SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)

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1 SCILINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD) chmeluzzi@gmail.com 1

2 Il corso fino ad ora 1. Definizione di SL 2. Il lavoro del SL 3. Le nozioni di base/1 4. Le nozioni di base/2 5. Lingue d Italia 6. Minoranze linguistiche 7. Multilinguismo e contatto 8. La SL laboviana 9. Altre chiavi interpretative 10. Il mutamento linguistico 11. La sociofonetica 12. Sociofonetica in Italia/1 13. Sociofonetica in Italia/2 14. Sociolinguistica storica 15. Le variabili SL in prospettiva storica 16. Applicazioni della SL storica 17. La socio-pragmatica 18. Conclusioni 2

3 Lezione 9 Altri fattori in gioco Social network Accomodamento Covert & overt-prestige Riferimenti bibliografici: Berruto (1995), capp. 3, 6.5, 6.6; Berruto & Cerruti (2015) cap. 3. Approfondimenti: Celata, C., Meluzzi, C. and Ricci, I. (2016). The sociophonetics of rhotic variation in Sicilian dialects and Sicilian Italian: corpus, methodology and first results. Loquens, 3(1), e025. DI: Coupland, N. (1980) Styeshifting in a Cardiff work-setting, Language in society 9: 1-12; Coupland, N. (1984) Accomodation at work, International Journal of the Sociology of Language, 46: 49-70; Giles, H. (1994) Accomodation in Communication, ELL: 12-15; Milroy, J. & Milroy, L. (1980) Language and Social Networks, xford: Blackwell; Trudgill, P. (1974) The Social Differentiation of English in Norwich, Cambridge: CUP.

4 Peter Trudgill Nato a Norwich (UK) nel 1943 È stato il primo ad applicare il metodo laboviano al contesto inglese Tra i maggiori esperti delle varietà (dialects) inglesi Il suo lavoro si è concentrato molto sulla sua città natale, Norwich Ha lavorato molto sul concetto di new town koinè, nel progetto NZE Autore di una importante riflessione teorica sul concetto di «Style» in sociolinguistica (Coupland 2009)

5 Lo studio di Norwich (Trudgill 1974) Conoscenza del territorio La città era divisa in 4 zone, rappresentanti diversi ceti sociali (tipo di abitazioni ecc.) L intervistatore poteva parlare lo stesso dialect dell intervistato Paradosso dell osservatore minimizzato Applica il metodo laboviano classico al contesto inglese Interviste semistrutturate a 50 adulti e 10 ragazzi in età scolare Introduzione della variabile diafasica a 4 livelli Lettura di un brano in prosa Lettura di lista di parole Intervista formale Intervista meno formale > episodio divertente Come distinguere formale/informale? Trudgill (e Labov) parla di «suggerimenti di canale» che indicano che una data parte dell intervista è più informale (es. ritmo più accelerato, pitch più alto) Hudson (1998: )

6 Risultati di Norwich Variabile linguistica (ng) : [n], [ŋ] [n] sub-standard [ŋ] standard Ipotesi di ricerca: [ŋ] più frequente nei parlanti di classe sociale alta, nei contesti più controllati (distribuzione laboviana di prestigio ) Hudson (1998: 169) I risultati di Trudgill confermano l ipotesi di ricerca! Hudson (1998: )

7 Il progetto NZE Lungo progetto coordinato da prof. Jennifer Hay Tema principale: New Zeland English come nuova varietà dell inglese La sua formazione segue un processo di koineizzazione primaria Più di 1000 ore di registrazione 3 grossi corpora The Mobile Unit Archivio storico di trasmissioni radiofoniche tra il Istanze di circa 3000 parlanti The Intermediate Archive 140 parlanti nati tra il 1890 e il 1930, in 4 diverse località della NZ The Canterbury Corpus Raccolto da studenti della University of Canterbury dal 1994 Parlanti, divisi equamente tra maschi e femmine, nati tra il 1930 il 1984 Unica caratteristica comune: essere nati in NZ e non aver vissuto (troppo) all estero Hay, J., MacLagan, M. & Gordon, E. (2008) New Zealand English, Edinburgh: EUP

8 Lesley & James Milroy Nati entrambi nel 1944 in UK ra professori emeriti University of Michigan (Lesley Milroy) University of Shieffield (James Milroy) Il loro lavoro sulla variazione linguistica e il cambiamento linguistico ha letteralmente rivoluzionato il settore

9 Lo studio di Belfast (Milroy 1980) Introduce una nuova tecnica di ricerca sul campo, più di tipo etnolinguistico Lesley Milroy entra a far parte della rete sociale dei parlanti, diventando un amica di tutti i gruppi da analizzare Possibilità, quindi, di raccogliere parlato spontaneo senza (o riducendo al minimo) il «paradosso dell osservatore» Non considerano la dimensione diastratica: si concentrano sulla classe operaia di Belfast 3 quartieri operai della città, tutti colpiti da crisi economica Ballymacarrett: quartiere protestante, legato all industria navale (bassa disoccupazione) The Hammer: quartiere protestante, industria del lino, forte disoccupazione The Clonard: quartiere cattolico, industria del lino, forte disoccupazione Variabili linguistiche: (a), (th) Hudson (1998: 170-1, )

10 La «rete sociale» PCR: Punteggio di coesione di rete, 5 fattori Es. P ha parenti nel quartiere, P lavora nel quartiere o insieme ad abitanti del quartiere «Network analysis»: l uso delle variabili SL è legato al tipo di rete sociale in cui P è inserito Low-density networks -> uso maggiore delle forme standard High-density networks -> uso maggiore delle forme sub-standard «Covert-prestige»: all interno di un gruppo molto coeso, forme non standard possono avere un forte valore di prestigio e identitario Hudson (1998: 170-1, )

11 Nikolas Coupland PhD alla University of Wales Professore di Linguistica alla Cardiff University Membro del network SLICE Standard Language Ideology in Contemporary Europe ( A lui si deve la teoria del cosiddetto «recipient-design» Con H. Giles poi formuleranno invece l Accomodamento linguistico

12 Lo studio di Cardiff (Coupland 1980) Altrimenti noto come «Sue», l impiegata dell agenzia di viaggi studiata nella città di Cardiff (Coupland 1980) Metodologia A Sue, impiegata in una agenzia di viaggi, viene fatto credere che lo studio sarà sulla lingua dei clienti, registrati di nascosto Lo studioso stava in un angolo dell ufficio e contattava i clienti dopo la registrazione: autorizzazione e dati SL (risolto problema etico) 4 giorni di «preparazione» = Sue si è abituata alla presenza del registratore 51 incontri registrati, durata da 2-10 Transazioni solo in inglese (no gallese nel 1980!) Perché proprio Sue? Nativa di Cardiff > ne conosceva le varietà linguistiche e le norme d uso (standard-sub/standard) Il suo lavoro consisteva nel piacere ai clienti per poter vendere Hudson (1998: )

13 Adattamento linguistico & recipient design Giles (1994), teoria dell adattamento: «si tende ad adattare la propria lingua alla lingua delle persone con cui si sta parlando nella speranza di risultare meglio accetti» (Hudson 1998: 171) Due variabili: (ng): [n], [ŋ] (v. Trudgill 1974) (t)/vtv: [t], [t h ] (variabile specifica di Cardiff) Risultati: Sue usava le varianti standard o sub-standard in relazione alla lingua dell interlocutore oppure alla sua percezione della classe sociale dell interlocutore (prima ancora che parlasse) Eccezione (t)/[a:] non mostrava alcuna variazione Recipient-design : adattamento della variabilità linguistica rispetto al proprio interlocutore Hudson (1998: )

14 Communication Accomodation Theory (CAT) Adattamento linguistico o sociale? Usava una parlata più simile a quella dei suoi clienti (adattamento linguistico)? ppure tentava, attraverso l espediente linguistico, di equiparare il proprio status sociale a quello dei clienti? CAT (Communication Accomodation Theory) L adattamento è sociale, riflesso tramite il mezzo linguistico L adattamento linguistico avviene in concomitanza ad altri adattamenti extralinguistici (es. prossemica) Adattamento convergente vs. adattamento divergente 3 dimensioni principali (Giles, Coupland & Coupland 1991: 12) Simmetrico vs. asimmetrico > ruoli sociali attanti Totale vs. locale > anche solo 1 variabile Upward vs. downward > verso forme di prestigio aperto o nascosto Hudson (1998: )

15 Penelope Eckert Nata nel 1942, riceve il PhD in linguistica nel 1978 E allieva di W. Labov, suo relatore di dottorato Professoressa di Linguistica alla Stanford University Nei suoi studi, ha introdotto il metodo etnografico nell indagine SL Ha introdotto la nozione, oggi molto in voga, di community of practice Ha anche portato una prima importante riflessione storiografica sulla disciplina (Eckert 2005)

16 Lo studio di Detroit (Eckert 1988) Indagine a «Belten High», scuola secondaria in un sobborgo di Detroit all inizio degli anni 80 Non c è, a priori, una differenza di etnia, in quanto sono quasi tutti bianchi Domanda di ricerca: quali sono le strutture sociali rilevanti per la lingua di quella comunità? No variabili indipendenti posti a priori Inaugura la terza ondata della SL, con approccio più etnografico Metodo: osservazione partecipante La presenza della ricercatrice non era nascosta L osservatore/ricercatore passa molto tempo all interno della comunità per comprenderne il sistema soggiacente di idee e valori Come un etnografo del parlato, la Eckert tenta di scoprire la spiegazione del comportamento dei membri della comunità Analisi durata 2 anni, con osservazione di oltre 600 ragazzi e 118 interviste Hudson (1998: )

17 Lo studio di Detroit (Eckert 1988) Lo studio ha scoperto che altre categorie sociali distinguevano la popolazione di studenti in 3 gruppi Jocks: gli studenti bravi a scuola e nello sport, solidali con i valori e la cultura scolastica Burnouts: rifiutano la cultura scolastica, non fanno sport e, se possono, lasciano la scuola In-betweens: simpatizzano per l uno o l altro degli schieramenti ma senza una precisa collocazione Rappresenta una organizzazione sociale interna alla CL degli studenti di Belten High che trascende dalla categoria tradizionale di classe sociale Il legame con le variabili linguistiche è più forte e significativo L opposizione Jocks-Burnouts è una opposizioni di stili di vita e valori culturali che ha il suo riflesso nella cultura Hudson (1998: )

18 Community of practice Anche tradotte comunità di pratica Introdotte indirettamente da Eckert (1988), ma formalizzate da Wenger (1988) 3 parametri fondamentali per definire ciò che accomuna i membri di una CoP Impegno reciproco: componente indispensabile gni membro della CoP lavora affinché la comunità possa raggiungere il proprio scopo Impresa comune È il risultato dell impegno collettivo di ogni membro Non sono solo le azioni o i risultati effettivi raggiunti ma anche il lavoro di negoziazione reciproca per arrivarci Repertorio comune non solo linguistico ma anche culturale (racconti, parole, abitudini) Es. CoP = gli studenti del collegio Giasone del Maino di Pavia (Nese 2016) Altro possibile esempio: i membri di un fandom? Problema: l appartenenza più o meno stratta alla CoP Prospettiva integrativa: unire la nozione della CoP a quella di rete sociale in prospettiva SL!

19 Apriamo una parentesi: costruire il campione Non ci sono regole fisse valide per tutte le ricerche In linea generale, il campione deve essere rappresentativo di una certa popolazione Se non lo è o non risulta tale, non posso estendere i miei risultati oltre il caso singolo Per certi tipi di analisi è necessario un campione abbastanza ampio In generale meglio cercare sempre di strutturare il campione in base alle variabili oggetto d indagine e motivare sempre le proprie scelte metodologiche Attenzione: campione ampio non significa necessariamente molti soggetti, ma molte istanze della variabile in esame Milroy (1978) evidenzia come «le migliori ricerche fondate sul metodo delle interviste strutturate si sono basate su meno di cento parlanti, e l aumento dei parlanti tende a essere controproducente» (Hudson 1998: 167) Le interviste devono essere trascritte I dati devono essere analizzati ed elaborati TEMP!!! Calibrare la propria ricerca in base a Domanda di ricerca Tipo di CL che esamino Tempo a disposizione!

20 Approfondimento! Il «Paradosso del genere» La lingua delle donne Sessismo linguistico

21 Gender-paradox Problema: legame tra il cambiamento linguistico, l innovazione e il genere del parlante «Le donne mostrano meno deviazioni dalla norma linguistica quando le deviazioni sono apertamente censurate, mentre deviano più degli uomini quando le innovazioni non sono censurate» (Labov 2000: 40) Le donne che più si conformano alla norma lo fanno sempre Le donne che non si conformano alla norma lo fanno solo se le innovazioni hanno un prestigio manifesto (mai in caso di covert-prestige) Conseguenze sociolinguistiche Le donne accolgono più rapidamente le innovazioni introdotte dall alto (cambiamento topdown) Le donne accolgono prima cambiamenti dal basso (bottom-up) ma solo se non sono censurati Le donne sarebbero dunque più sensibili al prestigio e al pattern lingua-prestigio rispetto agli uomini Domanda 1: quando si acquisisce il pattern lingua-prestigio? Problemi: Studi di base quasi esclusivamente anglofona La divisione dei sessi era diversa negli anni 60 I valori di prestigio associati a varietà o dialetti cambiano nel corso del tempo

22 La «lingua delle donne» Cardona (2006) noti come, di solito, si parli di «lingua delle donne» o «lingue femminili» in opposizione alla «lingua degli uomini», che sarebbe lo standard non marcato Storicamente, l esistenza di lingue femminili era legata all appartenenza a gruppi etnolinguistici diversi Erodoto (II, 57): le sacerdotesse di Dodona sono straniere e la loro parlata viene paragonata a quella delle colombe Erodoto (IV, 114): gli Sciiti sposarono le Amazzoni ma non riuscirono a impararne completamente la lingua (al contrario delle donne!). I Sauromati loro discendenti parlavano perciò uno Scita imperfetto. Notizie di un contatto linguistico e di una language attrition (dello Scita) e di una language loss (della lingua delle Amazzoni) Indicazioni sulla strutturazione del repertorio (Scita = varietà dominante, l. amazzoni = we-code delle donne) Indicazioni anche sulla trasmissione linguistica intergenerazionale, affidata prevalentemente alle donne

23 Meluzzi, C. (2016) Pragmatic use of Ancient Greek pronouns in two communicative frameworks. Pragmatics 26:3 (special issue), La «lingua delle donne» D. Tannen (1990), «You just don t understand!», lingua uomini e donne a NY Che uomini e donne non si capiscano è di norma uno stereotipo Le donne sono accusate di non dire veramente quello che pensano Le donne sono accusate di parlare in modo molto esagerato Cosa vuol dire questo dal punto di vista linguistico? Differenze pragmatiche Uomini = maggior direttezza, comunicazione 1-a-1, più impositivi Donne = indirettezza, comunicazione 1-a-molti, «give options»/don t impose Differenze morfologiche Maggior uso di diminutivi Maggior uso di espressioni enfatiche Minor uso di disfemismi (associati invece a una parlata maschile) N.B. sono considerazioni CULTURALI > variabili interculturalmente e apprese (fin dai 4-5 anni di vita

24 Meluzzi, C. (2016) Pragmatic use of Ancient Greek pronouns in two communicative frameworks. Pragmatics 26:3 (special issue), La parlata delle donne nella commedia greca Le differenze morfo-pragmatiche attestate in etnolinguistica si ritrovano anche in letteratura? Case-study: le commedie femminili di Aristofane (Lysistrata, Thesmophoriazusae, Ecclesiazusae) Variabili linguistiche: pronomi personali, diminutivi Variabili extralinguistiche: sesso parlante, situazione comunicativa

25 Metodo di analisi La parlata delle donne nella commedia greca Classificazione e conteggio del numero di battute pronunciate da ogni personaggio Scelta edizione critica di riferimento! Conteggio dei pronomi personali e dei diminutivi Nota: solo pronomi personali espliciti, senza distinzione di caso Divisione dei PPs in 2 stili comunicativi (Tannen 1990) Report-speaking style = esibizione di conoscenze e mantenimento del centro dell attenzione Rapport-speaking style = enfasi sulle condivisione di esperienze e similitudini tra P e A Classificazione della situazione comunicativa (per pronomi) «Fighting» = opposizione tra i goal di 2 o più personaggi (o gruppi) «Chatting» = condivisione dello stesso goal e mantenimento della rete sociale Classificazione in base alla sfera semantica (per diminutivi) : Forms of address, ggetti, Parole tabù, Altri Divisione in tabella rispetto al parlante e situazione comunicativa Analisi del numero di occorrenze Analisi specifica di casi particolari nel discorso Meluzzi, C. (2016) Pragmatic use of Ancient Greek pronouns in two communicative frameworks. Pragmatics 26:3 (special issue),

26 Meluzzi, C. (2016) Pragmatic use of Ancient Greek pronouns in two communicative frameworks. Pragmatics 26:3 (special issue), I pronomi personali nelle commedie di Aristofane Lysistrata Report-Speaking Style (%) Rapport-Speaking style (%) 30,9 0,0 23,5 53,8 43,2 34,9 30,8 14,3 0,0 0,0 27,8 25,0 69,1 100,0 76,5 46,2 56,8 65,1 69,2 85,7 100,0 100,0 72,2 75,0 Ecclesiazusae Report-Speaking Style (%) Rapport-Speaking style (%) 37,1 28,6 62,9 71,4 46,7 53,3 18,2 81,8 65,2 34,8 22,0 78,0 45,5 52,8 54,5 47,2 40,0 60,0 0,0 100,0 54,5 45,5 41,0 50,0 60,0 59,0 50,0 40,0 35,9 33,3 66,7 55,6

27 Lysistrata Le protagoniste Report-Speaking (%) Rapport-Speaking (%) 44,7 20,9 50,0 40,0 5,9 50,0 55,3 79,1 50,0 60,0 94,1 50, Prevalenza di uno stile «Rapport» nelle scene con le altre donne. Prevalenza di uno stile «Report» nelle scene di «fighting» contro uomini. Adattamento del registro linguistico (v. Tannen 1990) Report-Speaking (%) Rapport-Speaking (%) 44,8 55,2 29,4 70, Praxagora Meluzzi, C. (2016) Pragmatic use of Ancient Greek pronouns in two communicative frameworks. Pragmatics 26:3 (special issue),

28 Meluzzi, C. (2016) Pragmatic use of Ancient Greek pronouns in two communicative frameworks. Pragmatics 26:3 (special issue), I pronomi nel discorso (Lys ) 493 Pr. allà tí dráseis; Mag. But what are you doing? 493Lys. toûtó m erōtâis? hēmeîs tamieúsomen autó. Lys. You ask me that? We (excl.) will manage it (the money) for you. 494Pr. hymeîs tamieúsete targýrion; Mag. You (pl.) ll manage the money? 494Lys. tí <dè> deinòn toûto nomízeis; Lys. Why do you think that so strange? 495 ou kaì tándon chrēmata pántōs hēmeîs tamieúomen hymîn; Don t we (excl.) manage the household finances for you (pl.) already? 496Pr. all ou tautón. Mag. But it s not the same thing. 496Lys. pō s ou tautón; Lys. Why is it not the same thing? 496Pr. polemētéon ést apò toútou. Mag. This money needs to be used for the war. 497Lys. all oudèn deî prō ton polemeîn. Lys. But you shouldn t be making war at all in the first place. 497Pr. pō s gàr sōthēsómeth állōs; Mag. How else can we keep ourselves safe? 498Lys. hēmeîs hymâs sṓsomen. Lys. We (excl.) will see you (pl.) safe. 498Pr. hymeîs; Mag. You (pl.)? 498Lys. hēmeîs méntoi. Lys. Yes, us. 498Pr. schétlión ge. Mag. The audacity! Contesto: Lys. è circondata dalle altre donne sull Acropoli e sono attaccate dal Magistrato e da un gruppo di uomini. L uso dei PPs da parte di Lys. esprime la chiara intenzione di contrapporsi al Magistrato non 1vs.1 ma opponendo 2 gruppi. Questa volontà è confermata dal Magistrato che passa dal singolare al plurale

29 Meluzzi, C. (2016) Pragmatic use of Ancient Greek pronouns in two communicative frameworks. Pragmatics 26:3 (special issue), Conclusioni sui PPs in Aristofane Sensibili alla variabile di sesso. L analisi di Thesm. e di Eccl. permette di ipotizzare anche una variazione di gender (personaggi travestiti cambiano stile comunicativo). Le donne usano uno stile più maschile (reportspeaking) quando parlano con altri uomini e specialmente in un contesto di fighting L uso dei PPs è quindi legato all intenzionalità del parlante e al contesto comunicativo I PPs plurali sono usati scientemente per la creazione e opposizione di due gruppi e servono per confermare o smentire l appartenenza di un membro al gruppo Questi risultati confermano quanto emerso in altre lingue (es. inglese, spagnolo)

30 I diminutivi nelle commedie (femminili) di Aristofane Lysistrata Thesmophoriazusae Ecclesiazusae Personaggi Maschili 6 (33%) 16 (74%) 6 (60%) Personaggi Femminili 12 (67%) 6 (26%) 4 (40%) Totale 18 (100%) 22 (100%) 10 (100%) Non c è una chiara differenza in base al genere Caveat: le occorrenze sono poche per una analisi quantitativa (anche in senso largo ) Altre variabili in gioco? Lessema / sfera semantica Situazione comunicativa (+ intenzionalità parlante) Meluzzi, C. (2017) Diminutives in Ancient Greek: intensification and subjectivity, in M. Napoli & M. Ravetto (eds.), Berlin: John Benjamins.

31 I diminutivi nelle commedie (femminili) di Aristofane Sfera semantica Lysistrata Thesmophoriazusae Ecclesiazusae Totale Forms of address 4 (22%) 7 (31%) 6 (60%) 17 (33%) ggetti 11 (62%) 11 (48%) 4 (30%) 26 (51%) Parole tabù 2 (11%) 4 (17%) 0 (0%) 6 (12%) Altri/varie 1 (5%) 1 (4%) 0 (0%) 2 (4%) Totale 18 (100%) 23 (100%) 10 (100%) 51 (100%) La categoria più rappresentata è quella degli oggetti e delle forms of address Le parole tabù (organi genitali) compaiono di più nelle Thesm., giudicata generalmente la commedia più volgare Le Thesm. presentano in generale più diminutivi delle altre commedie. Meluzzi, C. (2017) Diminutives in Ancient Greek: intensification and subjectivity, in M. Napoli & M. Ravetto (eds.), Berlin: John Benjamins.

32 Quando vengono usati i Lys Lus. ṓste tȭn nȗn mēdéna ảndrȭn ẻp ảllḗloisin ảresthai dóru- Lys. No man will lift a lance against another- Kal. Kroikōtòn ảra nḕ theṑ gō bápsomai. Cal. I ll run to have my tunic dyed crocus. Lus. Mēd ảspída labeîn- Lys. r take a shield- Kal. Kimmerikòn ẻndúsomai. Cal. I ll get a stately gown. Lus. Mēdè xiphídion. Lys. r unscabbard a sword- Kal. Ktèsomai peribarídas. Cal. Let me buy a pair of slipper. (testo Willi 2007, traduzione Jack Lindsay su Perseus.edu) diminutivi? A livello contestuale, i diminutivi compaiono con più frequenza all interno dell atto linguistico della richiesta > strategia pragmatica Svilire l oggetto richiesto (es. uno straccetto) Mostrare affetto e comity verso l interlocutore (es. tesoruccio) Caso particolare: Lys. 54 Il diminutivo «spadino» è usato per includere l intera categoria delle armi Conferma: usato al v. 56 nella sua forma piena Caso estremo di intensificazione Meluzzi, C. (2017) Diminutives in Ancient Greek: intensification and subjectivity, in M. Napoli & M. Ravetto (eds.), Berlin: John Benjamins.

33 Conclusioni sui diminutivi in Aristofane A differenza dei PPs, non mostrano una differenza in base al sesso o al gender del parlante Contrario a quanto solitamente affermato in campo etnolinguistico I diminutivi sono molto sensibili al contesto comunicativo e in particolare alle volontà pragmatiche dell interlocutore Diminutivi per esprimere ironia, affetto verso l interlocutore Diminutivi per minimizzare un atto linguistico pericoloso come la richiesta Paralleli interlinguistici (v. Placencia 2005) Meluzzi, C. (2017) Diminutives in Ancient Greek: intensification and subjectivity, in M. Napoli & M. Ravetto (eds.), Berlin: John Benjamins.

34 Sessismo linguistico Sessismo linguistico = visione androcentrica della realtà, enfatizzando linguisticamente il ruolo subalterno delle donne Es. nome proprio vs. titolo professionale Forms of address (con diminutivo! «signorina») Considerare la lingua degli uomini come standard non marcato vs. lingua delle donne Visione più o meno estremiste del problema Particolarmente attuale, specie in alcuni filoni della sociologia del linguaggio (e anche della SL) Recente articolo: «Why are female doctors introduced by first name while men are called doctors?» ( Galbiati, F.M. (2016), Università di Pavia: Tesi di laurea magistrale. Analisi di nomi di professione in base all età, sesso e diatopia 2 contesti d uso: enfasi sulla professione, enfasi sull individuo Analisi quantitativa di 497 questionari (distribuiti tramite google moduli): frasi cornice in cui inserire la parola target

35 Galbiati, F.M. (2016) L uso del genere nei nomi di professione in italiano: una ricerca sociolinguistica, Università di Pavia: Tesi di laurea magistrale. Sindaca e muratore frequenza in % C1 C2 +50% chirurgo, notaio, sindaco, magistrato, meccanico, giudice chirurgo, notaio, sindaco, magistrato, meccanico, giudice 40-50% ministro, rettore ministro, rettore 30-40% consigliere, muratore segretario, ingegnere, architetto 20/30% geometra, presidente_a, presidente_b 0-20% programmatore, preside, imbianchino architetto, muratore, consigliere segretario, ingegnere, geometra, presidente_a presidente b Frequenza delle forme maschili nei 2 contesti (Galbiati 2016: 76) I nomi con desinenza o che si riferiscono a professioni solitamente maschili compaiono più di frequente al maschile I nomi in tore/trice e gli invariabili oscillano maggiormente 2 criteri in gioco Morfologico Prestigio della posizione

36 Galbiati, F.M. (2016) L uso del genere nei nomi di professione in italiano: una ricerca sociolinguistica, Università di Pavia: Tesi di laurea magistrale. Sessismo & variabili diastratiche Gli uomini preferiscono sempre la forma maschile Lo scarto maggiore tra uomini e donne si ritrova nella preferenza per la forma maschile di alcuni nomi Magistrato, meccanico, ministro, sindaco, rettore Le donne optano di più per le forme al femminile nel caso di formazioni regolari oppure con la forma analitica (es. giudice donna) -> genderparadox I dati sull atteggiamento del campione mostra l esigenza di utilizzare di più le forme marcate in base al genere, ma al contempo l assenza di regole chiare Le donne sono più insoddisfatte e meno inclini a usare il maschili, soprattutto per posizioni di prestigio sociale Gli uomini si mostrano più (linguisticamente) conservativi e inclini a escludere qualsiasi forma che comunque preveda una marca femminile (es. la giudice) Il sessismo linguistico è un problema sociale (e SL) di grande attualità e avvertito come tale dai parlanti L analisi SL rivela una ristrutturazione spontanea del sistema, ma con estrema variabilità legata dalla mancanza di una norma uniformemente condivisa (e conosciuta!) di riferimento A questo si aggiunge il prevalere di un atteggiamento sessista anche nelle pubblicazioni maggiormente normative (es. dizionario Zingarelli)

37 Fine lezione 9 Lezione 10 (MDIFICA): La sociofonetica (quadro generale) Lezione 11 (MDIFICA): Sociofonetica in Italia (ospite dott. Nicholas Nese) Lezione 12 (MDIFICA): Il mutamento linguistico (ex lezione 10) Approfondimenti: Calamai, S. (2015) Introduzione alla sociofonetica, Roma: Carocci; Calamai, S. & Celata, C. (2012) Towards a Sociophonetic Explanation of anticipatory and preservative assimilation in Italian nasal+stop clusters, in Calamai, S., Celata, C. and Ciucci, L. Sociophonetics at the crossroads of speech variation, processing and communication, Pisa: Edizioni della Normale; Foulkes, P., Scobbie, J.M. & Watt, D. (2010) Sociophonetics, in J. Laver, F. Gibbons Handbook of Phonetic Sciences, London: Blackwell, 2nd ed. pp ; Van De Velde et. al (2010) Will Dutch become Flemish? Autonomous developments in Belgian Dutch, Multilingua 29.3: ;.

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