LIFE Achieving good water QUality status in intensive Animal production areas.

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1 LIFE Achieving good water QUality status in intensive Animal production areas. Action 6: Evaluation of economic and environmental sustainability of improved management strategies Deliverable 11: Economic ex ante analysis of demonstrative and satellite farms Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.1 di 44

2 Sommario Sommario Introduzione Aziende da latte Bovini da carne Aziende con suini...35 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.2 di 44

3 1. Introduzione Con questo rapporto si presentano i risultati dell analisi economica ex-ante delle aziende dimostrative e delle aziende satellite. Obiettivo di questa analisi è descrivere la condizione tecnica ed economica delle aziende dimostrative, per poi procedere ad un confronto con le caratteristiche delle aziende satellite. Le aziende satellite sono state scelte al fine di rappresentare la variabilità nelle tecniche produttive in un certo settore produttivo e in una determinata regione. Tre settori sono stati coinvolti nella analisi: suini da ingrasso, bovine da latte e bovini da carne con aziende localizzate in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna e Piemonte per un totale di 36 aziende (9 dimostrative e 27 aziende satellite). La tabella sottostante riporta la suddivisione delle aziende per regione e per settore produttivo Tabella 1.1 Suddivisione delle aziende dimostrative e satellite per settore produttivo e per regione Lombardia Emilia- Romagna Friuli Veneto Piemonte Totale Aziende dimostrative - latte suini da ingrasso carne bovina Aziende satellite - latte suini da ingrasso carne bovina Totale Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.3 di 44

4 2. Aziende da latte 2.1. Lombardia Caratteristiche aziendali Nella tabella 2.1 vengono descritte le caratteristiche dell azienda e delle 3 aziende satellite. In tutte le aziende si allevano vacche di razza Frisona. La dimensione della mandria dell azienda dimostrava, pari a 116 vacche si colloca in mezzo alla dimensione delle aziende satellite, che passa dalle 79 vacche delle azienda 1 alle 260 vacche dell azienda 2. Anche la dimensione delle aziende in termini di ettari è molto variabile e rispecchia la notevole variabilità delle aziende da latte presenti in Lombardia. La produzione di latte per vacca all anno in tutte le quattro aziende è superiore alla media nazionale. Rispetto alle aziende satellite l azienda è una azienda più intensiva con una produzione per vacca pari a kg all anno. La produzione per vacca delle aziende satellite si aggira intorno alla media regionale della Lombardia che nel 2011 era di kg per capo (fonte ISTAT, AIA). Le differenze nella produzione del latte per vacca e nella dimensione dell allevamento si ripercuotono sulla produttività del lavoro espresso in latte prodotto per ora di lavoro. Grazie alla elevata intensità della produzione per l azienda si rileva la più alta produttività del lavoro rispetto a tutte le tre aziende satellite. Un parametro importante ai fini della ricerca è il carico di bestiame per ettaro. Prendendo in esame questa variabile si nota che l azienda ha un carico piuttosto basso (1,47 vacche per ettaro foraggere) rispetto alle aziende satellite. Tabella Caratteristiche aziendali satellite 1 satellite 2 satellite 3 Vacche numero Razza Frisona Frisona Frisona Frisona Produzione latte per vacca (kg/capo) Produzione totale latte in kg Superficie totale (ha) 157,56 37, Superficie settore latte (ha) 78,78 36, Contenuto in grasso % 3,78 3,80 3,76 4,02 Contenuto in proteine % 3,52 3,30 3,36 3,52 Vacche per ettaro sup. latte (capi/ha) 1,47 2,16 2,57 2,24 Produttività del lavoro (kg latte/h) 177,26 68,93 123,89 126,75 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.4 di 44

5 Bilancio economico delle aziende da latte ( /100 kg) Il bilancio economico delle singole aziende è riportato in tabella 2.2. La variabilità delle aziende si evidenzia sia in termini di ricavi che di costi di produzione del latte. Il prezzo del latte, che nel 2011 si è attestato su buoni livelli, oscilla tra 47 e 57 per 100 kg di latte, in funzione della destinazione del latte e dell acquirente. Anche i costi di produzione totali presentano una discreta variabilità. Si passa dai 45,64 /100 kg rilevati nell azienda fino ai 56,44 /100 kg dell azienda satellite 2. L indicatore economico più rilevante è il reddito familiare, che nelle aziende analizzate è compreso dai 13,54 /100 kg dell azienda 2 fino ai 26,46 /100 kg dell azienda. Tabella Bilancio economico delle aziende da latte ( /100 kg) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Ricavi Valore latte prodotto Ricavi carne 2,33 0,53 2,35 2,81 Contributi (riconducibili all'allevamento da latte) 0 4,36 4,33 4,99 Altri ricavi latte 2, TOTALE RICAVI 62,28 52,89 54,68 54,8 Costi Mangimi acquistati 14,04 13,55 10,6 14,55 Foraggi acquistati 0,31 1,74 4,64 0,18 Materie prime produzione foraggi (sementi, fertilizzanti ecc) 3,33 0,97 2,16 1,58 Acquisto animali ,52 Veterinario + Medicinali + inseminazioni 1,31 2,45 2,42 3,09 Energia (carburanti + elettricità) 1,23 1,49 2,11 2,73 Acqua (stalla + irrigazione foraggi) 0,72 0,14 0,39 0,18 Assicurazioni 0,5 0,49 0,13 1 Contoterzi 0,19 1,29 0,89 0,53 Manutenzione fabbricati 0 0,07 0 0,14 Manutenzione macchine 0,31 2,14 0,86 2,67 Imposte e tasse 0 0,27 1,71 0,13 Costo spandimento liquame 0, Costi specifici settore latte 0,29 0,55 0,66 0,35 Costi generali 0,63 0,99 4,08 0,13 TOTALE COSTI DIRETTI 22,97 26,16 30,65 29,78 COSTO FATTORI DI PRODUZIONE Ammortamento macchine 1,02 3,13 1,61 3,38 Ammortamento fabbricati 2,65 3,89 2,24 4,89 Costo terra in proprietà 2,13 2,92 2,79 2 Costo terra non in proprietà 3,63 0,62 0,58 1,08 Costo lavoro famigliare + contributi e SCAU 5,24 13,71 4,04 8,46 Costo lavoro dipendente 4,92 1,51 5,21 0,3 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.5 di 44

6 Interessi capitale agrario 2,45 3,75 2,43 4,4 Interessi capitale anticipazione 0,65 0,74 0,86 0,84 TOTALE COSTO FATTORI DI PRODUZIONE 22,67 30,28 19,76 25,33 COSTO DI PRODUZIONE TOTALE 45,64 56,44 50,4 55,11 COSTO NETTO DI PRODUZIONE 40,34 51,54 43,72 47,31 PROFITTO 16,64-3,54 4,28-0,31 REDDITO FAMIGLIARE 26,46 16,84 13,54 14,54 Le superfici aziendali Nelle aziende da latte lombarde è stata rilevata una netta prevalenza di superfici coltivate a mais da insilato, che vengono integrate da coltivazioni di erba medica, trifoglio, prati e pascoli permanenti. Tabella 2.3 Superfici aziendali (ha) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Piano colturale Erbai 7,59 Mais da 23,73 15, insilato/foraggio Erba medica 8,93 2,74 Trifoglio 18,31 Prati e pascoli permanenti Loiessa Favino Sorgo da foraggio Pisello da foraggio Soia Girasole Frumento tenero 4,37 Frumento duro Orzo 4,1 Avena Mais da granella 30,06 Sorgo da granella Tabella 2.4 Rotazioni colturali Rotazione colturale satellite 1 satellite 2 satellite 3 Anno 1 Mais/erbai Mais Mais Mais Anno 2 Mais trifoglio Mais Mais Granella/frumento/medica Anno 3 Mais insilato Trifoglio Mais Mais Anno 4 Mais Mais Mais Mais Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.6 di 44

7 Tabella Razione alimentare vacca da latte (prima fase di lattazione) (kg alimento al giorno) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Erba medica 5 Erba fresca Mais o sorgo verde Fieno di medica Fieno di prato 6 2,8 Polpe di bietola Silomais Erba insilata 4 3,5 Altro foraggio Mangime composto integrato 7,4 5,4 Nuclei proteici 5 3,3 4,8 Integratori vitaminici 0,1 0,25 Farina di mais 3,5 3,7 5 Farina di soia Farina di orzo 1,5 Pastone di orzo Farina di frumento Soia estrusa 1 Cotone 1 Pannello di lino Lino estruso Latte in polvere Grasso Pastone di mais Silos di medica Paglia Altro mangime 4 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.7 di 44

8 Tabella 3.6 Razione alimentare vacca da latte (seconda fase di lattazione) (kg alimento al giorno) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Erba medica 5 Erba fresca Mais o sorgo verde Fieno di medica Fieno di prato 6 5 Polpe di bietola Silomais Erba insilata 4 2 Altro foraggio Mangime composto 7,4 integrato Nuclei proteici 5 3,3 3 Integratori vitaminici 0,1 0,25 Farina di mais 3,5 3,7 5 3 Farina di soia Farina di orzo 1,5 Pastone di orzo Farina di frumento Soia estrusa 1 Cotone 1 Pannello di lino Lino estruso Latte in polvere Grasso Pastone di mais Silos di medica Paglia Altro mangime 4 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.8 di 44

9 2.2. Emilia-Romagna Caratteristiche aziendali In tabella 2.7 vengono descritte le caratteristiche dell azienda e delle 3 aziende satellite. In 3 aziende si allevano vacche di razza Frisona mentre nell azienda satellite 2 si allevano vacche di razza Bruna. Si tratta di aziende che producono latte per Parmigiano-Reggiano e quindi soggette alle regole di produzione del disciplinare DOP. Considerando che le aziende non possono fare ricorso alla somministrazione del silomais, le produzioni medie sono inferiori a quelle registrate in Lombardia e variano dai kg per vacca per anno fino ai kg per vacca dell azienda. Anche in questo caso si rileva per l azienda una elevata produttività del lavoro rispetto alle tre aziende satellite. Tabella Caratteristiche aziendali satellite 1 satellite 2 satellite 3 Vacche numero Razza Frisona Bruna Frisona Frisona Produzione latte per vacca (kg/capo) Produzione totale latte in kg Superficie totale (ha) 134,5 84,6 80,13 73 Superficie settore latte (ha) ,4 80,13 75,27 Contenuto in grasso % 4,00 4,20 3,60 3,65 Contenuto in proteine % 3,70 3,70 3,30 3,26 Vacche per ettaro sup. latte (capi/ha) 1,52 1,23 2,0 2,1 Produttività del lavoro (kg latte/h) 314,26 76,85 81,88 99,86 Bilancio economico delle aziende da latte ( /100 kg) Il bilancio economico delle singole aziende è riportato in tabella 2.8. Il prezzo del latte oscilla tra i 50 e i 60 /100 kg di latte, in funzione del caseificio a cui il latte viene consegnato. Un buon livello conseguito soprattutto grazie alle elevate quotazioni dei formaggi, che hanno trainato verso l alto anche il prezzo della materia prima. Anche i costi di produzione totali presentano una discreta variabilità: dai 46,65 /100 kg nell azienda fino ai 58,88 /100 kg dell azienda satellite 2. L indicatore economico più rappresentativo è il reddito famigliare che nelle aziende analizzate è compreso tra i 9,28 /100 kg e i 26,52 /100 kg dell azienda. L elevato reddito familiare della azienda è da attribuire alla elevata produzione di latte per vacca e la grande dimensione dell allevamento che generano una elevata produttività del lavoro. Le aziende Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.9 di 44

10 satellite sono rappresentative di un'ampia gamma di aziende specializzate nella produzione del latte per il formaggio Parmigiano-Reggiano. Tabella 2.8 Bilancio economico delle aziende da latte ( /100 kg) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Ricavi Valore latte prodotto Ricavi carne 2 1,29 1,35 1,77 Contributi (riconducibili all'allevamento da latte) 1,89 3,82 2,66 2,33 Altri ricavi latte 0, ,21 TOTALE RICAVI 64,76 60,1 54,01 54,3 Costi Mangimi acquistati 20,48 18,04 15,67 13,77 Foraggi acquistati 0, ,74 Materie prime produzione foraggi (sementi, fertilizzanti ecc) 0,94 1,16 0,54 0,59 Acquisto animali Veterinario + Medicinali + inseminazioni 2,5 2,59 0,97 1,46 Energia (carburanti + elettricità) 2,63 2,15 3,54 1,23 Acqua (stalla + irrigazione foraggi) 0,62 0, Assicurazioni 0,56 0,54 0,33 0,46 Contoterzi 0, ,94 Manutenzione fabbricati 0 1,3 0,8 0,83 Manutenzione macchine 0,56 0,87 0,64 1,05 Imposte e tasse 0 0,88 1,09 0,93 Costo spandimento liquame Costi specifici settore latte 0,62 1,39 0,96 0,79 Costi generali 1,94 2,77 1,83 1,43 TOTALE COSTI DIRETTI 31,29 32,18 26,38 26,23 COSTO FATTORI DI PRODUZIONE Ammortamento macchine 1,76 2,23 2,69 2,5 Ammortamento fabbricati 2,56 4,12 4,27 2,52 Costo terra in proprietà 2,47 0 0,73 2,15 Costo terra non in proprietà 1,11 0,68 1,29 0,54 Costo lavoro famigliare + contributi e SCAU 3,6 4,5 4,81 3,51 Costo lavoro dipendente 0,63 10,58 9,36 5,62 Interessi capitale agrario 2,68 3,69 3,99 2,83 Interessi capitale anticipazione 0,88 0,91 0,74 0,74 TOTALE COSTO FATTORI DI PRODUZIONE 15,7 26,7 27,88 20,42 COSTO DI PRODUZIONE TOTALE 46,99 58,88 54,26 46,65 COSTO NETTO DI PRODUZIONE 42,23 53,78 50,25 42,35 PROFITTO 17,77 1,22-0,25 7,65 REDDITO FAMIGLIARE 26,52 9,41 9,28 16,14 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.10 di 44

11 Le superfici aziendali Nelle aziende da latte emiliane vi è una netta prevalenza di superfici coltivate ad erba medica, dato facilmente esplicabile: l appartenenza alla filiera del Parmigiano-Reggiano implica infatti la necessità di rispettare il disciplinare di produzione e i vincoli riguardo l alimentazione del bestiame. Tabella 2.9 Le superfici aziendali (ha) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Piano colturale Erbai Mais da 8,60 8,10 4 insilato/foraggio Erba medica 62,57 62, Trifoglio Prati e pascoli 9,53 6,4 53 permanenti Loiessa 5 Favino Sorgo da foraggio Pisello da foraggio Soia Girasole Frumento tenero 4,10 Frumento duro Orzo Avena Mais da granella Sorgo da granella Rotazione colturale Anno 1 medica medica medica medica Anno 2 Medica Medica medica Medica Anno 3 medica medica medica medica Anno 4 Mais/frumento Mais/frumento medica mais/loiessa Tabella Razione alimentare vacca da latte (prima fase di lattazione) (kg alimento al giorno) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Erba medica 16 Erba fresca Mais o sorgo verde Fieno di medica Fieno di prato 5,5 7 5 Polpe di bietola Silomais Erba insilata Altro foraggio 2 Mangime composto integrato 2 10,5 10 Nuclei proteici 4 4,5 Integratori vitaminici Farina di mais 8 6,0 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.11 di 44

12 Farina di soia Farina di orzo 0,5 Pastone di orzo Farina di frumento Soia estrusa Cotone Pannello di lino Lino estruso Latte in polvere Grasso Pastone di mais Silos di medica Paglia Altro mangime 0,02 Tabella 11- Razione alimentare vacca da latte (seconda fase di lattazione) (kg alimento al giorno) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Erba medica 16 Erba fresca Mais o sorgo verde Fieno di medica Fieno di prato 5,5 6 5 Polpe di bietola Silomais Erba insilata Altro foraggio 2 Mangime composto integrato Nuclei proteici 4 4 Integratori vitaminici Farina di mais 8 5 Farina di soia Farina di orzo 0,5 Pastone di orzo Farina di frumento Soia estrusa Cotone Pannello di lino Lino estruso Latte in polvere Grasso Pastone di mais Silos di medica Paglia Altro mangime 0,02 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.12 di 44

13 2.3. Friuli Venezia Giulia Caratteristiche aziendali In tabella 2.12 vengono descritte le caratteristiche dell azienda e delle 3 aziende satellite. La dimensione dell allevamento sono mediamente più piccole in queste aziende friulane che nelle aziende delle due regioni precedenti. In due aziende si allevano vacche di razza Pezzata Rossa, una razza piuttosto diffusa in Friuli, mentre nelle aziende satellite 2 e 3 vengono allevate bovine di razza Frisona. Il livello medio di produzione si attesta intorno ai kg/vacca nelle aziende che allevano Pezzata Rossa mentre raggiunge gli kg/vacca nell azienda satellite 2 dove si alleva Frisona. Una media di produzione quindi non molto elevata, lievemente inferiore anche alla media regionale (7691 kg/vacca; fonti: ISTAT, AIA). Di conseguenza anche la produttività del lavoro è mediamente bassa, non superando i 100 kg/latte/ora. A differenza dei casi precedenti, l azienda diimostrativa evidenzia una produttività del lavoro piuttosto basso rispetto alle aziende satellite. Tabella Caratteristiche aziendali satellite 1 satellite 2 satellite 3 Vacche numero Razza Pezzata Rossa Pezzata Rossa Frisona Frisona Produzione latte per vacca (kg/capo) Produzione totale latte in kg Superficie totale (ha) 91, ,5 110 Superficie settore latte (ha) 44, Contenuto in grasso % 3,94 4,15 3,93 3,90 Contenuto in proteine % 3,62 3,64 3,28 3,40 Vacche per ettaro sup. latte (capi/ha) 1,4 0,97 2,34 1,49 Produttività del lavoro (kg latte/h) 54,68 50,57 94,2 86,49 Bilancio economico delle aziende da latte ( /100 kg) Il bilancio economico delle singole aziende è riportato in tabella Nel 2011 anche in Friuli Venezia Giulia il prezzo del latte si è attestato su buoni livelli, ovvero intorno ai 44 per 100 kg di latte, in funzione della destinazione del latte e dell acquirente. I costi netti di produzione presentano una discreta variabilità: dai 36,57 /100 kg nell azienda satellite 3 fino ai 57,93 /100 kg dell azienda. L indicatore economico più rappresentativo è il reddito famigliare che nelle aziende analizzate è compreso tra i 14,86 /100 kg dell azienda e i 19,93 /100 kg dell azienda satellite 2. Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.13 di 44

14 Tabella Bilancio economico delle aziende da latte ( /100 kg) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Ricavi Valore latte prodotto 43,6 44,55 45,75 37,87 Ricavi carne 10,19 3,42 0,73 1,6 Contributi (riconducibili all'allevamento da latte) 8,9 11,58 2,93 4,48 Altri ricavi latte 14,02 0 0,16 6,11 TOTALE RICAVI 76,7 59,55 49,56 50,06 Costi Mangimi acquistati 8,51 19,36 7,11 11,28 Foraggi acquistati 0 0 2,44 2,78 Materie prime produzione foraggi (sementi, fertilizzanti ecc) 9,3 1,46 1,44 2,51 Acquisto animali 0 0,5 0 0,12 Veterinario + Medicinali + inseminazioni 0,85 1,2 1,59 2,05 Energia (carburanti + elettricità) 11,27 3,15 1,07 3,45 Acqua (stalla + irrigazione foraggi) 1,38 0 0,54 0 Assicurazioni 0 0,43 0,43 0,43 Contoterzi 3,25 0,05 1,04 0,13 Manutenzione fabbricati 0,99 0,17 0,79 0,11 Manutenzione macchine 6,45 1,54 0,71 2,1 Imposte e tasse 0 0, Costo spandimento liquame Costi specifici settore latte 1,15 2,08 0,62 0,33 Costi generali 1,15 2,86 1,79 1,27 TOTALE COSTI DIRETTI 44,3 33,45 19,59 26,57 COSTO FATTORI DI PRODUZIONE Ammortamento macchine 3,05 2,38 2,79 3,21 Ammortamento fabbricati 6,92 2,21 3,68 0 Costo terra in proprietà 0,85 1,19 4,16 5,41 Costo terra non in proprietà 6,31 0,64 0,09 1,53 Costo lavoro famigliare + contributi e SCAU 22,68 21,16 11,3 7,42 Costo lavoro dipendente ,19 Interessi capitale agrario 5,67 2,54 3,71 1,69 Interessi capitale anticipazione 1,25 0,94 0,55 0,75 TOTALE COSTO FATTORI DI PRODUZIONE 46,73 31,06 26,27 22,2 COSTO DI PRODUZIONE TOTALE 91,04 64,51 45,86 48,76 COSTO NETTO DI PRODUZIONE 57,93 49,51 42,05 36,57 PROFITTO -14,33-4,96 3,7 1,3 REDDITO FAMIGLIARE 14,86 19,93 22,87 15,82 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.14 di 44

15 Le superfici aziendali Nelle aziende da latte friulane si rileva è una netta prevalenza di superfici coltivate a mais da insilato, completate da coltivazioni di erba medica, trifoglio e loiessa. Tabella 2.14 Le superfici aziendali (ha) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Piano colturale Erbai 12 Mais da insilato/foraggio Erba medica 20 5,5 48 Trifoglio 50 Prati e pascoli permanenti Loiessa Favino Sorgo da foraggio Pisello da foraggio Soia 5 Girasole Frumento tenero Frumento duro Orzo 4,4 Avena Mais da granella 4,5 8 Sorgo da granella Rotazione colturale Anno 1 medica trifoglio medica medica Anno 2 Medica trifoglio Mais/loiessa Medica Anno 3 medica Erbai/mais medica medica Anno 4 Mais/orzo trifoglio medica mais Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.15 di 44

16 Tabella Razione alimentare vacca da latte (prima fase di lattazione)(kg alimento al giorno) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Erba medica Erba fresca Mais o sorgo verde Fieno di medica 4 3,5 Fieno di prato 4,5 Polpe di bietola Silomais Erba insilata 3,5 Altro foraggio Mangime composto 2,25 2,5 1 integrato Nuclei proteici 2 Integratori vitaminici 0,45 Farina di mais 3,9 4,25 5 1,2 Farina di soia 1,1 2,45 1,4 3,5 Farina di orzo Pastone di orzo Farina di frumento Soia estrusa Cotone 1,5 Pannello di lino Lino estruso Latte in polvere Grasso 0,18 Pastone di mais 6 Silos di medica 4 3 3,5 Paglia Altro mangime 2 8 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.16 di 44

17 Tabella Razione alimentare vacca da latte (seconda fase di lattazione) (kg alimento al giorno) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Erba medica Erba fresca Mais o sorgo verde Fieno di medica 4 3,5 Fieno di prato 4,5 Polpe di bietola Silomais Erba insilata 3,5 Altro foraggio Mangime composto 2,25 2,5 1 integrato Nuclei proteici 2 Integratori vitaminici 0,45 Farina di mais 3,9 4,25 5 2,5 Farina di soia 1,1 2,45 1,4 Farina di orzo Pastone di orzo Farina di frumento Soia estrusa Cotone 1,50 Pannello di lino Lino estruso Latte in polvere Grasso 0,18 Pastone di mais 6 Silos di medica 4 3 3,5 Paglia Altro mangime 8 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.17 di 44

18 2.4.Veneto Caratteristiche aziendali In tabella 2.17 vengono descritte le caratteristiche dell azienda e delle 3 aziende satellite Venete. In tutte le aziende si allevano vacche di razza Frisona e il livello di produzione media rilevato è superiore ai kg per vacca per anno. Un valore piuttosto alto quindi che supera anche il livello medio regionale del 2011 (8631 kg di latte per vacca, fonti: ISTAT, AIA). Nell azienda si superano i kg di media. E necessario rilevare tuttavia che nonostante le alte produzioni la produttività del lavoro è mediamente al di sotto dei 100 kg di latte/ora, ad eccezione dell azienda satellite 1 in cui il dato si colloca a 133 kg latte/ora. Tabella Caratteristiche aziendali satellite 1 satellite 2 satellite 3 Vacche numero Razza Frisona Frisona Frisona Frisona Produzione latte per vacca (kg/capo) Produzione totale latte in kg Superficie totale (ha) 47, Superficie settore latte (ha) 47, Contenuto in grasso % 3,46 3,70 3,85 3,50 Contenuto in proteine % 3,41 3,39 3,40 3,30 Vacche per ettaro sup. latte (capi/ha) 1,01 2,25 1,4 1,38 Produttività del lavoro (kg latte/h) 73,26 133,03 71,7 67,87 Bilancio economico delle aziende da latte ( /100 kg) Il bilancio economico delle singole aziende è riportato in tabella Il prezzo del latte in Veneto nel 2011 si è attestato su buoni livelli, oscillando tra i 44 e i kg di latte, in funzione della destinazione del latte e dell acquirente. I costi di produzione totali presentano una discreta variabilità (da 56,61 /100 kg nell azienda fino ai 67,22 /100 kg dell azienda satellite 3). L indicatore economico più rappresentativo è il reddito famigliare, che nelle aziende analizzate va dai 5,46 /100 kg fino ai 13,29 /100 kg riscontrati nell azienda. Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.18 di 44

19 Tabella Bilancio economico delle aziende da latte ( /100 kg) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Ricavi Valore latte prodotto 44 52, ,14 Ricavi carne 2,4 2,54 1,88 3,98 Contributi (riconducibili all'allevamento da latte) 3 2,61 6,69 4,38 Altri ricavi latte 1,2 0 0,91 0 TOTALE RICAVI 50,6 57,38 54,49 52,5 Costi Mangimi acquistati 7,49 13,81 14,04 19,54 Foraggi acquistati 0,6 5,83 1,95 0,69 Materie prime produzione foraggi (sementi, fertilizzanti ecc) 2,13 0,39 0,39 2,18 Acquisto animali 0,98 1,26 0 5,34 Veterinario + Medicinali + inseminazioni 1,47 1,84 2,92 1,96 Energia (carburanti + elettricità) 4,13 2,87 3,31 3,08 Acqua (stalla + irrigazione foraggi) 0,15 0 0,32 0,13 Assicurazioni 0,22 0,53 0,58 0 Contoterzi 2 1,3 1,01 0,98 Manutenzione fabbricati 0,6 0,31 0 1,09 Manutenzione macchine 1,52 1,54 0,71 0,66 Imposte e tasse 0,3 0,52 3,1 0 Costo spandimento liquame Costi specifici settore latte 1,3 5,41 2,59 0,36 Costi generali 0,89 2,72 1,3 0,8 TOTALE COSTI DIRETTI 23,78 38,32 32,24 36,82 COSTO FATTORI DI PRODUZIONE Ammortamento macchine 6,57 1,82 1,87 2,02 Ammortamento fabbricati 4,87 4,08 6,27 5,2 Costo terra in proprietà 0,98 0,8 5,56 0 Costo terra non in proprietà 1,42 1,53 1,23 1,96 Costo lavoro famigliare + contributi e SCAU 13,14 7,78 4,04 15,92 Costo lavoro dipendente 0 0,23 6,08 0 Interessi capitale agrario 5,17 3,51 4,6 4,25 Interessi capitale anticipazione 0,67 1,08 0,91 1,04 TOTALE COSTO FATTORI DI PRODUZIONE 32,82 20,83 30,57 30,4 COSTO DI PRODUZIONE TOTALE 56,61 59,15 62,81 67,22 COSTO NETTO DI PRODUZIONE 50, ,32 58,86 PROFITTO -6,01-1,77-8,32-14,72 REDDITO FAMIGLIARE 13,29 10,31 5,88 5,46 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.19 di 44

20 Le superfici aziendali Nelle aziende da latte venete analizzate vi è una netta prevalenza di superfici coltivate a mais da insilato o erbai, integrate in misura minore da coltivazioni di erba medica e prati e pascoli permanenti. Tabella 2.19 Le superfici aziendali (ha) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Piano colturale Erbai 17 Mais da 11,5 3, insilato/foraggio Erba medica 3,50 3 Trifoglio Prati e pascoli 25 7 permanenti Loiessa 6 12 Favino Sorgo da foraggio Pisello da foraggio Soia Girasole Frumento tenero 20 Frumento duro Orzo Avena Mais da granella 4,5 12 Sorgo da granella Rotazione colturale Anno 1 Erbai/mais Medica Mais/frumento Mais/loiessa Anno 2 Erbai/mais medica Mais/frumento Mais/loiessa Anno 3 Erbai/mais medica Mais/frumento Mais/loiessa Anno 4 Erbai/mais mais Mais/frumento Mais/loiessa Tabella Razione alimentare vacca da latte (prima fase di lattazione) (kg alimento al giorno) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Erba medica Erba fresca Mais o sorgo verde 12 Fieno di medica ,5 Fieno di prato 2 9 Polpe di bietola Silomais Erba insilata 3,5 Altro foraggio 4 Mangime composto 6 2 4,3 integrato Nuclei proteici 0,4 2,5 Integratori vitaminici 0,2 0,04 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.20 di 44

21 Farina di mais 8 Farina di soia 2 Farina di orzo Pastone di orzo 7 Farina di frumento Soia estrusa Cotone 1 Pannello di lino 0,06 Lino estruso Latte in polvere Grasso Pastone di mais 5 6 Silos di medica Paglia Altro mangime 6 0,04 1,8 Tabella Razione alimentare vacca da latte (seconda fase di lattazione) (kg alimento al giorno) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Erba medica Erba fresca Mais o sorgo verde 12 Fieno di medica 4 2,7 1 1,5 Fieno di prato 2 2,3 Polpe di bietola Silomais Erba insilata 3,5 Altro foraggio Mangime composto 5,5 2 4,3 integrato Nuclei proteici 2,5 Integratori vitaminici 0,2 0,07 Farina di mais 8 Farina di soia 2 Farina di orzo Pastone di orzo 7 Farina di frumento Soia estrusa Cotone 1 Pannello di lino 0,06 Lino estruso Latte in polvere Grasso Pastone di mais 7,5 6 Silos di medica Paglia Altro mangime 6 0,4 1,8 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.21 di 44

22 3. Bovini da carne 3.1. Allevamenti da ingrasso in Veneto Caratteristiche aziendali Per quanto riguarda gli allevamenti di bovini da carne a ciclo aperto, le tre aziende satellite si differenziano dall'azienda per la specializzazione nell'ingrasso di vitelloni pesanti di razze da carne importati dalla Francia (broutards). Nell'azienda la produzione di capi da macello è invece attività complementare all'allevamento di vacche da latte, da cui proviene parte dei ristalli di razza Frisona ingrassati per essere venduti come vitelli da carne. Tale distinzione giustifica la minore dimensione rispetto alle aziende satellite, in termini di posti stalla, capi venduti e peso vivo prodotto. Le differenze nel peso medio all'ingrasso riflette la diversa origine dei vitelli. Nell'azienda i vitelli maschi nati in azienda vengono trasferiti dopo lo svezzamento nel centro di ingrasso ad un peso medio di 55 kg e venduti ad un peso finale di 600 kg. Le disponibilità di ristalli di origine aziendale sono in parte integrate dall'acquisto presso altri allevamenti da latte di giovani bovini dalle medesime caratteristiche. Trattandosi di animali non specificamente selezionati per la produzione di carne, l'accrescimento medio giornaliero è notevolmente più basso rispetto a quello raggiunto dalle altre aziende e, considerato il peso medio iniziale particolarmente basso, anche la durata media del ciclo di ingrasso risulta molto più lungo. Tabella Produzione e indici tecnici degli allevamenti satellite 1 satellite 2 satellite 3 Posti stalla Razza/tipo genetico Frisoni Charolaise Charolaise Charolaise Maschi Maschi Maschi/fem. Presenza media (n.capi) UBA Incr. giornaliero (kg/capo/gg) 1,00 1,60 1,39 1,51 Produzione netta (kg p.v.) Capi acquistati (n.) Peso medio di acquisto (kg) Capi venduti (n.) Peso medio di vendita (kg) Capi morti/distrutti (n.) Incremento medio per capo (kg) Durata ciclo di ingrasso (gg) SAU totale (ha) 75,0 109,1 59,4 129,0 SAU foraggere reimpiegate (ha) 31,1 79,3 46,5 49,0 UBA/SAU tot 1,34 2,14 5,83 4,95 UBA/SAU foraggere reimpiegate 3,24 3,31 7,44 13,12 Produttività lavoro (kg p.v/h) 14,6 42,1 57,8 57,1 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.22 di 44

23 I capi allevati nelle aziende satelliti, sono vitelloni acquistati ad un peso compreso tra i 376 e i 445 kg. I pesi relativamente elevati dei capi all'acquisto e alla vendita rivelano l'esclusiva specializzazione nell'ingrasso di vitelloni pesanti di origine francese di razza Charolaise, che raggiungono una maturazione commerciale più tardiva rispetto ad altre razze da carne di origine estera. Nei due allevamenti i cui pesi all'ingresso sono più elevati, sono presenti esclusivamente vitelloni maschi, venduti ad un peso vivo medio superiore a 720 kg. Trattandosi di un tipo genetico dalla spiccata attitudine alla produzione di carne, l accrescimento ponderale per capo in questi allevamenti è superiore a 1,5 kg/giorno, raggiungendo un massimo di 1,6 kg nell'azienda di minore dimensione. Nell'allevamento dove sono allevati anche vitelloni femmine l'incremento ponderale è pari a 1,38 kg/giorno per capo. La durata dei cicli di ingrasso è compreso tra un minimo di 187 ed un massimo di 227 giorni, secondo il sesso ed i pesi in ingresso e in uscita dei capi. La scala con cui è condotta l'attività e il diverso incremento ponderale dei capi, determinano nelle aziende satellite una produttività del lavoro (kg p.v. prodotto per ora di lavoro) che è notevolmente superiore a quella rilevata nell'azienda. Le differenze che esistono tra le tre aziende satellite che presentano la medesima specializzazione produttiva, è invece imputabile al diverso grado di utilizzo delle strutture disponibili a cui non corrisponde un impiego proporzionale di manodopera salariata e/o famigliare. L'azienda si caratterizza apparentemente per un minore carico di bestiame sul totale dalla superficie agricola utilizzata. In realtà, nel calcolo della densità dell'azienda non si è tenuto conto degli UBA presenti nell'allevamento da latte, in quanto la produzione di latte è stata volutamente esclusa dalla presente analisi. Per questo motivo si è considerato un ulteriore indice di densità, dato dal rapporto tra UBA e gli ettari di SAU destinati alle colture reimpiegate per l'alimentazione dei capi da macello, il quale costituisce un indicatore del grado di autosufficienza aziendale nell'approvvigionamento di foraggi e concentrati. L'azienda presenta il carico minore rispetto alle superfici delle foraggere reimpiegate (3,2 UBA per ettaro), anche se di poco inferiore all'azienda satellite n.1(3,3 UBA/ha). L'elevato carico delle altre due aziende satellite si traducono, in una maggiore quota di alimenti ad uso zootecnico acquistati sul mercato, e, come emergerà dall'analisi successiva, in costi di alimentazione più elevati. Tabella Ripartizione e rotazione colturale (ettari) Colture reimpiegate (carne) satellite satellite 1 satellite 2 3 Silomais 15,1 19,7 12,9 49,0 Pastone di mais 15,7 15,0 Mais da granella 10,8 37,7 Triticale (insilato) 18,6 Erbaio di loietto (fieno) 5,2 Frumento tenero (paglia) 6,2 Colture di 2 raccolto: Silomais 18,0 Colture non reimpiegate Prato stabile 29,7 12,9 80,0 Erbaio di loietto 20,8 Silomais 16,9 Pastone di mais Mais da granella 6,2 Frumento tenero Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.23 di 44

24 Una caratteristica che accomuna tutte le aziende del campione è il largo impiego di insilati di mais di produzione aziendale, data la possibilità di ottenere ampie quantità di foraggio ad alto contenuto energetico e a costi di produzione relativamente contenuti. Alla sola produzione di insilato di mais (integrale o pastone) viene destinato da un minimo del 45% della superficie foraggiera, fino alla totalità della SAU destinata ai reimpieghi aziendali nel caso dell'azienda satellite di maggiori dimensioni. Data la bassa disponibilità di SAU, quest'ultimo allevamento ricorre all'acquisto di silomais per integrare la produzione aziendale non sufficiente a coprire l'intero fabbisogno. La quota di superficie agricola non utilizzata per i reimpieghi è infatti costituita da prati dati in concessione all'azienda esclusivamente ai fini dello spandimento degli effluenti. La parte rimanente della SAU in capo all'azienda è invece costituita da foraggere utilizzate nell'annesso allevamento di vacche da latte. Nel caso dell'azienda satellite n. 2, per soddisfare tutto il fabbisogno di mais ceroso, si è invece ricorso ad una coltivazione in secondo raccolto tramite l'avvicendamento con la coltura di triticale, anch'essa reimpiegata sotto forma di insilato. Il mais raccolto in granella costituisce una quota pari al 34% della superficie dell'azienda, per un totale di 10,8 ha, ed al 47% (37,7 ha) dell'azienda satellite n. 1. Tabella Rese colturali (q.li/ettari) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Silomais (1 e 2 raccolto) Pastone di mais Mais da granella Insilato di triticale 308 Fieno di loietto 115 Paglia di frumento tenero 40 Tabella Razioni alimentari bovini da carne consumo medio per capo (kg/giorno) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Silomais 14,00 7,00 7,80 10,20 Pastone di mais 1,50 1,80 Insilato di triticale 2,70 Fieno di loietto 1,00 Paglia 1,00 1,00 0,90 0,85 Polpe di biteola supressate 1,50 Polpe di bietola disidratate 1,60 0,30 Farina di mais 2,00 2,90 3,00 1,89 Distiller grains 1,00 Crusca 1,00 0,90 Farina di estraz. di soia 0,35 0,50 Farina di estraz. di girasole 0,73 Mangime composto ingrasso 2,00 5,00 Mangime composto finissaggio 0,80 Integr. minerali e vitaminici 0,40 0,02 0,10 Grasso vegetale 0,10 0,02 0,10 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.24 di 44

25 I costi degli allevamenti di bovini da ingrasso Tra le variabili strutturali da cui dipendono i costi di produzione negli allevamenti da ingrasso rientrano la dimensione aziendale, il tipo genetico dei vitelli ingrassati, la diversa disponibilità di fattori di produzione (terra e lavoro), oltre al regime alimentare adottato e il grado di dipendenza dal mercato per l'acquisto di mangimi e foraggi che non sono prodotti in azienda. L'insieme di questi elementi determinano sensibili differenze nel costo di allevamento. I costi sostenuti per l alimentazione del bestiame non è strettamente dipendente alla dimensione, ma piuttosto è funzione del livello di efficienza alimentare, espresso dal rapporto tra accrescimento giornaliero e unità foraggiere somministrate. L'indice di conversione degli alimenti in peso vivo è, infine, collegato al potenziale genetico dei vitelli oltre che alla composizione della razione alimentare. Accanto agli indici tecnici che esprimono l'efficienza raggiunta dall'allevamento in fase di accrescimento, il diverso grado di approvvigionamento sul mercato e i prezzi di acquisto di mangimi e foraggi sono variabili altrettanto rilevanti nel determinare il livello dei costi di alimentazione. Nonostante i minori accrescimenti raggiunti, sia l'azienda che l'azienda satellite n.1 hanno sostenuto costi di alimentazione inferiori per il maggiore impiego di foraggi e concentrati (granella di mais) di origine aziendale, i quali sono stati imputati al costo di produzione (sementi, fertilizzanti, diserbanti e antiparassitari e servizi alla coltivazione prestati da terzi). Il forte rincaro dei cereali che si è verificato nel 2011 ha inoltre ampliato la differenza tra il valore ai prezzi di mercato del mais e quello espresso al costo di produzione. Le spese sostenute dall'azienda satellite n.3 rivela la forte dipendenza dal mercato per il fabbisogno di materie prime di uso zootecnico, oltre che un indice di conversione alimentare inferiore alle altre aziende. Tabella Costi di produzione degli allevamenti ingrasso di bovini da carne ( /100 kg peso vivo prodotto) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Consumi mangimi e foraggi acquistati 71,27 92,67 135,20 161,76 Spese per produzioni foraggere 24,42 25,64 19,80 13,81 Alimentazione 95,69 118,31 155,00 175,57 Carburanti e energia 36,73 17,59 8,03 6,80 Spese veterinarie 13,63 9,33 6,93 8,56 Altri costi 11,53 30,08 32,02 22,67 Costi diretti (esclusi salari) 157,58 175,31 201,97 213,60 Lavoro salariato 0,00 22,26 0,00 17,39 Lavoro famigliare 84,77 9,82 21,45 4,35 Costo del lavoro 84,77 32,08 21,45 21,73 Ammortamenti 34,83 9,90 13,27 6,01 Inter. capitale anticipazione 2,52 7,74 7,48 9,10 Inter. capitale fondiario e agrar. 17,78 17,96 8,68 6,43 Interessi e ammortamenti 55,13 35,60 29,42 21,54 Costo lordo totale 297,49 242,99 252,84 256,87 Prezzo di vendita 150,00 232,47 255,77 238,63 Pagamenti diretti PAC 94,40 79,92 46,80 65,53 L incidenza della spesa per gasolio ed energia è nell'azienda sperimentale più elevata rispetto agli altri allevamenti. Le ragioni di questa differenza sono gli effetti di scala che si realizzano sui Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.25 di 44

26 consumi di carburante nelle normali operazioni di stalla ma anche la diversa disponibilità di superficie foraggiera per capo. Guardando alle altre spese correnti, emerge che le aziende satellite contano costi medi più elevati, in larga misura imputabili ai consumi di materiale da lettiera (paglia, stocchi e segatura). Le azienda satellite, infatti, ricorrono in tutto o in parte alla stabulazione su lettiera permanente, mentre nell'azienda sperimentale i vitelli sono allevati su pavimenti grigliati. La dimensione dell allevamento determina significative economie sugli oneri relativi all impiego dei fattori fissi di produzione, ed in particolare sul costo del lavoro, che rappresenta la componente più rilevante dei costi di allevamento, dopo quella relativa all alimentazione del bestiame. Dimensioni elevate possono giustificare la presenza prevalente di lavoratori salariati, come nel caso dell'azienda satellite n.2 e n.3. Le medesime considerazioni sull incidenza del costo del lavoro in funzione della dimensione produttiva valgono anche per i costi del capitale investito in azienda. L indivisibilità dei mezzi di produzione quali gli immobili e i macchinari, e la diversa intensità nel loro impiego, produce infatti economie sul costo del capitale e sui costi di ammortamento tanto più elevate quanto più alta la dimensione in termini di capi allevati ed il grado di utilizzo delle stalle. Il costo medio particolarmente elevato del capitale fondiario sostenuto dall'azienda satellite n.1 rispetto agli altri due allevamenti intensivi è, ad esempio, imputabile alla minore produttività aziendale oltre che al maggior numero di ettari di SAU di proprietà. Bilancio economico degli allevamenti di bovini da ingrasso La tabella che segue riporta il costo per capo nelle quattro aziende, calcolato considerando il costo per kg peso vivo prodotto e l'incremento in peso vivo realizzato mediamente per ciascun ciclo di ingrasso, dato dalla differenza tra il peso medio alla vendita del vitellone finito e quello di ingresso del ristallo. Ai costi fissi e variabili di allevamento è stato aggiunto il prezzo di acquisto del ristallo, in modo da ottenere l'indicazione completa del costo complessivo per ciascun capo da macello prodotto nelle quattro aziende. Tabella Costi e ricavi per capo venduto ( ) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Costo di acquisto del ristallo 90, , , ,28 Alimentazione 521,53 373,17 489,12 494,45 Altri costi diretti (espliciti) 337,28 250,03 148,22 156,06 Lavoro famigliare 462,00 30,98 67,69 12,24 Interessi e ammortamenti 300,48 112,30 92,85 60,67 Costo per capo 1.711, , , ,70 Prezzo medio di vendita 900, , , ,83 Pagamenti diretti 767,12 239,90 134,22 182,98 Ricavo per capo 1.667, , , ,81 Il costo così calcolato è stato confrontato con il prezzo medio di vendita. Nel totale dei ricavi per Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.26 di 44

27 capo è stato infine inclusa anche la quota per capo venduto dei pagamenti diretti erogati nell'ambito del sistema di sostegno al reddito degli agricoltori previsto dalla PAC (pagamento unico aziendale e sostegno specifico accoppiato per il miglioramento della qualità delle carni bovine). Nel caso dell'azienda si è imputato l'intero ammontare del pagamento unico aziendale all'allevamento di bovini da carne, nell'impossibilità di determinare la quota storicamente attribuibile all'attività di allevamento delle vacche da latte. Per le sue caratteristiche strutturali, l'azienda sostiene spese più elevate per ciascuna voce di costo ad esclusione del costo di acquisto del ristallo, trattandosi di vitelli molto giovani di razza da latte. Per la medesima ragione il prezzo alla vendita è notevolmente inferiore rispetto alle quotazioni de vitelloni da carne prodotti negli allevamenti satellite. Grafico Redditività degli allevamenti di bovini da ingrasso Nell'allevamento dimostrativo il solo prezzo alla vendita non è risultato sufficiente, a remunerare il costo del lavoro famigliare né quello del capitale (interessi e ammortamenti). Due delle tre azienda satellite, che hanno sostenuto un costo medio compreso tra un minimo di /capo (aziende n.2) ed un massimo di /capo (azienda n.1), presentano condizioni di redditività analoghe. In particolare per l'allevamento di più piccole dimensione così come in quello più grande, il prezzo medio è stato inferiore al costo totale per una quota pari al costo del lavoro famigliare, agli interessi e agli ammortamenti, oltre che per una piccola parte delle spese correnti di allevamento. Solo nel caso dell'allevamento satellite n.2, che ha percepito ricavi unitari più elevati, il prezzo al macello è risultato superiore alla somma del costo del ristallo, delle spese correnti di allevamento e del costo imputato alla manodopera famigliare. Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.27 di 44

28 3.2. Allevamenti a ciclo chiuso in Piemonte Caratteristiche aziendali Nel caso degli allevamenti di bovini da carne a ciclo chiuso, l'azienda e quelle satelliti presentano la medesima specializzazione produttiva, incentrata sull'allevamento di vacche nutrici di Razza Piemontese per la produzione e la vendita dei vitelloni da macello nati in azienda. In termini di dimensioni l'azienda dimostrative conta un totale di 130 vacche nutrici, mentre la dimensione dei tre allevamenti satelliti è compresa tra un minimo di 64 ( n.1) ed un massimo di 186 vacche nutrici ( n.3). La differenza nei volumi di produzione - espressa in kg di peso vivo prodotto dei capi destinati alla vendita al macello è funzione del numero di vacche nutrici allevate anche se tra le due variabili non esiste un nesso di tipo proporzionale, data la diversità degli indici relativi all'efficienza raggiunta nella fase di riproduzione. Dalla tabella che segue emerge, ad esempio, che la produzione netta realizzata dall'azienda satellite n.3 è stata di poco superiore al peso vivo prodotto dai due allevamenti di dimensione intermedia ( e azienda satellite n.2), nonostante il maggior numero di vacche nutrici. Il potenziale produttivo di questa azienda è infatti limitato dall'elevata mortalità dei vitelli e dal più lungo periodo di interparto, che si traduce in un minor numero di capi nati all'anno per vacca. Il peso alla vendita dei vitelloni, pari a 680 kg, determina, inoltre, una durata del ciclo di ingrasso superiore rispetto alle altre aziende, e, quindi, il minor numero di capi da macello venduti sul totale delle vacche nutrici presenti. Questi fattori spiegano anche la differenza nella produttività del lavoro, che risulta più elevata nell'azienda satellite n.2 e in quella rispetto all'allevamento di più grande dimensione. Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.28 di 44

29 Tabella Produzione e indici tecnici dell'allevamento satellite 1 satellite 2 satellite 3 Razza/tipo genetico Piemontese Piemontese Piemontese Piemontese Vacche nutrici (n.) Vitelli nati (compresi morti) Vitelli nati morti (n.) Totale vitelli morti (n.) Periodo di interparto (gg) Età delle manze al parto (mesi) Indice mortalità vitelli 3,6% 10,2% 4,2% 12,1% Fecondazioni artificiali sul tot. 100% 12% 0% 24% Incr. giornaliero (kg/capo/gg) 1,2 1,2 1,1 1,3 Produzione netta (kg p.v.) Vitelloni venduti (n.) Peso medio di vendita (kg) Prezzo medio vendita ( /kg p.v.) 3,51 3,60 3,64 3,40 Prezzo capo ( ) 1995, Manze da rimonta vendute (n.) Prezzo capo ( ) Vacche da riforma vendute (n.) Prezzo capo ( ) SAU totale (ha) ,5 SAU foraggere reimpiegate (ha) ,5 UBA/SAU tot 5,3 2,3 2,4 3,7 UBA/SAU foraggere reimpiegate 5,3 2,3 2,4 3,7 Produttività lavoro (kg p.v/h) 12,5 7,9 18,4 10,0 Oltre che dalla vendita dei capi da macello, i ricavi degli allevamenti sono integrati dall'introito derivante dalla riforma delle vacche di fine carriera che nel caso dell'azienda e dei due allevamenti satellite di maggiori dimensione hanno realizzato alla vendita un prezzo notevolmente superiore rispetto all'allevamento più piccolo. Tranne in un caso, nessuno degli altri allevamenti ha ceduto capi da riproduzione. La SAU disponibile è interamente destinata alla produzione di foraggiere utilizzate per l'alimentazione del bestiame. Parte delle superfici sono costituiti da prati stabili, anche se la produzione di fieno è integrata secondo i casi da erbai di loietto (azienda e az. satellite n.2 e n.3) o da superfici coltivate ad erba medica (az. satellite n.1 e n.2). Solo in un caso si ricorre nei mesi centrali dell'anno al pascolo delle vacche nutrici e dei vitelli. I fondi utilizzati per la fienagione costituiscono comunque non meno del 50% della SAU totale. Tutte le aziende ricorrono, inoltre, alla produzione aziendale di mais da granella utilizzata come concentrato nelle razioni alimentari di vitelloni all'ingrasso. Nelle razioni alimentare dei capi da macello adottate dall'azienda e dalle aziende satellite n.1 e n.2 viene impiegato anche orzo di produzione aziendale. Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.29 di 44

30 Tabella Ripartizione e rotazione colturale (ettari) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Pascolo 7,8 Prato stabile 12,0 16,0 40,0 28,0 Erba medica 3,4 10,0 Erbaio di loietto 13,0 4,0 25,0 Silomais 3,0 4,0 Pastone di mais 2,0 Mais da granella 6,0 4,6 8,0 17,5 Sorgo (insilato) 15,0 Frumento tenero 4,2 Orzo 6,0 2,0 5,0 Colture di 2 raccolto: Silomais 8,0 4,6 17,1 Pastone di mais 8,0 Ad eccezione dell'azienda, il silomais o il pastone di mais, rientra esclusivamente nella razione alimentare delle vacche nutrici e delle manze da rimonta. Le colture per insilato sono prodotte in primo raccolto nell'azienda (mais) e nell'azienda satellite n.2 (mais e sorgo), e occupano rispettivamente l'11 e il 22% della SAU. Per integrarne la produzione nell'azienda si procede ad un avvicendamento in secondo raccolto (mais pastone e insilato integrale) con gli erbai di loietto. Nelle aziende satellite n.1 e n.3 tutti gli insilati sono prodotti in secondo raccolto. Tabella Rese colturali (q.li/ettari) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Colture reimpiegate (carne): Fieno di prato stabile 101,9 59,9 76,8 85,3 Fieno di erba medica 75,0 52,4 Fieno di loietto 79,0 78,6 78,6 Silomais (1 e 2 raccolto) 590,0 450,0 Pastone mais (1 e 2 raccolto) 210,0 Mais da granella 100,0 130,0 144,0 110,0 Sorgo (insilato) 340,6 Paglia di frumento tenero 26,0 Orzo 58,0 46,8 50,0 Paglia di orzo 33,3 20,8 19,8 Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.30 di 44

31 Tabella Razioni alimentari vitelloni > 400kg p.v. (kg/capo/giorno) satellite 1 satellite 2 satellite 3 Pastone di mais 6,0 Fieno di prato/loietto 3,0 1,5 1,3 Fieno di medica 1,5 Paglia 1,8 Polpe di bietola disidratata 0,8 0,7 Farina di mais 2,7 4,8 6,3 Mais fioccato 3,6 Farina di orzo 1,0 Orzo fioccato 0,4 1,0 Crusca 1,5 1,4 1,3 Farina di estraz. di soia 1,7 1,2 Nuclei proteici 1,1 2,8 Integr. minerali e vitaminici 0,4 0,3 Costi di produzione degli allevamenti di bovini da carne a ciclo chiuso Nonostante la medesima specializzazione, anche tra gli allevamenti a ciclo chiuso esiste una accentuata variabilità dei costi medi di produzione dovuta alle differenze della struttura e della produttività aziendale. Rispetto ai costi di alimentazione valgono le medesime considerazioni relative agli allevamenti da ingrasso. La disponibilità di superficie foraggiera per i reimpieghi, l'indice di conversione alimentare e i prezzi pagati per concentrati e foraggi non prodotti in azienda determinano le differenze rilevate nel costo di alimentazione del bestiame (riproduttori, capi da rimonta e capi da macello). L'azienda satellite n.1 sostiene spese più basse in quanto la SAU di cui dispone è sufficiente a soddisfare l'intero fabbisogno di foraggi e concentrati (orzo e granella mais), permettendo di limitare il ricorso all'acquisto ai soli integratori e nuclei proteici. Le differenze nel costo del lavoro e degli altri costi fissi, che per alcune aziende ha un incidenza superiore a quella dell'alimentazione, possono essere in parte spiegate dalla dimensione, ovvero dal numero di vacche nutrici presenti in allevamento. Ad esempio, l'azienda di più piccola dimensione sconta sul costo del lavoro e sull'impiego dei capitali diseconomie legate alla dimensione: nonostante il minore numero di vacche nutrici il fabbisogno di lavoro e di macchinari per lo svolgimento delle operazioni di stalla e delle lavorazioni colturali è simile a quelle aziende di media dimensione, determinando un costo della manodopera famigliare ed ammortamenti più elevati Tuttavia la correlazione tra la produttività del lavoro e la dimensione dell'allevamento non è così forte come potrebbe risultare per gli allevamenti da ingrasso. Vi sono infatti altre variabili non direttamente influenzate dalla dimensione da cui dipende il livello dei costi fattori fissi di produzione, come il grado di efficienza riproduttiva che a parità di vacche che può determinare significative differenze nei volumi di produzione. Per questo motivo il costo medio del lavoro nell'azienda satellite n.3, che conta la dimensione più elevata per numero di vacche nutrici, è superiore a quella calcolata per l'azienda e l'azienda satellite n.2, perché al maggiore Prot.DOC / Del Economic ex-ante analysis 25/6/2012 Pag.31 di 44

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