La compensazione di moto

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La compensazione di moto"

Transcript

1 Capitolo 5 La compensazione di moto Contenuto 5.1 Principi di motocompensazione per la codifica di sequenze video I quadri che compongono una sequenza video naturale rappresentano la proiezione sul piano dell immagine di oggetti reali in moto, immersi in sfondi di varia natura (interni, esterni, fissi o in movimento). Essi presentano una forte correlazione, nel senso che l informazione apportata da ciascun quadro é largamente predicibile a partire dal quadro precedente. In un contesto di codifica di sorgente, é pertanto opportuno rappresentare ciascun quadro in termini di una versione predetta a partire dal quadro precedente, piú un immagine residua, che rappresenta l innovazione apportata dal quadro attuale. Il codificatore dovrá quindi trasmettere unicamente le informazioni necessarie a costruire la versione predetta, e l innovazione stessa. Nella versione piú semplice e largamente piú adottata il quadro che deve essere codificato é scomposto in blocchi di 8x8 pixel o di 16x16 pixel (macroblocchi). Per ciascun blocco si cerca il blocco piú simile nell immagine precedente. Per questioni di complessitá computazionale, la ricerca é limitata in un intorno della posizione corrispondente a quella occupata nel quadro attuale. Una volta individuato il blocco piú simile, si codifica la posizione di tale macroblocco; le coordinate sono codificate in modo relativo, ovvero rappresentano lo spostamento rispetto alla posizione attuale. Note le coordinate relative di ciascun blocco, il decodificatore é in grado di ricostruire una versione predetta del quadro attuale, mediante la giustapposizione di opportuni tasselli del quadro precedente. Questo meccanismo di predizione mediante la definizione di una corrispondenza fra informazioni del quadro attuale e informazioni del quadro precedente prende il nome di motocompensazione. Il codificatore deve quindi codificare unicamente la differenza tra l immagine predetta mediante motocompensazione ed il quadro attuale. Questo meccanismo di principio estremamente semplice ammette numerose varianti, sulla base della forma del blocco considerato, della funzione di misura della somiglianza fra blocchi, della modalitá di ricerca del blocco piú simile (esaustiva o meno), del numero di quadri, detti di riferimento, a partire dai quali tentare la predizione del blocco attuale, e cosi via. Dal punto di vista concettuale, tuttavia, la motocompensazione si basa su un ipotesi implicita, e cioé che l immagine rappresentata nel quadro attuale sia costituita da una versione spazialmente trasformata dell immagine precedente. Questo tipo di corrispondenza puó essere modellata matematicamente come una trasformazione geometrica del piano dell immagine. 47

2 48 CAPITOLO 5. LA COMPENSAZIONE DI MOTO Il presente capitolo é dedicato alla sintetica descrizione dei principali modelli di trasformazioni geometriche utilizzate nell ambito della codifica di immagini. I modelli che qui descriviamo con riferimento all ambito applicativo della codifica video sono utilizzati anche in ambiti differenti, quali la calibrazione di immagini nel telerilevamento e in alcune applicazioni medicali, l elaborazione degli effetti di morphing nella produzione video, la generazione di tessiture sintetiche per applicazioni di realtá virtuale. 5.2 Trasformazioni geometriche per motocompensazione di sequenze video Consideriamo due quadri temporalmente adiacenti estratti da una sequenza video. La trasformazione da un quadro al successivo é descritta come una trasformazione geometrica del piano dell immagine. I punti (u, v) del primo quadro sono mappati in punti (x, y) =(X(u, v),y(u, v)) del secondo quadro. In altre parole, la luminanza del punto (x, y) del secondo quadro é la stessa del punto (u, v) del primo quadro: I (k) (x, y) =I (k 1) (u, v) La trasformazione geometrica di un quadro nell altro é descritta dalla coppia di funzioni (x, y) =(X(u, v),y(u, v)). Discutiamo qui alcune possibili forme, via via piú sofisticate, di tale trasformazione. Il modello di moto traslatorio Un moto traslatorio é definito dalla coppia di funzioni x = u + x y = v + y (5.2.1) Questo é il modello sopra citato come il piú diffuso nella motocompensazione per codifica video. La coppia ( x, y) é detta vettore di moto (motion vector) o di spostamento. Nelle applicazioni, il vettore spostamento puó essere assegnato ad aree di dimensione variabile, dal 16x16 al 8x8 al 4x4; per applicazioni particolari (visione artificiale, analisi automatica dell immagine), é assegnato un vettore di moto ad ogni pixel dell immagine, e l insieme dei vettori di moto relativi ad una coppia di immagini é detta motion vector field. Osserviamo sin d ora che, ai fini della ricostruzione del video decodificato, l informazione rappresentata dai vettori di moto é critica, perché un errore di trasmissione che alteri i vettori spostamento tipicamente genera artefatti rilevanti nell immagine ricostruita. Modello di moto affine Una trasformazione affine é definita dalla coppia di funzioni x = Au + Bv + C y = Du + Ev + F (5.2.2) Il moto affine ammette come casi particolari il moto traslatorio, la rotazione x = cosθ u + sinθ v y = sinθ u + cosθv

3 5.2. TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE PER MOTOCOMPENSAZIONE DI SEQUENZE VIDEO 49 il cambiamento di scala l inclinazione (shear) x = u + H u v y = v x = S u u y = S v v x = u y = H v u + v Il modello di moto affine é largamente generale e flessibile. Osserviamo che la trasformazione affine, essendo descritta da sei parametri, é completamente individuata quando sia nota la trasformazione di tre punti (non allineati) del piano. Una possibile applicazione del modello affine in fase di codifica consiste nel suddividere il quadro da predire in un reticolato (mesh) a maglia triangolare, e nel modellare l evoluzione di ciascuno dei triangoli del reticolato mediante una trasformazione affine. Ai fini della codifica, la trasformazione di ciascun triangolo é identificata dala trasformazione dei suoi tre vertici (sei coordinate). Modello di moto prospettico Una trasformazione prospettica (perspective ) é definita dalla coppia di funzioni Au + Bv + C x = Gu + Hv +1 Du + Ev + F y = Gu + Hv +1 (5.2.3) Esso modella la duplice proiezione di un quadrilatero planare del piano dell immagine (u, v) in un quadrilatero ancora planare ma in generale inclinato rispetto al piano dell immagine, e la successiva proiezione prospettica di questo sul piano (x, y). La trasformazione prospettica é descritta da otto parametri, ed é completamente individuata quando sia nota la trasformazione di quattro punti del piano. Una possibile applicazione del modello prospettico in fase di codifica consiste nella suddivisione del quadro da predire in un reticolato (mesh) a maglia quadrangolare, e nel modellare l evoluzione di ciascuno dei quadrilateri del reticolato mediante una trasformazione prospettica. La trasformazione prospettica é descritta da otto parametri, ed é completamente individuata quando sia nota la trasformazione dei quattro vertici (otto coordinate) del quadrilatero in questione. A titolo di completezza, citiamo al termine di questo excursus anche la trasformazione bilineare, definita dalla coppia di funzioni x = Au + Bv + Cuv + G y = Du + Ev + Fuv+ H (5.2.4) Esso modella la duplice proiezione di un quadrilatero planare del piano dell immagine (u, v) in un quadrilatero non planare e la successiva proiezione di questo sul piano (x, y). La trasformazione bilineare é applicabile per riprodurre in piano dati registrati da sensori non coplanari in applicazioni di telerilevamento e biomedicali, nonché a scopi di texture mapping, ovvero per generare sinteticamente la proiezione sul piano dell immagine di tessiture disposte su oggetti virtuali tridimensionali, a partire da tasselli planari delle tessiture stesse. La trasformazione bilineare, al pari della prospettica, é descritta da otto parametri, ed é individuata dalla trasformazione dei quattro vertici (otto coordinate) di un quadrilatero.

4 50 CAPITOLO 5. LA COMPENSAZIONE DI MOTO Figura 5.1: Esempi di trasformazioni descritte da un modello affine.

5 5.3. ALGORITMI DI MOTOCOMPENSAZIONE PER LA CODIFICA DI SEQUENZE VIDEO Algoritmi di motocompensazione per la codifica di sequenze video Come discusso nei paragrafi precedenti, la motocompensazione si basa sul principio che quadri successivi della sequenza video siano legati da trasformazioni geometriche. Nelle applicazioni di motocompensazione il quadro attuale é suddiviso in regioni non sovrapposte 5.1, e per ciascuna regione é individuata l area di provenienza nel quadro precedente, come illustrato in Fig Consideriamo qui il caso di gran lunga piú comune: il modello traslatorio. Il quadro attuale I (k) [m, n] sia partizionato in blocchi non sovrapposti, tali da ricoprire l intero quadro. Indichiamo con B il generico blocco del quadro attuale. Per il blocco B, si cerca nel quadro precedente il blocco piú simile massimizzando un assegnato funzionale di somiglianza, ovvero minimizzando un assegnato funzionale di distorsione. Adottando il criterio dell errore quadratico medio, il blocco piú simile é individuato dalla coordinate relative m min, n min che minimizzano la seguente funzione D MSE ( m, n) = (m,n) B ( ) 2 I (k) [m, n] I (k 1) [m + m, n + n] al variare di ( m, n) in un intervallo preassegnato. Per questioni computazionali, la distorsione puó essere computata adottando il criterio della somma delle differenze assolute ( Sum of Absolute Differences, SAD). In tal caso il blocco piú simile é individuato dalla coordinate relative m min, n min che minimizzano la seguente funzione D SAD ( m, n) = I (k) [m, n] I (k 1) [m + m, n + n] (m,n) B per ( m, n) variabili in un intervallo preassegnato. Un esempio di un immagine I (k) [m, n] estratta dalla sequenza video Suzie e della sua versione predettaî(k) [m, n] mediante motocompensazione traslatoria é riportata in Fig.7.1. La motocompensazione in questo esempio é operata su blocchi di dimensioni 8x8. Quando la motocompensazione é operata partizionando l immagine in una griglia e individuando lo spostamento ottimo di ciascun vertice della griglia, l ottimizzazione diviene piú complessa. Infatti, l ottimizzazione deve essere operata congiuntamente su tutte le maglie della griglia, applicando la trasformazione ipotizzata a ciascuna maglia e valutando la potenza dell errore complessivo. Per ció che concerne la scelta dei vertici della griglia, é frequente l adozione di criteri euristici, finalizzati ad individuare tasselli non troppo picoli per controllare il costo di trasmissione dei vettori spostamento e non troppo grandi in modo da non includere discontinuitá. Una strategia frequentemente utilizzata consiste nella scelta dei vertici della griglia in corrispondenza di punti significativi 5.2 dell immagine stessa. 5.1 Tipicamente, nelle applicazioni di morphing e di elaborazione delle immagini la trasformazioneé applicata in avanti, scandendo il quadro precedente per generare i punti corrispondenti del quadro attuale. Le aree del quadro attuale non assegnate nella fase di mappatura sono successivamente ricostruite con sofisticate tecniche di interpolazione. Nelle applicazioni di codifica,é scandito il quadro attuale al fine di associare ad ogni punto un punto del quadro precedente. Tale modalitá di applicazione della trasformazione geometrica, detta all indietro, evita che risultino non assegnate aree del quadro attuale. 5.2 La scelta di posizionare i vertici della griglia in corrispondenza di punti significativi -vertici, incroci- migliora le prestazioni della stima di spostamento, che in zone uniformi tende ad essere guidata da rumore di acquisizione o di illuminazione eventualmente presente.

6 52 CAPITOLO 5. LA COMPENSAZIONE DI MOTO Sistemi di coordinate omogenee Nell ambito della Computer Graphics, é usuale rappresentare un punto dell immagine, individuato nel piano da n = 2 coordinate (x, y), mediante un vettore a n +1 = 3 componenti: (x, y) (x, y, 1). L adozione di tali coordinate, dette omogenee, consente ad esempio di rappresentare la trasformazione affine definita in (5.2.2) mediante un operatore matriciale 3 3: (x, y, 1) = (u, v, 1) T A D 0 T = B E 0 C F 1 Si supponga poi di voler estendere la trasformazione T considerando la forma 3 3 piú generale: A D g T = B E h C F k Essa consente di associare ad un punto di coordinate (u, v), ovvero di coordinate omogenee (u, v, 1), un nuovo punto (x, y, w). A partire da tali coordinate, é possibile ottenere ancora un punto di coordinate omogenee dividendo tutte le componenti per w: (x/w, y/w, 1). Tale operazione ammette un interpretazione geometrica: il punto (u, v, 1) puó essere interpretato come un punto dello spazio tri-dimensionale, appartenente al piano a profonditá 1. Il punto trasformato (x, y, w) rappresenta un punto dello spazio tri-dimensionale, appartenente al piano a profonditá w. La divisione per w associa a (x, y, w) il punto (x/w, y/w, 1): esso é il punto in cui il piano a profonditá 1 interseca la retta passante per l origine degli assi e per (x, y, w); in altri termini, (x/w, y/w, 1) é la proiezione di (x, y, w) sul piano a profonditá1. Con queste posizioni, la trasformazione prospettica (5.2.3) é descritta dalla seguente trasformazione lineare a A D G T = B E H C F 1 a Si osservi che nella modalitá di rappresentazione che impiega le coordinate omogenee, i punti che differiscono per un fattore di scala comune alle tre coordinate definiscono una classe di equivalenza, ed identificano lo stesso punto del piano a profonditá 1.

7 5.3. ALGORITMI DI MOTOCOMPENSAZIONE PER LA CODIFICA DI SEQUENZE VIDEO 53 Figura 5.2: Uso di modelli del campo di moto a fini di motocompensazione. Figura 5.3: Esempio di motocompensazione su blocchi 8x8.

8 54 CAPITOLO 5. LA COMPENSAZIONE DI MOTO Modello e/o Tecnica Contesto applicativo traslatorio, macroblocchi MPEG-2 avanzato, Advanced Prediction su blocchi 8 8 H.263 affine, image resizing H affine, su griglia triangolare MPEG-4 (Facial Animation) perspective, motocompensazione globale MPEG-4 (Sprite Coding) traslatorio, su oggetti di forma arbitraria MPEG-4 (Profilo Core) traslatorio, su blocchi quadrati e rettangolari dal 4 4 al H.264 Tabella 5.1: Sinossi delle tecniche di motompensazione pi ú frequentemente utilizzate.

9 Bibliografia [1] G. Scarano, Dispense di elaborazione delle immagini, infocom.uniroma1.it/gscarano. [2] B. G. Haskell, P. G. Howard, Y. A. LeCun, A. Puri, J. Ostermann, M.R. Civanlar, L. R. Rabiner, L. Bottou, and P. Haffner, Image and Video Coding-Emerging Standards and Beyond, IEEE Transactions on Circuits and Systems for Video Technology, Vol. 8, No. 7, pp , November 1998 [3] G. Wolberg, Image Morphing: A Survey, Visual Computer, vol. 14, pp ,

EQUAZIONE DELLA RETTA

EQUAZIONE DELLA RETTA EQUAZIONE DELLA RETTA EQUAZIONE DEGLI ASSI L equazione dell asse x è 0. L equazione dell asse y è 0. EQUAZIONE DELLE RETTE PARALLELE AGLI ASSI L equazione di una retta r parallela all asse x è cioè è uguale

Dettagli

Informatica Grafica. Un introduzione

Informatica Grafica. Un introduzione Informatica Grafica Un introduzione Rappresentare la Geometria Operabile da metodi di calcolo automatici Grafica Vettoriale Partiamo dalla rappresentazione di un punto... Spazi Vettoriale SPAZI VETTORIALI

Dettagli

TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE NEL PIANO. Parte 3

TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE NEL PIANO. Parte 3 TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE NEL PIANO Parte 3 Le Isometrie trasformazioni geometriche che lasciano invariate la forma e le dimensioni delle figure I movimenti Traslazioni Rotazioni Ribaltamenti Principali

Dettagli

Corso di Informatica

Corso di Informatica CdLS in Odontoiatria e Protesi Dentarie Corso di Informatica Prof. Crescenzio Gallo crescenzio.gallo@unifg.it Immagini in movimento 2 Immagini in movimento Memorizzazione mediante sequenze di fotogrammi.

Dettagli

ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D)

ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D) ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI () Calibrazione intrinseca Spesso risulta utile calibrare la sola componente intrinseca di un sistema di visione (matrice K), e non si dispone di oggetti di forma

Dettagli

Minimizzazione di Reti Logiche Combinatorie Multi-livello. livello

Minimizzazione di Reti Logiche Combinatorie Multi-livello. livello Minimizzazione di Reti Logiche Combinatorie Multi-livello livello Maurizio Palesi Maurizio Palesi 1 Introduzione I circuiti logici combinatori sono molto spesso realizzati come reti multi-livello di porte

Dettagli

La codifica dell informazione. Rappresentazione binaria. Rappresentazione posizionale in base 10

La codifica dell informazione. Rappresentazione binaria. Rappresentazione posizionale in base 10 La codifica dell informazione Rappresentazione binaria Tutta l informazione interna ad un computer è codificata con sequenze di due soli simboli : 0 e 1 L unità elementare di informazione si chiama bit

Dettagli

METODO DEGLI ELEMENTI FINITI

METODO DEGLI ELEMENTI FINITI Barlow Points In teoria potremmo valutare tensioni e deformazioni, o i gradienti per altri tipi di analisi, in qualsiasi punto interno all elemento. Tuttavia le tensioni e le deformazioni previste dal

Dettagli

La codifica dell informazione

La codifica dell informazione La codifica dell informazione Rappresentazione binaria Tutta l informazione interna ad un computer è codificata con sequenze di due soli simboli : 0 e 1 L unità elementare di informazione si chiama bit

Dettagli

In un triangolo un lato è maggiore della differenza degli altri due, pertanto dal triangolo si ha > dividendo per =1.

In un triangolo un lato è maggiore della differenza degli altri due, pertanto dal triangolo si ha > dividendo per =1. L iperbole L iperbole è il luogo geometrico dei punti del piano per i quali è costante la differenza delle distanze da due punti fissi detti fuochi. Come si evince del grafico, la differenza delle distanze

Dettagli

3. Vettori, Spazi Vettoriali e Matrici

3. Vettori, Spazi Vettoriali e Matrici 3. Vettori, Spazi Vettoriali e Matrici Vettori e Spazi Vettoriali Operazioni tra vettori Basi Trasformazioni ed Operatori Operazioni tra Matrici Autovalori ed autovettori Forme quadratiche, quadriche e

Dettagli

Sistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara

Sistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara Sistemi lineari Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara http://utenti.unife.it/lorenzo.pareschi/ lorenzo.pareschi@unife.it Lorenzo Pareschi (Univ. Ferrara)

Dettagli

Problemi di massimo e minimo

Problemi di massimo e minimo Problemi di massimo e minimo Supponiamo di avere una funzione continua in Per il teorema di Weierstrass esistono il massimo assoluto M e il minimo assoluto m I problemi di massimo e minimo sono problemi

Dettagli

Piano cartesiano e Retta

Piano cartesiano e Retta Piano cartesiano e Retta 1 Piano cartesiano e Retta 1. Richiami sul piano cartesiano 2. Richiami sulla distanza tra due punti 3. Richiami punto medio di un segmento 4. La Retta (funzione lineare) 5. L

Dettagli

Corso di Visione Artificiale. Camera. Samuel Rota Bulò

Corso di Visione Artificiale. Camera. Samuel Rota Bulò Corso di Visione Artificiale Camera Samuel Rota Bulò Prima fotografia Era noto sin dal medioevo che certi sali di argento si oscurano velocemente sotto la luce del sole. Nel 1826 Niepce ottenne la prima

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE Corso di Elaborazione Elettronica di Immagini CODIFICA ED ELABORAZIONE DI SEQUENZE VIDEO Sommario Formati video Codifica di sequenze video 1 Formati video 2 3 Cenni su

Dettagli

Vettori e geometria analitica in R 3 1 / 25

Vettori e geometria analitica in R 3 1 / 25 Vettori e geometria analitica in R 3 1 / 25 Sistemi di riferimento in R 3 e vettori 2 / 25 In fisica, grandezze fondamentali come forze, velocità, campi elettrici e magnetici vengono convenientemente descritte

Dettagli

UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA

UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA 5.1 - La retta Equazione generica della retta Dalle considerazioni emerse nel precedente capitolo abbiamo compreso come una funzione possa essere rappresentata da un insieme

Dettagli

Reti Neurali in Generale

Reti Neurali in Generale istemi di Elaborazione dell Informazione 76 Reti Neurali in Generale Le Reti Neurali Artificiali sono studiate sotto molti punti di vista. In particolare, contributi alla ricerca in questo campo provengono

Dettagli

ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO ALTO ORVIETANO FABRO PROGRAMMAZIONE ANNUALE MATEMATICA CLASSE II SECONDARIA I GRADO

ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO ALTO ORVIETANO FABRO PROGRAMMAZIONE ANNUALE MATEMATICA CLASSE II SECONDARIA I GRADO ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO ALTO ORVIETANO FABRO PROGRAMMAZIONE ANNUALE MATEMATICA CLASSE II SECONDARIA I GRADO MACRO INDICA TORI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Curricolo verticale OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Dettagli

Minimizzazione di Reti Logiche Combinatorie Multi-livello

Minimizzazione di Reti Logiche Combinatorie Multi-livello Minimizzazione di Reti Logiche Combinatorie Multi-livello Maurizio Palesi Maurizio Palesi 1 Introduzione I circuiti logici combinatori sono molto spesso realizzati come reti multi-livello di porte logiche

Dettagli

Modulo 3: Unità Didattica 1: CALCOLO DEI VOLUMI

Modulo 3: Unità Didattica 1: CALCOLO DEI VOLUMI Modulo 3: SPIANAMENTI Unità Didattica 1: CALCOLO DEI VOLUMI 1.1 PREMESSA Spianare un terreno significa trasformare la superficie fisica irregolare dello stesso in una superficie piana orizzontale o inclinata,

Dettagli

ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D)

ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D) ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI () Structure From Motion Date m immagini di n punti 3D (fissi) Stimare le m matrici di proiezione P i e gli n vettori X j date le mn corrispondenze x ij SFM

Dettagli

Segnale analogico. Analogico vs digitale. Segnale digitale. Trasformazione da analogico a digitale

Segnale analogico. Analogico vs digitale. Segnale digitale. Trasformazione da analogico a digitale LEZIONI 2 e 3 Rappresentazione dell informazione 53 Analogico vs digitale LEZIONI 2 e 3 Rappresentazione dell informazione 54 Segnale analogico Il computer può lavorare soltanto con grandezze di tipo digitale

Dettagli

Lezione 10: Interpolazione lineare Corso di Statistica Facoltà di Economia Università della Basilicata. Prof. Massimo Aria

Lezione 10: Interpolazione lineare Corso di Statistica Facoltà di Economia Università della Basilicata. Prof. Massimo Aria Lezione 10: Interpolazione lineare Corso di Statistica Facoltà di Economia Università della Basilicata Prof. Massimo Aria aria@unina.it Il concetto di interpolazione In matematica, e in particolare in

Dettagli

Analogico vs digitale

Analogico vs digitale Analogico vs digitale Informazione classificatoria e più che classificatoria Informazione classificatoria: è questo, ma avrebbe potuto essere quest altro altro. Informazione più che classificatoria: riconoscere

Dettagli

Corso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione dei numeri relativi

Corso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione dei numeri relativi Codice BCD Prima di passare alla rappresentazione dei numeri relativi in binario vediamo un tipo di codifica che ha una certa rilevanza in alcune applicazioni: il codice BCD (Binary Coded Decimal). È un

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE Corso di Elaborazione Elettronica di Immagini CODIFICA DI IMMAGINI SENZA PERDITA Sommario 1 2 (Lossless JPEG, PNG, ecc.) 3 4 Motivazione Gli algoritmi per la codifica

Dettagli

Mugno Eugenio Matematica 2F

Mugno Eugenio Matematica 2F Docente Materia Classe Mugno Eugenio Matematica 2F Programmazione Preventiva Anno Scolastico 2012/2013 Data 25/11/2012 Obiettivi Cognitivi OBIETTIVI MINIMI U.D.1: FRAZIONI ALGEBRICHE conoscere la definizione

Dettagli

Anno Scolastico 2015/16 PROGRAMMAZIONE ANNUALE CLASSE SECONDA LICEO LINGUISTICO LICEO DELLE SCIENZE UMANE LICEO ECONOMICO-SOCIALE LICEO MUSICALE

Anno Scolastico 2015/16 PROGRAMMAZIONE ANNUALE CLASSE SECONDA LICEO LINGUISTICO LICEO DELLE SCIENZE UMANE LICEO ECONOMICO-SOCIALE LICEO MUSICALE LICEO LAURA BASSI - BOLOGNA Anno Scolastico 2015/16 PROGRAMMAZIONE ANNUALE CLASSE SECONDA LICEO LINGUISTICO LICEO DELLE SCIENZE UMANE LICEO ECONOMICO-SOCIALE LICEO MUSICALE MATEMATICA ARGOMENTI: EQUAZIONI

Dettagli

x 1 Fig.1 Il punto P = P =

x 1 Fig.1 Il punto P = P = Geometria di R 2 In questo paragrafo discutiamo le proprietà geometriche elementari del piano Per avere a disposizione delle coordinate nel piano, fissiamo un punto, che chiamiamo l origine Scegliamo poi

Dettagli

1.2 Concetti base dell Informatica: Informazione

1.2 Concetti base dell Informatica: Informazione 1.2 Concetti base dell Informatica: Informazione Insegnamento di Informatica Elisabetta Ronchieri Corso di Laurea di Economia, Universitá di Ferrara I semestre, anno 2014-2015 Elisabetta Ronchieri (Universitá)

Dettagli

Risonanza magnetica: Codifica spaziale del segnale.

Risonanza magnetica: Codifica spaziale del segnale. Risonanza magnetica: Codifica spaziale del segnale Introduzione La tomografia a Risonanza magnetica si basa sulla rappresentazione in immagini digitali di alcune caratteristiche fisico-chimiche di tessuti

Dettagli

Grafica al calcolatore - Computer Graphics

Grafica al calcolatore - Computer Graphics Grafica al calcolatore - Computer Graphics 5 - Rendering 29/10/12 Grafica 2013 1 Rendering Il termine rendering indica la serie di algoritmi, geometrici e non, a cui si sottopone una data descrizione di

Dettagli

ALGORITMO SPUTNIK 1. INTRODUZIONE

ALGORITMO SPUTNIK 1. INTRODUZIONE ALGORITMO SPUTNIK 1. INTRODUZIONE Sputnik rappresenta l evoluzione del progetto COSMOS realizzato per l individuazione della traiettorie dei veicoli in un filmato generato da una comune videocamera. La

Dettagli

LE TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE

LE TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE pag. 1 LE TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE Trasformazione geometrica Movimento rigido Traslazione Simmetria Costruzione di due punti simmetrici rispetto ad una retta Poligoni aventi assi di simmetria Rotazione

Dettagli

TUTTO (o quasi tutto ) SULLA RETTA di Leonardo Calconi

TUTTO (o quasi tutto ) SULLA RETTA di Leonardo Calconi TUTTO (o quasi tutto ) SULLA RETTA di Leonardo Calconi LA RETTA COME INSIEME CONTINUO La retta è una delle più antiche espressioni di continuità, definita da Euclide mediante i postulati 1, che affermano

Dettagli

Geometria analitica di base. Equazioni di primo grado nel piano cartesiano Funzioni quadratiche Funzioni a tratti Funzioni di proporzionalità inversa

Geometria analitica di base. Equazioni di primo grado nel piano cartesiano Funzioni quadratiche Funzioni a tratti Funzioni di proporzionalità inversa Equazioni di primo grado nel piano cartesiano Funzioni quadratiche Funzioni a tratti Funzioni di proporzionalità inversa Equazioni di primo grado nel piano cartesiano Risoluzione grafica di un equazione

Dettagli

Week #9 Assessment. Practice makes perfect... November 23, 2016

Week #9 Assessment. Practice makes perfect... November 23, 2016 Week #9 Assessment Practice makes perfect... November 23, 2016 Esercizio 1 Un azienda di trasporto deve caricare m camion {1,..., m} in modo da servire giornalmente un dato insieme di clienti. Nei camion

Dettagli

Le derivate parziali

Le derivate parziali Sia f(x, y) una funzione definita in un insieme aperto A R 2 e sia P 0 = x 0, y 0 un punto di A. Essendo A un aperto, esiste un intorno I(P 0, δ) A. Preso un punto P(x, y) I(P 0, δ), P P 0, possiamo definire

Dettagli

Corso di Fisica. Lezione 2 Scalari e vettori Parte 1

Corso di Fisica. Lezione 2 Scalari e vettori Parte 1 Corso di Fisica Lezione 2 Scalari e vettori Parte 1 Scalari e vettori Consideriamo una libreria. Per determinare quanti libri ci sono su uno scaffale basta individuare lo scaffale in questione e contare

Dettagli

Sistemi di Elaborazione delle Informazioni

Sistemi di Elaborazione delle Informazioni Università degli Studi di Messina Policlinico G. Martino - Sistemi di Elaborazione delle Informazioni A.A. 26/27 Università degli Studi di Messina Policlinico G. Martino - Sistemi di Elaborazione delle

Dettagli

Le problematiche della grafica tridimensionale

Le problematiche della grafica tridimensionale Architetture per la grafica 3D Le problematiche della grafica tridimensionale Marco Gribaudo marcog@di.unito.it Per riuscire a comprendere a pieno le motivazioni che hanno determinato le scelte effettuate

Dettagli

Un ripasso di aritmetica: Conversione dalla base 10 alla base 2

Un ripasso di aritmetica: Conversione dalla base 10 alla base 2 Un ripasso di aritmetica: Conversione dalla base 10 alla base 2 Dato un numero N rappresentato in base dieci, la sua rappresentazione in base due sarà del tipo: c m c m-1... c 1 c 0 (le c i sono cifre

Dettagli

Programmazione Lineare

Programmazione Lineare Programmazione Lineare Andrea Scozzari a.a. 2012-2013 March 14, 2013 Andrea Scozzari (a.a. 2012-2013) Programmazione Lineare March 14, 2013 1 / 18 Metodo del Simplesso Dato un problema di PL in forma standard

Dettagli

Intelligenza Artificiale. Ricerca euristica Algoritmo A*

Intelligenza Artificiale. Ricerca euristica Algoritmo A* Intelligenza Artificiale Ricerca euristica Algoritmo A* Marco Piastra Metodi di ricerca - Ricerca non informata Ricerca nello spazio degli stati Definizione di un grafo come spazio degli stati I nodi rappresentano

Dettagli

x1 + 2x 2 + 3x 3 = 0 nelle tre incognite x 1, x 2, x 3. Possiamo risolvere l equazione ricavando l incognita x 1 x 1 = 2x 2 3x 3 2r 1 3r 2 x 2 x 3

x1 + 2x 2 + 3x 3 = 0 nelle tre incognite x 1, x 2, x 3. Possiamo risolvere l equazione ricavando l incognita x 1 x 1 = 2x 2 3x 3 2r 1 3r 2 x 2 x 3 Matematica II -..9 Spazio delle soluzioni di un sistema lineare omogeneo.. Consideriamo l equazione lineare omogenea nelle tre incognite x, x, x 3. x + x + 3x 3 = Possiamo risolvere l equazione ricavando

Dettagli

Cos è una wavelet? Applicazioni della trasformata wavelet. Analisi multirisoluzione

Cos è una wavelet? Applicazioni della trasformata wavelet. Analisi multirisoluzione Cos è una wavelet? Applicazioni della trasformata wavelet Analisi multirisoluzione Tre tecniche: Piramidi di immagine Trasformata di Haar Codifica per sottobande Il numero totale di pixel nel caso di una

Dettagli

Cerchio di Mohr. n y. n x

Cerchio di Mohr. n y. n x t nm m t n P n s n Sia P un punto generico del continuo e z una generica retta passante per esso. Fissato un riferimento cartesiano {,, z}, siano n=[n n 0] T ed m=[m m 0] T due versori ortogonali nel piano

Dettagli

Problema ( ) = 0,!

Problema ( ) = 0,! Domanda. Problema ( = sen! x ( è! Poiché la funzione seno è periodica di periodo π, il periodo di g x! = 4. Studio di f. La funzione è pari, quindi il grafico è simmetrico rispetto all asse y. È sufficiente

Dettagli

CONVITTO NAZIONALE CARLO ALBERTO Scuole annesse: Primaria Secondaria I grado Liceo Scientifico

CONVITTO NAZIONALE CARLO ALBERTO Scuole annesse: Primaria Secondaria I grado Liceo Scientifico CONVITTO NAZIONALE CARLO ALBERTO Scuole annesse: Primaria Secondaria I grado Liceo Scientifico Baluardo Partigiani n 6 28100 - Novara Tel. 0321/620047 - Fax. 0321/620622 Email: novc010008@istruzione.it

Dettagli

Statistica multivariata Donata Rodi 17/10/2016

Statistica multivariata Donata Rodi 17/10/2016 Statistica multivariata Donata Rodi 17/10/2016 Quale analisi? Variabile Dipendente Categoriale Continua Variabile Indipendente Categoriale Chi Quadro ANOVA Continua Regressione Logistica Regressione Lineare

Dettagli

Condizione di allineamento di tre punti

Condizione di allineamento di tre punti LA RETTA L equazione lineare in x e y L equazione: 0 con,,, e non contemporaneamente nulli, si dice equazione lineare nelle due variabili e. Ogni coppia ; tale che: 0 si dice soluzione dell equazione.

Dettagli

Corso di Visione Artificiale. Texture. Samuel Rota Bulò

Corso di Visione Artificiale. Texture. Samuel Rota Bulò Corso di Visione Artificiale Texture Samuel Rota Bulò Texture Le texture sono facili da riconoscere ma difficili da definire. Texture Il fatto di essere una texture dipende dal livello di scala a cui si

Dettagli

Vettori del piano. Questo materiale non deve essere considerato come sostituto

Vettori del piano. Questo materiale non deve essere considerato come sostituto 0.1 Vettori applicati e liberi Politecnico di Torino. Vettori del piano Nota Bene: delle lezioni. Questo materiale non deve essere considerato come sostituto 0.1 Vettori applicati e liberi P P Q Q Il simbolo

Dettagli

DEFINIZIONE Un vettore (libero) è un ente geometrico rappresentato da un segmento orientato caratterizzato da tre parametri:

DEFINIZIONE Un vettore (libero) è un ente geometrico rappresentato da un segmento orientato caratterizzato da tre parametri: DEFINIZIONE Un vettore (libero) è un ente geometrico rappresentato da un segmento orientato caratterizzato da tre parametri: 1. modulo: la lunghezza del segmento 2. direzione: coincidente con la direzione

Dettagli

Fondamenti per la Programmazione delle Macchine a Controllo Numerico

Fondamenti per la Programmazione delle Macchine a Controllo Numerico Fondamenti per la Programmazione delle Macchine a Controllo Numerico Sistemi di Coordinate I sistemi di coordinate, permettono al programmatore di definire i punti caratteristici del profilo da lavorare.

Dettagli

Studio generale di una conica

Studio generale di una conica Studio generale di una conica Manlio De Domenico 19 Giugno 2003 Definizione 1 Si definisce conica C un equazione algebrica F (x 1, x 2, x 3 ) = 0 del secondo ordine omogenea. Detta A la matrice simmetrica

Dettagli

Modulo 1 Concetti di base della Tecnologia dell Informazione

Modulo 1 Concetti di base della Tecnologia dell Informazione Modulo 1 Concetti di base della Tecnologia dell Informazione 1.0.1.1 1.0.1.2 1.0.1.3 Algoritmi Definizione di algoritmo e sua rappresentazione grafica Per algoritmo si intende un procedimento, che permette

Dettagli

Telerilevamento e SIT Prof. Ing. Giuseppe Mussumeci

Telerilevamento e SIT Prof. Ing. Giuseppe Mussumeci Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio A.A. 2012-2013 Telerilevamento e SIT Prof. Ing. Giuseppe Mussumeci Cartografia numerica (1/4) CARTOGRAFIA: RAPPRESENTAZIONE SU UN

Dettagli

L errore percentuale di una misura è l errore relativo moltiplicato per 100 ed espresso in percentuale. Si indica con e p e risulta: e ( e 100)%

L errore percentuale di una misura è l errore relativo moltiplicato per 100 ed espresso in percentuale. Si indica con e p e risulta: e ( e 100)% UNITÀ L ELBORZIONE DEI DTI IN FISIC 1. Gli errori di misura.. Errori di sensibilità, errori casuali, errori sistematici. 3. La stima dell errore. 4. La media, la semidispersione e lo scarto quadratico

Dettagli

Appendice A: un esempio di scelta del mix ottimo di produzione in presenza di vincoli 19

Appendice A: un esempio di scelta del mix ottimo di produzione in presenza di vincoli 19 14 18-12-07 19:04 Pagina 411 Le decisioni di breve termine fra alternative diverse 411 i minori costi differenziali, almeno nella misura in cui la dimensione di costo è la più importante. Sebbene i costi

Dettagli

I numeri complessi. Andrea Corli 31 agosto Motivazione 1. 2 Definizioni 1. 3 Forma trigonometrica di un numero complesso 3

I numeri complessi. Andrea Corli 31 agosto Motivazione 1. 2 Definizioni 1. 3 Forma trigonometrica di un numero complesso 3 I numeri complessi Andrea Corli 3 agosto 009 Indice Motivazione Definizioni 3 Forma trigonometrica di un numero complesso 3 4 Radici di un numero complesso 4 5 Equazioni di secondo grado e il teorema fondamentale

Dettagli

Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Ripasso sulla Programmazione Lineare e il metodo del Simplesso (parte I)

Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Ripasso sulla Programmazione Lineare e il metodo del Simplesso (parte I) Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Ripasso sulla Programmazione Lineare e il metodo del Simplesso (parte I) Luigi De Giovanni Giacomo Zambelli 1 Problemi di programmazione lineare Un problema

Dettagli

Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori

Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori Claudia Fassino a.a. Queste dispense, relative a una parte del corso di Matematica Computazionale (Laurea in Informatica), rappresentano solo un aiuto per lo

Dettagli

CURRICULO VERTICALE COMPETENZE IN AMBITO LOGICO MATEMATICO. SCUOLA secondaria di secondaria di primo grado

CURRICULO VERTICALE COMPETENZE IN AMBITO LOGICO MATEMATICO. SCUOLA secondaria di secondaria di primo grado CURRICULO VERTICALE COMPETENZE IN AMBITO LOGICO MATEMATICO SCUOLA secondaria di secondaria di primo grado classe 1^ TRAGUARDI per lo sviluppo L alunno si muove con sicurezza nel calcolo con i numeri Naturali

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DI MATEMATICA 2016/2017

PROGRAMMAZIONE DI MATEMATICA 2016/2017 PROGRAMMAZIONE DI MATEMATICA 2016/2017 PRIMA CLASSE ARITMETICA Il sistema di numerazione decimale Leggere e scrivere i numeri interi e decimali Riconoscere il valore posizionale delle cifre in un numero

Dettagli

Introduzione alla Computer Graphics

Introduzione alla Computer Graphics Introduzione alla Computer Graphics Informatica Grafica CdLS a ciclo unico in Ingegneria Edile-Architettura a.a. 2008/09 Computer Graphics e Image Processing Image processing Insieme di teorie ed algoritmi

Dettagli

M. Marra Appunti delle Lezioni di Ricerca Operativa Problemi e metodi di ottimizzazione PROBLEMI E METODI DI OTTIMIZZAZIONE

M. Marra Appunti delle Lezioni di Ricerca Operativa Problemi e metodi di ottimizzazione PROBLEMI E METODI DI OTTIMIZZAZIONE CAPITOLO I PROBLEMI E METODI DI OTTIMIZZAZIONE 1. Componenti di base Tutti i problemi di ottimizzazione dipendono da tre componenti di base: le variabili del problema, la funzione obiettivo ed i vincoli.

Dettagli

DESCRIZIONE DEL CURRICOLO ED ESPLICITAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE COMPETENZE DA ACQUISIRE

DESCRIZIONE DEL CURRICOLO ED ESPLICITAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE COMPETENZE DA ACQUISIRE DESCRIZIONE DEL CURRICOLO ED ESPLICITAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE COMPETENZE DA ACQUISIRE CLASSE II Denominazione sintetica delle unità didattiche o scansione temporale Le frazioni come numeri razionali

Dettagli

UNITÀ L1. Regole convenzionali di rappresentazione del territorio

UNITÀ L1. Regole convenzionali di rappresentazione del territorio UNITÀ L1 Regole convenzionali di rappresentazione del territorio LE RAPPRESENTAZIONI NATURALI E CONVENZIONALI RAPPRESENTAZIONI 3D - possiamo considerare il terreno come un oggetto tridimensionale, e dovendolo

Dettagli

5. Applicazione ai dati sperimentali, un modello di previsione delle temperature

5. Applicazione ai dati sperimentali, un modello di previsione delle temperature 5. Applicazione ai dati sperimentali, un modello di previsione delle temperature 5.1 Ricostruzione dello spazio delle fasi L utilizzo del teorema di embedding per ricostruire lo spazio delle fasi relativo

Dettagli

Carlo Alberto Bentivoglio Aldo Caldarelli Tecnologie multimediali Audio e video. eum x tecnologie dell educazione

Carlo Alberto Bentivoglio Aldo Caldarelli Tecnologie multimediali Audio e video. eum x tecnologie dell educazione Carlo Alberto Bentivoglio Aldo Caldarelli Tecnologie multimediali Audio e video eum x tecnologie dell educazione eum x tecnologie dell'educazione Tecniche e tecnologie multimediali Carlo Alberto Bentivoglio

Dettagli

2 Vettori applicati. 2.1 Nozione di vettore applicato

2 Vettori applicati. 2.1 Nozione di vettore applicato 2 Vettori applicati 2 Vettori applicati 2.1 Nozione di vettore applicato Numerose grandezze fisiche sono descritte da vettori (spostamento, velocità, forza, campo elettrico, ecc.). Per alcune di esse e,

Dettagli

LEZIONE 12. Y = f(x) = f( x j,1 f(e j ) = x j,1 A j = AX = µ A (X),

LEZIONE 12. Y = f(x) = f( x j,1 f(e j ) = x j,1 A j = AX = µ A (X), LEZIONE 1 1.1. Matrice di un applicazione lineare. Verifichiamo ora che ogni applicazione lineare f: R n R m è della forma µ A per un unica A R m,n. Definizione 1.1.1. Per ogni j 1,..., n indichiamo con

Dettagli

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche Gli strumenti di misura Gli errori di misura Il risultato di una misura Errore relativo ed errore percentuale Propagazione degli errori Rappresentazione di

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA - MORI

SCUOLA PRIMARIA - MORI REPUBBLICA ITALIANA ISTITUTO COMPRENSIVO DI MORI Via Giovanni XXIII, n. 64-38065 MORI Cod. Fisc. 94024510227 - Tel. 0464-918669 Fax 0464-911029 www.icmori.it e-mail: segr.ic.mori@scuole.provincia.tn.it

Dettagli

ESEMPIO DI RAPPRESENTAZIONE IN PIANTA E ALZATO DEL MODELLO CREATO PER LA PRIMA ESERCITAZIONE

ESEMPIO DI RAPPRESENTAZIONE IN PIANTA E ALZATO DEL MODELLO CREATO PER LA PRIMA ESERCITAZIONE Università Sapienza di Roma, Facoltà di Architettura Corso di laurea in Gestione del processo edilizio Project Management, a.a. 2014-2015 Corso di Disegno tecnico e automatico Docente: Arch. Jessica Romor

Dettagli

Anno scolastico 2015/2016 PROGRAMMA SVOLTO. Docente: Catini Romina. Materie: Matematica. Classe : 4 L Indirizzo Scientifico Scienze Applicate

Anno scolastico 2015/2016 PROGRAMMA SVOLTO. Docente: Catini Romina. Materie: Matematica. Classe : 4 L Indirizzo Scientifico Scienze Applicate Anno scolastico 2015/2016 PROGRAMMA SVOLTO Docente: Catini Romina Materie: Matematica Classe : 4 L Indirizzo Scientifico Scienze Applicate UNITA DIDATTICA FORMATIVA 1: Statistica Rilevazione dei dati Rappresentazioni

Dettagli

Appunti ed esercizi di geometria analitica PRIMA PARTE

Appunti ed esercizi di geometria analitica PRIMA PARTE Appunti ed esercizi di geometria analitica PRIMA PARTE Per la teoria studiare su il libro di testo La retta e i sistemi lineari, modulo E, da pagina 594 a pagina 597. Esercizi da pagina 617 a pagina 623.

Dettagli

La codifica binaria. Fondamenti di Informatica. Daniele Loiacono

La codifica binaria. Fondamenti di Informatica. Daniele Loiacono La codifica binaria Fondamenti di Informatica Introduzione q Il calcolatore usa internamente una codifica binaria (0 e 1) per rappresentare: i dati da elaborare (numeri, testi, immagini, suoni, ) le istruzioni

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA - MORI

SCUOLA PRIMARIA - MORI REPUBBLICA ITALIANA ISTITUTO COMPRENSIVO DI MORI Via Giovanni XXIII, n. 64-38065 MORI Cod. Fisc. 94024510227 - Tel. 0464-918669 Fax 0464-911029 www.icmori.it e-mail: segr.ic.mori@scuole.provincia.tn.it

Dettagli

GEOMETRIA ANALITICA 1 IL PIANO CARTESIANO

GEOMETRIA ANALITICA 1 IL PIANO CARTESIANO GEOMETRI NLITIC 1 IL PINO CRTESINO Il piano cartesiano è costituito da due rette orientate e tra loro perpendicolari chiamate assi cartesiani, generalmente una orizzontale e l altra verticale, sulle quali

Dettagli

5. Concetto di funzione. Dominio e codominio.

5. Concetto di funzione. Dominio e codominio. 5. Concetto di unzione. Dominio e codominio. Intro (concetto intuitivo) Che cosa e una unzione? Esempi di unzioni? Concetto di unzione Il concetto di unzione è legato all esistenza di una relazione tra

Dettagli

GEOGRAPHICAL INFORMATION SYSTEM PER L ANALISI AMBIENTALE. Nicola Gilio. Dott. Nicola Gilio

GEOGRAPHICAL INFORMATION SYSTEM PER L ANALISI AMBIENTALE. Nicola Gilio. Dott. Nicola Gilio Nicola Nicola Gilio Gili GEOGRAPHICAL INFORMATION SYSTEM PER L ANALISI AMBIENTALE Dott. Nicola Gilio Un sistema informatizzato in grado di immagazzinare dati descrittivi della superficie terrestre Definizioni

Dettagli

Istituto Comprensivo

Istituto Comprensivo TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE MATEMATICA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA ABILITA CONOSCENZE

Dettagli

OBIETTIVI di APPRENDIMENTO INDICAZIONI (dalle indicazioni Nazionali)

OBIETTIVI di APPRENDIMENTO INDICAZIONI (dalle indicazioni Nazionali) Curricolo di Matematica - Classe seconda CURRICOLO DI MATEMATICA - SCUOLA SECONDARIA classe seconda TRAGUARDI delle COMPETENZE (dalle indicazioni Nazionali) NUCLEI TEMATICI OBIETTIVI di APPRENDIMENTO INDICAZIONI

Dettagli

Stereovisione. Marco Moltisanti. Image Processing Lab Dipartimento di Matematica e Informatica Università degli Studi di Catania

Stereovisione. Marco Moltisanti. Image Processing Lab Dipartimento di Matematica e Informatica Università degli Studi di Catania Stereovisione Marco Moltisanti Image Processing Lab Dipartimento di Matematica e Informatica Università degli Studi di Catania moltisanti@dmi.unict.it www.dmi.unict.it/~moltisanti 11 aprile 2013 Introduzione

Dettagli

- Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati.

- Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. SCUOLA SECONDARIA TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE MATEMATICA - L alunno si muove con sicurezza nel calcolo anche con i numeri razionali, ne padroneggia le diverse rappresentazioni e stima la grandezza

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO Corso Sperimentale P.N.I. Tema di MATEMATICA - 17 giugno 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO Corso Sperimentale P.N.I. Tema di MATEMATICA - 17 giugno 2004 ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO 00-004 Corso Sperimentale PNI Tema di MATEMATICA - 7 giugno 004 Svolgimento a cura della profssa Sandra Bernecoli e del prof Luigi Tomasi (luigitomasi@liberoit) RISOLUZIONE

Dettagli

COMUNICAZIONE N.17 DEL

COMUNICAZIONE N.17 DEL COMUNICAZIONE N.17 DEL 03.04.20131 1- SECONDO MODULO - APPLICAZIONI DI GEOMETRIA DESCRITTIVA (16): ESEMPI 134-143 2 - QUARTO MODULO - CLASSICI MODERNI E CONTEMPORANEI (15): REM KOOLHAAS, VILLA DALL'AVA,

Dettagli

Capitolo 2. Statica del corpo rigido. 2.1 Azioni su un corpo rigido

Capitolo 2. Statica del corpo rigido. 2.1 Azioni su un corpo rigido Capitolo 2 Statica del corpo rigido La statica è la parte della meccanica che si occupa dello studio dell equilibrio di corpi in quiete, ossia fermi, o mobili di moto rettilineo uniforme. In effetti applichiamo

Dettagli

RM Formazione dell immagine

RM Formazione dell immagine RM Formazione dell immagine Marco Serafini m.serafini@ausl.mo.it FUNZIONE, VARIABILE e DOMINIO Funzione: y = f(x) y = variabile dipendente x = variabile indipendente Esempio: Rappresentazione grafica:

Dettagli

(P x) (P y) = x P t (P y) = x (P t P )y = x y.

(P x) (P y) = x P t (P y) = x (P t P )y = x y. Matrici ortogonali Se P è una matrice reale n n, allora (P x) y x (P t y) per ogni x,y R n (colonne) Dim (P x) y (P x) t y (x t P t )y x t (P t y) x (P t y), CVD Ulteriori caratterizzazioni delle matrici

Dettagli

Istituto d Istruzione Superiore Francesco Algarotti

Istituto d Istruzione Superiore Francesco Algarotti Classe: 1 M Docente: Antonio M. Povelato CAPITOLO 1 - Insiemi e numeri naturali Concetti primitivi di insieme e di elemento. Relazioni di appartenenza, inclusione e eguaglianza tra insiemi. Rappresentazione

Dettagli

TOPOGRAFIA 2013/2014. Prof. Francesco-Gaspare Caputo

TOPOGRAFIA 2013/2014. Prof. Francesco-Gaspare Caputo TOPOGRAFIA 2013/2014 L operazione di misura di una grandezza produce un numero reale che esprime il rapporto della grandezza stessa rispetto a un altra, a essa omogenea, assunta come unità di misura. L

Dettagli

Il software di misura nella strumentazione moderna

Il software di misura nella strumentazione moderna Il software di nella strumentazione moderna Estratti dalla Scuola per allievi di dottorato Italo Gorini 1 La Strumentazione di moderna Strumenti intelligenti Strumento classico più intelligenza Strumento

Dettagli

PROGRAMMA DI MATEMATICA

PROGRAMMA DI MATEMATICA Classe: IE Indirizzo: artistico-grafico I numeri naturali e i numeri interi Che cosa sono i numeri naturali. Le quattro operazioni. I multipli e i divisori di un numero. Le potenze. Le espressioni con

Dettagli

I.4 Rappresentazione dell informazione - Altre codifiche

I.4 Rappresentazione dell informazione - Altre codifiche I.4 Rappresentazione dell informazione - Altre codifiche Università di Ferrara Dipartimento di Economia e Management Insegnamento di Informatica Ottobre 20, 2015 Argomenti 1 2 3 4 L immagine viene suddivisa

Dettagli

Un monomio è in forma normale se è il prodotto di un solo fattore numerico e di fattori letterali con basi diverse. Tutto quanto sarà detto di

Un monomio è in forma normale se è il prodotto di un solo fattore numerico e di fattori letterali con basi diverse. Tutto quanto sarà detto di DEFINIZIONE Espressione algebrica costituita dal prodotto tra una parte numerica (coefficiente) e una o più variabili e/o costanti (parte letterale). Variabili e costanti possono comparire elevate a potenza

Dettagli