LE IMPRESE ITALIANE NEL MERCATO INTERNAZIONALE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LE IMPRESE ITALIANE NEL MERCATO INTERNAZIONALE"

Transcript

1 LE IMPRESE ITALIANE NEL MERCATO INTERNAZIONALE

2 PARTE 1 MODELLI DI IMPRESA E VANTAGGI COMPETITIVI NAZIONALI: PECULIARITA DEL CASO ITALIANO PARTE 2: LE IMPRESE ITALIANE NELLA COMPETIZIONE INTERNAZIONALE: CENNI SULLA SITUAZIONE ATTUALE

3 PARTE 1 MODELLI D IMPRESA E VANTAGGI COMPETITIVI NAZIONALI: PECULIARITA DEL CASO ITALIANO 1) Il vantaggio competitivo di una nazione: il diamante di Porter (1990) 2) Il modello del vantaggio competitivo italiano i cluster italiani tipici caratteristiche del diamante nazionale dell Italia 3) Il Made in Italy: definizione e processi di sviluppo (Rullani, 2000) significato di Made in Italy e sue forme di rappresentazione le prospettive future

4 1) IL VANTAGGIO COMPETITIVO DELLE NAZIONI (Porter, 1990) La costruzione del vantaggio competitivo viene prima analizzato da Porter a livello di settore con il tradizionale modello strutturecondotte-performance (1980), poi a livello di singola impresa con la catena del valore (1985), infine a livello di sistema paese sottolineando il vantaggio competitivo delle nazioni (1990) E la riscoperta della differenza tra paesi nel determinare le caratteristiche delle strategie di internazionaliz.ne delle imprese. Coerentemente con la RBW il sistema paese fornisce risorse e competenze critiche alle imprese per competere globalmente. Il vantaggio competitivo viene creato e sostenuto tramite un processo fortemente localizzato. Assume una natura sistemica e dinamica-evolutiva Il modello interpretativo del diamante del vantaggio nazionale, ovvero l insieme degli attributi di una nazione che creano il contesto competitivo

5 IL DIAMANTE DEL VANTAGGIO COMPETITIVO NAZIONALE (Porter, 1990) Le condizioni dei fattori - posizione nazionale nel quadro dei fattori della produzione necessari per competere nel settore (oltre terracapitale-lavoro anche istruzione qualificata, infrastrutture). Occorre poi fare una gerarchia fra i fattori distinguendo: a) fattori di base e fattori avanzati; b) fattori generalizzati e fattori specializzati; c) fattori ereditati e fattori creati Le condizioni della domanda - la natura della domanda interna di prodotti/servizi dell industria in questione (un ampia e sofisticata clientela stimola l innovazione dei prodotti). Suoi tre attributi: a) la composizione della domanda domestica - struttura per segmenti di domanda; acquirenti sofisticati ed esigenti; fabbisogni anticipanti degli acquirenti b) dimensioni il modello di crescita della domanda interna - dimensione della domanda domestica; numero degli acquirenti indipendenti; tasso di crescita della domanda; domanda interna precoce; saturazione precoce c) internazionalizzazione della domanda domestica - acquirenti locali mobili o multinazionali; influenza sui fabbisogni stranieri (es. emigrati, cultura,..)

6 Le industrie collegate e di supporto - la presenza o meno di industrie fornitrici (a monte) permette il miglior coordinamento della produzione e facilita il flusso informativo e l innovazione. La presenza di altre industrie collegate (beni o servizi) permette un miglior coordinamento della catena del valore con attività complementari Strategia, struttura e rivalità delle imprese - condizioni interne che regolano il modo in cui vengono create, organizzate e gestite le imprese, nonché la natura della rivalità interna al paese. Tre attributi: a) strategia e struttura delle imprese domestiche (differenze nel management e nelle competenze organizzative); b) differenze negli obiettivi delle aziende e degli individui; c) rivalità delle imprese (più è alta maggiori sono i benefici) Il ruolo del governo - le politiche nazionali possono favorire la dotazione dei fattori (educazione), le imprese (sussidi, leggi anti-trust), la domanda (politiche fiscali e di spesa pubblica), i settori correlati (imposizione di standard o regole: es. le auto tedesche favorite da assenza limiti di velocità) Il ruolo del caso - eventi casuali sul fronte della ricerca (invenzioni, discontinuità tecnologiche), della produzione (shock petroliferi, dinamiche di cambio, picchi di domanda), della politica (guerre, decisioni altri governi)

7 Caso Strategia, struttura e rivalità delle imprese Condizioni dei fattori Condizioni della domanda Settori correlati e di supporto Governo

8 PREGI E LIMITI DEL MODELLO DI PORTER Pregi: 1) cerca di integrare tre prospettive di indagine (imprese, settori, nazioni) attraverso un analisi congiunta e delle reciproche relazioni. 2) delinea una globalizzazione dove sono ammesse varianti e pluralità di sistemi nazionali; 3) le dinamiche non sono spontanee ma ammettono un governo a livello istituzionale Limiti: 1) resta ancora vago il concetto di sistema paese (alcuni concetti appena accennati limitando la capacità esplicativa e predittiva del modello); 2) approccio deterministico (le capacità competitive delle imprese condizionate dal sistema nazionale). La nuova prospettiva con approccio Resource Based alle Strategie di Internazionalizzazione viste non come decisioni isolate ma nel contesto della configurazione strategica dell impresa. Un processo dinamico, longitudinale in cui ogni decisione di ingresso in nuovi mercati si fonda su esperienze precedenti. Eventuali fallimenti possono dipendere non da difetti di mercato, ma da carenze di risorse interne

9 2) IL VANTAGGIO COMPETITIVO ITALIANO SECONDO PORTER (1990) L Italia è considerata una delle nazioni emergenti tra gli anni 70 e 80 (assieme a Giappone e Corea): la quota italiana sulle esportazioni mondiali passa da -3,2% nel 1960 a +5,2% nel Forte crescita della produttività e del reddito pro-capite Nell immediato dopoguerra l Italia fondava il proprio vantaggio competitivo sui bassi costi; dai primi anni 80 sempre più su segmentazione, differenziazione, innovazione di processo L Italia resta un paese contraddittorio: tra successi e fallimenti Specializzazione in 4 cluster principali di esportazioni: settore moda (tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori) prodotti per la casa (elettrodomestici, mobili, lampade, ceramica, pietra..) prodotti alimentari e bevande (vino, olio, pasta, pomodori, ecc.) prodotti d uso personale (gioielli, montature occhiali, penne, articoli toletta)

10 Alcuni caratteri dei cluster delle industrie italiane di successo: sono concentrati nei beni di consumo finali (debole l industria a monte e quella di supporto) tendono ad essere molto estesi in profondità (prodotti finali, prodotti intermedi, macchinari specializzati, alcuni servizi) alcuni di questi cluster sono fortemente correlati: in particolare c è un forte orientamento verso la moda, lo stile, il design le imprese sono PMI e competono all estero soprattutto con le esportazioni (ridotti gli IDE) le imprese sono specializzate territorialmente (distretti) le debolezze nei settori ad alta intensità di capitale, nelle imprese ad alta intensità di R&S, nei servizi (esclusi design, di ingegneria, turismo ma manca un operatore global player)

11 CARATTERISTICHE DEL DIAMANTE ITALIANO 1) Le condizioni dei fattori italiani: pochi vantaggi dai fattori della produzione ereditati o creati socialmente. poche risorse naturali esclusive (marmo) e coltiv. correlate (vino, pasta). alto costo del lavoro, ma mercato differenziato (grandi vs.pmi familiari) forte debolezza del mercato dei capitali (borsa, banche, finanza pubbl.) deboli servizi di infrastruttura (trasporti, telecomunicazioni, logistica) meccanismi di creazione dei fattori sia formali che informali: molto importanti i processi di apprendimento esterni al sistema scolastico (competenze professionali di famiglia/distretto), debole ricerca formale svantaggi selettivi nei fattori: sono stimolo a innovazione e pragmatismo 2) Le condizioni della domanda italiana: vero punto di forza gli acquirenti italiani sono fra i più avanzati e sofisticati per gusto, stile; la domanda è molto selettiva e tende a seguire la moda; distribuzione al dettaglio specializzata nel fornire molti prodotti e servizi ad alta qualità agevola questo processo di co-evoluzione; domanda sofisticata anche di macchine, beni intermedi e servizi correlati

12 3) Industrie correlate e di supporto: forte presenza di settori correlati in molti dei cluster di specializzazione. Relazioni verticali pronunciate tra industrie di successo (moda, design) Bassi livelli di integrazione verticale nelle imprese italiane (le imprese svolgono poche attività della catena del valore: es. Benetton) alcuni servizi specialistici correlati (fiere, stampa di moda, stilisti) 4) Strategia, struttura e rivalità tra le imprese: il vero punto di forza sono le PMI, impresa come famiglia allargata le grandi imprese private tendono a dominare il mercato domestico alta rivalità personale ed emotiva; acceso individualismo; forte spinta all imprenditorialità che si indebolisce nei settori protetti vantaggio competitivo in settori segmentati, specializzati o frammentati; deboli in settori standardizzati o di massa 5) Il ruolo del governo: la politica non rappresenta un elemento del vantaggio competitivo nazionale, anzi è fonte di problemi (servizi scadenti, acquisti non selettivi, bassa spesa in R&S, debole antitrust, si favoriscono i monopoli domestici)

13 L ITALIA IN PROSPETTIVA 1) Il caso italiano esempio perfetto della natura autorafforzante del diamante nazionale: domanda sofisticata, fornitori di qualità, alta concorrenza domestica incentivano l innovazione 2) I cluster italiani vivaci : intensi processi di spin-off favoriscono il ricambio imprenditoriale, ma non la crescita dimensionale 3) Successo nella rivitalizzazione e trasformazione di settori cd. tradizionali : rapida adozione di nuove tecnologie e di nuove tecniche di marketing 4) Benefici dall evoluzione della domanda globale verso prodotti più personalizzati e di più alta qualità 5) Benefici dall adozione di nuove tecnologie di automazione flessibile che hanno avuto impiego anche nelle PMI 6) Restano talune debolezze: nei settori industriali a monte si perdono posizioni; mancano le imprese leader di livello globale; fattori deboli: mercato dei capitali, mercato del lavoro, la politica

14 3) IL MADE IN ITALY: DEFINIZIONE E PROCESSI DI SVILUPPO (Rullani, 2000) A) Il significato di Made in Italy: una sfida concettuale per interpretare il vantaggio competitivo italiano in termini di incroci settori/territori; si supera così l approccio del commercio estero (che altrimenti vedrebbero in esso un aggregato di settori eterogenei legati a qualche vantaggio di costo) per ricondurlo al particolare processo di apprendimento, alle qualità olistica di un certo contesto (storia). L enfasi va sul processo produttivo completo (Becattini-Rullani 1993) che considera sia fattori tecnologici che di contesto locale B) Le sue forme di rappresentazione in quanto non si verifica un semplice cambiamento di oggetto bensì di teoria che si caratterizza per: i) unicità (ogni contesto è irriproducibile); ii) iii) percorsi evolutivi path dependent (processo irreversibile); frutto di un apprendimento cumulativo e localizzato (dove convivono cooperazione e competizione)

15 C) Evitare la trappola dell irriproducibilità generata dall unicità: i) servono degli attori che agiscono come integratori versatili capaci di codificare e trasferire in altri contesti le conoscenze locali; ii) serve una comunicazione che ibridi i contesti creando nuova varietà e introducendo elementi di discontinuità nei processi di sviluppo locale D) Le formule imprenditoriali tipiche del Made in Italy L imprenditorialità diffusa è una variante del fordismo che in fase di maturità domanda maggiore complessità, prodotti personalizzati, genera mercati di nicchia. L Italia ha successo in quei mercati dove sono più basse le barriere all entrata anche perché, come il Giappone, è in ritardo nel processo di sviluppo (le economie più evolute hanno meno PMI e più macchinari )

16 E) Le prospettive future: dal fordismo al postfordismo. Necessario introdurre degli elementi di discontinuità nel processo di sviluppo italiano, in particolare occorre: i) evitare prodotti banali (renderli complessi e pieni di significati), ii) allargare i settori di attività (opportunità di ingresso in settori in via di de-verticalizzazione come elettronica, informatica, biotecnologie, servizi) iii) favorire l innovazione (le PMI devono investire in formazione, conoscenza, velocità di risposta, logistica, comunicazioni) Trasformare le reti locali in nodi specializzati posti al servizio di reti lunghe transnazionali (divisione del lavoro che non sopprime i sistemi locali, ma li valorizza attraverso una loro ulteriore specializzazione e connessione con l esterno) Trasformare una flessibilità finora spontanea e destrutturata in sistemi organizzati per ridurre i costi della complessità al pari delle grandi imprese

17 PARTE 2: LE IMPRESE ITALIANE NELLA COMPETIZIONE INTERNAZIONALE: CENNI SULLA SITUAZIONE ATTUALE 1. Il quadro macroeconomico 2. L attuale nostra specializzazione settoriale 3. Gli effetti della struttura dimensionale 4. Le modalità di internazionalizzazione gli investimenti diretti esteri le forme leggere di internazionalizzazione

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Facoltà di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Modulo 5 Due approfondimenti: Vernon e la dinamica del commercio; Porter e il vantaggio competitivo

Dettagli

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Dipartimento di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti Modulo 5 Due approfondimenti: Vernon e la dinamica del commercio; Porter e il vantaggio

Dettagli

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Dipartimento di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale 2016-17 Prof. Gianfranco Viesti Modulo 5 Il vantaggio competitivo delle nazioni Hill, capitolo 5 (seconda parte), integrata

Dettagli

Le economie esterne marshalliane

Le economie esterne marshalliane Le economie esterne marshalliane Marshall (1842-1924): fenomeni complessi economie esterne di localizzazione (o locali) distinzione fondamentale economie interne economie esterne nuova unità di analisi:

Dettagli

Risparmio energetico e fonti rinnovabili: stimoli per l innovazione nelle imprese

Risparmio energetico e fonti rinnovabili: stimoli per l innovazione nelle imprese Risparmio energetico e fonti rinnovabili: stimoli per l innovazione nelle imprese Guglielmo Ferrari Ministero dello Sviluppo Economico Direzione Generale per lo Sviluppo Produttivo e la Competitività Camera

Dettagli

La varietà dimensionale e di governance delle imprese. A cura di Maria Teresa Cuomo

La varietà dimensionale e di governance delle imprese. A cura di Maria Teresa Cuomo La varietà dimensionale e di governance delle imprese A cura di Maria Teresa Cuomo Indice Definizioni dimensionali d impresa La grande impresa La microimpresa e l impresa artigiana La media impresa I sistemi

Dettagli

CAPITOLO 6. Progettazione organizzativa per l ambiente internazionale

CAPITOLO 6. Progettazione organizzativa per l ambiente internazionale CAPITOLO 6 Progettazione organizzativa per l ambiente internazionale Agenda Motivi dell espansione globale Stadi dell espansione globale Alleanze strategiche internazionali Espansione globale e struttura

Dettagli

Prof.ssa Cinzia DESSI. Economia e Organizzazione Aziendale. Il Programma. Industriali A.A. A.A primo primo semestre

Prof.ssa Cinzia DESSI. Economia e Organizzazione Aziendale. Il Programma. Industriali A.A. A.A primo primo semestre Prof.ssa Cinzia DESSI Economia e Organizzazione Aziendale Il Programma Università degli degli studi studi di di Cagliari Cagliari Corso Corso di di Laurea Laurea in in Biotecnologie Industriali A.A. A.A.

Dettagli

LE TEORIE ALLA BASE DEI PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE

LE TEORIE ALLA BASE DEI PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE LE TEORIE ALLA BASE DEI PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE PRINCIPALI TEORIE DEL COMMERCIO E DEGLI INVESTIMENTI INTERNAZIONALI QUALI TEORIE SPIEGANO LO SVILUPPO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE? teorie classiche

Dettagli

CAP.8. Processi Strategici e le strategie corporate

CAP.8. Processi Strategici e le strategie corporate CAP.8 Processi Strategici e le strategie corporate Il modello concettuale C-P-C PROCESSI CAPACITA COMPETITIVITA Capacità imprenditoriali e capacità manageriali Capacità interpretative del contesto Processi

Dettagli

Corrado Gatti, Antonio Renzi, Gianluca Vagnani, L impresa. I fondamenti. Copyright 2016 McGraw-Hill Education (Italy) srl

Corrado Gatti, Antonio Renzi, Gianluca Vagnani, L impresa. I fondamenti. Copyright 2016 McGraw-Hill Education (Italy) srl Capitolo 3 I confini dell impresa 3.1 Introduzione 3.2 Il confine dell impresa 3.3 Alcune prospettive teoriche nella scelta dei confini dell impresa 3.4 L estensione verticale 3.5 L estensione orizzontale

Dettagli

LEZIONE EXTRA. Slide ad integrazione Lezione 10 maggio 2012

LEZIONE EXTRA. Slide ad integrazione Lezione 10 maggio 2012 LEZIONE EXTRA Slide ad integrazione Lezione 10 maggio 2012 LE TEORIE POST-MAYER? DOMANDA TEORIE POST-HYMER 2 luoghi di sviluppo - Cambridge (U.S.A.) - Reading (G.B.) TEORIE DI CAMBRIDGE 2 filoni: a) Filone

Dettagli

Strategie globali e imprese multinazionali. Grant Cap. 15

Strategie globali e imprese multinazionali. Grant Cap. 15 Strategie globali e imprese multinazionali Grant Cap. 15 Struttura La struttura ed il livello competitivo del settore sono influenzati dal processo di internazionalizzazione? Come avviene questa influenza?

Dettagli

Imprenditori e imprenditorialità dell industria cosmetica in Italia

Imprenditori e imprenditorialità dell industria cosmetica in Italia Imprenditori e imprenditorialità dell industria cosmetica in Italia Le dinamiche di un settore protagonista del Made in Italy Andrea Colli Università Bocconi Milano, 6 novembre 2007 La ricerca L evoluzione

Dettagli

Capitolo cinque. La teoria del commercio internazionale. Una visione d insieme sulle teorie del commercio internazionale

Capitolo cinque. La teoria del commercio internazionale. Una visione d insieme sulle teorie del commercio internazionale Capitolo cinque La teoria del commercio internazionale Una visione d insieme sulle teorie del commercio internazionale 5-3 Si ha libero scambio quando un governo non cerca di influenzare, con contingentamenti

Dettagli

Conoscenza, Imprenditorialità, Reti

Conoscenza, Imprenditorialità, Reti Università degli Studi di Napoli Parthenope Conoscenza, Imprenditorialità, Reti Valore e Innovazione nei Distretti Tecnologici Francesco Schiavone schiavone@uniparthenope.it Key Words Conoscenza Reti di

Dettagli

MEDIE ECCELLENTI LUIGI SERIO UNIVERSITA CATTOLICA FONDAZIONE ISTUD MILANO MAGGIO 2017

MEDIE ECCELLENTI LUIGI SERIO UNIVERSITA CATTOLICA FONDAZIONE ISTUD MILANO MAGGIO 2017 MEDIE ECCELLENTI LUIGI SERIO UNIVERSITA CATTOLICA FONDAZIONE ISTUD MILANO MAGGIO 2017 1 Il dilemma irrisolto: la distinzione fatale fra imprenditorialità e management La piccola impresa tappa intermedia

Dettagli

MANIFATTURIERO E SERVIZI NELLA TRANSIZIONE IN CORSO DEI DISTRETTI DELL'EMILIA-ROMAGNA: NUOVE INTEGRAZIONI E SPINTE INNOVATIVE

MANIFATTURIERO E SERVIZI NELLA TRANSIZIONE IN CORSO DEI DISTRETTI DELL'EMILIA-ROMAGNA: NUOVE INTEGRAZIONI E SPINTE INNOVATIVE Titolo Progetto di Ricerca: MANIFATTURIERO E SERVIZI NELLA TRANSIZIONE IN CORSO DEI DISTRETTI DELL'EMILIA-ROMAGNA: NUOVE INTEGRAZIONI E SPINTE INNOVATIVE Il ruolo dei servizi per le imprese Durante gli

Dettagli

Discussione di : Integrazione economica internazionale e occupazione in Italia Rapporto CER

Discussione di : Integrazione economica internazionale e occupazione in Italia Rapporto CER Discussione di : Integrazione economica internazionale e occupazione in Italia Rapporto CER Giorgia Giovannetti Università di Firenze Roma, 10 marzo 2017 I principali messaggi del Rapporto Consolidamento

Dettagli

FOCUS GROUP MECCANICA

FOCUS GROUP MECCANICA FOCUS GROUP MECCANICA BRESCIA AIB, Associazione Industriali Bresciani Country Development Plans Territorial & Sectorial Intelligence territorialandsectorialintelligence-italia@unicredit.eu 19 ottobre 2015

Dettagli

STRATEGIE GLOBALI E IMPRESE MULTINAZIONALI

STRATEGIE GLOBALI E IMPRESE MULTINAZIONALI STRATEGIE GLOBALI E IMPRESE MULTINAZIONALI 1 L internazionalismo procede attraverso due meccanismi: 1. il commercio internazionale; 2. gli investimenti diretti esteri. La globalizzazione dell attività

Dettagli

IL VANTAGGIO COMPETITIVO NEI SETTORI MATURI

IL VANTAGGIO COMPETITIVO NEI SETTORI MATURI IL VANTAGGIO COMPETITIVO NEI SETTORI MATURI 1 Maturità di un settore non significa mancanza di opportunità. I settori maturi costituiscono la spina dorsale delle economie dei paesi industrializzati. Anche

Dettagli

CAP 2 MODELLI DI IMITAZIONE DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INGLESE E RUOLO DELLO STATO

CAP 2 MODELLI DI IMITAZIONE DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INGLESE E RUOLO DELLO STATO CAP 2 MODELLI DI IMITAZIONE DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INGLESE E RUOLO DELLO STATO I motivi dell imitazione I fattori che hanno determinato l imitazione da parte di molti paesi europei della GB sono:

Dettagli

Parte prima Lo sviluppo internazionale dell impresa

Parte prima Lo sviluppo internazionale dell impresa Indice Prefazione pag. XI Parte prima Lo sviluppo internazionale dell impresa 1 La globalizzazione dei mercati 1.1 Introduzione 1.2 Evoluzione e tendenze in atto nell integrazione dei mercati 1.2.1 La

Dettagli

Indice. Parte I La strategia nel sistema impresa. 1 Il sistema impresa e l ambiente competitivo Matteo Caroli 1 XVII XXI XXIII XXV

Indice. Parte I La strategia nel sistema impresa. 1 Il sistema impresa e l ambiente competitivo Matteo Caroli 1 XVII XXI XXIII XXV Indice Prefazione alla quinta edizione Autori Ringraziamenti dell Editore In questo volume... XVII XXI XXIII XXV Parte I La strategia nel sistema impresa 1 Il sistema impresa e l ambiente competitivo Matteo

Dettagli

Parte prima Lo sviluppo internazionale dell impresa

Parte prima Lo sviluppo internazionale dell impresa Indice Introduzione pag. XI Parte prima Lo sviluppo internazionale dell impresa 1 La globalizzazione dei mercati 1.1 Introduzione 1.2 Evoluzione e tendenze in atto nell integrazione dei mercati 1.2.1 La

Dettagli

I sistemi produttivi locali

I sistemi produttivi locali BANCA D ITALIA E U R O S I S T E M A I sistemi produttivi locali Trasformazioni fra globalizzazione e crisi Massimo Omiccioli Centro Ricerche Economiche e Sociali Manlio Rossi-Doria Università Roma Tre

Dettagli

Inoltre: Interscambio commerciale tra due paesi = import + export (contati una sola volta) Bilancia commerciale = (export import) di un paese

Inoltre: Interscambio commerciale tra due paesi = import + export (contati una sola volta) Bilancia commerciale = (export import) di un paese LE STRATEGIE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE 1 Una premessa: la differenza tra esportazioni e IDE Esportazione: trasferimento di beni / servizi attraverso i confini nazionali IDE (investimenti diretti esteri):

Dettagli

Industria e Artigianato. Prof. Davide Castellani Coordinatore del Forum su Industria e Artigianato

Industria e Artigianato. Prof. Davide Castellani Coordinatore del Forum su Industria e Artigianato Industria e Artigianato Prof. Davide Castellani Coordinatore del Forum su Industria e Artigianato 1 Premessa Le osservazioni riportate costituiscono una interpretazione dei principali risultati emersi

Dettagli

Chimica delle formulazioni e chimica delle specialità: le esigenze dell industria. 18 Maggio 2017

Chimica delle formulazioni e chimica delle specialità: le esigenze dell industria. 18 Maggio 2017 Chimica delle formulazioni e chimica delle specialità: le esigenze dell industria 18 Maggio 2017 Chimica come infrastruttura tecnologica Industria estrattiva Materie prime inorganiche Materie prime organiche

Dettagli

LE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI ITALIANE MILANO 22 NOVEMBRE Luigi Serio Icrim - Università Cattolica, Fondazione Istud Milano, 22 Novembre 2017

LE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI ITALIANE MILANO 22 NOVEMBRE Luigi Serio Icrim - Università Cattolica, Fondazione Istud Milano, 22 Novembre 2017 LE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI ITALIANE MILANO 22 NOVEMBRE 2017 Luigi Serio Icrim - Università Cattolica, Fondazione Istud Milano, 22 Novembre 2017 Il dilemma irrisolto: la distinzione fatale fra imprenditorialità

Dettagli

Internazionalizzazione, il futuro delle PMI Biella, 20 luglio 2016

Internazionalizzazione, il futuro delle PMI Biella, 20 luglio 2016 Internazionalizzazione, il futuro delle PMI Biella, 20 luglio 2016 1 Panorama Internazionale Maturi vicini Maturi lontani Emergenti vicini Mena Emergenti lontani BRICS Maturi Asia 2 2 Evoluzione del centro

Dettagli

MKT acquisto e analisi portafoglio acquisti

MKT acquisto e analisi portafoglio acquisti easypoli MKT acquisto e analisi portafoglio acquisti Marketing e gestione strategica degli acquisti www.easypoli.it facebook.com/easypoli contatti@easypoli.it La gestione strategica degli acquisti non

Dettagli

Dall agricoltura al sistema agro-alimentare

Dall agricoltura al sistema agro-alimentare Dall agricoltura al sistema agro-alimentare Sistema agro-alimentare Concetto universale? NO Categoria storica legata all evoluzione dell agricoltura al procedere dello sviluppo economico e al modo in cui

Dettagli

comunicazione integrata

comunicazione integrata Dalla comunicazione per aree alla comunicazione integrata Università degli studi di Urbino La comunicazione entra nelle decisioni d impresa per risolvere in via reattiva o anticipativa i problemi di relazione

Dettagli

Differenziazione, diversificazione, traiettorie e modalità di sviluppo

Differenziazione, diversificazione, traiettorie e modalità di sviluppo Differenziazione, diversificazione, traiettorie e modalità di sviluppo Corso di economia e gestione delle imprese industriali 19 dicembre 2005 Barbara Del Bosco Vantaggio competitivo: le tre strategie

Dettagli

Le funzioni aziendali

Le funzioni aziendali Università degli Studi di Napoli Parthenope Le funzioni aziendali (Capitolo IV) Sommario: 1. Evoluzione ambientale e funzioni aziendali 2. Le attività economiche aziendali 3. L approccio funzionale e la

Dettagli

INTEGRAZIONE INTERNAZIONALE E OCCUPAZIONE IN ITALIA

INTEGRAZIONE INTERNAZIONALE E OCCUPAZIONE IN ITALIA INTEGRAZIONE INTERNAZIONALE E OCCUPAZIONE IN ITALIA Roma, Presentazione di Lelio Iapadre Università dell Aquila, CER I temi del Rapporto: - Rallentamento della globalizzazione - L Italia: ripresa debole

Dettagli

INDICE PREFAZIONE PREMESSA OGGETTO DI STUDIO E CENNI SULLA EVOLUZIONE DELLA DISCIPLINA

INDICE PREFAZIONE PREMESSA OGGETTO DI STUDIO E CENNI SULLA EVOLUZIONE DELLA DISCIPLINA PREFAZIONE PREMESSA OGGETTO DI STUDIO E CENNI SULLA EVOLUZIONE DELLA DISCIPLINA XI 1 PARTE I IL SISTEMA D IMPRESA: ELEMENTI COSTITUTIVI, CONDIZIONI DI ESISTENZA E PROCESSI EVOLUTIVI i. Le due fondamentali

Dettagli

Rischi e flessibilità del lavoro: il contributo strutturale degli immigrati

Rischi e flessibilità del lavoro: il contributo strutturale degli immigrati Rischi e flessibilità del lavoro: il contributo strutturale degli immigrati 1. Attenzione alla posizione degli stranieri nel mercato del lavoro piemontese 2. Attenzione alle caratteristiche del nostro

Dettagli

Capitolo 6. Le forme organizzative semplici

Capitolo 6. Le forme organizzative semplici Capitolo 6 Le forme organizzative semplici Caratteristiche di base La forma organizzativa semplice si caratterizza per essere poco sviluppata: dal punto di vista della divisione del lavoro e della specializzazione

Dettagli

La filiera del vino in provincia di Pavia e le sue prospettive

La filiera del vino in provincia di Pavia e le sue prospettive La filiera del vino in provincia di Pavia e le sue prospettive Maria Sassi Dipartimento di Ricerche Aziendali Facoltà di Economia - Università di Pavia Struttura della presentazione Rilevanza del sistema

Dettagli

Programmazione unitaria 2014-2020. Strategia 2 Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese

Programmazione unitaria 2014-2020. Strategia 2 Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese Programmazione unitaria 2014-2020 Strategia 2 Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese Programma di intervento 3 Competitività delle imprese PROMOZONE NE MERCAT ESTER DELLE

Dettagli

Vantaggio competitivo

Vantaggio competitivo Vantaggio competitivo 1 Il vantaggio competitivo è il risultato di una strategia che consente all impresa di mantenere una posizione favorevole nell ambiente in cui opera Delineare i confini dell area

Dettagli

CLUSTER SCC: il punto di vista di una azienda. Smau Milano 23 ottobre 2014

CLUSTER SCC: il punto di vista di una azienda. Smau Milano 23 ottobre 2014 CLUSTER SCC: il punto di vista di una azienda Smau Milano 23 ottobre 2014 Vantaggi per una azienda: definizione ed obiettivi di un cluster Definizione Secondo la popolare definizione di M. Porter (Il vantaggio

Dettagli

Vecchi e nuovi modelli di competitività territoriale

Vecchi e nuovi modelli di competitività territoriale Vecchi e nuovi modelli di competitività territoriale Fase fordista Sistemi nazionali caratterizzati dalla concentrazione in poli industriali ad alta dotazione infrastrutturale (spesso coincidenti con le

Dettagli

La Competitive Intelligence

La Competitive Intelligence La Alessandro De Nisco Università del Sannio Corso Strategico OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DELLA LEZIONE APPROFONDIRE IL CONCETTO E GLI OBIETTIVI DELLA COMPETITIVE INTELLIGENCE (C.I.) ANALIZZARE LA SEQUENZA

Dettagli

Distretti industriali, filiere globali e Industria 4.0

Distretti industriali, filiere globali e Industria 4.0 Distretti industriali, filiere globali e Industria 4.0 SADIBA42 Gregorio De Felice Chief Economist Bologna, 23 marzo 2018 Distretti industriali: crescita superiore alla media 1 Evoluzione del fatturato

Dettagli

Indice. Pensare per sistemi 1. dell impresa sistema vitale 67. Capitolo I. Capitolo II. pag.

Indice. Pensare per sistemi 1. dell impresa sistema vitale 67. Capitolo I. Capitolo II. pag. Indice Capitolo I Pensare per sistemi 1 1.1. Introduzione 1 1.2. Le prime formulazioni del pensiero sistemico e i concetti fondanti 3 1.3. Il consolidamento delle teorie formali 10 1.4. Estensione concettuale

Dettagli

FARE INDUSTRIA A TORINO: opportunità e rischi nella competizione internazionale

FARE INDUSTRIA A TORINO: opportunità e rischi nella competizione internazionale FARE INDUSTRIA A TORINO: opportunità e rischi nella competizione internazionale Torino, 20 Marzo 2006 Presentazione a cura di Luca Pignatelli e Mauro Zangola dell Ufficio Studi Economici dell Unione Industriale

Dettagli

Regione Lombardia Analisi di contesto. Roma, 3 luglio A cura di DG APRI

Regione Lombardia Analisi di contesto. Roma, 3 luglio A cura di DG APRI Regione Lombardia Analisi di contesto Roma, 3 luglio 2013 A cura di DG APRI Regione Lombardia: un territorio diversificato Il Sistema Produttivo 10 milioni di abitanti PIL 20,6% del PIL Italiano più di

Dettagli

Analisi Competitiva. III Anno Corso Serale. Modulo 3 Lezione 13. Attenzione: riflessioni. Integrazione con altre aree aziendali.

Analisi Competitiva. III Anno Corso Serale. Modulo 3 Lezione 13. Attenzione: riflessioni. Integrazione con altre aree aziendali. Analisi Competitiva III Anno Corso Serale Modulo 3 Lezione 13 Leggendo i lucidi Riferimenti ai supporti (testo, lucidi, letture ) Attenzione: riflessioni Integrazione con altre aree aziendali Case study

Dettagli

Costi di transazione, esternalità: una teoria della localizzazione spaziale. Roberto Pedersini

Costi di transazione, esternalità: una teoria della localizzazione spaziale. Roberto Pedersini Costi di transazione, esternalità: una teoria della localizzazione spaziale Roberto Pedersini Geografia e performance economica w Relazione fra territorio e sviluppo economico (occupazione, innovazione,

Dettagli

Il sistema della subfornitura artigiana per il settore dei mezzi di trasporto terrestre in Toscana

Il sistema della subfornitura artigiana per il settore dei mezzi di trasporto terrestre in Toscana Laboratorio di Economia dell Innovazione Keith Pavitt Il sistema della subfornitura artigiana per il settore dei mezzi di trasporto terrestre in Toscana Regione Toscana Sala Pegaso P.zza del Duomo, 10

Dettagli

Economia dell Impresa e dell Industria

Economia dell Impresa e dell Industria Economia dell Impresa e dell Industria a.a. 2015/2016 Fabio Montobbio fabio.montobbio@unito.it Dipartimento di Economia «Cognetti de Martiis» Lezione 4 Fonti: Fagerberg et al. Cap. 2 (Lazonick) (pdf) 1

Dettagli

Lezione 6 12 marzo 2010

Lezione 6 12 marzo 2010 Lezione 6 12 marzo 2010 Concetti visti Analisi SWOT Richiamo analisi macro-ambiente e attrattività Paese Teorie dipendenza settoriale Paradigma SCP Struttura del settore Forma di mercato Barriere all entrata

Dettagli

Lingue e culture per il turismo e il commercio internazionale MARKETING DEL TURISMO. Lezione 12 27 aprile 2009

Lingue e culture per il turismo e il commercio internazionale MARKETING DEL TURISMO. Lezione 12 27 aprile 2009 Lingue e culture per il turismo e il commercio internazionale MARKETING DEL TURISMO Lezione 12 27 aprile 2009 . c. Segmentazione: marketing concentrato Basato sulla scelta di uno o pochi segmenti.. Nicchia

Dettagli

DISTRETTI INDUSTRIALI E TECNOLOGIE DI RETE: PROGETTARE LA CONVERGENZA

DISTRETTI INDUSTRIALI E TECNOLOGIE DI RETE: PROGETTARE LA CONVERGENZA DISTRETTI INDUSTRIALI E TECNOLOGIE DI RETE: PROGETTARE LA CONVERGENZA a cura di Stefano Micelli Eleonora Di Maria Istituto Universitario Architettura Venezia ER 225 Servizio Bibliografico Audiovisivo e

Dettagli

Italia, ritratto di un paese sbagliato?

Italia, ritratto di un paese sbagliato? Italia, ritratto di un paese sbagliato? misure di produttività a confronto misure tradizionali di produttività l evoluzione in Italia.. Valore aggiunto, ore lavorate e produttività in Italia, 1993-2012

Dettagli

Germania Italia Francia Spagna. Chimica. Industria manifatturiera

Germania Italia Francia Spagna. Chimica. Industria manifatturiera Imprese con R&S interna in (% sul totale delle imprese) 1. Elettronica 67% 2. 50% 3. Meccanica 42% 4. Elettrotecnica 41% 5. Auto e componenti 39% 6. Farmaceutica 38% 7. Altri mezzi di trasporto 30% 8.

Dettagli

L AMBIENTE PER L IMPRESA

L AMBIENTE PER L IMPRESA L AMBIENTE PER L IMPRESA Contesto generale all interno del quale l impresa è chiamata a svolgere le sue funzioni Insieme di attori Insieme di condizioni (vincoli e opportunità) AMBIENTE ESTESO AMBIENTE

Dettagli

Produzione e sistemi Logistici

Produzione e sistemi Logistici Produzione e sistemi Logistici Dipartimento di Management Università Sapienza Prof. Bernardino Quattrociocchi I 2 I 3 https://youtu.be/qvqwnud6wl8 https://www.youtube.com/watch?v=qvqwnud6 WL8 I 4 Capitolo

Dettagli

Quarto capitalismo. Fulvio Coltorti Roma, FULM 30 settembre 2010

Quarto capitalismo. Fulvio Coltorti Roma, FULM 30 settembre 2010 Quarto capitalismo Fulvio Coltorti Roma, FULM 30 settembre 2010 1 Classificazione per gruppo proprietario 117.000 società italiane (metodo Mediobanca) Manifattura Gruppi maggiori ital. No società di capitale

Dettagli

Osservatorio sulle imprese innovative della provincia di Torino

Osservatorio sulle imprese innovative della provincia di Torino Osservatorio sulle imprese innovative della provincia di Torino Risultati indagine 2014 Torino, 16 marzo 2015 Osservatorio sulle imprese innovative della provincia di Torino Oltre 900 imprese locali hanno

Dettagli

Storia Economica. Lezione 9 Mauro Rota

Storia Economica. Lezione 9 Mauro Rota Storia Economica Lezione 9 Mauro Rota mauro.rota@uniroma1.it PIL pro-capite 1830-1913 5000 4000 3000 2000 1000 1830 1840 1850 1860 1870 1880 1890 1900 1910 FRANCE GB GERMANY ITALY Alcuni dati sul pil pc

Dettagli

Le Strategie di Marketing per lo Sviluppo Internazionale delle PMI

Le Strategie di Marketing per lo Sviluppo Internazionale delle PMI Le Strategie di Marketing per lo Sviluppo Internazionale delle PMI Walter Giorgio Scott Università Vita-Salute San Raffaele Elaborazione materiale a cura di Alessandra Tzannis Centrimark, Università Cattolica

Dettagli

Indice. Prefazione. Creazione del vantaggio competitivo dell impresa nella strategia a livello di business

Indice. Prefazione. Creazione del vantaggio competitivo dell impresa nella strategia a livello di business Indice VII Indice Prefazione XIII Capitolo 1 Creazione del vantaggio competitivo dell impresa nella strategia a livello di business 1. Esigenza di un approccio strategico alla gestione dell impresa: cenni

Dettagli

Obiettivi della lezione. La globalizzazione

Obiettivi della lezione. La globalizzazione La globalizzazione Obiettivi della lezione Descrivere il processo di globalizzazione dell economia Analizzare i diversi approcci alla globalizzazione Approfondire il rapporto tra implicazioni strategiche

Dettagli

Introduzione. Lelio Iapadre, Università dell Aquila

Introduzione. Lelio Iapadre, Università dell Aquila Introduzione Lelio Iapadre, Università dell Aquila Sommario Le imprese italiane nelle reti produttive internazionali Che cosa sappiamo Che cosa vorremmo capire meglio Il progetto di ricerca dell ICE Alcuni

Dettagli

Lingue e culture per il turismo e il commercio internazionale MARKETING DEL TURISMO. Lezione 6 10 marzo 2010

Lingue e culture per il turismo e il commercio internazionale MARKETING DEL TURISMO. Lezione 6 10 marzo 2010 Lingue e culture per il turismo e il commercio internazionale MARKETING DEL TURISMO Lezione 6 10 marzo 2010 Concetti visti Orientamento al marketing sociale: dubbi e quesiti senza risposta Ambiente di

Dettagli

XI Introduzione XIX Curatori e autori

XI Introduzione XIX Curatori e autori Indice XI Introduzione XIX Curatori e autori 1 Capitolo primo Capacità, Processi e Competitività di Rosario Faraci, Daniela Baglieri e Giovanni Battista Dagnino 2 1.1 Il management in tempo di crisi 4

Dettagli

ANALISI - FORMAZIONE - STRATEGIE - NETWORKING

ANALISI - FORMAZIONE - STRATEGIE - NETWORKING ANALISI - FORMAZIONE - STRATEGIE - NETWORKING Rapporto annuale e congiuntura Struttura e performance Due leve per la crescita Rapporto annuale e congiuntura L economia mondiale nel 2015 e le previsioni

Dettagli

DALL OUTSURCING ALLA PARTNERSHIP STRATEGICA COMPARTO MODA: Massimo Degiorgi Business Development Director (Consumer, Retail & Fashion)

DALL OUTSURCING ALLA PARTNERSHIP STRATEGICA COMPARTO MODA: Massimo Degiorgi Business Development Director (Consumer, Retail & Fashion) DALL OUTSOURCING DALL OUTSURCING ALLA PARNERSHIP ALLA PARTNERSHIP STRATEGICA STRATEGICA NELMODA COMPARTO MODA: NEL COMPARTO Massimo Degiorgi Business Development Director (Consumer, Retail & Fashion) Milano,

Dettagli

Confindustria Udine Industria 4.0: protagonisti della quarta rivoluzione industriale

Confindustria Udine Industria 4.0: protagonisti della quarta rivoluzione industriale Confindustria Udine Industria 4.0: protagonisti della quarta rivoluzione industriale Udine, 6 Luglio 2016 Alessandro Mantelli Responsabile Architetture, Mobile e Soluzioni IoT AlmavivA SpA Protagonisti

Dettagli

Capitolo 1. La globalizzazione. Caso di apertura: La globalizzazione della sanità

Capitolo 1. La globalizzazione. Caso di apertura: La globalizzazione della sanità Capitolo 1 La globalizzazione Caso di apertura: La globalizzazione della sanità 1-3 Gli Stati Uniti hanno carenza di radiologi, mentre la domanda per questo tipo di servizio cresce ad un tasso doppio rispetto

Dettagli

CAPACITÀ IMPRENDITORIALI E CAPACITÀ MANAGERIALI

CAPACITÀ IMPRENDITORIALI E CAPACITÀ MANAGERIALI CAPACITÀ IMPRENDITORIALI E CAPACITÀ MANAGERIALI Capitolo 2 0 CASO FIAT Nei primi anni Settanta si intensifica la concorrenza di costo/prezzo, emergono nuovi produttori (Giappone, Cina, Corea, India), la

Dettagli

Il made in Italy alimentare alla prova della concorrenza

Il made in Italy alimentare alla prova della concorrenza Roma, Settembre 2006 Il made in Italy alimentare alla prova della concorrenza 4 Rapporto ISMEA-Federalimentare L EXPORT COME SCELTA STRATEGICA Il mercato interno garantisce scarsi spazi di manovra per

Dettagli

Il made in Italy alimentare alla prova della concorrenza. 4 Rapporto ISMEA-Federalimentare

Il made in Italy alimentare alla prova della concorrenza. 4 Rapporto ISMEA-Federalimentare Il made in Italy alimentare alla prova della concorrenza 4 Rapporto ISMEA-Federalimentare Roma, Settembre 2006 L EXPORT COME SCELTA STRATEGICA Il mercato interno garantisce scarsi spazi di manovra per

Dettagli

Giuseppina De Santis. Assessore alle Attività Produttive; Energia, Innovazione e Ricerca - Regione Piemonte

Giuseppina De Santis. Assessore alle Attività Produttive; Energia, Innovazione e Ricerca - Regione Piemonte Giuseppina De Santis Assessore alle Attività Produttive; Energia, Innovazione e Ricerca - Regione Piemonte 1 La Regione Piemonte e l internazionalizzazione del territorio Braccio operativo in house e riferimento

Dettagli

Localizzazione, mobilità e impatto territoriale

Localizzazione, mobilità e impatto territoriale Localizzazione, mobilità e impatto territoriale UNA INTRODUZIONE ALLA GEOGRAFIA DELLE COMUNICAZIONI Gian Paolo Torricelli Università degli Studi di Milano - Facoltà di Lettere e Filosofia Anno accademico

Dettagli

Alleanze e Internazionalizzazione delle PMI

Alleanze e Internazionalizzazione delle PMI Alleanze e Internazionalizzazione delle PMI Palazzo Bonin Longare Vicenza, 4 marzo 2005 Paolo Gubitta Università degli Studi di Padova paolo.gubitta@unipd.it Fabio Pierobon CUOA Impresa fpierobon@cuoa.it

Dettagli

Il Cambiamento e l Innovazione nella Professione: il Controllo Direzionale

Il Cambiamento e l Innovazione nella Professione: il Controllo Direzionale Il Cambiamento e l Innovazione nella Professione: il Controllo Direzionale I sistemi di controllo direzionale: progettazione, strumenti, organizzazione, ruoli Prof. Cattaneo Cristiana Bergamo, 7 Ottobre

Dettagli

Peculiarità della filiera turistica

Peculiarità della filiera turistica CORSO DI «ECONOMIA DELL AZIENDA TURISTICA» LEZIONE 5 09.10.2018 Corso di LM in Progettazione e Management dei sistemi turistici e culturali Dott. Francesco Badia francesco.badia@uniba.it 2 Peculiarità

Dettagli

SEZIONE TESSILE ABBIGLIAMENTO MODA E ACCESSORI

SEZIONE TESSILE ABBIGLIAMENTO MODA E ACCESSORI SEZIONE TESSILE ABBIGLIAMENTO MODA E ACCESSORI Programma 2016-2019 Linee di Indirizzo 26 Febbraio 2016 LE PREMESSE LA SEZIONE La Sezione Tessile Abbigliamento associa 32 aziende per un totale di circa

Dettagli

Le sfide nei processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Alessandro Sinatra Università Carlo Cattaneo - LIUC

Le sfide nei processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Alessandro Sinatra Università Carlo Cattaneo - LIUC Le sfide nei processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese Alessandro Sinatra Università Carlo Cattaneo - LIUC Varese, Centro Congressi Ville Ponti 8 maggio 2009 Puntare sui fattori

Dettagli

Corso di Analisi Strategiche Evoluzione del Settore e il Cambiamento Strategico. Prof. V. Maggioni Facoltà di Economia S.U.N.

Corso di Analisi Strategiche Evoluzione del Settore e il Cambiamento Strategico. Prof. V. Maggioni Facoltà di Economia S.U.N. Corso di Analisi Strategiche Evoluzione del Settore e il Cambiamento Strategico Prof. V. Maggioni Facoltà di Economia S.U.N. La Concorrenza E un processo dinamico contrasta con l approccio sta3co delle

Dettagli

Il sostegno all innovazione nelle Marche. Elvio Ciccardini Università di Camerino

Il sostegno all innovazione nelle Marche. Elvio Ciccardini Università di Camerino Il sostegno all innovazione nelle Marche Elvio Ciccardini Università di Camerino Obiettivi del Progetto Individuare delle aree di azione nelle quali poter intervenire a livello istituzionale per: valorizzare

Dettagli

GreenItaly. La concia: reti, territori e sostenibilità. Claudio Gagliardi Segretario generale Unioncamere

GreenItaly. La concia: reti, territori e sostenibilità. Claudio Gagliardi Segretario generale Unioncamere Pisa, 7 novembre 2011 Camera di Commercio di Pisa GreenItaly La concia: reti, territori e sostenibilità Claudio Gagliardi Segretario generale Unioncamere IL VALORE MULTIDISCIPLINARE GREENITALY È LA PRIMA

Dettagli

Innovazione e sviluppo regionale: Gianfranco Viesti (Università di Bari-Italia)

Innovazione e sviluppo regionale: Gianfranco Viesti (Università di Bari-Italia) Innovazione e sviluppo regionale: Un introduzione Gianfranco Viesti (Università di Bari-Italia) I temi: 1 Lo scenario internazionale 2 Strategie tecnologiche per i paesi e le regioni 3 Le politiche per

Dettagli

Dinamismo e paradigma condotta-strutturaperformance. Scarsa correlazione tra fattori settoriali e redditività delle imprese

Dinamismo e paradigma condotta-strutturaperformance. Scarsa correlazione tra fattori settoriali e redditività delle imprese I limiti dell analisi di settore secondo il modello delle 5 forze Dinamismo e paradigma condotta-strutturaperformance Scarsa correlazione tra fattori settoriali e redditività delle imprese Forze mancanti

Dettagli

Economia e gestione delle imprese

Economia e gestione delle imprese Anno accademico 2008-2009 Economia e gestione delle imprese Prof. Arturo Capasso 1 Argomenti Rapporto impresa ambiente Analisi dell ambiente di riferimento dell impresa Struttura dei mercati Rapporti impresa-mercato

Dettagli

ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI PER I DIRIGENTI DELLE IMPRESE DELLA DISTRIBUZIONE INTERMEDIA DI BENI DI CONSUMO NON ALIMENTARI

ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI PER I DIRIGENTI DELLE IMPRESE DELLA DISTRIBUZIONE INTERMEDIA DI BENI DI CONSUMO NON ALIMENTARI ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI PER I DIRIGENTI DELLE IMPRESE DELLA DISTRIBUZIONE INTERMEDIA DI BENI DI CONSUMO NON ALIMENTARI Nell attuale scenario di mercato, il terziario si manifesta come il settore

Dettagli

I MPR P ESE S I TA T L A IAN A E E MERCA C T A I T E MERGENT N I T Fabio Cassia

I MPR P ESE S I TA T L A IAN A E E MERCA C T A I T E MERGENT N I T Fabio Cassia 15. IMPRESE ITALIANE E MERCATI EMERGENTI Fabio Cassia Esportazioni: quote dell Italia in volume e a valore Fonte: ICE, 2009. 2 Esportazioni: quote dell Italia in volume e a valore Selezione delle imprese

Dettagli

pp. vii-xii - Indice 20-08-2003 15:59 Pagina VII Indice

pp. vii-xii - Indice 20-08-2003 15:59 Pagina VII Indice pp. vii-xii - 20-08-2003 15:59 Pagina VII Prefazione Capitolo 1 Capitolo 2 XIII Elementi di economia e organizzazione aziendale di Fabio Antoldi 1 1.1 La natura e il fine economici dell impresa 1 1.1.1

Dettagli

INDICE. pag. XIII. Gli autori XVII. I collaboratori XIX

INDICE. pag. XIII. Gli autori XVII. I collaboratori XIX INDICE Presentazione Gli autori I collaboratori XIII XVII XIX Capitolo 1 AZIENDA ED ECONOMIA AZIENDALE 1. Attività economiche 1 2. Unità economiche e aziende 3 3. Caratteri distintivi dell azienda 3 4.

Dettagli

Direzione Generale per la Promozione degli Scambi. MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO Ex Ministero del Commercio Internazionale

Direzione Generale per la Promozione degli Scambi. MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO Ex Ministero del Commercio Internazionale Direzione Generale per la Promozione degli Scambi MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO Ex Ministero del Commercio Internazionale attività La Direzione Generale per la Promozione degli Scambi svolge funzioni di

Dettagli

I profili professionali e i livelli di istruzione richiesti dalle imprese

I profili professionali e i livelli di istruzione richiesti dalle imprese ALTERNANZA DAY Camera di Commercio di Verona 9 ottobre 2017 L indagine Excelsior I profili professionali e i livelli di istruzione richiesti dalle imprese Dott.ssa Stefania Crozzoletti Servizio Studi e

Dettagli

L integrazione dei Paesi dell Europa

L integrazione dei Paesi dell Europa Mentre Romania e Bulgaria si sono specializzate nei settori tradizionali, l Europa Centrale ha aumentato la propria specializzazione nei settori ad alta intensità di capitale umano. Ciò grazie soprattutto

Dettagli

La subfornitura meccanica in Emilia-Romagna fra crisi e riorganizzazione delle filiere

La subfornitura meccanica in Emilia-Romagna fra crisi e riorganizzazione delle filiere R & I s.r.l. Ricerche e Interventi di politica industriale e del lavoro La subfornitura meccanica in Emilia-Romagna fra crisi e riorganizzazione delle filiere Quali strategie per competere A cura di Daniela

Dettagli

Le attivita dell ICE a sostegno dell internazionalizzazione delle imprese italiane. XI Rapporto ICE-Prometeia

Le attivita dell ICE a sostegno dell internazionalizzazione delle imprese italiane. XI Rapporto ICE-Prometeia Le attivita dell ICE a sostegno dell internazionalizzazione delle imprese italiane 1 Agenzia pubblica a livello nazionale che promuove la presenza delle imprese italiane all estero 2 ICE-Agenzia compito

Dettagli