valenza significativa. Lo scenario sin qui delineato mostra dunque come emerga con insistenza sul territorio nazionale e ancora di più a livello locale l esigenza di dare risposta a specifiche esigenze educative e di inserimento nella comunità dei minori extracomunitari e come l impatto provocato dall inserimento degli studenti stranieri nelle nostre scuole è stato ed è caratterizzato da luci e ombre e richieda una serie di azioni diverse sul piano burocratico, relazionale, didattico e comunicativo. La scuola costituisce invece un ambito privilegiato di intervento per i processi di inclusione sociale di minori stranieri e necessita dunque di interventi focalizzati da un lato sul livello didattico ed educativo (inserimento nella classe d entrata, definizione di curricula adatti alle conoscenze e competenze dello studente) e dall altro sull accoglienza, accompagnamento e promozione del benessere degli alunni/e attraverso azioni di orientamento e prevenzione della discriminazione con il coinvolgimento delle famiglie. Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

6 Tali bisogni sono inevitabilmente particolarmente sentiti nelle Province di Milano, Roma e dell Aquila dove, come mostrano i dati presentati, i ragazzi/e stranieri rappresentano un alta percentuale del totale degli alunni. Nella Provincia dell Aquila, peraltro, in un tessuto sociale colpito da un evento distruttivo, l integrazione di alunni/e richiede una pianificazione di interventi mirati. A ciò si aggiunge infine negli ultimi anni una contrazione delle risorse umane e finanziarie a disposizione delle scuole per dotarsi di adeguati strumenti di didattica interculturale Descrizione delle attività progettuali proposte Descrivere la proposta progettuale, individuando le azioni, gli obiettivi e le modalità operative per la realizzazione degli interventi. Massimo 2 pagine Al fine di rispondere ai bisogni e problematiche delineate nella sezione 3.1, il progetto IDEE Integrazione, Diritti ed Educazione contro l Esclusione propone nelle Province di Milano, Roma e l Aquila un percorso pilota ed innovativo di accoglienza che, valorizzando le attività di promozione dell intercultura e il rapporto dell alunno e della sua famiglia con la realtà scolastica, prevede interventi di educazione ai diritti di cittadinanza, centrati sul principio di non discriminazione, inclusione e partecipazione, e di valorizzazione della genitorialità quale risorsa fondamentale per il raggiungimento del successo scolastico. L idea alla base del progetto è infatti che la scuola sia un motore strategico di cambiamento degli atteggiamenti e dei comportamenti della società civile relativamente ai temi inerenti la coesione sociale. IDEE propone dunque una proposta formativa ed informativa diretta agli attori della scuola e ai suoi interlocutori sul territorio, in primis le famiglie, per favorire dialogo interculturale, scambio, confronto e contrastare i rischi di esclusione e discriminazione. L obiettivo specifico di IDEE è promuovere l inserimento e l inclusione di minori provenienti da paesi terzi (con particolare attenzione ai minori arrivati recentemente in Italia) favorendo processi di socializzazione interculturale, contrasto ai pregiudizi, informazione, supporto legale e accompagnamento alla genitorialità, a partire dalla scuola come luogo di riferimento e mediante un approccio metodologico innovativo e l utilizzo di strumenti informativi e multimediali. IDEE lavorerà specificatamente con istituti scolastici secondari di II grado (classi I- IV) delle Province di Milano, Roma e l Aquila, prevedendo nello specifico percorsi integrati educativi, di supporto genitoriale e legale ovvero di accoglienza, accompagnamento e inclusione per alunni/e stranieri, nonché iniziative nazionali e locali di sensibilizzazione, comunicazione ed animazione, considerando la scuola come luogo deputato a favorire confronto e dialogo in un ottica di serena e consapevole convivenza delle differenze e contribuendo a favorire l inserimento e un buon esito scolastico e a promuovere scambio e dialogo tra alunni/e di diversa provenienza, per contrastare rischi di discriminazione ed esclusione e contribuire nel lungo periodo alla lotta alla dispersione e abbandono scolastico tra gli studenti stranieri. Il progetto IDEE si propone dunque come un programma pilota innovativo per l integrazione dei minori stranieri in quanto: -favorisce l integrazione dei minori stranieri a partire dalla scuola, intesa come ambito privilegiato per promuovere l inclusione e la coesione sociale e dal quale partire per diffondere innovazione e comportamenti corretti e rispettosi dei diritti all interno della Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

7 società intera - valorizza percorsi integrati di accoglienza e di inserimento degli alunni extracomunitari e delle loro famiglie che tengano conto dei diversi aspetti legati all inclusione, in un approccio olistico al fenomeno: da quello relazionale nel gruppo classe e tra i pari nella scuola, a quello relazionale con le famiglie, a quello amministrativo e giuridico per assicurare l accesso ai servizi e la tutela dei diritti a ciascun allievo, affiancando tali servizi a quelli pedagogici ed educativi già offerti dalle scuole. Il fine è dunque quello coinvolgere tutte le necessarie professionalità per favorire l inserimento e il buon esito scolastico nell ambito di un sistematico coinvolgimento dei tre livelli interessati dal fenomeno dell inclusione sociale dei minori stranieri, ovvero i minori stessi, le loro famiglie e il mondo della scuola. - promuove e rafforza una rete, sia a livello locale sia nazionale, di attori che si occupano di progettualità rivolte ai minori e ai cittadini stranieri, rafforzando dunque un linguaggio comune tra quanti sono impegnati sul tema dell integrazione tra le culture: enti pubblici territoriali e nazionali, scuole, realtà associative e terzo settore, Università e Uffici Scolastici, altri servizi istituzionali. Ciò significa che nel progetto trovano spazio i punti di vista, le esperienze, ecc. di tutti gli attori coinvolti nelle tematiche progettuali e che IDEE stimola la circolazione e lo scambio di informazioni relative all integrazione, contribuendo nel breve e lungo periodo a migliorare il coordinamento ai diversi livelli di gestione delle politiche di integrazione. -utilizza strumenti informatici e multimediali a supporto delle azioni previste (formazione, informazione, disseminazione, networking, ecc.), quali piattaforma on-line, per la formazione a distanza e ambienti interattivi quali blog, video blog, forum, chat, e- newsletter, ecc., così da raggiungere e coinvolgere in maniera efficace i destinatari diretti ed indiretti del progetto -utilizza un approccio pedagogico innovativo basato sui diritti e dunque della Convenzione ONU sui Diritti dell Infanzia, da utilizzare come strumento di lettura delle dinamiche esistenti nelle classi e nei territori, della lotta alla discriminazione e della promozione di pari accesso ai diritti -promuove una campagna di comunicazione ed interventi di animazione a livello nazionale e locale nei 3 territori provinciali, al fine di sensibilizzare, mediante l uso di strumenti e canali diversificati ed innovativi (radio, ecc.), i minori beneficiari nonché tutti gli altri destinatari del progetto, quali famiglie, docenti, ecc. Destinatari diretti del progetto IDEE sono nello specifico: 15 istituti scolastici in totale nelle Province di Milano, Roma e l Aquila, per un totale di circa 200 studenti/esse e 30 docenti Minori stranieri: si prevede circa il 70% (circa 140) di minori immigrati coinvolti nel progetto Circa 60 famiglie di minori stranieri Istituzioni ed enti interessati dalle tematiche progettuali e che concorrono a favorire sui diversi territori l integrazione degli alunni/e stranieri e delle loro famiglie: Uffici scolastici regionali/provinciali, ecc. Destinatari indiretti del progetto IDEE sono Ragazzi/e, docenti, dirigenti scolastici e personale ATA delle scuole coinvolte, per un totale previsto di circa 2000 persone Circa 130famiglie di ragazzi/e stranieri previste Associazioni di genitori e associazioni che lavorano nelle tematiche Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

8 dell immigrazione e/o con minori Istituzioni locali, regionali e nazionali e Centri di aggregazione giovanili Ai fini di una realizzazione efficace ed efficiente delle attività progettuali, l UPI provvederà, nelle prime fasi del progetto, ad avviare il coinvolgimento del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca, in modo che questo possa fornire il suo patrocinio all iniziativa. Di seguito, sono dettagliate le attività progettuali previste nei 6 Work Package: WP 1 TAVOLI DI LAVORO (Mesi 1-5) Costituiti dai partner (UPI e Province), dagli associati e dagli altri organismi coinvolti nelle attività e/o tematiche (Università, Uffici Scolastici e associazioni coinvolte nella implementazione delle fasi progettuali), svolgeranno le seguenti azioni: ricognizione iniziale delle esperienze in atto nelle Province, al fine di identificare e scambiare buone prassi; analisi del ruolo della scuola nel favorire l integrazione del tessuto sociale italiano dei minori extracomunitari; diffusione dei risultati progettuali; scambio di esperienze, buone prassi e proposte per garantire la sostenibilità del progetto ed il trasferimento e messa a sistema della iniziativa pilota. I Tavoli saranno coordinati dall UPI con un referente scientifico e un referente degli aspetti/lavori istituzionali. I Tavoli di lavoro si incontreranno a Roma 2 volte WP 2 PERCORSI DI FORMAZIONE (mesi 1-5) Sono finalizzati a promuovere consapevolezza dei diritti e nuove dinamiche relazionali fondate su questi ultimi e in particolare a favorire una riflessione sull attuazione del principio di non discriminazione e sui processi di inclusione sociale dei migranti sia all interno della scuola, sia nei loro diversi contesti di riferimento. I fase: Laboratori sulla Convenzione ONU sui Diritti dell Infanzia (CRC Convention on the Rights of the Child) per dirigenti scolastici, docenti e studenti (mesi 1-5). La formazione sarà realizzata parallelamente con i docenti e studenti. Con i docenti (2 incontri di 2 ore ciascuno in ciascuna delle 15 scuole coinvolte, per un totale di 60 ore di formazione) si condividerà l approccio pedagogico centrato sui diritti a partire da un utilizzo della CRC come strumento di lavoro a scuola. L approfondimento della CRC è uno strumento di lettura delle dinamiche esistenti all interno della classe e nel territorio e permette di evidenziare quelle che ostacolano un eguale accesso ai diritti. La formazione con i ragazzi (4 incontri di 2 ore ciascuno in ciascuna delle 15 scuole coinvolte, per un totale di 120 ore) ha come obiettivo la conoscenza della CRC e dell attuazione del diritto all educazione. II fase: Laboratori applicativi - ideazione di una pubblicazione (mesi 2-5) che, attraverso le parole degli alunni/e parli agli adulti di temi attinenti a diritti e pregiudizi. La pubblicazione sarà curata dagli alunni/e con la guida di un editore e di un illustratrice (2 incontri di 2 ore ciascuno in ciascuna delle 15 scuole coinvolte, per un totale di 60 ore). Le attività formative in contesti scolastici saranno realizzate nei 3 territori con due coordinatori locali part time nelle Province di Roma e l Aquila e un coordinatore full time che si occuperà delle azioni sviluppate nella Provincia di Milano nonché di garantire il coordinamento generale delle attività formative realizzate nelle scuole a livello nazionale Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

9 Tutte le attività in classe saranno supportate dall uso di strumenti informativi e multimediali innovativi e vicini al mondo dei ragazzi/e, ovvero: piattaforma on-line per la formazione a distanza e lo scambio di idee, impressioni, proposte, ecc. tra i docenti e tra i ragazzi/e, blog, video blog, forum, chat, e-newsletter. Nel quadro del WP2 verranno dunque realizzate in totale 12 ore di progettazione, 240 ore di formazione (60 ore con i docenti e 180 con alunni/e di 15 scuole nelle 3 Province). Per la realizzazione della formazione,ci si avvarrà della consulenza diretta di un equipe di pedagogisti, esperti e formatori con esperienza pluriennale in attività educative in contesti scolastici. WP 3 SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ (mesi 1-5) Le attività di supporto alla genitorialità mirano a sostenere i genitori dei minori stranieri, con particolare riferimento ad alunni di recente immigrazione, attraverso un servizio informativo e percorsi individualizzati di presa in carico in ambito scolastico. Le attività di sostegno riguarderanno dunque il percorso di integrazione nel tessuto sociale, fornendo attività di segretariato sociale e orientamento sul territorio, partendo dalla quotidianità dei rapporti scolastici, e nello specifico saranno previste: Attività informative per le famiglie: orientamento e accompagnamento ai servizi del territorio in particolare in ambito sociale, sanitario, scolastico e abitativo. Incontri individuali: servizio di sostegno alla genitorialità per favorire l acquisizione di strumenti necessari ad affrontare i problemi che le famiglie incontrano con i propri figli nel percorso immigratorio e di integrazione. In particolare si intende favorire relazioni positive genitori-figli, attraverso la diffusione di una cultura dei diritti dell infanzia e dell adolescenza e di prevenzione alla esclusione sociale e alla violenza Attività dirette a facilitare il rapporto tra la scuola e le famiglie di alunni stranieri con recente percorso migratorio. A livello nazionale saranno realizzati colloqui individuali (circa 75, 25 in ciascuna Provincia) con le famiglie che ne faranno richiesta o che verranno segnalate dalla scuola. Saranno elaborati e compilati schede di intervento e questionari di valutazione. Le attività faranno uso di mediatori culturali e saranno sviluppate nei 3 territori provinciali da Associazioni operanti nel settore identificate ad avvio progetto (cfr. sezione 3.3), sotto il coordinamento scientifico di UPI. Tutte le attività saranno supportate dall uso di strumenti informativi e multimediali innovativi che possano favorire l incontro e lo scambio tra i genitori dei minori stranieri e tra questi e i professionisti coinvolti nel sostegno alla genitorialità, ovvero: piattaforma online per lo scambio di idee, impressioni, proposte, ecc, forum, chat, e-newsletter. WP 4 SUPPORTO LEGALE (mesi 1-5) Le attività di informazione, orientamento e consulenza legale intendono favorire una piena integrazione delle famiglie di recente immigrazione nel contesto sociale di riferimento, anche attraverso l integrazione scolastica dei minori, le cui necessità sono presumibilmente rivolte all'integrazione sociale, in coordinamento con i servizi sociali del territorio, e dovrebbero riguardare il rinnovo del permesso di soggiorno, la richiesta del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo e di cittadinanza, legalizzazione titoli di studio, ecc. Un esperto legale sarà disponibile per colloqui con gli operatori scolastici e con le Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

10 famiglie di minori extracomunitari che presentano problematiche legate al loro soggiorno in Italia(supporto amministrativo/burocratico e tutela giurisdizionale dei diritti). Nello specifico, sono previste le seguenti attività: Consulenza legale a minori e famiglie su segnalazione della scuola e orientamento legale per personale docente e amministrativo delle scuole coinvolte nel progetto: un consulente legale sarà disponibile per i colloqui orientativamente 2 ore a settimana in ogni territorio di riferimento. Gli incontri di consulenza dovrebbero essere organizzati nelle sedi delle associazioni partner del progetto, mentre gli incontri di orientamento dovrebbero avvenire nelle scuole stesse. Casi particolarmente vulnerabili verranno segnalati ad avvocati volontari per la presa in carico e l assistenza legale, anche in via giudiziale. Incontri di informazione per famiglie e personale docente ed amministrativo delle scuole: un esperto legale sarà disponibile su richiesta della scuola per incontri informativi sulla normativa in materia di immigrazione e cittadinanza, rivolti a gruppi di famiglie e operatori scolastici. Saranno utilizzati i seguenti strumenti di rilevazione: database statistico per determinare l'utenza, database della casistica, database degli interventi con relativi servizi del territorio coinvolti. Saranno elaborati e compilati schede di intervento e questionari di valutazione. Tutte le attività saranno supportate dall uso di strumenti informativi e multimediali innovativi che possano favorire l incontro e lo scambio tra i genitori dei minori stranieri e tra questi e i professionisti coinvolti nel supporto legale, ovvero: piattaforma online per lo scambio di idee, impressioni, proposte, ecc, forum, chat, e-newsletter. Le attività del WP4 saranno realizzate da UPI, Anche per la realizzazione delle attività di supporto legale si prevede la figura di Mediatori culturali WP5 CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE E DISSEMINAZIONE (mesi 1-5) Una campagna di comunicazione e disseminazione sarà realizzata per l intera durata del progetto sia a livello nazionale nei 3 territori coinvolti sia a livello locale in ciascuno di questi, al fine di sensibilizzare i minori beneficiari del progetto ma anche tutti gli altri soggetti coinvolti in esso (famiglie, docenti, istituzioni, ecc.) sul progetto e in particolare sulle tematiche dell inclusione, lotta alla discriminazione, ecc. Il WP5, di titolarità UPI con la collaborazione di tutti i partner, prevede azioni quali ad esempio: Elaborazione linea grafica del progetto, da utilizzare su qualsiasi documento relativo ad IDEE (carta intestata, depliant convegno finale, ecc.) Convegno finale, finalizzato alla diffusione dei risultati progettuali e con la partecipazione del partenariato ed associati, referenti del Ministero dell Interno, MIUR e altri Ministeri interessati, Uffici Scolastici Regionali e Provinciali, settore sociale, associazioni di genitori, ecc. nonché di rappresentanti di alunni/e che avranno preso parte alle attività progettuali, dei loro docenti e delle famiglie. Una sessione specifica è dedicata ai ragazzi/e, i quali presenteranno il loro punto di vista sui temi attinenti a diritti e pregiudizi. Sarà inoltre presentata nel Convegno la proposta operativa emersa dai Tavoli del WP1 sul tema del ruolo della scuola nell'accogliere modelli integrati di risoluzione del problema. Conferenze/Comunicati stampa nelle Province coinvolte Disseminazione dei risultati progettuali nei territori coinvolti e a livello Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

11 nazionale/europeo (spazio dedicato/pubblicazione notizie sui siti web dei partner e degli organismi coinvolti nel progetto, pubblicazione notizie su newsletter dei partner e organismi coinvolti nel progetto, ecc.) Incontri e scambio di esperienze, buone prassi, ecc. tra tutti i soggetti coinvolti (scuole, famiglie, associazioni, ecc.) attraverso una piattaforma on-line e ulteriori strumenti quali blog, video blog, chat, forum, e-newsletter, al fine di favorire la disseminazione dei risultati, il networking e il dialogo Campagna di comunicazione radio, con spot destinati veicolare al grande pubblico (minori, famiglie, ecc.) il messaggio della inclusione, non discriminazione, rispetto dei diritti, ecc. Realizzazione di uno speciale TV sul progetto e sulle tematiche da esso affrontate, con testimonianze dirette dei soggetti coinvolti DVD destinato alle scuole contenente tutte lo speciale TV, gli spot radio e altro materiale utile in particolare ai docenti e dirigenti scolastici per proseguire anche dopo la fine del progetto il percorso di in-formazione e sensibilizzazione finalizzato all inclusione scolastica dei minori stranieri Azioni locali di animazione in ciascuna delle 3 Province coinvolte WP6 GESTIONE, COORDINAMENTO, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO (mesi 1-7) L UPI, in qualità di capofila, si occuperà della gestione complessiva del progetto, del coordinamento del partenariato e del monitoraggio e valutazione delle attività, con la collaborazione di tutti i partner. A questo proposito, l UPI presiederà il Comitato di Pilotaggio UPI -Province, il quale si occuperà di supervisionare l andamento del progetto e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il Comitato si riunirà a Roma 3 volte durante il progetto e lavorerà a distanza ( /telefono) per l intera durata del progetto. Relativamente alle azioni di monitoraggio e valutazione, esse si distinguono in: - attività di monitoraggio e valutazione del progetto: all avvio del progetto, sarà elaborato un Piano di monitoraggio e valutazione contenente la metodologia e gli strumenti di indagine da utilizzare (es. schede utenti delle attività di supporto alla genitorialità e di supporto legale). Il monitoraggio e la valutazione rappresentano strumenti di documentazione, acquisizione di conoscenza per tutte le attività del progetto e allo stesso tempo uno strumento per assicurare l accountability (responsabilità) dei partner e dei soggetti che partecipano alle attività e di empowerment (rafforzamento) per i soggetti coinvolti. Un report finale di valutazione evidenzierà, tra gli altri, l impatto delle attività sui relativi destinatari nonché le possibilità di trasferimento e messa a sistema dei risultati progettuali in altri istituti scolastici e/o territori provinciali e livello nazionale - attività di monitoraggio e valutazione delle attività educative alla fine di ogni ciclo di laboratorio verrà effettuata una valutazione a cura dei formatori. Una valutazione delle attività verrà richiesta anche ai docenti e alunni/e coinvolti/e Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

12 4.3. Modalità di attuazione della rete territoriale Descrivere se e come nella pratica sarà attivata la rete territoriale, ovvero descrivere quella già esistente. Massimo 1 pagina. La rete costituita dai diversi soggetti interessati dalle tematiche progettuali (istituzionali, del terzo settore, ecc.) sarà attivata a livello nazionale e a livello locale nelle 3 Province. Relativamente alla rete nazionale, il progetto si inserisce nel quadro della collaborazione tra il Ministero dell Interno e il Ministero dell Istruzione, Università e Ricerca. Inoltre, l UPI provvederà ad avvio progetto a sancire la collaborazione con il MIUR in modo che questo possa conferire il suo patrocinio al progetto per le attività realizzate in contesti scolastici e per il Convegno finale. In secondo luogo, i lavori dei Tavoli del WP1 promuoveranno un coinvolgimento e confronto tra i partner e gli altri stakeholder che a livello nazionale sono coinvolti nel progetto (Università, associazioni, etc.), in modo da favorire il dialogo e la concertazione tra i vari soggetti interessati dall ambito dell integrazione e inserimento sociale dei ragazzi/e stranieri e dal mondo della scuola. A livello territoriale, ciascuna Provincia rafforzerà la rete di soggetti coinvolti direttamente e indirettamente nel progetto e provvederà dunque a gestire i rapporti con istituti scolastici, Uffici scolastici Provinciali/Regionali, associazioni. Il progetto a livello territoriale intende favorire il lavoro in rete dei singoli soggetti coinvolti con le loro specifiche competenze al fine di sviluppare un percorso integrato di accompagnamento valorizzandone i diversi aspetti, sin dal lavoro delle scuole, che offrono servizi di inserimento principalmente legati all insegnamento dell italiano per minori e loro famiglie. In particolare, le associazioni che lavoreranno sul sostegno alla genitorialità e all orientamento ai servizi al sostegno legale in un ottica di percorso integrato e multidisciplinare, saranno identificate all avvio del progetto nei 3 territori, sulla base delle collaborazioni già avviate dalle Province e soprattutto in base ai seguenti criteri, coerentemente con le azioni da sviluppare: associazioni che abbiamo un ruolo attivo e riconosciuto a livello locale e/o nazionale di tipo pluriennale. In particolare, si pensa ad associazioni che sperimentano ed elaborano laboratori di modelli culturali e di intervento che si fondano su modelli clinici educativi centrati sulla tutela del bambino/a, ed offrano servizi alle famiglie anche promuovendo attività sperimentali di genitorialità positiva. associazioni che abbiano sviluppato una forte competenza in ambito giuridico: attività di consulenza, informazione, ricerca e formazione su tematiche legali riguardanti minori a rischio di marginalità sociale. Relativamente agli istituti scolastici che parteciperanno nel progetto, saranno identificate dalle Province partner sulla base delle collaborazioni già avviate con scuole del territorio che presentano una presenza significativa di alunni/e extracomunitari/e con percorsi migratori recenti e che si trovano dunque a dover affrontare più di altre le problematiche relative all inclusione sociale, successo scolastico, ecc. Nella fase di progettazione dei percorsi formativi (WP2) saranno analizzati le caratteristiche e i bisogni dei beneficiari delle azioni (docenti, studenti, famiglie). Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

13 4.4. Tempistica della realizzazione Rappresentazione grafica del calendario delle attività mediante diagramma di GANTT (servirsi dell Allegato 3 al presente modello: Tempistica per la realizzazione ) Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

14 Descrizione dell iter amministrativo Indicare i provvedimenti e pareri eventualmente necessari per lo start-up e le autorità/organismi di rilascio nonché le eventuali criticità riscontrabili in fase di avvio ed in corso d opera. Non sono richiesti per lo start up del progetto pareri o provvedimenti vincolanti di autorità esterne. L UPI, all avvio del progetto, provvederà in qualità di capofila a siglare accordi interpartenariali con ciascuna delle Province le quali hanno in ogni caso già firmato in fase di progettazione la lettera di adesione e impegno al progetto. Contemporaneamente, provvederà a siglare l accordo sia con il soggetto individuato per la realizzazione delle attività tecniche (cfr. sezione 7.1) sia con il MIUR. Le Province provvederanno all approvazione del progetto da parte della Giunta. A seguito dell approvazione del progetto, saranno immediatamente avviati i contatti con i diversi enti coinvolti nel progetto quali Università, Associazioni e Uffici Scolastici Provinciali/Regionali, al fine di ufficializzare il loro coinvolgimento nelle azioni. Le Province provvederanno contestualmente a contattare e coinvolgere gli istituti scolastici nel progetto al fine di favore la partenza tempestiva delle attività Descrizione dei risultati attesi Descrivere i risultati attesi dal progetto coerentemente con gli obiettivi dell azione e della priorità della programmazione di riferimento. Massimo 1 pagina Nell ambito della Priorità 1/Azione 6 Programmi innovativi per l integrazione, il progetto IDEE intende sviluppare i seguenti risultati e prodotti: Risultati attesi: confronto e scambio di informazioni promossi tra amministrazioni provinciali, istituzioni regionali/nazionali, istituzioni scolastiche, Università, associazioni e gli altri attori coinvolti nel progetto sulle tematiche dell integrazione scolastica dei minori stranieri alunni/e e loro docenti in-formati e coinvolti attivamente in una riflessione e confronto sul principio di non discriminazione; contributo al superamento di situazioni di esclusione e discriminazione presenti nella scuola che colpiscono le fasce più vulnerabili per evitare che la differenza si trasformi in disuguaglianza; contributo alla realizzazione del processo di integrazione dei cittadini extracomunitari, offrendo al personale delle istituzioni scolastiche e alle famiglie segnalate dalle scuole, assistenza e supporto da parte di operatori specializzati in questioni legali attinenti alla migrazione di cittadini extracomunitari; contributo a rafforzare la funzione genitoriale nel processo di inclusione di Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

15 minori extracomunitari con recente percorso migratorio; opinione pubblica sensibilizzata sul tema della lotta al pregiudizio e agli stereotipi promuovendo una maggiore conoscenza della complessità dell integrazione di minori extracomunitari. Informazioni relative all integrazione diffuse e scambiate tra i diversi stakeholder (autorità locali, scuole, associazioni, ecc.) Coordinamento e dialogo tra i diversi soggetti coinvolti nella gestione delle politiche dell integrazione promossi Prodotti principali: Tavoli di lavoro con partner, USR Lazio, Lombardia e Abruzzo,Università, associazioni, ecc. sulle tematiche progettuali Percorsi di formazione con docenti (2 incontri di 2 ore in ciascuna scuola) Percorsi di formazione con ragazzi/e (4 incontri di 2 ore in ciascuna scuola) Laboratori applicativi per ideazione pubblicazione (2 incontri di 2 ore in ciascuna scuola) 2500 copie pubblicazione a cura dei ragazzi/e coinvolti/e nel progetto sul tema della non discriminazione 1 Convegno finale Colloqui individuali di sostegno alla genitorialità con famiglie nelle scuole Colloqui di supporto legale con famiglie e operatori scolastici Incontri del Comitato di Pilotaggio 2 Report finali di valutazione: delle attività progettuali nel loro complesso e delle attività educative Indicatori Completare la tabella utilizzando gli indicatori già previsti dalla programmazione annuale di riferimento (se pertinenti) e/o prevederne ulteriori ritenuti significativi. Descrivere inoltre nella sezione a piè di pagina le procedure previste per garantirne il monitoraggio. Indicatori Valore atteso al Unità di misura di realizzazione 31/06/2011 Interventi formativi attivati N 9 percorsi formativi (3 in ciascuna Provincia) Minori di istituti scolastici N Circa 200 secondari di II grado che beneficiano della formazione Minori stranieri di istituti % Circa 70% del totale scolastici secondari di II grado che beneficiano della formazione Docenti di istituti scolastici N Circa 30 secondari di II grado che beneficiano della formazione Istituti scolastici secondari coinvolti nel progetto N 15 Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

16 Ore di formazione con N 180 ragazzi/e Ore di formazione con N 60 docenti Studenti/esse,docenti, N Circa 2000 dirigenti scolastici, personale ATA di istituti scolastici secondari di II grado raggiunti dal progetto e sensibilizzati sulle tematiche Partecipanti convegno finale N Circa 70 (50% immigrati) Famiglie di minori stranieri Circa 60 coinvolte nel progetto colloqui realizzati nei percorsi N circa 75 colloqui di supporto genitoriale consulenze legali con N circa 75 colloqui operatori scuole e famiglie Famiglie di minori stranieri N Circa 130 raggiunte dal progetto Incontri dei Tavoli di Lavoro N 3 Indicatori Valore atteso al Unità di misura di risultato 31/06/2011 Incremento delle occasioni di % 30 scambio culturale Incremento della % 30 consapevolezza dei minori dei principi di non discriminazione, uguale accesso ai diritti, ecc. Incremento del supporto alle % 10 famiglie di minori stranieri di istituti scolastici di II grado Miglioramento delle conoscenze e della diffusione/scambio delle % 10 informazioni relative all integrazione Indicatori Valore atteso al Unità di misura di impatto 31/06/2012 Incremento del grado di % 15 inserimento dei minori straneri coinvolti nel progetto negli istituti scolastici di II grado Miglioramento delle politiche, delle procedure, dei programmi di integrazione % 10 Miglioramento del coordinamento ai diversi livelli di gestione delle politiche di % 10 Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

17 integrazione. Descrivere le procedure previste per garantire il monitoraggio degli indicatori individuati In merito agli indicatori di realizzazione verranno analizzati, tra gli altri, i programmi (relativo ammontare di ore) e i registri dei percorsi di formazione e laboratori attivati nelle scuole con ragazzi/e e docenti; le schede di intervento predisposte nel quadro dei colloqui di sostegno alla genitorialità e di supporto legale; la lista dei partecipanti ai Tavoli di Lavoro e al convegno finale. In merito agli indicatori di risultato saranno analizzati, ad esempio, i questionari di valutazione della formazione/laboratori compilati dai docenti e studenti/esse e quelli compilati dalle famiglie nel quadro delle azioni di supporto legale e alla genitorialità, mentre per gli indicatori di impatto si provvederà, in sede di valutazione finale, ad esplorare nei 3 territori provinciali l andamento del processo di integrazione dei minori stranieri coinvolti nel progetto e della cooperazione tra i diversi soggetti coinvolti a livello territoriale nella gestione di politiche ed iniziative a loro favore (interviste a testimoni privilegiati, verifica dell intenzione di avviare atti o progetti anche congiuntamente, ecc.) 5. Inquadramento strategico programmatico delle attività previste 5.1. Inquadramento delle attività del Fondo Indicare la Priorità, l Azione e le attività di riferimento come riportato nello schema sottostante. Si rimanda alla Decisione della Commissione 2007/3926/CE per la consultazione delle Priorità. Evidenziare nella sezione a piè di pagina la coerenza delle attività proposte con le azioni oggetto dell avviso e, ove possibile, le eventuali sinergie con altre azioni previste dal medesimo Programma annuale. Massimo 1 pagina. PRIORITÀ n. 1 PRIORITÀ SPECIFICA n. 1, 3 e 5 Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

18 Azione Azione 6 Programmi innovativi per l integrazione Attività Utilizzo di strumenti e procedure di intervento innovative finalizzati a facilitare percorsi di inserimento sociale e ad attivare processi di monitoraggio integrati su dati e interventi relativi alle politiche di integrazione. Evidenziare la coerenza delle attività proposte con le azioni oggetto dell avviso e, ove possibile, le eventuali sinergie con altre azioni previste dal medesimo Programma annuale Come già illustrato nella sezione 3.2, il progetto IDEE risponde adeguatamente all Azione 6 Programmi innovativi per l integrazione e in particolare alle Priorità specifiche n 1 Partecipazione come mezzo per promuovere l'integrazione dei cittadini di paesi terzi, n 3 Programmi ed attività di accoglienza innovativi e n 5 coinvolgimento della società ospitante nel processo di integrazione in quanto: - attiva un percorso ed un programma integrato ed innovativo per l integrazione, promuovendo l integrazione di minori stranieri attraverso un approccio olistico al fenomeno ovvero di sinergia dei tre livelli di intervento (servizi alle famiglie, ai docenti e mondo della scuola e ai minori stessi) - utilizza strumenti informatici e multimediali innovativi quali piattaforme on-line per la formazione a distanza, blog, video blog, forum, chat, e- newsletter, ecc. a supporto delle azioni previste di formazione, informazione, disseminazione, networking, ecc. - promuove interventi di accoglienza ed inserimento dei minori stranieri e delle loro famiglie nel contesto italiano, mediante azioni informative/informative e di supporto legale e alla genitorialità realizzate nel contesto della scuola, intesa come motore strategico per promuovere innovazione e inclusione - favorisce la partecipazione, il protagonismo e la cittadinanza attiva dei minori stranieri (e italiani), coinvolti in percorsi in-formativi innovativi e partecipativi e testimoni e autori in prima persona dei temi attinenti ai diritti e alla discriminazione - promuove il coinvolgimento della società ospitante nel processo di integrazione, attraverso iniziative e percorsi destinati alle famiglie e genitori dei minori stranieri, al mondo della scuola e ai diversi attori che in Italia e nei territori partner sono coinvolti nella gestione di politiche e progetti di integrazione (autorità locali, associazioni, ecc.) Il progetto IDEE è comunque coerente con altre Azioni del Programma annuale 2009, come ad esempio: l Azione 2 Progetti giovanili, in quanto coinvolge come destinatari diretti minori stranieri, favorendo, tra gli altri, lo scambio e il confronto tra questi e i coetanei italiani, la consapevolezza dei pari diritti, la lotta alla discriminazione tra i giovani, l inserimento scolastico e la lotta alla dispersione e all abbandono); l Azione 3 Azioni di sensibilizzazione, informazione e comunicazione, in quanto contribuisce, mediante in particolare la formazione basata sull approccio della CRC, a contrastare la Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

19 discriminazione e l esclusione sociale dei minori stranieri e dunque a sensibilizzare le famiglie, l opinione pubblica, ecc. e sviluppare il dialogo interculturale, attraverso ad esempio la realizzazione e diffusione (mediante Casa Editrice) di una pubblicazione illustrata da parte dei ragazzi/e; l Azione 4 Iniziative di mediazione culturale, in quanto prevede la presenza di mediatori culturali nel progetto e promuove dunque sensibilizzazione delle scuole, famiglie, minori, ecc. in merito a tale figura e ai servizi che può offrire; ed infine l Azione 9 Scambio di esperienze e buone pratiche, in quanto prevede nei Tavoli di Lavoro occasioni di incontro e scambio di buone prassi tra i diversi soggetti coinvolti nella tematica dell integrazione dei minori stranieri 5.2. Complementarietà con altri interventi co-finanziati dall Unione Europea e/o con fondi nazionali o regionali Indicare la complementarietà del progetto proposto con altri progetti attuati e co-finanziati con fondi dell Unione Europea e/o nazionali o regionali. Ai fini del completamento della Sezione, inserire la dicitura Non applicabile, qualora non si abbia nulla da dichiarare a proposito. Non applicabile Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

20 6. Quadro finanziario 6.1. Budget dettagliato delle attività proposte Completare la tabella indicando per ogni attività le tipologie di spesa previste ed i relativi importi. Per la compilazione del Budget servirsi dell Allegato 5 al presente Modello: Modello di budget Spese + Costi diretti (CD) + Costi indiretti (percentuale fissa dei CD, stabilita nella convenzione di sovvenzione) + Costi coperti da entrate specifiche (se pertinente) Entrate + Contributo comunitario + Contributi del beneficiario finale e dei partner del progetto (comprese le entrate specifiche di cui al punto IV dell allegato XI della Decisione della Commissione 2008/795/CE) + Contributi di terzi (in tale voce rientra il cofinanziamento pubblico nazionale) + Introiti del progetto = Totale dei costi ammissibili (TCA) = Totale delle entrate Il bilancio deve essere in pareggio, ossia il totale dei costi ammissibili deve essere pari al totale delle entrate. Per la definizione dei costi di cui sopra si rimanda all Allegato XI Regole di Ammissibilità delle Spese del Fondo per l integrazione Decisione 2008/795/CE Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

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