AUTISMO: DALLA DIAGNOSI AL TRATTAMENTO IL PROGRAMMA T.E.A.C.C.H. LA COMUNICAZIONE

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1 Fondazione Auxilium AUTISMO: DALLA DIAGNOSI AL TRATTAMENTO IL PROGRAMMA T.E.A.C.C.H. LA COMUNICAZIONE Dr. Leonardo G. Fauci Dir. Sanitario I.M.P.P. Villa Betania Valderice CENTRO PER L AUTISMO

2 AUTISMO: LA STORIA Inizio 900: prime descrizioni nei bambini di disturbi simili a quelli dell autismo ed introdotti con il nome di psicosi infantili (Melanie Klein anni 30); 1943: Leo Kanner (Usa/D) descrive un quadro da lui definito autismo infantile precoce in 11 bambini; 1944: Hans Asperger (A) pubblica un articolo per descrivere le caratteristiche peculiari dei soggetti autistici;

3 AUTISMO: LA STORIA Negli anni 50 Gilbert Lelord (F) contrappone gli studi neurofisiologici sull autismo alla psicologia analitica di cui fu forte assertore Bruno Bettelheim (psicoanalista A-Usa) Negli anni 60 Bettelheim attribuiva la causa dell autismo ad un rapporto inadeguato con la madre (la cosiddetta madre frigorifero), da cui si doveva essere staccati per una terapia riabilitativa (la cosiddetta parentectomia) che viene oggi considerata superata.

4 AUTISMO: LA STORIA Dopo gli anni 60 Ivar Lovaas (psicologo Usa) inizia ad applicare i principi e le metodologie della psicologia comportamentale all autismo dopo l esperienza degli studi di Pavlov (riflessi condizionati) e di Skinner (importanza del rinforzo nel condizionare un comportamento). Nel 1968 con Baer, Wolf e Risley nasce il termine ABA (Applied Behavior Analysis = Analisi Applicata del Comportamento) per indicare interventi della psicologia comportamentale.

5 AUTISMO: LA STORIA Nello stesso periodo e sulle stesse basi della teoria comportamentale dell ABA anche l approccio T.E.A.C.C.H. (Treatment and Education of Autistic and related Comunication Handicapped Children = Trattamento ed Educazione di Bambini con Autismo e Disabilità della Comunicazione) grazie ai contributi di Eric Schopler ed i suoi collaboratori.

6 AUTISMO: LA STORIA Medicine definite alternative e non convenzionali Nei primi anni 90 Bernard Rimland, psicologo padre di un autistico, rivoluziona l approccio alla terapia con il protocollo DAN (= sconfiggi l autismo ora!), non senza provocare dubbi e perplessità nel mondo scientifico Diete alimentare priva di glutine e caseina, integratori vitaminici

7 AUTISMO: DEFINIZIONE nel 2013 DSM V Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders Nuovo nome alla categoria : DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO comprende: - Disturbo autistico (autismo) - Sindrome di Asperger

8 AUTISMO: DEFINIZIONE nel 2013 DSM V Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - Disturbo disintegrativo dell infanzia - Disturbi pervasivi dello sviluppo non altrimenti specificati

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10 AUTISMO: aspetti biologici Sono state proposte numerose teorie e spiegazioni sulle cause dei Disturbi dello Spettro Autistico. Negli ultimi anni una parziale convergenza si è avuta sull' idea della multifattorialità delle cause, sia di tipo organico-genetico sia di carattere psicologico- ambientale.

11 AUTISMO: aspetti biologici L ipotesi organica è quello più accreditabile, anche se solo in una parte dei bambini autistici, circa il 50 %, presenta un disturbo di tipo neurologico evidenziabile.

12 AUTISMO: aspetti biologici I NEURONI SPECCHIO Alcune aree del nostro cervello, normalmente deputate a guidare il movimento, sono dotate di neuroni specchio. Il neurone specchio è un neurone specifico che si attiva sia quando si compie un'azione sia quando la si osserva mentre è compiuta da altri. Nell'uomo sono localizzati nell'area di Broca e nella corteccia parietale inferiore del cervello.

13 AUTISMO: aspetti biologici I NEURONI SPECCHIO Il malfunzionamento dei neuroni specchio sembra sia alla base del principale deficit dell autismo. Nella RM funzionale di soggetti autistici è evidenziabile una scarsa attività nelle aree dove sono presenti solitamente i neuroni specchio.

14 AUTISMO: aspetti biologici In alcuni casi la patologia autistica è una conseguenza di altre malattie organiche, quali per esempio, la sclerosi tuberosa, la fenilchetonuria, alcune malattie neurocutanee (per es. la ipomelanosi di Ito), la rosolia intrauterina e altre.

15 AUTISMO: aspetti biologici Una piccola percentuale di casi di bambini autistici presenta anche una sindrome cromosomica, la più diffusa delle quali è quella nota come X fragile. Nel 25-30% dei casi di autismo si verificano, nel corso della vita, crisi epilettiche.

16 AUTISMO: aspetti biologici In letteratura sono presenti riferimenti che conducono, una parte dei disturbi autistici, ad intolleranze alimentari.

17 AUTISMO: alterazioni funzionali Il 20-65% degli EEG di bambini autistici sono anomali (rallentamento focale, punte, scariche parossistiche p-o). C'è una correlazione negativa tra QI e possibilità che si sviluppino crisi epilettiche.

18 AUTISMO: alterazioni strutturali Analisi di tipo morfometrico forniscono dati contrastanti. La maggior parte delle ricerche condotte con la TAC o la RM mostrano una prevalenza di simmetria o asimmetria emisferica invertita a livello delle zone parieto occipitali, con regioni destre più sviluppate delle sinistre in soggetti autistici.

19 AUTISMO: alterazioni strutturali Studi con la RM indicano la presenza nei bambini con sindrome autistica di alterazioni a livello del cervelletto.

20 AUTISMO: alterazioni strutturali E stata segnalata, in studi sui cervelli di pazienti autistici, l immaturità di alcune cellule nervose che non sono migrate verso la loro normale destinazione. Probabilmente capita nelle ultime fasi dello sviluppo del cervello, quando vengono messe a punto le ultime connessioni tra cellule cerebrali che definiscono la rete di comunicazione del cervello maturo.

21 AUTISMO: alterazioni strutturali Il disturbo che provoca l'autismo infantile sarebbe il risultato di mutazioni genetiche, riferibili a diversi cromosomi (> 2 e 7)

22 AUTISMO: caratteristiche Assenza o riduzione del gioco immaginativo e sociale Ridotta capacità di fare amicizia con i coetanei Ridotta capacità di iniziare o sostenere una conversazione con gli altri Linguaggio stereotipato, ripetitivo o inconsueto

23 AUTISMO: caratteristiche Ambito di interessi ristretto e anomalo per intensità o concentrazione Adesione apparentemente irremovibile a specifiche routines o rituali Eccessiva attenzione per dettagli di oggetti.

24 AUTISMO: i segni più comuni La caratteristica più evidente dell'autismo è il disturbo dell'interazione sociale. I bambini con autismo possono non rispondere se chiamati per nome e spesso evitano lo sguardo altrui; spesso hanno difficoltà nell'interpretare il tono della voce o le espressioni del viso e non corrispondono alle emozioni altrui, o non guardano gli altri in viso per adeguare il proprio comportamento.

25 AUTISMO: i segni più comuni Molti bambini affetti da autismo si dedicano ad attività motorie ripetitive come dondolarsi o arrotolare ciocche di capelli sulle dita o a manifestazioni di autoaggressività come picchiettare, battere la testa, mordersi Tendono inoltre a parlare più tardi degli altri bambini e possono riferirsi a sé stessi con il nome proprio piuttosto che con "io" o "me".

26 AUTISMO: i segni più comuni Qualcuno parla con voce cantilenante, con poco riguardo per gli interessi delle persone con cui stanno parlando. Le persone con autismo spesso hanno risposte anomale ai suoni, al tatto o ad altri stimoli sensoriali.

27 AUTISMO: i segni più comuni Molti mostrano una ridotta sensibilità al dolore. Possono anche essere straordinariamente sensibili ad altre sensazioni. Questa sensibilità alterata può contribuire ai sintomi comportamentali, come la resistenza ad essere abbracciati.

28 AUTISMO: Il Trattamento Attualmente non esiste una cura per l'autismo. Le terapie o gli interventi vengono scelti in base ai sintomi specifici di ogni individuo. Le terapie meglio studiate comprendono interventi educativi-comportamentali e medici.

29 AUTISMO: Il Trattamento Sebbene questi interventi non curino l'autismo, spesso portano ad un miglioramento sostanziale. I medici possono prescrivere vari farmaci per ridurre l autoaggressività o altri sintomi disturbanti dell'autismo, nonché i disturbi associati come l'epilessia e i deficit di attenzione.

30 AUTISMO: il trattamento Il trattamento deve essere preceduto da un'attenta analisi funzionale che evidenzi i sintomi bersaglio, che possono essere molto diversi nei diversi soggetti. Il nucleo sintomatologico dei disturbi autistici può essere considerato la riduzione delle condotte sociali interattive e comunicative. Estremamente frequenti sono i disturbi cognitivi ed attentivi, che riducono la qualità delle prestazioni anche quando non è presente un marcato ritardo mentale.

31 AUTISMO: il trattamento Altri sintomi bersaglio sono: iperattività crisi di rabbia o di angoscia condotte di ritiro stereotipie aggressività condotte autolesive manifestazioni depressive o ossessivocompulsive.

32 AUTISMO: i farmaci Numerosi farmaci sono stati proposti per la sintomatologia autistica. Ogni farmaco appare efficace in alcun soggetti, inefficace in altri, mentre in altri ancora può peggiorare la situazione o determina la comparsa di effetti collaterali.

33 AUTISMO: i farmaci E probabile che questo derivi dalla eterogeneità dei soggetti, che sotto la categoria di autismo rientrino quadri tra loro dissimili alcuni sensibili a determinati farmaci, altri sensibili ad altri. Le attuali conoscenze non consentono di definire basi razionali per un intervento farmacologico mirato.

34 LE 10 frasi (famose) ovvero tutto quello che si sono sentiti dire i genitori e che non avrebbero mai voluto sentire

35 N 1 SUO FIGLIO NON E PRONTO

36 N 2 ORMAI E TROPPO TARDI

37 N 3 FACCIA IL GENITORE

38 N 4 SUO FIGLIO NON HA NULLA: CRESCENDO GLI PASSA

39 N 5 SONO STATI RAGGIUNTI TUTTI GLI OBIETTIVI

40 N 6 NON ABBIAMO L AULA PER IL SOSTEGNO

41 N 7 MA E SOLO UNO

42 N 8 E COLPA DELLA MAMMA: LO DEVE AMARE DI PIU

43 N 9 NON SI PREOCCUPI SUO FIGLIO MORIRA PRIMA DI VOI

44 N 10 IO LO GUARIRO

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