NIRSpec Camera James Webb Space Telescope. Francesco Romano
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1 NIRSpec Camera James Webb Space Telescope Francesco Romano 11 giugno 2010
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3 Indice 1 Introduzione Tecnica Near Infrared Spectrograph - NIRSpec Generalità e scopi Il cammino ottico Componenti in dettaglio Ottica anteriore - fore optics Ruota porta filtri Micro-shutter Array - MSA Meccanismo di refocusing Ruota porta prismi/gratings Collimatore Sfera di Calibrazione Camera e la Detector Array
4 4 INDICE
5 Capitolo 1 Introduzione 1.1 Tecnica Il James Webb Space Telescope è lungo circa 22 m con uno specchio principale da 6, 5 m di diametro. E diffraction limited, ossia la sua risoluzione angolare tende al valore teorico massimo raggiungibile con quel tipo di ottica. Essendo un telescopio operante nella banda dell infrarosso (Near - Infra-red), ci sono forti restrizioni per quanto concerne le temperature operative, che devono essere mantenute in un determinato range operativo attorno a T = 35 K, questo per evitare qualsiasi tipo di interferenza con la strumentazione ottica di bordo. Come si può vedere dalle due figure sotto, 1.1(a) 1.1(b), presenta esso (a) JWST Front View (b) JWST Back View Figura 1.1: Micro-shutter Array stesso una forma particolare, caratterizzata da un notevole ingombro dovuto si allo specchio primario, ma soprattutto ai sunshields. I sunshields sono montati in strati, separati dal vuoto dello spazio, ed han- 5
6 6 CAPITOLO 1. INTRODUZIONE no la funzione di bloccare la quasi totalità delle radiazioni provenienti dallo spazio, soprattutto dal Sole, in modo da evitare qualsiasi tipo di interferenza con la strumentazione ottica di bordo. Al di sotto dei sunshields vi è localizzato lo spacecraft bus che contiene i vari sistemi per il controllo di potenza elettrica, gestione delle comunicazioni, controllo termico, di assetto, dei dati e della propulsione. La potenza elettrica viene fornita da pannelli fotovoltaici. Assieme allo spacecraft bus troviamo gli startrackers, strumenti per la calibrazione del sistema del controllo di assetto tramite il puntamento di stelle così dette fisse. Gli specchi primari e secondari sono montati su di una struttura principale detta backplane la quale monta sul retro il ISIM, ovvero l Integrated Instrument Module: l ISIM contiene tutti gli strumenti ottici del JWST:. MIRI - Mid Infrared Instrument NIRCam - Near Infrared Camera NIRSpec - Near Infrared Spectrograph FGS - Fine Guidance Sensor
7 Capitolo 2 Near Infrared Spectrograph - NIRSpec Figura 2.1: NIRSpec Assembly 2.1 Generalità e scopi Il NIRSpec è uno spettrografo near-infrared a dispersione multi-oggetto che copre un FOV di , pesa 200 kg e l ingombro diagonale è di 190 cm, fig
8 8 CAPITOLO 2. NEAR INFRARED SPECTROGRAPH - NIRSPEC Il principio di funzionamento è di raccogliere la radiazione nel vicino infrarosso emessa da un oggetto (galassia, pianeta, sistema solare, ecc.) e disperderla poi in modo da poter leggerne lo spettro: leggerne lo spettro serve a carpire le proprietà chimico - fisiche (es. temperatura, massa e composizione chimica) dell oggetto stesso. La NIRSpec ha la peculiarità, come già anticipato, di essere multi-oggetto: è dotata infatti di 4 array di microshutters che servono a fare passare la radiazione solo dalle zone del cielo che interessano: ognuna delle 4 array è formata da più di microshutters, piccolissimi otturatori azionati tramite l applicazione di un campo magnetico, ma con l ulteriore possibilità di poter essere azionati singolarmente. L unione di queste caratteristiche conferisce allo strumento la capacità di raccogliere informazioni su più oggetti contemporaneamente, di luminosità e distanze diverse. E un grande vantaggio, dati i tempi di esposizione di anche centinaia di ore per singola osservazione. Si possono così osservare diverse galassie o stelle più o meno distanti contemporaneamente. L intervallo di lunghezza d onda dello strumento è di λ = 0, 6 5 µm con tre risoluzioni: R = 100 (risoluzione media) per il prisma ed R = 1000 e R = 2700 per i gratings. E capace inoltre di acquisire 100 spettri in una volta sola. Per la lettura dello spettro vi sono due detectors in HgCdT e di risoluzione 2048 x 2048 a basso rumore. 2.2 Il cammino ottico La radiazione viene raccolta dallo specchio primario con una Collection Area di 25 m 2 e composto da 18 specchi monolitici in berillio. Esso riflette la radiazione sullo specchio secondario, anch esso in berillio, montato di fronte a quello primario tramite un sistema di aste. La scelta è ricaduta sul Berillio per la sua elevata stabilità e conducibilità termica e per le sue elevate caratteristiche meccaniche. La radiazione viene poi riflessa sullo specchio terziario passando nel Aft Optics Subsystem, composto da uno specchio, un radiatore ed un fine steering mirror per il controllo di precisione sul percorso ottico. Questa prima parte del percorso ottico è mostrata nella figura sottostante Da qui in poi la radiazione luminosa entra nell ISIM, ovvero Integrated Science Instrument Module, diretta in questo modo alla NIRSpec dall ottica anteriore (fore optics), attraversa la ruota porta filtri, con la quale si selezionano gli intervalli di lunghezze d onda, e viene indirizzata alla Micro Shutter Array che seleziona gli oggetti da osservare ed invia la stessa ad un collimatore che raddrizza
9 2.2. IL CAMMINO OTTICO 9 Figura 2.2: Cammino ottico tra gli specchi primari i raggi luminosi e li re-invia alla ruota porta prisma/gratings (risoluzioni da R = 1000 e R = 2700 in tre bande spettrali in un range da 1.0 a 5.0 µm per i gratings e R = 100 per il prisma da 0.6 µm a 1.5 µm): i gratings e il prisma separano la radiazione luminosa e la inviano ad una camera la quale la focalizza sulla detector array che provvede ad acquisire il segnale e processare le informazioni. Di seguito una rappresentazione generalizzata del percorso ottico all interno della NIRSpec: fig Figura 2.3: Cammino Ottico NIRSpec
10 10 CAPITOLO 2. NEAR INFRARED SPECTROGRAPH - NIRSPEC 2.3 Componenti in dettaglio Ottica anteriore - fore optics L ottica anteriore è la parte iniziale della NIRSpec: un sistema di specchi che si occupa di ridimensionare il fascio: una frazione, quella allocata per la NIRSpec, di 3 3 arcmin della superficie focale curva del telescopio. Si opera in questo modo così da eliminare qualsiasi distorsione ottica causata dall ottica principale e portare il fascio sul primo piano focale dove è posizionata la MSA: si realizza inoltre un fascio quasi collimato alla ruota porta filtri in modo da minimizzare le aberrazioni cromatiche. Figura 2.4: Ottica anteriore - fore optics
11 2.3. COMPONENTI IN DETTAGLIO Ruota porta filtri La ruota porta filtri è composta da 6 filtri: due filtri a banda larga, quattro a passa alto, una pupilla di riferimento (per allineamento), uno specchio di calibrazione (per l auto calibrazione dello strumento) ed un apertura libera per fotografia. I filtri si occupano di lasciare passare solo le lunghezze d onda utili allo strumento e di riflettere le radiazioni non desiderate, come quelle che porterebbero al surriscaldo del sistema ottico. I filtri hanno sub-strati in CaF 2 o in BK7 con apertura di 66 mm e spessore di 10 mm. Il motore elettrico che deve movimentare il blocco ruota è sottoposto a standard molto rigidi per quanto concerne corrente e tensione massima che può raggiungere a causa del calore dissipato per effetto Joule durante il funzionamento, il quale potrebbe alterare l immagine; la potenza massima stabilita al motore è di 69 mw : si ricorda che le temperature operative sono in un intorno di T = 35 K per evitare interferenze con l intero sistema ottico. Figura 2.5: Ruota Porta Filtri Micro-shutter Array - MSA La micro-shutter array - MSA è composta da quattro arrays (griglie) di micro-otturatori l una, per un totale di I micro-otturatori sono piccolissime fenditure apribili con dimensioni di 100x200 µm l uno, azionabili, come già accennato, tramite il passaggio di un magnete permanente che spinge i micro-otturatori verso il basso i quali vengono poi catturati da un campo elettrico generato nella scatola di metallo posta al di sotto di essi: tramite l applicazione di piccoli campi elettrici al di sotto del singolo micro-otturatore è inoltre possibile aprire e chiudere determinate
12 12 CAPITOLO 2. NEAR INFRARED SPECTROGRAPH - NIRSPEC (a) Individual Shutter (b) MSA (with failed shutters) Figura 2.6: NIRSpec MSA Figura 2.7: MSA details regioni della MSA agendo, come già detto sul singolo otturatore. Queste peculiarità fanno sì che puntando una regione determinata del cielo, sia possibile osservare più oggetti allo stesso tempo agendo singolarmente sull apertura-chiusura dei micro-otturatori. Oltre alle quattro arrays, sono presenti delle aperture fisse: tre da 3, 5 arcsec di lunghezza per 200 milliarcsec di larghezza e una da 4 arcsec per 400 milliarcsec, posizionate tra le arrays, per eseguire spettrografia ad elevato contrasto e per poter fungere da ridondanza in caso di malfunzionamenti della MSA: è inoltre presente un apertura di 3 3 per la IFU (Integral Field Unit) composta da 30 slices larghi ciascuno 100 milliarcsec (figura 2.7): queste ultime permettono osservazioni a risoluzioni di R = 2700 e ad elevato contrasto, con un campo di vista largo tale da poter osservare una porzione di cielo ampia e quindi oggetti su larga scala: ad esempio lo studio di galassie ad alto-z, ovvero le quali sono più lontane e più veloci, con uno spostamento verso l infrarosso più accentuato. La IFU viene azionata spostando il magnete che aziona la MSA, il quale, in posizione di riposo, copre
13 2.3. COMPONENTI IN DETTAGLIO 13 la IFU. Durante i test sono stati riscontrati dei problemi tecnici per quanto concerne l apertura/chiusura dei micro-otturatori, in quanto alcuni rimangono chiusi o aperti (questi ultimi più problematici). Questo fenomeno può indurre confusione sullo studio delle immagini e bisognerà tenerne conto durante le osservazioni e le analisi. Nelle immagini seguenti (fig 2.8) possiamo avere un idea degli spettri realizzati con le due risoluzioni, R=1000 ed R=2700, realizzate con l IFU e le aperture fisse. (a) R Aperture fisse (b) R Aperture fisse e IFU Figura 2.8: Fixed slits and IFU spectra acquisition Figura 2.9: Integral Field Unit Meccanismo di refocusing Il meccanismo di refocusing permette di compensare le possibili variazioni di lunghezza focale del telescopio dovute alla degradazione e all adattamento del telescopio una volta giunto alle condizioni operative: è composto da due specchi piani Zerodur, di elevata stabilità termica, montati su di una base in
14 14 CAPITOLO 2. NEAR INFRARED SPECTROGRAPH - NIRSPEC titanio che può muoversi, tramite un motore elettrico passo passo, in steps da 10 µm con una escursione massima di 3 mm in positivo ed in negativo: con questo meccanismo si può variare la lunghezza focale del telescopio fino ad azzerare eventuali errori. Figura 2.10: Meccanissmo di refocusing Ruota porta prismi/gratings La ruota è composta da sei gratings (o Reticoli di diffrazione) e un prisma che coprono tre risoluzioni spettrali, ad R=1000 e ad R= 2700 si hanno risoluzioni spettrali di µm; µm; µm. Vi si trova inoltre uno specchio da ricoperto in argento per la Target Acquisition. I gratings sono superfici dotate di una struttura periodica, un reticolo, la quale funzione è di separare la radiazione luminosa in tutto il suo spettro basandosi sul principio del fenomeno della diffrazione. Si varia la risoluzione variando le dimensioni del singolo groove-elemento del reticolo, essendo R = λ, dove λ è la più piccola differenza di lunghezza d onda risolvibile dal λ grating. Si hanno tre gratings a media risoluzione R = 1000 e tre ad alta risoluzione R = Le scanalature dei gratings sono ricavate in un sottostrato di Zerodur ricoperto di oro, un vetro ceramico con coefficiente di espansione termica bassissimo. Il prisma offre invece una risoluzione media di R = 100 (minima di R = 50 e massima di R = 200) coprendo l intera banda spettrale della NIRSpec, ovvero tra λ = 0.6 5µm. Il prisma è realizzato in CaF 2 con
15 2.3. COMPONENTI IN DETTAGLIO 15 particolari tecniche costruttive e tolleranze dimensionali molto elevate. Anche per quanto concerne il controllo della rotazione della ruota, movimentata da un motore elettrico e controllata da diversi sensori, le tolleranze sono molto rigide - figura Figura 2.11: Ruota porta filtri Collimatore Il collimatore è un componente ottico che si occupa di trasformare la radiazione proveniente dalla Micro-shutter array in un fascio collimato da inviare alla ruota porta prismi/gratings con un sistema di tra specchi: Figura 2.12: Collimatore
16 16 CAPITOLO 2. NEAR INFRARED SPECTROGRAPH - NIRSPEC Sfera di Calibrazione All interno della NIRSpec è presente un unità interna di calibrazione, la quale si occupa di quantificare gli effetti delle distorsioni spettrali, geometriche e della calibrazioni radiometriche. E composta da una sfera di integrazione illuminata da 11 lampade con filtri a banda larga e spectral line filters che forniscono illuminazione continua allo strumento. L obiettivo della sfera di integrazione è di creare un fascio omogeneo all uscita che, tramite un sistema di sei specchi, viene indirizzato sulla MSA in modo telecentrico, ossia con i raggi paralleli all asse ottico. Le informazioni vengono così inviate ai detector seguendo il normale percorso ottico: in questo modo si confronta lo spettro processato dal sistema ottico con i valori iniziali, noti, forniti come input dall unità di calibrazione. Figura 2.13: Calibration Unit Camera e la Detector Array La radiazione luminosa riflessa e dispersa dai gratings e dal prisma posti sull apposita ruota, viene raccolta dalla camera che ha la funzione di focalizzare l immagine così ottenuta sui detectors. I detectors sono due, foto-conduttivi e costruiti in HgCdT e (Mercury Cadmium Telluride): essi servono a leggere e digitalizzare le informazioni sullo spettro provenienti dall oggetto osservato. I detectors foto-conduttivi sono polarizzati inversamente e sono i fotoni con energia maggiore della band-gap a produrre una corrente che permette di valutare l intensità della radiazione incidente. Caratteristica peculiare dei detectors realizzati in HgCdT e è di poter variare la band-gap del cristallo variando la composizione chimica degli elementi di base: HgT e e CdT e. I detectors sono a basso rumore, 6 elettroni per 1000 s, con un efficienza quantica superiore a 0.8 ed una risoluzione di 2048 x 2048 pixel (figura 2.14).
17 2.3. COMPONENTI IN DETTAGLIO 17 Il gruppo di detectors è protetto dalle radiazioni con una struttura in molibdeno e la loro temperatura viene controllata tramite radiatori e particolari schermature, tali da mantenerla in un intorno di T = 38 K con un accuratezza di un venti-millesimo di grado. La dissipazione di calore dei detectors dovuta ad effetto Joule deve inoltre essere mantenuta al di sotto di 44 mw per evidenti problemi termici. Figura 2.14: Detector in HgCdT e per il JWST
18 18 CAPITOLO 2. NEAR INFRARED SPECTROGRAPH - NIRSPEC
19 Bibliografia [JWST] [JWST NIRSpec] [Filter Wheel] [NIRSpec] NASA JWST Section Space Telescope Science Institute MPIA Infrared Space Astronomy NIRSpec presentation STScI pdf [Technical Report] Technical Report STScI pdf [JamesWebbOrg] [Jakobsen JWST] [Wikipedia] [Wikipedia] [NirSpec] JWST HubbleSite Presentation Jakobsen.pdf Diffraction Gratings IFU ESA 19
20 20 BIBLIOGRAFIA [JWST] ESA JWST
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