Cronicizzazione del processo infiammatorio
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- Raffaela Verde
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1 Cronicizzazione del processo infiammatorio
2 Infiammazione cronica Si verifica quando l infiammazione acuta non può essere risolta Infezioni persistenti Batteri e funghi Agenti causali della tubercolosi e della sifilide Culminano in reazioni granulomatose Esposizione prolungata ad agenti tossici o materiale esogeno non degradabile Malattie autoimmuni
3 Caratteristiche dell infiammazione cronica Infiltrato con cellule mononucleate Danno tessutale Riparazione che coinvolge angiogenesi e fibrosi Può andare avanti per settimane, mesi o anni, dove, l infiammazione, il danno tessutale ed il processo di riparazione procedono in contemporanea
4 Cellule dell infiammazione cronica Infiltrati con macrofagi, linfociti e plasmacellule, neutrofili, eosinofili e fibroblasti
5 Fagociti mononucleati Monociti (sangue) Macrofagi Cellule giganti Cellule epiteliodi
6 Monociti/macrofagi -Cellule chiave nell infiammazione cronica e granulomatosa -Producono numerose citochine con attività chemiotattica verso altri macrofagi e verso cellule diverse della risposta immunitaria -Fagocitosi
7 Meccanismi per l accumulo dei macrofagi nei tessuti: Reclutamento dei monociti dal microcircolo Proliferazione locale di macrofagi Immobilizzazione dei macrofagi nella sede dell infiammazione
8 Cellule epiteliodi Numerose estroflessioni della membrana plasmatica Spiccata attività esocitica
9 Cellule giganti plurinucleate Fusione di centinaia di macrofagi e monociti modificati Tipo Langhans Tipo corpo estraneo
10 Infiltrato infiammatorio cronico Linfociti T e B cellule specifiche della risposta immune
11 Infiltrato infiammatorio cronico Plasmacellule linfociti di tipo B che secernono anticorpi specifici
12 Eosinofili Tipicamente associati con le reazioni allergiche e con le infestazioni da macroparassiti Attività fagocitaria modesta
13 Neutrofili -cellule chiave dell angioflogosi
14 Cellule del connettivo fibroblasti cellule endoteliali Abbondante produzione di collagene Formazione di tessuto connettivo fibroso Sviluppo di cicatrici permanenti Angiogenesi
15 Infiammazione granulomatosa GRANULOMA Una risposta infiammatoria focale ad andamento cronico caratterizzata dall accumulo e dalla proliferazione di leucociti di tipo prevalentemente mononucleato
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17 Focolaio di infiammazione cronica costituito da un aggregato microscopico di macrofagi, morfologicamente trasformati in cellule epitelioidi, circondato da leucociti mononucleati, soprattutto linfociti e occasionalmente plasmacellule. Una parete di fibroblasti e tessuto connettivo circonda i granulomi più vecchi Frequentemente le cellule epitelioidi (accumulo di macrofagi attivati) si fondono per formare cellule giganti Non necessariamente accompagnata da caratteristiche accessorie quali la necrosi Granuloma
18 Granuloma Presenza di cellule mononucleate nei tessuti Osservate in malattie specifiche Utili nella diagnosi
19 GRANULOMA Granuloma immunologico o da ipersensibilità Granuloma non immunologico o da corpo estraneo
20 Mycobacterium tuberculosis UN CLASSICO ESEMPIO DI GRANULOMA IMMUNOLOGICO: IL GRANULOMA TUBERCOLARE O TUBERCOLO
21 TUBERCOLO linfociti Tessuto necrotico Cellule epiteliodi Cellule giganti
22 Tubercolosi
23 NEL MONDO 8 milioni 2 milioni di individui sviluppano la malattia ogni anno di morti ogni anno 2 miliardi di individui infettati dal M. tuberculosis
24 La TBC in Italia Numero di casi per nazionalità (anni ) dati Ministero della Salute
25 La TBC in Italia % di casi in cittadini non italiani (anni ) dati Ministero della Salute
26 FATTORI CHE HANNO FAVORITO LA RIPRESA DELLA TB NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI - Immigrazione da Paesi con elevata prevalenza di TB - Diffusione dell infezione da HIV - Problemi sociali
27 Trasmissione dell infezione tubercolare
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29 Tubercolosi
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31 Tubercolosi
32 EVOLUZIONE DEL TUBERCOLO - Localizzazione agli apici polmonari - Ampia produzione di necrosi caseosa -Tendenza allo svuotamento del materiale caseoso CAVERNE: lesioni cavitarie delimitate da tessuto infiammatorio e da bacilli in attiva replicazione
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38 Lebbra
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43 SIFILIDE AGENTE EZIOLOGICO: Treponema pallidum Malattia a trasmissione: -sessuale -materno-fetale (trans-placentare o attraverso il canale del parto infetto) -per contatto diretto con lesioni in fase attiva (es: bacio se presenti delle lesioni a livello di labbra, cavità orale, lesioni cutanee; contatto con lesioni cutanee) -trasfusione di sangue ed emoderivati (ora molto rara) -accidentale a seguito della manipolazione di campioni infetti (esposizione professionale)
44 AGENTE EZIOLOGICO IL Treponema Pallidum, appartiene alla famiglia delle treponematacee, batteri di forma elicoidale, mobili, a divisione trasversale. lunghezza variabile da 8 a 14 micron larghezza variabile da 0.15 a 0.20 micron. La coltura in vitro dei treponemi non è stata ancora realizzata. Per tale motivo il loro metabolismo è poco conosciuto.
45 SIFILIDE: PATOGENESI Ingresso dei Treponemi attraverso la mucosa, anche intatta, o soluzioni di continuo della cute Raggiungimento del sistema linfatico e quindi del torrente ematico Disseminazione sistemica con potenziale invasione di qualsiasi organo/tessuto
46 L aumento dei nuovi casi di sifilide osservato negli ultimi anni denuncia un inquietante abbassamento della guardia rispetto ai comportamenti sessuali a rischio Anche in Italia negli ultimi anni i casi di sifilide sono più che raddoppiati:dal 2000 al 2001 si è registrato un aumento del 92% e dal 2001 al 2002 c è stato un ulteriore aumento del 44%.
47 Granuloma luetico La struttura istologica del granuloma della sifilide (granuloma luetico) non è ordinata come quella del tubercolo Necrosi nella zona centrale (gomma luetica), avascolata La zona periferica è vascolarizzata, infiltrata da linfociti e plasmacellule
48 Sarcoidosi Malattia granulomatosa ad eziologia sconosciuta Può dare localizzazioni differenti (cute, polmone, fegato, tessuto osseo) Il granuloma non presenta fenomeni di necrosi Riscontrata tipicamente negli adulti, nella maggior parte dei casi è presente in pazienti di età compresa tra anni ~3 volte più comune negli Africani-Americani
49 Granuloma da corpo estraneo ücausato da materiale inerte üi macrofagi sono incapaci di digerire il materiale inorganico ümodesta presenza di fenomeni essudatizi üpresenza di neutrofili, macrofagi, cellule giganti üevoluzione naturale è la fibrosi
50 Granulomi da corpo estraneo
51 INFIAMMAZIONE GRANULOSA DA MATERIALE ENDOGENO O ESOGENO ENDOGENO: - CHERATINA da cisti epidermiche traumatizzate - CRISTALLI DI URATO in pazienti gottosi, si deposita nei tessuti molli - COLLAGENE ALTERATO DEGENERATO nei noduli reumatoidi - ELASTINA DEGENERATA E ALTERATA delle pareti arteriose colpite da artrite a cellule giganti - CRISTALLI DI COLESTEROLO - FRAMMENTI D OSSO NECROTIZZATO
52 ESOGENO: - MATERIALE CHIRURGICO DA SUTURA non riassorbibile - POLVERE DI TALCO nei guanti del chirurgo (granulomi da talco) - FRAMMENTI DI MATERIALE VEGETALE (spine, schegge di legno) - SILICE causa la silicosi - ASBESTO (AMIANTO) causa l ASBESTOSI ed il MESOTELIOMA - PARTICELLE DI CARBONE determinano l ANTRACOSI - CROMO - BERILLIO causa la BERILLIOSI - PARASSITI
53 La reazione granulomatosa si accompagna a volte ad imponenti fenomeni necrotici che coinvolgono gli elementi cellulari partecipi dell infiammazione. L area necrotica può: ü essere assorbita e sostituita da tessuto fibroso: CICATRIZZAZIONE üandare incontro a deposizione di sali di calcio insolubili: CALCIFICAZIONE üessere circoscritta da una reazione connettivale: INCAPSULAZIONE
54 Decorso Processo Infiammatorio NOXA ANGIOFLOGOSI ISTOFLOGOSI RIMOZIONE DELLA NOXA RISOLUZIONE DELL ESSUDATO ORGANIZZAZIONE DELL ESSUDATO MANCATA RIMOZIONE NOXA ANGIOFLOGOSI PERSISTENTE EVOLUZIONE IN ISTOFLOGOSI RIMOZIONE DELLA NOXA RIPRISTINO STATO STAZIONARIO ESITI (CALCIFICAZIONI, FIBROSI) MANCATA RIMOZIONE DELLA NOXA DIFFUSIONE PROCESSO FLOGISTICO; NECROSI CELLULARE RIPRISTINO DELLO STATO STAZIONARIO ESITI (ADERENZE, BRIGLIE) PERSISTENZA DI FOCOLAIO FLOGISTICO SILENTE
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