L enigma del disturbo autistico
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1 Corso di Psicologia delle disabilità e dell integrazione a.a. 2008/2009 (Prof.ssa Ottavia Albanese) L enigma del disturbo autistico Dott.ssa Nicoletta Businaro
2 1911: Psichiatra Eugene Bleuler introdusse il termine Autismo (dal greco Autòs = sé) schizofrenia Anni 40: Leo Kanner e Hans Asperger utilizzarono la voce autismo e psicopatia autistica per evidenziare la mancanza di istinto sociale dei bambini da loro descritti 1981: Psichiatra Lorna Wing coniò il termine Sindrome di Asperger ipotizzando che fosse una variante dell autismo Attualmente Sindrome di Kanner Sindrome di Asperger (SA): assenza di ritardo cognitivo e linguistico, presenza di problemi motori Autismo high functioning (AHF): QI normale e assenza di problemi motori?
3 Il DSM IV-TR inserisce il Disturbo Autistico nella classe generale dei Disturbi Generalizzati dello Sviluppo e nella specifica categoria
4 Manifestazioni e disturbi associati -Presenza di ritardo mentale (moderato o grave) con discrepanza delle abilità verbali rispetto a quelle di performance. Circa il 50% presenta nei test di QI un punteggio al di sotto di 50, il 20% tra e il 30% oltre il 70.Grandi abilità di memorizzazione di dati, attenzione ai particolari. - Condizioni mediche associate: disturbi cromosomici (sindrome dell Xfragile), metabolici (fenilchetonuria), disabilità conseguenti a infezioni prenatali (rosolia) o perinatali. -Comportamenti autolesivi, aggressivi, iperattività, ipo/ipersensibilità. Nel 25% dei casi sono presenti anche disturbi epilettici. Prevalenza: 2-5 casi su Il rapporto maschi-femmine è 4-5 a 1. Decorso: esordio prima dei 3 anni di età. Poco frequente il raggiungimento dell autonomia in età adulta, rara l adeguata interazione sociale, molto prevalente il permanere di interessi ristretti.
5 Cosa c è di tipico nel comportamento di una persona con autismo? Fin dal primo anno di vita, in particolare intorno ai mesi Compromissione interazione sociale (indifferenza sostanziale alla presenza delle persone, anche familiari) Assenza o ritardo del linguaggio (ecolalia, uso errato dei pronomi, frasi stereotipate) Compromissione della comunicazione non verbale (gesti convenzionali ad es.indicare per attenzione condivisa) Ritardo mentale con particolare profilo, rif. Scala Wisc.-R (punteggi alla scala verbale inferiori a quelli di performance, in particolare ottime prestazioni nel disegno con i cubi) Ritardo nello sviluppo motorio Ritardo nell uso del pensiero simbolico Interessi ristretti e particolari Movimenti stereotipati (dondolarsi, battere le mani, )
6 Frith U. (1998, p. 149)
7 Frith U. (1998, p. 177)
8 Tentativi per identificare precocemente l autismo (prima dei due anni di età): Analisi video amatoriali (cammino, posizione nel sonno, qualità del pianto, attenzione condivisa, abilità nel rispondere e nel coinvolgere la figura adulta) (Esposito et al., 2007) Checklist for Autism in Toddler (Baron-Cohen, Allen e Gillberg,1992) utilizzata da quando il bambino ha 18 mesi
9 Interpretazioni psicoanalitiche Blocco nei normali processi di separazione-individuazione dalla madre. Es. per proteggersi da esperienze che provocano terrore, il bambino si rifugia nelle proprie sensazioni corporee (Tustin, 1992). Bettelheim (1967) madri frigorifero : freddezza emotiva Interpretazioni cognitive Carenza nella capacità metarappresentazionale (Leslie, 1987)(che di solito emerge intorno ai 18 mesi con il gioco di finzione). Hanno buoni risultati nei compiti che non implica la capacità di rappresentarsi gli stati mentali propri ed altrui (autoriconoscimento, distinzione oggetti inanimati ed animati, ). Prestazioni scarse ad esempio nei compiti della falsa credenza (Surian e Frith, 1993). Ciò però non spiega comportamenti ripetitivi, presenza di un profilo cognitivo con particolari discrepanze,
10 Ipotesi di un deficit della coerenza centrale, ovvero elaborazione globale delle informazioni (Happè, 1999) Ipotesi coinvolgimento delle funzioni esecutive, ovvero deficit nell iniziare attività non routinarie (Russell, 1998) Interpretazioni affettivo-relazionali Accesso limitato al concetto di persona, ovvero nel concepire gli altri come portatori di esperienze soggettive, capacità distorta o assente di...intersubjective engagement with others (Hobson, 1990)
11 Interpretazioni genetiche La presenza di fratelli con disturbo autistico aumenta il rischio di uguale disturbo da 1: a 1: Non vi sono dati certi (mutazione, delezione di specifici geni). Si pensa che la causa si poligenica (più geni coinvolti). Interpretazioni biologiche Disordine neurologico che danneggia il funzionamento cerebrale. Dati sugli aspetti neurochimici, neuroimmunologici (eziologia virale), neuropatologiche (per es. anomalie del cervelletto, dei lobi temporali, ) Non è ancora stata riscontrata nessuna anomalia specifica.
12 Possibili interventi informativo e formativo con i familiari educativo scolastico psicomotorio farmacologico psicoterapeutico
13 Soffermandoci sui possibili interventi educativi Aumentare prevedibilità e comprensibilità utilizzando routine Strutturare le attività (anche attraverso indicazioni scritte) Motivare l alunno facendo leva sui suoi interessi particolari Interventi sulle emozioni e sui comportamenti (role-play, storie, istruzioni per le regole sociali) Gestire comportamenti aggressivi e ripetitivi in modo proattivo Importanza di osservare il bambino e l ambiente in cui si trova (es. classe). Quando mette in atto quel comportamento? Come rispondono i compagni? Reca fastidio a qualcuno? Reca danno a se stesso? Quali attività catturano la sua attenzione?...
14 Schopler E. et al. (2001, p. 213)
15 Schopler E..et al. (2001, p. 223)
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17 Bibliografia Andreoli V., Cassano G.B., Rossi R. (a cura di) (2001), DSM IV TR Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali- Text Revision, Editori Masson, Milano Baron-Cohen et al. (1992), Can autism be detected at 18 months?: the needle, the haystack and the CHAT. British Journal of Psychiatry, 161, pp Bettheleim B. (1967), La fortezza vuota, tr.it. Garzanti, Milano, 1976 Esposito G., de Falco S., Venuti P. (2007), Early communication signals in children with Autistic Spectrum Disorder (ADS), Journal of Intellectual Disability Research, 52 (8):677 Frith U. (1998), L autismo: spiegazione di un enigma, Editori Laterza, Roma Happè F. (1999), Autism:cognitive deficit or cognitive style?, Trends in Cognitive Sciences, 3(6), Hobson R.P. (1993), Autism and development of minds, Lea, Howe, UK Leslie A.M. (1987), Pretence and Representation: The Origins of Theory of mind, Psychological Review, 94,
18 Pierce K., Glad K.S., Schreibman L. (1997), Social perception in children with autism: an attentional deficit? in Journal of Autism and Developmental Disorders, Vol.27, No.3, Plenum Press, New York, pp Russell J. (1998), Autism and executive disorder, University Press, Oxford Schopler E., Mesibov G.B., Kunce L.J. (a cura di) (2001), Sindrome di Asperger e Autismo High Functioning: diagnosi e interventi, Erickson, Trento Surian L., Frith U. (1993), Prospettive di ricerca di neuropsicologia cognitiva sull autismo infantile, in Pontecorvo C. (a cura di), Teorie della mente e autismo, Età evolutiva, 45, Tustin F. (1992), Autistic States in Children, Tavistock Routledge, London Zanobini M., Usai M.C. (2005), Psicologia della disabilità e della riabilitazione, Franco Angeli, Milano
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