Progetto Assistenti Familiari 2009

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1 Progetto Assistenti Familiari 2009 Relazione finale Indice Premessa... pg.3 Studio del fenomeno e progettazione operativa. pg.4 Sportelli e azioni di promozione.. pg.5 Formazione. pg.9 Inclusione sociale.. pg.11 Attivazione e mantenimento della Rete. pg.14 Riepilogo dell organizzazione e dello stato di avanzamento del.. pg.15

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3 Premessa Alla conclusione del secondo anno di attività, eccoci a presentare i risultati ottenuti dopo un anno intenso di incontri allo sportello, corsi di formazione professionale, laboratori, convegni, studio di nuove leggi. L attività del, grazie anche all inserimento della nuova operatrice è andata aumentando e diversificandosi, rendendo anche più difficile riuscire a descriverla in maniera esaustiva. Come strumento di sintesi, la seguente griglia riporta i risultati attesi ad inizio anno e quelli realmente ottenuti sulla basi degli indicatori stabiliti inizialmente. Per la descrizione in dettaglio di ciascuna delle attività,si rimanda ai paragrafi successivi. AZIONE Azione 1. Studio del fenomeno e progettazione operativa OBIETTIVI specifici Studio del contesto nazionale Studio del contesto locale Progettazione operativa ATTIVITÀ previste ENTRO INDICATORI Raccolta e analisi di documenti e normativa relativi al fenomeno a livello nazionale e regionale Analisi delle evidenze del fenomeno a livello locale Progetto di dettaglio delle attività previste nelle azioni 2,3 e 4 Primo trimestre Avvio di ciascuna attività 3 Redazione di un repertorio di documenti di studio Redazione di un rapporto descrittivo del fenomeno a livello locale Redazione del di dettaglio VALORE ATTESO 1 piano di dettaglio per ciascuna attività VALORE RAGGIUNTO al 31/03/ Piani di dettaglio di : formazione secondo operatore attività di inclusione sociale a Castiglione dei Pepoli (x2) attività di promozione del corso di formazione professionale a Vado corso di formazione

4 Azione 2. Sportelli (Vergato, Vado, San Benedetto VdS, Castiglione) e azioni di promozione Garantire un servizio di sportello rivolto ai beneficiari finali del sui territori individuati Apertura dello sportello in ciascun territorio con cadenza fissa(per dettaglio vedi azione 2) Consulenza ai beneficiari finali (informazione, orientamento, supporto nella gestione dell avvio del rapporto di lavoro) in modalità sia front che back office. Pubblicizzazione del servizio a mezzo stampa (citazione in articoli, volantini). La fine di ogni trimestre N ore di apertura effettuate N utenti che contattano lo sportello N di richieste di personale inviate al CIP N di incroci andati a buon fine N di volantini prodotti Frequenza di distribuzione Almeno 120 nuovi utenti Non stimabile 3000 (in un anno) Trimestrale professionale a Vado attività di inclusione sociale a Vergato (x2) Feste a Castiglione dei Pepoli, a Vergato e a Vado Corso di formazione professionale a Vergato seminario per AD % 28% 2400 Ok Azione 3. Formazione Formazione degli operatori e dei beneficiari Formazione degli operatori di sportello Formazione degli operatori della rete, in particolare delle AD. Primo trimestre Ampiezza dell area territoriale in cui vengono diffusi area di risonanza e tipologia del media in cui il viene citato Azioni di affiancamento a personale esperto Partecipazione a incontri tematici Seminari di approfondimento dedicati. Tutti i comuni del Distretto di Porretta T. Non definibile Almeno 30 ore Minimo 2 Per ciascun operatore Ok ore 1 per una operatrice (ddl sicurezza e regolarizzazione assistenti familiari) 1 per due operatrici (violenza agita e subita nel rapporto di cura) Almeno 1 1 Formazione professionale assistenti familiari. N di partecipanti intervenuti Realizzazione di corsi di base di 40 ore ciascuno N di partecipanti intervenuti Realizzazione di un minimo di due seminari tematici di approfondimento N di partecipanti intervenuti Almeno per 42 ciascuna edizione Almeno 2 0 Almeno 7 0 4

5 Azione 4. Inclusione sociale Azione 5 (trasversale). Attivazione e mantenimento della rete Realizzazione di attività di aggregazione volte all inclusione sociale nella comunità locale. Il dovrà mantenere il suo ruolo di punto di snodo della rete che gravita attorno al tema del lavoro di cura a domicilio di anziani e disabili, rendendo possibile un coordinamento degli sforzi attuati per valorizzare il lavoro delle assistenti familiari e supportare le famiglie. Laboratori creativi Feste Informazione sulle opportunità sociali offerte dal territorio Partecipazione agli incontri di rete Scambio di informazioni Eventuale organizzazione di eventi comuni N laboratori attivati e N partecipanti Almeno 2 per vallata* con almeno 8 partecipanti per edizione N feste organizzate Almeno 1 per vallata* Raccolta e distribuzione di materiale informativo Partecipazione ai tavoli tematici sul territorio Numero di contatti da parte dei diversi attori della rete. Numero e tipologia degli eventi eventualmente organizzati Non definito 2 laboratori a Castiglione con 10 persone ciascuno 2 laboratori a Vergato con 9 persone ciascuno 1 festa a Castiglione 1 Festa a Vado 1 Festa a Vergato Distribuzione del materiale informativo sui corsi di italiano e di informatica attivati nel distretto, sui servizi per datori di lavoro domestico sul territorio, sui servizi sociali e sanitari organizzati a livello distrettuale Almeno 3 6 (incontro regionale di coordinamento sull evoluzione delle attività formative dedicate alle AAFF; tavola rotonda in occasione dell anniversario del Centro Interculturale di Vado e successiva festa;incontro sul decreto sicurezza organizzato da CGIL; tavolo Anziani; Tavolo Disabilità,invalidità e non autosufficienza in età adulta; Incontro sportelli sociali e Sportello Unico Distrettuale) Non definito Non definito Contatti con: Centro per l impiego distrettuale Centro interculturale di Vado Progetto Badando del distretto di Casalecchio Casa delle donne per non subire violenza Caritas di Riola e di Porretta Caritas diocesana di Bologna Ufficio di Piano Servizi sociali adulti del distretto AUSER Amministrazioni locali Biblioteca comunale di Castiglione dei Pepoli CTP Castiglione dei Pepoli Parrocchia di Castiglione dei Pepoli Centro sociale autogestito dagli anziani di Castiglione dei Pepoli Centro sociale autogestito dagli anziani di Vergato Casa protetta 3 laghetti CGIL CISL Casa Base Comunità montana Alta e Media Valle del Reno AIAB 0 5

6 AZIONE 1. Studio del fenomeno e progettazione operativa L azione di studio del fenomeno in questa annualità è partita dalla redazione del Repertorio documentale di tutto il materiale raccolto nel primo anno di attività del. Tale repertorio è stato allegato come supporto multimediale alla relazione finale del primo anno di attività ed è stato allo stesso tempo la base della formazione iniziale della seconda operatrice. L evoluzione della normativa sull immigrazione, contenuta nel ddl. 733-bis poi tramutato in L. 94/09 il 15 luglio 2009, e l avvio della procedura di regolarizzazione delle assistenti familiari, contenuta nel DL 78/09 del 1 luglio 2009 ha naturalmente implicato, per le operatrici, lo studio delle nuove normative e la preparazione di materiale informativo dedicato ai nostri utenti. L attività di studio delle innovazioni si è basata sulla ricerca ed analisi dei testi delle leggi e delle circolari relative, sulla lettura dei siti tematici per l analisi delle conseguenze sociali e organizzative dei provvedimenti (sia dal punto di vista dei lavoratori che dei datori di lavoro), sul confronto con altri operatori del settore e della rete. In particolare una delle operatrici ha partecipato all incontro sul tema organizzato da CGIL il giorno 1 agosto. Il materiale informativo prodotto è stato distribuito, sotto diretta richiesta dell Ufficio di Piano, anche a tutti gli operatori degli Sportelli Sociali, chiamati anche essi a fornire informazioni ai cittadini sulla base del protocollo di intesa siglato a riguardo tra Ministero dell Interno, Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali e ANCI. Fornite le prime notizie, gli Sportelli Sociali hanno poi dirottato sullo Sportello Assistenti Familiari le famiglie che necessitavano di informazioni più specifiche. L azione di monitoraggio del fenomeno attraverso la consultazione di siti specializzati è proseguita regolarmente, mentre è stato approfondito il fenomeno della violenza agita e subita nell ambito del rapporto di cura, attraverso la partecipazione al Convegno finale del Progetto Diade a Reggio Emilia. Il lavoro di monitoraggio della realtà locale è risultato di più difficile realizzazione, data la difficoltà del riuscire ad ottenere dati al di fuori di quelli registrabili dallo Sportello stesso. La stesura di un report che raccolga le informazioni comunque raccolte è in fase di conclusione. La progettazione operativa è invece partita dalla riorganizzazione del servizio nel suo complesso in previsione dell inserimento della seconda sportellista. Tale riorganizzazione ha riguardato anche l adattamento degli strumenti fino ad allora utilizzati, in particolare per la gestione dell anagrafica utenti. Si è poi proseguito con la progettazione di dettaglio di tutte le attività previste dalle azioni 2, 3 e 4, di cui diamo conto nei prossimi paragrafi. 6

7 AZIONE 2. Sportelli e azioni di promozione Prima di cominciare l analisi dei dati annuali, alcune indicazioni di metodo. Dato l aumentare delle persone che si sono rivolte allo sportello quest anno e per facilitare il lavoro di monitoraggio delle utenti, le 3 categorie sotto le quali venivano classificate nell annualità precedente sono state portate a 4: datori di lavoro, aspiranti lavoratrici e lavoratori, ex aspiranti, altri. I Datori di lavoro sono le persone che si presentano allo sportello alla ricerca non solo di informazioni, ma anche di una persona da assumere. Queste persone vengono aiutate a compilare la richiesta di personale che viene poi presentata al Centro per l Impiego distrettuale e, una volta ricevuta la lista di nominativi, aiutate nel momento della selezione e della messa in regola del contratto. Le Aspiranti lavoratrici e gli aspiranti lavoratori sono tutti coloro i quali si presentano perché alla ricerca di un lavoro, siano essi completamente disoccupati, solo parzialmente occupati o occupati ma in cerca di altro impiego. Anche per queste persone si attiva un contatto diretto con il Centro per l Impiego. Si controlla infatti che siano registrate al CIP in modo che emergano in fase di ricerca del personale. All interno del colloquio, a queste persone sono fornite anche indicazioni sui propri diritti e sulle possibilità di formazione e animazione che lo sportello può loro offrire. Per comodità e anche per rispecchiare la percentuale femminile all interno di questa categoria (95%), d ora in avanti sarà indicata solo come Aspiranti lavoratrici. La categoria ex aspiranti lavoratrici raccoglie le persone che in questo anno si sono presentate come aspiranti lavoratrici e che hanno successivamente trovato lavoro, attraverso lo Sportello o autonomamente. Infine la categoria Altri utenti racchiude le persone che si sono presentate per ricevere informazioni (molto spesso futuri datori di lavoro) e le persone che si sono accostate allo sportello per partecipare alla formazione professionale o ad attività per il tempo libero. Per rendere comparabili i dati con quelli dell annualità precedente, in alcuni casi i dati relativi ad altri utenti ed ex aspiranti lavoratrici sono stati raccolti sotto la voce Altri, che nel comprendeva entrambe le categorie. Gli sportelli operanti sul territorio distrettuale sono 4: Vergato, Vado, Castiglione dei Pepoli e San Benedetto Val di Sambro, gli stessi attivati nell annualità precedente e che ora lavorano tutti a regime. Le aperture sono rimaste sostanzialmente invariate, eccezion fatta per gli sportelli di Vado e San Benedetto che hanno visto anticipare di mezz ora l apertura e la chiusura, in funzione dei variati orari dei treni e dell esigenza dell operatrice di avere più tempo tra uno sportello e l altro da dedicare alle attività di inclusione sociale.le cadenze di apertura quindi risultano: Vergato tutti i martedì pomeriggio dalle 14 alle 17.30, Vado il primo e il terzo mercoledì del mese dalle alle 13.00, S. Benedetto il secondo e quarto giovedì del mese dalle alle 13.00, Castiglione, il secondo e quarto giovedì del mese dalle alle Date queste premesse generali, vediamo più nel dettaglio chi è passato allo sportello in questi 12 mesi. 1 Dati relativi al periodo 1 aprile marzo Dati relativi al periodo 1 aprile marzo

8 Datori di lavoro Aspiranti lavoratrici Altri Totale utenti Totale Scarto % Totale Scarto % Sportelli Valle del Reno (Vergato) ,26% ,42% ,70% ,33% Vado ,00% ,62% ,00% ,23% Castiglione ,33% ,38% ,00% ,04% San Benedetto ,00% ,57% ,00% ,29% Val di Setta (V+C+SB) ,00% ,33% ,00% ,93% Totale ,49% ,93% ,39% ,92% altri utenti ex asp Totale Scarto % Totale Scarto % Da aprile 2009 a fine marzo 2010 si sono presentati allo sportello 235 nuovi utenti che sommati ai 240 dell anno precedente hanno portato a 475 il numero di persone che sono passate dallo sportello dall inizio della sua attività. Rispetto alle proporzioni dell anno passato, i datori di lavoro rimangono il 15%, mentre aumenta la percentuali di altri utenti (40%in totale) e risulta diminuita la percentuale di persone che risultano aspiranti lavoratrici, con una percentuale che passa dal 57% al 45%. Questo non significa che a livello quantitativo siano diminuite le persone che alla fine di marzo 2010 risultano alla ricerca di un lavoro, anzi queste sono aumentate del 56,93% su base annua. Il dato globale diminuisce per effetto della trasmigrazione di molte utenti dalla categoria Aspiranti lavoratrici a quella ex aspiranti lavoratrici man mano che trovavano lavoro (attraverso di noi o per altre vie). Il dato di 215 persone in cerca di lavoro non è però ancora completamente pulito a livello di attendibilità. Infatti molte persone non ci comunicano immediatamente l avvenuto ritrovamento di un lavoro e quindi stazionano più a lungo del necessario nella prima categoria. Con gli strumenti di rilevazione dati attualmente in uso allo Sportello, non risulta possibile quantificare quante siano le persone che hanno effettuato questo passaggio e in che tempi. Per dotare l équipe di maggiori capacità di analisi e di migliori strumenti per la gestione di una quantità di dati in veloce aumento, sarà necessario, nella prossima annualità, rivedere gli strumenti informatici al momento utilizzati, che riescano possibilmente a tracciare anche tutti i numerosi contatti solo telefonici che lo sportello riceve. E comunque possibile ottenere dalla banca dati una serie di informazioni interessanti che descrivono con i numeri la fitta rete di volti e storie che si incontrano nei vari sportelli sul territorio. Riportiamo in questo paragrafo alcuni dei dati essenziali, rimandando all allegato A per maggiori dettagli. Cominciamo dall analisi delle richieste di personale avanzate dai datori di lavoro. Come già si evidenziava nelle analisi dello scorso anno, la tipologia di offerta di lavoro è abbastanza concentrata sul profilo tipico della badante giorno e notte. Questa terminologia spesso usata nella lingua corrente si riferisce in realtà ad un orario di lavoro a tempo pieno (54 ore settimanali) abbinato alla richiesta di convivere con l assistito. Sono infatti il 70% le famiglie che si sono rivolte a noi alla ricerca di questo tipo di lavoratrice, seguite a distanza dal 12% di famiglie che offre un tempo pieno senza richiedere la convivenza. 8

9 Alla richiesta di personale avanzata dalla famiglia segue l invio della richiesta al Centro per l impiego e l elaborazione di una lista di persone disponibili fornita alla famiglia. Il riscontro che le famiglie ci hanno dato sull esito dell analisi della lista e dei successivi colloqui rimane, sul totale dei due anni, attestato su tre categorie equivalenti a livello di peso percentuale, anche se è da notare un calo, nella seconda annualità delle ricerche andate a buon fine, calo di cui sarà importante tenere conto nella riprogettazione delle attività. Esiti delle richieste di personale Non a periodo A buon fine buon fine Sospese tot ,84% 29,73% 32,43% 100,00% ,13% 37,50% 34,38% 100,00% totali 33,33% 33,33% 33,33% 100,00% Tenendo l analisi a livello complessivo, si può notare che un terzo delle ricerche (33%) è andato a buon fine, nel senso che al termine dei colloqui la famiglia ha dichiarato di avere scelto una delle persone inserite della lista fornitagli dal CIP attraverso di noi e che avrebbe provveduto alla succesiva attivazione di un contratto di assunzione. Un altro 33% ha invece deciso di assumere altre persone al di fuori della lista, conosciute normalmente attraverso il passa parola e contattate contestualmente a quelle da noi segnalate. Risulta infatti prassi comune e comprensibile quella di attivare più canali contemporaneamente nel tentativo di trovare soluzione alla propria esigenza in tempi rapidi. L ulteriore 33% ha invece interrotto la ricerca per motivi generalmente legati al cambiamento delle condizioni di salute dell anziano, a un cambiamento della scelta di mantenere l anziano a casa o al suo rifiuto di accogliere qualcuno in casa propria. Riprendendo uno sguardo più generale sull utenza, analizziamo ora gli accessi allo sportello suddividendoli per territorio. Come si nota bene dal grafico, lo sportello con il più ampio numero di accessi rimane quello che serve la Valle del Reno, con sede a Vergato, che conta il 70% di utenti rispetto al 30% di tutti gli sportelli della Valle del Setta. Tale situazione è, come già annotato nella relazione dell anno precedente, la fotocopia delle percentuale di distribuzione nelle due vallate, che vantano rispettiva mente il 70 e il 30% della popolazione distrettuale. E possibile anche analizzare gli utenti secondo il comune di residenza(v. tabella nella pagina seguente). Facendo il confronto con l anno precedente, si possono notare alcune cose: innanzi tutto i comuni di sportello, escluso San Benedetto, continuano ad essere quelli da cui proviene la maggior parte degli utenti. In particolare Monzuno, che ospita lo sportello di Vado, e Castiglione sono i due comuni che registrano lo scarto percentuale maggiore da un anno all altro. Tale risultato è da attribuire alle iniziative di formazione (a Vado) e di socializzazione (a Castiglione) che sono state attivate durante questo anno a partira dall estate. San Benedetto continua probabilmente a scontare la sua frammentazione territoriale e la difficoltà di spostamento tra le frazioni. Un balzo in avanti ragguardevole lo hanno fatto anche gli utenti di Porretta che passano da 4 a 22. Possiamo supporre che questo sia fondamentalmente il frutto della collaborazione con il Centro per l Impiego, che invia a noi tutte le utenti che si propongono come assistenti familiari nelle proprie sedi. 9

10 Utenti per comune di residenza Comune scarto% Vergato ,89% Camugnano ,67% Castel d'aiano ,00% Per osservare l utenza non solo dal punto di vista di Castel di Casio ,00% residenza ma anche dal punto di vista di Gaggio Montano ,67% cittadinanza, il grafico a fondo pagina mostra le Granaglione ,00% nazionalità raccolte per aree geografiche 3. Grizzana Morandi ,48% Rispetto all anno precedente, dove le due cifre Lizzano in Belvedere 3 0 erano pressocchè identiche, ora il numero di Marzabotto ,62% Porretta Terme ,00% aspiranti lavoratrici le donne dell Europa dell Est supera il numero delle donne italiane di una decina Monzuno ,83% di unità. San Benedetto Val di Sambro ,14% Stupisce, se ci si attiene al senso comune sul Castiglione dei Pepoli ,67% fenomeno, vedere che, con l aumentare delle donne TOTALE DISTRETTO ,93% europee, non sia aumentata anche la percentuale di Bologna ,22% persone disponibili al lavoro giorno e notte. Sul totale rimane solo il 32%. Tra le donne europee si è Altro comune in provincia di Bologna ,15% addirittura leggermente abbassato dal 34 al 28%. Altra provincia ,00% Aumenta invece la disponibilità al giorno e notte totale ,92% tra le donne magrebine, che passano dal 32 al 40%. Essendo il lavoro in convienza quello più richiesto dalle famiglie e al contempo quello meno ambito dalle lavoratrici, possiamo affermare, basandoci sia sui dati che sul racconto diretto delle persone, che questo aumento tra le donne magrebine sia direttamente collegato alla crisi del comparto industriale della nostra nostra zona. La crisi ha colpito duramente i nuclei familiari monoreddito come spesso sono quelli magrebini, all interno dei quali la donna si occupa prevalentemente della cura dei figli. In mancanza di altra possibilità di lavoro abbiamo cominciato a raccogliere non solo una maggiore richiesta di lavoro da parte delle donne magrebine, sempre più disponibili al giorno e notte per venire incontro alle necessità immediate della famiglia, ma anche di alcuni uomini. 3 I dati nazionalità per nazionalità sono riportati nell allegato A. 10

11 AZIONE 3. Formazione La formazione professionale che il Progetto organizza è dedicata in primo luogo alle assistenti familiari ed aspiranti tali e in secondo luogo alle operatrici dello Sportello e dell intera rete. Durante questo anno, sul nostro territorio di competenza sono stati organizzati due corsi di formazione per assistenti familiari, un seminario tematico rivolto alle Assistenti Domiciliari del Distretto di Porretta Terme e la formazione iniziale della nuova operatrice. Formazione dedicata alle assistenti familiari Il modulo di 40 ore per entrambi i corsi per assistenti famiari ha rispecchiato nei contenuti quanto già sperimentato nella precedente edizione del 2008 ed è stato così strutturato: Accoglienza e Orientamento nel contesto sociale e istituzionale: il ruolo dell'assistente familiare, la rete dei servizi, le altre figure professionali coinvolte 3h Competenze tecniche relative alla cura della persona: le patologie geriatriche più comuni, pronto soccorso, movimentazione di anziani allettati, igiene della persona, dieta 26h Patologie (diabete, ictus, ipertensione, alzaimer, demenza, Parkinson, infarto, piaghe da decubito,..) e introduzione alla cura degli allettati 4h Cura degli allettati (simulazione pratica) 4h Aiuto al movimento (simulazione pratica) 4h Igiene personale (simulazione pratica) 4h Flebo, somministrazione terapie, medicazioni, Pronto Soccorso 4h Dieta, cura dei denti, conservazione e somministrazione del cibo, diabete e somministrazione insulina 4h Verifica degli apprendimenti 2h Competenze tecniche relative alla casa: igiene domestica, governo della casa (spesa, pagamento utenze..) + verifica pratica 4h Il rapporto di lavoro: normativa contrattuale, normativa del soggiorno degli stranieri 3h La relazione con l'anziano e la sua famiglia: il rapporto triadico assistente - famiglia - assistito, le emozioni, l'ascolto, prevenzione e gestione del conflitto 4h Il primo corso dal titolo Assistente familiare 2009 è stato avviato il 25 settembre 2009 nei locali della stazione di Vado ed è stato rivolto agli utenti della Valle del Setta. Alla selezione, il 16 settembre, si sono presentate 18 persone, mentre nei giorni successivi sono state valutate le candidature di altre 4. Sono state ammesse al corso 19 persone, contro le 15 preventivate. Le persone scartate non erano nelle condizioni di poter seguire con profitto il corso a causa di grosse lacune linguistiche, per colmare le quali sono state indirizzate verso un corso di alfabetizzazione. Il gruppo di partenza era formato da: 4 italiane, 3 marocchine, 3 polacche, 4 rumene, 1 nigeriana. Tra di esse due uomini, un marocchino e un polacco. Alcune persone hanno abbandonato il corso per problemi di salute propri o di familiari, mentre due hanno cambiato territorio di residenza durante il corso. Sono quindi arrivati a concludere il percorso 13 persone su 19, con valutazioni comprese tra 62 e 99 centesimi e una frequenza di almeno il 75% delle lezioni. 11

12 Il corso è proseguito con un incontro a settimana per 11 incontri fino al 3 dicembre Per le lezioni di simulazione di cura degli allettati ci siamo avvalsi della collaborazione della casa protetta Tre laghetti di Monzuno, che ci ha gratuitamente offerto ospitalità mettendo a disposizione una stanza con letti attrezzati, sollevatore, carrozzina e deambulatore. I docenti sono stati principalmente individuati tra il personale già operante nei servizi del territorio, per fornire ai corsisti il contatto non solo con personale qualificato, ma con il personale qualificato che probabilmente incontreranno anche nel loro lavoro sul territorio della Valle del Setta. Si tratta infatti di: Anna Cecchi, assistente sociale anziani per il Comune di Monzuno, Castiglione e Camugnano; Fiorenza Zenucchi e Paola Antonelli, infermiere del Poliambulatorio di Vado e del Servizio infemieristico domiciliare; Sabrina Stinziani, psicologa dell Unità di Valutazione Geriatrica del Distretto di Porretta; Rossano Di Federico, responsabile dell Ufficio Datori di lavoro domestico della CISL; Alice Ghibellini, coordinatrice locale del Progetto Assistenti Familiari. Al di fuori della rete locale è stato individuato soltanto il docente che si occupa della normativa del lavoro, il quale aveva positivamente collaborato con noi nella precedente edizione ed che già si occupa della formazione delle operatrici dello Sportello. La scelta di docenti provenienti dai servizi del territorio si è rivelata vincente: in particolare, una delle due infermiere che si sono occupate del modulo di tecniche di cura della persona era infatti l infermiera domiciliare della zona ed ha avuto occasione di interagire con le allieve già lavoratrici anche nelle case dove prestano servizio e potrà continuare ad accompagnarle anche dopo. Le due operatrici dello sportello hanno svolto anche un tutoraggio costante del gruppo classe durante tutte le ore di lezione. Questo ha permesso di mantenere una presenza che facesse da filo conduttore e che conoscesse le diverse esigenze e capacità delle allieve, risultando utile nel sopperire alle difficoltà linguistiche di alcune delle utenti. In contemporanea è stato organizzato un servizio di trasporto che consentisse alle persone che abitano al di fuori del comune di Monzuno di arrivare in orario al corso, vista la scarsa copertura dei mezzi pubblici. Visto l esiguo numero di iscritte da fuori comune, si è escluso l utilizzo dello scuolabus di Monzuno inizialmente preventivato e si è ritenuto più efficiente l impiego di un volontario AUSER che utilizzasse una macchina per gli spostamenti. Nel gruppo erano presenti sia persone che si affacciavano per la prima volta all assistenza familiare, sia persone con molti anni di esperienza. Le prime hanno molto beneficiato dell esperienza delle seconde, che hanno arricchito le lezioni con molti aneddoti e consigli basati sulla propria vita professionale. Il gruppo ha espresso soddisfazione per il percorso svolto e ha partecipato attivamente alla festa organizzata il 16 dicembre 2009 in occasione della consegna dei diplomi (v. par. Inclusione sociale). 12

13 Il secondo corso dal titolo Assistente familiare 2010-Ia edizione avviato il 1 febbraio 2010, si è sviluppato sempre su 11 incontri ed è finito il 22 marzo Le lezioni teoriche sono state svolte nelle aule dello IAL attigue alla sede dello Sportello, quelle che invece prevedevano attività di simulazione sono state effettuate nelle aule della Comunità Montana Alta e Media Valle del Reno poiché qui è disponibile tutto il materiale normalmente utilizzato nei corsi OSS, (letto articolato con relativa biancheria, manichino, strumenti per l igiene personale dell assistito. Gli utenti coinvolti sono stati quelli residenti nella Valle del Reno. La selezione degli aspiranti, che in questo caso sono risultati essere un numero molto elevato dato l ampio bacino di utenza relativo ai comuni di questa Valle, è avvenuta il 19 gennaio Sono state ammesse al corso 23 persone su 46 che si sono presentate. Tra le persone selezionate c erano: 8 italiane, 4 marocchine (di cui 2 uomini), 1 polacca, 5 rumene, 1 nigeriana, 1 macedone, 1 ucraina, 1 moldava, 1 rumena con cittadinanza italiana. Di queste sono arrivate a concludere il percorso 20 persone su 23, con valutazioni comprese tra 62 e 95 centesimi oltre che una frequenza di almeno il 75% delle lezioni. I docenti sono stati: Alessandra Arrabito, assistente sociale anziani per il Comune di Vergato, Castel d Aiano, Marzabotto e Grizzana Morandi; Rita Melani, infermiera referente di stabilimento dell ospedale di Porretta Terme (in pensione da pochi mesi) e già docente dei corsi per OSS organizzati dalla Comunità Montana Alta e Media Valle del Reno; Sabrina Stinziani, psicologa dell Unità di Valutazione Geriatrica del Distretto di Porretta; Rossano Di Federico, responsabile dell Ufficio Datori di lavoro domestico della CISL; Alice Ghibellini, coordinatrice locale del Progetto Assistenti Familiari. 13

14 Anche in questo caso i docenti sono stati principalmente individuati tra il personale già operante nei servizi del territorio per garantire una relazione di continuità in occasione di un eventuale lavoro. Le due operatrici dello sportello hanno svolto anche in questo caso un ruolo di tutoraggio costante del gruppo classe. Questo ha permesso di organizzare alcuni momenti di ripasso individuale per chi ha avuto più difficoltà con la lingua o ha dovuto saltare qualche lezione. A differenza del corso di Vado questo gruppo è risultato essere più omogeneo dal punto di vista dell esperienza lavorativa, con la maggior parte delle persone con poca o nulla esperienza nel campo. Anche per questo corso la festa di consegna dei diplomi del 28 marzo 2010 (v. par. Inclusione sociale) ha rappresentato un piacevole momento di condivisione. Gli allievi di entrambi i corsi hanno sfruttato molto bene le lezioni, sia dal punto di vista dell apprendimento dei contenuti sia da quello, altrettanto importante dal punto di vista degli obiettivi generali del, della creazione di un gruppo. Ne sono la prova le richieste da parte delle allieve di continuare ad avere occasioni di incontro anche finalizzate all apprendimento di ulteriori o più approfonditi argomenti. Formazione dedicata alle assistenti domiciliari operanti sul distretto Le operatrici comunali che si occupano dell assistenza domiciliare sono tra i pochi operatori dei servizi sociali che possono vedere le assistenti familiari all opera all interno delle case e possono aiutarle a migliorare nella pratica le loro modalità di lavoro, tant è che lo stesso documento che fissa le Linee di indirizzo per favorire la qualificazione e la regolarizzazione del lavoro di cura delle assistenti familiari (all.3 DGR 1206/07) auspica un attività strutturata di tutoring svolto da operatori della rete (OSS, RAA, educatore, etc.), adeguatamente preparati, nei confronti delle assistenti famigliari, dei famigliari delle persone non autosufficienti, [..] Non essendo su questo territorio ancora strutturato a livello formale un azione di questo tipo, abbiamo pensato che fosse importante cominciare comunque a lavorare sulle conoscenze che le assistenti domiciliari hanno sulle badanti e a raccogliere le loro esperienze unite alle loro esigenze di chiarimento e approfondimento. E così nato il seminario tematico dal titolo Il seme della collaborazione, all interno del qualeabbiamo invitato tutte le Assistenti Domiciliari del Distretto di Porretta Terme a confrontarsi con noi sulle caratteristiche dell incontro tra una badante e una Assistente Domiciliare sul comune luogo di lavoro cercando di dare anche alcune informazioni sulla figura delle Assistenti familiari soprattutto per quanto riguarda le caratteristiche del loro lavoro (contratto, mansioni), e della loro particolare esperienza migratoria. Un altro risvolto positivo dell incontro è stata la possibilità di spiegare nel dettaglio le attività dello Sportello, in modo che le AD possano fornire informazioni a riguardo durante le loro visite agli utenti ed indirizzarlo da noi quando necessario. Il seminario si è svolto il giorno 29 marzo 2010 dalle alle presso lo Sportello Assistenti Familiari di Vergato e ha visto la partecipazione di 11 Assistenti Domiciliari provenienti dai comuni di: Porretta Terme, Gaggio Montano, Marzabotto, Grizzana Morandi, Castiglione dei Pepoli, Vergato e San Benedetto Val di Sambro, Castel di Casio. Formazione dedicata alle operatrici di sportello Dato l inserimento di una nuova operatrice di sportello a giugno 2009, è stato necessario fornirle una formazione iniziale duranta alcuni mesi, per la maggior parte fornita in affiancamento da parte dell operatrice già presente (62h). Durante l annualità in esame le operatrici hanno avuto occasione di recarsi ad incontri formativi su tematiche specifiche: un incontro a Vergato organizzato da CGIL il 1 agosto 2009 sugli effetti del nuovo pacchetto sicurezza in materia di immigrazione (una operatrice) e il Convegno conclusivo del DIADE a Reggio Emilia il giorno 22gennaio 2010 riguardo la violenza agita e subita all interno del rapporto di cura (entrambe le operatrici). 14

15 AZIONE 4. Inclusione sociale Questa azione nasce con l intento di porre l attenzione su di un aspetto fondamentale della vita delle assistenti familiari: il rischio di isolamento. L isolamento sociale deriva principalmente dal fatto che il lavoro di cura della maggior parte di queste donne è svolto in convivenza, lasciando pochissimo spazio alla vita personale sia nei suoi aspetti privati che di socializzazione. Questo effetto si acuisce nel caso delle donne straniere, le quali, nella maggior parte dei casi, hanno difficoltà a tessere legami con le persone e con i luoghi del territorio dove vivono e lavorano. Chi svolge questo lavoro si trova così esposto ad un forte rischio di burn-out e depressione e l elevato turn-over delle lavoratrici ne è la dimostrazione. Gli eventi a carattere animativo che sono stati organizzati hanno avuto quindi l intento di creare momenti di condivisione e svago, oltre che favorire e l incontro tra le lavoratrici di provenienza geografica differente. Il primo trimestre ha visto come protagonista principale il comune di Castiglione dei Pepoli. In questo comune, già alla conclusione dell annualità precedente, un piccolo gruppo di donne rumene aveva manifestato l esigenza di avere un punto di aggregazione. Cinque donne rumene, capitanate da una ex corsista, si erano presentate infatti più volte allo sportello per discutere delle modalità di attuazione. L esigenza più forte non era tanto quella di avere qualcosa da fare bensì un posto dove poter stare, specialmente in inverno. Con l aiuto dei Servizi Sociali comunali la scelta è ricaduta sul Centro Sociale autogestito dagli anziani. Tale soluzione sembrava la migliore, anche in una prospettiva di più lunga durata: alla possibilità di avere uno spazio per poter realizzare attività dedicate, si sarebbe potuta affiancare quella di usufruire degli spazi di aggregazione informali offerti ai soci del Centro, previo tesseramento. La fase di accordo con le persone che si occupano del centro è stata un po lunga, per l insorgere di alcune resistenze interne, ma una volta superati positivamente i nodi problematici la collaborazione è stata continuativa e cordiale. Il centro ha messo a nostra disposizione una sala, una volta alla settimana. Per quel che riguarda la decisione di associare le donne, è stata rinviata ad una fase successiva. L offerta di occasioni di socializzazione è stata rivolta a tutte le utenti dello sportello che svolgono o che vogliono svolgere il mestiere di assistente familiare e che orbitano sul territorio del Comune di Castiglione, ma la risposta è arrivata solo da parte di donne di origine rumena, vista anche l alta percentuale di presenza 15

16 sul territorio di questa nazionalità. Al 31 dicembre 2008, i rumeni erano 245, il 4,1% della popolazione totale, quasi il 40% dell intera popolazione straniera del Comune. Nel maggio 2009 si è così svolto un laboratorio di quattro incontri, dedicato alla realizzazione di un libricino bilingue di favole della tradizione rumena, pensato dalle donne per i bambini delle famiglie rumene residenti a Castiglione. Parallelamente ci si è interessati all acquisto di un abbonamento a un settimanale in lingua rumena scelto dalle donne durante il primo incontro e che è stato poi donato alla Biblioteca comunale. Per valorizzare il risultato di queste due attività si è pensato poi di organizzare una festa a tema dal titolo Romania in festa per l organizzazione della quale si sono sfruttati gli incontri al Centro Sociale, e alla quale sono stati invitati tutti gli abitanti di origine rumena residenti nel Comune. Tutte le famiglie rumene residenti nel territorio del comune hanno ricevuto un invito consegnato a mano dalle partecipanti al laboratorio o spedito via posta, nel caso di frazioni isolate. La festa si è tenuta domenica 26 luglio 2009 nella sala del PD attigua alla biblioteca comunale, la quale, per l occasione, è rimasta aperta, dando così la possibilità ai partecipanti di recarvisi. Qui, infatti, le persone che sono venute alla festa hanno potuto vedere il luogo dove in futuro consultare la rivista in lingua rumena e hanno potuto avere una copia del libretto di favole. Alla festa hanno partecipato una quarantina di persone, quasi tutte rumene e moldave, ma anche cinque italiane. Le persone rumene hanno partecipato alla festa portando dolci della propria regione d origine e anche musiche che poi sono state ascoltate e ballate da tutti. La festa è stata anche l occasione per le lavoratrici di creare contatti con le persone della loro stessa nazionalità e che risiedono nel territorio. Non è infatti scontato che avere la stessa comunità di origine sia sufficiente a creare dei legami, soprattutto quando mancano luoghi e tempi di incontro. Si auspica ugualmente che tutte le tre azioni (il laboratorio, l abbonamento alla rivista e la festa) raggiungano lo scopo di aumentare la frequentazione, da parte delle delle donne, di luoghi pubblici della collettività, quali sono il Centro Sociale, la Biblioteca e lo sportello. Parallelamente sul territorio del comune di Vergato è stato organizzato un laboratorio di bigiotteria, iniziato la seconda settimana di luglio. Il laboratorio, nato su proposta delle utenti che avevano già partecipato al laboratorio di découpage dell anno precedente, si è articolato su tre incontri. La maggior parte delle donne coinvolte aveva già partecipato al corso di formazione 2008 o ai laboratori 2008, ma non sono mancate alcune persone nuove che non hanno faticato ad inserirsi nel gruppo, formato in totale da nove utenti. La sede degli incontri è stata nelle aule dello IAL attigue alla sede dello Sportello. Il laboratorio è stato talmente apprezzato che alcune utenti si sono recate successivamente allo sportello per farsi aiutare a finire nuovi lavori che avevano provato a fare da sole a casa. Nella stagione invernale sono stati realizzati due laboratori: uno nella Valle del Reno e uno nella Valle del Setta. Giovedì 10 dicembre 2009 è iniziato a Vergato, nelle aule dello IAL, un laboratorio di creazione di cappelli di lana. Questo si è articolato su tre incontri e ha coinvolto 9 utenti, alcune delle quali avevano già partecipato ad altri laboratori. La tecnica di lavoro non era facilissima e non per tutte il tempo è stato sufficiente a finire il lavoro. Si è dunque pensato di organizzare un ulteriore incontro in gennaio per terminare i cappelli. A Castiglione, sotto richiesta esplicita di alcune utenti del luogo, si è fatto ripartire il lavoro di inclusione sociale che era stato sospeso dopo la festa rumena organizzata in estate. Rimane infatti urgente, soprattutto d inverno, trovare un luogo dove le assistenti familiari possano ritrovarsi anche al di fuori delle iniziative dello Sportello, in particolare la domenica. Accantonata l ipotesi di sfruttare gli spazi del centro 16

17 sociale anziani, con il quale avevamo positivamente collaborato durante l estate ma che la domenica è dedicato alla visione comunitaria delle partite di calcio, siamo partite alla ricerca di nuove ospitalità. Su indicazione dei servizi sociali e dell URP, abbiamo chiesto alla Parrocchia di Castiglione che, dopo un incontro, si è dimostrata disponibile a riservarci una piccola sala per organizzare qualche attività. È stato così organizzata in data 23 dicembre 2009 una riunione con una decina di utenti precedentemente contattate, durante la quale è stato illustrato loro il e dopo un piccolo dibattito si è arrivati alla decisione di cominciare con un laboratorio di découpage. Questo si è svolto in tre domeniche di gennaio e ha visto la partecipazione di una nostra utente nelle vesti di insegnate di questa tecnica decorativa. La collaborazione con la Parrocchia è stata positiva, tanto che le donne che hanno partecipato al laboratorio sono state invitate a recarsi in questa sala ogni qual volta le condizione atmosferiche non permettano di stare all aperto. Nell ultimo trimestre, si è cominciato a lavorare anche su San Benedetto: tale comune, pur essendo sede di sportello, è sempre rimasto un po ai margini di questa azione anche per le sue caratteristiche territoriali. Proprio per capire la realtà di questo comune di montagna si è pensato, in via preliminare, di realizzare alcune interviste telefoniche rivolte a donne straniere in età lavorativa con lo scopo di pubblicizzare il nostro servizio, capire che tipo di informazioni sono in possesso di queste donne e vedere quali sono i margini per la realizzazione di eventuali progetti di inclusione o di formazione da svilupparsi nei prissimi mesi. Infine, strettamente legata a questa azione è l azione 3 dedicata alla formazione professionale. Per le allieve e gli allievi dei corsi di formazione, infatti, obiettivo principale non è solo l apprendimento dei contenuti didattici, ma anche la creazione di un gruppo. Ne sono la prova le due feste organizzate alla fine dei due corsi di formazione realizzati durante questo anno, che sono state occasione di condivisione e coesione. La prima è stata organizzata il 16 dicembre 2009 a conclusione del corso di formazione tenutosi a Vado. Nonostante questa fosse strettamente legata al corso e alla consegna dei diplomi per le allieve partecipanti, la festa è stata l occasione per condividere e valorizzare il percorso svolto dalle corsiste assieme alla responsabile dei servizi sociali del comune e a familiari ed amici invitati per l occasione. Data la vicinanza della sala in cui si è svolta la festa con il centro interculturale e la presenza di una rappresentante delle istituzioni, il pomeriggio è stato anche l occasione per visitare assieme i locali del centro interculturale e illustrare le attività che qui si tengono a tutti i partecipanti. L evento è stato inoltre accompagnato da un ricco buffet preparato dalle corsiste che hanno cucinato piatti tipici del loro paese di provenienza che sono stati molto apprezzati. La seconda festa si è invece tenuta a Vergato domenica 28 marzo 2010 in una sala del Centro Sociale autogestito dagli anziani. Alla festa oltre alle corsiste che in quella giornata hanno ricevuto il diploma e ai loro parenti, hanno partecipato anche ex corsiste di Vado e del corso di formazione del 2008 che erano state invitate all evento. Anche in questo caso i partecipanti hanno portato alcuni piatti tradizionali della loro cultura. La festa è stata, inoltre, l occasione per frequentare uno spazio dedicato alla socialità della collettività e interagire con le persone che normalmente usufruiscono del Centro. 17

18 AZIONE 5. Attivazione e mantenimento della rete Il Progetto Assistenti Familiari lavora all interno di una fitta rete di soggetti. Obiettivo dello sportello è anche quello di attivare e mantenere contatti con coloro i quali si occupano a vario titolo di anziani, disabili ed assistenti familiari. In questo anno, in particolare, sono stati portati avanti i seguenti contatti: Ufficio di Piano, per quanto riguarda il coordinamento degli interventi con le altre iniziative distrettuali ed in particolare la definizione dei compiti in occasione della regolarizzazione colf/badanti di settembre (distribuzione del materiale informativo agli sportelli sociali, accoglienza e orientamento delle famiglie). È stato inoltre di supporto per l analisi del contesto locale e delle esigenze che gli utenti portano ai servizi pubblici. Servizi sociali adulti del distretto, per l avvio di attività di inclusione sociale e per il confronto su utenti in comune tra i due servizi. Sono stati inoltre contattati per l organizzazione del seminario dedicato alle Assistenti Domiciliari Amministrazioni locali, con cui abbiamo collaborato per l organizzazione delle attività nei vari comuni, in particolare a Monzuno, Castiglione e San Benedetto. Centro per l impiego distrettuale, con incontri di coordinamento ripetuti nel tempo, con l obiettivo di monitorare e migliorare la stretta collaborazione che ci lega nell ambito del supporto all incontro tra domanda e offerta di lavoro. Centro Sociale Autogestito dagli Anziani di Vergato, che ci ha messo a disposizione una sala per lo svolgimento della festa di consegna dei diplomi del corso di formazione. Centro Sociale Autogestito dagli Anziani di Castiglione, nella cui saletta è stato organizzato il laboratorio estivo. AUSER, per lo scambio di informazione e la segnalazione di casi. Centro interculturale di Vado, per la strutturazione del corso di formazione professionale nella sede del Centro, per l invio di nostri utenti ai corsi di italiano per stranieri. e per la partecipazione delle operatrice alla tavola rotonda organizzata il 10 giugno 2009 per il primo anniversario dall apertura del Centro interculturale. Le operatrici in quell occasione hanno presentato il Progetto Assistenti Familiari alle persone presenti, che rappresentavano il mondo del terzo settore e dell associazionismo nel territorio di Monzuno e hanno poi partecipato alla festa interculturale per il resto della giornata. Casa delle donne per non subire violenza di Bologna, è proseguita la collaborazione con il loro Sportello Lavoro. attaverso il canale di contatto, creato l anno scorso, attraverso il quale le operatrici che sostegno le donne abusate nella ricerca del lavoro possono segnalarci casi particolari di persone disponibil a spostarsi sul territorio montano. Alla segnalazione segue un colloquio con le operatrici del Progetto Assistenti Familiari, così come per tutte le altre aspiranti lavoratrici. Caritas di Bologna, una volta appurato che alcune delle utenti arrivate allo sportello erano già state seguite o erano contestualmente seguite dagli operatori della Caritas Diocesana di Bologna, si è istituito un canale di comunicazione che permettesse lo scambio di informazioni tra operatori, in modo da coodinare al meglio il tutoraggio delle utenti. Caritas di Riola, per la segnalazione di casi e per il sostegno a situazione particolarmente complesse, come nei casi di persone che rimangono senza alloggio Biblioteca comunale di Castiglione dei Pepoli, in occasione del laboratorio di favole e del regalo di un abbonamento ad una rivista rumena alla Biblioteca, nonché per l organizzazione di Romania in festa che ha richiesto l apertura straordinaria della Biblioteca per pubblicizzare l arrivo del periodico. Parrocchia di Castiglione dei Pepoli, per l attivazione del laboratorio di inclusione sociale ed il sostegno a questa attività. Da tale contatto siamo arrivati a conoscere anche una delle persone rumene più conosciute in paese che sta cercando di organizzare, in collaborazione con la parrocchia cattolica, momenti di culto ortodosso. CTP di Castiglione dei Pepoli, per il reperimento di informazioni sui corsi di italiano per stranieri da loro attivati sul territorio del Distretto. 18

19 Casa Protetta 3 Laghetti: per la possibilità di usufruire dei loro locali e delle loro attrezzature per il corso di formazione. CGIL, per la partecipazione della nostra operatrice all incontro relativo al Decreto Sicurezza, lo scambio di informazioni e l invio di utenti Casa Base, CNA, Confcommercio: per lo scambio di informazioni sui servizi di buste paga disponibili. Comunità Montana Alta e Media Valle del Reno, per la possibilità di usufruire delle aule e delle attrezzature qui presenti per il corso di formazione. Progetto Badando del distretto di Casalecchio: in data 15 maggio è stato realizzato un primo incontro di reciproca conoscenza tra noi e il nostro gemello in attivazione sul distretto confinante, dando inizio a una collaborazione anche progettuale che si prefigge in particolare il reciproco riconoscimento degli attestati di partecipazione ai corsi di formazione professionale. E infatti molto facile che le lavoratrici sconfini da un distretto all altro con facilità. AIAB con i cui mediatori spesso collaboriamo per migliorare il nostro rapporto con gli utenti e per riuscire a promuovere le nostre iniziative. 19

20 Riepilogo dell organizzazione e dello stato di avanzamento del Sul calendario delle aperture previste degli sportelli, in azzurro le aperture effettuate. VERGATO Ogni Martedì VADO 1 e 3 Mercoledì SAN BENEDETTO 2 e 4 Giovedì CASTIGLIONE 2 e 4 Giovedì Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Per il totale delle azioni del, le operatrici hanno lavorato per 1664,5 ore pari ad una percentuale sul totale previsto (1490 h) del 110,18%. % ore di lavoro sul totale annuo previsto Di tale monte ore, 350 sono state dedicate al lavoro in front office nei 4 sportelli territoriali, pari al 96,69% del totale delle ore preventivate (362 h). La non totale copertura delle apertura è stata per la maggior parte delle occasioni causata da avverse condizioni atmosferiche. % ore di sportello erogate sul totale annuo previsto 20

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