La memoria. Processo cognitivo grazie al quale conserviamo e rievochiamo le informazioni apprese.

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1 La memoria Processo cognitivo grazie al quale conserviamo e rievochiamo le informazioni apprese.

2 Che cos è l attenzione? L attenzione selettiva L attenzione divisa L attenzione sostenuta Aree neurali Topics della lezione precedente

3 I sistemi di memoria Come funziona la memoria Correlati neurali della memoria Overview: Lezione V

4 L elaborazione delle informazioni L informazione è recepita dagli organi di senso (trasduzione sensoriale) Selezione dell informazione (attenzione) L informazione viene immagazzinata in memoria

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6 L Attenzione Capacità di selezionare una o più fonti di stimolazione esterna in presenza di informazioni in competizione per dedicarsi con maggiore efficacia all elaborazione dell informazione rilevante per i nostri scopi del momento e tralasciare quella non rilevante.

7 L Attenzione è il filtro della percezione cosciente Non tutta l informazione esterna è sottoposta al processo di analisi necessario per essere confrontata con una traccia in memoria ed essere identificata solo una parte dell informazione che ha attivato i sistemi sensoriali è elaborata dai sistemi cognitivi.

8 L ATTENZIONE agisce input Percezione Memoria a breve termine Memoria a lungo termine Percetto output Parola Immagine Azione

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11 Modello di Atkinson e Schiffrin (1968) Le informazioni vengono dapprima depositate nella memoria sensoriale. Gli stimoli sono selezionati dai processi dell attenzione possono entrare nel magazzino della memoria breve termine (MBT) Dalla MBT possono essere trasferiti alla memoria a lungo termine (MLT), se vengono consolidati dalla Ripetizione.

12 Perdita di informazione = interferenze Le interferenze possono essere di natura esterna (presenza di fattori di disturbo, eccessivo carico di lavoro, ) interna (scelta errata delle strategie di codifica, interferenza del materiale appreso in precedenza)

13 Se l apprendimento si svolge in condizioni ottimali, la rievocazione sarà molto simile all oggetto di apprendimento, in caso contrario si assisterà ad una perdita, più o meno consistente di informazione!

14 Modello di Atkinson e Schiffrin (1968) Reiterazione Input Memoria Sensoriale Attenzione Memoria a breve termine Codifica Memoria a lungo termine Informazione perduta per decadimento o interferenza Recupero

15 Sistemi di memoria Memoria Sensoriale - capacità illimitata - decadenza a brevissimo termine (<1 secondo) - altamente specifica per materiale percettivo

16 Memoria a Breve termine - capacità limitata (7±2 unità) - persistenza di alcuni secondi - relativamente specifica per il materiale Memoria a Lungo Termine - capacità illimitata - durata illimitata - aspecifica

17 La memoria sensoriale E specifica per ciascuna modalità sensoriale Memoria iconica: input visivi, durata < 250 ms Memoria ecoica: input uditivi, durata < 2 sec Ha una Capacità elevata!!!

18 Esperimento di Sperling (1960)

19 Resoconto totale nominare tutte le lettere. - I soggetti si ricordavano in media 4-5 lettere Resoconto parziale - Rievocazione di una delle 3 righe (target) segnale acustico dopo matrice. La prestazione era la stessa a prescindere dalla riga. L intera matrice veniva immagazzinata!!! Ciò dimostra la capacità illimitata della memoria sensoriale. - La capacità di rievocazione diminuiva all aumentare dell intervallo tra matrice e suono

20 La memoria a breve termine Durata non superiore a 30 sec e capacità limitata La capacità della MBT viene chiamata span Miller (1956) : The Magic number 7 ± 2 Effetto recency

21 Il buffer di reiterazione

22 Effetti primacy e recency

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24 La memoria di lavoro (Baddeley, 1986) Sistema adibito all elaborazione e al mantenimento dell informazione linguistica (loop articolatorio) Sistema responsabile dell elaborazione e del mantenimento dell informazione visuo-spaziale (taccuino visuo-spaziale) I due sistemi sono controllati da un sistema dalle capacità attentive limitate denominato esecutivo centrale.

25 Modello di Baddeley (1986) Loop Fonologico Esecutivo Centrale Taccuino visuospaziale L elaborazione dell info verbale L elaborazione dell info visuospaziale

26 Livelli di codifica dell informazione Craik & Lockhart (1972): esperimento con 3 condizioni di codifica dell informazione -Codifica incidentale: al soggetto non viene richiesto esplicitamente di memorizzare le parole Strutturale: La parola è in minuscolo o maiuscolo? Fonologico: La parola contiene la lettera b? Semantico: La parola indica un non-vivente? Casa GATTO Gabbia Cavallo Molletta Topo

27 Il materiale viene ricordato meglio in funzione delle profondità d codifica

28 Memoria a lungo termine Sistema non-unitario - MEMORIA DICHIARATIVA: esplicita - MEMORIA NON DICHIARATIVA: implicita

29 Memoria Dichiarativa Memoria episodica Memoria semantica Recupero conscio di fatti, eventi e conoscenze

30 Memoria non dichiarativa Memoria procedurale Priming Recupero inconscio - procedurale

31 Memoria procedurale Mi ricordo come si suona il pianoforte Memoria episodica Mi ricordo il mio primo saggio Memoria semantica Cos è il piano?

32 Tre fasi: - CODIFICA - RITENZIONE - RECUPERO Processi

33 La codifica E un processo con cui un informazione viene acquisita e consolidata, immagazzinata in memoria E un processo intenzionale (volontario) o Incidentale (involontario) Variabili che influenzano la codifica: l attenzione ed il livello di elaborazione (profonda)

34 Il Recupero Accessibilità «ce l ho sulla punta della lingua!!!» fallimento del recupero, l informazione risulta quindi temporaneamente inaccessibile.

35 Il ricordo episodico Si riferisce a specifici eventi ed esperienze della vita di ciascuno (memoria autobiografica) La MEMORIA EPISODICA contiene informazioni spazio-temporali che definiscono dove e quando il sistema ha acquisito la nuova informazione. Tulving 1972 Insieme dei ricordi relativi a specifici episodi Memoria della testimonianza

36 Memoria episodica Memoria autobiografica Si riferisce comunemente al ricordo di informazioni legati al se Neisser (1986) ricordi di eventi sperimentati personalmente Riproduzione fedele di eventi vissuti Ricostruzioni operate a partire da frammenti di ricordi e da racconti degli altri integrate con le nostre conoscenze generali Reminescenza di avvenimenti emotivamente e socialmente rilevanti memoria di eventi remoti

37 Flashbulb memory

38 Memoria Prospettica Sistema di memoria proiettata nel futuro, riguarda realizzazione di piani d azione o di intenzioni nel futuro. Memoria per eventi futuri 1. formazione delle intenzioni 2. ricordare cosa fare 3. ricordare quando farlo 4. ricordare di compiere l azione 5. compiere l azione in modo stabilito

39 Memoria semantica Si riferisce alle nostre conoscenze generali sul mondo (Tulving, 1972) Comprende le conoscenze relative a fatti, persone, concetti, significati delle parole, regole e simboli Rappresentazione e organizzazione delle conoscenze Enciclopedia mentale

40 Svincolata dai riferimenti spazio-temporali (non ci ricordiamo le circostanze in cui abbiamo appreso il materiale). - Culturalmente condivisa. - Comprende anche le conoscenze non verbali, come ad esempio l aspetto di un oggetto. - Può essere selettivamente danneggiata - Come viene testata? - Compiti di fluenza verbale - Compiti di descrizione di oggetti

41 Organizzazione delle conoscenze La memoria semantica costituisce il repertorio di concetti posseduti da ciascuna persona. E la base di conoscenze che ci permette di agire in modo funzionale nel mondo. Tali conoscenze sono create a partire dal mondo sensoriale, attraverso l esperienza, sia diretta sia mediata dal linguaggio e sono rappresentate in un formato che ne permette l uso sia nel riconoscimento sia nella produzione. Le conoscenze sono organizzate in modo tale da riflettere le relazioni che esistono tra concetti ciascun concetto sarà semanticamente legato ad un certo numero di concetti

42 Processi di categorizzazione: capacità di classificare e rappresentare elementi in classi. Le categorie hanno un ruolo nel principio di organizzazione che struttura il sistema di conoscenze Categorizzazione è un meccanismo mentale che permette di dare origine a insiemi più o meno ampi di elementi sulla base di uno o più principi di organizzazione La struttura gerarchica delle categorie (Eleanor Rosch)

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44 Memoria procedurale È la memoria relativa a procedure, schemi di azione, sequenze comportamentali come si fanno certe attività - Abilità motorie (es. andare in bicicletta ) - Abilità complesse (es. suonare il violino) - Sequenze comportamentali quotidiane e ripetitive Complesse sequenze comportamentali scripts o copioni (Shank e Abelson, 1977) come ci si comporta (es. cenare al ristorante) Le procedure sono state apprese in passato in modo esplicito ma poi vengono utilizzate in modo automatico ed implicito.

45 Memoria implicita L essere influenzati da un esperienza passata senza avere la consapevolezza di ricordare. Priming consiste nell effetto di facilitazione e preattivazione che esperienze precedenti hanno su esperienze successive. Questo effetto non deriva da una memoria esplicita dell esperienza precedente

46 Aree neurali Strutture del lobo temporale mediale Memoria semantica ippocampo: integrazione dei vari ricordi, immagazzinati in diverse regioni della corteccia Memoria autobiografica corteccia frontale Memoria procedurale gangli della base, cervelletto

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48 L amigdala Interfaccia fra emozione & memoria Importante per associazioni stimolo-paura Importante per associazioni in relazione al contesto Importante per associazione stimolo-premio

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50 ERGONOMIA COGNITIVA Apprendere e usare un sito Apprendere = intuitivo L utente deve essere nella condizione di usare un sito fin dalla sua prima visita, ciò permette all utente stesso di concentrarsi sul compito piuttosto che sullo strumento

51 ERGONOMIA COGNITIVA L affordance ed il mapping Un interfaccia deve presentare buona affordance e/o un buon mapping naturale Quando si è appreso come funziona un interfaccia (relazioni esistenti tra gli elementi, strutturazione interna, ecc.) si tornerà più volentieri a riutilizzarla e magari si potrà usare questa conoscenza per navigare su altri siti.

52 ERGONOMIA COGNITIVA La consistenza Il termine consistenza significa mantenere invariato il linguaggio, gli effetti, la grafica, le metafore, ecc. La consistenza interna si ha quando gli elementi rimangono invariati all interno di tutto il sito: aumenta la prevedibilità del sito e la tendenza a riutilizzare il sito stesso. La consistenza esterna pone l utente nella condizione di riutilizzare le precedenti conoscenze di navigazione in siti diversi senza la necessità di un nuovo apprendimento (ad esempio: uso di colori standard per i link, tipo colore blu per i link nuovi e viola per link già esplorati).

53 ERGONOMIA COGNITIVA Artefatti cognitivi: le rappresentazioni e i concetti Gli artefatti cognitivi supportano le rappresentazioni mentali permettendo di lavorare con idee e concetti. L interazione con gli artefatti si basa sul modello mentale che il soggetto si fa dell artefatto stesso; per questo è importante che sia esplicitato il corretto modello di funzionamento dell artefatto stesso

54 ERGONOMIA COGNITIVA Gli artefatti Artefatti superficiali: tutta l informazione è visibile Artefatti interni: una parte dell informazione resta nascosta all utente (caso delle interfacce web). In questo caso il progettista deve scegliere quali aspetti rappresentare e quali siano le rappresentazioni migliori (ovvero più intuitive), che contengono maggiori informazioni per l utilizzo e aiutano nella costruzione di un modello mentale di interazione.

55 ERGONOMIA COGNITIVA Artefatti cognitivi: le rappresentazioni e i concetti L impiego di rappresentazioni e strutture gerarchiche isomorfe al mapping naturale aiutano l utente nella navigazione perché facilitano la comprensione della struttura organizzativa del sito stesso (mappa mentale = mappa del sito) Le rappresentazioni analogiche sono intuitive e facili da utilizzare, quelle proposizionali invece richiedono una maggiore elaborazione cognitiva. Le rappresentazioni analogiche sono metafore potenti che implicano il pensiero per analogia. Informazione condensata in rappresentazioni visive

56 Anche spiegazioni concettualmente più complesse possono essere rappresentate con ausilio di rappresentazioni analogiche che implicano un minor carico di lavoro per la working memory. ERGONOMIA COGNITIVA

57 ERGONOMIA COGNITIVA

58 ERGONOMIA COGNITIVA Usare storie visive per rappresentare Impiego di un nuovo dispositivo che localizza soldati feriti.

59 Attraverso le metafore visive si rappresentano i concetti e si possono trasmettere molto efficacemente anche le emozioni ERGONOMIA COGNITIVA

60 ERGONOMIA COGNITIVA Le rappresentazioni e i concetti: organizzazione della memoria semantica Approccio degli attributi definitori: I concetti sono definiti in base ad insiemi di attributi che sono necessari per essere membri del concetto. Categorie a confini netti Reti semantiche di Collins e Quillian (1969)

61 ERGONOMIA COGNITIVA Le rappresentazioni e i concetti: organizzazione della memoria semantica Teoria del prototipo I concetti si raggruppano attorno a prototipi, che funzionano da attrattori e costituiscono gli elementi più rappresentativi della categoria. Categorie a confini sfumati. Studi di E. Rosch - Prototipo come media o come moda

62 ERGONOMIA COGNITIVA Modello di Collins e Quillian (1969): le reti semantiche le reti semantiche sono schemi gerarchici rappresentazionali di conoscenze ove i nodi rappresentano i concetti e le linee le relazioni che intecorrono tra essi.

63 ERGONOMIA COGNITIVA Modello di Collins e Quillian (1969): le reti semantiche Ai livelli più bassi si hanno i termini più specifici, ai livelli superiori i termini più generici. Ogni concetto ha una serie di attributi associati al livello della gerarchia cui si trova. I nodi subordinati ereditano gli attributi di quello superiori L accesso alle proprietà per decidere se un elemento appartiene o no ad una certa categoria avviene passando attraverso i nodi.

64 ERGONOMIA COGNITIVA

65 ERGONOMIA COGNITIVA Categorie ad hoc di l. Barsalou (1982) I concetti possono essere definiti in base a proprietà diverse: - Proprietà contesto indipendenti (CI) -Proprietà contesto dipendenti (CD) che si attivano e/o costruiscono solo in relazione a contesti ed intenzioni rilevanti

66 ERGONOMIA COGNITIVA Strutturazione delle informazioni sul web Modelli multipli di fruibilità: la Flessibilità Una delle grandi potenzialità del web è quella di rendere potenzialmente disponibili diversi modelli di fruizione. I motori di ricerca, ad esempio, offrono la possibilità di ordinare i risultati di una ricerca in base alla salienza stimata, in base alla data di pubblicazione, oppure raggruppati per sito di appartenenza. In altre parole si dovrebbero ipotizzare organizzazioni che seguono una semantica ad hoc (Barsalou).

67 ERGONOMIA COGNITIVA Suggerimenti per la scrittura di testi per il web: comprensibilità linguistica Obiettivo: possibilità di comprendere il testo a colpo d occhio il titolo dovrebbe essere breve ed altamente informativo circa i reali contenuti Fondamentale uno stile che produca comprensione immediata e sintetica: stile giornalistico anglosassone o a piramide rovesciata : si parte dalle conclusioni per poi scendere gradualmente nei dettagli. Ogni periodo dovrebbe essere breve e contenere un solo concetto In generale i testi adatti al web dovrebbero essere molto brevi, riducendo anche del 50% quello che va bene per un formato cartaceo. Il linguaggio dovrebbe essere molto semplice e chiaro.

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