CORSO DI TECNICA VOCALE PARTE 1

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1 CORSO DI TECNICA VOCALE PARTE 1 La tecnica vocale può essere definita come l uso consapevole dei fattori essenziali per l emissione del suono artistico. In generale affinchè ci sia qualsiasi emissione sonora sono necessarie: - Una sorgente di energia (i polmoni) costituita dal processo di RESPIRAZIONE responsabile dell intensità (volume) del suono - Una sorgente di suono (la laringe) costituita dal meccanismo di FONAZIONE responsabile dell altezza (frequenza) del suono - Una sorgente di timbro (il vocal tract) costituita dal processo di RISONANZA responsabile delle caratteristiche timbriche della voce (equalizzazione) POWER SOURCE FILTER sono le 3 componenti della produzione del suono ed la loro interazione mira ad una condizione di equilibrio dinamico per il raggiungimento del controllo degli atti espiratori (come il canto). INDICAZIONI GENERALI RESPIRAZIONE COSTO-DIAFRAMMATICA Nella vocalità artistica è necessario un flusso aereo quantitativamente e qualitativamente idoneo e una modalità di controllo dell aria molto accurata. La respirazione del cantante è una respirazione costo diaframmatica (il diaframma si abbassa, lo stomaco si protende e le costole si espandono); ad ogni inspirazione profonda segue un controllo volontario della risalita del diaframma (attuato grazie alla muscolatura addominale e dorsale) che consente di dosare la pressione dell aria in uscita in modo da permettere di controllare l emissione dei suoni. Ci sono due momenti distinti dell atto respiratorio che bisogna comprendere: per appoggio si intende l espansione del diaframma nella fase di inspirazione e che continua durante l atto vocale; per sostegno si intende l azione muscolare di contrazione e rilascio che sostiene il diaframma nella fase dell espirazione. Il primo meccanismo è associato all atto dell attacco vocale, mentre il secondo all atto dell emissione vocale vera e propria.

2 Il diaframma è un muscolo impari, cupoliforme e appiattito, che separa la cavità toracica da quella addominale. Quando si contrae amplia la cavità toracica appiattendo la convessità superiore e perciò funge da muscolo inspiratorio e la sua contrazione aumenta la pressione addominale. È un muscolo involontario ma la sua attività di rilascio è attivata nel meccanismo del sostegno grazie alla muscolatura dorsale e addominale. NOTE

3 Esercizi per la sensibilizzazione del corpo alla respirazione costodiaframmatica 1. GROUNDING: In piedi, gambe leggermente piegate, piedi fortemente piazzati a terra, mani intorno al torace, respirare profondamente allargando solamente la parte alta del torace. Abbassare di qualche centimetro la posizione spostando la respirazione in corrispondenza delle mani e ancora spostare verso la fine della gabbia toracica e espirare come per spingere le mani fuori. Infine appoggiare le mani sul bacino e respirare come per allargarlo. Questa posizione serve solo per sensibilizzare i luoghi della respirazione e portarla da quella toracica (errata nel canto) a quella costo diaframmatica. 2. EI: pensare di chiamare qualcuno posto in lontananza per attirare la sua attenzione (senza urlare ma ad un buon livello di intensità), pronunciando EI. Si può notare come i muscoli addominali alti diventano più tonici nel momento dell emissione. Provare a mantenere la sensazione tenendo più a lungo il suono. Questo esercizio permette di sensibilizzare e rafforzare i muscolo addominali alti per ottenere un buon appoggio e sostegno del suono. 3. CIRCOLO DEL FIATO Questo esercizio è utile per il riscaldamento e per la concentrazione: Da eseguire in sequenza 1. Inspirazione lenta dalla bocca con un espressione di sorpresa felice; espirazione veloce dalla bocca (come per spostare in avanti un muro con la pressione dell aria) 2. Inspirazione lenta contando fino a 5. Apnea contando fino a 5. Espirazione lenta contando fino a 10 emettendo una S sibilante (imitando il suono di un palloncino che rilascia lentamente la pressione dell aria) 3. Inspirazione lenta contando fino a 5. Apnea contando fino a 5. Espirazione lenta contando fino a 10 emettendo una M muta in tonalità comoda (simile a quella del parlato)

4 Si può provare ad aumentare progressivamente il tempo di espirazione lasciando immutato il tempo delle altre fasi. CONCETTO DI APNEA In questi ultimi esercizi è stato introdotto il concetto chiave della respirazione diaframmatica: il concetto di APNEA. Per precisione nel canto contemporaneo si utilizzano i termini di apnea aperta per identificare l apnea alla fine dell inspirazione e quello di apnea chiusa per definire tale modalità alla fine dell espirazione. Il concetto chiave che sta dietro a questo termine è proprio che la gestione della pressione d aria e quindi del suono da essa provocato avviene cantando in apnea. La differenza tra chi urla e chi canta risiede proprio nel controllo della pressione d aria. L unico modo che abbiamo di raggiungere il cosiddetto accordo pneumofonico è attraverso il controllo dell espansione polmonare che indirettamente determina il movimento diaframmatico. Esercizi 1. Inspirare con la bocca aperta come per dire una A muta simulando un espressione di sorpresa felice e rimanere in questa posizione di apnea aperta per prendere coscienza della sensazione muscolare dell appoggio (lavoro dei muscoli intercostali). 2. Emettere una s sibilante ponendo l attenzione sul mantenimento della pressione d aria nel momento dell sostegno 3. Lip Thrill: cantare una Br nella tessitura del parlato ponendo l attenzione alla pressione dell aria nell espirazione NOTE

5 LA LARINGE La laringe è posta nella parte anteriore del collo al di sotto dell osso ioide d è un organo cavo che ricorda la forma di una piramide tronca capovolta, in cui la corrente d aria normalmente espirata può mettere in movimento l apparato vocale. Essa è mobile e si sposta fisiologicamente durante la deglutizione, durante la fonazione e la tosse. E formata da uno scheletro cartilagineo costituito da: - Cartilagini principali: cricoidea, tiroidea (il cui rilievo anteriore forma negli uomini il pomo d Adamo), aritenoidee ed epiglottica - Cartilagini accessorie: cartilagine di Santorini, fibrocartilagini di Wrisberg I muscoli presenti nella laringe si distinguono in estrinseci ed intrinseci. Gli estrinseci uniscono la laringe alle formazioni adiacenti ed imprimono all organo movimenti di totalità. Gli intrinseci hanno entrambe le inserzioni sulla laringe e determinano movimenti parziali dell organo, modificando la posizione delle cartilagini e quindi delle corde vocali. Considerando il loro effetto sulle corde vocali possono essere divisi in 3 gruppi: - Tensori delle corde vocali (muscoli che aumentano lo stato di tensione delle corde): tiroaritenoideo e cricotiroideo - Adduttori delle corde (provocano l accollamento delle corde vocali e la chiusura della glottide) - Abduttori delle corde (con funzione opposta)

6 LE CORDE VOCALI Le corde vocali sono quattro, due false (superiori) e due vere (inferiori). Le corde vocali vere sono ripiegature della mucosa laringea, spesse, di colore bianco perla paragonabili a due elastici, rivestiti da muscolo e mucosa, posizionati su un piano orizzontale e connessi anteriormente alla cartilagine tiroide e posteriormente alle due cartilagini aritenoidi, in grado di ruotare su se stesse e di slittare medialmente l una verso l altra. La corda vocale è costituita: 1) da una sistema legamentoso (legamento vocale), vera struttura portante; 2) da un legamento elastico, al quale si deve la capacità di sopportare uno stress tensionale(ogni incremento di frequenza è dovuto infatti a un aumento di lunghezza cordale)e di scaricare il trauma che le corde ricevono nel momento del reciproco avvicinamento; 3) da un muscolo molto potente: il muscolo tiroaritenoideo; L apertura triangolare che si genera tra loro e dalla quale avviene il passaggio dell aria è detta glottide. Le corde vocali dall avanti all indietro divergono, disegnando in inspirazione una V a vertice anteriore. È proprio questa situazione anatomica che rende possibile, a seguito della rotazione della aritenoide sul proprio asse, lo spostamento medio laterale della corda.

7 Durante la respirazione tranquilla le corde vocali sono al massimo della loro apertura, l aria transita, in entrata e in uscita, silenziosamente. Quando ci prepariamo a fonare le corde vengono addotte, cioè avvicinate alla linea mediana, grazie alla contrazione del muscolo tiroaritenoideo. È questo improvviso ostacolo, trovato dall aria in uscita dalla trachea, che permette la nascita della vibrazione e la produzione della voce. All esterno della scatola laringea è posizionato un muscolo, chiamato cricotiroideo, in grado, contraendosi, di far basculare la cartilagine tiroide sulla sottostante cartilagine cricoide. Tale movimento produce un allungamento della corda, un incremento della sua tensione longitudinale e una riduzione della sua massa. La contrazione combinata dei due sistemi muscolari: tiroaritenoideo (ac corciatore) e cricotiroideo (allungatore) modula la dimensione delle corde vocali, così da produrre le diverse frequenze della voce. CICLO VIBRATORIO Lo scorrimento della mucosa rispetto al legamento vocale costituisce la vibrazione e avviene quando nell espirazione, la corrente d aria che fuoriesce incontra lo sbarramento volontario delle corde vocali attuato dai muscoli intrinseci della laringe (che modificano la natura delle corde) e da quelli estrinseci (che modificano la posizione della laringe).

8 Quando la pressione sottoglottica vince le resistenze della glottide, il ciclo vibratorio inizia e con aggiustamenti continui si mantiene fino alla fine della corrente d aria. In figura sono illustrate le varie fasi del ciclo vibratorio La frequenza di questa vibrazione è regolata da tutte le forze di cui abbiamo parlato e costituisce la frequenza fondamentale del suono emesso, cioè la nota. Quando aumenta la frequenza il suono si fa più acuto: alla frequenza è infatti associata l altezza del suono. La modalità di vibrazione delle corde determina invece il registro usato: se vibra tutta la superficie delle corde si parla di voce piena (meccanismo pesante),

9 se vibra solo il bordo mediale delle corde si parla di registro di falsetto (meccanismo leggero). Le corde vocali false sono fasci muscolare che possono essere iperattivi in situazioni di sforzo muscolare, cattiva tecnica vocale o presenza di patologie che ostacolano l accollamento delle corde vere. In posizione retratta consentono invece la libera adduzione delle corde vere facilitando una sana emissione sonora CONCETTO FONDAMENTALE Partecipano alla gestione dell emissione vocale il sistema nervoso centrale, la funzione uditiva, grazie al cosiddetto feedback uditivo, il livello educativo genitoriale o del gruppo sociale d appartenenza, la postura, la costituzione fisica, la situazione ormonale, la situazione emotiva, il feedback kinestesico dei gruppi muscolari coinvolti nella funzione fonatoria. Quest ultimo, assieme al feedback uditivo, permette il controllo dinamico dei parametri della propria voce. Nelle immagini ci sono esempi di immagini della glottide ottenute con un sistema digitale; da sinistra a destra e dall alto in basso è visibile il movimento progressivo di chiusura e riapertura della glottide nei cicli vibratori.

10 Note:

11 VOCAL TRACT E CAVITA DI RISONANZA Una volta che la frequenza fondamentale è stata prodotta a livello laringeo, il suono viene amplificato e arricchito grazie all apparato di risonanza che, a seconda delle sue caratteristiche anatomiche, determina il timbro caratteristico di ogni voce. I risuonatori non sono altro che cavità, poste al di sopra del piano glottico, che quando vengono investite da un onda sonora trasmessa dall aria che interagisce con le loro pareti, ne amplificano le sue componenti armoniche. La loro forma (più sono ampie, più il suono è tondo e pieno) e la capacità del cantante di proiettarci i suoni rappresentano quello che viene chiamato timbro. Il vocal tract è l insieme degli spazi che funzionano come amplificatori del suono vocale e che si trovano al di sopra della glottide. In generale a cavità di risonanza piccole corrisponde un rinforzo delle componenti armoniche acute mentre a cavità di risonanza più ampie corrisponde un rinforzo delle componenti armoniche gravi. Le principali cavità di risonanza sono: - LARINGO/IPO FARINGEA (detta comunemente laringea) - ORO/ FARINGEA (detta comunemente orale) - RINO FARINGEA/ NASALE: questa a sua volta si distingue in Nasale: (detta comunemente maschera nasale): questa include le cavità nasali ma anche quelle degli zigomi e quelle intorno agli occhi.

12 Frontale: che è costituita sempre dalle cavità maschera ma che a livello propriocettivo si individua nei seni frontali. Esistono molte combinazioni che permettono di ottenere un enorme quantità di suono differenti. Il palato molle è il principale risuonatore mobile e le posizione che esso può assumere determinano le maggiori differenze tra i colori vocali. ESERCIZI: 1. Per posizionare il suono eseguire scale brevi con M muta, GN o N nasale 2. La lettura: leggere un testo a voce alta iperarticolando le sillabe, mantenendo un intonazione fissa e legando ogni parola con la successiva senza far caso al significato del testo. Rileggere di nuovo enfatizzando le consonanti proiettando il suono davanti a noi, come per raggiungere qualcuno in lontananza senza urlare. questo esercizio permette una migliore proiezione frontale dei suoni necessaria per una buona presenza ed intenzione dell emissione. 3. Emettere un suono NG (come per dire a parola SING) e pensando di piangere eseguire una sirena (o meglio portato) ascendente e discendente. Il suono deve essere completamente nasale quindi, durante l esercizio, provare a chiudere con le dita le narici. Se il suono si interrompe l esercizio è eseguito in maniera corretta. Questo esercizio è consigliabile per il riscaldamento vocale e perché consente di cantare su tutta l estensione senza pericolo di sforzo. Note:

13 LA POSTURA Per postura del corpo si intende la posizione dei singoli segmenti corporei tra di loro e, ed il loro orientamento nello spazio. L esecuzione di atti motori (come la fonazione) comporta la messa in opera di una sequenza di movimenti (aggiustamenti posturali) per mantenere l equilibrio. L assetto posturale deve essere percepito dal cantante come comodo e nello stesso tempo attivo, senza costituire sforzo. L emissione non può non avvenire in totale rilassamento muscolare perché questo non darebbe quella sensazione di lavoro positivo di sostegno che invece è necessario quando si canta con una postura attiva. La postura deve essere elastica e mobile. La rigidità è uno dei peggiori nemici della voce. Una corretta postura neutra consiste essenzialmente in: - Testa eretta - Spalle abbassate - Torace aperto - Appoggio delle gambe che dia sicurezza Esercizi per sensibilizzare una postura corretta 1. Mantenendo il busto appoggiato al muro con gambe piegate, simulare prima la pronuncia delle vocali senza emettere suono e poi pronunciarle in maniera sonora sensibilizzando la posizione dei muscoli dorsali.

14 2. Ancoraggio testa collo e del dorso (concetto Voicecraft): Porre una mano sopra al capo e spingere verso il basso, cercando di contrastare la spinta con il collo. Notare come la parte cervicale della spina si allunga e si allinea alla postura. Questo esercizio serve per verificare che il rapporto tra collo e testa sia corretto e supporti perfettamente l emissione del suono. Permette inoltre di sostenere la voce in maniera semplice e poco costosa. E una posizione che consente un corretto allineamento posturale e permette di evitare l accorciamento della muscolatura posteriore del collo e delle spalle e le tensioni della muscolatura anteriore che ostacolerebbero una corretta mobilità della laringe e dei risuonatori superiori. Note:

15 I REGISTRI VOCALI PRIMARI I muscoli intrinseci fondamentali che modificano lo spessore e l'inclinazione del piano glottico sono gli aritenoidei, che ruotano le cartilagini aritenoidee e ispessiscono le corde, e i cricotiroidei che invece inclinano in avanti e in basso la cartilagine tiroidea allungando le corde permettendo una diminuzione di spessore del bordo libero. La prevalenza di un gruppo sull'altro determina quanta superficie delle corde è vibrante e di conseguenza se l'emissione è ottenuta con un meccanismo pesante (o di petto) o leggero. Il primo è usato per le frequenze più basse, mentre il secondo si installa quando la frequenza fondamentale si alza. Tra un registro e l'altro esiste un momento di mutamento timbrico che è molto evidente, in cui il suono diventa meno gestibile e indebolito: tale momento si chiama cambio di registro. Per ovviare a questo inconveniente fisiologico si utilizzano i risuonatori che renderanno il suono più omogeneo sull'intera tessitura. Quando si utilizza un registro pieno, o modale o meccanismo pesante, a livello fisiologico accade questo: - muscolo vocale contratto - muscolo cricotiroideo rilassato - vibrazione totale delle corde - fase di chiusura delle corde più lunga di quella di apertura - laringe in posizione neutra - maggiore ricchezza di armonici nei suoni Il registro di falsetto o meccanismo leggero è caratterizzato da: - muscolo vocale rilassato - muscolo cricotiroideo contratto - vibrazione solo del bordo libero delle corde - fase di chiusura delle corde più corta di quella di apertura - laringe in posizione più elevata - armoniche del suono povere o poco intense

16 Il registro misto è caratterizzato da gradi più modesti di tensione dei muscoli e costituisce la fase intermedia tra gli altri due meccanismi (pesante e leggero) Esiste poi un altro registro detto di fischio o flautato usato nei toni al limite dell'estensione acuta solitamente dalle donne e la sua caratteristica è la mancanza di contatto glottico e mucosale e da una fortissima attività intra e extra laringea. E' utilizzato nei suono classico e nella musica pop (Mariah Carey, Philip Bailey, Rachelle Ferrell). Al limite dell'estensione grave esiste il Vocal Fry che consiste nella sola contrazione del muscolo tiroaritenoideo (muscolo vocale) con vibrazione irregolare delle corde vere e ricorda come suono quello di uno sfrigolio. Il tempo di chiusura delle corde è molto alto e le corde vocali sono compresse. La frequenza è molto bassa (due ottave sotto la voce normale) e il flusso d'aria passa nelle corde con pressione ridotta. Note:

17 IL CONCETTO DI ATTACCO DEL SUONO Il momento di chiusura delle corde al passaggio d'aria viene definito attacco del suono e rappresenta di fatto il punto di inizio dell'emissione vocale. In generale possiamo distinguere 4 diversi tipi di atto vocale: 1) l'attacco glottale o duro. Si ha una sensazione di attacco pressato e si avverte proprio il colpo di glottide caratteristico (es. di emissione : IO) 2) l'attacco soffiato o aspirato prevede il fatto che la fuoriuscita di aria anticipi l'adduzione delle corde. L'attacco è sfiatato e a sua volta si divide in brusco (es di emissione: Hey) e graduale (voce che rimane soffiata e non prevede mai una completa adduzione cordale massa rigida) 3) l'attacco simultaneo avviene quando alla pressione d'aria sottoglottica si fa corrispondere l'adduzione delle corde vocali. La sensazione è di attacco morbido (es. di emissione: why, you). 4) L'attacco lasco o grunt si ottiene partendo da una posizione vocal fry. La sensazione è quella di un attacco sgranato ed è caratterizzato da una contrazione laringea che precede il ciclo vibratorio. NOTE ESERCIZIO - Eseguire i diversi tipi di attacco con le vocali I A U su una nota comoda - Esercitare l'attacco simultaneo su tutta l'estensione e con tutte le vocali pensando al pianto e mantenendo le condizioni di apnea aperta.

18 LE STRUTTURE ARTICOLATORIE L'articolazione è il processo grazie al quale il suono diventa linguaggio. In generale esistono due tipi di articolatori: mobili e fissi. I mobili possono assumere diverse posizioni e grazie a questa loro motilità vanno a modificare il vocal tract e dunque l'equalizzazione. I fissi (palato duro e denti) non possono essere modificati in maniera volontaria I più importanti articolatori mobili sono mandibola, labbra, muscoli facciali, lingua, palato molle e faringe La mandibola è un osso che grazie alla motilità permessa dall'articolazione temporo- mandibolare può assumere diverse posizioni: nel canto il lavoro che viene effettuato è teso ad eliminare qualsiasi rigidità o difetto posturale durante la fonazione. Una protrusione o una tensione mandibolare possono portare a rigidità in quanto la mandibola stessa è connessa alle cartilagini laringee attraverso l'osso ioide. La mandibola può assumere 4 posizioni fondamentali: media, retratta, protrusa, sganciata. La posizione media retratta consente una miglior posizionamento dei suoni e evita la costrizione della zona intorno alle corde vocali operata dalla protrusione. Le labbra e i muscoli del nostro viso promuovono l'attività dei legamenti aritenoidei o cricotiroidei, influenzando i registri vocali, e modificano anche la posizione dei risuonatori. Le labbra possono essere lateralizzate (a- sorriso), medie (b), protruse (c- bacio): la loro posizione varia in maniera sostanziale le prassie vocali.

19 Tra i più importanti muscoli facciali coinvolti vi è l'occipito frontale: esso eleva e abbassa le sopracciglia nella sua porzione frontale, favorisce l'allineamento del capo nella sua porzione occipitale. L'azione coordinata delle due porzioni muscolari alza il velo palatino favorendo dei suoni con proiezione orale. L'azione sinergica di questo muscolo insieme a quella degli elevatori del labbro superiore e dell'ala del naso ottengono la massima dilatazione delle condizioni ideali per il passaggio di registro. L'atteggiamento mimico ora descritto consente la riduzione dell'attività dei muscoli aritenoidei, favorendo quella dei cricotiroidei. Dunque l'uso della muscolatura facciale riveste un ruolo fondamentale sui registri vocali e merita di essere appresa per un corretto utilizzo della voce artistica. La lingua è un organo di grande mobilità situato all interno del tratto vocale. Nella lingua si distinguono una radice, ovvero la parte posteriore collocata in direzione della faringe, il dorso (la sua parte centrale) e la corona, la parte anteriore mobile; la regione della corona comprende a sua volta l apice (l estremità anteriore) e la lamina, ovvero la superficie superiore anteriore. La lingua può essere spostata lungo numerosi assi e assumere forma e volume fortemente variabili. I muscoli estrinseci muovono la punta alzandola o abbassandola, mentre quelli estrinseci la spingono in avanti o indietro, influenzando i movimenti della laringe e del palato molle. In genere nel canto la lingua deve avere una forma rappresentata da corona bassa e rilassata e dorso che varia la sua posizione in base alla vocale che si pronuncia (per es. se pronunciamo la vocale I la base è più bassa rispetto alla vocale U). La pronuncia e l'articolazione non devono influire sulla proiezione del suono, né tantomeno causare rigidità per consentire un buon utilizzo dei colori vocali

20 Esercizi per stimolare la corretta postura e motilità linguale: 1) Lip thrill (Br): scale brevi 2) Tongue twist (Tr): sirene 3) Cantare tenendo la consonante R : scale complete e sirene Il velo palatino ( o palato molle) è una lamina muscolo membranosa distinta in due porzioni: una orizzontale, naturale continuazione del palato duro una verticale, terminante con un margine libero Esso,dunque, pende dal palato duro e divide la parte superiore della faringe (rinofaringe e fosse nasali) dalla cavità orale. Il velo palatino può essere mosso volontariamente: quando la sua muscolatura è rilassata il velo è in posizione quasi verticale e le cavità orale, nasale e faringale sono in contatto tra loro. Se invece la muscolatura del velo entra in tensione,questo si solleva e aderisce alla parete posteriore della faringe, isolando la cavità nasale dal resto del tratto vocale.

21 Il palato molle interviene nella fonazione indirizzando il flusso d'aria in uscita dalla laringe o verso le coane o verso la cavità orale, con una gamma di movimenti di abbassamento e sollevamento. Tali movimenti lo rendono protagonista delle principali variazioni strutturali del vocal tract e dell'equalizzazione del suono. I muscoli del palato molle sono: Il tensore: la sua contrazione determina il sollevamento del palato; L'elevatore: L'azione del muscolo elevatore del palato consiste nel sollevare la parte quasi verticale e posteriore del palato molle portandola in una posizione orizzontale e stirandolo leggermente indietro; Il palatoglosso: La sua azione abbassa il palato e e solleva la radice la lingua chiudendo la comunicazione con l'orofaringe; Il palatofaringeo: incide sull'apertura faringea e sull'altezza della laringe; Il costrittore superiore determina invece una compressione del palato favorendo una sua lateralizzazione; Esercizi per sensibilizzare la muscolatura del palato molle 1) Dire NGHE per comprendere il passaggio del palato da chiuso (NGH) ad aperto (E).

22 2) Emettere un suono muto come se fossimo spaventati. Fare attenzione all'elevazione del palato molle e all'allargamento della faringe. 3) Facendo finta di piangere si lavora invece sulla muscolatura che lateralizza il palato, oltre che sulla retrazione delle corde false. 4) Emettere suoni con la N (posizione abbassata del palato = suono nasale), con la I con il palato in posizione media ed infine una A per stimolare l'innalzamento del palato con chiusura posteriore (suono orale). La faringe è il canale muscolo-membranoso che si connette con la cavità nasale, con la cavità orale, con l'esofago, con la laringe e con l'orecchio medio. Si divide in rinofaringe (la parte superiore a dietro il naso), orofaringe(la parte dietro la bocca) e ipofaringe (la parte inferiore dietro la laringe), dopo la quale inizia l'esofago. La sua funzione è quella di aumentare gli armonici del suono prodotto a livello laringeo: la faringe ha un volume interno estremamente variabile dal momento che la sua parete anteriore coincide per un lungo tratto con la radice della lingua. Quando quest ultima è spinta in avanti la faringe si dilata; quando al contrario è spinta indietro il volume interno della faringe si riduce notevolmente. NOTE

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