Cristina Gamberi Università di Bologna

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Transcript:

Cristina Gamberi Università di Bologna

...di genere Educazione Educazione alle alledifferenze differenze...di cultura...di orientamento sessuale...di abilità fisica

Le differenze di genere John Money parla per la prima volta di 'ruoli di genere', ma è solo con il femminismo degli anni '70 che il termine genere entra nel dibattito scientifico e accademico. Gayle Rubin (1975), The Traffic in Women: Notes on the Political Economy of Sex

Le differenze di genere Con il termine GENERE si indicano le differenze socialmente costruite fra i due sessi, le relazioni che si instraurano fra questi e i comportamenti che vengono ritenuti idonei e appropriati per ciascun genere.

L'identità sessuale umana Sesso biologic o Identità di genere Identità sessuale Ruoli di genere Orienta mento sessual e

Le differenze di genere Contrariamente alla categoria di sesso biologico, utilizzata per indicare tutto ciò che è biologico, naturale e afferente alla corporeità (di maschio o femmina), la categoria del genere è stata introdotta per dar conto di quanto vi è di socialmente e culturalmente costruito, quindi di non biologicamente dato, nella differenza tra uomini e donne e tra maschile e femminile SI CRESCE IMPARANDO A FARE L'UOMO O LA DONNA

La socializzaione di genere

Dalle differenze alle... Si parla di sex-gender system in cui il dato biologico viene trasformato in un sistema binario asimmetrico in cui il maschile occupa una posizione privilegiata rispetto al femminile, al quale è legato da strette connessioni da cui entrambi ne derivano una reciproca definizione. Maschile Femminile Razionalità Sentimento Attività Passività Forza Dolcezza Cultura Natura Ecc. Ecc.

stereotipi, pregiudizi, diseguaglianze - La categoria del genere consente di svelare diseguaglianza sessuale e le asimmetrie di potere fra uomini e donne, denunciando come gli uomini abbiano trasformato una differenza sessuale biologica naturale e quindi di per sé neutra in una differenza sociale e culturale di ruoli, che ha relegato le donne in posizioni subalterne - Permette di riconoscere le discriminazione e i ruoli stereotipati che permeano la cultura, la società e i rapporti economici fra uomini e donne - Promuovere una cultura aperta capace di accogliere le differenze e la pluralità

indicatore sintetico della disuguaglianza di genere come il Global Gender Gap Index stilato annualmente dal World Economic Forum, l Italia si colloca nel 2010 al 74-esimo posto su 134 paesi. Tale indicatore coglie quattro dimensioni: a) disuguaglianza nell ambito di occupazione, remunerazioni e carriera; b) nel campo dell istruzione; c) nella salute e nella probabilità di sopravvivenza d) nella politica. Il linguaggio e la rappresentazione

I numeri della violenza 1) UN WOMEN 2013: il 35% delle donne nel mondo ha subito violenze fisiche o sessuali da parte di un partner o di altri uomini.* 2) ISTAT - Violenza e maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia - Un terzo delle donne fra i 16 e i 70 ha subito almeno una volta nella loro vita una forma di violenza, che fosse fisica, sessuale o psicologica.** 3) Femicidi in Italia: 179 donne uccise nell'anno 2014, 120 nel 2013, 136 nel 2012, 156 nel 2010.*** *http://www.unwomen.org/en/what-we-do/ending-violence-against-women/facts-and-figures ** http://www.istat.it/it/archivio/34552 Il campione comprende 25.000 donne tra i 16 e i 70 anni su tutto il territorio nazionale,intervistate telefonicamente tra il gennaio e l ottobre 2006. ***EURES, Il femminicidio in Italia nell ultimo decennio Dimensioni, caratteristiche e profili di rischio 2014.

L'identikit della donna uccisa La vittima è una donna italiana con una età compresa tra i 35-54 anni (35-44 anni: 33%; 45-54 anni: (25%), con licenza media superiore (53%), laurea (22%), impiegata (20%), Disoccupata 19%, casalinga 16%, con figli (82%)* E' una donna normale * Fonte: Rapporto Istat, La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia,2006

Sfatiamo alcuni luoghi comuni... La violenza domestica è più diffusa in contesti economicamente e culturalmente poveri

La violenza è trasversale alla classe sociale Sono stimate in 6 milioni 743 mila le donne tra i 16 e i 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita. 5 milioni di donne hanno subìto violenze sessuali, 3 milioni 961 mila violenze fisiche, circa un milione di donne hanno subìto stupri o tentati stupri. * Fonte: Rapporto Istat, La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia,2006

Sfatiamo alcuni luoghi comuni......la maggior parte delle aggressioni avviene per opera di sconosciuti e uomini stranieri

L'immagine dell'uomo violento...

L'identitkit dell'uomo violento - L autore della violenza è il partner (marito 48%, convivente 12%) o ex (21%). - Ha tra i 35-54 anni (61%), impiegato (21%), licenza media superiore (46%), laurea (19%). Non è dedito all alcol o a droghe particolari.* E' un uomo normale * Fonte: Rapporto Istat, La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia,2006

Sfatiamo alcuni luoghi comuni......la violenza degli uomini si può legare a fatti ed episodi occasionali di perdita di controllo

Il paradigma del raptus

Lo squilibrio strutturale fra uomini e donne 1) La violenza contro le donne non è un'anomalia del sistema, ma è un fenomeno strutturale e trasversale della nostra società 2) La violenza affonda le sue radici nella gerarchia fra i sessi e nel rapporto diseguale fra uomini e donne.

Per quali ragioni? - Rapporti di potere diseguali tra uomini e donne (relazionali, economici, politici, culturali). - Struttura delle relazioni di genere nella storia (es. patria potestà del marito sulla moglie e sui figli). - Autonomia finanziaria e diversa presenza nel mercato del lavoro di donne e uomini. - Diversi stereotipi sociali sulla sessualità e il desiderio maschile (es. istinto sessuale incontrollabile) e femminile (es. la disponibilità del corpo delle donne).

Cos'è la violenza? E' un problema complesso e multidimensionale (culturale, storico, istituzionale). Può innanzittutto assumere varie forme: dalla violenza sessuale a quella fisica, dalla violenza psicologica e verbale a quella economica [...]. Oltre ai danni fisici, le vittime di episodi di violenza sono più esposte a problemi e disturbi piscofisici... Elisabetta Ruspini

Cos'è la violenza maschile contro le donne? Ogni atto di violenza fondato sul genere che comporti o possa comportare per la donna danno o sofferenza fisica, psicologica o sessuale, includendo la minaccia di questi atti, coercizione o privazioni arbitrarie della libertà, che avvengano nel corso della vita pubblica o privata. (Art.1) Fonte: Declaration on the elimination of violence against women,united Nation General Assembly, 20 dicembre 1993, New York, US.

Cosa si intende per femminicidio? Il femminicidio è qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione e di annientare l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte.

Cosa succede nei media? 1) Quali sono le strategie di rappresentazione della violenza maschile contro le donne? 2) Quale alfabeto usano i giornali per articolare la violenza contro le donne? 3) Quale strutture narrative quali storie vengono usate? 4) Chi è la voce narrante? 5) Di chi è il punto di vista?

L'alfabeto della violenza. Le rappresentazioni del femminicidio nei media 1) Donna come soggetto debole e vittima predestinata: - Precisa iconografia del corpo femminile - Sessualizzazione della vittima 2) Occultamento dell'uomo - Deresponsabilizzazione - Irrapresentabilità del maschile 3) Alterizazzione della violenza: - Occidentalizzazione della donna straniera - Uomini maltrattanti stranieri 3) Eufemizzazione ed evitamento linguistico 4) Law of the opposite : alla Notiziabilità più elevata corrispondono gli episodi meno diffusi

Vod-cast L'immagine e la percezione del femminile nei media - 2012

Idee e strumenti di intervento Adottare un protocollo di intervento nella scuola Organizzare interventi ad hoc e consultare/chiamare esperte per parlare di questi temi Intervenire in caso di discriminazioni Valorizzare il sapere delle donne in tutte le discipline e ripensare la trasmissione dei saperi Creare un clima accogliente in classe e saper costruire relazioni reciproche fra ragazzi/e Riflettere Curriculum nascosto: adottare un approccio trasversale sulle relazioni in classe in ottica di genere

Idee e strumenti di intervento Evitare l'uso di un linguaggio sessista o falsamente neutro (Giulia, Decalogo 27ora, Portare ragazzi/e a riflettere sul significato delle parole e sulla loro dim. sessuata Educare all'uso consapevole dei mass media per costruire una pluralità di immaginari e rappresentazioni Educare all'uso consapevole dei social