A.A Corso di GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE APPENDICE F LAMINAZIONE DELLE PIENE AD OPERA DEI SERBATOI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "A.A Corso di GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE APPENDICE F LAMINAZIONE DELLE PIENE AD OPERA DEI SERBATOI"

Transcript

1 A.A Corso di GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE APPENDICE F LAMINAZIONE DELLE PIENE AD OPERA DEI SERBATOI 1

2 LA LAMINAZIONE DELLE PIENE NEI SERBATOI Esistono essenzialmente tre tiologie di oere er il ontrollo delle ortate di iena al fine di roteggere le aree vallive a rishio di esondazione: 1. la realizzazione di invasi er la laminazione dell onda di iena; 2. la ossibilità di realizzare aree di esondazione ontrollata dell onda di iena (vashe di esansione); 3. la rotezione tramite le oere di difesa delle sonde (arginature) e regolarizzazione del traiato del orso d aqua. In questa aendie i oueremo della rima tiologia di oere fornendo i riniali elementi nell ottia del loro utilizzo nell ambito iù generale della simulazione dei sistemi idrii quando siano da trattare anhe gli eventi ritii di iena. La resenza di un invaso lungo un orso d aqua rovoa una laminazione dell idrogramma di iena he, in assenza di manovre degli organi di sario, determina una ortata al olmo di regola minore di quella entrante. Conosendo la urva di invaso e le leggi di efflusso degli organi di sario, la determinazione dell idrogramma laminato in usita dall invaso essere failmente determinato a artire dall idrogramma in ingresso tramite l aliazione dell equazione di ontinuità. La finalità d uso dell invaso modifiano sostanzialmente la sua modalità di gestione e questo si rieruote sull entità delle ortate di iena rilasiate a valle. Se l invaso è destinato uniamente alla laminazione delle iene, di norma esso è dotato di una lue libera in rossimità del fondo ed, in aluni asi, di uno sfioratore suerfiiale. Questa situazione determina un forte effetto di laminazione, almeno fino al unto in ui il elo libero non raggiunge la quota degli sfioratori. Se l invaso svolge anhe funzione di regolazione dei deflussi ai fini delle utilizzazioni, oltre he al ontrollo delle iene, si ossono avere risultati diversi al variare delle regole di gestione, dell entità del volume riservato er la laminazione delle iene, oltre he dalle leggi di efflusso dalle lui. In ogni aso lo studio uò essere effettuato artendo da serie storihe di idrogrammi registrati o onsiderando idrogrammi sintetii di forma assegnata. Sulla generazione di idrogrammi sintetii si tornerà iù avanti. 2

3 In relazione alla finalità di definire il volume di laminazione K neessario a limitare la ortata massima Q u rilasiata a valle dell invaso, si uò fare riferimento all aroio già seguito nell Aendie E sulla determinazione del volume di regolazione. Si iotizza he gli organi di sario ossano rilasiare la ortata massima Q u indiendentemente dal volume invasato nel serbatoio e si trasurano sia le erdite he i volumi erogati verso le utenze (he in questo ontesto sono di gran lunga inferiori alle ortate di iena). Doo aver disretizzato l idrogramma storio o sintetio in T intervalli di temo t, si determinano le ortate in ingresso Q e (t) in iasun elemento di disretizzazione t=1, T ed il orrisondente volume in ingresso Q e (t) t. Il volume di laminazione K si desume dalla relazione: K { k( t) = max [ 0; ( Q ( t) t Q ( t) t + k( 1)) ] } = max t =, T e u t 1 (1) nella quale i valori k(t) indiano i volumi neessari er la laminazione della iena al temo t, garantendo una ortata in usita non sueriore a Q u (t). Nel aso in ui l invaso sia già dimensionato, la riostruzione dei deflussi usenti uò essere fatta simulando la laminazione mediante l integrazione numeria delle equazioni di ontinuità e di efflusso: dv dt = Q e Q u (2) Nell iotesi he l unia ortata usente dall invaso sia ostituita dall efflusso degli sfioratori si ha: Q u = µ L h 2gh (3) nella quale, ovviamente, h, µ ed L indiano, risettivamente l altezza del elo libero sora la soglia sfiorante all istante t, il oeffiiente di efflusso e la larghezza della soglia sfiorante. La variazione del ario h è ovviamente legata alla variazione del volume invasato V tramite la seguente equazione generale he raresenta la urva di invaso: 3

4 h = h(v ) (4) Il roesso di laminazione uò essere simulato tramite integrazione er intervalli finiti t iterando le equazioni (2), (3) e (4). Dalla onosenza di h nello stato iniziale si uò stimare un rimo valore di Q u dalla eq. (3). Inserendo tale valore e la ortata Q e in ingresso dall idrogramma nella eq. (2) si riava la variazione di volume invasato he onsente di rideterminare h dalla eq. (4). A questo unto si uò reiterare l aliazione delle equazioni (3), (2) e (4), fino a risontrare variazioni trasurabili nella determinazione di Q u. Il roesso simulativo ovviamente si omliherebbe se si dovessero tenere resenti le ossibilità di manovra di eventuali aratoie sugli stramazzi o la ossibilità di oerare sarihi da lui di alleggerimento sotto battente. In definitiva, la riostruzione delle Q u al variare del temo onsente di stimare l idrogramma in usita delle ortate laminate dal serbatoio di aratteristihe note e sulla base di un idrogramma di riferimento. GENERAZIONE DEGLI IDROGRAMMI DI PIENA L aroio he si roone e inserito in un ontesto di modellazione omlessiva dei sistemi di risorse idrihe nel quale si voglia, tuttavia, tenere in onsiderazione anhe la ossibilità di laminazione delle iene oerate dai serbatoi. Con riferimento all esemio di simulazione riortato nel Ca. 5 delle Disense, questo avviene quando la ortata mensile suera dei valori di soglia refissati. In queste ondizioni il modello di simulazione rodue un idrogramma er iasuna sezione di interesse ed il asso della simulazione viene oortunamente ridotto in modo da onsentire la simulazione dell evento di iena on disretizzazione adeguata. In questo ontesto non è in genere neessario una desrizione dettagliata dell evento e uò risultare onveniente riorrere al tio di modellazione utilizzata nell ambito del Piano Regionale delle Aque, he sarà di seguito riortata. 4

5 La metodologia adottata, eraltro utilizzabile on le neessarie varianti in altri ontesti geografii, revede vengano utilizzati due modelli, distinti ma interonnessi, atti a simulare il sistema on riferimento ai deflussi mensili ed agli eventi di iena, adottando er questi ultimi una raresentazione shematia. L aroio modellistio revede di utilizzare eslusivamente i dati di deflusso, evitando di roosito il riorso all informazione luviometria, e si basa, onseguentemente sulla analisi delle interrelazioni tra deflussi mensili e riniali aratteristihe del orrisondente evento di iena. In tal modo i rimi (deflussi mensili) vengono ad assumere il ruolo di variabili di ingresso del modello he fornise in usita le grandezze aratteristihe dell idrogramma. L idrogramma di iena è shematizzato di forma triangolare, ome risulta nella Figura 1, on grandezze aratteristihe raresentate dalla ortata di olmo Q, dal temo di onentrazione T, dal temo di esaurimento T e e dal volume di iena V. Ovviamente solo tre di esse sono neessarie er la omleta definizione dell idrogramma. Non si entra qui nel merito della roedura he ha ortato alla stima delle relazioni he saranno fornite di seguito. Le relative informazioni si ossono trovare nei testi indiati in bibliografia. Lo shema di generazione revede i seguenti assi: 1. Valutare anzitutto il volume di iena arziale V, he riade interamente all interno del mese in esame, artendo dalla onosenza del deflusso mensile V m he si onsidera noto sulla base dello studio idrologio effettuato. 2. Si assume quindi he la ortata al olmo Q ossa essere determinata in base alla onosenza del volume di iena omlessivo V dell evento, valutato a sua volta sulla base della onosenza di V e della aratterizzazione dell evento seondo una roedura iterative illustrata 3. Il temo di onentrazione T e l istante di olmo T 0 vengono generati autonomamente sulla base delle aratteristihe del baino (he qui vengono sintetiamente indiate ol vettore S) e di una generazione random sulla durata del mese. 4. Il temo di esaurimento T e si desume di onseguenza una volta valutate le reedenti grandezze. 5

6 In forma sintetia le oerazioni di ui sora si ossono riortare alle seguenti relazioni: 1 ( V m V = f ) ; (5) 2 V = f ( V ) ; (6) Q = f ( V ) (7) 3 0 f 4 ( ε) T = (8) T = f 5( S ) (9) T = f ( V, Q, T ) (10) e 6 Per adeguare la varianza di stima a quella osservata, nelle relazioni reedenti risulta neessario aggiungere delle omonenti asuali ε in iasun asso di generazione. Per la Sardegna le relazioni reedenti sono state seifiate seondo un semlie modello regressivo lineare tra le trasformate logaritmihe delle variabili. La (5) e la (7) reedenti si ossono srivere: log( V [ log( Vm µ m ] ε ) µ = b ) + [ log( V µ ] ε (11) log( Q ) µ = b ) + (12) essendo, ovviamente, µ m, µ, µ e µ le medie delle trasformate logaritmihe di V m, V, V, e Q, mentre b e b sono i oeffiienti delle regressioni ed, infine, ε ed ε le relative omonenti asuali da adottare in genereazione. Esrimendo i volumi in metri ubi, le ortate in metri ubi al seondo ed utilizzando nelle (11) e (12) i logaritmi deimali, la onosenza dei arametri loali di media e varianza di stima onsente di oerare le generazioni rihieste er la definizione dell idrogramma. Per la valutazione del temo di onentrazione dell idrogramma si ossono utilizzare le usuali formule del temo di orrivazione er il baino, ovvero la relazione multiregressiva data di seguito, on l avvertenza he la stessa uò essere utilizzata er baini di dimensioni non inferiori a ira 100 km 2 : 6

7 log( T ) = log( S) log( H J ) + ε (13) nella quale T è esresso in ore, la suerfiie del baino S in km 2, l altitudine media relativa alla sezione di hiusura del baino H in metri, la endenza media del baino J in m/m, e ε t india una omonente asuale da inserire nella generazione. La utilizzazione ratia della modellazione alle sezioni di interesse rihiede la regionalizzazione delle esressioni (11) e (12). Nella tabella della Figura 2 sono riortati i valori dei arametri e le varianze residue delle regressioni regionalizzate er i versanti orientale ed oidentale dell isola (seondo una riartizione territoriale frequentemente utilizzata nella modellazione idrologia degli eventi estremi) e stagionalizzate a livello mensile nei eriodi da Ottobre a Maggio. L aroio seguito nel P.A. revede infatti trasurabile la robabilità di iena nel eriodo estivo. Ai fini della aliazione del modello regionalizzato alle sezioni di interesse, er le quali non si onosono le stime loali dei arametri, i valori indie loali µ e µ devono essere reliminarmente stimati utilizzando esressioni he legano le medie delle trasformate logaritmihe delle grandezze di artenza. Queste relazioni si srivono: * µ µ = b ( µ m µ m ) (14) * µ µ = b ( µ µ ) (15) nelle quali i oeffiienti b * e b * assumono i valori dati nella tabella seguente: BACINI OCCIDENTALI t BACINI ORIENTALI MESI b * b * b * b * Gennaio Febbraio Marzo Arile Maggio Ottobre Novembre Diembre

8 I valori dei oeffiienti regionalizzati di b e di b delle relazioni (11) e (12) sono invee dati nella seguente tabella: BACINI OCCIDENTALI BACINI ORIENTALI MESI b b b b Gennaio Febbraio Marzo Arile Maggio Ottobre Novembre Diembre In sintesi la roedura onsiste nel alolare, er iasun mese la media dei deflussi mensili nella sezione µ m, utilizzando la (14) valutare µ, utilizzando la (15) valutare µ, on la (11) e (12) valutare il volume di iena e la ortata al olmo nella rima iotesi he tutta l idrogramma sia ontenuto nel mese in esame. Valutare quindi il temo di onentrazione tramite la (13) o esressione alternativa, riavare il temo di esaurimento sulla base del ongruenza on il volume di iena, generare infine il temo di olmo entro il mese on un roedura random onsiderando una distribuzione rettangolare sulla durata omlessiva del mese. Avendo osto in rima iotesi V =V sarà ora ossibile verifiare se l idrogramma sintetio riade interamente nel mese e rivalutare onseguentemente V e reiterare, se neessario, la roedura fino alla onvergenza. Per l inserimento delle omonenti asuali ε ed ε nel modello si onsiderano semlii modelli robabilistii normali aratterizzati da medie nulle e varianze ari alle varianze residue v e v date in tabella. Pertanto le omonenti asuali nelle regressioni (11) e (12) sono modellate medianti le usuali esressioni: ε ε = s = s u u (16) 8

9 essendo: u=n(0,1) il frattile di una distribuzione Normale standard on media nulla e varianza unitaria s, s, le deviazioni standard regionalizzate v, v riavabili, er iasun mese dalla tabella in Figura 2. Relativamente al modello di regressione (13) adottato er i temi di onentrazione T, la generazione della omonente asuale otrà essere effettuata in modo analogo on l esressione: ε t = s t u (17) essendo anhe qui u=n(0.1), mentre la deviazione standard deriva dalla varianza regionalizzata di stima, ari a: v = t Figura 1: Shematizzazione triangolare dell idrogramma di iena 9

10 Figura 2: Parametri del modello di generazione regionale 10

Corso di PIANIFICAZIONE E GESTIONE DEI SISTEMI IDRICI APPENDICE LAMINAZIONE DELLE PIENE AD OPERA DEI SERBATOI

Corso di PIANIFICAZIONE E GESTIONE DEI SISTEMI IDRICI APPENDICE LAMINAZIONE DELLE PIENE AD OPERA DEI SERBATOI Corso di PIANIFICAZIONE E GESTIONE DEI SISTEMI IDRICI APPENDICE LAMINAZIONE DELLE PIENE AD OPERA DEI SERBATOI 1 LA LAMINAZIONE DELLE PIENE NEI SERBATOI Esistono essenzialmente tre tipologie di opere per

Dettagli

7.1 LA REGOLAZIONE DEI DEFLUSSI

7.1 LA REGOLAZIONE DEI DEFLUSSI 7.1 LA REGOLAZIONE DEI DEFLUSSI 7.1.1 Introduzione La finalità principale della regolazione è quella di definire la capacità necessaria del serbatoio per consentire l erogazione della risorsa da un corso

Dettagli

Andrea Scozzari a.a Analisi di sensibilità

Andrea Scozzari a.a Analisi di sensibilità Andrea Sozzari a.a. 2012-2013 Analisi di sensibilità 1 Problema di Massimo in forma generale ma 130 100 1,5 0,3 0,5, 27 21 15 16 0 regione ammissibile 2 Problema di Massimo in forma generale ma 130 100

Dettagli

Scrivere una relazione

Scrivere una relazione Srivere una relazione La relazione sull eserienza fatta in laboratorio deve essere sritta suonendo he hi la legge non saia osa avete fatto, non ensate he sarà il doente he vi ha seguito a orreggerla. Quindi

Dettagli

ESERCIZI SUL BILANCIO TERMICO DEI GENERATORI E DEGLI ACCUMULI

ESERCIZI SUL BILANCIO TERMICO DEI GENERATORI E DEGLI ACCUMULI ESERCIZI SUL BILANCIO TERMICO DEI GENERATORI E DEGLI ACCUMULI FORMULARIO DI RIEPILOGO Tabella 0.1 Poteri alorifii di aluni ombustibili. PCI [MJ/kg] PCS [MJ/kg] Petrolio greggio 41,9 44,8 Benzina er auto

Dettagli

Si dimensioni uno sfioratore con le seguenti caratteristiche Q max

Si dimensioni uno sfioratore con le seguenti caratteristiche Q max CALCOLO DI UNO SFIORATORE A STRAMAZZO Si dimensioni uno sfioratore con le seguenti caratteristiche max = 3 m 3 /s H reg = 83. 6m (quota massima di regolazione ovvero quota alla quale inizia lo sfioro H

Dettagli

CALDAIA A CONDENSAZIONE. Il rendimento termico di una caldaia, con riferimento al potere calorifico inferiore LHV, può essere espresso come:

CALDAIA A CONDENSAZIONE. Il rendimento termico di una caldaia, con riferimento al potere calorifico inferiore LHV, può essere espresso come: CALDAIA A CONDENSAZIONE Il rendimento termio di una aldaia, on riferimento al otere alorifio inferiore, uò essere esresso ome: i d dove i, e d raresentano le otenze erse er unità di otenza messa a disosizione

Dettagli

Applicazione del principio di conservazione dell energia a sistemi aventi un gran numero di particelle.

Applicazione del principio di conservazione dell energia a sistemi aventi un gran numero di particelle. PRIMO PRINCIPIO DLLA RMODINAMICA In una trasformazione adiabatia: In una trasformazione isoora: L In una trasformazione generia: L (7) (Primo riniio della termodinamia) Aliazione del riniio di onservazione

Dettagli

Progetto di travi in c.a.p isostatiche Il fuso del cavo risultante e il fuso di Guyon

Progetto di travi in c.a.p isostatiche Il fuso del cavo risultante e il fuso di Guyon Università degli Studi di Roma Tre - Facoltà di Ingegneria Laurea magistrale in Ingegneria Civile in Protezione Corso di Cemento rmato Precomresso / 2015-16 Progetto di travi in c.a. isostatiche Il fuso

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO TESI DI LAUREA IN PROGETTAZIONE DELLE OPERE IDRAULICHE Modellazione numerica

Dettagli

Capitolo 2. Funzioni

Capitolo 2. Funzioni Caitolo 2 Funzioni 2.1. De nizioni Un concetto di fondamentale imortanza è quello di funzione. roosito la seguente de nizione: Vale a questo De nizione 10 Dati due insiemi (non vuoti) X e Y, si chiama

Dettagli

Fisica dei mezzi trasmissivi Prof. G. Macchiarella Prova del 28 Febbraio 2013

Fisica dei mezzi trasmissivi Prof. G. Macchiarella Prova del 28 Febbraio 2013 Fisia dei mezzi trasmissivi Prof. G. Mahiarella Prova del 8 Febbraio 013 1 3 4 non srivere nella zona soprastante COGNOME E NOME MTRICO FIRM Eserizio 1 Un generatore, la ui tensione varia nel tempo ome

Dettagli

ESERCIZI ELEMENTARI DI FLUIDODINAMICA

ESERCIZI ELEMENTARI DI FLUIDODINAMICA ISTITUZIONI I INGEGNERI EROSPZILE ESERCIZI ELEMENTRI I FLUIOINMIC ESERCIZI ELEMENTRI I FLUIOINMIC RICHIMI INTROUTTII Il fluido viene onsiderato ome un ontinuo, ossia vengono identifiate alune grandezze

Dettagli

ECONOMIA URBANA. Valeria Costantini Facoltà di Architettura, Università Roma Tre. Contatti:

ECONOMIA URBANA. Valeria Costantini Facoltà di Architettura, Università Roma Tre. Contatti: ECONOMIA URBANA Valeria Costantini Faoltà di Arhitettura, Università Roma Tre Contatti: ostanti@uniroma3.it LA MICROECONOMIA LO STUDIO DEL COMPORTAMENTO DEI SINGOLI AGENTI IN UN SISTEMA ECONOMICO Eonomia

Dettagli

CHIMICA FISICA I. Le leggi dei gas

CHIMICA FISICA I. Le leggi dei gas A.A. 2014-2015 Corso di Laurea in CHIMICA INDUSTRIALE CHIMICA FISICA I Le leggi dei gas Lezioni di Chimia Fisia I A.A. 2014-2015 Leggi dei gas - Pagina 1 Un sistema ostituito da un gas puro si omporta

Dettagli

Sistemi di misura digitali Segnali campionati - 1. Segnali campionati

Sistemi di misura digitali Segnali campionati - 1. Segnali campionati Sistemi di misura digitali Segnali ampionati - 1 Segnali ampionati 1 - Il teorema del ampionamento Campionamento ideale Il ampionamento (sampling di un segnale analogio onsiste nel prenderne solo i valori

Dettagli

[ ] L incremento di invaso in un intervallo di tempo t è dato da:

[ ] L incremento di invaso in un intervallo di tempo t è dato da: METODO DI MUSKINGUM-CUNGE E un modello del 1938 che prende il nome dal fiume in cui è stato applicato la prima volta. Alla base del modello ci sono le ipotesi che il volume d acqua invasato nel tronco

Dettagli

TEORIA SUI LIMITI DEFINIZIONE DI LIMITE FINITO DI UNA FUNZIONE PER X CHE TENDE AD UN VALORE FINITO

TEORIA SUI LIMITI DEFINIZIONE DI LIMITE FINITO DI UNA FUNZIONE PER X CHE TENDE AD UN VALORE FINITO TEORIA SUI LIMITI DEFINIZIONE DI LIMITE FINITO DI UNA FUNZIONE PER X CHE TENDE AD UN VALORE FINITO Si die he, per he tende a, la funzione y=f() ha per ite l e si srive: l = l I( ) ESEMPIO DI VERIFICA DI

Dettagli

IL TORNANTE RETTIFILO CONTROCURVA RETTIFILO

IL TORNANTE RETTIFILO CONTROCURVA RETTIFILO IL TORNANTE il tornante è quella partiolare urva, esterna ai rettifili, he onsente un inversione della direzione dell asse, onsentendo di prendere quota all interno di una fasia di terreno relativamente

Dettagli

Per quanto detto prima il fenomeno di svuotamento termina quando la pressione di ristagno è pari a:

Per quanto detto prima il fenomeno di svuotamento termina quando la pressione di ristagno è pari a: Esercizi Si consideri il serbatoio schematicamente raresentato in Fig., in cui è contenuto un gas avente inizialmente (cioè al temo t=0) temeratura T o =0F e ressione oi =0si. Il serbatoio è collegato

Dettagli

Verifica di ipotesi: approfondimenti

Verifica di ipotesi: approfondimenti 1. Il -value Verifica di iotesi: arofondimenti Il test si uò effettuare: Determinando reventivamente le regioni di accettazione di H 0 e H 1 er lo stimatore considerato (sulla base del livello α e osservando

Dettagli

Le curve di Intensità-Durata-Frequenza (IDF) delle precipitazioni

Le curve di Intensità-Durata-Frequenza (IDF) delle precipitazioni Le curve di Intensità-Durata-Frequenza (IDF) delle reciitazioni INDICE 1. Modelli robabilistici... Errore. Il segnalibro non è definito. 1.1 Modello di Gumbel... Errore. Il segnalibro non è definito. 1.2.

Dettagli

Le curve di Intensità-Durata-Frequenza (IDF) delle precipitazioni

Le curve di Intensità-Durata-Frequenza (IDF) delle precipitazioni Le curve di Intensità-Durata-Frequenza (IDF) delle reciitazioni INDICE 1.! Modelli robabilistici... 2! 1.1! Modello di Gumbel... 2! 1.2.! Modello GEV... 3! 2.! Le curve di robabilità luviometrica (IDF)...

Dettagli

UGELLO CONVERGENTE. Dai valori noti si ricava: = = e quindi il rapporto: p a

UGELLO CONVERGENTE. Dai valori noti si ricava: = = e quindi il rapporto: p a UGELLO CONVERGENE. Si consideri un ugello convergente che scarica in ambiente ( a atm). Sono noti la temeratura di ristagno K, il diametro di uscita dell ugello D.m e la differenza di ressione tra monte

Dettagli

Moto vario elastico: fenomeno del colpo d ariete

Moto vario elastico: fenomeno del colpo d ariete Moto vario elastio: fenomeno del olpo d ariete 1. Desrizione del fenomeno Si onsideri un semplie impianto ostituito da un serbatoio di grande ampiezza in modo tale he in esso il livello di ario rimanga

Dettagli

LE FUNZIONI ECONOMICHE

LE FUNZIONI ECONOMICHE M A R I O G A R G I U L O LE FUNZIONI EONOMIHE APPLIAZIONE DELL ANALISI MATEMATIA FUNZIONI EONOMIHE L economia è lo studio di come imiegare, con maggior convenienza, il denaro di cui si disone er raggiungere

Dettagli

Q tot WC. lavabo per. villetta. lavello da cucina per villetta. Q tot lavello da cucina

Q tot WC. lavabo per. villetta. lavello da cucina per villetta. Q tot lavello da cucina INDICE 1. RETE ACQE NERE... 2 1.1. Calolo della portata aque nere... 2 1.2. Verifia idraulia della portata aque nere... 3 1.3. Materiali usati e presrizioni ostruttive... 3 2. RETE ACQE BIANCHE... 15 2.1.

Dettagli

UNA METODOLOGIA SPEDITIVA PER LA CARATTERIZZAZIONE DELL IDROGRAMMA CONSEGUENTE AL CROLLO PARZIALE DI UNO SBARRAMENTO DI RITENUTA

UNA METODOLOGIA SPEDITIVA PER LA CARATTERIZZAZIONE DELL IDROGRAMMA CONSEGUENTE AL CROLLO PARZIALE DI UNO SBARRAMENTO DI RITENUTA 31 Convegno Nazionale di Idraulica e Costruzioni Idrauliche Perugia, 9-12 settembre 28 UNA METODOLOGIA SPEDITIVA PER LA CARATTERIZZAZIONE DELL IDROGRAMMA CONSEGUENTE AL CROLLO PARZIALE DI UNO SBARRAMENTO

Dettagli

Impianto di pressurizzazione e condizionamento

Impianto di pressurizzazione e condizionamento IMPIANTI E SISTEMI Disense del orso, versione 2014 Caitolo 9 Imianto di ressurizzazione e ondizionamento Caitolo 9 Imianto di ressurizzazione e ondizionamento Queste disense ossono essere liberamente sariate

Dettagli

Le curve di Intensità-Durata-Frequenza (IDF) delle precipitazioni

Le curve di Intensità-Durata-Frequenza (IDF) delle precipitazioni Le curve di Intensità-Durata-Frequenza (IDF) delle reciitazioni INDICE 1. Il modello robabilistico di Gumbel... 2 2. Le curve di robabilità luviometrica (IDF)... 4 3. La relazione intensità-durata delle

Dettagli

GRANDEZZE OPERATIVE DELLE MACCHINE OPERANTI CON FLUIDI COMPRIMIBILI

GRANDEZZE OPERATIVE DELLE MACCHINE OPERANTI CON FLUIDI COMPRIMIBILI CAPITOLO 6 GRANDEZZE OPERATIVE DELLE MACCHINE OPERANTI CON FLUIDI COMPRIMIBILI 6.) Lavori, rendimenti e otenze. Sviluando i termini ontenuti nell'equazione dell'energia (3.) e indiando on i edii "" e ""

Dettagli

REGIONE CALABRIA. Dipartimento 14 POLITICHE DELL'AMBIENTE

REGIONE CALABRIA. Dipartimento 14 POLITICHE DELL'AMBIENTE REGIONE CALABRIA Dipartimento 14 POLITICHE DELL'AMBIENTE Responsabile delle iniziative finalizzate al definitivo subentro della Regione Calabria nel oordinamento degli interventi da eseguirsi nel ontesto

Dettagli

Esercizi sulle reti elettriche in corrente continua

Esercizi sulle reti elettriche in corrente continua serizi sulle reti elettrihe in orrente ontinua serizio 1: eterminare la P erogata generatore, e la P R assorita resistore R del iruito in figura 4 Ω Ω Ω 15 Ω 5 Ω Ω R Ω 10 Ω Soluzione: P = 150 W P R =.08

Dettagli

Comportamento asintotico delle Catene di Markov

Comportamento asintotico delle Catene di Markov Comortamento asintotico delle Catene di Markov In queste note analizzeremo il comortamento asintotico della catene di Markov a temo discreto omogenee, con sazio degli stati di dimensione finita. I risultati

Dettagli

ESERCITAZIONE 4: MONOPOLIO E CONCORRENZA PERFETTA

ESERCITAZIONE 4: MONOPOLIO E CONCORRENZA PERFETTA ESERCITAZIONE 4: MONOPOLIO E CONCORRENZA PERFETTA Esercizio : Scelta ottimale di un monoolista e imoste Si consideri un monoolista con la seguente funzione di costo totale: C ( ) = 400 + + 0 0 La domanda

Dettagli

Capitolo 2 Impianto di approvvigionamento del propellente: requisiti e scelte progettuali

Capitolo 2 Impianto di approvvigionamento del propellente: requisiti e scelte progettuali Capitolo 2 Impianto di approvvigionamento del propellente: requisiti e selte progettuali Poihè il perossido di idrogeno è un fluido altamente ossidante e orrosivo, è stato neessario progettare un iruito

Dettagli

Fondamenti di idrologia idrogramma di piena

Fondamenti di idrologia idrogramma di piena Corso di Laurea in Tecnologie Forestali e Ambientali Sistemazioni Idraulico-Forestali Fondamenti di idrologia idrogramma di iena Giancarlo Dalla Fontana Università di Padova A.A. 2013/2014 Idrogramma ortata

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata

Università di Roma Tor Vergata Università di Roma Tor Vergata Faoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Industriale Corso di: TERMOTECNICA 1 DIMENSIONAMENTO DEGLI SCAMBIATORI DI CALORE Ing. G. Bovesehi gianluigi.bovesehi@gmail.om

Dettagli

Lezione 24 IL TEOREMA DI BERNOULLI

Lezione 24 IL TEOREMA DI BERNOULLI unti dei corsi di Idraulica e Idrodinamica Lezione 4 IL TEOREM DI ERNOULLI Nella LEZIONE 3 abbiamo dedotto il teorema di ernoulli er le correnti fluide, artendo dall equazione del moto valida in tali circostanze.

Dettagli

Università della Calabria

Università della Calabria Università della Calabria FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Civile CORSO DI IDROLOGIA N.O. Prof. Pasquale Versace SCHEDA DIDATTICA N 3 CURVE DI PROBABILITÀ PLUVIOMETRICA A.A. 00- CURVE

Dettagli

Esercitazioni di Elettrotecnica

Esercitazioni di Elettrotecnica Eseritazioni di Elettrotenia a ura dell Ing ntonio Maffui Parte III: iruiti in eoluzione dinamia 00/003 Eseritazioni di Elettrotenia 00/003 Maffui ESEITZIONE N0: eti dinamihe del primo ordine ESEIZIO 0

Dettagli

TEOREMA DEL CAMPIONAMENTO

TEOREMA DEL CAMPIONAMENTO 1 TEOREMA DEL CAMPIONAMENTO nota per il orso di Teleomuniazioni a ura di F. Benedetto G. Giunta 1. Introduzione Il proesso di ampionamento è di enorme importanza ai fini della realizzazione dei dispositivi

Dettagli

CONTROLLI AUTOMATICI (01AKS, 02FSQ) ATM, INF Soluzione della tipologia di compito del 3/IX/2002

CONTROLLI AUTOMATICI (01AKS, 02FSQ) ATM, INF Soluzione della tipologia di compito del 3/IX/2002 CONTROLLI AUTOMATICI (0AKS, 0FSQ) ATM, INF Soluzione della tipologia di ompito del 3/IX/00 Eserizio Progetto di un ontrollore Sia dato il sistema di ontrollo riportato in figura on: 0.65 G p ( s) =, Tp

Dettagli

Espansione dell Universo e redshift

Espansione dell Universo e redshift Espansione dell Universo e redshift Primo Galletti Aldo Aluigi Roma, 21 Settembre 2002 In un Universo in ui avviene ontinuamente la nasita e la morte della materia 1 l ipotesi di una grande esplosione

Dettagli

Accoppiatore direzionale

Accoppiatore direzionale Aoppiatore direzionale 1 Rete 4 porte 3 4 Un aoppiatore direzionale ideale è un giunzione a 4 bohe on Adattamento alle porte quando sono hiuse sul ario di riferimento (ioè S 11 =S =S 33 =S 44 =) Due oppie

Dettagli

Equazioni di secondo grado intere letterali

Equazioni di secondo grado intere letterali Equazioni di seondo grado intere letterali Esempio. k ) x k + )x + k + 0 a k b k + ) k + Disussione. Se k 0 k l equazione si abbassa di grado. Disutiamo il aso a 0 aso in ui l equazione diventa di primo

Dettagli

Accoppiatore direzionale

Accoppiatore direzionale Aoppiatore direzionale 1 Rete 4 porte 3 4 Un aoppiatore direzionale ideale è un giunzione a 4 bohe on Adattamento alle porte quando sono hiuse sul ario di riferimento (ioè S 11 =S =S 33 =S 44 =) Due oppie

Dettagli

Considerazioni termodinamiche sulla termostatazione naturale degli ambienti

Considerazioni termodinamiche sulla termostatazione naturale degli ambienti ASSOCIAZIONE TERMOTECNICA ITALIANA 56 Congresso Nazionale Naoli, Settembre 2001 Considerazioni termodinamiche sulla termostatazione naturale degli ambienti Ciami M., Fantozzi F., Leccese F., Tuoni G. Diartimento

Dettagli

Politecnico di Torino Laurea a Distanza in Ingegneria Meccanica Corso di Macchine

Politecnico di Torino Laurea a Distanza in Ingegneria Meccanica Corso di Macchine ESERCIZI SVOLTI Sono di seguito svolti due eserizi sulle turbine a vapore assiali, aggiuntivi rispetto a quelli svolti durante il tutorato (i ui testi e i risultati numerii sono riportati alla fine del

Dettagli

125. Simulazioni del decadimento radioattivo con la TI Voyage 200 di Pietro Romano L. S. Leonardo, Giarre (CT)

125. Simulazioni del decadimento radioattivo con la TI Voyage 200 di Pietro Romano L. S. Leonardo, Giarre (CT) Numero 11 Dicembre 29 125. Simulazioni del decadimento radioattivo con la TI Voyage 2 di Pietro Romano [r.romano@tin.it] L. S. Leonardo, Giarre (CT) Abstract.. A grahical calculator, as TI Voyage 2, can

Dettagli

Progetto di un Telaio Piano in C.A.

Progetto di un Telaio Piano in C.A. Corso di Tecnica delle Costruzioni I 16/03/010 Seconda Esercitazione Progettuale Progetto di un Telaio Piano in C.A. Predimensionamento dei Pilastri Seconda Esercitazione Progettuale (EP) ~ 1 ~ a cura

Dettagli

Dispense del corso di Processi e Impianti Chimici. Corso di Laurea Specialistica in Chimica Industriale. Docente Guido Sassi

Dispense del corso di Processi e Impianti Chimici. Corso di Laurea Specialistica in Chimica Industriale. Docente Guido Sassi Disense del orso di Proessi e ianti Chiii Corso di Laurea eialistia in Chiia ndustriale Doente Guido assi Faoltà di ienze ateatihe Fisihe e Naturali Università di Torino eattori 2 odellazione di eattori

Dettagli

TRASFORMATA DI HILBERT

TRASFORMATA DI HILBERT TRASFORMATA DI ILBERT La Trasformata di ilbert è una partiolare rappresentazione he, ontrariamente ad altre trasformate (Fourier, Laplae, Z, ) non realizza un ambiamento del dominio di definizione. In

Dettagli

Sommario CAPITOLO 1. Introduzione CAPITOLO 2. Trattazione analitica CAPITOLO 3. Trattazione tramite elementi finiti CAPITOLO 4. Risultati CAPITOLO

Sommario CAPITOLO 1. Introduzione CAPITOLO 2. Trattazione analitica CAPITOLO 3. Trattazione tramite elementi finiti CAPITOLO 4. Risultati CAPITOLO Sommario CAPITOLO 1. Introduzione... 3 CAPITOLO. Trattazione analitia... 7.1 Inastro ideale... 7. Inastro reale... 8..1 Inastro shematizzato tramite utilizzo di molle equivalenti... 8.. Inastro shematizzato

Dettagli

Esercizi proposti - Gruppo 7

Esercizi proposti - Gruppo 7 Argomenti di Matematica er l Ingegneria - Volume I - Esercizi roosti Esercizi roosti - Gruo 7 1) Verificare che ognuina delle seguenti coie di numeri razionali ( ) r + 1, r + 1, r Q {0} r ha la rorietà

Dettagli

a 11 s 1 + a 12 s a 1n s n = b 1 a 21 s 1 + a 22 s a 2n s n = b 2..

a 11 s 1 + a 12 s a 1n s n = b 1 a 21 s 1 + a 22 s a 2n s n = b 2.. Matematica II 020304 Ogni sistema di m equazioni lineari in n incognite x 1 x 2 x n si uo raresentare nella forma a 11 x 1 + a 12 x 2 + + a 1n x n = b 1 a 21 x 1 + a 22 x 2 + + a 2n x n = b 2 a m1 x 1

Dettagli

Franco Vigorito e Ugo Piovano

Franco Vigorito e Ugo Piovano 3 Luigi Hugues naque a Casale Monferrato (Al) il 27 ottobre 1836 ma il adre Mathieu (1790-1872) era originario di Abrièz nel Delfinato. Laureatosi in ingegneria nel 1859, fu doente di Geografia nell Istituto

Dettagli

La Cassa di Espansione sul Torrente Baganza

La Cassa di Espansione sul Torrente Baganza Dipartimento di Ingegneria Civile, dell Ambiente, del Territorio e Architettura - DICATeA Università degli Studi di La Cassa di Espansione sul Torrente Baganza, 13 o:obre 2015 Ing Massimo Valente Evento

Dettagli

Dispensa del corso di FLUIDODINAMICA DELLE MACCHINE

Dispensa del corso di FLUIDODINAMICA DELLE MACCHINE Disensa del corso di FLUIDODINAICA DELLE ACCHINE Argomento: Onde di ach e onde d'urto (flusso stazionario, non viscoso di un gas erfetto) Prof. Pier Ruggero Sina Diartimento di Ingegneria Prof. P. R. Sina

Dettagli

Corso di Meccanica del Volo - Mod. Prestazioni - Prof. Coiro / Nicolosi

Corso di Meccanica del Volo - Mod. Prestazioni - Prof. Coiro / Nicolosi ap.9 AUTONOMIE Quando harles indberg effettuò il suo spettaolare volo transatlantio nel 97 ad egli non importavano poi osì tanto i onetto di veloità massima di rateo di salita o di tempo di salita. a osa

Dettagli

PROFILI DI CORRENTE IN MOTO PERMANENTE

PROFILI DI CORRENTE IN MOTO PERMANENTE PROFILI DI CORRENTE IN MOTO PERMANENTE I lassii approi relativi al dimensionamento ed alla verifia delle analizzazioni per fognatura e, più in generale, delle orrenti a pelo libero, muovono dall'ipotesi

Dettagli

Spin. La hamiltoniana classica di una particella di massa m e carica q in presenza di un potenziale elettromagnetico (Φ, A) si scrive.

Spin. La hamiltoniana classica di una particella di massa m e carica q in presenza di un potenziale elettromagnetico (Φ, A) si scrive. Spin La hamiltoniana lassia di una partiella di massa m e aria q in presenza di un potenziale elettromagnetio Φ, A si srive Sviluppando il quadrato si ha H = H = p q A 2 + qφ p 2 + A 2 2q A p + qφ 2 Se

Dettagli

Stima della portata di piena: un esempio

Stima della portata di piena: un esempio Stima della portata di piena: un esempio Giuseppe Pino APAT Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale 1 aprile 2008 Stima della portata di massima piena Obiettivo: determinare la portata

Dettagli

Esempio Le preferenze di un consumatore sono descritte dalla funzione di utilità U = x 1 x 2. Il suo reddito è pari a 400 con p 1 = 4 e p 2 = 10.

Esempio Le preferenze di un consumatore sono descritte dalla funzione di utilità U = x 1 x 2. Il suo reddito è pari a 400 con p 1 = 4 e p 2 = 10. 4. Effetto reddito ed effetto sostituzione Esemio Le referenze di un consumatore sono descritte dalla funzione di utilità U. Il suo reddito è ari a 400 con 4 e 0. a) Determinare la scelta ottima e come

Dettagli

Lezione 8: Esercizi di Idrologia

Lezione 8: Esercizi di Idrologia Lezione 8: Esercizi di Idrologia Problemi di Idrologia 1 Problemi di bilancio idrologico Problema 1 Alla sezione di ciusura di un bacino idrografico di 40 km di superficie è stata registrata una portata

Dettagli

Elettromagnetismo e Relatività dr.ing. Alberto Sacchi Sviluppo Progetti Avanzati srl- R&D Dept.

Elettromagnetismo e Relatività dr.ing. Alberto Sacchi Sviluppo Progetti Avanzati srl- R&D Dept. Elettromagnetismo e Relatività dr.ing. Alberto Sahi Sviluppo Progetti Avanzati srl- R&D Dept. ing.sahi@alie.it SNTES (ABSTRACT) Analisi ritia dell esperimento di Feynman volto ad illustrare la orrelazione

Dettagli

Principi di Economia Microeconomia. Esercitazione 1 Domanda, Offerta ed Equilibrio. Soluzioni

Principi di Economia Microeconomia. Esercitazione 1 Domanda, Offerta ed Equilibrio. Soluzioni Princii di Economia Microeconomia Esercitazione 1 Domanda, Offerta ed Equilibrio Soluzioni Maria Tsouri Novembre 1 1. Raresentate graficamente le seguenti funzioni di domanda e di offerta: (a) d =1-P Calcoliamo

Dettagli

Principi di Economia - Microeconomia Esercitazione 2 Domanda, offerta ed equilibrio di mercato Soluzioni

Principi di Economia - Microeconomia Esercitazione 2 Domanda, offerta ed equilibrio di mercato Soluzioni Princii di Economia - Microeconomia Esercitazione 2 Domanda, offerta ed equilibrio di mercato Soluzioni Daria Vigani Febbraio 2014 1. Assumiamo la seguente funzione di domanda di mercato er il gelato:

Dettagli

Marketing - Unità Didattica 03 Le decisioni strategiche di distribuzione

Marketing - Unità Didattica 03 Le decisioni strategiche di distribuzione LA DISTRIBUZIONE Il sistema distributivo raresenta un gruo di soggetti he intervengono nel roesso di sambio. Tale roesso è di natura onorrenziale e revede la reazione di un valore aggiunto, er il distributore

Dettagli

Analisi di segnali campionati

Analisi di segnali campionati Analisi nel dominio della frequenza Analisi di segnali ampionati - 1 Analisi di segnali ampionati 1 Analisi dei segnali nel dominio della frequenza I prinipali metodi di analisi dei segnali di misura possono

Dettagli

G. Griva. 9529P - Macchine e Azionamenti Elettrici

G. Griva. 9529P - Macchine e Azionamenti Elettrici G. Griva 959 - Mahine e Azionamenti Elettrii rova di Esonero del 7 giugno 000. on proposta di soluzione 1 NTODUONE Questa proposta di soluzione è rivolta agli studenti he, avendo seguito il tutorato del

Dettagli

Corso di Progetto di Strutture. POTENZA, a.a Serbatoi in c.a.p.

Corso di Progetto di Strutture. POTENZA, a.a Serbatoi in c.a.p. Corso di Progetto di Strutture POTENZA, a.a. 2012 2013 Serbatoi in c.a.. Dott. Marco VONA Scuola di Ingegneria, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it htt://www.unibas.it/utenti/vona/ I SERBATOI

Dettagli

Proprietà globali delle funzioni continue

Proprietà globali delle funzioni continue Proprietà globali delle funzioni ontinue Tramite i limiti, abbiamo studiato il omportamento di una funzione nell intorno di un punto (proprietà loali). Ora i oupiamo di funzioni ontinue su tutto un intervallo,

Dettagli

Modello di Greitzer (1976) Simulazione del comportamento dinamico di compressori

Modello di Greitzer (1976) Simulazione del comportamento dinamico di compressori Modello di Greitzer (1976) Simulazione del comortamento dinamico di comressori Iotesi del modello. Si consideri un sistema fisico comosto, nell ordine, da un comressore, un lenum ed una valvola di strozzamento.

Dettagli

DI IDROLOGIA TECNICA PARTE III

DI IDROLOGIA TECNICA PARTE III FACOLTA DI INGEGNERIA Laurea Specialistica in Ingegneria Civile N.O. Giuseppe T. Aronica CORSO DI IDROLOGIA TECNICA PARTE III Idrologia delle piene Lezione XIX: I metodi indiretti per la valutazione delle

Dettagli

Appunti a cura di Roberto Bringheli e Carmelo Zucco Pagina 16 FORMULE DI ADDIZIONE DI SENO, COSENO E TANGENTE SOTTRAZIONE DEL COSENO

Appunti a cura di Roberto Bringheli e Carmelo Zucco Pagina 16 FORMULE DI ADDIZIONE DI SENO, COSENO E TANGENTE SOTTRAZIONE DEL COSENO Pagina 6 FORMULE DI ADDIZIONE DI SENO, COSENO E TANGENTE Esistono metodi er determinare le formule di addizione e sottrazione: il metodo vettoriale e quello algebrico, er semlicità ci limiteremo a determinare

Dettagli

RELAZIONE DI MAYER. Per quanto riguarda l ultimo termine, esprimendo V in funzione di p e T si ha: dv dp. dv dt. nrt dt

RELAZIONE DI MAYER. Per quanto riguarda l ultimo termine, esprimendo V in funzione di p e T si ha: dv dp. dv dt. nrt dt RELAZIONE DI MAYER La relazione di Mayer è: C C R IL rinciio della termodinamica si uò scrivere come du L () Consideriamo due trasformazioni, delle quali una sia un isocora e l altra una isobara, che ortino

Dettagli

POMPE DINAMICHE E VOLUMETRICHE CORSO MACCHINE 2 (NA) GENOVA Prof. Ugo Campora

POMPE DINAMICHE E VOLUMETRICHE CORSO MACCHINE 2 (NA) GENOVA Prof. Ugo Campora DIPARTIMENTO DI MACCINE, SISTEMI ENERGETICI E TRASPORTI Università degli Studi di Genova Via Montallegro - 645 GENOVA (Italy) file: 7-Pome-MACCINE -Lez.doc POMPE DINAMICE E VOLUMETRICE CORSO MACCINE (NA)

Dettagli

Procedura per la Risoluzione di Integrali Razionali Fratti

Procedura per la Risoluzione di Integrali Razionali Fratti Procedura er la Risoluzione di Integrali Razionali Fratti Matteo Tugnoli Marc, 0 Di seguito illustriamo una breve rocedura da alicare nel caso di integrazione di frazioni comoste da olinomi di differenti

Dettagli

Primo principio della termodinamica

Primo principio della termodinamica Primo riniio della termodinamia Priniio di equivalenza Due ori a temeratura diversa, in ontatto, raggiungono l'equilibrio termio Durante il ontatto, il "alore" si trasferise dal oro iù aldo al oro iù freddo

Dettagli

MOMENTI E CENTRAGGIO DEL VELIVOLO

MOMENTI E CENTRAGGIO DEL VELIVOLO x 1 x ISTITUZIONI DI INGEGNERIA AEROSAZIALE OENTI E CENTRAGGIO VELIVOLO OENTI E CENTRAGGIO DEL VELIVOLO er il alolo delle prestazioni in volo orizzontale rettilineo ed uniforme, il velivolo può essere

Dettagli

Il dimensionamento delle vasche volano:

Il dimensionamento delle vasche volano: Università degli Studi di Ferrara Corsi di Costruzioni Idrauliche e Gestione ottimale dei sistemi idrici Il dimensionamento delle vasche volano: approfondimenti Prof. Ing. Marco Franchini Dott. Ing. Enrico

Dettagli

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI Fondamenti Segnali e Trasmissione Numerizzazione dei segnali Nei moderni sistemi di memorizzazione e trasmissione i segnali in ingresso sono di tipo numerio, normalmente

Dettagli

Algoritmo di best-fit (o fitting) sinusoidale a 3 parametri ( ) ( )

Algoritmo di best-fit (o fitting) sinusoidale a 3 parametri ( ) ( ) Algoritmo di best-it (o itting) sinusoidale a 3 parametri Supponiamo di disporre della versione digitalizzata di un segnale sinusoidale di ampiezza di pio A, requenza nota, ase assoluta ϕ e on omponente

Dettagli

MACCHINE ELETTRICHE MACCHINA SINCRONA A POLI SALIENTI

MACCHINE ELETTRICHE MACCHINA SINCRONA A POLI SALIENTI MACCHINE ELETTRICHE MACCHINA SINCRONA A POLI SALIENTI In queste macchine il rotore non è cilindrico, ma è sagomato. E costituito da una corona d acciaio da cui sorgono i oli. Ciascun olo è comosto dal

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA. - Prova scritta di ANALISI MATEMATICA 2 - Appello del 16 settembre 2013

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA. - Prova scritta di ANALISI MATEMATICA 2 - Appello del 16 settembre 2013 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA - Prova scritta di ANALISI MATEMATICA - Aello del 6 settembre COGNOME:... NOME:... MATRICOLA:... CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA:... IMPORTANTE Al termine della rova

Dettagli

Esempio di progetto di un telaio di c.a.

Esempio di progetto di un telaio di c.a. q q 1 q 5 8 11 13 h q q 1 q 1 4 7 10 1 h 1 3 6 9 L L 1 L 1 L Fig. 1 Shema statio. La struttura intelaiata in.a. riportata in Fig. 1 è ostituita da travi di sez. 80 m x 4 m e pilastri di sezione 30 m x

Dettagli

Modellazione dinamica per il controllo di processo. Davide Manca Strumentazione e Controllo di Impianti Chimici Politecnico di Milano

Modellazione dinamica per il controllo di processo. Davide Manca Strumentazione e Controllo di Impianti Chimici Politecnico di Milano L2 Modellazione dinamica er il controllo di rocesso Davide Manca Strumentazione e Controllo di Imianti Chimici Politecnico di Milano L2 Dinamica di rocesso Il controllo di rocesso richiede la conoscenza

Dettagli

Opere ed interventi di difesa dalle piene fluviali

Opere ed interventi di difesa dalle piene fluviali Corso di Protezione Idraulica del Territorio Opere ed interventi di difesa dalle piene fluviali Antonino Cancelliere Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università di Catania acance@dica.unict.it

Dettagli

Valutazione di una zona umida mediante costo del viaggio (Versione provvisoria in corso di correzione)

Valutazione di una zona umida mediante costo del viaggio (Versione provvisoria in corso di correzione) Caso di stima 20 Valutaione di una ona umida mediante costo del viaggio (Versione rovvisoria in corso di correione) Sommario 1. Quesito di stima...1 2. Descriione della ona umida...1 3. Metodo di valutaione...2

Dettagli

Capitolo 1 Esercizi svolti

Capitolo 1 Esercizi svolti Caitolo 1 sercizi svolti sercizio 1.1 Il mercato del frumento oera in condizioni di concorrenza erfetta e le curve di domanda e offerta sono: = 1500-5 = 600 + 4 dove è esresso in /quintali e in milioni

Dettagli

Ricostruzione dei volumi affluiti ad un serbatoio

Ricostruzione dei volumi affluiti ad un serbatoio Corso di Gestione delle risorse idriche A.A. 2008/2009 Esercitazione 1 Ricostruzione dei volumi affluiti ad un serbatoio Ing. Vincenzo Marco Nicolosi Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università

Dettagli

ESERCITAZIONE 5: ESERCIZI DI RIPASSO

ESERCITAZIONE 5: ESERCIZI DI RIPASSO Microeconomia CLEA A.A. 00-00 ESERCITAZIONE 5: ESERCIZI DI RIPASSO Esercizio 1: Scelte di consumo (beni comlementari) Un consumatore ha referenze raresentate dalla seguente funzione di utilità: U (, )

Dettagli

Capitolo 3 - Parte IV Complementi sui circuiti combinatori

Capitolo 3 - Parte IV Complementi sui circuiti combinatori Aunti di Elettronica Digitale Caitolo 3 - arte IV Comlementi sui circuiti combinatori Introduzione... Sommatori...2 Introduzione...2 Half-adder...3 Full-adder...4 Sommatore binario arallelo...7 roagazione

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE NATURALI Lau. Inform. v.o. versione n Reg. Tesi L. del l.2.2 M.Coffieri Regolamento Tesi di Laurea quinquennale in Informatia. L'esame

Dettagli

DFM. Design for Manufacture: Approccio e strumenti. Contenuti. Concetti preliminari e introduzione al DFM. Accorgimenti per la progettazione

DFM. Design for Manufacture: Approccio e strumenti. Contenuti. Concetti preliminari e introduzione al DFM. Accorgimenti per la progettazione DFM Design for Manufature: Approio e strumenti Contenuti Conetti preliminari e introduzione al DFM Aorgimenti per la progettazione Modello per la stima dei osti Sensibilità alle variabili di progetto Riferimenti:

Dettagli

Università degli Studi di Teramo Facoltà di Scienze Politiche

Università degli Studi di Teramo Facoltà di Scienze Politiche Università degli Studi di Teramo Faoltà di Sienze Politihe Corso di Laurea in Statistia Lezioni del Corso di Matematia a ura di D. Tondini a.a. 3/4 CAPITOLO II LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI. GENERALITÀ È

Dettagli

INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE STUDI SULLE CARATTERISTICHE DELLE ONDE DI PIENA ARTIFICIALI CONSEGUENTI A MANOVRE DEGLI ORGANI DI SCARICO DELLE DIGHE O AD IPOTETICO COLLASSO DEGLI SBARRAMENTI E SULLA INDIVIDUAZIONE DELLE AREE SOGGETTE

Dettagli

DIMENSIONAMENTO DELLA STAZIONE DI SOLLEVAMENTO A SERVIZIO DI UN SOTTOPASSO

DIMENSIONAMENTO DELLA STAZIONE DI SOLLEVAMENTO A SERVIZIO DI UN SOTTOPASSO DIMENSIONAMENTO DELLA STAZIONE DI SOLLEVAMENTO A SERVIZIO DI UN SOTTOPASSO Appliazione: Dimensionare l impianto di sollevamento per il sottopasso illustrato alle figure 3.60 e 3.61. Elaborazione delle

Dettagli

Unità Didattica 1. Sistemi di Numerazione

Unità Didattica 1. Sistemi di Numerazione Unità Didattia Sistemi di Numerazione Sistemi di Numerazione Posizionali Criterio per la rappresentazione di un insieme infinito di numeri mediante un insieme limitato di simoli. Un sistema di numerazione

Dettagli