INNOVAZIONE POSSIBILE NELLE OPERAZIONI DI POTATURA E RACCOLTA IN OLIVICOLTURA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "INNOVAZIONE POSSIBILE NELLE OPERAZIONI DI POTATURA E RACCOLTA IN OLIVICOLTURA"

Transcript

1 Pannelli G., Innovazione possibile nelle operazioni di potatura e raccolta in olivicoltura. Atti convegno L Olivicoltura nelle Venezie. Ed. AIPO Verona, 12 ottobre: INNOVAZIONE POSSIBILE NELLE OPERAZIONI DI POTATURA E RACCOLTA IN OLIVICOLTURA Pannelli Giorgio CRA-Centro di Ricerca per l Olivicoltura e l Industria Olearia, sede distaccata di Spoleto (PG) giorgio.pannelli@entecra.it 1. L evoluzione recente La potatura dell olivo ha mutato nei secoli i suoi connotati seguendo di pari passo il mutare degli indirizzi sulle forme di allevamento delle piante, insieme a quello delle esigenze agronomiche, economiche e sociali del comparto. Fino alla metà dell Ottocento non era codificata alcuna forma di allevamento, limitandosi ad assegnare un tronco all olivo e ad allevare la chioma nella sua forma naturale. In alcune zone d Italia (es. Calabria) era addirittura proibito potare l olivo mentre in altre si praticava la stroncatura per dimensionare gli alberi sulle esigenze degli operatori. Dalla metà dell Ottocento fino ai primi decenni del Novecento l unica proposta di allevamento dell olivo era il vaso dicotomico, dove le originarie 3-4 branche primarie subivano ripetute cimature per stimolare varie divisioni dicotomiche (divisione della struttura in 2 direzioni equivalenti e contrapposte), per agevolare l appoggiata delle scale con cui gli agricoltori dell epoca operavano diffusamente. In tal modo, però, le piante accumulavano una notevole quantità di scheletro con cui la porzione superiore di chioma, favorita da una migliore illuminazione e da un accentuato rifornimento di linfa, tendeva ad una progressiva affermazione a discapito di quella inferiore. Per questo, era abituale praticare una periodica stroncatura della struttura primaria realizzando l acefalia negli olivi, con l intenzione di limitare lo sviluppo in altezza e rinvigorire la porzione inferiore di chioma. L intervento, per quanto rovinoso per l equilibro vegeto-produttivo dell albero per almeno 2-3 anni, era all epoca comunemente praticato anche per la possibilità di pervenire ad una certa disponibilità di legna. Un primo sostanziale contributo al progresso del settore avvenne tra il 1920 ed il 30 ad opera del Roventini, che suggeriva di rinunciare alla dicotomia ed alla conseguente stroncatura, per allevare l olivo secondo una nuova forma denominata vaso policonico, secondo cui la chioma poteva sviluppare fino all altezza desiderata, ma su di un solo germoglio lussureggiante per ognuna delle originarie 3-4 branche primarie. La chioma appare, quindi, formata da altrettanti coni inclinati di 45 circa e vuoti internamente, uniti per la base ma separati nettamente al vertice, in modo tale da assegnare ad ognuno di essi la funzione di cima. Così facendo le piante evitano l affermazione della porzione superiore di chioma ed esprimono pienamente il potenziale produttivo nella porzione inferiore, ricca di branche secondarie pienamente funzionali e rinnovabili. Un secondo essenziale contributo al progresso del settore si rese disponibile con le esperienze del Morettini (1955 e 1964) condotte durante il periodo in provincia di Firenze su piante delle due cultivar Frantoio e Moraiolo e nel corso del periodo in provincia di Viterbo su piante della cultivar Canino. In entrambe le occasioni furono effettuate osservazioni sulla quantità di prodotto, sulla resa in olio, sulle spese per la potatura e la raccolta e sulla statura di piante, in parte sottoposte a razionale potatura annuale ed in parte non potate. I risultati consentirono di affermare che con la potatura annuale non si incrementa durevolmente la produttività complessiva dell olivo e non si modifica sostanzialmente l andamento dell alternanza, dipendendo la fruttificazione da un complesso di fattori pedoclimatici e dall azione esercitata dalle pratiche colturali, che concorrono a potenziare lo stato nutrizionale dell albero ed a regolare la fruttificazione. Ciò nonostante, Morettini ritenne la potatura annuale una pratica di indubbia utilità dal punto di vista economico, in considerazione delle notevoli, minori spese richieste per la raccolta delle olive, le quali incidono in

2 modo sempre più rilevante sull economia dell oliveto. Per un miglioramento produttivo suggerisce, quindi, di associare alla potatura annuale la razionale applicazione delle altre pratiche colturali. I concetti espressi dal Morettini sono stati ribaditi inalterati da Cantini e Sillari, quando in un loro recente lavoro (1998) affermano che la potatura correttamente eseguita non ha fornito livelli produttivi notevolmente diversi da altri turni e non è stata in grado di limitare l alternanza di produzione. Altri AA, invece, affermano che interventi annuali di potatura favoriscono la produzione e, nel contempo, limitano l alternanza di produzione. I motivi di tali diversità sono da ricercare, probabilmente, nelle diverse condizioni operative e nei diversi obiettivi alla base delle singole esperienze. Altri interventi a sostegno del progresso olivicolo furono tentati dopo la gelata del 1956 quando, per rimediare ai suoi disastrosi esiti, lo stesso Morettini suggerì di tagliare il tronco danneggiato cm sotto la superficie del suolo per stimolare l emissione di vigorosi polloni, sospinti dal preesistente, esteso apparato radicale. Secondo tali direttive la pianta di olivo, costituita da più fusti che dipartono dal suolo, assume una forma cespugliosa ritenuta naturale dell olivo e consona all obiettivo di conseguire una elevata e sollecita produzione. Infatti, le piante ricostruite secondo tali criteri fornirono già nel 1960 una produzione notevolmente superiore a quella antigelo, tanto da raccomandare la realizzazione di nuovi impianti con gruppi di 2 o 3 olivi collocati a dimora a distanza ravvicinata, per sollecitare la formazione del cespuglio ed anticipare la sua fruttificazione. Agli inizi della seconda metà del secolo scorso sopraggiunse anche il problema dello spopolamento delle campagne, per cui furono avanzate varie proposte di intensificazione colturale dell olivo mediante incremento della densità di piantagione e meccanizzazione delle operazioni colturali. Tutte le proposte erano sostenute dall adozione di nuove forme di allevamento (palmetta, ipsilon, monocono, ecc.), ritenute capaci di anticipare ed elevare la produzione e contenere i costi di potatura e raccolta. Il denominatore comune di tutti questi nuovi sistemi di allevamento era rappresentato dalla consapevolezza che per esprimere pienamente il potenziale produttivo l olivo non ha bisogno di essere imbrigliato o castigato dai tagli mortificanti delle tradizionali forme di allevamento, ma deve essere innanzitutto nutrito e difeso. L olivo allevato secondo tali criteri è ritenuto capace di crescere rapidamente producendo presto e generosamente, anche se lasciato senza potatura. Le conclusioni di queste proposte di intensificazione colturale sono state molto rapide ed esaustive poiché, dopo un breve successo iniziale, sono subentrati notevoli problemi produttivi derivanti da competizione reciproca per disponibilità di luce tra piante troppo vicine tra loro, e/o di forte incremento dei costi di potatura in piante squilibrate da chiome limitate nella progressiva crescita, dove l attività vegetativa tende a prevalere su quella produttiva. Tutte queste esperienze sono considerate oggi alle spalle dalla maggior parte degli olivicoltori che, nel migliore dei casi, tendono a convivere con tali impianti più che considerarli una formula vincente. 2. L olivicoltura intensiva Resta ancora attuale il problema delle numerose decisioni che il moderno olivicoltore deve prendere quando decide di investire in un nuovo oliveto, in termini di cosa, quando, dove e come piantare. La durata fisica di un nuovo oliveto non coincide necessariamente con quella economica, vista l esigenza di produrre un utile derivante per differenza tra il valore del prodotto raccolto e quello dei costi sostenuti. Quando il risultato positivo è compromesso da uno o da entrambi i termini dell equazione la vita economica dell oliveto giunge al termine, per cui si rendono necessari interventi strutturali per ripristinare le condizioni iniziali. All aumentare del numero di piante per ettaro, si assiste ad una fase di produzioni crescenti molto breve e ad una rapida entrata nella fase di produzione a regime, ma la vita economica media è (relativamente) breve. Per ovviare a tale inconveniente è stata proposta anche l adozione del cosiddetto sesto dinamico, cioè una riduzione del numero delle piante che, tuttavia, non è in grado di compensare appieno i maggiori costi di impianto ed espianto. Di contro, minori densità di piantagione prolungano nel tempo la fase di

3 produzioni crescenti e ritardano il conseguimento della fase di piena produzione, ma la vita economica dell impianto è dilatata (figura 1). Figura 1. Andamento della produzione in funzione di diverse ipotesi di densità di piantagione. Su scala arbitraria, è valutata la produzione rispetto al tempo in oliveti concepiti con quattro diverse densità di piantagione: 100 (D), 200 (C), 400 (B) e 1600 (A) piante/ha. Per la densità B si propone il diradamento fino alla densità della curva C, oppure la replica del ciclo mediante succisione o reimpianto (B1). P r o d u z i o n e A 1600 piante/ha B 400 piante/ha D 100 piante/ha C 200 piante/ha B1 Elaborato da Fiorino e Natali, 1985 Tempo Fonte: De Benedetto, A questo punto, verificato il comportamento produttivo, non tanto della singola pianta quanto dell oliveto, la variabile tempo, e cioè la durata del ciclo di vita dell impianto, rappresenta il fattore discriminante nell analisi di convenienza dell investimento stesso. In fase di progettazione occorre, quindi, verificare quanto tempo è necessario perché la scelta della densità di impianto e delle modalità di conduzione dell oliveto (irrigazione, potatura, raccolta meccanica, etc.) consentano il ritorno del capitale investito ed un Tasso di Rendimento Interno (TIR) comparabile a quello consentito da altri investimenti. La generalizzazione di quanto detto è piuttosto difficile in olivicoltura in quanto l andamento della produzione è influenzato dal contesto ambientale e quindi i flussi di cassa, anche per le stesse distanze d impianto, possono variare da zona a zona (De Benedetto, 2004). L imprenditore agricolo tende volentieri ad aumentare la densità di piantagione per anticipare il recupero dei capitali investiti dimenticando, talvolta, che l investimento è giustificato quando la differenza risulta positiva fino al termine del previsto orizzonte temporale. Per questo, non va dimenticato il ritmo annuale di crescita non tanto della singola pianta, quanto dell oliveto nel suo complesso, che comporta notevoli implicazioni quando le piante superano i primi anni dall impianto ed occupano tutto lo spazio disponibile per la chioma. A tal punto, infatti, le piante si ombreggiano reciprocamente e tendono a diminuire l attività di crescita nella porzione medio-bassa di chioma, sfavorita per l intercettazione luminosa, a vantaggio delle formazioni vegetative della porzione medio-alta che tendono a prevalere. Si assiste quindi alla cosiddetta fuga d ombra, per cui le piante sviluppano eccessivamente in altezza e perdono funzionalità nella porzione inferiore di chioma, con una conseguente diminuzione della fruttificazione. Gli interventi annuali di potatura, in questo caso più costrittivi che di guida, riescono per un breve periodo a ripristinare una condizione di equilibrio tra attività vegetativa e produttiva, ma con un sensibile aggravio in termini di tempo e di costi. Subito dopo si afferma definitivamente un nuovo equilibrio, sempre più favorevole all attività vegetativa e pregiudizievole per una regolare fruttificazione (figura 2).

4 Figura 2. Rappresentazione grafica delle produzioni per albero conseguite in un impianto concepito in Spoleto (PG) per una durata economica di 30 anni, con varietà vigorose (Frantoio e Leccino) e densità di piantagione di 416 piante/ha (6 x 4m). Già all 11 mo anno dalla piantagione gli alberi hanno manifestato un primo collasso produttivo seguito da una ripresa per effetto, probabilmente, degli interventi di potatura e, quindi, da un secondo, definitivo collasso produttivo. Nel futuro le piante esprimeranno solo parzialmente il loro potenziale produttivo che, invece, dovrebbe mantenersi ai massimi livelli fino a conclusione della prevista durata economica. kg olive/pianta Anni Fonte: De Benedetto et al., Sono disponibili in letteratura (De Benedetto, 2004) anche dettagliate analisi economiche relative alla convenienza economica di oliveti concepiti con 300, 400 e 500 piante/ha, accomunate da uniformità di esecuzione delle operazioni colturali (nello specifico 15 minuti/pianta per l esecuzione di potatura e raccolta agevolata) ed ipotizzando realistici risultati produttivi per un ciclo produttivo pari a 30 anni (figura 3). Figura 3. Sequenza media delle produzioni unitarie ipotizzate per piante in diverse densità di piantagione (300, 400 e 500 piante/ha) per una durata economica di 30 anni. L entrata in produzione è stimata al terzo anno dall impianto per giungere all ottavo anno con una prima fase di produzione a regime (circa 11 kg olive/pianta). L aumento della densità d impianto porta, nella seconda fase di produzione a regime, al conseguimento di diversi livelli produttivi unitari in quanto le piante, nel pieno dello sviluppo, entrano tra loro in competizione. kg olive/pianta Anni Fonte: De Benedetto,

5 Per investimenti così realizzati e per risultati così conseguiti durante i previsti 30 anni di vita economica, le tre tipologie di oliveto presentano un costo annuo di coltivazione proporzionale alla densità di piantagione, un Tasso di Rendimento Interno (TIR) sempre superiore al Tasso Ufficiale di Sconto (TUS) del 3% ed un rapporto Benefici/Costi (B/C) sempre positivo. Va tuttavia precisato che l investimento così realizzato presenta caratteri di improduttività nei primi tredici/quindici anni dall impianto (a seconda delle varie ipotesi), epoca in cui i ricavi ottenuti riescono a compensare l insieme dei costi fino ad allora sostenuti (tabella 1). Tabella 1. Andamento di vari parametri di valutazione economica al variare della densità di piantagione e della produzione di oliveti concepiti con varie densità di piantagione per una durata economica di 30 anni. Elementi di valutazione 300 piante/ha 400 piante/ha 500 piante/ha Costo annuo di coltivazione ( ) Tasso Rendimento Interno (%) (TUS 3%) 9,44 9,60 10,06 Benefici/Costi (n) 1,23 1,23 1,22 Tempo di ritorno del capitale investito (anni) Fonte: De Benedetto, Il rapporto B/C individua valori inferiori all unità nel caso di produzione di 5 kg di olive/pianta, prossimi all unità per produzioni unitarie di 8 kg, o superiori nel caso di produzione di 11 kg di olive/pianta, indipendentemente dal tasso di sconto considerato (De Benedetto et al., 2003). Anche la remunerazione del capitale investito nell oliveto (TIR), si diversifica secondo le tre diverse ipotesi di produzione delle piante. Per l imprenditore capitalista proprietario dell oliveto in questione, il TIR oscilla tra il 7.34% e il 11.40%, nel caso di un produzione di 8 e 11 kg di olive/pianta e di una durata dell investimento di 30 anni. E significativo notare che proprio dove si registra una produzione di 5 kg di olive/pianta, il TIR risulta negativo in quanto l uguaglianza costiricavi non viene soddisfatta (tabella 2). Tabella 2. Rapporto benefici-costi (B/C) e Tasso di Rendimento Interno (TIR) al variare della produzione e del tasso ufficiale di sconto (TUS). Durata dell investimento 30 anni. Olive/albero (kg) Benefici/Costi (B/C) al variare del TUS: 3% 5% 7% Tasso Rendimento Interno (TIR) Fonte: De Benedetto et al., I costi di produzione di un oliveto rappresentano la variabile che incide maggiormente sulla redditività della coltura e, quindi, sulla convenienza dell investimento. Tale considerazione nasce dal fatto che il conseguimento dell uguaglianza tra costi e ricavi in olivicoltura tradizionale richiede tempi piuttosto lunghi, da cui deriva l importanza di interessare il comparto con fattori innovativi capaci di esaltare la produzione e contenere i costi di produzione. I fattori che incidono sensibilmente sulla grandezza degli indici di valutazione sono l investimento iniziale dell impianto ed il livello produttivo delle piante. Nella prospettiva di adozione di modelli intensivi di coltivazione dell olivo è indispensabile, quindi, valutare la quota di capitale da investire in miglioramenti fondiari e la necessità di conseguire i massimi livelli produttivi per un tempo

6 sufficientemente lungo, governando la competizione per la luce tra piante poste a distanze ravvicinate. Questo aspetto, oltre ad incidere sulla produttività delle piante, si ripercuote anche sulla dinamica dei costi di gestione dell oliveto, soprattutto in relazione alle operazioni di potatura e raccolta. Le piante infatti, cercando la luce, tendono a sviluppare in altezza richiedendo tempi superiori sia per la potatura di una chioma sempre più alta, che per la raccolta di una produzione che tende a ridursi ed a localizzarsi nella porzione superiore di pianta. 3. Le macchine per la raccolta L elevato costo e la ridotta disponibilità di manodopera in olivicoltura ha stimolato la ricerca di alternative nella meccanizzazione delle operazioni colturali, con particolare riferimento alla raccolta delle olive. Il metodo più economico allo scopo è quello del recupero da terra di frutti caduti naturalmente con macchine spazzolatici, andanatrici ed aspiratici. L operazione, però, comporta la produzione di olio di pessima qualità per cui l elevazione qualitativa del prodotto impone la raccolta dall albero. I sistemi attualmente praticabili sono la raccolta manuale (brucatura o bacchiatura), quella agevolata con pettini pneumatici, elettrici o azionati da piccoli motori a scoppio (ganci scuotitori) e la raccolta meccanica con vibratori del tronco o pettini oscillanti (bacchiatori meccanici). Ognuno di essi è caratterizzato da specifiche esigenze agronomiche, economiche e sociali, che consigliano attente valutazioni preliminari la scelta. La brucatura o la bacchiatura manuale risultano praticabili in qualsiasi tipologia d impianto, ma il costo è elevato e la manodopera difficilmente reperibile. La raccolta agevolata è favorita da un modesto costo d acquisto delle attrezzature e consente, mediamente, di raddoppiare la capacità di raccolta degli operatori manuali, pur nella necessità di procedere ad una turnazione degli addetti, ma l impiego è impensabile su piante di notevoli dimensioni. La raccolta meccanica con vibratori del tronco, eventualmente forniti anche di ombrello intercettatore, consente una notevole capacità operativa, ma necessità di vari addetti al recupero dei frutti, il costo di acquisto della macchina è elevato e la perdita di una parte del prodotto è inevitabile. Inoltre, per un suo economico impiego, occorre il superamento della soglia di convenienza, espressa in kg di olive per albero, e della soglia di indifferenza, espressa in ore di impiego annuo della macchina, oltre alla disponibilità di frutti con almeno 2g di peso e di piante con un tronco alto almeno 1m, preferibilmente disposte regolarmente sul terreno. I pettini oscillanti, infine, si presentano con caratteristiche ed esigenze simili alle precedenti, ma con tempi di raccolta più lunghi. Per questo, l'impiego del cantiere appare limitato alle sole situazioni strutturali non conformi alle esigenze dei vibratori del tronco, con piante eccessivamente voluminose e/o con frutti di limitate dimensioni e/o di difficile distacco. L incidenza dei sistemi di raccolta si diversifica fortemente con le regioni olivicole nazionali, in funzione delle diverse tipologie di oliveti in esse reperibili (tabella 3). Tabella 3. Distribuzione regionale dei diversi sistemi di raccolta attualmente praticati nella olivicoltura nazionale. Sistema di Raccolta (%): Regione Caduta naturale e recupero da terra con macchine raccoglitrici Meccanica dall albero con vibratori del tronco o pettini oscillanti Agevolata dall albero con pettini pneumatici, elettrici o ganci scuotitori Brucatura manuale dall albero o bacchiatura manuale Abruzzo 9,1 56,9 34,0 Basilicata 26,6 27,9 45,5 Calabria 40 (stima) 29,4 15,8 14,8 Campania 13,5 28,1 58,4 Lazio 7,2 34,8 58,0 Liguria 22,1 0,4 77,5 Marche 5,6 31,3 63,1

7 Molise 0 46,8 53,2 Puglia 33 (stima) 23,2 31,2 12,6 Sardegna 48,5 22,1 29,4 Sicilia 3,5* 9,8 19,3 67,4 Toscana 6,6 23,5 69,9 Umbria 15,2 32,9 51,9 Altre Regioni 17,1 37,4 45,5 Fonte: modificato da D Auria, 2004; *Chironi, La scelta del mezzo più idoneo alla raccolta deve tener conto delle condizioni strutturali, agronomiche, economiche e sociali entro cui si colloca la singola realtà aziendale, cui è demandato il compito di selezionare il sistema ritenuto più compatibile. La consistenza e le condizioni strutturali dell oliveto e delle piante, ma anche il livello organizzativo e gestionale dell impresa, la disponibilità di manodopera avventizia e quella di attrezzature agricole già presenti in azienda, rappresentano fondamentali elementi di scelta. Il giudizio di convenienza dovrebbe tenere conto anche di altri fattori, come il numero di giorni a disposizione per la raccolta in funzione dell epoca di maturazione delle olive e altre caratteristiche varietali come la dimensione dei frutti e la forza di resistenza al distacco. La scelta della migliore soluzione di raccolta delle olive alla ricerca della massima capacità operativa con il minimo impiego di manodopera appare, quindi, come l elemento principale nella formazione del reddito aziendale riferito alle sole operazioni di raccolta. Le aziende di medie e grandi dimensioni potranno scegliere la macchina facendo principale riferimento alla struttura dell oliveto e delle piante, mentre le aziende piccole dovranno tener conto anche della necessità di ammortizzare l investimento. L acquisto di uno scuotitore del valore di mila Euro con una vita media di anni per poche centinaia di piante comporta, infatti, una elevata quota annua di ammortamento, che inevitabilmente lievita considerando le manutenzioni ordinarie e straordinarie. I risultati descritti recentemente da vari Autori indicano una notevole variabilità negli indici di valutazione economica, con particolare riferimento alla operatività della manodopera (kg/h/operatore), per effetto della diversa composizione del cantiere di raccolta. Il sistema di raccolta meccanica con scuotitore portato ed ombrello intercettatore sembra dotato delle migliori potenzialità, per soddisfare le esigenze anche di consistenti superfici olivate (tabella 4). Tabella 4. Risultati descritti da vari Autori con i principali sistemi di raccolta delle olive. Elementi di valutazione Prezzo di acquisto ( ) Operatori (n) Olive/pianta (kg) Resa di raccolta (%) Agevolata con 2 pettini pneumatici Meccanica con scuotitore semovente e ombrello Meccanica con scuotitore portato e ombrello Meccanica con scuotitore portato e reti Meccanica con scuotitore portato e telaio intercettatore trainato Meccanica con pettini oscillanti (*) ( circa) circa 6 (4) 6 (4) 3 4 (2) 8 (6) (6) 4 (3) 20 (29) 20 (29) (29) 20 (29) (29) 8,5 (29) 100 (100) 98 (97) (78) 90 (87) (76) 98 (95) Tempo di raccolta 14 (30) 10 (10) 2 2,4 (2,3) 2,3 (2,4) (2,3) (8,7) (min/pianta) Piante 0,7 (0,5) 1 (1,5) 10 6,2 (13) 3,3 (4,2) (4,3) (2,3)

8 raccolte (n/h/operat.) Olive raccolte (kg/h/operat.) 14,3 (15) 19,6 (41) ,5 (294) 58,7 (105) (96) 42 (64) Fonte: modificato da Pampanini e Pignataro, 2006; Famiani et al., 2005 (tra parentesi); (*)Fiorino et al., Nei prossimi anni non si prevedono innovazioni di rilievo per i vibratori del tronco, i bacchiatori meccanici e gli agevolatori, già disponibili sul mercato nazionale con un offerta piuttosto variegata. Queste condizioni dovrebbero spingere, nel breve-medio periodo ad un contenimento dei prezzi per l acquisto di attrezzature che stanno attraversando la fase di maturità tecnologica. Particolare attenzione dovrà quindi essere prestata, oltre che alle caratteristiche tecnologiche e funzionali che tendono comunque ad omologarsi, soprattutto al livello di manutenzione richiesto, alla difficoltà negli interventi di riparazione/manutenzione, alla disponibilità e al costo della ricambistica, oltre che, naturalmente, al servizio di assistenza offerto dalla ditta costruttrice. Una scelta ponderata della macchina consente, quindi, il conseguimento della migliore efficienza di raccolta, per cui anche il problema del prodotto residuo sull albero può considerarsi superato, se le piante sono state adeguatamente preparate. Il problema del contenimento dei costi di raccolta e del recupero di reddito delle aziende olivicole si sposta quindi sulle piante che dovranno presentarsi con una chioma conformata in modo tale da esaltare l espressione del loro potenziale produttivo ed agevolare l operatività del sistema di raccolta prescelto. 4. L olivicoltura superintensiva La proposta si basa sul collocamento a dimora di piante/ha e sull impiego di varietà compatibili con le necessità di macchine vendemmiatrici. Il percorso si prospetta interessante per la possibilità di pervenire ad una precoce ed elevata produzione, prima indispensabile condizione per arrivare rapidamente al punto di pareggio economico, insieme ad una riduzione delle necessità in manodopera per la raccolta, a fronte di un notevole incremento della sua capacità operativa (tabella 5). Tabella 5. Risultati agronomici descritti per i principali sistemi di raccolta meccanica delle olive, nei confronti del sistema di raccolta in continuo con macchina scavallatrice. Scuotitore Scuotitore Scuotitore ed Scavallatrice Elementi di Scuotitore con con Scavallatrice intercettatore New Hollandvalutazione e reti ombrello ombrello Gregoire a bobine Braud frontale laterale Operatori (n) Olive/pianta (kg) Resa raccolta (%) 70/90 70/90 70/90 70/ Piante raccolte (n/h/operat.) Olive raccolte (kg/h/operat.) (15-20) 7-10 (20-30) Fonte: modificato da Giametta, Tra parentesi il dato originario, probabilmente attribuito al cantiere. Nel caso di verifica dell innovazione rimane comunque aspetto essenziale l analisi economica che non può essere limitata ad una sola fase del processo produttivo ma esclusivamente all intero ciclo di vita dell oliveto; infatti, nell approccio di analisi dell investimento è fuorviante limitare la validità di un impianto superintensivo al successo della modalità di raccolta. L assenza di

9 informazioni sul comportamento produttivo di impianti italiani durante l intero ciclo produttivo deve tuttavia spingere inevitabilmente a compiere simulazioni su ipotesi che derivano da più realtà e che si avvalgono dell esperienza maturata in campo. Una ottimistica ipotesi di produzioni annue di olive e di olio (resa media 18%) conseguite durante un periodo di 16 anni in condizioni di olivicoltura superintensiva, è stata utilizzata da De Benedetto (2004a e 2006) per calcolare costi di impianto e risultati economici con mezzi tecnici e prezzi correnti, tasso di sconto (TUS) del 5% (figura 4). Figura 4. Simulazione di produzione in un oliveto superintensivo realizzato con densità di piante/ha (4 x 1,5m). kg olive/pianta 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0, * * anni *Produzione verificata da Bellomo et al., 2003 Fonte: De Benedetto, Il prezzo dell olio è stato supposto pari a 4,60/kg al netto dell integrazione comunitaria; la raccolta è stata ipotizzata con vendemmiatrice acquistata dall azienda al prezzo di ed operante con resa media del 96%; la quota di ammortamento è stata calcolata al tasso di interesse del 10% per una durata economica di 12 anni, riferita all ettaro e rapportata alla superficie di minima convenienza pari a 15 ha. Dalla somma algebrica dei saldi attualizzati, che corrisponde alla differenza dei saldi attualizzati della PLV e dei costi, emerge un valore prossimo allo zero (-631 ) in corrispondenza dell 11 mo anno, quando i ricavi conseguiti riescono a compensare tutti i costi sostenuti fino a quel momento (tempo di ritorno del capitale investito). Oltre tale anno i ricavi annuali conseguiti sono rivolti alla copertura dei costi di gestione ed al tornaconto dell imprenditore (tabella 6). Tabella 6. Valutazioni economiche con le realistiche previsioni produttive di cui alla figura 4 e costi di impianto a prezzi correnti di un oliveto superintensivo realizzato con piante/ha. PLV ( ) Costi ( ) Saldi annuali ( ) Saldi attualizzati ( ) VAN ( ) Anno

10 Fonte: De Benedetto, 2004a. Verificate le ipotesi tanto sull andamento della produzione quanto sulla quantificazione dei costi annuali, l anno che ottimizza l investimento in termini finanziari è risultato il 14 mo, prima e dopo il quale la convenienza economica non viene massimizzata. Al 14 mo anno si individua, quindi, un Valore Attuale Netto (VAN), definito come la differenza tra ricavi e costi attualizzati, superiore a quelli del 12 mo e 13 mo anno in quanto prossimi all anno di ritorno del capitale investito, ma anche a quelli del 15 mo e 16 mo anno in quanto la produzione unitaria si riduce fortemente per effetto della competizione tra piante in fuga d ombra. Recenti osservazioni provenienti da diverse località della Spagna su oliveti superintensivi realizzati in Andalusia e Cataloña con le migliori varietà compatibili (de la Rosa et al., 2006; Leon et al., 2006) evidenziano una notevole variabilità nella produzione, insieme ad una chiara tendenza alla riduzione del potenziale produttivo degli alberi a partire dal 6 anno dalla piantagione per effetto, probabilmente, della progressiva saturazione degli spazi (figura 5). Figura 5. Produzioni di olive/ha conseguite con vari oliveti superintensivi (da 1975 a 2581 piante/ha) impiantati in Spagna (Cordoba e Tarragona) nel marzo del 2000 con le varietà Arbequina, Arbequina IRTA i-18, Arbosana, Canetera, Fs 17, Joanenca e Koroneiki Produzione periodo kg olive/ha Anno Massimo Minimo Media Fonte: de la Rosa et al., 2006; Leon et al., 2006 e ns. elaborazioni. Analoghi risultati emergono anche dal confronto tra le produzioni di olive e di olio conseguite con la varietà Arbequina coltivata in diverse densità di piantagione quando, nell oliveto realizzato con oltre piante/ha, si riduce il potenziale produttivo a partire dal 6 anno (Pastor et al., 2006). La produzione di olio risulta più compromessa di quella in olive, tenuto conto dell influenza esercitata dalla densità di piantagione anche sul contenuto in olio delle olive. Infatti, valori inferiori di resa in olio sono stati osservati nelle piante poste a distanze ravvicinate, dove l ombreggiamento reciproco riduce progressivamente il grado penetrazione luminosa e l attività fotosintetica della lamina fogliare, particolarmente nella porzione inferiore di chioma (figura 6).

11 Figura 6. Produzione di olive e di olio in oliveti concepiti in Spagna (Cordoba) nella primavera del 1999 con la varietà Arbequina e diverse densità di piantagione Produzione kg/ha Anno Olive Olio Olive Olio Olive Olio Olive Olio Piante/ha Fonte: Pastor et al., 2006 e ns. elaborazioni. La vera incognita della proposta di olivicoltura superintensiva resta, quindi, il conseguimento della piena espressione delle potenzialità produttive degli alberi per un periodo di tempo sufficientemente lungo. Per questo, maggiori densità di piantagione sono ipotizzabili solo dopo un attenta, preliminare analisi del progetto perché in tali condizioni non sono ammessi errori, in presenza di costi d impianto e gestione molto elevati. Negli anni immediatamente successivi la piantagione i fattori più importanti per determinare il punto di pareggio economico sono precocità e capacità produttiva, per cui sembra quanto mai opportuno lasciare che le piante conquistino rapidamente lo spazio lasciato loro a disposizione, pianificando ed ottimizzando ogni imput tecnico. Subito dopo, però, quando a partire dal 5-7 anno le chiome superano il volume complessivo di m 3 /ha (Pastor et al., 2006), si rendono necessari severi interventi di potatura per ripristinare un minimo di penetrazione luminosa nella loro porzione inferiore e limitare lo sviluppo della struttura degli alberi alle dimensioni di 2,50 x 1,50m, così come imposte dalla macchina vendemmiatrice. Tutte le informazioni provenienti dall Italia, dalla Spagna e da Paesi di nuova introduzione alla coltura (es. USA), concordano nella necessità di perseguire una durata economica dell oliveto superintensivo di almeno 15 anni, in presenza di un punto di pareggio economico che si colloca all 11 mo anno. Le informazioni concordano anche nell indicare l epoca del primo collasso produttivo, che si verifica tra il 5 ed il 7 anno dalla piantagione. Al contrario, le informazioni sono carenti nell indicare il livello produttivo necessario per sostenere gli elevati costi di gestione annui (breakeven point) o addirittura contraddittorie, così come verificabile per i costi d impianto dell oliveto e di acquisto/noleggio della macchina per la raccolta (tabella 7). Tabella 7. Principali caratteristiche tecniche, esigenze economiche e riferimenti bibliografici per il sistema di olivicoltura superintensiva. Elementi di valutazione Valore Fonte Costo impianto ( /ha) Oliva, 2007; Tous et al., 2006; Bartolozzi, 2006 Costo acquisto macchina ( ) Bellomo et al., 2003; Sportelli, 2006

12 Costo noleggio macchina ( /ha) Tempo di pareggio economico (anni) 11 Durata economica (anni) (variabile con la latitudine) Tous et al., 2006 Superficie minima di convenienza (ha/anno) Breakeven point (t/ha) Primo collasso produttivo (anni) con produzione di 5 t/ha 11 con produzione di 8 t/ha 12,1 con olive al prezzo di 350 /t circa Giametta, 2007; Sportelli, 2006; Vossen, 2004 De Benedetto, 2004a; De Benedetto, 2006; Pastor et al., 2006 De Benedetto, 2006 Vossen, 2004 Vossen, 2004; de la Rosa et al., 2006; Leon et al., 2006; Pastor et al., 2006 Anche la maggiore durata economica prevista per impianti superintensivi realizzati ad elevate latitudini, dove la crescita dell olivo è rallentata, non cambia le prospettive del modello poiché subentra il problema dell aumento del numero di anni di attesa per il conseguimento della prima consistente produzione, cui segue un ritardo nel tempo di pareggio economico dell investimento. Infatti, si stima che un anno in più rispetto ai 2 programmati si traduce in un ritardo di 3 anni del momento di pareggio economico; 2 anni in più si traducono, invece, in un ritardo di ben 6 anni (Hobkirk, 1992). In ogni caso, resta l incognita della possibilità di evitare/rimandare il collasso produttivo degli impianti superintensivi con un adeguata potatura e se, nell eventualità, il costo dell operazione risulterà sostenibile. Ma ammesso che tutto funzioni, resta comunque l incognita sulla validità di una strategia di produzione basta solo sulla esasperata riduzione dei costi, ma con elevato impatto ambientale e rischio di erosione genetica a favore di poche varietà globalizzate e brevettate. Si ha l impressione che l impianto superintensivo arrivi in ritardo in olivicoltura, cioè quando si sta facendo marcia indietro sulle altre colture, puntando più sull ambiente, sulla qualità, sulla diversità, sulla sostenibilità e sulla tipicità, che non sulla produzione di massa ad alto impatto ambientale (Rosati e Pannelli, 2007). Comunque, le superfici investite ad olivicoltura superintensiva nel mondo sono in costante aumento, ma con una progressione talvolta troppo enfatizzata dal suo principale promotore (figura 7). Figura 7. Evoluzione mondiale della superficie investita ad olivicoltura superintensiva Superficie mondiale ad olivicoltura superintensiva (ha) (Fonte: Agromillora Catalana S.A.) Sportelli, 2007 Bartolozzi, 2006

13 Alla fine del 2006 la superficie ammontava a 35mila ha circa; alla fine del 2007 si stimano 40mila ha; successivamente si prevede una crescita costante al ritmo di 10mila ha/anno (Oliva, 2007). I precoci problemi agronomici ed i dubbi sulla validità economica verificati in varie esperienze nel mondo, fanno ormai ritenere le proposte di olivicoltura superintensiva orientate a dimostrare il potenziale valore economico del sistema più nello specifico interesse delle aziende vivaistiche e/o di servizi in olivicoltura, che in quello dei produttori. Allo stesso modo, analoghe proposte avanzate da importanti operatori nel mercato internazionale dell olio (Oliva, 2007), sembrano indirizzate a calmierare in aumento un prezzo dell olio attualmente soggetto a forti oscillazioni sul mercato internazionale. Traspare una strategia basata sulla ricerca, a qualsiasi costo, di ingenti disponibilità di prodotto con cui condizionare l attività delle maggiori aziende confezionatrici nazionali, che in tali ambiti devono comunque rifornirsi. In ogni caso, il valore economico del sistema per i moderni olivicoltori resta tutto da dimostrare, al contrario di seri problemi di gestione agronomica e di formazione di reddito che si prospettano chiaramente all orizzonte. In olivicoltura superintensiva si propone anche una potatura meccanica con interventi al vertice (topping) e sulle pareti (hedging) di filari di olivi allevati ad asse verticale (monocono), eseguiti con vari tipi di barre falcianti in sostituzione della tradizionale potatura manuale o agevolata. Leggeri interventi di potatura meccanica sono ritenuti molto interessanti per la possibilità di incrementare fortemente la produzione ed abbattere drasticamente i costi, ma subito dopo si ammette un eccessivo addensamento della chioma e la perdita della forma di allevamento a favore di un filare continuo che renderà indispensabile nel tempo un intervento di sfoltimento (Lodolini et al., 2006). In realtà, i risultati descritti nei primi 2 anni della prova evidenziano modeste produzioni unitarie imputabili, con ogni probabilità, a carenze strutturali (eccessiva densità di piantagione e forma di allevamento inadeguata) e/o colturali (eccessiva potatura) che, evidentemente, limitano la piena espressione delle potenzialità produttive degli alberi. Inoltre, gli incrementi produttivi segnalati per la potatura meccanica al termine del periodo osservato, appaiono più come una conferma di precedenti osservazioni sulla mancanza di positivi effetti da parte della potatura sulla produzione dell olivo (Morettini, 1955 e 1964; Cantini e Sillari, 1998), che come un effetto dell intervento stesso (tabella 8). Tabella 8. Risultati produttivi conseguiti durante il periodo su olivi cv Frantoio e Leccino impiantati nel 1991 con sesto 6 x 3m in prov. di Ancona, allevati a monocono e sottoposti solo nel 2002 a diversi interventi di potatura. Potatura Tempo esecuzione (min/pianta) Peso potatura (kg/pianta) Produzione (kg/pianta): Totale Agevolata Meccanica pesante con rifinitura Meccanica leggera senza rifinitura Fonte: Lodolini et al., (2006). Probabilmente, risultati analoghi o addirittura migliori potevano essere conseguiti nella totale assenza di interventi cesori o con rapide e parimenti economiche operazioni di potatura, sia manuale che agevolata. Il problema si colloca, quindi, negli anni immediatamente successivi a quelli osservati, quando solo estese valutazioni economiche sul livello di reddito conseguito potranno fornire una esaustiva risposta sulla validità della proposta. 5. L olivicoltura semplificata Si ritiene imprudente aumentare la densità di piantagione senza aver prima determinato i limiti oltre i quali l incremento presenta più inconvenienti che vantaggi. Troppo spesso s immagina che la

14 quantità di frutti raccolti cresce proporzionalmente con l aumento di densità quando, invece, i dati rilevati al termine del periodo osservato dimostrano che la densità maggiore fornisce almeno la stessa produzione cumulata dell altra. La scelta della densità si ritiene influenzata in primo luogo da capacità e modalità di crescita della varietà, poi dalla posizione geografica (latitudine ed altitudine), dalle condizioni ambientali (clima e terreno) e dalla tecnica colturale che si intende praticare. Aggiustamenti possono essere praticati a partire da una densità standard compresa tra 250 e 400 piante/ha circa (da 6 x 7m a 6 x 4m), ritenuta il limite entro cui praticare una olivicoltura moderna, in funzione delle attuali conoscenze. La scelta della forma di allevamento è un ulteriore elemento a disposizione dell'olivicoltore per consentire alle piante il miglior equilibrio con l ambiente, nel rispetto delle sue naturali esigenze fisiologiche. La forma suggerita per la ristrutturazione della vecchia e per la realizzazione della nuova olivicoltura, è quella del vaso policonico semplificato alla quale è riconosciuto il merito di assecondare il naturale modello di sviluppo dell olivo, di consentire l intercettazione di una elevata quantità di energia radiante, l esposizione alla luce delle foglie e della superficie fruttificante e di presentarsi compatibile con le esigenze sia dei sistemi di raccolta con pettini agevolatori che meccanica con vibratori del tronco. Questa versatilità deriva dalla possibilità di modificare la forma dell albero da un cilindro basso e largo ad uno stretto ed alto, semplicemente orientando diversamente le cime, senza incidere sullo sviluppo volumetrico della chioma (Pannelli e Pandolfi, 2007). La potatura, invece, consente di "rifinire" gli effetti di una tecnica colturale che, comunque, deve presentarsi aggiornata in tutti i suoi aspetti. Nell'albero adulto si stabilisce un rapporto tendenzialmente stabile tra dimensioni della chioma e dell'apparato radicale, da cui deriva la possibilità di condizionare gli equilibri tra attività vegetativa e produttiva. Turni e metodi di potatura dovranno essere scelti in base alla necessità di conservare una ottimale condizione di equilibrio tra attività vegetativa e produttiva, da cui deriva la necessità di brevi ma costanti interventi manuali volti a prevenire l eventuale insorgenza di processi degenerativi della forma. Interventi più dilazionati, infatti, consentono l affermazione di vigorose formazioni vegetative sia sulla struttura primaria che nella zona prossimale delle branche secondarie che, oltre a comportare maggiori oneri per la successiva eliminazione, incidono negativamente sulla ricerca del miglior equilibrio sottraendo risorse alle formazioni vegetative e produttive di reale interesse. Le operazioni di potatura su olivo allevato correttamente a vaso policonico andrebbero eseguite, quindi, annualmente secondo priorità e tempi assegnati, in modo tale da salvaguardare le potenzialità produttive degli alberi e limitare i costi al minimo indispensabile (tabella 9). Tabella 9. Elementi di calcolo e valutazione economica delle diverse metodologie di potatura dell olivo. Potatura Agevolata Annuale Biennale Annuale Biennale Annuale Annuale Piante/ha (n) Costo manodopera avventizia ( /h) 8,8 8, ,8 8,8 Tempo medio di potatura (minuti/pianta) Costo potatura ( /ha) Fonte: modificato da Grimelli, Anche la scelta del sistema di raccolta dovrà essere effettuata sulla base di una valutazione economica dei sistemi ritenuti compatibili con la situazione strutturale, per cui necessita l acquisizione di elementi di calcolo che, per loro natura, risultano variabili con le singole realtà aziendale e con l organizzazione del cantiere (tabella 10).

15 Tabella 10. Elementi di calcolo e valutazione economica delle principali metodologie di raccolta delle olive. Raccolta Agevolata Meccanica (2 pettini, 4 op.) (3 op. alle reti) Piante/ha (n) Produzione media/pianta (kg) Costo omnicomprensivo di manodopera avventizia ( /h) 8,8 8,8 8,8 Tempo medio di raccolta (kg/h/operatore) 12, Costo raccolta ( /ha) Noleggio e consumi attrezzatura ( /ha) (*compreso conducente) 253 *1.000 Totale costo di raccolta ( /ha) Riduzione di costo (%) - 61,5-56,5 Fonte: modificato da Grimelli, La ricerca della massima espressione del potenziale produttivo degli alberi e della migliore qualità dell olio, presuppone il regolare svolgimento di una serie di operazioni colturali finalizzate a promuovere e difendere la produzione. Ai costi di queste operazioni colturali devono sommarsi quelli per potatura e raccolta, in funzione della tipologia adottata, oltre agli altri oneri di tipo economico (tabella 11). Tabella 11. Descrizione e costo delle principali caratteristiche agronomiche, tecnologiche ed economiche nell oliveto. Principali caratteristiche agronomiche ed economiche dell oliveto Valore Riferimento Piante/ha (n) 277 a Produzione media/pianta (kg) 18 b Produzione olive (kg/ha) c = (a x b) Resa media in olio (%) 16 d Produzione olio (kg/ha) 798 e = (c x d) Costo 4 interventi di gestione del suolo ( /ha) 350 f Costo concimazione ( /ha) 200 g Costo 4 trattamenti fitosanitari ( /ha) 250 h Costo unitario frangitura ( /q.le) 13 i Costo totale frangitura ( /ha) 648 l = (c x i) Quota ammortamento oliveto ( /ha) 300 m Spese generali ( /ha) 100 n Costo potatura ( /ha) V. tabella 9 o Costo raccolta ( /ha) V. tabella 10 p Costo totale ( /ha) Variabile q = (f + g + h + l + m + n + o + p) Costo unitario di coltivazione olio ( /kg) Variabile r = (q/e) Fonte: modificato da Grimelli (2006). Il totale dei costi agronomici, tecnologici ed economici riferiti all olio prodotto nell oliveto, consentono il calcolo del costo unitario di coltivazione. Il risultato, molto variabile con il livello produttivo e con il sistema di potatura e raccolta adottato, potrà essere facilmente confrontato con il prezzo realizzato sul mercato dell olio per calcolare il livello di reddito conseguito (tabella 12 e 13).

16 Tabella 12. Valutazione del costo unitario di coltivazione dell olio con produzione unitaria di 18 kg di olive/albero (5 t/ha) e differenti tipologie di potatura e raccolta ( /kg). Potatura: Raccolta Annuale (22 /pianta) Annuale (10 /pianta) Annuale (6 /pianta) Biennale (15 /pianta) Agevolata Annuale (10 /pianta) Agevolata Biennale (8 /pianta) (12,5 kg/h/op.) 7,8 7,2 7,0 7,5 7,6 7,4 Agevolata (40 kg/h/op.) 5,1 4,5 4,3 4,8 4,9 4,7 Meccanica (83 kg/h/op.) 5,4 4,7 4,5 5,0 5,1 4,9 Fonte: modificato da Grimelli, Tabella 13. Valutazione del costo unitario di coltivazione dell olio con produzione unitaria di 36 kg di olive/albero (10 t/ha) e differenti tipologie di potatura e raccolta ( /kg). Potatura (minuti/pianta): Raccolta Annuale (22 min) Annuale (10 min) Annuale (6 min) Biennale (15 min) Agevolata Annuale (10 min) Agevolata Biennale (8 min) (12,5 kg/h/op) 6,5 6,2 6,1 6,3 6,4 6,3 Agevolata (40 kg/h/op) 3,7 3,4 3,3 3,5 3,5 3,4 Meccanica (83 kg/h/op) 3,4 3,1 3,0 3,2 3,3 3,2 Fonte: modificato da Grimelli, Il calcolo del costo di produzione dell olio in funzione delle varie proposte di potatura e raccolta indica come miglior sistema di potatura quello manuale con turno annuale e ritmo massimo di 10 minuti/albero (Bartolini, 2006), mentre il costo unitario di produzione dell olio varia notevolmente con il livello produttivo degli alberi e con il sistema di raccolta prescelto. Con piante poste a distanza di 6 x 6m ed una produzione media di 18 kg di olive/albero (50 q.li/ha circa) i migliori risultati economici sono conseguiti con la raccolta agevolata, mentre con una produzione di 36 kg/albero (100 q.li/ha circa), il miglior sistema diviene la raccolta meccanica con vibratore del tronco (tabella 14). Tabella 14. Costo di produzione dell'olio con diversi sistemi di raccolta delle olive su piante sottoposte a potatura manuale annuale al ritmo di 10 minuti/pianta ( /kg). Olive/albero (kg) Raccolta: (12,5 kg/h/operatore) Agevolata con 2 pettini e 4 operatori (40 kg/h/operatore) Meccanica con scuotitore portato, reti e 4 operatori (83 kg/h/operatore) 18 7,2 4,5 4,7 36 6,2 3,4 3,1 Fonte: modificato da Grimelli, Conclusioni L incremento di reddito degli oliveti può essere conseguito anche con tecniche tradizionali di coltivazione, esaltando le potenzialità produttive delle piante e prevedendo un elevato livello di meccanizzazione delle operazione di potatura e raccolta. La riduzione dei costi diretti della potatura può essere facilmente conseguita operando annualmente da terra con attrezzatura agevolatrice e tempi di esecuzione prefissati. Il sistema di raccolta, invece, dovrà essere prescelto in base a varie

17 considerazioni (tecniche, economiche, sociali, ecc.) ed operare, preferibilmente, su piante produttive secondo potenzialità ed adeguatamente preparate con la potatura. La progettazione degli oliveti deve prevedere la necessità di favorire una progressiva espansione alla chioma degli alberi, per consentire la piena espressione delle loro potenzialità produttive per un periodo di tempo sufficientemente lungo. La forma di allevamento a vaso policonico semplificato consente il miglior compromesso tra le esigenze fisiologiche dell olivo e quelle economiche dell olivicoltore. Una corretta potatura eseguita annualmente costituisce un potente strumento a disposizione degli operatori per condizionare l equilibrio vegeto-produttivo degli alberi manipolando dimensione, forma e funzionamento della chioma. Gli unici svantaggi sono rappresentati dal costo di esecuzione e da un uso improprio, poiché una potatura non adeguata, o peggio sbagliata, può compromettere gravemente il successo dell'oliveto anche se la gestione dell'impianto è complessivamente corretta. In conclusione, con la corretta potatura dell olivo si dovrebbe provvedere a: 1) definire gli obiettivi agronomici e tecnologici da perseguire; 2) salvaguardare la regolarità della forma con interventi prioritari eseguiti procedendo dall alto verso il basso; 3) rinnovare la vegetazione fruttificante con decisi interventi di selezione tra le branche secondarie e/o terziarie, quando necessario; 4) trascurare gli interventi meno determinanti; 5) evitare di forzare la pianta con interventi cesori esagerati; 6) operare da terra con attrezzatura agevolatrice (sia manuale che meccanica), con tempi di intervento prefissati; 7) ricercare il miglior equilibrio tra attività vegetativa e produttiva. Dunque, fare in modo di non utilizzare più le scale né per la potatura né per la raccolta, cercando di limitare il costo di coltivazione ad un massimo di 4-5 /kg di olio prodotto negli ambienti del centro-nord Italia e ad un massimo di 3-4 /kg negli ambienti meridionali, dove la produttività della coltura può elevarsi fortemente. La raccolta e la potatura che, nell ordine, rappresentano le prime 2 voci di costo dell oliveto, non dovrebbero superare un incidenza, rispettivamente, del 30-40% e del 10-12% (per un totale del 50%) sul reddito lordo della coltura, a fronte di incidenze anche doppie nella olivicoltura tradizionale, anche intensiva. I suddetti costi di produzione dell olio, se da un lato rappresentano un progresso rispetto ai tradizionali 7-8 /kg restano, comunque, superiori a quelli conseguiti in altri Paesi produttori, dove condizioni ambientali, strutturali e sociali consentono maggiori economie. È proprio in questi Paesi che ora si propone la raccolta integrale dei frutti in condizioni di olivicoltura superintensiva per la produzione di olio di qualità generica a costi ridotti di ulteriori 0,50 /kg circa, con cui penetrare in nuovi mercati (es. Cina) ove prevale il consumo di oli vegetali con analoghe caratteristiche sensoriali. L olivicoltura nazionale differisce totalmente dalle altre per una serie di ragioni ambientali, strutturali, culturali e, soprattutto perché dispone di un patrimonio varietale che non ha riscontro negli altri Paesi e che rappresenta una risorsa di particolare interesse per il settore. Infatti, le varietà locali, determinando buona parte della tipicità dell'olio, rappresentano l'elemento cardine di un qualsivoglia processo di recupero di un olivicoltura rispettosa dell'ambiente, del territorio e delle tradizione culturali. Un tale tipo di coltivazione, definita anche sostenibile, deve quindi contemplare l impiego massiccio delle varietà locali quale elemento plastico di adattamento della specie allo specifico ambiente di coltivazione. Le varietà autoctone di olivo insieme a clima, terreno e razionale pratica agricola, rappresentano, quindi, una garanzia produttiva ed una possibilità di valorizzazione commerciale di un prodotto di qualità peculiare, per l azione congiunta di genotipo ed ambiente di coltivazione. Le poche varietà proposte per la coltivazione in condizioni di olivicoltura superintensiva e per la raccolta con macchina vendemmiatrice, vengono presentate sul mercato brevettate ma prive di ogni tipo di collaudo ambientale con il rischio, nella migliore delle ipotesi, di produrre olio di qualità generica, cioè privi di identità che, inevitabilmente, si troverà a competere con analoghi oli

NUOVI IMPIANTI: SE LE TECNICHE TRADIZIONALI INCREMENTANO IL REDDITO

NUOVI IMPIANTI: SE LE TECNICHE TRADIZIONALI INCREMENTANO IL REDDITO Pannelli G., 2007. Nuovi impianti. Se le tecniche tradizionali incrementano il reddito. Olivo e Olio, 6: 55-58. NUOVI IMPIANTI: SE LE TECNICHE TRADIZIONALI INCREMENTANO IL REDDITO Pannelli Giorgio CRA-Istituto

Dettagli

Sabato 6 Febbraio 2016 Padiglione 4, area Unione Italiana Vini (ore 11.00) MECCANIZZAZIONE DELL OLIVETO

Sabato 6 Febbraio 2016 Padiglione 4, area Unione Italiana Vini (ore 11.00) MECCANIZZAZIONE DELL OLIVETO Sabato 6 Febbraio 2016 Padiglione 4, area Unione Italiana Vini (ore 11.00) MECCANIZZAZIONE DELL OLIVETO MARCO FEDRIZZI MARCO.FEDRIZZI@ENTECRA.IT ENTE CRA TENDENZE EVOLUTIVE DELL OLIVICOLTURA La longevità

Dettagli

RACCOLTA AGEVOLATA L offerta sul mercato di attrezzature agevolatrici è ampia

RACCOLTA AGEVOLATA L offerta sul mercato di attrezzature agevolatrici è ampia RACCOLTA AGEVOLATA L offerta sul mercato di attrezzature agevolatrici è ampia La raccolta può essere agevolata utilizzando macchine di vario tipo: abbacchiatori/sferzatori brucatori elettrici ganci scuotitori

Dettagli

Giornata dimostrativa Costi di produzione nella olivicoltura e metodi innovativi di riciclo dei sottoprodotti della lavorazione delle olive

Giornata dimostrativa Costi di produzione nella olivicoltura e metodi innovativi di riciclo dei sottoprodotti della lavorazione delle olive CONSORZIO VOLONTARIO FITOSANITARIO E DI MIGLIORAMENTO FONDIARIO PER LA PROVINCIA DI SIENA PSR 2007-2013 Regione Toscana PROGETTO INTEGRATO DI FILIERA UN FILO D OLIO : Gestione razionale delle risorse umane

Dettagli

P o t a t u r a d e l l ' o l i v o

P o t a t u r a d e l l ' o l i v o P o t a t u r a d e l l ' o l i v o La potatura è una serie di interventi d asportazione di branche, rami, o parti di esse. Già in tempi antichi autori greci e latini indicarono la potatura tra le principali

Dettagli

Pannelli G., 2007. Come ridurre i costi di raccolta e potatura. Olivo e Olio, 3: 49-53.

Pannelli G., 2007. Come ridurre i costi di raccolta e potatura. Olivo e Olio, 3: 49-53. Pannelli G., 2007. Come ridurre i costi di raccolta e potatura. Olivo e Olio, 3: 49-53. COME RIDURRE I COSTI DI RACCOLTA E POTATURA Pannelli Giorgio CRA-Istituto Sperimentale per la Olivicoltura, sezione

Dettagli

ASPETTI ECONOMICI DELL OPERAZIONE DI RACCOLTA

ASPETTI ECONOMICI DELL OPERAZIONE DI RACCOLTA FIERAGRICOLA 2016 Verona, 3-6 Febbraio 2016 WORKSHOP ENOVITIS Meccanizzazione dell oliveto 6 Febbraio 2016 ASPETTI ECONOMICI DELL OPERAZIONE DI RACCOLTA Giulio Sperandio Consiglio per la ricerca in agricoltura

Dettagli

Risultati della Ricerca

Risultati della Ricerca Titolo Prove di meccanizzazione della raccolta e della potatura Risultati della Ricerca Descrizione estesa del risultato Le prove sono state svolte presso aziende e campi sperimentali siti in Campania,

Dettagli

COSTI DI PRODUZIONE COSTI DI PRODUZIONE

COSTI DI PRODUZIONE COSTI DI PRODUZIONE COSTI DI PRODUZIONE COSTI DI PRODUZIONE L analisi dei costi di produzione oggigiorno è uno strumento essenziale per tutte le aziende frutticole al fine di ottimizzare dal punto di vista gestionale e operativo

Dettagli

MODELLI DI POTATURA A CONFRONTO SU CV DI OLIVO COLTIVATE IN SARDEGNA EFFECTS OF DIFFERENT MODELS OF PRUNING ON OLIVE CULTIVARS GROWNING IN SARDINIA

MODELLI DI POTATURA A CONFRONTO SU CV DI OLIVO COLTIVATE IN SARDEGNA EFFECTS OF DIFFERENT MODELS OF PRUNING ON OLIVE CULTIVARS GROWNING IN SARDINIA MODELLI DI POTATURA A CONFRONTO SU CV DI OLIVO COLTIVATE IN SARDEGNA EFFECTS OF DIFFERENT MODELS OF PRUNING ON OLIVE CULTIVARS GROWNING IN SARDINIA Sedda P. 1, Bandino G. 1, Corda F. 1, Zurru R. 1, Moro

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ALBERGHI E RISTORANTI Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore del commercio; come misura dell attività si utilizza

Dettagli

L economia del Lazio nel 2009

L economia del Lazio nel 2009 L economia del Lazio nel 2009 Evidenza dai conti regionali Istat pubblicati il 28 settembre 2010 Servizio Analisi e Finanza Sviluppo Lazio L economia del Lazio nel 2009 1. Premessa Il 28 settembre, l Istat

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione GOMMA E MATERIE PLASTICHE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il valore aggiunto prodotto dalla fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche rappresenta lo 0.6

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione INDUSTRIA DEL LEGNO Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il valore aggiunto prodotto dall industria del legno rappresenta lo 0.3 per cento del Pil italiano. Il settore è

Dettagli

La competitività della produzione italiana:

La competitività della produzione italiana: Alessandro Palmieri Carlo Pirazzoli Dipartimento di Scienze agrarie Università di Bologna La competitività della produzione italiana: analisi dei costi di produzione in Italia in relazione ai principali

Dettagli

Giornata dimostrativa La gestione dell irrigazione in olivicoltura. 26 Giugno 2014, ore 9:15 Az. Agr. Crociani, Torrita di Siena (SI)

Giornata dimostrativa La gestione dell irrigazione in olivicoltura. 26 Giugno 2014, ore 9:15 Az. Agr. Crociani, Torrita di Siena (SI) PSR 2007-2013 Regione Toscana PROGETTO INTEGRATO DI FILIERA UN FILO D OLIO : Gestione razionale delle risorse umane e naturali in moderne tipologie di oliveti e dei sottoprodotti della lavorazione delle

Dettagli

RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER

RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER AXS M31 di Zambanini Silvana bio-formulazione avanzata per l agricoltura RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER Relazione Tecnica 2012-2015 Olivicoltura Bresolin Ing. Valerio tecnologia disinquinante

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione AGRICOLTURA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell agricoltura; come misura dell attività si utilizza il

Dettagli

L OLIVICOLTURA LIGURE IN CIFRE:

L OLIVICOLTURA LIGURE IN CIFRE: L OLIVICOLTURA LIGURE IN CIFRE: l olivicoltura ligure ha una grande tradizione, anche a livello industriale, soprattutto nella zona di Imperia. La lunga fase di declino iniziata dopo la seconda guerra

Dettagli

ASSESSORADU DE S AGRICOLTURA E REFORMA AGRO-PASTORALE ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE

ASSESSORADU DE S AGRICOLTURA E REFORMA AGRO-PASTORALE ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE Allegato 2 Stima per l'indennizzo in seguito all estirpazione di piante di agrumi affetti dal Malsecco Phoma tracheiphila o dal Virus della Tristezza degli Agrumi Citrus Tristeza Virus, o altri organismi

Dettagli

Pannelli G., Potatura, meglio se rispetta il portamento della pianta. Olivo e Olio, 11/12:

Pannelli G., Potatura, meglio se rispetta il portamento della pianta. Olivo e Olio, 11/12: Pannelli G., 2012. Potatura, meglio se rispetta il portamento della pianta. Olivo e Olio, 11/12: 44-46. Relazioni tra tecniche di potatura e raccolta e costo di produzione dell olio Giorgio Pannelli Già

Dettagli

7. Piano economico tecnico area SII Triennio 2007/2009

7. Piano economico tecnico area SII Triennio 2007/2009 Allegato Sub B) alla deliberazione della Conferenza dell'autorità d'ambito n. 2" n 234 del 13 maggio 2008 IL SEGRETARIO DELLA CONFERENZA (Dott. Piero Gaetano VANTAGGIATO) 7. Piano economico tecnico area

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione AGRICOLTURA Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il peso del settore dell agricoltura si è ridotto rispetto a qualche decennio fa, ma in alcuni territori rappresenta ancora

Dettagli

Aspetti economici delle filiere agroenergetiche: valutazioni economiche delle colture lignocellulosiche

Aspetti economici delle filiere agroenergetiche: valutazioni economiche delle colture lignocellulosiche LA PRODUZIONE DI BIOMASSE LIGNOCELLULOSICHE PER LA FILIERA BIO-ENERGETICA BIELLA 23 settembre 2011 Aspetti economici delle filiere agroenergetiche: valutazioni economiche delle colture lignocellulosiche

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione TRASPORTI E COMUNICAZIONI Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il comparto dei servizi di trasporto e comunicazioni, producendo circa l 8.4 per cento del Pil italiano, rappresenta

Dettagli

Come meccanizzare l oliveto per avere più reddito

Come meccanizzare l oliveto per avere più reddito livo Articolo pubblicato su L Informatore Agrario n. 28/2009 a pag. 36 Come meccanizzare l oliveto per avere più reddito BIBLIGRAFIA Bellomo F. (1979) - Macchine per la raccolta da terra delle olive. Atti

Dettagli

Osservatorio Nazionale Nota trimestrale novembre 2008

Osservatorio Nazionale Nota trimestrale novembre 2008 Nota trimestrale novembre 2008 Il lavoro in somministrazione nel terzo trimestre 2008: analisi dei dati degli archivi INAIL e INPS. Occupati, giornate retribuite e missioni avviate nel terzo trimestre

Dettagli

La parete vegetativa deve essere verticale e sottile

La parete vegetativa deve essere verticale e sottile La parete vegetativa deve essere verticale e sottile Come impostare la chioma Principi per una chioma ideale La superficie fogliare deve mantenersi sana ed efficiente e con forte sviluppo primaverile;

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione GOMMA E MATERIE PLASTICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore della gomma e della plastica; come misura dell

Dettagli

Condizioni e tendenze del sistema produttivo siciliano

Condizioni e tendenze del sistema produttivo siciliano Condizioni e tendenze del sistema produttivo siciliano 1. Le imprese attive Alla fine del 2011, in Sicilia erano attive poco meno di 381.000 imprese (le registrate erano oltre 463.000), in contrazione

Dettagli

MECCANIZZAZIONE INTERMEDIA: MACCHINE AGEVOLATRICI PER LA RACCOLTA E POTATURA

MECCANIZZAZIONE INTERMEDIA: MACCHINE AGEVOLATRICI PER LA RACCOLTA E POTATURA 6 febbraio 2016 FIERAGRICOLA - Verona MARCELLO BIOCCA MECCANIZZAZIONE INTERMEDIA: MACCHINE AGEVOLATRICI PER LA RACCOLTA E POTATURA WORKSHOP ENOVITIS Meccanizzazione dell oliveto 2 Olivicoltura italiana

Dettagli

Focus Return On Equity

Focus Return On Equity Premessa Il Return on Equity (ROE), ottenuto rapportando il risultato dell esercizio (utile o perdita) al patrimonio netto, è un indice sintetico che consente di esprimere un giudizio complessivo sull

Dettagli

Montepulciano (SI) 13 diretta olivicola 3,5 Superintensivo. Azienda E Descrizione. Oliveto intensivo

Montepulciano (SI) 13 diretta olivicola 3,5 Superintensivo. Azienda E Descrizione. Oliveto intensivo GESAAF Università degli Studi di Firenze PIF Un Filo d Olio Progetto Misura 124 MODOLIVI Allegato: Dati generali Azienda Comune SAU totale (ha) Forma conduzione Indirizzo produttivo Superficie oliveti

Dettagli

I criteri di valutazione:

I criteri di valutazione: I criteri di valutazione: il VAN e il TIR 06.04.2016 La fattibilità economica del progetto La valutazione di fattibilità consiste nella verifica della convenienza economica del developer a promuovere l

Dettagli

L OLIVICOLTURA in LOMBARDIA

L OLIVICOLTURA in LOMBARDIA L OLIVICOLTURA in LOMBARDIA Panoramica La superficie investita ad olivo in Lombardia, secondo gli ultimi dati Istat (2013) è di 2.333 ettari. Rispetto alla dimensione provinciale, si registra una differenziazione

Dettagli

Calcolo dell inflazione per differenti tipologie di famiglie milanesi

Calcolo dell inflazione per differenti tipologie di famiglie milanesi Settore Statistica e S.I.T Servizio Statistica Calcolo dell inflazione per differenti tipologie di famiglie milanesi Introduzione L Indagine sui consumi delle famiglie milanesi realizzata dalla Camera

Dettagli

L industria alimentare

L industria alimentare Il valore aggiunto dell industria alimentare italiana è aumentato del 2,3%, in misura superiore a quanto avvenuto per l insieme del manifatturiero (+0,9%). Nel 2014 il fatturato ha raggiunto un valore

Dettagli

Esprime il costo sostenuto dall impresa per ottenere la produzione frutticola, escludendo tutte le spese riguardanti la struttura aziendale.

Esprime il costo sostenuto dall impresa per ottenere la produzione frutticola, escludendo tutte le spese riguardanti la struttura aziendale. 288 COSTI DI PRODUZIONE COSTI DI PRODUZIONE Nel calcolo del costo per unità prodotta è di fondamentale importanza la produttività del frutteto in quanto è in grado di aumentare o scendere in modo ragguardevole

Dettagli

PREVISIONI DI PRODUZIONE 2013/2014 E L IMPATTO ECONOMICO DELLA BATTERIOSI

PREVISIONI DI PRODUZIONE 2013/2014 E L IMPATTO ECONOMICO DELLA BATTERIOSI 24 SETTEMBRE 2013 Fonte: CSO LE SUPERFICI A KIWI IN ITALIA In Italia nel 2013 sono stimati complessivamente circa 25.000 ettari in produzione (età > di 2 anni) coltivati a kiwi, pari a -2% sul 2012 (Fonte:

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell elettronica nell ultimo decennio ha rappresentato una quota pari all 1.5 per cento

Dettagli

L agricoltura italiana a confronto con gli altri principali paesi agricoli dell UE

L agricoltura italiana a confronto con gli altri principali paesi agricoli dell UE L agricoltura italiana a confronto con gli altri principali paesi agricoli dell UE Confrontando i paesi dell Unione Europea per i principali indicatori statistici dell agricoltura, si vede (ultimi rilevamenti

Dettagli

Uno dei principali ostacoli

Uno dei principali ostacoli Dieta con meno azoto risparmio e minor impatto Riducendo il contenuto proteico con la sostituzione totale o parziale della soia l alimentazione è più cara ma diminuiscono i costi di spandimento dei liquami

Dettagli

L IMPATTO ECONOMICO DELLA BATTERIOSI E LA COSTITUZIONE DEL CATASTO

L IMPATTO ECONOMICO DELLA BATTERIOSI E LA COSTITUZIONE DEL CATASTO COSTITUZIONE DEL CATASTO, Centro Servizi Ortofrutticoli Le attività del nel progetto INTERACT 1Costituzione del catasto a livello nazionale 2Sito internet per la raccolta delle informazioni 3Valutazione

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione INDUSTRIE CONCIARIE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore delle industrie conciarie; come misura dell attività

Dettagli

Risultati della Ricerca

Risultati della Ricerca Titolo Caratterizzazione morfologica e produttiva di cultivar campane Risultati della Ricerca Descrizione estesa del risultato La prova è stata condotta presso il campo di germoplasma dell Azienda Sperimentale

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione SERVIZI ALLE IMPRESE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dei servizi alle imprese; come misura dell attività

Dettagli

Laboratorio Tecniche di valutazione dei progetti di trasporto. 2 lezione: Cos è un investimento? Prof. Ing. Gianfranco Fancello A.

Laboratorio Tecniche di valutazione dei progetti di trasporto. 2 lezione: Cos è un investimento? Prof. Ing. Gianfranco Fancello A. Laboratorio Tecniche di valutazione dei progetti di trasporto 2 lezione: Cos è un investimento? Prof. Ing. Gianfranco Fancello A.A: 2016-2017 Cos è un investimento? Un investimento è: - un esborso di capitale

Dettagli

Risultati della Ricerca

Risultati della Ricerca Risultati della Ricerca Titolo Attitudine alla trasformazione di olive pigmentate Descrizione estesa del risultato Le cultivar pigmentate analizzate, ossia Carolea, Ottobratica e Sinopolese, hanno mostrato

Dettagli

LA FILIERA AGRO-ENERGETICA DA COLTURE DEDICATE: ANALISI TERMO-ECONOMICA DI SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA. Mirko Morini, Ph.D.

LA FILIERA AGRO-ENERGETICA DA COLTURE DEDICATE: ANALISI TERMO-ECONOMICA DI SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA. Mirko Morini, Ph.D. Biomasse: prospettive di uso energetico in Emilia-Romagna e sistemi di calcolo e monitoraggio su GIS 25 Novembre 2010, Bologna LA FILIERA AGRO-ENERGETICA DA COLTURE DEDICATE: ANALISI TERMO-ECONOMICA DI

Dettagli

La potatura degli agrumi

La potatura degli agrumi La potatura degli agrumi C. Mennone ALSIA Agenzia Lucana di di Sviluppo e Innovazione in in Agricoltura A.A.S.D. Pantanello Metaponto Le logiche e scuole di pensiero Casa con porte e finestre Agrumi come

Dettagli

Evoluzione e prospettive della produzione di pesche e nettarine in Italia e in Europa. Elisa Macchi Direttore CSO

Evoluzione e prospettive della produzione di pesche e nettarine in Italia e in Europa. Elisa Macchi Direttore CSO Evoluzione e prospettive della produzione di Direttore CSO UE / PESCHE, PERCOCHE E NETTARINE: l evoluzione generale In termini complessivi la produzione di pesche, percoche e nettarine appare in riduzione,

Dettagli

Trasferimento di innovazioni nella gestione agronomica dell oliveto

Trasferimento di innovazioni nella gestione agronomica dell oliveto PSR 2007-2013 Regione Toscana - Progetto Integrato di Filiera Un Filo d Olio Giornata di presentazione dei risultati finali del Progetto Misura 124 MODOLIVI 10 marzo 2015 Trasferimento di innovazioni nella

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione PESCA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore della pesca; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

Mais e Soia: tendenze e dinamiche recenti

Mais e Soia: tendenze e dinamiche recenti Mais e Soia: tendenze e dinamiche recenti Prezzi in flessione In Italia calo dei raccolti di mais e stabili quelli di soia Aumenta l import di mais e soia Offerta mondiale record Prospettive del mercato

Dettagli

3 LA PRODUZIONE DI RICCHEZZA

3 LA PRODUZIONE DI RICCHEZZA 3 LA PRODUZIONE DI RICCHEZZA Per analizzare l evoluzione della congiuntura economica nel territorio lecchese e cogliere l intensità con cui la crisi si è ripercossa sull economia provinciale, appare opportuno

Dettagli

L avvocatura italiana: Alcuni dati statistici al 2013

L avvocatura italiana: Alcuni dati statistici al 2013 L avvocatura italiana: Alcuni dati statistici al 2013 1 La dinamica evolutiva del numero degli avvocati e confronto con popolazione italiana Distribuzione territoriale degli avvocati I nuovi ingressi alla

Dettagli

Come si possono raccogliere le olive?

Come si possono raccogliere le olive? Come si possono raccogliere le olive? 1) Raccolta manuale dall'albero (brucatura) 2) Raccattatura, manuale o meccanizzata 3) Raccolta dall'albero mediante macchine agevolatrici 4) Raccolta meccanica dall'albero

Dettagli

GLI EFFETTI DELLA CRISI SULLE IMPRESE DI COSTRUZIONI

GLI EFFETTI DELLA CRISI SULLE IMPRESE DI COSTRUZIONI GLI EFFETTI DELLA CRISI SULLE IMPRESE DI COSTRUZIONI Estratto dall Osservatorio Congiunturale sull Industria delle Costruzioni Luglio 2016 a cura della Direzione Affari Economici e Centro Studi ESTRATTO

Dettagli

Rivista di Agraria.org Rivista online di agricoltura, zootecnia, ambiente

Rivista di Agraria.org Rivista online di agricoltura, zootecnia, ambiente Potatura dell'olivo Categories : Anno 2009, N. 79-15 aprile 2009 di Francesco Marino Molti tagliano pochi potano, questo detto descrive bene il fatto che la potatura è spesso fraintesa come sinonimo di

Dettagli

Mais e Soia: tendenze e dinamiche recenti

Mais e Soia: tendenze e dinamiche recenti Mais e Soia: tendenze e dinamiche recenti Prezzi in ripresa In Italia calo dei raccolti di mais e soia Aumenta l import di mais e soia Scenario produttivo e prospettive di mercato per la campagna 2017/18

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore produttore e distributore di energia elettrica, gas e acqua calda nell ultimo decennio ha prodotto in media l 1.6

Dettagli

L analisi microeconomica!

L analisi microeconomica! L analisi microeconomica! Progetto di valorizzazione del Tartufo della Marca di Camerino Dott.Agr. Francesco Bonelli 31 marzo 2009 L'ANALISI ECONOMICA Analisi microestimativa Analisi macroestimativa Ipotesi

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. MISURA 4 Operazione SOSTEGNO A INVESTIMENTI NELLE AZIENDE AGRICOLE

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. MISURA 4 Operazione SOSTEGNO A INVESTIMENTI NELLE AZIENDE AGRICOLE Allegato parte integrante fac-simile del business plan semplificato PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 MISURA 4 Operazione 4.1.1 SOSTEGNO A INVESTIMENTI NELLE AZIENDE AGRICOLE

Dettagli

Concorso di potatura dell olivo a vaso policonico

Concorso di potatura dell olivo a vaso policonico Selezioni zonali anno 2016 Concorso di potatura dell olivo a vaso policonico In collegamento all 11 concorso regionale S Ischimadorza Regolamento Agenzia Laore Sardegna - Servizio Sviluppo delle filiere

Dettagli

Giustificativi premi PSR

Giustificativi premi PSR Giustificativi premi PSR 2014-2020 Sommario Introduzione... 3 Misura 1 - Operazione 1.1.01... 4 Misura 8.1 Conservazione del suolo e della sostanza organica... 6 2 Introduzione L art. 41, lettera d) prevede

Dettagli

LA PRODUZIONE DI CARNE BOVINA

LA PRODUZIONE DI CARNE BOVINA LA PRODUZIONE DI CARNE BOVINA Il progetto AGRICONFRONTI EUROPEI intende, attraverso la raccolta di dati da fonti ufficiali (Eurostat e Istat), mettere a confronto la situazione dell agricoltura veneta

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione MEZZI DI TRASPORTO Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dei mezzi di trasporto sta conoscendo da alcuni anni un importante ridimensionamento. Se all inizio degli

Dettagli

Valutazione Economica del Progetto Corso del prof. Stefano Stanghellini. Analisi costi ricavi. Contributo didattico di: Sergio Copiello

Valutazione Economica del Progetto Corso del prof. Stefano Stanghellini. Analisi costi ricavi. Contributo didattico di: Sergio Copiello Valutazione Economica del Progetto Corso del prof. Stefano Stanghellini Analisi costi ricavi Contributo didattico di: Sergio Copiello Analisi costi ricavi La realizzazione di un progetto richiede che siano

Dettagli

DIREZIONE GENERALE PER L INCLUSIONE E LE POLITICHE SOCIALI IL NUOVOISEE. Evidenze del primo semestre. Roma, 3 novembre 2015

DIREZIONE GENERALE PER L INCLUSIONE E LE POLITICHE SOCIALI IL NUOVOISEE. Evidenze del primo semestre. Roma, 3 novembre 2015 DIREZIONE GENERALE PER L INCLUSIONE E LE POLITICHE SOCIALI IL NUOVOISEE Evidenze del primo semestre Roma, 3 novembre 2015 I flussi di DSU Al 30 giugno le DSU presentate sono state oltre 2 milioni e 200

Dettagli

L ATTUALE QUADRO ECONOMICO 1

L ATTUALE QUADRO ECONOMICO 1 + 0,3% PIL (Fonte Istat) L ATTUALE QUADRO ECONOMICO 1 L Istat non ha ancora diffuso i dati regionali sul PIL 2015. L incremento dello 0,3% del PIL abruzzese nel 2015 è un dato Prometeia diffuso dal Cresa.

Dettagli

Spesa farmaceutica. Continua il calo: - 9,1% nel Grazie a generici, ticket, "sconti" e diretta

Spesa farmaceutica. Continua il calo: - 9,1% nel Grazie a generici, ticket, sconti e diretta Spesa farmaceutica. Continua il calo: - 9,1% nel 2012. Grazie a generici, ticket, "sconti" e diretta Il livello della convenzionata scende così sotto quello registrato nel 2001. Diminuisce il costo per

Dettagli

Il margine di contribuzione di primo livello rapportato alla quantità venduta è il seguente:

Il margine di contribuzione di primo livello rapportato alla quantità venduta è il seguente: 4. METODI DI CALCOLO DEI COSTI Classe 5^A A RIM - I.I.S. Capriotti - San Benedetto del Tronto (AP) 4.1 margine di contribuzione ( ) X11 X19 Totale Ricavi di vendita 360.000 360.000 720.000 Costi variabili

Dettagli

Verona, 12 Ottobre KIWI 2016/2017 Stime di produzione e commercializzazione

Verona, 12 Ottobre KIWI 2016/2017 Stime di produzione e commercializzazione Verona, 12 Ottobre 2016 KIWI 2016/2017 Stime di produzione e commercializzazione Tomas Bosi In Italia nel 2016 sono stimati poco oltre 24.350 ettari in produzione (età > di 2 anni) coltivati a kiwi, pari

Dettagli

I NUMERI DELLO ZUCCHERO

I NUMERI DELLO ZUCCHERO 4 A P P R O FO N D I M E N TO R E D D I T I V I TÀ D E L L A B A R B A B I E TO L A D A Z U C C H E R O I NUMERI DELLO ZUCCHERO Beta, divisione di ricerca e sperimentazione agronomica di COPROB, dal 8

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ALIMENTARE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore delle industrie alimentari e delle bevande; come misura dell

Dettagli

Potatura dei fruttiferi

Potatura dei fruttiferi www.ersa.fvg.it Potatura dei fruttiferi Ennio Scarbolo: cell. 334-6564270 ennio.scarbolo@regione.fvg.it SCOPO della potatura : creare un equilibrio nella pianta Pianta equilibrata Pianta non Evitare il

Dettagli

IL SOLLEVATORE TELESCOPICO PER LA MECCANIZZAZIONE DELLA COLTURA DEL NOCCIOLO

IL SOLLEVATORE TELESCOPICO PER LA MECCANIZZAZIONE DELLA COLTURA DEL NOCCIOLO IL SOLLEVATORE TELESCOPICO PER LA MECCANIZZAZIONE DELLA COLTURA DEL NOCCIOLO Marco PERLO, MERLO SpA Eugenio CAVALLO, Alba, 19 Febbraio 2009 Produzione circa 12.000 t Superficie circa 10.000 ha Cuneo Asti

Dettagli

PROF. ANGELO FRASCARELLI

PROF. ANGELO FRASCARELLI PROF. ANGELO FRASCARELLI Analisi della coltura del nocciolo da un punto di vista tecnicoeconomico, per valutare la redditività per gli agricoltori, anche allo scopo di verificare se il nocciolo può accrescere

Dettagli

2. IL SETTORE AGRICOLO La struttura delle aziende e l utilizzazione del territorio

2. IL SETTORE AGRICOLO La struttura delle aziende e l utilizzazione del territorio 25 2. IL SETTORE AGRICOLO La conformazione del territorio su cui insiste il nostro Comune, stretto tra le Alpi Apuane ed il mare, non ha certamente favorito lo sviluppo della pratica agricola, tanto che

Dettagli

ANALISI DELLA REDDITIVITÁ. ERRATA CORRIGE: la presente relazione sostituisce quella inserita all interno degli atti del convegno.

ANALISI DELLA REDDITIVITÁ. ERRATA CORRIGE: la presente relazione sostituisce quella inserita all interno degli atti del convegno. Sede legale, amministrativa e filiera Ortoflorofrutticola: via dell Arrigoni, 120 47023 Cesena (FC) Sede filiera Vitivinicola e Olivo-oleicola: via Tebano 45 48018 Faenza (RA) Sede filiera Grandi Colture

Dettagli

LA VALUTAZIONE DELLA CONVENIENZA ECONOMICA DELLA FILIERA A SCALA REGIONALE Filippo Arfini, Michele Donati Università degli Studi di Parma

LA VALUTAZIONE DELLA CONVENIENZA ECONOMICA DELLA FILIERA A SCALA REGIONALE Filippo Arfini, Michele Donati Università degli Studi di Parma LA VALUTAZIONE DELLA CONVENIENZA ECONOMICA DELLA FILIERA A SCALA REGIONALE Filippo Arfini, Michele Donati Università degli Studi di Parma Parma, 28 settembre 21 La Valutazione della Convenienza Economica

Dettagli

Regolamento (CE) 867/08 Triennio

Regolamento (CE) 867/08 Triennio Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Direzione generale delle politiche comunitarie e internazionali di mercato Ufficio POCOI IV Regolamento (CE) 867/08 Triennio 202-20 Programmi di

Dettagli

SCENARI 2015 PER IL SETTORE AGROALIMENTARE ITALIANO. Liberalizzazione dei mercati e crescita economica: prospettive per il settore agroalimentare

SCENARI 2015 PER IL SETTORE AGROALIMENTARE ITALIANO. Liberalizzazione dei mercati e crescita economica: prospettive per il settore agroalimentare SCENARI 2015 PER IL SETTORE AGROALIMENTARE ITALIANO Liberalizzazione dei mercati e crescita economica: prospettive per il settore agroalimentare Federalimentare Ismea Centro Studi Confindustria Settembre

Dettagli

ANALISI AGRONOMICA E TERMOECONOMICA DI FILIERE ENERGETICHE PER LA PICCOLA COGENERAZIONE DISTRIBUITA IN EMILIA-ROMAGNA.

ANALISI AGRONOMICA E TERMOECONOMICA DI FILIERE ENERGETICHE PER LA PICCOLA COGENERAZIONE DISTRIBUITA IN EMILIA-ROMAGNA. Energia da Biomasse: prospettive di sviluppo tra innovazione tecnologica ed economia locale 19 Ottobre 2011, L Aquila ANALISI AGRONOMICA E TERMOECONOMICA DI FILIERE ENERGETICHE PER LA PICCOLA COGENERAZIONE

Dettagli

Notiziario. Esiti degli scrutini e degli Esami di Stato del secondo ciclo di istruzione. (Novembre 2011)

Notiziario. Esiti degli scrutini e degli Esami di Stato del secondo ciclo di istruzione. (Novembre 2011) Notiziario Esiti degli scrutini e degli Esami di Stato del secondo ciclo di istruzione (Novembre 2011) Premessa I dati rappresentati nelle tabelle e grafici successivi, sugli esiti degli esami di Stato

Dettagli

Le sfide dell olivicoltura toscana

Le sfide dell olivicoltura toscana Le sfide dell olivicoltura toscana Giovanni Belletti Dipartimento di Scienze Economiche UNIFI I R P E T Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana Perché l olivo in Toscana Diffusione capillare

Dettagli

Rete meteorologica regionale e progetto adotta una capannina.

Rete meteorologica regionale e progetto adotta una capannina. Rete meteorologica regionale e progetto adotta una capannina. Progetto in collaborazione tra: Assopa Consorzio Selenella Arpa Meteo 5 marzo 2013 Rete regionale di monitoraggio per la meteorologia urbana,

Dettagli

NOCCIOLO Organizzazione economica per una filiera competitiva

NOCCIOLO Organizzazione economica per una filiera competitiva NOCCIOLO Organizzazione economica per una filiera competitiva Perugia, 23 maggio 2016 Rete Rurale Nazionale Autorità di gestione: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Via XX Settembre,

Dettagli

AZIENDE VENETE CHE ESPORTANO:

AZIENDE VENETE CHE ESPORTANO: PAOLA GAZZOLA, UNIVERSITA CA FOSCARI VENEZIA SIMONE NOVELLO, UNIVERSITY COLLEGE DUBLIN AZIENDE VENETE CHE ESPORTANO: PRINCIPALI RISULTATI DELLA RICERCA CONDOTTA NEL 2008 La ricerca condotta nel 2008 sulle

Dettagli

INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA

INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA RISULTATI GENERALI Come già nella precedente indagine, gli imprenditori hanno giudicato moderatamente favorevole l andamento dell Industria di Roma e Provincia. Con

Dettagli

SMW. Safe Man Walking, Sistema per l attraversamento in sicurezza di passaggi pedonali e ciclabili

SMW. Safe Man Walking, Sistema per l attraversamento in sicurezza di passaggi pedonali e ciclabili PO FESR PUGLIA 2007-2013 Asse I Linea di Intervento 1.4. - Azione 1.4.2 Investiamo nel vostro futuro Bando "Supporto alla crescita e sviluppo di PMI specializzate nell offerta di contenuti e servizi digitali

Dettagli

LE PRINCIPALI VARIETÀ ADATTE (o idonee) AL MODELLO DI OLIVICOLTURA SUPERINTENSIVO

LE PRINCIPALI VARIETÀ ADATTE (o idonee) AL MODELLO DI OLIVICOLTURA SUPERINTENSIVO LE PRINCIPALI VARIETÀ ADATTE (o idonee) AL MODELLO DI OLIVICOLTURA SUPERINTENSIVO ARBEQUINA AS-1 (Selezione Agromillora) ARBEQUINA IRTA i-18 ARBOSANA i-43 KORONEIKI i-38 TOSCA 07 SIKITITA OLINT PIANTE

Dettagli

SCHEDA SETTORE: FRUTTA IN GUSCIO

SCHEDA SETTORE: FRUTTA IN GUSCIO SCHEDA SETTORE: FRUTTA IN GUSCIO Le caratteristiche della filiera Le aziende agricole L outlook www.ismea.it www.ismeaservizi.it Aggiornata al 29/09/2014 1 LE CARATTERISTICHE DELLA FILIERA www.ismea.it

Dettagli

KIWI 2017/2018 Stime di produzione e commercializzazione

KIWI 2017/2018 Stime di produzione e commercializzazione 26 settembre 2017 VERONA KIWI 2017/2018 Stime di produzione e commercializzazione ELISA MACCHI Stime di produzione Fonte: CSO Italy KIWI 2017/2018 LE SUPERFICI A KIWI IN ITALIA In Italia nel 2017 sono

Dettagli

Parole chiave. Luce Aria Rapporto foglie legno Rapporto foglie radici

Parole chiave. Luce Aria Rapporto foglie legno Rapporto foglie radici Olivo Pianta a portamento basitono, se si lascia vegetare naturalmente diviene un grosso cespuglio, col tempo la vegetazione e la fruttificazione si spostano verso l esterno della chioma ed all interno

Dettagli

Capitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA. II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio

Capitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA. II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio Capitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio I recenti dati di contabilità nazionale confermano un passaggio difficile per l economia

Dettagli

Analisi economico-finanziaria degli investimenti

Analisi economico-finanziaria degli investimenti Analisi economico-finanziaria degli investimenti Lezione 2 I flussi di cassa e I principali criteri decisionali per l analisi finanziaria Economia Applicata all ingegneria a.a. 2015-16 Prof.ssa Carmela

Dettagli

Appendice A: un esempio di scelta del mix ottimo di produzione in presenza di vincoli 19

Appendice A: un esempio di scelta del mix ottimo di produzione in presenza di vincoli 19 14 18-12-07 19:04 Pagina 411 Le decisioni di breve termine fra alternative diverse 411 i minori costi differenziali, almeno nella misura in cui la dimensione di costo è la più importante. Sebbene i costi

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ALBERGHI E RISTORANTI Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore degli alberghi e dei pubblici esercizi rappresenta una quota non trascurabile dell economia italiana:

Dettagli

Gregorio De Felice Responsabile Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

Gregorio De Felice Responsabile Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice Responsabile Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo La crisi ha rallentato gli investimenti in R&S, creando un ostacolo alla ripresa Tra il 2009 e il 2013 crescita prossima a zero,

Dettagli