/02/2007. Identificativo Atto N DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA
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1 /02/2007 Identificativo Atto N DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA PROGETTO DI AMPLIAMENTO DI UN ALLEVAMENTO SUINICOLO PER UNA CAPACITA' COMPLESSIVA DI CAPI, PRESSO LA CASCINA SANT'AGATA, NEL COMUNE DI VESCOVATO (CR). COMMITTENTE: AZIENDA AGRICOLA SANT'AGATA DI FAPPANI FRANCESCO.PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE AI SENSI DELL'ART. 1 E DEGLI ARTT. 5 E SEGG. DEL D.P.R
2 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE VISTO il d.p.r. 12 aprile 1996 Atto d indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della legge n. 146/1994, concernente disposizioni in materia di valutazione d impatto ambientale, nel seguito richiamato come atto d indirizzo"; VISTI il d.p.c.m. 3 settembre 1999 e il d.p.c.m. 1 settembre 2000, che modificano ed integrano l atto d indirizzo; VISTE le deliberazioni della Giunta Regionale in data 2 novembre 1998, n VI/39305 e 27 novembre 1998, n. VI/39975, aventi ad oggetto Approvazione del documento circa la ricognizione delle procedure amministrative previste dal d.p.r. 12 aprile 1996 e dalla Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985, n 337/85/CEE e Approvazione dell e modalità d attuazione della procedura di verifica e della procedura di valutazione d impatto ambientale regionale, di cui alla d.g.r. 2 novembre 1998, n VI/ Istituzione di un appos ito gruppo di lavoro presso l Ufficio V.I.A. del Servizio Sviluppo Sostenibile del Territorio della Direzione Generale Urbanistica e disciplina delle modalità d acquisizione dei pareri degli enti interessati ; VISTA la legge regionale 3 settembre 1999, n. 20 avente ad oggetto Norme in materia d impatto ambientale, come modificata dall art. 3 della l.r. 24 marzo 2003 n. 3; VISTA la legge regionale 23 luglio 1996, n. 16 e successive modifiche ed integrazioni, nonché i provvedimenti organizzativi della VIII legislatura; PRESO ATTO che: a) in data è stata depositata presso la Struttura Valutazioni di impatto ambientale della Direzione Generale Territorio e urbanistica - da parte dell Azienda Agricola Sant Agata di Fappani Francesco - la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale relativa al progetto di ampliamento di un allevamento suinicolo, nel Comune di Vescovato (CR); b) il è avvenuta la pubblicazione dell annuncio del deposito sul quotidiano La Provincia di Cremona, ai sensi dell art. 8 dell atto di indirizzo; c) la tipologia del progetto in esame è prevista nell allegato I, punto 17 della Direttiva 97/11/CE, recepita con la l.r. 3/2003, ed è quindi sottoposta alla procedura di Valutazione dell impatto ambientale regolata dagli artt. 5, 6 e 7 dell atto di indirizzo; d) con nota del , il Committente ha inoltrato documentazione integrativa, a chiarimento di quanto emerso in sede di presentazione del progetto e dell esame sopralluogo; e) in merito allo s.i.a. depositato non sono pervenute osservazioni del pubblico, ai sensi dell art. 9, comma 1, dell atto di indirizzo; VISTO il complesso della documentazione prodotta dal committente, costituita dallo studio d impatto ambientale (s.i.a.), dalla sintesi non tecnica, dagli elaborati grafici di progetto, dal Piano di utilizzazione agronomica (PUA) dei reflui zootecnici; RILEVATO che: riguardo alla localizzazione dell intervento ed al quadro programmatico: il sito di progetto si trova in Provincia di Cremona, presso la Cascina Sant Agata, all estremo settore meridionale del Comune di Vescovato, 500 m a N della ferrovia CR-MN; il centro aziendale è in zona isolata rispetto ai centri abitati; è agevolmente raggiungibile dalla SP27, che segue il tracciato della Via Postumia, la consolare che collegava Cremona con Mantova; il contesto territoriale e ambientale è marcatamente agricolo e caratterizzato da una rilevante
3 presenza di impianti zootecnici; l impianto ricade in zona E/1 - agricola del vigente PRG di Vescovato, nella quale sono ammessi interventi legati alla conduzione del fondo agricolo; non insiste su aree gravate da vincoli di natura ambientale di cui al d.lgs. 42/2004 e non rientra in aree naturali protette come definite ai sensi della l. 394/1991; relativamente alle strutture esistenti: l azienda committente dispone attualmente di tre capannoni della superficie di m2 ciascuno, con pavimento totalmente fessurato e sottostanti fosse per la veicolazione dei liquami; vi vengono allevati suini a ciclo aperto; i reflui zootecnici vengono stoccati in quattro vasconi circolari con diametro di 20 m e altezza pari a 6 m, dei quali 1,5 m interrati; la capacità utile totale è di m 3 (con franco di 30 cm); i terreni in conduzione, disponibili per l utilizzo agronomico dei reflui, hanno una superficie agricola utilizzabile di 130 ha; gli appezzamenti, distribuiti in diversi corpi aziendali, sono destinati alla produzione di cereali, in particolare mais da granella, utilizzati per l alimentazione degli animali allevati; circa le opere in progetto: l intervento prevede la costruzione di un nuovo capannone per suini da ingrasso, con dimensioni lorde di 58 x 18 m e superficie di m2, suddiviso in 44 box (di cui 4 adibiti ad infermeria), per una capacità di 640 capi adulti; il pavimento è previsto interamente fessurato, con sottostanti fosse che convogliano le deiezioni in un canale di raccolta a sezione ristretta; lo svuotamento è previsto con sistema a depressione, che consente l ottimale pulizia del fondo delle fosse; il nuovo capannone è destinato ad ospitare 500 nuovi capi, ed una parte di quelli attualmente allevati nelle stalle esistenti, così da ottenere - in queste ultime - una superficie per capo adatta ad un adeguato benessere animale; la capienza complessiva dell allevamento, nella configurazione di progetto, è pertanto di capi, cui corrisponde un peso vivo medio di 260 t; le strutture per l allevamento e le modalità gestionali sono progettate in coerenza con la normativa di settore, in particolare con quanto prescritto dal d.lgs. 53/2004, che recepisce la Direttiva 2001/93/CE in materia di protezione dei suini; per contrastare le emissioni in atmosfera e la propagazione di odori sgradevoli, e per una più funzionale gestione dell allevamento, è prevista l adozione di tecniche costruttive ed operative rientranti tra le migliori disponibili [MTD v. Direttiva 96/61/CE e d.lgs. 59/2005]; nel caso specifico, si tratta sostanzialmente della rimozione dei liquami con sistema a depressione ( vacuum ), che comporta una riduzione delle emissioni di ammoniaca nell ordine del 25%, nonché dell isolamento termico delle strutture e degli ambienti e del controllo della ventilazione, per favorire il risparmio energetico; riguardo alla gestione dei reflui zootecnici: per una consistenza di capi allevati, la produzione di liquame è calcolata in m³/anno, da distribuire sulla superficie agraria attuale di 130 ha, distribuita nei Comuni di Vescovato, Cremona, Gadesco Pieve Delmona, Cappella de Picenardi, Castelverde, Sospiro e Malagnino; riguardo a tali terreni, va evidenziato che quelli costituenti l Unità di paesaggio agrario (UPA) n.9, nel Comune di Malagnino ed in prossimità delle Cascine Villa Ripari e Cà Alemanni, sono in parte classificati dal vigente PRG come zona BD3, agricola industriale e per attività di prima trasformazione dei prodotti agricoli ; occorre pertanto verificare, in sede di approvazione del PUA, l effettiva disponibilità delle aree, stralciando e sostituendo le superfici non utilizzabili a fini agrari; per la distribuzione dei reflui, l azienda si avvale principalmente del servizio di terzisti, mentre per i terreni posti nelle immediate vicinanze tale distribuzione viene effettuata in parte con i mezzi 3
4 aziendali, in parte con un sistema canalizzato; CONSIDERATO quanto segue, in merito al quadro ambientale ed agli effetti dell intervento, relativamente ai diversi fattori e componenti ambientali; atmosfera l azienda prevede un limitato aumento della propria capacità produttiva, senza sostanziali variazioni nella struttura complessiva, in un contesto rurale - la pianura cremonese centrale - caratterizzato dalla presenza di numerosi allevamenti; la limitazione delle emissioni in atmosfera e della propagazione di odori sgradevoli è affidata all applicazione delle MTD segnalate; inoltre: - il carico delle vasche di stoccaggio è previsto dal basso, mantenendo intatta la crosta superficiale; - la tecnica utilizzata per la distribuzione del liquame evita la creazione di aerosol e riduce sensibilmente la diffusione di odori; la produzione di polvere durante la fase di costruzione sarà limitata dall utilizzo di strutture prefabbricate per la realizzazione della nuova stalla, limitando le operazioni in loco al montaggio, allo sbancamento ed alla predisposizione delle fondamenta, mantenendo il terreno artificialmente umido durante i lavori; ambiente idrico, suolo e sottosuolo: il potenziale rischio di inquinamento delle acque profonde, legato alla distribuzione dei reflui zootecnici sui terreni agricoli, deriva dagli elementi nutritivi ed in particolare dai nitrati non assorbiti dalle colture, che possono migrare per lisciviazione nel sottosuolo, in presenza di elevate precipitazioni ed elevata permeabilità dei suoli; tale impatto viene limitato in generale con l applicazione del codice di buona pratica agricola, distribuendo le deiezioni, opportunamente maturate e stabilizzate, nelle quantità e nei periodi idonei alle esigenze delle colture, in conformità alla normativa vigente; in tal senso, il Piano di utilizzazione agronomica (PUA) è stato redatto dal Committente in conformità al Regolamento di applicazione della l.r. 37/1993; in proposito va però osservato che la Regione Lombardia ha recentemente emanato nuovi atti in materia, relativi in particolare: - alla designazione e individuazione delle aree vulnerabili da nitrati, ai sensi del d.lgs. 152/2006 [d.g.r. VIII/3297 del ]; - all adeguamento del Programma d azione per la tutela e il risanamento delle acque dall inquinamento causato da nitrati di origine agricola per le aziende localizzate in zona vulnerabile, ai sensi dello stesso d.lgs. 152/2006 e del d.m. 209/2006 [d.g.r. VIII/3439 del ]; pertanto, poiché il territorio dei Comuni di Vescovato, Cremona, Sospiro e Malagnino, nei quali ricade parte dei terreni a disposizione dell azienda, è classificato come vulnerabile dalla d.g.r. VIII/3297, il Committente dovrà adeguare il PUA - in termini di carico zootecnico e/o di superficie agraria a disposizione - nei tempi e nei modi previsti dalle nuove succitate disposizioni; paesaggio l area interessata dagli interventi in progetto si trova all interno della fascia della Bassa pianura, così come definita dal Piano territoriale paesistico regionale (PTPR), nella zona dei paesaggi delle fasce fluviali, nella quale va perseguita la tutela sia della tessitura storica che dei caratteri di naturalità dei corsi d acqua; il nuovo capannone è previsto a fronte di quelli esistenti, con orientamento nord-sud; il suo impatto risulta non significativo, in quanto tale struttura andrà ad occupare un area che è già parte integrante del complesso aziendale; è prevista la totale piantumazione dell area libera compresa fra tra la strada di accesso ed il primo capannone; 4
5 rumore l allevamento si colloca in un zona prettamente agricola, fuori dal contesto abitativo, lontano da centri abitati (> m) e ad adeguata distanza da case sparse; nel raggio di m vi sono solamente strutture rurali; il più elevato livello di rumorosità, generato dall attività dell allevamento, si verifica durante la distribuzione degli alimenti, in orari diurni, a causa sia delle emissioni prodotte dagli animali sia di quelle degli impianti di distribuzione; dato il contesto locale, e considerata la presenza di barriere alberate, l impatto si ritiene complessivamente non rilevante; ecosistemi, vegetazione, flora e fauna non si riscontrano significativi effetti sulle componenti naturalistiche, in relazione all ampliamento in progetto; il terreno che verrà occupato dal nuovo capannone è un area vocata al servizio alle attività agro zootecniche, interna al complesso aziendale e circondata dalle strutture esistenti; anche sotto questo aspetto, la piantumazione prevista fra la strada ed il primo capannone contribuirà a migliorare la qualità ambientale nel sito; salute pubblica le condizioni igienico-sanitarie per la popolazione interessata potranno subire indirettamente effetti negativi, quali la diffusione di odori molesti e d aerosol, contrastati attraverso l adozione di soluzioni strutturali e gestionali riconducibili alle MTD; ciò vale anche in rapporto alla distanza dai centri abitati e dalle case sparse, nonché alla direzione dei venti dominanti; DATO ATTO che gli Enti locali interessati dal progetto sono stati convocati alla Conferenza di concertazione dei pareri tenutasi il 29 novembre 2006 presso la sede della Giunta Regionale, il cui verbale è agli atti dell istruttoria, e che essi si sono così espressi ai sensi dell art. 5.2 dell atto di indirizzo: il Comune di Vescovato, in sede di Conferenza, esprime parere favorevole, fatti salvi alcuni accorgimenti di carattere ambientale in riferimento ai contenuti della d.g.r. VIII/3439 del , quanto alla tutela ed al risanamento delle acque dall inquinamento causato da nitrati di origine zootecnica; la Provincia di Cremona, con deliberazione di Giunta n. 602 del , esprime parere favorevole, con condizioni e indicazioni che vertono su aspetti legati alla revisione del PUA, agli interventi di mitigazione, al monitoraggio delle emissioni ed alla gestione dei reflui prodotti dall allevamento; RITENUTO che nel merito - esaminata la documentazione depositata, visti i risultati del sopralluogo, acquisiti i pareri e contributi delle Strutture componenti il Gruppo di lavoro istituito per l esame istruttorio, nonché i pareri espressi dagli Enti territoriali - si può concludere che lo s.i.a. sia stato complessivamente condotto secondo quanto indicato dall art. 6 dell atto di indirizzo, e che le informazioni fornite dal Committente consentano un adeguata comprensione delle caratteristiche del progetto, risultandone analizzati gli impatti e le linee fondamentali per la loro mitigazione, risultando pertanto possibile esprimere una pronuncia di compatibilità ambientale positiva, con le prescrizioni ed alle condizioni elencate nella parte dispositiva del presente atto; VISTO il vigente P.R.S., ed in particolare l obiettivo operativo Valutazione degli impatti ambientali generati da progetti e programmi di intervento a valenza territoriale, nonché dalle infrastrutture strategiche di cui alla legge 443/2001 "obiettivo"; per tutto quanto esposto, 5
6 DECRETA 1. Di esprimere, ai sensi dell art. 7 del d.p.r , giudizio positivo in ordine alla compatibilità ambientale del progetto di ampliamento dell attività di allevamento di suini presso la Cascina Sant Agata, nel Comune di Vescovato (CR), alle seguenti condizioni e prescrizioni, che dovranno essere espressamente recepite nei successivi provvedimenti autorizzativi o abilitativi; quadro progettuale e gestionale e fase di costruzione: a. la realizzazione delle nuove vasche di stoccaggio dei liquami assicuri un franco minimo di 1,50 m tra il fondo e la massima escursione stagionale della falda freatica, riferita all ultimo decennio; tutte le strutture di stoccaggio siano accuratamente impermeabilizzate e siano attuati controlli periodici sulla loro tenuta; b. l immissione dei reflui nelle vasche di maturazione avvenga dal basso, per impedire la rottura del cappello sulla superficie del liquame e limitare la propagazione di odori; si attui inoltre, in fase di esercizio, una periodica verifica della propagazione di odori verso recettori sensibili, valutando l opportunità di intervenire con specifici sistemi di abbattimento; c. durante la fase di costruzione sia perseguita la massima limitazione delle emissioni di rumore, gas di scarico e polvere, adottando macchine adeguatamente silenziate e le normali cautele previste nella corretta gestione di un cantiere edile; d. si rammenta che nella realizzazione del progetto dovranno essere seguiti i criteri contenuti nelle linee guida Criteri igienici e di sicurezza in edilizia rurale, approvate con decreto regionale n del [B.U.R.L. 3 su ppl. straordinario al n. 6 del ]; e. in caso di epidemie, il terreno individuato per l ammasso ed il sotterramento degli animali morti sia isolato mediante teloni plastici, al fine di evitare percolamenti nella falda freatica di materiali organici in decomposizione; f. il passaggio dei mezzi di approvvigionamento in fase di cantiere e, a regime, degli automezzi di movimentazione dei mangimi e degli animali, nonché delle carrobotti per lo spandimento dei liquami sui terreni a disposizione dell azienda, sia effettuato utilizzando percorsi esterni ai centri abitati; ove ciò non risultasse possibile, siano concordati con le Amministrazioni comunali interessate specifici itinerari e/o fasce orarie di transito; g. prima di procedere all utilizzo agronomico dei reflui sia acquisita specifica autorizzazione ai sensi della normativa vigente; a tale proposito, il Committente dovrà adeguare il relativo piano (PUA) - in termini di carico zootecnico e/o di superficie agraria a disposizione - nei tempi e nei modi previsti dalle nuove disposizioni in materia, segnatamente la d.g.r. VIII/3439 del , tenendo conto che parte dei terreni a disposizione dell azienda ricade in Comuni [Vescovato, Cremona, Sospiro e Malagnino] i cui territori sono classificati come vulnerabili dalla d.g.r. VIII/3297 del ; inoltre, riguardo ai terreni costituenti l UPA n. 9, nel Comune di Malagnino, in parte ricadenti in zona classificata dal vigente PRG come BD3, agricola industriale e per attività di prima trasformazione dei prodotti agricoli, si verifichi l effettiva disponibilità delle aree, stralciando e sostituendo le superfici non utilizzabili a fini agrari; quadro ambientale: h. il Committente predisponga ed attui, ai fini dell autorizzazione integrata ambientale ai sensi del d.lgs. 59/2005: un piano di monitoraggio della soggiacenza della falda e della qualità delle acque sotterranee in almeno tre piezometri stabili di tipo aperto, di cui uno a monte e due a valle idrogeologica delle vasche di stoccaggio dei liquami, per verificare l assenza di contaminazioni dovute all esercizio dell attività zootecnica; la prima campagna di misure 6
7 sia eseguita prima della realizzazione delle opere in progetto; una verifica di dettaglio delle emissioni sonore derivanti dall allevamento a regime rispetto ai limiti assoluti (di immissione ed emissione) e differenziali, considerando eventuali ricettori sensibili ivi presenti e adottando tempestivamente adeguate misure di mitigazione qualora tali limiti non fossero rispettati; per ridurre al minimo l impatto acustico nei confronti delle più vicine abitazioni di terzi, il funzionamento di pompe e mulini a motore sia limitato al periodo diurno; i. presupposti e modalità di conduzione delle suddette azioni di monitoraggio siano definite dal Committente in accordo con il Dipartimento ARPA di Cremona ed il Comune di Vescovato, ai quali dovranno essere trasmessi (oltre che conservati presso l azienda stessa) i relativi risultati, per la validazione e l eventuale assunzione di provvedimenti conseguenti; j. relativamente agli interventi mitigativi proposti, la fascia a verde prevista sul lato occidentale dell allevamento sia estesa anche sul lato meridionale, in prossimità della Cascina Sant Agata, in modo da perseguire il migliore inserimento ambientale dell opera. 2. Di provvedere alla trasmissione di copia del presente decreto all Azienda Agricola Sant Agata di Fappani Francesco, committente, al Comune di Vescovato e alla Provincia di Cremona. 3. Di provvedere altresì alla pubblicazione sul B.U.R.L. della sola parte dispositiva del presente decreto. Il Dirigente della Struttura Valutazioni di impatto ambientale Arch. Mauro Visconti 7
PROGETTO DI AMPLIAMENTO DI UN ALLEVAMENTO SUINICOLO, PER UNA CAPACITA' COMPLESSIVA DI 8
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