Progetto chiamati per investire

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Progetto chiamati per investire"

Transcript

1 Progetto chiamati per investire 1

2 1 PREMESSA IL PROGRAMMA DI MANDATO IL PIANO DI SVILUPPO PROVINCIALE L ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI GROSSETO Peso a livello regionale e confronti Articolazione per settori e incidenza relativa AGRICOLTURA Filiera cerealicola Filiera zootecnica bovina Filiera zootecnica ovina Filiera ortofrutticola e vivaistica Filiera vitivinicola Filiera olivicola Biomasse a fini energetici MANIFATTURA COSTRUZIONI COMMERCIO ALBERGHI E RISTORANTI SERVIZI ALLA PERSONA SERVIZI ALLE IMPRESE GLI AMBITI DI INTERVENTO Settoriali Agroalimentare Nautica e economia del mare Turismo e marketing territoriale Trasversali Green economy Energie rinnovabili Innovazione amministrativa e E gov L ARTICOLAZIONE TERRITORIALE SEL Albegna - Fiora SEL Amiata Grossetano SEL Area Grossetana SEL Colline Metallifere

3 1 Premessa Il presente documento costituisce una panoramica dei principali contenuti, che saranno oggetto delle attività del progetto, un sintetico excursus attraverso il quadro economico della Provincia di Grosseto. Il documento è rivolto ai facilitatori, che potranno utilizzarlo per la loro preparazione. 2 Il programma di mandato La Provincia di Grosseto con l'esperienza dei patti territoriali ha sviluppato i processi di sviluppo soprattutto nei settori più caratteristici dell economia provinciale, come l agroalimentare e il turismo. Il senso del Patto Territoriale di nuova generazione è quello di rinsaldare il confronto tra i soggetti istituzionali, le organizzazione economiche e le forze sociali nella definizioni di obiettivi di medio termine e di un elenco di progetti in grado di sostanziare concretamente l'idea di un nuovo modello, ricomprendendo le diverse iniziative settoriali, ridando stimoli e dinamismo, fiducia negli investimenti, capacità di reazione maggiore rispetto al naturale evolversi degli eventi. Le linee programmatiche per il mandato amministrativo indicano una prospettiva di azione a 360 sulle materie di competenza della Provincia. Lo sviluppo economico è posto al centro dell azione amministrativa, comprendendo al proprio interno anche l ambiente non come limite ma come dote patrimoniale da poter utilizzare per una nuova stagione di sviluppo. Le linee programmatiche individuano perciò tre principali direttrici di intervento: Welfare locale; Sistema territoriale di qualità per uno sviluppo sostenibile; Investimenti in infrastrutture. Le finalità delle politiche legate al Sistema territoriale di qualità per uno sviluppo sostenibile sono riassunte nel sostegno allo sviluppo rispettando l ambiente ed il territorio ma interpretandolo al contempo come risorsa da valorizzare attraverso una programmazione territoriale equilibrata che lasci spazio all ambiente ed alle attività produttive. Gli interventi prevedono: Innovazione sostegno alle attività produttive; 3

4 Agricoltura ed agroalimentare; Turismo; Distretto delle energie rinnovabili; Programmazione territoriale. In questo periodo il settore turistico è diventato adulto, si è diffuso sul territorio, ha saputo promuovere elementi e specificità, iniziando a integrare diversi settori ed offerte. Il governo locale ha avuto un'efficace capacità di rappresentare i mutamenti della società in un quadro di tenuta sociale e di conservazione dell'identità territoriale in termini di paesaggio e di valorizzazione delle risorse ambientali che costituisce un esempio su cui impostare l azione di governo. 3 Il Piano di sviluppo provinciale Il Piano di Sviluppo Provinciale, che dovrà essere approvato dalla Giunta nei prossimi mesi, costituisce uno dei più importanti documenti di programmazione economica a livello territoriale. In un momento storico difficile per l economia globale che si riverbera a livello locale, la Provincia di Grosseto assegna a questo documento un importanza strategica per il futuro del proprio territorio. Proprio per questo, la Provincia ha l ambizione di tendere alla partecipazione da parte di tutti i soggetti interessati al processo di costituzione delle politiche di sviluppo economico ed ha voluto aprire sul tema un dibattito partecipativo allargato. Il dibattito coinvolgerà tutti gli attori del tessuto economico e produttivo, ma non solo, tutti coloro che risiedono e lavorano in Provincia, perché le scelte strategiche possano nascere dal basso, coniugando le idee e le esigenze di chi ha un sapere generico e non filtrato da interessi specifici (cittadini, studenti, pensionati, ecc.) e chi è portatore di un sapere specifico, ma orientato alla promozione e tutela di aspetti particolari (sindacalisti, associazioni, imprenditori). Cinque saranno gli ambiti di intervento: turismo e marketing territoriale; green economy; agroalimentare; nautica ed economia del mare; innovazione amministrativa (semplificazione, efficienza), e-government. Il piano di sviluppo provinciale non sarà quindi solo il frutto del lavoro di esperti, che si baseranno sulle indicazioni dell Amministrazione provinciale, un documento frutto della burocrazia, ma farà anche riferimento ai suggerimenti che proverranno dall esterno. I risultati di questo processo partecipativo, costituiranno un prezioso contributo per orientare le scelte, che da qui a breve l amministrazione provinciale sarà chiamata a compiere, scelte fondanti per lo sviluppo e la crescita dell economia del territorio provinciale e di conseguenza per il benessere dei cittadini, che vi risiedono e lavorano. 4

5 4 L economia della provincia di Grosseto Il modello di specializzazione produttiva tradizionale del grossetano è incentrato sui servizi, le costruzioni e un peso ancora relativamente importante dell agricoltura, e quindi poco industrializzato. L economia di Grosseto rimane fortemente imperniata sui servizi e sull ambiente, non essendo stata, storicamente, coinvolta, se non in forma molto marginale, nei processi di industrializzazione pesante della dorsale tirrenica toscana (province di Livorno e Pisa) ed avendo quindi sviluppato perlopiù un industria leggera, basata sulle vocazioni locali (l agroindustria, per valorizzare l importante produzione agricola, la cantieristica nautica, in correlazione con il turismo), con l eccezione di una presenza nella chimica di base, localizzata prevalentemente nella zona della piana di Scarlino. La stessa industria delle costruzioni appare fortemente legata, anch essa, al turismo e, quindi, all edilizia abitativa destinata ad usi turistici ed a seconde case. 5

6 nonostante le diseconomie esterne indotte da tali assetti, l economia grossetana, negli ultimi anni, ha sperimentato tassi di crescita molto dinamici, se confrontati con la media regionale e nazionale, colmando una parte importante del gap di sviluppo economico che tradizionalmente la contraddistingue, muovendosi con decisione verso le economie più sviluppate del Centro Nord. Il tasso di crescita medio annuo del PIL provinciale in termini reali, pari al 4,2% nel periodo , è, infatti, il più elevato fra tutte le province toscane, è superiore a quello del Centro Italia (+2,5%) ed è pari più del doppio del valore medio italiano (+1,9%). Di conseguenza, il Pil pro capite provinciale è, al 2009, il 48-esimo posto tra le province italiane, mentre era soltanto al 71-mo posto (quindi in una posizione tipica di una provincia del Sud) nel Negli anni , il tasso di crescita medio annuo del valore aggiunto in termini reali è di 1,5 punti superiore al valore toscano e di 1,4 a quello nazionale. 6

7 4.1 Peso a livello regionale e confronti 7

8 4.2 Articolazione per settori e incidenza relativa I settori produttivi più significativi in provincia di Grosseto, in termini di peso percentuale sono: 1) l agricoltura, che, con un peso percentuale del 36,2% sul totale delle imprese provinciali attive, rappresenta circa tre volte il peso che tale comparto assume in Toscana, ed oltre due volte rispetto alla media nazionale; tale comparto, tuttavia, accusa già da anni una lenta ma costante erosione, poiché costituiva più del 39% del totale delle imprese locali nel ) il comparto dei servizi turistici (alberghi e pubblici esercizi) che rappresenta quasi il 7% del totale delle imprese, ed è superiore del 15,5% dell incidenza media di una regione già intensamente turistica quale la Toscana, ed del 24% di quella nazionale. 3) il comparto della pesca e piscicoltura che, per quanto piccolo numericamente (le imprese provinciali attive sono solo 123) e concentrato territorialmente, tradizionalmente, nell area dell Argentario, di Orbetello e Castiglione della Pescaia, rappresenta il 30% circa di tutte le imprese del comparto attive nell intera regione Toscana, ed ha una incidenza sul totale delle imprese pari a più del doppio della media nazionale. Viceversa, il manifatturiero ha un peso percentuale relativamente modesto (7%) e continua a perdere imprese. L industria delle costruzioni, dal canto suo, pur registrando nel periodo in considerazione una crescita media annua del numero di imprese pari al 2,9%, si colloca, sul 2009, su una incidenza rispetto al totale pari ad appena il 74,7% della media regionale ed all 85% di quella nazionale. Se si riflette sul fatto che le imprese agricole grossetane rappresentano il 22% circa del totale di quelle regionali, le imprese della piscicoltura il 30,4%, mentre le attività manifatturiere, sommate all industria delle costruzioni, a quella estrattiva ed alla produzione e distribuzione di energia, gas ed acqua, rappresentano soltanto il 24,9% del totale regionale, si ha una fotografia immediata delle caratteristiche fondamentali di un economia ampiamente imperniata sulla valorizzazione delle risorse naturali. 8

9 Tav. A Imprese e unità locali per gruppi caratteristici di attività economica con oltre 40 unità locali, al DIVISIONE E GRUPPI CARATTERISTICI DI IMPRESE UNITA' LOCALI IMPRESE UNITA' LOCALI UNITA' LOCALI ATTIVITA' ECONOMICA Attive Attive di cui artig. Attive Attive di cui artig. Attive Valori percentuali sul totale cumulato 01 Agricoltura e caccia ,6% 30,1% 3,7% 30,1% 52 Commercio al dettaglio ,0% 15,8% 2,9% 45,9% 45 Costruzioni ,1% 11,6% 41,8% 57,5% 55 Alberghi e ristoranti ,6% 7,7% 0,7% 65,2% 9

10 70 Attività immobiliari ,0% 3,8% 1,1% 68,9% 74 Altre attività professionali ed imprenditoriali ,5% 2,7% 2,5% 71,7% 50 Commercio autov., motoc. e vend. carbur ,6% 2,7% 6,0% 74,4% 51.1 Intermediari del commercio ,7% 2,3% 0,1% 76,7% 93 Altre attività dei servizi ,5% 2,3% 8,9% 79,0% Commercio all'ingrosso ,9% 2,3% 0,2% 81,3% 15 Industrie alimentari e delle bevande ,8% 2,0% 6,1% 83,3% 92 Attività ricreative, culturali, sportive ,6% 1,8% 0,4% 85,1% NC Imprese non classificate ,2% 1,5% 0,1% 86,6% 60 Trasporti terrestri e mediante condotta ,3% 1,4% 4,4% 88,0% 67 Attività ausiliarie intermediazione finanziaria ,4% 1,4% 0,0% 89,5% 72 Informatica e attività connesse ,8% 0,8% 0,9% 90,3% 28 Fabbricazione prodotti in metallo (escl. 29) ,9% 0,8% 3,0% 91,1% 02 Silvicoltura ,7% 0,6% 1,6% 91,7% 71 Noleggio macchinari, attrezzature, beni ,5% 0,6% 0,1% 92,4% 20 Industrie del legno e prodotti in legno ,6% 0,6% 2,3% 93,0% ,4 Attiv. di supporto e ausiliare ai trasporti ,5% 0,6% 0,5% 93,6% 29 Fab. e installaz. macchine e app. meccan ,6% 0,6% 1,9% 94,1% 35 Fabbricazione altri mezzi di trasporto ,5% 0,5% 1,6% 94,7% 36.1 Fabbricazione di mobili e infissi ,5% 0,5% 1,8% 95,2% 65 Intermediaz. monetaria e finanan. (escl.66) ,0% 0,5% 0,0% 95,7% 05 Pesca, piscicoltura e servizi connessi ,5% 0,4% 1,0% 96,1% 64 Poste e telecomunicazioni ,1% 0,4% 0,0% 96,5% 22 Editoria e stampa ,3% 0,3% 0,8% 96,8% 18 Industria dell'abbigliamento ,3% 0,3% 1,0% 97,2% 85 Sanità e altri servizi sociali ,2% 0,3% 0,0% 97,5% 63.3 Agenzie viaggio e operatori turistici ,2% 0,3% 0,0% 97,7% 80 Istruzione ,2% 0,2% 0,1% 98,0% 33 Fab. apparec. medici, di prec., ottici, orolog ,3% 0,2% 0,9% 98,2% Materiali da costruzione,etc ,2% 0,2% 0,5% 98,4% 14 Altre industrie estrattive ,1% 0,2% 0,1% 98,6% 90 Smaltimento rifiuti solidi, acque di scarico ,1% 0,2% 0,2% 98,8% 17 Industrie tessili ,1% 0,1% 0,5% 98,9% Altre industrie manifatturiere ,1% 0,1% 0,5% 99,1% 31 Fabbr. macchine e apparec. elettrici n.c.a ,1% 0,1% 0,3% 99,2% 10

11 I dati del 2010 sui consumi di energia elettrica confermano la caratterizzazione terziaria dell economia e lo scarso peso dell industria, eccetto la chimica e l agroalimentare. All interno del terziario risaltano i consumi di alberghi e ristoranti (il cuore del settore turistico) e del commercio. Grosseto Inc.% Terziario 358,8 36,6% Domestico 297,3 30,3% Industria 261,5 26,7% Industria chimica 118,7 12,1% Alberghi e ristoranti 93,4 9,5% Commercio 89,6 9,1% Agricoltura 63,2 6,4% Altri servizi vendibili 61,3 6,3% Acquedotti 38,7 3,9% Alimentare 33,1 3,4% Altri servizi non vendibili 30,8 3,1% Illuminazione pubblica 27,3 2,8% Elettricità e gas 24,7 2,5% Pubblica amministrazione 22,6 2,3% Servizi generali agli edifici 18,9 1,9% Materiali da costruzione 17,4 1,8% Comunicazioni 16,3 1,7% Trasporti 10,8 1,1% Il quadro relativo al confronto con la Toscana mostra con evidenza la bassa incidenza dell industria di tutte le tipologia e l incidenza più elevata del terziario (in particolare del servizi vendibili, che comprendono il turismo e il commercio), dell agricoltura e delle utenze domestiche (che comprendono le seconde case). 11

12 Consumi di energia elettrica per settore - anno 2010 Grosseto Toscana Inc.% Inc.% Gr/Toscana Agricoltura 63,2 203,1 6,4% 0,9% 31,1% Industria 261, ,8 26,7% 50,3% 2,3% Manifatturiera di base 137, ,6 14,0% 26,1% 2,3% Manifatturiera non di base 51, ,4 5,3% 20,4% 1,1% Costruzioni 7,6 450,2 0,8% 2,0% 1,7% Energia e acqua 64,3 431,6 6,6% 1,9% 14,9% Terziario 358, ,2 36,6% 32,2% 4,9% Servizi vendibili 278, ,0 28,4% 23,0% 5,4% Servizi non vendibili 80, ,2 8,2% 9,2% 3,9% Domestico 297, ,9 30,3% 16,6% 7,9% Totale 980, ,0 100,0% 100,0% 4,3% 12

13 Consumi di energia elettrica per settore - anno 2010 Valori assoluti in mln di kwh Inc.% Agricoltura 63,2 6,4% Industria 261,5 26,7% Industria chimica 118,7 12,1% Materiali da costruzione 17,4 1,8% Alimentare 33,1 3,4% Meccanica 4,6 0,5% Plastica e gomma 5,9 0,6% Elettricità e gas 24,7 2,5% Acquedotti 38,7 3,9% Terziario 358,8 36,6% Trasporti 10,8 1,1% Comunicazioni 16,3 1,7% Commercio 89,6 9,1% Alberghi e ristoranti 93,4 9,5% Credito e assicurazioni 6,8 0,7% Altri servizi vendibili 61,3 6,3% Pubblica amministrazione 22,6 2,3% Illuminazione pubblica 27,3 2,8% Altri servizi non vendibili 30,8 3,1% Domestico 297,3 30,3% Servizi generali agli edifici 18,9 1,9% 13

14 Esportazioni 2009 per tipologia di prodotti (in milioni di euro e %) Totale esportazioni 159,5 100% prodotti alimentari 39,9 25,0% alimentari 34,7 21,8% bevande 5,2 3,3% tessili e abbigliamento 10,5 6,6% prodotti chimici 80,4 50,4% prodotti in metallo 3,7 2,3% macchinari 8,3 5,2% mezzi di trasporto 4,3 2,7% altri prodotti manifatturieri 6,7 4,2% Totale settori prevalenti 153,8 96,4% 5 Agricoltura GRUPPI CARATTERISTICI DI IMPRESE UNITA' LOCALI ATTIVITA' ECONOMICA Registrate Attive Attive di cui artig. 01 Agricoltura e caccia Silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Industrie alimentari e delle bevande Filiera cerealicola La cerealicoltura rappresenta storicamente una delle produzioni principali del territorio provinciale, con una consistenza nel 2007 di ettari, destinati per il 65% a frumento duro e per il resto a frumento tenero, orzo ed avena (ISTAT, 2008); la coltivazione dei cereali autunnovernini è distribuita in modo omogeneo su tutto il territorio che, notoriamente, per le sue caratteristiche agropedoclimatiche fondamentali risulta particolarmente vocato anche per produzioni di qualità superiore. E appena il caso di ricordare in questa sede come la cerealicoltura maremmana, soprattutto quella della fascia costiera e delle colline interne, abbia storicamente avuto una posizione preminente nell ambito di quella Toscana (e non solo) fino alla fine degli anni ottanta; ma non è forse superfluo rammentare come ciò dipendesse in primo luogo proprio dalle eccellenti caratteristiche qualitative delle rese ottenute e come tutto questo fosse il risultato indiscusso di 14

15 una fortunata combinazione di ambiente, di capacità tecniche e di organizzazione imprenditoriale a monte e a valle del processo produttivo. 5.2 Filiera zootecnica bovina Sul territorio provinciale la presenza dell allevamento bovino, sia esso più specificatamente orientato verso il latte o verso la produzione di carne, è senz altro tradizionale - se non addirittura storico - ed è diffusamente percepito come un alternativa possibile e valida economicamente soprattutto per le aree interne, ma non mancano insediamenti produttivi anche nelle aree costiere; ad oggi, sono presenti 167 aziende iscritte al 2007 alla Camera di Commercio (Camera di commercio, 2007) ed Aprozoo stima il patrimonio bovino al 2006 pari a capi di cui 5120 vacche da latte, con una produzione destinata all alimentazione umana in quintali di latte (Aprozoo, 2006); le aziende zootecniche bovine non sono distribuite omogeneamente sul territorio provinciale e si concentrano prevalentemente nell area delle pianure costiere e delle colline interne. Gli intervistati hanno unanimemente illustrato la situazione del comparto zootecnico bovino come particolarmente difficile, specialmente nel settore da latte; in particolare, si è nuovamente lamentata una eccessiva lentezza nel ricambio generazionale, con conseguente diffusa presenza di allevatori anziani, o già pensionati, e si è segnalata la recente conversione delle aziende zootecniche (quindi anche delle strutture murarie in precedenza costituite dalle stalle) in 15

16 agriturismi; in particolar modo per ovviare alla relativamente scarsa economicità dell indirizzo produttivo ed ancor più all alto carico di lavoro e alla necessità di manodopera costantemente presente che caratterizzano questa attività. 5.3 Filiera zootecnica ovina L ovinicoltura riveste nella Provincia di Grosseto un ruolo assolutamente prioritario, sia per il peso economico che la filiera nel suo complesso ricopre, sia per la sua inevitabile vocazione a valorizzare anche le zone più marginali dal punto di vista produttivo, sia infine per il notevole ruolo agroambientale che potrebbe ulteriormente assolvere. Alla fine dell anno 2007 erano registrate alla Camera di Commercio di Grosseto 470 aziende zootecniche ovine ed il patrimonio censito al 2006 (Aprozoo, 2006) risultava di capi, di cui pecore da latte (per una produzione complessiva di poco inferiore a 45 mila tonnellate di latte); nel corso degli ultimi vent anni il settore è stato caratterizzato da una progressiva diminuzione del numero di aziende accompagnata da una lieve crescita del numero dei capi allevati. Anche per questo comparto gli operatori del settore direttamente intervistati hanno rappresentato la situazione come particolarmente difficile, dovendo scontare una carenza di 16

17 imprenditori giovani e una massiccia presenza di allevatori, spesso anziani, con scarsa propensione all innovazione, fattore spesso imputato anche alla scarsa attenzione riservata al settore dalle politiche comunitarie ed alla difficile negoziazione che accompagna in Toscana l accordo sul prezzo del latte ovino. Le forme di allevamento sono in massima parte assai tradizionali, principalmente di tipo pascolivo, sia per l orientamento da carne che da latte, ma non sono assolutamente adeguati né i livelli di resa media delle colture foraggere artificiali (pascoli, prati-pascolo, prati ed erbai) a supporto dell allevamento, né i livelli di razionalità mediamente raggiunti nell esercizio del pascolo stesso. Le interviste hanno permesso di rilevare due importanti problematiche nella gestione del foraggio e del pascolo: da un lato, l impatto del cambiamento climatico e della disponibilità di acqua sulla produzione complessiva di foraggio e, dall altro, la scarsa diffusione di nuove tecniche colturali e di moderne forme di gestione dei diversi sistemi foraggeri in rapporto alle caratteristiche agroambientali dei territori interessati. 5.4 Filiera ortofrutticola e vivaistica Si tratta di una filiera che comprende le colture orticole, frutticole e vivaistiche; la scelta di considerarle in un unico gruppo deriva dalla loro particolare tipologia,universalmente riconosciuta, 17

18 di colture specializzate, spesso effettuate su superfici relativamente limitate (anche all interno di aziende di più rilevanti dimensioni), ma con un alto valore aggiunto delle produzioni, un alto uso di input tecnici e con elevato impiego di manodopera. La consistenza del settore, se in termini di superfici investite e per numero di aziende coinvolte non appare particolarmente significativa da un punto di vista quantitativo, va senz altro ricontestualizzata e meglio considerata rispetto alla sua incidenza relativa sulla produzione lorda vendibile provinciale (circa il 26%) ed anche in termini di incidenza dell export accreditato al settore rispetto al valore medio regionale; questo, infatti, nel 2005 superava il 30% e risultava di gran lunga la filiera che maggiormente contribuiva alla valorizzazione dell industria agroalimentare provinciale nel contesto di quella toscana. L elevata vocazionalità del territorio per tali tipologie di coltivazione è stata storicamente appurata (e più volte ribadita nel tempo) anche dal punto di vista scientifico e la superficie dei terreni potenzialmente utilizzabili è ancora oggi ritenuta molto ampia, soprattutto nella zona costiera e negli areali pianeggianti pedecollinari, ma lo sviluppo del settore è apparso sempre fortemente condizionato soprattutto dalle effettive disponibilità idriche locali, che recentemente risultano anche in ulteriore preoccupante contrazione a causa del progressivo accentuarsi del fenomeno del cuneo salino. Tra le colture orticole, quella maggiormente rappresentata è al momento il pomodoro da industria, che nel 2007 ha coperto circa ettari, con una produzione di più di un milione di quintali che per la quasi totalità è stata conferita presso la sede di Albinia di Conservitalia, mentre solo una minima parte è stata ceduta ad industrie di trasformazione dell area campana o del parmense. Il pomodoro da industria è segnalato anche dagli operatori locali del settore come una delle colture a maggiore redditività nonostante i più recenti problemi commerciali e di mercato; e ciò nonostante comporti ovviamente maggiori rischi di impresa rispetto ad altre colture industriali di pieno campo. Di minor peso economico ma ancora sufficientemente rappresentativi dell orticoltura di pieno campo maremmana risultano anche il cocomero e il melone, ai quali nel 2007 sono stati destinati circa 220 ettari. Le elaborazioni, mostrano come le colture ortive siano nella maggior parte dei casi presenti nell agricoltura maremmana più come una opportuna diversificazione delle produzioni di pieno campo a livello aziendale che non come un indirizzo specifico di aziende adeguatamente specializzate come avviene invece nell orticoltura nel comprensorio della Val di Cornia; infatti, le aziende ad orientamento orticolo specializzato o industriale rappresentano soltanto il 22% del totale di quelle ad orientamento orticolo prevalente. Sul piano qualitativo, le produzioni orticole grossetane sono riconosciute dalla maggior parte degli attori intervistati di alta qualità e di elevato valore organolettico, sebbene venga spesso lamentata, anche in questo caso, la mancanza di un marchio che ne attesti la provenienza. Le colture florovivaistiche hanno rappresentato nel 2005 circa 569 ettari in Provincia di Grosseto (ARSIA, 2005), nella maggior parte dei casi l attività florovivaistica emerge come attività non specializzata. Tra le colture frutticole (esclusa la viticoltura e l olivicoltura) quelle maggiormente rappresentate nel 2007 in termini di superfici dedicate sono il pesco per 165 ha, il pero per 120 ha, 18

19 il susino per 81 ha e le nettarine per 68 ha (ISTAT, 2008); anche i castagneti da frutto costituiscono una realtà importante per l area amiatina dove è riconosciuta l IGP castagna dell Amiata e dove risultano censiti a castagneto IGP oltre 2000 ha. 5.5 Filiera vitivinicola La vitivinicoltura rappresenta una realtà produttiva ormai importante ed assai diffusa sul territorio grossetano; recentemente il comparto ha conosciuto un consistente sviluppo economico soprattutto legato alla valorizzazione della qualità e tipicità delle produzioni nei suoi differenti areali tipici; le differenti fonti di informazioni non permettono tuttavia di valutarne con assoluta certezza la reale consistenza in termini di numero di aziende: infatti, al 2007 risultano iscritte e attive alla Camera di Commercio soltanto 330 aziende viticole e 361 aziende miste viticole, olivicole e frutticole, mentre secondo ARTEA nel 2006 queste erano invece oltre e al censimento dell anno 2000 risultavano addirittura 6.911; in ogni caso, la produzione totale di uva nel 2007 è stata pari a circa quintali, mentre quella di vino è stata di quintali (ISTAT, 2008). Il contributo della produzione lorda vendibile vitivinicola della Provincia di Grosseto rispetto a quella regionale appare intorno al 12% e risulta pari a oltre 1/3 della produzione vendibile dell agricoltura provinciale (nostra elaborazione su dati Istituto G. Tagliacarne, 2005). I dati di lungo periodo mostrano una diminuzione di circa il 50% sia delle superfici, sia delle aziende vitivinicole da mettere in relazione con l abbandono di una viticoltura di tipo tradizionale a vantaggio di una di tipo specializzato legata ai marchi di qualità nel frattempo riconosciuti. 19

20 Il processo di valorizzazione delle produzioni attraverso riconoscimenti di origine dell UE ha portato, a partire dagli anni 60, all istituzione di 8 marchi DOC e DOCG: Ansonica, Bianco di Pitigliano, Capalbio, Montecucco, Monteregio di Massa Marittima, Morellino di Scansano, Parrina e Sovana e, negli anni 90, alle due IGT: Toscana e Maremma. Per la valorizzazione delle produzioni di qualità, sono state create tre Strade del Vino, poi recentemente federate nella Strada del vino e dei sapori, a cui aderiscono la Provincia di Grosseto, tutti i 28 Comuni ed una molteplicità di soggetti imprenditoriali, istituzionali e del turismo (fra cui 100 aziende vitivinicole, 90 aziende agrituristiche, 140 tra ristoranti, hotel ed enoteche) accumunati nella volontà di mettere a sistema le diverse progettualità produttive e commerciali presenti sul territorio. 20

21 5.6 Filiera olivicola Anche l olivicoltura rappresenta certamente una realtà diffusa e caratterizzante il territorio grossetano, sebbene non sia quantitativamente facile sul piano economico stimare il suo contributo per la diversità e la frammentazione delle fonti di informazione. Infatti, se risultano iscritte alla Camera di Commercio di Grosseto 847 aziende olivicole (Camera di Commercio, 2007), dalle indagini del Censimento dell Agricoltura risultano oltre le aziende olivicole per una superficie della coltura di quasi ha ; di queste, aziende sono di tipo olivicolo specializzato e sono altre aziende con coltivazioni permanenti non specializzate. In termini di contributo alla PLV regionale olivicola, il dato della provincia di Grosseto è stimato al 14% (elaborazione dati Istituto G. Tagliacarne, 2005), inferiore soltanto al contributo della provincia di Firenze (pari a circa il 29%). Il panorama delle aziende olivicole risulta comunque estremamente variegato, non solo territorialmente ma soprattutto dal punto di vista strutturale: la grande maggioranza (61%) delle aziende olivicole sono dedite all autoconsumo o non sono comunque professionali (Belletti et al., 2005), oltre che di piccole dimensioni, e le aziende con un numero di piante inferiori a 1000 rappresentano più del 56% del totale; ciò rappresenta senz altro uno dei punti di debolezza più evidenziati del settore. Il settore risente principalmente della concorrenza dei mercati mediterranei e nazionali, rendendo di fatto più conveniente, per i produttori, la commercializzazione diretta in loco o all estero. In termini di trasformazione, la diffusa presenza di frantoi sul territorio dimostra la vivacità della filiera: sono, infatti, presenti circa 85 frantoi (elaborazione da Belletti et al., 2005), con una maggior densità nelle aree centrali della Provincia ed un assenza nei comuni montani come Santa Fiora, Castell Azzara e Montieri (nostra elaborazione su dati Provincia di Grosseto). Il quantitativo medio di olio prodotto all interno di tali frantoi è comunque molto variabile. 21

22 22

23 Biomasse a fini energetici Le potenzialità dell agricoltura grossetana in questo comparto risiedono sia nella valorizzazione delle biomasse residuali delle attività forestali e delle produzioni agricole ed in misura molto minore di quelle zootecniche ed agroindustriali che nella eventuale diffusione di colture dedicate per la produzione di biomasse lignocellulosiche e nella coltivazione di specie erbacee oleaginose (girasole e colza) destinabili alla produzione di olii vergini e/o biocarburanti (di 1 generazione) come il biodiesel e, considerando le più volte richiamate peculiarità ambientali e paesaggistiche del territorio di riferimento, lo sfruttamento delle diverse agroenergie appare a nostro avviso percorribile e sostenibile soltanto con impianti e sistemi tecnologici di piccole e/o medie dimensioni (micro e minigeneratori) idonei per un impiego diffuso e distribuito in comprensori ad alto tasso di ruralità, con ridotto impatto ambientale e paesaggistico. L attività di ricerca direttamente condotta da alcuni anni dal laboratorio Land Lab Agricoltura, Ambiente e Territorio della Scuola Superiore Sant Anna, in Provincia di Grosseto su incarico della locale Camera di Commercio (cfr Allegato 1), sulla stima dei quantitativi di biomassa utilizzabile a fini energetici attraverso lo sfruttamento dei residui forestali ed agricoli e l eventuale utilizzazione di seminativi per colture dedicate, sembra incoraggiare soprattutto lo sviluppo di due tipologie di filiera energetica, basate l una sulle biomasse lignocellulosiche per la produzione di energia elettrica e termica da impianti di cogenerazione o trigenerazione e l altra basata su colture oleaginose per la produzione di biocarburanti liquidi (oli vegetali e biodiesel). Proprio a partire dallo studio dell assetto dei settori agricolo e forestale è stato possibile determinare il grado di vocazionalità del territorio provinciale allo sviluppo delle filiere agroenergetiche prese in esame, analizzare la distribuzione delle varie superfici sul territorio medesimo e di classificarle in base ai caratteri pedoclimatici prevalenti, e quindi di stimare sia i quantitativi massimi annui di biomassa residuale da attività agricole e forestali, sia le superfici potenzialmente destinabili alla coltivazione di specifiche colture dedicate e le rese medie prevedibili nei diversi areali di coltivazione per ciascuna di queste. 6 Manifattura DIVISIONE E PROV. GROSSETO GRUPPI CARATTERISTICI DI IMPRESE UNITA' LOCALI 23

24 ATTIVITA' ECONOMICA Registrate Attive Attive di cui artig. 17 Industrie tessili Industria dell'abbigliamento Pelli e cuoio Calzature Industrie del legno e prodotti in legno Fabbricaz. pasta-carta, carta e artic. carta Editoria e stampa Fabbricaz.. coke, raff. petrolio, tratt. c. nucl Fabbric. prod. chimici, fibre sint. e artificiali Fabbr. articoli in gomma e materie plastiche Fabbr. vetro e prodotti in vetro Ceramica Materiali da costruzione,etc Produzione di metalli e loro leghe Fabbricazione prodotti in metallo (escl. 29) Fab. e installaz. macchine e app. meccan Fabbr. macchine ufficio, sistemi informatici Fabbr. macchine e apparec. elettrici n.c.a Fab. apparec. radio-tv e per le comunicaz Fab. apparec. medici, di prec., ottici, orolog Fabbricazione autoveicoli e rimorchi Fabbricazione altri mezzi di trasporto Fabbricazione di mobili e infissi Oreficieria e gioielleria Altre industrie manifatturiere Costruzioni GRUPPI CARATTERISTICI DI IMPRESE UNITA' LOCALI ATTIVITA' ECONOMICA Registrate Attive Attive di cui artig. 45 Costruzioni

25 8 Commercio GRUPPI CARATTERISTICI DI IMPRESE UNITA' LOCALI ATTIVITA' ECONOMICA Registrate Attive Attive di cui artig. 50 Commercio autov., motoc. e vend. carbur Intermediari del commercio Commercio all'ingrosso Commercio al dettaglio Alberghi e ristoranti GRUPPI CARATTERISTICI DI IMPRESE UNITA' LOCALI ATTIVITA' ECONOMICA Registrate Attive Attive di cui artig. 55 Alberghi e ristoranti Agenzie viaggio e operatori turistici Consistenza media(*) delle strutture ricettive per comune- Toscana 2010 Elaborazioni Ufficio Regionale di Statistica su dati provvisori Istat Informazioni sugli esercizi ricettivi Totale esercizi alberghieri Totale esercizi extra alberghieri Totale esercizi Esercizi Bagni Camere Letti

26 Esercizi ricettivi Esercizi alberghieri Totale esercizi alberghieri Alberghi 1 stella Alberghi 2 stelle Alberghi 3 stelle Alberghi 4 stelle Alberghi 5 stelle Esercizi Bagni Camere Letti Eesercizi ricettivi Esercizi extra alberghieri Totale esercizi extra alberghie ri Eserciz i Agrituris mi Campeg gi Villagg i turistic i Affittacamer e Residenc e Case appartament o per vacanze Residenz e d'epoca Ostell i Case appartamen ti per ferie Aree di sost a Allogg i privat i Bagni Camer e Letti Grosseto è la quinta provincia italiana per incidenza del turismo sul valore aggiunto e ciò segnala come il modello produttivo della provincia ha saputo, evitando processi di industrializzazione massiccia (tipici di altre aree della dorsale tirrenica toscana), salvaguardare al massimo i suoi valori ambientali, tradizionali e demo-antropologici, e si presti in modo particolare ad una valorizzazione turistica. Di fatto, i flussi turistici grossetani si concentrano, tradizionalmente, sul turismo estivo-balneare delle sue coste. In prima approssimazione, il comparto turistico provinciale incide, sul valore aggiunto totale, per quasi il 9%. L importanza del comparto turistico locale spicca ancora di più in un confronto con la media nazionale: l incidenza del settore è, infatti, pari a più del doppio del valore italiano. Va poi detto 26

27 anche che l incidenza è, probabilmente, in una certa misura sottostimata, perché non tiene conto di fenomeni non rilevabili statisticamente in modo puntuale, quali ad es. le seconde case. Una stima dell Istituto Tagliacarne, mirata a computare la popolazione effettivamente presente sul territorio provinciale al 2008, dalla quale discende una stima del turismo da seconde case porta ad ipotizzare un impatto del turismo da seconde case, sul PIL provinciale, che oscilla fra il 13% e il 16%, valori molto elevati, che di fatto determinano gli esiti economici complessivi della provincia di Grosseto in un determinato anno. D altra parte, tali flussi, che, secondo la medesima stima, ammontano a percentuali fra il 12% ed il 16% della popolazione presente, sono del tutto sconosciuti alla contabilità turistica ufficiale. Una stima effettuata indica che: il 45,7% della spesa dei turisti da seconda casa è diretta verso la ristorazione (soprattutto da parte dei turisti italiani, per i quali tale voce assorbe oltre il 50% della spesa); il 15,7% va all agroalimentare-prodotti tipici locali (soprattutto per i turisti stranieri); il 12,1% ad altre industria manifatturiere locali, con particolare riferimento all artigianato (anche in questo caso, primeggiano i turisti stranieri); l 8,7% a bar, pasticcerie, caffè; il 6% a servizi ricreativi, culturali e di intrattenimento; il 5,7% a prodotti di abbigliamento e calzature. 10 Servizi alla persona GRUPPI CARATTERISTICI DI IMPRESE UNITA' LOCALI ATTIVITA' ECONOMICA Registrate Attive Attive di cui artig. 64 Poste e telecomunicazioni Intermediaz. monetaria e finanan. (escl.66) Attività immobiliari Istruzione Sanità e altri servizi sociali Attività ricreative, culturali, sportive Altre attività dei servizi Servizi domestici presso famiglie e conviv

28 11 Servizi alle imprese GRUPPI CARATTERISTICI DI IMPRESE UNITA' LOCALI ATTIVITA' ECONOMICA Registrate Attive Attive di cui artig. 60 Trasporti terrestri e mediante condotta Trasporti marittimi e per vie d'acqua Trasporti aerei ,4 Attiv. di supporto e ausiliare ai trasporti Assicurazioni, fondi pensione (escl.75) Noleggio macchinari, attrezzature, beni Informatica e attività connesse Ricerca e sviluppo Altre attività professionali ed imprenditoriali Smaltimento rifiuti solidi, acque di scarico Gli ambiti di intervento Nel Piano di Sviluppo Regionale si prevede una nuova stagione di sostegno agli investimenti produttivi per rilanciare l economia locale e l occupazione nelle filiere agroalimentari, nella logistica, nell economia dell ambiente, nel turismo e nella nautica. Affrontare la crisi con strumenti di sostegno all iniziativa economica privata un patto territoriale di nuova generazione è il modo migliore per affermare il ruolo dell Ente, e dimostrare la necessità di politiche pubbliche attive per lo sviluppo. Questa progettualità si configura come un vero e proprio strumento di programmazione negoziata di iniziativa locale incentrato nelle filiere produttive di maggiore interesse, dedicato esclusivamente agli investimenti privati con il sostegno a iniziative che producano l effetto di: - attrarre investimenti; - sostenere l innovazione tecnologica; - spingere l internazionalizzazione delle imprese; - costruire reti di impresa per fronteggiare la competizione di soggetti di maggiori dimensioni consapevoli che ad oggi costituiscono valori ancora più importanti del dato di incentivo finanziario, la capacità di dare certezza di tempi e semplificazione dei procedimenti. 28

29 Per questo è necessario accompagnare l offerta di risorse sussidio con la capacità di definire percorsi amministrativi/urbanistici/autorizzativi semplificati e privilegiati oltre che coinvolgere il sistema bancario locale per linee di finanziamento dedicate. Per le attività e servizi l obiettivo è sviluppare «eccellenza e identità come fattori di sviluppo collegati a tradizione e qualità ambientale, puntando in particolare sul binomio «distretto rurale e agricoltura integrata», territorio ricco di ambienti intatti e di risorse storiche e culturali e con una rete terziaria a misura d uomo e radicata nel territorio» Settoriali Agroalimentare Progetto del Distretto rurale della Maremma: rafforzamento dei contenuti produttivi rispetto ai modelli di governance, maggiore coinvolgimento diretto della classe imprenditoriale e definizione più larga del perimetro produttivo non limitandosi alle filiere agricole, ma estendo l interesse all intero settore agroalimentare (trasformazione, organizzazione commerciale, internazionalizzazione). Per l agricoltura della provincia di Grosseto, sia come settore produttivo importante dell economia provinciale che come elemento fondamentale della conservazione attiva del territorio e del patrimonio agro-ambientale, il problema fondamentale da risolvere sembra essere quello della produttività primaria; questa non cresce a sufficienza in termini quantitativi e non riesce a ridurre a sufficienza i costi di produzione per unità di prodotto (per la maggior parte delle colture e degli allevamenti e dei prodotti da questi derivati) e, per questo, trova crescenti difficoltà a stare sul mercato e a garantire adeguati ritorni economici alle aziende. Vi sono poi: il problema dell approvvigionamento idrico per l irrigazione il problema della ricerca, dell innovazione e della formazione in agricoltura la mancanza di macelli pubblici sul territorio provinciale (?) Prodotti locali di qualità Vino 29

30 Il settore vitivinicolo grossetano sembra soffrire di una forte disomogeneità commerciale in cui tende a primeggiare la DOC Morellino di Scansano e, sempre gli intervistati, riconoscono a questo una superiorità in termini di organizzazione produttiva e commerciale che invece di trainare tutto il settore tenderebbe per lo più a disaggregarlo. Olio Formaggi Prodotti ittici Prodotti ortofrutticoli Prodotti per l industria di trasformazione (Pomodori. Cereali, Girasole) Prodotti energetici Centro di qualità per i prodotti agroalimentari presso Azienda di Alberese Nautica e economia del mare Nautica Il settore della nautica da diporto sta vivendo in Italia un periodo di sviluppo e la Toscana gioca, in questo ambito, un ruolo di indubbia preminenza. In questo quadro non fa eccezione la provincia di Grosseto per la quale il diportismo ed il turismo più in generale rappresentano un importante vocazione ed una fondamentale attività economica. Vi è un ritardo dello sviluppo del settore nato e cresciuto in maniera autonoma in mancanza di un quadro di riferimento organico, nonostante il territorio offra buone opportunità agli operatori del settore: un numero significativo di porti e approdi, un settore turistico sviluppato ed un entroterra attrattivo, una posizione di centralità, un tessuto imprenditoriale specializzato e con punte di eccellenza. Le imprese operano in isolamento e la stessa localizzazione nell area grossetana è spesso frutto di casualità non legate a precise specificità riscontrate nel territorio. Per l economia provinciale, il settore della nautica offre importanti prospettive di sviluppo che trovano nell appoggio e nella fiducia delle imprese un ulteriore fattore di fattibilità. 30

31 Nella prospettiva dell economia della conoscenza, si tratta di un campo caratterizzato da tecnologie avanzate e competenze specifiche che già hanno un certo radicamento nel territorio. Porti come aree turistiche e produttive specializzate Per servizi destinati alle imbarcazioni Per servizi destinati ai turisti nautici Il porto principale della provincia di Grosseto è il porto del Valle di Porto Santo Stefano, dove è presente anche un servizio di collegamento con le Isole del Giglio e di Giannutri. Gli altri approdi sono quasi esclusivamente di tipo turistico. Porto del Puntone di Scarlino Porto di Punta Ala Porto di Castiglione della Pescaia Porto di Marina di Grosseto Porto di Talamone Porto di Santa Liberata Porto Vecchio di Porto Santo Stefano Porto Vecchio di Porto Ercole Porto di Cala Galera Porto di Giglio Porto Porto di Giglio Campese Porto di Giannutri Filiera della produzione nautica Pesca e acquacoltura Le strade del pesce: L idea di creare le strade del pesce nasce dall analisi del comportamento alimentare dei soggetti adulti italiani; è evidente che c è assoluta carenza di educazione alla nutrizione in senso generale: in particolare rispetto all uso ed al consumo di pesce. Il cibo è un modo per comunicare, socializzare, creare un momento di contatto con altre persone: anche per questo motivo è nato l itinerario del pesce, per permettere a quanti ne siano interessati 31

32 di scoprire o riscoprire il gusto del pesce fresco, le sue qualità, la sua versatilità in cucina quando è preparato con il caratteristico olio locale e quando si unisce ai ben noti vini toscani. Si tratta di informare il consumatore, portarlo a conoscenza delle strade che percorre il prodotto ittico, come viene pescato, quale percorso effettua dopo essere stato prelevato dal mare, quali sono le vie che esso percorre per giungere al ristorante, alla pescheria, e come viene trattato per mantenersi fresco e buono, da quando viene prelevato dai pescherecci, fino ad arrivare sulle tavole del consumatore Turismo e marketing territoriale Il modello di sviluppo fondato sul connubio fra qualità e identità locale e sull offerta turistica è stato il fattore trainante del turismo e dell appeal della provincia di Grosseto. Le azioni dedicate allo sviluppo delle attività economiche sono mirati a favorire in ogni modo, fermi restando gli obiettivi generali di qualità insediativa e inserimento nel contesto territoriale, la crescita di quelle attività che si configurano come contributi al consolidamento del sistema produttivo, commerciale e turistico. Per quanto riguarda i settori, la supremazia del turismo si traduce nell obiettivo di perseguire una crescita mirata a un salto di qualità dell offerta e alla destagionalizzazione della domanda. A questa finalità dovranno corrispondere azioni mirate: agriturismo e alberghi di campagna con presenza di attività qualificanti; lo sviluppo pianificato del settore golfistico; la programmazione dei poli ricettivi e di strutture alberghiere sviluppo dei circuiti integrati e dell offerta consorziata; il rilancio della nautica in forma di filiera organicamente interconnessa al territorio; lo sviluppo di una rete di percorsi ciclabili attrezzati e destinati a tutti i tipi di turismo. Per il turismo e il leisure l obiettivo è attrezzare la provincia, sviluppando «un distretto integrato per un offerta di eccellenza» sotto l egida del Mare Maremma : spiagge e porti, hinterland e servizi come moduli interconnessi di un unico organismo efficiente» e «campagna e montagna come offerta da primavera a inverno. La valorizzazione dei beni culturali, artistici e demo-antropologici locali può contribuire ad attenuare tali problematiche, destagionalizzando i flussi e riorientandoli maggiormente verso le aree interne. Grosseto possiede beni di grande pregio, come ad esempio numerose aree archeologiche (Cosa, Parco Archeologico del Tufo, Roselle, ecc.) o i centri storici medievali e rinascimentali. Tra l altro, la presenza di emergenze storico-culturali sul territorio, e la valorizzazione turistica delle stesse, muovono un industria della cultura molto più ampia che include altri settori, 32

33 collegabili in logica di filiera, come il restauro e l edilizia di riqualificazione dei centri e dei borghi storici, la ristorazione tipica, basata cioè sulla componente culturale del cibo, ovvero l enogastronomia, l artigianato artistico e tradizionale, la produzione di materiali editoriali o audiovisivi e la loro diffusione, la comunicazione e promozione del territorio. Rispetto all indice di internazionalizzazione turistica Grosseto si colloca soltanto al 78-esimo posto fra le province italiane. Per le seconde case vi è la necessità di individuare strategie e strumenti per valorizzare tale patrimonio. La questione ruota intorno al miglioramento dell utilizzo degli immobili esistenti, di incentivare l ammodernamento e la ristrutturazione di case e appartamenti non più interessanti e di modificarne le forme di sfruttamento (ad esempio con servizi supplementari). Uno dei temi centrali, in proposito, è l immissione sul mercato turistico degli appartamenti che rimangono inutilizzati durante gran parte dell anno. Le abitazioni, se gestite in forma imprenditoriale, potrebbero invece rappresentare una formidabile risorsa per la località e generare nuovi flussi di clientela a sostegno dell intera filiera turistica, ma anche delle altre aziende commerciali e di servizio della località. Alcune destinazioni stanno affrontando questa problematica progettando e sperimentando l integrazione degli appartamenti in modelli alberghieri di tipo diffuso. Pensare a nuovi modelli promo commerciali e di certificazione della qualità degli appartamenti, in tal senso, risulta prioritario. Quindi la prevalenza fra un turismo e l altro influisce anche sul mix dei settori economici che ricevono un maggiore o minore impulso di spesa. Da questo punto di vista, quindi, un turismo come quello grossetano, fortemente imperniato sulle seconde case, genera un effetto favorevole su settori portanti dell economia locale, come l agricoltura, l agroalimentare e la ristorazione tipica, oltre che su altri settori, quali i servizi di leisure e culturali e l artigianato tipico. In una logica di destagionalizzazione dei flussi e di maggiore valorizzazione del turismo delle aree interne, di tipo ambientale, enogastronomico e culturale, che come detto è una delle priorità per il settore turistico grossetano. La Provincia sosterrà i programmi di internazionalizzazione promossi da associazioni di imprese, seguendo l esempio importante del Consorzio Grosseto Export, e terrà a consolidare i programmi di promozione del sistema Qualità locale per l enogastronomia e l incoming turistico, oltre a quelli di recupero della tradizioni e a promuovere lo sviluppo delle attività del centro fieristico provinciale. Tutto ciò costituisce il tratto essenziale del Piano di Promozione Territoriale Integrato in cui far convergere politiche di marketing di destinazione (limitatamente alle funzioni di informazione e accoglienza turistica), promozione culturale e dei prodotti locali, in particolare, enogastronomici da avanzare congiuntamente alla CCIAA di Grosseto e a Toscana Promozione. Il marketing territoriale 33

34 Il rafforzamento della presenza di soggetti produttori di conoscenze tecnologiche e scientifiche di elevato valore può passare anche attraverso un azione di marketing territoriale. In un ottica più tradizionale, ossia quella dell attrazione di investimenti esogeni (su cui peraltro esistono già alcune attività avviate su impulso regionale, specie con riferimento alla nautica ed al turismo), è importante che venga evidenziata una nuova, più ampia priorità sul tema della conoscenza, concentrando gli sforzi su progetti di investimento che abbiano contenuti di ricerca e sviluppo. In termini forse meno tradizionali, le iniziative di marketing territoriale potrebbero essere indirizzate alla attrazione anche di centri ed istituzioni di eccellenza nel campo della ricerca e dell alta formazione (italiane e internazionali) sul territorio. Normalmente l attrattività nei confronti di questo tipo di investimenti scientifici è il risultato di due fattori: la specificità del contesto nel quale un centro di ricerca verrebbe a collocarsi e quindi la possibilità di valorizzarvi un determinato filone di ricerca; la disponibilità di risorse aggiuntive fornite dal territorio (strutture fisiche, finanziamenti). Nel caso di Grosseto, la specificità potrebbe derivare dal contesto rurale, dalla disponibilità di spazi fisici, da alcune risorse naturali. Resta ovviamente la necessità di prevedere sia una disponibilità finanziaria e logistica appropriata sia azioni di radicamento dell investimento (collegamenti col sistema della formazione, collegamenti con le imprese locali, altre iniziative di valorizzazione) 12.2 Trasversali Green economy Il protocollo sulle energie rinnovabili a cui hanno aderito tutti i Comuni è lo strumento che ha dato vita a una vera logica di distretto e le dimensioni del fenomeno dimostrano quanto questa prospettiva abbia significato per la provincia di Grosseto. La volontà di stimolare la filiera produttiva delle FER può trovare attuazione incoraggiando le iniziative di ricerca e i primi segnali di investimento che si affacciano sul territorio, accompagnandoli eventualmente con la costituzione di un Agenzia per l ambiente e le Energie Rinnovabili. Si tratta in via prioritario di agire sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e risparmio energetico negli edifici di proprietà dell Ente Energie rinnovabili Nel quadro di accresciuto interesse ecologico, un attenzione speciale è dedicata allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, di cui già il Piano precedente era stato antesignano e a cui il nostro territorio appare chiaramente vocato. In termini quantitativi sono stai distinti due livelli di produzione: strutture per autoconsumo e impianti (centrali). 34

35 Per quanto concerne l eolico il conflitto fra modello ecologico generale e impatti paesistici locali è stato risolto definendo criteri di ammissibilità che consentono comunque uno sviluppo del settore anche per le grandi windfarm, laddove il mini-eolico è ammesso pressoché ovunque. Lo sfruttamento delle biomasse è collegato a criteri ben precisi: si incentiva l uso di materia prima locale e si incentivano modalità di produzione cooperativa con specifico riferimento alla crescita dei Poli di Servizio all agricoltura. Per il solare si evidenzia la scelta di svilupparlo come attività connessa privilegiata, ove opportuno secondo anche un principio di delocalizzazione che consente all imprenditore di gestire impianti, ad esempio, nelle zone industriali. Il Piano di Indirizzo Energetico Provinciale in cui ricomprendere le azioni di sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, privilegiando la micro generazione distribuita e il miglioramento dell efficienza energetica degli edifici. L energia rinnovabile più importante in Toscana proviene dalla geotermia (72%), seguono le biomasse legnose (12%), l energia da risorse idriche (8%), altre biomasse di origine agroindustriale (3%). Secondo gli obiettivi di protezione ambientale a livello toscano si parla di promuovere lo sviluppo delle tecnologie rinnovabili e alternative (energia eolica, energia solare e biomassa) che possono conferire un vantaggio all UE rafforzandone quindi la posizione concorrenziale. Si ritiene di incrementare la produzione di energia anche in raccordo con l agricoltura e le aree rurali (eolico, solare, fotovoltaico, termico e le potenzialità idroelettriche del territorio toscano). Tali considerazioni sono nuovamente ribadite nel POR ( ) in cui si ipotizza la strutturazione (o il rafforzamento) di una filiera regionale riguardante le energie rinnovabili, comprese le attività relative alla ricerca e all innovazione nell ambito delle nuove energie (sistema energia come motore dello sviluppo regionale). Nel grossetano sono attivi un impianto geotermico a Santa Fiora da 20 MW e sei impianti nel territorio di Monterotondo. Le applicazioni per riscaldamento si trovano già nel bacino geotermico tradizionale che, per il territorio grossetano, vedono interessato il comune di Monterotondo Marittimo. Nelle aree termali, quali ad esempio Saturnia, l utilizzo predominante delle acque calde geotermiche è il riscaldamento di stabilimenti e piscine natatorie. Tutto l intervallo di temperatura dei fluidi geotermici, vapore o acqua, può essere poi sfruttato per usi industriali. Inoltre, il riscaldamento delle serre è il sistema più comune di sfruttamento dell energia geotermica in agricoltura, per la coltivazione di verdure e fiori fuori stagione o in climi diversi da quelli originari. Il territorio grossetano, per vocazione naturale e produttiva, offre in questo senso interessanti potenzialità così come nell utilizzo dell energia geotermica per il controllo termico in acquicoltura. 35

36 Considerando le molteplici disponibilità di energia geotermica e la graduale affermazione di tecnologie innovative, le prospettive più incoraggianti per lo sfruttamento della risorsa geotermica nel territorio grossetano risiedono tanto nel campo della produzione elettrica (in termini di potenziamento delle centrali esistenti e, in un ottica più estesa, in termini di applicazioni delle nuove tecnologie), quanto negli usi diretti del calore. Il ricorso agli usi diretti della geotermia conferisce il non trascurabile valore aggiunto della ecocompatibilità ed ecoefficienza energetica alle iniziative potenziali sul territorio grossetano. Accordo tra la Regione Toscana, i Comuni interessati e il Consorzio sviluppo geotermico (CoSviG) per realizzare il Distretto delle energie rinnovabili e alternative nell area geotermica. Vi è anche la proposta di realizzare un Centro di ricerca applicata sulle energie rinnovabili a Monterotondo Marittimo, inserito in un Accordo di Programma. Gestione rifiuti Gestione di area vasta sul ciclo dei rifiuti urbani e speciali e sulla bonifiche, partendo però da una base solida di riferimento della vigente strumentazione che ha già indicato, per i rifiuti, nell autosufficienza e nella dotazione impiantistica i capisaldi essenziali e messo un punto definitivo per le bonifiche, soprattutto con l accordo Sindyal ormai nella fase attuativa, per la vertenza mineraria. Nel settore dei rifiuti, la nuova fase è utile a razionalizzare la rete dei servizi in ambito più esteso, a cogliere le novità tecnologiche che migliorino la qualità del sistema e l impatto sull ambiente e a sviluppare in modo più spinto la raccolta differenziata e la filiera produttiva del riciclo. Trasporti sostenibili La creazione di una rete provinciale di Piste e percorsi ciclabili, partendo da quelle presenti nella provincia di Grosseto, può essere sia una pratica di green economy, che un occasione per sviluppare forme di turismo che integrano nei periodi di bassa stagione il tradizionale turismo balneare. Si tratta di partire dalla situazione esistente costituita da: Pista ciclabile Grosseto-Marina di Grosseto: ciclabile suburbana asfaltata. Pista ciclabile Marina di Grosseto-Castiglione della Pescaia: ciclopedonale extraurbana asfaltata. Pista ciclabile Castiglione della Pescaia-Bivio delle Rocchette: ciclopedonale suburbana asfaltata. Pista ciclabile Portiglioni-Cala Civette: ciclopedonale su ghiaia e fondo sterrato nelle Bandite di Scarlino. Pista ciclabile Marina di Grosseto-Principina a Mare: ciclopedonale suburbana asfaltata. Pista ciclabile Alberese-Marina di Alberese-Bocca d'ombrone: ciclabile e ciclopedonale asfaltata nel Parco naturale della Maremma. 36

37 Pista ciclabile Grosseto-Ponte Tura: ciclopedonale su ghiaia lungo il fiume Ombrone. Pista ciclabile della Laguna di Levante: ciclopedonale su fondo misto attorno alla Laguna di Levante di Orbetello Pista ciclabile Orbetello Spiaggia della Feniglia Porto Ercole. Economia dei parchi Il Sistema delle riserve naturali provinciali ha permesso in modo concreto di valorizzare spazi di natura e emergenze ambientali del territorio su cui si sono realizzati tante iniziative. Il richiamo ad uno sviluppo sostenibile che parte proprio dall ambiente naturale deve vedere il rilancio di un iniziativa sulla rete delle aree protette. Dopo la fase degli investimenti si apre la fase delle gestioni per lo più affidate a privati nel tentativo di cogliere gli obiettivi socio economici descritti nel piano recentemente adottato Innovazione amministrativa e E gov Progetti di innovazione di filiera Si deve perseguire con maggiore vigore l obiettivo di realizzare i due centri di trasferimento tecnologico (laboratorio hi-tech e quello della qualità alimentare in collaborazione con l Azienda Regionale di Alberese, che può diventare il centro di riferimento regionale dell innovazione in agricoltura) finanziati dalla Regione Toscana a valere sui fondi comunitari. Per l innovazione legata all e-gov l azione della Provincia si esplica attraverso NetSpring, la cui missione aziendale consiste nel gestire unitariamente l innovazione del sistema informatico in modo efficiente ed efficace, per poter disporre e usufruire di dati e analisi in modo completo ed in tempi rapidi ed è correlata alla più generale esigenza di semplificazione verso il cittadino utente e verso le imprese, al fine di fornire servizi ad alto contenuto tecnologico in modo meno burocratizzato. 37

38 Uno dei primi impegni strategici che la NetSpring si impegna a realizzare è la costruzione della Rete Telematica Pubbliche Amministrazioni della provincia di Grosseto per il miglioramento e la semplificazione del rapporto tra enti pubblici e sistema locale (Suap integrato). L attuale insediamento universitario si ispira infatti ad un forte localismo e ad un ottica più trattenitiva che attrattiva, che risulta sterile ed incapace di contrastare il processo di fuga di cervelli che caratterizza il territorio. Cresce - come testimoniano sia il dibattito locale sia molte delle interviste condotte nell ambito di questo progetto - una percezione di insoddisfazione e di inadeguatezza. Esempio di Sophia antipolis 38

39 13 L articolazione territoriale Occupati nel settore per abitanti 39

40 13.1 SEL Albegna - Fiora Il sistema economico locale dell Albegna Fiora è situato nella punta Sud della Toscana ed è il più esteso tra i sistemi locali della provincia di Grosseto. Il territorio conta, complessivamente, il 40% delle imprese agricole della provincia ed il 32,8% delle strutture ricettive; dati che mettono in risalto la forte vocazione agricola dell area, da un lato, ed il ruolo centrale del turismo, dall altro. Il turismo assume una maggiore rilevanza nella parte occidentale del SEL ( Quadrante Costa d Argento ) la cui ubicazione sulla fascia costiera ha favorito,in particolare, lo sviluppo del turismo balneare. Da notare, infatti, l incidenza che alberghi e ristoranti hanno sul tessuto produttivo di comuni quali Isola del Giglio (24,5%) e Monte Argentario (13,8%). Il settore primario caratterizza, invece, soprattutto la parte orientale ( Quadrante Colline Interne ) che, a differenza della prima, è immersa nell entroterra; il turismo riveste, comunque, un peso importante anche nell economia di quest ultimo gruppo di comuni, dove i turisti sono attratti, oltre che dalla bellezza del territorio, dalle produzioni tipiche locali SEL Amiata Grossetano L Amiata Grossetano è il più piccolo tra i sistemi economici che compongono la provincia di Grosseto, la presenza di un numero limitato di attività imprenditoriali (il 9,1% delle imprese della provincia) è da ricondurre alla natura del territorio. Il tessuto produttivo è fortemente incentrato sul settore primario, nel quale operano il 41,5% delle imprese locali. Il peso che le imprese agricole hanno sul sistema imprenditoriale dell area è infatti ampiamente superiore a quello degli altri settori. 40

13. Consumi di energia elettrica

13. Consumi di energia elettrica 13. Consumi di energia elettrica Nell ambito dei Paesi industrializzati, e della loro tendenza a promuovere stili di sempre più orientati a comportamenti di consumo energivori, l Italia e ovviamente Roma

Dettagli

L Umbria tra terziarizzazione e presenza manifatturiera. Elisabetta Tondini

L Umbria tra terziarizzazione e presenza manifatturiera. Elisabetta Tondini L Umbria tra terziarizzazione e presenza manifatturiera Elisabetta Tondini Procede anche in Umbria il processo di terziarizzazione. Dai dati strutturali alcuni segnali di cambiamento Il percorso Sul rapporto

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi

Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Intervento di: PALMA COSTI Assessore Interventi Economici, Innovazione e Pari opportunità della Provincia di Modena Mercoledì 1 aprile 2009 Camera

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

3 miliardi di euro l anno) per finanziare le misure del. mercato) di circa 4 miliardi di euro (per l OCM non vi

3 miliardi di euro l anno) per finanziare le misure del. mercato) di circa 4 miliardi di euro (per l OCM non vi PAC 2014-20202020 L agricoltura italiana verso il futuro I NUMERI La dotazione assegnata all Italia è di circa 52 miliardi di euro, in 7 anni. Circa 27 miliardi di euro totali (circa 4 miliardi di euro

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

I Sessione Fruizione turistica del Piemonte. Il turismo delle seconde case: un fenomeno di rilievo per il Piemonte

I Sessione Fruizione turistica del Piemonte. Il turismo delle seconde case: un fenomeno di rilievo per il Piemonte I Sessione Fruizione turistica del Piemonte Il turismo delle seconde case: un fenomeno di rilievo per il Piemonte Elena Di Raco Responsabile delle ricerche ISNART Piemonte e Turismo Il turismo: risorsa

Dettagli

CONTI ECONOMICI DELLE IMPRESE

CONTI ECONOMICI DELLE IMPRESE 19 CONTI ECONOMICI DELLE IMPRESE INDAGINE ANNUALE SUL SISTEMA DEI CONTI DELLE IMPRESE L indagine sul Sistema dei Conti delle Imprese (SCI) condotta dall ISTAT, già indagine sul prodotto lordo, fornisce

Dettagli

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO 1 Rapporto 2007 sulla occupazione nelle imprese ricettive, di viaggi e di ristorazione della Provincia

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

Negli ultimi 12 mesi, la sua famiglia ha effettuato interventi di ristrutturazione dell'abitazione principale? 20,7

Negli ultimi 12 mesi, la sua famiglia ha effettuato interventi di ristrutturazione dell'abitazione principale? 20,7 % Dalla riqualificazione (anche energetica) degli edifici nuova linfa al settore immobiliare Nomisma e Saie fotografano il trend e le prospettive della ri-qualificazione energetica e del ri-uso urbano

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

Immobili d impresa: Milano torna ad attrarre investimenti

Immobili d impresa: Milano torna ad attrarre investimenti Osservatorio Assolombarda e Camera di commercio - Osmi Borsa Immobiliare Immobili d impresa: Milano torna ad attrarre investimenti Grazie ai prezzi più bassi e a una maggiore presenza di immobili di pregio

Dettagli

Approfondimenti: Provincia di Cuneo

Approfondimenti: Provincia di Cuneo Approfondimenti: Provincia di Cuneo Premessa Contesto e attività/1 Nel generale contesto di crisi che ha continuato a caratterizzare il sistema economico italiano nel 2013 i dati relativi al Piemonte hanno

Dettagli

E ELLE - INDICATORI STATISTICI DELL'ECONOMIA e DEL LAVORO COMMERCIO E SERVIZI

E ELLE - INDICATORI STATISTICI DELL'ECONOMIA e DEL LAVORO COMMERCIO E SERVIZI Sono 37.086 le imprese della provincia di Modena che svolgono un attività nel settore terziario, che si occupano quindi di commercio o di servizi rivolti alle imprese e alle famiglie; tale numero è in

Dettagli

TURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO"

TURISMO, BRAMBILLA: 400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO TURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO" "Per la prima volta in Italia, il governo dispone un concreto e significativo

Dettagli

Aprile 2008. Analisi dell andamento del mercato del lavoro e dei fabbisogni formativi nella provincia di Livorno

Aprile 2008. Analisi dell andamento del mercato del lavoro e dei fabbisogni formativi nella provincia di Livorno FABBISOGNI FORMATIVI E MERCATO DEL LAVORO Aprile 2008 Analisi dell andamento del mercato del lavoro e dei fabbisogni formativi nella provincia di Livorno L economia provinciale All interno dell economia

Dettagli

La CSR in Italia. Alcune tendenze in atto

La CSR in Italia. Alcune tendenze in atto La CSR in Italia. Alcune tendenze in atto Sodalitas Social Solution www.sodalitas.socialsolution.it Sodalitas Social Solution è l Osservatorio on line sulla Responsabilità e la Sostenibilità delle Aziende,

Dettagli

GRUPPO AZIONE LOCALE BASSO TIRRENO COSENTINO Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013 PSR 2007-2013 - ASSE 4 APPROCCIO LEADER

GRUPPO AZIONE LOCALE BASSO TIRRENO COSENTINO Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013 PSR 2007-2013 - ASSE 4 APPROCCIO LEADER GRUPPO AZIONE LOCALE BASSO TIRRENO COSENTINO PSR 2007-2013 - ASSE 4 APPROCCIO LEADER Programma di Sviluppo Locale BASSO TIRRENO COSENTINO SCHEDA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE ALLA PRESENTAZIONE DI PROGETTI

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE MISURA 431 Azione 2.b Informazione sull attività del GAL Attività di animazione

Dettagli

Capitolo 24. Risultati economici delle imprese

Capitolo 24. Risultati economici delle imprese Capitolo 24 Risultati economici delle imprese 24. Risultati economici delle imprese Per saperne di più... Eurostat. http://europa. eu.int/comm/eurostat. Imf. World economic outlook. Washington: 2012.

Dettagli

5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali

5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali 5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali 1. Denominazione della Misura: Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali

Dettagli

PROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana

PROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna Lo

Dettagli

Glossario delle Aree di Studio (*)

Glossario delle Aree di Studio (*) Glossario delle Aree di Studio (*) Glossario Aree di studio Istituti Tecnici AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING Il Diplomato in Amministrazione, Finanza e Marketing ha competenze generali nel campo dei

Dettagli

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica

Dettagli

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Università Roma Tre, Dipartimento di Architettura Via della Madonna dei Monti, 40 Convegno Aree industriali e politiche di Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione

Dettagli

MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA

MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA Sul filo del lavoro Nuove trame per lo sviluppo della filiera tessile e

Dettagli

Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015. 3 febbraio 2014

Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015. 3 febbraio 2014 Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015 3 febbraio 2014 Si aprono le iscrizioni Da oggi al 28 febbraio sono aperte le iscrizioni alle scuole statali, alle scuole paritarie,

Dettagli

Dal FEP al FEAMP: quale transizione

Dal FEP al FEAMP: quale transizione L attuazione della Politica Europea per la Pesca: Dal FEP al FEAMP Bologna, 08 ottobre 2014 Regione Emilia Romagna FEP: Misura 5.1 Assistenza tecnica Dal FEP al FEAMP: quale transizione Giulio Malorgio

Dettagli

COMPETENZE ED AMBITI PROFESSIONALI DELLA FIGURA DEL PERITO AGRARIO

COMPETENZE ED AMBITI PROFESSIONALI DELLA FIGURA DEL PERITO AGRARIO ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE "A. ZANELLI" COMPETENZE ED AMBITI PROFESSIONALI DELLA FIGURA DEL PERITO AGRARIO Il perito agrario è un tecnico con competenze sulla gestione del territorio, sulla gestione

Dettagli

Le attività umane. Mondadori Education

Le attività umane. Mondadori Education Le attività umane L economia di uno Stato comprende le risorse naturali e le attività lavorative praticate dai suoi cittadini. L economia è divisa in tre settori: primario, secondario, terziario. Il settore

Dettagli

13. Consumi di energia elettrica

13. Consumi di energia elettrica 13. Consumi di energia elettrica Nel corso del 2005 è proseguita la crescita sostenuta dei consumi di energia elettrica a Roma, a cui si contrappone una certa stabilità nella congiuntura economica provinciale

Dettagli

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella Provincia di Pisa A cura di Katia Orlandi Il territorio della Provincia di Pisa si caratterizza

Dettagli

Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali Area per il manifatturiero

Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali Area per il manifatturiero Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali Area per il manifatturiero FVG regione a vocazione manifatturiera Settori di specializzazione FVG Principali

Dettagli

Newsletter n.2. La politica di sviluppo rurale e la filiera corta

Newsletter n.2. La politica di sviluppo rurale e la filiera corta Newsletter n.2 La politica di sviluppo rurale e la filiera corta Presentazione In questa seconda newsletter che accompagna il percorso formativo della nostra Comunità montana sulle opportunità offerte

Dettagli

RAPPORTO SULL ANNATA AGRARIA

RAPPORTO SULL ANNATA AGRARIA RAPPORTO SULL ANNATA AGRARIA DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ANNO 2005 A cura del prof. Roberto Fanfani Rapporto sull annata agraria della provincia di Bologna Anno 2005 INDICE PREFAZIONE Pag 5 CAPITOLO I:

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

UN FUTURO PER MILANO: CITTÀ DEL TERZIARIO? PIÙ DEL 75% DELL OFFERTA DI UFFICI E OGGI DI BASSA QUALITÀ

UN FUTURO PER MILANO: CITTÀ DEL TERZIARIO? PIÙ DEL 75% DELL OFFERTA DI UFFICI E OGGI DI BASSA QUALITÀ Nasce l Osservatorio sull offerta di immobili a uso uffici 1 Rapporto CRESME- II semestre 2014 Monitorati oltre 4.500 annunci per vendita e affitto UN FUTURO PER MILANO: CITTÀ DEL TERZIARIO? PIÙ DEL 75%

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE Le ultime settimane sono caratterizzate da una situazione non facile

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 2 trimestre 2011

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 2 trimestre 2011 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 2 trimestre 2011 Imprese nel complesso In Lombardia, nel secondo trimestre del 2011 le anagrafi camerali registrano un saldo positivo di 6.804 unità. Alla fine di giugno

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 10 dicembre COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 In data odierna la Banca centrale europea (BCE) pubblica per la prima volta un

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell industria dell elettronica;

Dettagli

Le azioni previste nel Patto di Sviluppo 2011 2014. Asse 1 - Ricerca ed innovazione OBIETTIVI E FINALITÀ

Le azioni previste nel Patto di Sviluppo 2011 2014. Asse 1 - Ricerca ed innovazione OBIETTIVI E FINALITÀ Le azioni previste nel Patto di Sviluppo 2011 2014 Asse 1 - Ricerca ed innovazione Le azioni previste in questo asse riguardano lo sviluppo di temi di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo,

Dettagli

superiore verso gli esercizi complementari, le cui quote di mercato risultano comunque largamente inferiori a quelle degli alberghi, che raccolgono

superiore verso gli esercizi complementari, le cui quote di mercato risultano comunque largamente inferiori a quelle degli alberghi, che raccolgono 13. Turismo Il turismo nel comune di Roma si conferma uno dei principali assi di sviluppo del territorio, costituendo, all interno del sistema economico e sociale, un elemento centrale di crescita, che

Dettagli

CONTI ECONOMICI DELLE IMPRESE

CONTI ECONOMICI DELLE IMPRESE 21 CONTI ECONOMICI DELLE IMPRESE I dati presentati in questo capitolo provengono dalle rilevazioni annuali sui risultati economici delle imprese, condotte in base a quanto disposto dal Regolamento UE N.

Dettagli

Le tendenze e gli scenari futuri per l agro-alimentare lombardo

Le tendenze e gli scenari futuri per l agro-alimentare lombardo Le tendenze e gli scenari futuri per l agro-alimentare lombardo Roberto Pretolani Dipartimento di Economia, Management e Metodi quantitativi Università degli Studi di Milano Regione Lombardia, 4 dicembre

Dettagli

MISURA 311. 1. Titolo della misura Diversificazione in attività non agricole. 2. Articoli di riferimento

MISURA 311. 1. Titolo della misura Diversificazione in attività non agricole. 2. Articoli di riferimento 1. Titolo della misura Diversificazione in attività non agricole. 2. Articoli di riferimento MISURA 311 Titolo IV, Capo 1, sezione 3, Articolo 52 lettera a) punto i e sottosezione 1, Articolo 53 del Regolamento

Dettagli

Allegato A. Allegato statistico. Interruzione di sezione (pagina dispari)

Allegato A. Allegato statistico. Interruzione di sezione (pagina dispari) Allegato A. Allegato statistico Interruzione di sezione (pagina dispari) Tabella 58 Titolari e soci per attività economica, sesso e anno valori assoluti (A) 2001 2000 Attività Titolari Soci Titolari Soci

Dettagli

A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO

A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO A.4.1 Le unità locali Le unità locali presenti sul territorio della provincia di Ferrara, al Censimento dell Industria e dei Servizi 2001, erano 32.101, in aumento, rispetto al

Dettagli

ALLEGATO 1. Specifiche del Budget di spesa riportato al Capitolo III del formulario di candidatura.

ALLEGATO 1. Specifiche del Budget di spesa riportato al Capitolo III del formulario di candidatura. ALLEGATO 1. Specifiche del Budget di spesa riportato al Capitolo III del formulario di candidatura. 1. Criteri economico-finanziari utilizzati per l elaborazione del budget. L imputazione delle spese di

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI. Disciplina degli itinerari turistici denominati «percorsi delle castagne»

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI. Disciplina degli itinerari turistici denominati «percorsi delle castagne» Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 4645 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Disciplina degli itinerari turistici denominati «percorsi delle castagne» Presentata

Dettagli

Il mercato del credito

Il mercato del credito Il mercato del credito 1 Gli sportelli bancari In riferimento alla distribuzione del numero di istituti bancari per sede amministrativa e del numero di sportelli per localizzazione geografica, i dati statistici

Dettagli

La politica regionale di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 sarà improntata a quattro parole chiave:

La politica regionale di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 sarà improntata a quattro parole chiave: 2 3 scheda SEZIONE C: SCHEDA La strategia di sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia 2014-2020 in breve La politica regionale di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 sarà improntata a quattro parole

Dettagli

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE IL SISTEMA IMPRENDITORIALE 1 1.1 Le imprese attive per settore e forma giuridica Nei primi tre mesi del 2015 risultano iscritte nel Registro Imprese della Camera di Commercio di Lodi 21.784 posizioni,

Dettagli

Provincia di Reggio Calabria

Provincia di Reggio Calabria Provincia di Reggio Calabria Sett.1 AA.GG, Giunta, URP, Segr./Direz. Generale, Contratti- -Assistenza Giuridico Amm.va ai Comuni, Controllo Strategico/Direzionale, Pari Opportunità, Consigliera di parità

Dettagli

Quadro dei consumi energetici

Quadro dei consumi energetici Quadro dei consumi energetici La situazione nazionale Il quadro dei consumi energetici nazionali degli ultimi anni delinea una sostanziale stazionarietà per quanto riguarda il settore industriale e una

Dettagli

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore FORUM PERMANENTE SUL CREDITO E LA FINANZA II^ CONFERENZA REGIONALE SUL CREDITO E LA FINANZA PER LO SVILUPPO Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di

Dettagli

Carta delle imprese per il Turismo Sostenibile nel Parco Lombardo della Valle del Ticino 2010

Carta delle imprese per il Turismo Sostenibile nel Parco Lombardo della Valle del Ticino 2010 Carta delle imprese per il Turismo Sostenibile nel Parco Lombardo della Valle del Ticino 2010 Progetto LA SOSTENIBILITÀ COME PERCORSO DI QUALITÀ PER LE AZIENDE TURISTICHE DEL PARCO DEL TICINO www.networksvilupposostenibile.it

Dettagli

La Ricerca e Sviluppo in Italia nel periodo 2003-2005

La Ricerca e Sviluppo in Italia nel periodo 2003-2005 7 ottobre 2005 La Ricerca e Sviluppo in Italia nel periodo 2003-2005 L Istat presenta i principali risultati delle rilevazioni sulla Ricerca e Sviluppo intra-muros 1 (R&S) in Italia, riferiti alle imprese,

Dettagli

Toscana Turistica Sostenibile & Competitiva - Fase 2

Toscana Turistica Sostenibile & Competitiva - Fase 2 Toscana Turistica Sostenibile & Competitiva - Fase 2 Applicazione del Modello di Gestione sostenibile della Destinazione turistica Area di verifica AUTOVALUTAZIONE Elenco Domande per area tematica NECSTOUR

Dettagli

STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO

STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO 13. Commercio STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO Maggio 211 Giubiasco, 3 maggio 211 I COMPARTI ANALIZZATI SETTORE SECONDARIO 1. EDILIZIA E COSTRUZIONI 2. CHIMICA E FARMACEUTICA 3.

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano

Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano La forza lavoro femminile Il mercato del lavoro in provincia di Bolzano è caratterizzato da un alto tasso di partecipazione, sia rispetto

Dettagli

Valorizzazione delle aree naturali protette come chiave di sviluppo turistico dei territori. www.isnart.it 1

Valorizzazione delle aree naturali protette come chiave di sviluppo turistico dei territori. www.isnart.it 1 Valorizzazione delle aree naturali protette come chiave di sviluppo turistico dei territori www.isnart.it 1 Le aree protette in Italia 23 parchi nazionali (oltre 500 comuni) 152 parchi regionali (quasi

Dettagli

PRIMO RAPPORTO SULLA COOPERAZIONE IN ITALIA. Giuseppe Roma DG Censis. Roma 29 novembre 2012

PRIMO RAPPORTO SULLA COOPERAZIONE IN ITALIA. Giuseppe Roma DG Censis. Roma 29 novembre 2012 PRIMO RAPPORTO SULLA COOPERAZIONE IN ITALIA Giuseppe Roma DG Censis Roma 29 novembre 2012 La forza della cooperazione nell economia italiana 80 mila cooperative Circa 1 milione 350 mila occupati (7,2%

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Il biologico in Toscana

Il biologico in Toscana Quaderno della Il biologico in Toscana 7 Chi promuove il progetto Filiera Corta Bio nella regione CTPB - Coordinamento Toscano Produttori Biologici - e un associazione nata nel 1983 a Firenze per iniziativa

Dettagli

INFORMAZIONI AZIENDALI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI AZIENDALI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO INFORMAZIONI AZIENDALI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO INFORMAZIONI GENERALI CognomeNome/RagioneSociale: Codice Fiscale/Partita Iva: I. Regione di appartenenza Piemonte Emilia R. Campania Valle

Dettagli

Annuario Istat-Ice 2008

Annuario Istat-Ice 2008 Le informazioni statistiche sul Commercio estero e sulle Attività Internazionali delle imprese Luigi Biggeri 1 Struttura della presentazione 1. L Annuario e lo sviluppo delle informazioni statistiche sul

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR

LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Le sfide all'orizzonte 2020 e la domanda di competenze delle imprese LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Domenico Mauriello

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 4342 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme per la promozione delle attività turistiche legate al vino piemontese e istituzione

Dettagli

ROADSHOW PMI TURISMO E PMI

ROADSHOW PMI TURISMO E PMI ROADSHOW PMI TURISMO E PMI Cagliari, 29 maggio 2009 Per il 67,2% delle Pmi del turismo la situazione economica del Paese è peggiorata nei primi cinque mesi del 2009 rispetto al secondo semestre del 2008.

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

L IMPATTO ECONOMICO POTENZIALE DI MATERA 2019. Direttore Generale SRM Massimo Deandreis

L IMPATTO ECONOMICO POTENZIALE DI MATERA 2019. Direttore Generale SRM Massimo Deandreis L IMPATTO ECONOMICO POTENZIALE DI MATERA 2019 Direttore Generale SRM Massimo Deandreis MATERA 2019: POSSIBILI RICADUTE SULL ECONOMIA LOCALE 30 Giugno 2015 Agenda La struttura e le dinamiche dell economia

Dettagli

La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi

La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi discussione di Scenari economici n. 20 La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi Alessandra Staderini Servizio Struttura economica, Banca d Italia Roma, 26 giugno 2014 Confindustria,

Dettagli

Verso la nuova PAC 2014-2020 per lo sviluppo rurale in Toscana

Verso la nuova PAC 2014-2020 per lo sviluppo rurale in Toscana Verso la nuova PAC 2014-2020 per lo sviluppo rurale in Toscana Roberto Pagni Regione Toscana Dirigente Settore Politiche Comunitarie e Regionali per la competitività Convegno Il sistema agroalimentare

Dettagli

15. Consumi energetici

15. Consumi energetici 15. Consumi energetici Nel 2006 i consumi energetici del Comune di Roma hanno registrato un aumento rispetto al 2005 (+2,8%), un dato, questo, in linea con l incremento provinciale (+2,7%), regionale (+2,2%)

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA

IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA Ottobre 2009 Sono passati dieci anni dall avvio del progetto regionale Fattorie Didattiche che ha creato nel periodo un apertura di dialogo

Dettagli

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Le organizzazioni di volontariato in Lombardia La Lombardia è la regione italiana che detiene il maggior numero di organizzazioni iscritte

Dettagli

Gli investimenti diretti esteri in entrata e in uscita

Gli investimenti diretti esteri in entrata e in uscita Gli investimenti diretti esteri in entrata e in uscita A cura del Centro Studi Confindustria Toscana Qualche dato generale Gli investimenti diretti dall estero in Italia Secondo i dati dell Ufficio Italiano

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

Costi unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180

Costi unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180 SVOLGIMENTO Per ogni attività di programmazione e pianificazione strategica risulta di fondamentale importanza per l impresa il calcolo dei costi e il loro controllo, con l attivazione di un efficace sistema

Dettagli

NOTA STUDIO CONFESERCENTI

NOTA STUDIO CONFESERCENTI Ufficio Stampa NOTA STUDIO CONFESERCENTI IMPRESE, STUDIO CONFESERCENTI: GLI IMMIGRATI RESISTONO MEGLIO ALLA CRISI: NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2012 LE IMPRESE INDIVIDUALI CON TITOLARI EXTRA UE CRESCONO DI

Dettagli

AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI RICHIESTE DI SOSTEGNO DELL APT PER LA REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE NAZIONALI SUL TERRITORIO DELLA BASILICATA

AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI RICHIESTE DI SOSTEGNO DELL APT PER LA REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE NAZIONALI SUL TERRITORIO DELLA BASILICATA AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI RICHIESTE DI SOSTEGNO DELL APT PER LA REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE NAZIONALI SUL TERRITORIO DELLA Premessa Visto l art. 3, comma 2, della L.R. 7/2008, secondo il

Dettagli

1. La situazione economica e del mercato del lavoro

1. La situazione economica e del mercato del lavoro 1. La situazione economica e del mercato del lavoro Per la lettura dei dati non si può prescindere dal considerare l impatto dei molteplici fattori che hanno mutato radicalmente il mondo del lavoro a causa

Dettagli

Progetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale 2014-2020

Progetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale 2014-2020 Progetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale 2014-2020 Obiettivi della Misura 124 (1) La Misura ha sostenuto progetti di cooperazione per lo sviluppo e la sperimentazione

Dettagli

Assistenza tecnica funzionale alla

Assistenza tecnica funzionale alla definizione, alla identificazione ed alla gestione dei Sistemi Turistici Locali ed altri idonei strumenti di promozione turistico territoriale complementari agli STL, e utili allo sviluppo del settore

Dettagli

ENERGIA DA BIOGAS regole, esperienze e prospettive per uno sviluppo sostenibile

ENERGIA DA BIOGAS regole, esperienze e prospettive per uno sviluppo sostenibile ENERGIA DA BIOGAS regole, esperienze e prospettive per uno sviluppo sostenibile Dott.ssa Letizia Acinapura Titolare di Assegno di ricerca finanziato dalla Regione Umbria Soggetto ospitante Ce.S.A.R. Rocca

Dettagli

L energia. La riqualificazione e l efficienza. energetica: obiettivi ambientali e obblighi

L energia. La riqualificazione e l efficienza. energetica: obiettivi ambientali e obblighi La riqualificazione e l efficienza L energia energetica: per uscire dalla obiettivi ambientali e obblighi crisi: di legge le opportunità per la riqualificazione energetica degli edifici Sara Vito Assessore

Dettagli

Problematiche, prospettive e interventi

Problematiche, prospettive e interventi Anche gli imprenditori stranieri soffrono la crisi Burocrazia, ritardo dei pagamenti e l accesso al credito i maggiori ostacoli all attività Più difficoltà per le imprese edili e nel Centro Italia La crisi

Dettagli

Saldi delle posizioni lavorative dal 30 giugno 2008 per genere e cittadinanza

Saldi delle posizioni lavorative dal 30 giugno 2008 per genere e cittadinanza LA GRANDE CRISI RACCONTATA DAI NUMERI di Maurizio Gambuzza Saldi delle posizioni lavorative dal 3 giugno 28 per genere e cittadinanza 5-5 -1-15 -2-25 Uomini italiani Donne italiane Uomini stranieri Donne

Dettagli

Prospettive del settore farmaceutico: riflessi economici ed occupazionali

Prospettive del settore farmaceutico: riflessi economici ed occupazionali Prospettive del settore farmaceutico: riflessi economici ed occupazionali Massimo Scaccabarozzi, Presidente Farmindustria 52 Simposio AFI -1 giugno 2012 La farmaceutica è la prima industria hi-tech per

Dettagli

Convegno ENERGIA DA BIOMASSE IL FUTURO COMINCIA DALLE AZIENDE AGRICOLE Conclusioni e proposte

Convegno ENERGIA DA BIOMASSE IL FUTURO COMINCIA DALLE AZIENDE AGRICOLE Conclusioni e proposte Convegno ENERGIA DA BIOMASSE IL FUTURO COMINCIA DALLE AZIENDE AGRICOLE Conclusioni e proposte Giovanni Riva CTI Comitato Termotecnico Italiano www.cti2000.it Milano, 19 giugno 2006 1 FILIERE AGRO-ENERGETICHE:

Dettagli

LE STRADE DEL VINO. Corso di Marketing delle imprese agroalimentari. La Strada dei Sapori del Medio Tirreno Cosentino. Prof. Gervasio Antonelli

LE STRADE DEL VINO. Corso di Marketing delle imprese agroalimentari. La Strada dei Sapori del Medio Tirreno Cosentino. Prof. Gervasio Antonelli Corso di Marketing delle imprese agroalimentari Prof. Gervasio Antonelli LE STRADE DEL VINO La Strada dei Sapori del Medio Tirreno Cosentino A cura di: Mario Motolese Erika Venturini Indice Cos è una strada

Dettagli