Nuovi modelli organizzativi per la gestione remota dei pazienti: irrinunciabile priorità

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2 Nuovi modelli organizzativi per la gestione remota dei pazienti: irrinunciabile priorità Controllo e monitoraggio, pace-maker e defibrillatore: differenti caratteristiche e differenti approcci? La gestione remota dei dispositivi e dei pazienti con dispositivo: caratteristiche dell ambulatorio «virtuale» di controllo/monitoraggio Esperienza dell Ambulatorio controllo/monitoraggio PM/ICD dell Ospedale di Legnago Conclusioni

3 CONTROLLO Dal francese: [contrôle] contro registro, quindi registro tenuto in doppia copia, composto da [contre] contro e [rôle] registro, dal latino: [rotulus] rotolo. È strano ma calzante pensare a questa parola comunissima, versatile e pesante alla luce di un'immagine etimologica così nitida. Il controllo nasce come registro doppione di un altro, compilato con scopi di verifica e vigilanza: non una voce può essere inserita sfuggendo al riscontro del controllo.

4 MONITORAGGIO Il termine monitoraggio deriva dal latino monitor oris, derivato di monere, con il significato di ammonire, avvisare, informare, consigliare. Il termine ha origine in ambiente industriale, per indicare la vigilanza continua di una macchina in funzione, mediante appositi strumenti che ne misurano le grandezze caratteristiche (velocità, consumo, produzione, ecc.). Il significato originario si è ampliato: dalla macchina all'intero processo, a tutta una struttura operativa, includendo in essa anche le risorse umane. Nel contempo il suo uso si è diffuso in tutte le discipline, sia tecniche che sociali, sempre con il significato generale di rilevazione di dati significativi sul contesto interessato.

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6 Attivazione dell ambulatorio «virtuale» di controllo/monitoraggio PM/ICD necessità di un progetto condiviso (dirigenti, medici, infermieri, tecnici), necessità di personale dedicato, necessità di tempi e spazi dedicati.

7 Controllo remoto pace-maker Progressiva sostituzione del controllo «in office» con il controllo da remoto: necessità di dispositivi con dotazione di automatismi, necessità dello stesso personale dedicato al controllo «tradizionale», massimo risultato con impegno limitato, nel giro di circa 2-3 anni.

8 Monitoraggio remoto dei parametri elettrici dei defibrillatori necessità di verifiche quotidiane, attenzione ai soli allarmi rilevanti del sistema (alterazioni dell impedenza dell elettrocatetere, decadimento della batteria), che nella pratica clinica risultano molto rari, può essere gestito dallo stesso personale dedicato al controllo «tradizionale», in caso di problemi, unica soluzione è il ricovero in ospedale.

9 Monitoraggio remoto dei pazienti con defibrillatore e dei parametri clinici dei defibrillatori necessità di verifiche quotidiane o, comunque molto frequenti, necessità di personale dedicato ed esperto, necessità di collaborazione stretta tra differenti operatori della stessa struttura (medici elettrofisiologi, medici dedicati alla terapia dello scompenso cardiaco, infermieri, tecnici, ), necessità di interventi rapidi ed efficaci di fronte ai problemi clinici rilevati (es. FA) Risultato importante su prognosi e qualità di vita dei pazienti, ma a fronte di impegno rilevante di risorse.

10 L esperienza di Legnago 669 pazienti monitorati/2811 pazienti: 307 ICD 350 PM 12 RLR 3 tecnici+ borsista Controllo quotidiano allarmi/trasmissioni Comunicazione immediata al medico di allarmi rossi. Comunicazione in giornata di allarmi gialli. Filtro su problemi già noti

11 L esperienza di Legnago: i numeri Attualmente a Legnago sono controllati 2811 pazienti di cui: 2340 PM+CRT-P 460 ICD+CRT-D 12 loop recorder Di questi 2811 pazienti, 669 sono controllati in remoto

12 L esperienza di Legnago: i numeri Totale controlli (ambulatoriali + remoti) = 8900

13 L esperienza di Legnago Monitoraggio sistematico dei defibrillatori, con 1 controllo ospedaliero ed 1 controllo da remoto annuale e con verifica quotidiana degli allarmi; Controllo da remoto dei pace-maker dal 2011, iniziando dai pazienti residenti nelle Case di Riposo dell ULSS; Dal gennaio 2013, controllo sistematico di tutti i pacemaker (sostituzioni, nuovi impianti, dispositivi già impiantati e gestibili da remoto).

14 Due periodi a confronto

15 CONTROLLI PROGRAMMATI DI PM/ICD/CRT MESE DITTA DISPOSITIVO NOTE Gennaio Medtronic PM Febbraio Medtronic ICD Trasmissioni manuali primi 15 gg Programmare trasmissione primo sabato del mese Marzo Biotronik PM Aprile Biotronik ICD Maggio Giugno Boston Scientific St Jude PM e ICD Luglio Medtronic PM Agosto Medtronic ICD Trasmissioni manuali primi 15 gg Programmare trasmissione primo sabato del mese Settembre Biotronik PM Ottobre Biotronik ICD Novembre Dicembre Boston Scientific St Jude PM e ICD Prima settimana di ogni mese trasmissioni Reveal

16 Conclusioni Il controllo/monitoraggio remoto dei dispositivi, rappresenta un opportunità tecnologica di miglior gestione del paziente e diventerà in un futuro probabilmente non lontano una necessità organizzativa; Il controllo remoto dei pace-maker consente, in tempi relativamente brevi, una reale ottimizzazione delle risorse ed un concreto risparmio di tempo; Il monitoraggio dei defibrillatori, soprattutto per quanto concerne la parte clinica, di indubbia utilità per il paziente, comporta organizzazioni complesse, personale dedicato infermieristico e tecnico, stretta collaborazione tra figure mediche differenti.