Funzione alimentare e rigidita comportamentali: approccio ri - abilitativo

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Funzione alimentare e rigidita comportamentali: approccio ri - abilitativo"

Transcript

1 Funzione alimentare e rigidita comportamentali: approccio ri - abilitativo Unità operativa complessa Neuropsichiatria Infantile Priverno, ASL Latina TNPEE Dott.ssa Giuseppina Marrocco

2 Alimentarsi significa: 1) Nutrirsi 2) Interagire con l ambiente e con gli individui 3) Benessere psicofisico, se questo avviene nella modalità più vicina alla normalità

3 Qualche definizione. Mangiare è una risposta complessa che consiste in una catena comportamentale che include: -Accettazione - masticazione -deglutizione di cibi o bevande I problemi o le difficoltà possono emergere in qualsiasi punto di questa catena (Gulotta Piazza, Patel, & Layer, 2005) Nei bambini che rifiutano particolari classi di cibi vi è una maggiore correlazione con il rischio di sviluppare problemi di salute nel corso della loro vita (Tiger & Hanley, 2006)

4 Selettività alimentare definizione. La selettività alimentare consiste in un anomalia dell alimentazione che comporta una forte rigidità nelle scelte alimentari, ossia l assunzione di un numero limitato di alimenti, spesso meno di cinque cibi, accompagnata da una scarsa accettazione di cibi nuovi da mangiare Il comportamento alimentare atipico è più frequente nei bambini affetti da autismo rispetto a bambini a sviluppo tipico.

5 La letteratura comportamentale. Gli studi che esaminano la prevalenza della selettività alimentare in bambini con disturbo dello spettro autistico hanno mostrato risultati contrastanti con una variabilità che va dal 13% al 87% -discrepanza nei tassi di prevalenza potrebbe essere dovuta al fatto che i diversi studi hanno utilizzato differenti metodologie -i differenti studi clinici abbiano analizzato tale CP senza una definizione standardizzata di ciò che si intende per selettività alimentare non è stata ancora raggiunta

6 La letteratura comportamentale. - schizzinosi nel mangiare - sono restii ad assaggiare cibi nuovi - hanno delle forti preferenze per alcuni cibi Di conseguenza un deficit sensoriale legato all alimentazione risulta essere l eccessiva selettività alimentare Sebbene l associazione tra un repertorio di cibo limitato e conseguentemente una dieta limitata ai pochi cibi scelti porti a pensare che i bambini con selettività siano a rischio a causa delle carenze nutrizionali, la letteratura scientifica a riguardo mostra che essi presentano quasi sempre un normale sviluppo staturo-ponderale senza evidenti segni di malnutrizione

7 Comportamento alimentare e autismo Molti bimbi con autismo manifestano comportamenti inadeguati legati all'assunzione del cibo La selettività alimentare consiste generalmente nell'assunzione di un numero limitato e/o il rifiuto di alcuni alimenti Innanzitutto e'necessario analizzare il tipo di selettività che per esempio potrebbe basarsi su particolari caratteristiche: -la consistenza: preferiscono cibi asciutti o secchi o semiliquidi -il colore: preferiscono tutto ciò che ha un determinato colore - la forma

8 La letteratura l intervento comportamentale sui disturbi alimentari si è focalizzata in particolare sulla manipolazione delle conseguenze (Ahearn et al., 1996): -la guida fisica -il rinforzo positivo, -il rinforzo non contingente - l estinzione della fuga (Reed et al., 2004)

9 La letteratura.l intervento comportamentale In un numero minore di studi vengono descritte strategie basate sulla manipolazione degli antecedenti come: -l associazione di cibi preferiti e non preferiti con conseguente fading, uso di risposte ad alta probabilità di emissione per incrementare risposte a bassa probabilità di emissione Queste procedure sono spesso associate alla manipolazione delle conseguenze (Ahearn, 2003; Dawson et al., 2003)

10 La selettività alimentare causa problemi da un punto di vista medico (malnutrizione) e nella gestione quotidiana La causa di questa selezione di alimenti per categorie ancora non e'chiara ma alcuni studi mettono in evidenza un'ipotesi di un diverso "funzionamento" biologico che si tradurrebbe in una differente elaborazione dei sapori a livello corticale Altri studi si focalizzano invece su ipotesi secondo cui fattori sensoriali :colore, consistenza, temperatura), insieme a comportamenti rigidi e ripetitivi possano contribuire alla selezione di alcuni alimenti a discapito di altri.

11 Il rifiuto viene agito in modi diversi: -Attiva: ad esempio, piangendo, girando il capo, sputando il cibo, gettando utensili, mettendo in bocca gli involucri degli alimenti, aggredendo, abbandonando il proprio posto a tavola, tramite colpi di tosse e conati di vomito -passiva :ad esempio, serrando le labbra dinnanzi al cibo Tra le cause che comportano il mantenimento di problemi alimentari: Le condizioni ambientali

12 La prevalenza delle problematiche alimentari -concentrazione sui dettagli - la perseveranza - l impulsività - l evitamento di situazioni - stimoli nuovi - i deficit nelle abilità sociali - le allergie - le intolleranze alimentari (Ledford e Gast, 2006.)

13 La prevalenza delle problematiche alimentari Altre ricerche evidenziano una maggiore sensibilità dei quattro sensi, sensory sensitivity : -gusto - tatto -olfatto presenterebbero una soglia sensoriale più bassa; a ciò si aggiunge un maggiore abilità nel distinguere minimi cambiamenti di sapore e un alta probabilità di rifiutare alimenti non familiari, soprattutto frutta e verdura per la loro maggiore variabilità in aspetto e gusto (Coulthard et al., 2009)

14 Funzione o comportamento? Si parte dall osservazione al pasto per definire se il deficit è legato alla funzione oppure al comportamento..

15 Deglutizione e masticazione E un atto assai complesso, in parte volontario, in parte riflesso Richiede proprietà motorie raffinate: - Forza - Precisione - Velocità - Coordinazione (Unnia 1995)

16 Conseguenze dei Disordini della Funzione alimentare Ridotto introito alimentare Malutrizione e disidratazione Aspirazione di cibo e/o di liquido nelle vie respiratorie Disagio emotivo: viene meno il ruolo sociale dell alimentazione Maggior rischio di infezioni Alterazione dello sviluppo Maggior costo socio-sanitario, richieste di interventi assistenziali

17 OSSERVAZIONE DEL PASTO MODELLI DI ALIMENTAZIONE QUALE POSTURA MANGIA E/O BEVE CON IL BIBERON SUZIONE ORGANIZZATA USO CUCCHIAIO QUALE TIPO DI CIBI, CONSISTENZA MASTICA BEVE DAL BICCHIERE AUTONOMO RIFIUTO QUALE COMUNICAZIONE TEMPERAMENTO

18 OSSERVAZIONE DEL PASTO TONICITA SUZIONE REFLUSSO NASO- FARINGEO AFFATICABILITA ASPIRAZIONE ASPIRAZIONE ASSOCIATA ALL AFFATICABILITA TEMPI DI ALIMENTAZIONE CIANOSI, APNEA, BRADICARDIA

19 Da osservare durante il pasto Lentezza ad iniziare la deglutizione o ritardo nel deglutire: oltre i 5 secondi Stasi del cibo nelle guance Mancato coordinamento tra masticazione e deglutizione Episodi di tosse Morso ipovalido Ripetute deglutizioni per un piccolo boccone

20 Il trattamento Non nutritivo Sviluppa le abilità motorie orali e fornisce al bambino le esperienze sensoriali per sviluppare adeguate risposte agli stimoli Alimentare e nutritivo Fa uso di strategie e trattamenti direttamente con gli alimenti che possono essere modificati rispetto alla TEMPERATURA, alla CONSISTENZA e al GUSTO Nei disturbi dello sviluppo il trattamento è integrato: nutritivo e non

21 Modalità di alimentazione: alcuni accorgimenti Piccoli bocconi Introdurre il cibo lateralmente tra la guancia e l arcata dentale Attenzione all igiene orale e alla presenza di residui di cibo dopo il pasto

22 Sono difficili da deglutire: Pastina o riso Cibi che si sbriciolano Cibi secchi Cibi filamentosi, con semi, noccioli Liquidi sottili, come acqua Doppie consistenze [Rempel G. et al Dysphagia, 2005 Spring 20 (2) )

23 Bisogna tener conto: Postura: sia del bambino che del cargiver Dell abilità motoria Il comportamento del bambino L ambiente Qualità e consistenza dei cibi Ausili per imboccare

24 La terapia educativa abilitativa - esposizione alle esperienze sensoriali necessarie desensibilizzare il cavo orale - durante il mealtime, lavoro sui fasci muscolari con tono anomalo che ostacolano la funzione deglutitoria; - lavoro sulla forza, sul tono e sulla resistenza della muscolatura del tronco e del cingolo scapolare per una corretta postura in allineamento, del capo, del tronco e del bacino durante l alimentazione; - scelta e adozione di posture idonee ad una corretta alimentazione;

25 La terapia educativa e abilitativa All interno del setting: tenere conto di tutta la funzione della bocca: parlare, comunicare, masticare, deglutire; Integrare la coordinazione dei due emilati per favorire l autonomia nel pasto; Utilizzare feedback visivo ed uditivo per il controllo volontario della funzione masticatoria Utilizzare giochi di scambio per favorire la chiusura volontaria della bocca e diminuire (quando è presente) la scialorrea Favorire lo sviluppo armonico di tutte le aree dello sviluppo integrando la funzione alimentare

26 Trattamento riabilitativo Non nutritivo 1) Ha il compito di tenere abili e attive le strutture deputate alla funzione alimentare: uso di ciucci, tettarelle, posate, dita, giochi. 2) Sviluppa le abilità motorie orali e fornisce al bambino le esperienze sensoriali per sviluppare adeguate risposte agli stimoli.

27 Trattamento riabilitativo Nuritivo Fa uso di strategie e trattamenti direttamente con gli alimenti che possono essere modificati rispetto alla: TEMPERATURA CONSISTENZA GUSTO Ci sono bambini con ipersensibilità all interno del cavo orale, le temperature vanno modificate Vanno modificate lentamente per continuare a dare al bambino il piacere del pasto Le preferenze tra il dolce o il salato, va deciso insieme al bambino

28 ANALISI FUNZIONALE DESCRITTIVA questi comportamenti si mantengono perché spesso gli adulti danno attenzione (C) a comportamenti problema (B) che si manifestano durante il momento del pasto (A) in modo contingente: A B C L adulto presenta il cibo non gradito Il bambino batte le testa sul tavolo L adulto: 1) Toglie il cibo non gradito, rinforzo negativo 2) Propone cibo alternativo, rinforzo positivo

29 COSA FARE? non rinforzare comportamenti problema con funzione di "evitamento/fuga" non bisogna dare attenzione al bimbo o sostituire il cibo poco gradito con quello gradito quando il bimbo mette in atto un comportamento non desiderabile Estinzione:rinforzare il comportamento in modo differenziale. Altrimenti Il rischio e'che il bimbo possa imparare che "quando mamma o papà mi presentano il broccolo che non mi piace basta che sbatto la testa sul tavolo per ottenere la pasta con il sugo che preferisco"

30 COSA FARE? Estinzione:rinforzare il comportamento in modo differenziale Il rischio e'che il bimbo possa imparare che "quando mamma o papà mi presentano il broccolo che non mi piace basta che sbatto la testa sul tavolo per ottenere la pasta con il sugo che preferisco"

31 COSA FARE? Quando la selettività alimentare riguarda la consistenza del cibo FADING si basa sul graduale aumento della consistenza: dopo avere stabilito un livello di consistenza di partenza è un livello di consistenza finale (il nostro obiettivo) e'possibile aumentare gradualmente la densità del cibo

32 il training -scegliere inizialmente un alimento targhet che assomigli il più possibile a quelli già assunti dal bimbo; -creare attività divertenti e abbinare il cibo all'attività preferita (pairing stimulus stimulus). NB: Ricordiamo che questi sono soltanto dei suggerimenti generali e che ogni procedura va cucita su misura sul caso specifico.

33 selettività alimentare una proposta abilitativa: Il trattamento multi-step per l accettazione del cibo suddiviso in 5 macro-fasi 1. Variazioni nella modalità di preparazione del pasto. 2. Variazioni nella modalità di consumazione del pasto. 3. Variazioni della consistenza e del sapore del pasto. 4. Mangiare cibi solidi/masticare. 5. Variazioni della consistenza e del sapore dei cibi solidi.

Fasi riabilitative del paziente disfagico: dall ospedale al domicilio

Fasi riabilitative del paziente disfagico: dall ospedale al domicilio CASA DI CURA PER LA RIABILITAZIONE LE TERRAZZE CUNARDO (VA) Fasi riabilitative del paziente disfagico: dall ospedale al domicilio Logopediste: Silvia Gotti Roberta Bernasconi Piano valutativo-riabilitativo

Dettagli

L ALIMENTAZIONE NEL BAMBINO CON CANNULA TRACHEALE

L ALIMENTAZIONE NEL BAMBINO CON CANNULA TRACHEALE L ALIMENTAZIONE NEL BAMBINO CON CANNULA TRACHEALE cos è la disfagia? cos è la tracheotomia? perché il mio bambino non può mangiare? potrà fare le cose che fanno gli altri bambini? Queste sono solo alcune

Dettagli

Case report: Riduzione di grave stato di denutrizione e comportamenti problema in un. bambino con autismo con severa selettività alimentare

Case report: Riduzione di grave stato di denutrizione e comportamenti problema in un. bambino con autismo con severa selettività alimentare Running head: RIDUZIONE DI GRAVE STATO DI DENUTRIZIONE E COMPORTAMENTI PROBLEMA 1 Case report: Riduzione di grave stato di denutrizione e comportamenti problema in un bambino con autismo con severa selettività

Dettagli

LA BEDSIDE EXAMINATION

LA BEDSIDE EXAMINATION LA BEDSIDE EXAMINATION La valutazione clinica standardizzata al letto del paziente Logopedista Elisabetta Cattaneo LA VALUTAZIONE CLINICA Secondo le linee guida: Deve essere effettuata da un professionista

Dettagli

LE COMPLICANZE POLMONARI NELLA DEMENZA

LE COMPLICANZE POLMONARI NELLA DEMENZA 3 CORSO FORMATIVO/INFORMATIVO MESORACA 2-5-6- SETTEMBRE 2016 LE COMPLICANZE POLMONARI NELLA DEMENZA DOTT. GIOVANNI BOVA DOTT.SSA ANASTASIA CARCELLO INTRODUZIONE Nella fase terminale della demenza le difficoltà

Dettagli

Strategie di intervento per il raggiungimento dell'autonomia alimentare ATHENA SOC. COOP. SOCIALE

Strategie di intervento per il raggiungimento dell'autonomia alimentare ATHENA SOC. COOP. SOCIALE Strategie di intervento per il raggiungimento dell'autonomia alimentare In ambito alimentare, il bambino autistico ha generalmente preferenza per alcuni cibi particolari, e la loro scelta si basa sulla

Dettagli

Deglutizione. Deglutizione. La Rieducazione della Deglutizione

Deglutizione. Deglutizione. La Rieducazione della Deglutizione La Rieducazione della Deglutizione T.d.R. Ruggero Verga Deglutizione Abilità di convogliare sostanze solide, liquide, gassose o miste, dall esterno allo stomaco Disfagia Qualsiasi disagio nel deglutire

Dettagli

Deglutizione. Logopedista Angela Di Palma

Deglutizione. Logopedista Angela Di Palma Deglutizione Logopedista Angela Di Palma La deglutizione La deglutizione, malgrado la sua frequenza e la sua apparente semplicità, è un meccanismo altamente sofisticato e strettamente legato ad altre funzioni

Dettagli

L APPROCCIO DELLA LOGOPEDIA ALLA DISFAGIA. Dott.ssa Maria BARBAGALLO A.I.P. Catania Primo congresso regionale AINAT Sicilia

L APPROCCIO DELLA LOGOPEDIA ALLA DISFAGIA. Dott.ssa Maria BARBAGALLO A.I.P. Catania Primo congresso regionale AINAT Sicilia L APPROCCIO DELLA LOGOPEDIA ALLA DISFAGIA Dott.ssa Maria BARBAGALLO A.I.P. Catania Primo congresso regionale AINAT Sicilia INQUADRAMENTO Per l approccio logopedico nella presa in carico del paziente disfagico

Dettagli

L adisfagia. L ogopedistaa ntonioa mitrano

L adisfagia. L ogopedistaa ntonioa mitrano L adisfagia L ogopedistaa ntonioa mitrano A rgomenti trattati: Concetto di deglutizione Fisiologia della deglutizione Concetto di disfagia Presa in carico del paziente con disfagia Cenni di riabilitazione

Dettagli

«DA OGGI ALLA CUCINA CI PENSO IO» Dott.ssa Silvia Chieregato Dott.ssa Emanuela Rocci

«DA OGGI ALLA CUCINA CI PENSO IO» Dott.ssa Silvia Chieregato Dott.ssa Emanuela Rocci «DA OGGI ALLA CUCINA CI PENSO IO» Dott.ssa Silvia Chieregato Dott.ssa Emanuela Rocci ALIMENTAZIONE Stare seduti a tavola Masticare e deglutire Usare il cucchiaio Usare la forchetta Versare l acqua nel

Dettagli

APPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE DISFAGICO

APPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE DISFAGICO APPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE DISFAGICO Dott.ssa Maria Paola Rescio Università Campus Bio Medico di Roma LA DISFAGIA patologia della deglutizione sensazione di difficoltà o di ostruzione al passaggio

Dettagli

CON I SENSI GIOCHIAMO CON IL CIBO (per i bambini)

CON I SENSI GIOCHIAMO CON IL CIBO (per i bambini) CON I SENSI GIOCHIAMO CON IL CIBO (per i bambini) L argomento che vogliamo approfondire quest anno con i bambini del Nido Gheos consiste nello sperimentare e conoscere i cibi e le loro caratteristiche,

Dettagli

LA DISFAGIA NEL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE ACUTO: aspetti infermieristici e riabilitativi

LA DISFAGIA NEL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE ACUTO: aspetti infermieristici e riabilitativi LA DISFAGIA NEL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE ACUTO: aspetti infermieristici e riabilitativi Ospedale Niguarda CàGranda Milano Ester Pileio INFERMIERA Silvia Zigiotto INFERMIERA Una delle attivitàvitali

Dettagli

DYSPHAGIA Le alterazioni della deglutizione non sono mai state così attuali se parliamo in termini di: Mortalità Morbilità Costi alla sanità

DYSPHAGIA Le alterazioni della deglutizione non sono mai state così attuali se parliamo in termini di: Mortalità Morbilità Costi alla sanità DYSPHAGIA 2015 LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE CON DISFAGIA NEUROGENA Martina Cerri Le alterazioni della deglutizione non sono mai state così attuali se parliamo in termini di: Mortalità Morbilità

Dettagli

Congresso Regionale AINAT Sicilia Hotel Nettuno Novembre Precauzioni nell alimentazione orale del malato con iniziale disfagia

Congresso Regionale AINAT Sicilia Hotel Nettuno Novembre Precauzioni nell alimentazione orale del malato con iniziale disfagia Congresso Regionale AINAT Sicilia Hotel Nettuno 17-18 Novembre 2016 Precauzioni nell alimentazione orale del malato con iniziale disfagia Che cos è la disfagia? La disfagia è l impossibilità o il rallentamento

Dettagli

Mi presento. Clara Andrich. Logopedista C.d.L. in Logopedia all Università degli studi di Padova

Mi presento. Clara Andrich. Logopedista C.d.L. in Logopedia all Università degli studi di Padova Mi presento Clara Andrich Logopedista C.d.L. in Logopedia all Università degli studi di Padova Lavoro: nell ambito dell età geriatrica nelle Case di riposo a Sedico e a Seren del Grappa; nell ambito dell

Dettagli

I disturbi della deglutizione e articolazione della parola nelle PSE. Suggerimenti per affrontarli

I disturbi della deglutizione e articolazione della parola nelle PSE. Suggerimenti per affrontarli I disturbi della deglutizione e articolazione della parola nelle PSE. Suggerimenti per affrontarli Dott.ssa Lea Calò e dott.ssa Carolina Ausili Cefaro Dipartimento di Scienze Chirurgiche per le Patologie

Dettagli

Tecniche di allineamento del capo e del corpo. Filippi Mariacristina Fisioterapista, ASMN Reggio Emilia

Tecniche di allineamento del capo e del corpo. Filippi Mariacristina Fisioterapista, ASMN Reggio Emilia Tecniche di allineamento del capo e del corpo Filippi Mariacristina Fisioterapista, ASMN Reggio Emilia Definizioni Postura: ponere ponere in situs cioè definita relazione reciproca costruita fra i segmenti

Dettagli

Progetto Donna Amica. Miglioramento del momento del pasto nella persona non autosufficiente attraverso la relazione con l anziano

Progetto Donna Amica. Miglioramento del momento del pasto nella persona non autosufficiente attraverso la relazione con l anziano Progetto Donna Amica Miglioramento del momento del pasto nella persona non autosufficiente attraverso la relazione con l anziano Contesto di lavoro Persone non autosufficienti Più patologie (diabete, disfagia,

Dettagli

Difficoltà nutrizionali del paziente con tumore della laringe

Difficoltà nutrizionali del paziente con tumore della laringe Difficoltà nutrizionali del paziente con tumore della laringe Logopedista Fausto Ferretti. MFR II Livello direttore Dott. Marco Polverelli. Dietista Chiara Barbato. SDNC. FUNZIONI LARINGEE Apertura delle

Dettagli

Benessere fisico e Alimentazione. Attenzione verso cibi salutari :

Benessere fisico e Alimentazione. Attenzione verso cibi salutari : Benessere fisico e Alimentazione Attenzione verso cibi salutari : Contengono troppi grassi o troppi zuccheri? Contengono additivi? Dove e come sono prodotti? Cibi light Cibi naturali : produzioni biologiche

Dettagli

..disfa.. gie presso gie presso il nostro il nostro ambulatorio ambulato nel altre patologie SM

..disfa.. gie presso gie presso il nostro il nostro ambulatorio ambulato nel altre patologie SM LA QUOTIDIANITA NELLA SCLEROSI MULPIPLA DEGLUTIZIONE E DISFAGIA LOGOPEDISTA Rita Andreo S.C. RRF sede Ivrea IL LOGOPEDISTA.. CHI E? COSA FA?.....è l operatore sanitario che svolge la propria attività nella

Dettagli

LA RIEDUCAZIONE CON LA TERAPIA LOGOPEDICA RELATRICE: DOTT.SSA FRANCESCA GHELLI - LOGOPEDISTA

LA RIEDUCAZIONE CON LA TERAPIA LOGOPEDICA RELATRICE: DOTT.SSA FRANCESCA GHELLI - LOGOPEDISTA LA RIEDUCAZIONE CON LA TERAPIA LOGOPEDICA RELATRICE: DOTT.SSA FRANCESCA GHELLI - LOGOPEDISTA 1 Deglutizione atipica DEFINIZIONE CONSEGUENZE ESAME CLINICO SINTOMATOLOGIA CAUSE TERAPIA 2 Definizione DEGLUTIZIONE

Dettagli

DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE

DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE Dr.ssa Elena Sinforiani, Neuropsicologia/Centro UVA, IRCCS C. Mondino, Pavia Malattia di Alzheimer Demenze Fronto-Temporali Demenze

Dettagli

Prefazione. Presentazione dell edizione italiana. Ringraziamenti. Come usare questo libro. Glossario delle patologie e dei termini neurologici

Prefazione. Presentazione dell edizione italiana. Ringraziamenti. Come usare questo libro. Glossario delle patologie e dei termini neurologici 00 Iggulden romane (I-XXXIV) 22-06-2007 09:07 Pagina V Indice Prefazione Introduzione Presentazione dell edizione italiana Ringraziamenti Come usare questo libro Glossario delle patologie e dei termini

Dettagli

Corso di aggiornamento I disturbi dello spettro autistico: percorso di teacher training. Periodo: Febbraio-Aprile 2017

Corso di aggiornamento I disturbi dello spettro autistico: percorso di teacher training. Periodo: Febbraio-Aprile 2017 Corso di aggiornamento I disturbi dello spettro autistico: percorso di teacher training Periodo: Febbraio-Aprile 2017 Premessa La definizione della competenza del docente appare complessa, in quanto il

Dettagli

COMUNE DI ARCENE SCHEDA DI RILEVAZIONE SERVIZIO REFEZIONE VALUTAZIONE DELLA QUALITA DEL CIBO PORTATE MENU PROGRAMMATO VARIAZIONI PRIMO PIATTO

COMUNE DI ARCENE SCHEDA DI RILEVAZIONE SERVIZIO REFEZIONE VALUTAZIONE DELLA QUALITA DEL CIBO PORTATE MENU PROGRAMMATO VARIAZIONI PRIMO PIATTO COMUNE DI ARCENE SCHEDA DI RILEVAZIONE SERVIZIO REFEZIONE DATA. SCUOLA. DELLA QUALITA DEL CIBO PORTATE MENU PROGRAMMATO VARIAZIONI 1 PIATTO 2 PIATTO CONTORNO FRUTTA PRIMO PIATTO TEMPERATURA Buona! Accettabile!

Dettagli

Livello 1. Il Concetto di SMARTERehab. La Valutazione Mirata

Livello 1. Il Concetto di SMARTERehab. La Valutazione Mirata Il Concetto di SMARTERehab ESERCIZI SPECIFICI DI CONTROLLO MOTORIO PER TRATTARE IL DOLORE MUSCOLOSCHELETRICO: VALUTAZIONE E RIABILITAZIONE Il concetto SMARTERehab con la sua metodologia di lavoro, basata

Dettagli

STRUTTURE COINVOLTE NELLA DEGLUTIZIONE

STRUTTURE COINVOLTE NELLA DEGLUTIZIONE Disfagia COS E LA DISFAGIA La disfagia non è una malattia ma un sintomo e significa difficoltà, impossibilità o rallentamento a deglutire autonomamente per via orale. STRUTTURE COINVOLTE NELLA DEGLUTIZIONE

Dettagli

Le basi del comportamento alimentare

Le basi del comportamento alimentare Le basi del comportamento alimentare Fabio Piccini (International Association of Analytical Psychology-Rimini) Valentina Ranalli (Scuola di specializzazione in Psicologa Cognitiva-Bologna) Forum Agricoltura,

Dettagli

La disprassia verbale: definizioni, valutazione e intervento

La disprassia verbale: definizioni, valutazione e intervento La disprassia verbale: definizioni, valutazione e intervento La Disprassia Verbale in Età Evolutiva (DVE) è un disordine del linguaggio su base neurologica (soft signs) nel quale il bambino presenta delle

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Dipartimento per l Istruzione. Comitato Tecnico Scientifico Progetto Scuola e Cibo

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Dipartimento per l Istruzione. Comitato Tecnico Scientifico Progetto Scuola e Cibo IL VALORE DELLA SENSORIALITÀ Favorire l adozione di corretti comportamenti alimentari. Incentivare la consapevolezza del rapporto cibo-salute. Promuovere la conoscenza del sistema agroalimentare Promuovere

Dettagli

I DISTURBI DELLA DEGLUTIZIONE GIORNATA EUROPEA DELLA LOGOPEDIA 06 MARZO 2017 OPUSCOLO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA

I DISTURBI DELLA DEGLUTIZIONE GIORNATA EUROPEA DELLA LOGOPEDIA 06 MARZO 2017 OPUSCOLO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA I DISTURBI DELLA DEGLUTIZIONE OPUSCOLO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA PER QUALSIASI INFORMAZIONE RIVOLGERSI AL N. 065343042 O INVIARE UNA MAIL AL SEGUENTE INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA GIORNATA

Dettagli

AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi

AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi Psicologa Assistente educa1vo-culturale Specializzanda in Psicoterapia cogni1va autismo L autismo è una sindrome cerebrale complessa

Dettagli

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGRAMMAZIONE INIZIALE. Anno Scolastico

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGRAMMAZIONE INIZIALE. Anno Scolastico BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI - ALLEGATO N. 7 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO PAOLO VI CAMPANELLA Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria Piazza Duomo,

Dettagli

Comunicazione: come superare la mancanza del linguaggio

Comunicazione: come superare la mancanza del linguaggio Comunicazione: come superare la mancanza del linguaggio 29 aprile 2017 Elena Clò Analista del Comportamento, BCBA Pane e Cioccolata Associazione Culturale Disturbi dello spettro autistico DSM V maggio

Dettagli

La postura è l atteggiamento che i vari segmenti corporei assumono nell ambiente circostante attraverso la contrazione dei muscoli scheletrici, integr

La postura è l atteggiamento che i vari segmenti corporei assumono nell ambiente circostante attraverso la contrazione dei muscoli scheletrici, integr POSTURA E RUOLO DEL SISTEMA CRANIO - MANDIBOLO - CERVICALE La postura è l atteggiamento che i vari segmenti corporei assumono nell ambiente circostante attraverso la contrazione dei muscoli scheletrici,

Dettagli

Difficoltà nell'addormentamento. Cause e suggerimenti

Difficoltà nell'addormentamento. Cause e suggerimenti Difficoltà nell'addormentamento Cause e suggerimenti Stabilire i cicli sonno-veglia è uno dei primi compiti dell'infanzia. Problemi possono insorgere a seguito di spostamenti,malattie, stress,transizioni

Dettagli

QUESTIONARIO: TI PRESENTO IL MIO BIMBO GRAVIDANZA E PARTO

QUESTIONARIO: TI PRESENTO IL MIO BIMBO GRAVIDANZA E PARTO QUESTIONARIO: TI PRESENTO IL MIO BIMBO GRAVIDANZA E PARTO Com è stata la gravidanza? LA NASCITA DEL BAMBINO è STATA o A termine o Prematura, a settimane o Dopo il termine, a..settimane IL PARTO è AVVENUTO

Dettagli

Risvolti psicologici dell attività sportiva nei soggetti con disabilità CONVEGNO DISABILITA E SPORT MODENA 10 MAGGIO 2013

Risvolti psicologici dell attività sportiva nei soggetti con disabilità CONVEGNO DISABILITA E SPORT MODENA 10 MAGGIO 2013 Risvolti psicologici dell attività sportiva nei soggetti con disabilità CONVEGNO DISABILITA E SPORT MODENA 10 MAGGIO 2013 Risvolti psicologici dell attività sportiva nei soggetti con disabilità È interessante,

Dettagli

IDENTIFICARE E TRATTARE DISFAGIA ED AVVERSIONE AL CIBO NEI PAZIENTI CON ATRESIA ESOFAGEA

IDENTIFICARE E TRATTARE DISFAGIA ED AVVERSIONE AL CIBO NEI PAZIENTI CON ATRESIA ESOFAGEA IDENTIFICARE E TRATTARE DISFAGIA ED AVVERSIONE AL CIBO NEI PAZIENTI CON ATRESIA ESOFAGEA A.Cerchiari CCC-SPL Coordinator of Feeding and Swallowing Services Bambino Gesù Children s Hospital IDENTIFICARE

Dettagli

CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO

CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO Opuscolo Informativo CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO La difficoltà a deglutire (disfagia) rende necessario adottare alcune modifiche nelle abitudini alimentari per prevenire

Dettagli

I disturbi specifici dell apprendimento

I disturbi specifici dell apprendimento I disturbi specifici dell apprendimento DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO Basso rendimento scolastico causato da una bassa potenzialità intellettiva Basso livello socioculturale Particolari caratteristiche familiari

Dettagli

Le caratteristiche. Dott.Marco de Caris

Le caratteristiche. Dott.Marco de Caris Le caratteristiche Dott.Marco de Caris m.decaris@email.it Preoccupazioni legate ad un inadeguato sviluppo sociale: "Non sorride quando gli si sorride o quando si gioca con lui" "Preferisce giocare da

Dettagli

Asilo nido l Arcobaleno (n schede 20)

Asilo nido l Arcobaleno (n schede 20) Alo nido l Arcobale (n schede ) Età dei bambini/e (espressa in me) 1- me -7 me -3 me 1 Tuo/a figlio/a consuma la prima colazione a casa ineme agli altri membri della famiglia? 1 1 1 1 1-3 me 1a 7 3 1 Se

Dettagli

SIRN - SEZIONE DISFAGIA NEUROGENA CONGRESSO NAZIONALE GENOVA, 8-10 MAGGIO 2014 ANTONELLA GIUSTI

SIRN - SEZIONE DISFAGIA NEUROGENA CONGRESSO NAZIONALE GENOVA, 8-10 MAGGIO 2014 ANTONELLA GIUSTI SIRN - SEZIONE DISFAGIA NEUROGENA CONGRESSO NAZIONALE GENOVA, 8-10 MAGGIO 2014 * E ormai ben chiaro come la disfagia sia un sintomo di rilievo nei pazienti affetti da sindromi neurologiche, condizionando

Dettagli

Panel test PACCY. sull igiene dei generi alimentari Hazard Analysis Critical Control Point (HACCP);

Panel test PACCY. sull igiene dei generi alimentari Hazard Analysis Critical Control Point (HACCP); Panel test PACCY Il prodotto a base di nocciole, denominato a fini commerciali PACCY, rispetta la seguente normativa vigente in materia di sicurezza igienico-sanitaria per i prodotti alimentari. Regolamento

Dettagli

Riabilitazione della deglutizione dopo chirurgia oro-faringea

Riabilitazione della deglutizione dopo chirurgia oro-faringea Riabilitazione della deglutizione dopo chirurgia oro-faringea A cura della Divisione di Chirurgia Cervico-Facciale Una Guida per i pazienti Our Booklets Istituto Europeo di Oncologia Via Ripamonti, 435-20141

Dettagli

ALIMENTAZIONE E SALUTE NELLA PRIMA INFANZIA. Elisabetta Vacca Mellin SpA 14 Novembre 2013

ALIMENTAZIONE E SALUTE NELLA PRIMA INFANZIA. Elisabetta Vacca Mellin SpA 14 Novembre 2013 ALIMENTAZIONE E SALUTE NELLA PRIMA INFANZIA Elisabetta Vacca Mellin SpA 14 Novembre 2013 Alimentazione Sostenibile Le diete sostenibili sono diete a basso impatto ambientale che contribuiscono alla sicurezza

Dettagli

Linee strategiche per la ristorazione scolastica e standard per i menù scolastici in Emilia Romagna

Linee strategiche per la ristorazione scolastica e standard per i menù scolastici in Emilia Romagna Corso di Formazione Mangia Giusto Muoviti con Gusto Linee strategiche per la ristorazione scolastica e standard per i menù scolastici in Emilia Romagna Pavullo, 06 Settembre 2016 Lama Mocogno, 07 Settembre

Dettagli

Il momento del pasto

Il momento del pasto Corretta gestione in fase di distribuzione e somministrazione del pasto Silvia Scremin Bassano del Grappa 6.06.205 Il momento del pasto Il momento del pasto per le persone anziane istituzionalizzate rappresenta

Dettagli

Terapie psico-sociali nel Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI)

Terapie psico-sociali nel Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI) Terapie psico-sociali nel Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI) Cesare Cornoldi (Università di Padova) Gian Marco Marzocchi (Sissa La Nostra Famiglia) Sintomi primari e problemi associati

Dettagli

CENTRO STUDI ERICKSON C.T.S. CATANZARO

CENTRO STUDI ERICKSON C.T.S. CATANZARO CENTRO STUDI ERICKSON C.T.S. CATANZARO Corso di Formazione: L uso del Computer con iperattivi o con disturbi di attenzione Catanzaro, 29 Maggio 2009 Dr.ssa M.Luisa Boninelli www.unmomentostopensando.blogspot.com

Dettagli

IL MOMENTO DEL PRANZO a cura di FISM Reggio Emilia

IL MOMENTO DEL PRANZO a cura di FISM Reggio Emilia IL MOMENTO DEL PRANZO a cura di FISM Reggio Emilia Premessa Il gruppo ha lavorato in un clima molto sereno e positivo. Tutti i docenti hanno dato un costruttivo contributo, esprimendo le proprie idee e

Dettagli

autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio

autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio Criteri diagnostici per il disturbo autistico (DSM IV) Compromissione qualitativa dell interazione sociale

Dettagli

Corso di Formazione. Mangia Giusto Muoviti con Gusto A.S LA MENSA SCOLASTICA. ASPETTI EDUCATIVI ED EQUILIBRIO NUTRIZIONALE

Corso di Formazione. Mangia Giusto Muoviti con Gusto A.S LA MENSA SCOLASTICA. ASPETTI EDUCATIVI ED EQUILIBRIO NUTRIZIONALE Corso di Formazione Mangia Giusto Muoviti con Gusto A.S. 2008-2009 LA MENSA SCOLASTICA. ASPETTI EDUCATIVI ED EQUILIBRIO NUTRIZIONALE I pasti della giornata Colazione 15% Spuntino 5% Pranzo 35-40% Merenda

Dettagli

ANALISI SENSORIALE NOCCIOLA PIEMONTESE TONDA GENTILE IGP 2011

ANALISI SENSORIALE NOCCIOLA PIEMONTESE TONDA GENTILE IGP 2011 ANALISI SENSORIALE NOCCIOLA PIEMONTESE TONDA GENTILE IGP Le qualità sensoriali di un cibo sono definite come la loro capacità di soddisfare i bisogni edonistici del consumatore, che sono in ogni caso soggettivi

Dettagli

VENERDI 9 GIUGNO 2017 I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO. Accedere la Sublime Formazione per accompagnatori di territorio e guide alpine

VENERDI 9 GIUGNO 2017 I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO. Accedere la Sublime Formazione per accompagnatori di territorio e guide alpine VENERDI 9 GIUGNO 2017 I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Accedere la Sublime Formazione per accompagnatori di territorio e guide alpine Argomenti del corso 1 parte - Teorica Definizione di disturbo dello

Dettagli

Fisiologia d organo COMPORTAMENTO. Fisiologia dei sistemi integrati PERCEZIONE STATI MOTIVAZIONALI OMEOSTASI. Gli stimoli...

Fisiologia d organo COMPORTAMENTO. Fisiologia dei sistemi integrati PERCEZIONE STATI MOTIVAZIONALI OMEOSTASI. Gli stimoli... Fisiologia d organo COMPORTAMENTO Fisiologia dei sistemi integrati 1/21 PERCEZIONE STATI MOTIVAZIONALI OMEOSTASI 2/21 Gli stimoli......i nostri sensi e la nostra mente apprendono sì dal mondo esterno,

Dettagli

GESTIONE DEL PAZIENTE NEUROLOGICO CON DISFAGIA Serena Romanelli Coordinatore infermieristico U.O.C. Neurologia Arezzo

GESTIONE DEL PAZIENTE NEUROLOGICO CON DISFAGIA Serena Romanelli Coordinatore infermieristico U.O.C. Neurologia Arezzo GESTIONE DEL PAZIENTE NEUROLOGICO CON DISFAGIA Serena Romanelli Coordinatore infermieristico U.O.C. Neurologia Arezzo Da dove si comincia per una corretta valutazione clinica LE LINEE GUIDA: Forniscono

Dettagli

LA DISFAGIA. A cura di Paola Zottis Stefania Bet

LA DISFAGIA. A cura di Paola Zottis Stefania Bet LA DISFAGIA A cura di Paola Zottis Stefania Bet Regione del Veneto - U.L.S.S. 7 - Pieve di Soligo Dipartimento di Riabilitazione - Responsabile Dott.ssa F. Gattinoni Deglutizione / Disfagia La deglutizione

Dettagli

ATTIVITÀ CHE SI RIFERISCONO ALLA VITA QUOTIDIANA E AI BISOGNI DEGLI ASSISTITI

ATTIVITÀ CHE SI RIFERISCONO ALLA VITA QUOTIDIANA E AI BISOGNI DEGLI ASSISTITI ATTIVITÀ CHE SI RIFERISCONO ALLA VITA QUOTIDIANA E AI BISOGNI DEGLI ASSISTITI L operatore/trice socio-sanitario/a può svolgere le attività assistenziali di seguito elencate IN AUTONOMIA o PARZIALMENTE

Dettagli

As.P.I. Onlus - Varese, 7 giugno 2014

As.P.I. Onlus - Varese, 7 giugno 2014 As.P.I. Onlus - Varese, 7 giugno 2014 Chi è il logopedista Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n. 742 (Gazzetta Ufficiale, 9 gennaio, n. 6) Il logopedista è l'operatore sanitario che [...] svolge la

Dettagli

alla qualità, oltre alla consapevolezza di ciò che si consuma.

alla qualità, oltre alla consapevolezza di ciò che si consuma. STAR BENE A TAVOLA Il lavoro educativo al nido è quotidianamente espresso attraverso tutta una serie di attività, definite strutturate o di routine, che gli educatori programmano e svolgono con i bambini

Dettagli

L educazione personalizzata

L educazione personalizzata L educazione personalizzata Analista del Comportamento, BCBA Bologna, 17 maggio 2014 Disturbi dello spettro autistico DSM V maggio 2013 Sindrome comportamentale globale causata da un disordine dello sviluppo

Dettagli

Mi presento. Nome. Cognome. Data di compilazione. Per far conoscere me e la mia famiglia al Nido

Mi presento. Nome. Cognome. Data di compilazione. Per far conoscere me e la mia famiglia al Nido Mi presento Per far conoscere me e la mia famiglia al Nido Nome Cognome Data di compilazione Un semplice strumento Per presentarsi e conoscersi Il presente documento é un primo strumento di conoscenza

Dettagli

Gli ausili per la nutrizione. Dr Carlo Pedrolli Servizio di dietetica e Nutrizione Clinica Ospedale S. Chiara TRENTO

Gli ausili per la nutrizione. Dr Carlo Pedrolli Servizio di dietetica e Nutrizione Clinica Ospedale S. Chiara TRENTO Gli ausili per la nutrizione Dr Carlo Pedrolli Servizio di dietetica e Nutrizione Clinica Ospedale S. Chiara TRENTO L alimentazione è un attività complessa: meccanica e neurologica; ricca di implicazioni

Dettagli

Ristorazione scolastica : a tavola con gusto

Ristorazione scolastica : a tavola con gusto NUTRIZIONE, STILI DI VITA, RISTORAZIONE SCOLASTICA: ISTITUZIONI A CONFRONTO PER PROMUOVERE BENESSERE Parma, 20 Maggio 2006 Ristorazione scolastica : a tavola con gusto Marta Mattioli Dipartimento Sanità

Dettagli

L analisi del comportamento applicata alla riduzione dei comportamenti problema: l Analisi Funzionale

L analisi del comportamento applicata alla riduzione dei comportamenti problema: l Analisi Funzionale L analisi del comportamento applicata alla riduzione dei comportamenti problema: l Analisi Funzionale 26 Marzo 2015 Psicologa Analista del Comportamento BCBA 1 Gli alunni difficili L alunno disturba, non

Dettagli

Alimentazione negli ospedali e nelle RSA: come strutturare il servizio

Alimentazione negli ospedali e nelle RSA: come strutturare il servizio Alimentazione negli ospedali e nelle RSA: come strutturare il servizio PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO: CON QUALE ORGANIZZAZIONE Anna Demagistris - S.C. Dietetica e Nutrizione Clinica Susanna Zozzoli - Direzione

Dettagli

Asilo nido Snoopy (n schede 21)

Asilo nido Snoopy (n schede 21) Alo nido Sopy (n schede 1) Età dei bambini/e (espressa in me) 1-1 me 17-1 me - me 7-31 me 3-3 me 1 1 1 1 1 1 Tuo/a figlio/a consuma la prima colazione a casa ineme agli altri membri della famiglia? 1a

Dettagli

DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO dott.ssa Silvia Ceccaroli dott.ssa Nicoletta Staffa Associazione Strategicamente Insieme PROGETTO «IMPARARE E» Comune di Cervia 1 incontro 08.09.2016 DISTURBI SPECIFICI

Dettagli

Bisogni educativi speciali per i soggetti con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo. Paola Venuti

Bisogni educativi speciali per i soggetti con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo. Paola Venuti DALLA DIAGNOSI AL PROGETTO EDUCATIVO A.D.O.S. Bisogni educativi speciali per i soggetti con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Paola Venuti AUTISTIC DIAGNOSTIC OBSERVATION SCALE (ADOS) Osservazione del

Dettagli

DALL ORTO ALLA TAVOLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA A. S

DALL ORTO ALLA TAVOLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA A. S Scuola dell Infanzia ASILO INFANTILE DI CARITA MILENA E DONATO GREPPI Ente morale costituito nel 1895 20010 ARLUNO (Mi) - Via Marconi, 36 Telef. 02-9017091 02-42107488 Codice Fiscale 86504420158 - Partita

Dettagli

Protezione dei minori con autismo dalla violenza e dall abuso e Prevenzione della violenza commessa da minori con autismo

Protezione dei minori con autismo dalla violenza e dall abuso e Prevenzione della violenza commessa da minori con autismo Protezione dei minori con autismo dalla violenza e dall abuso e Prevenzione della violenza commessa da minori con autismo Alcune caratteristiche delle persone autistiche L autismo non è un problema di

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N Cura e tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico. d iniziativa del senatore RANUCCI

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N Cura e tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico. d iniziativa del senatore RANUCCI Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 359 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore RANUCCI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 2 APRILE 2013 Cura e tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico

Dettagli

L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori

L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori Simone Cuva, Paola Venuti Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione Università

Dettagli

Luca Pantarotto. Hospice Casa San Giovanni di Dio Ospedale S. Raffaele Arcangelo Fatebenefratelli Venezia

Luca Pantarotto. Hospice Casa San Giovanni di Dio Ospedale S. Raffaele Arcangelo Fatebenefratelli Venezia Luca Pantarotto Hospice Casa San Giovanni di Dio Ospedale S. Raffaele Arcangelo Fatebenefratelli Venezia Fisiologia della deglutizione atto complesso che implica l utilizzo coordinato e sincrono della

Dettagli

RITARDO MOTORIO e PSICOMOTORIO

RITARDO MOTORIO e PSICOMOTORIO RITARDO MOTORIO e PSICOMOTORIO U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Ritardo motorio

Dettagli

La personalità del sordo

La personalità del sordo La personalità del sordo La struttura psicologica del sordo è legata ad alcune variabili -ambiente familiare -grado di sordità -età di insorgenza della stessa -contesto socio-culturale di riferimento -presenza

Dettagli

IRCCS Fondazione Maugeri PAVIA

IRCCS Fondazione Maugeri PAVIA IRCCS Fondazione Maugeri PAVIA UNA % VARIABILE TRA IL 35 ED IL 50 DEI PAZIENTI RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA E SOTTOPOSTA A VENTILAZIONE MECCANICA COMPLICANZE DELL INTUBAZIONE Adesione interaritenoidea,

Dettagli

LINEE GUIDA DELLA DISFAGIA NELL ADULTO. Logopedista Elisabetta Cattaneo

LINEE GUIDA DELLA DISFAGIA NELL ADULTO. Logopedista Elisabetta Cattaneo LINEE GUIDA DELLA DISFAGIA NELL ADULTO Logopedista Elisabetta Cattaneo UN TRATTAMENTO MIRATO E IL FRUTTO DI: UN ACCURATA VALUTAZIONE: SCREENING AND BEDSIDE ASSESSMENT BUONA GESTIONE INFERMIERISTICA: AD

Dettagli

PSICOLOGIA CLINICA. dott.ssa Paoletta Florio psicologa-psicoterapeuta

PSICOLOGIA CLINICA. dott.ssa Paoletta Florio psicologa-psicoterapeuta PSICOLOGIA CLINICA dott.ssa Paoletta Florio psicologa-psicoterapeuta APPRENDIMENTO - DEFINIZIONE cambiamento relativamente stabile del comportamento di un soggetto di fronte ad una specifica situazione

Dettagli

DISTURBI della REGOLAZIONE del PROCESSO SENSORIALE

DISTURBI della REGOLAZIONE del PROCESSO SENSORIALE DISTURBI della REGOLAZIONE del PROCESSO SENSORIALE REGOLAZIONE Capacità innata del bambino di autoregolare: i propri stati emotivi interni la capacità di organizzare esperienze risposte comportamentali

Dettagli

L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro

L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA Mario Di Pietro Sebbene non esista una cura per l ADHD l esistono tecniche comportamentali che possono essere di grande beneficio per il bambino e migliorare notevolmente

Dettagli

Educazione ALIMENTARE nella Scuola. Manuale pratico per insegnanti della scuola primaria

Educazione ALIMENTARE nella Scuola. Manuale pratico per insegnanti della scuola primaria Educazione ALIMENTARE nella Scuola Manuale pratico per insegnanti della scuola primaria PRESENTAZIONE La scuola, tra le Istituzioni, è luogo ideale per specifici interventi di educazione alla salute e

Dettagli

Docente: Prof. Antonella Cerchiari RAZIONALE

Docente: Prof. Antonella Cerchiari RAZIONALE La rieducazione delle funzioni facioorodeglutitorie. Respirare, sentire, succhiare, masticare, deglutire, fonare e articolare Un percorso teoricopratico attraverso le modalità di valutazione e le tecniche

Dettagli

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi per l Autismo Fondazione

Dettagli

Come organizzare. la giornata alimentare. in modo corretto

Come organizzare. la giornata alimentare. in modo corretto Come organizzare la giornata alimentare in modo corretto Colazione Spuntino Pranzo Merenda Cena Sono 5 appuntamenti che ogni giorno con il cibo NON MANCARLI!!! La colazione permette di iniziare al meglio

Dettagli

Il GUSTO NEL MANGIARE

Il GUSTO NEL MANGIARE Il GUSTO NEL MANGIARE Presentazione dei risultati Roma, 26/10/2006- Ricerca 2006043rs www.formatresearch.com info@formatresearch.com Presentazione del lavoro Indagine telefonica (CATI), realizzata da Format

Dettagli

Obiettivo/i educativi formativi complessivi dell attività formativa

Obiettivo/i educativi formativi complessivi dell attività formativa NEUROPSICOLOGIA DEL DISTURBO DI APPRENDIMENTO DELLA SCRITTURA: LA VALUTAZIONE E LA RIABILITAZIONE Roma 26 e 27 maggio 23 e 24 giugno 2012 Sede Villa Eur Parco dei Pini P.le M. Champagnat, 2 Relatori Dott.ssa

Dettagli

DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I)

DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I) DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I) *Anomalie estreme dello sviluppo con esordio nei primi tre anni di vita (precoci, prevenzione, outcome), non normali in nessuno stadio dello sviluppo

Dettagli

2572 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 44 del OBIETTIVO GENERALE

2572 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 44 del OBIETTIVO GENERALE 2572 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 44 del 8-4-2002 All. 1 (modificato da Le scelte alimentari - Lega tumori) ESEPLIFICAZIONE: OBIETTIVO GENERALE PROMUOVERE LO SVILUPPO DI UNA COSCIENZA

Dettagli

Alimentazione è benessere. Alessandra Bordoni DISTAL- sede di Cesena (Università di Bologna)

Alimentazione è benessere. Alessandra Bordoni DISTAL- sede di Cesena (Università di Bologna) Alimentazione è benessere Alessandra Bordoni DISTAL- sede di Cesena (Università di Bologna) Convegno «Alimentazione, salute e sicurezza». Imola, 19 novembre 2015 Gli alimenti Alimento: sostanza che, introdotta

Dettagli

COMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA

COMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA COMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA comunicazione forma di relazione sociale con cui le persone interagiscono fra loro, si scambiano infor mazioni, mettono in comune esperienze.

Dettagli

Lo sviluppo del comportamento nel cane

Lo sviluppo del comportamento nel cane CORSO DI SPECIALIZZAZIONE PER UNITA CINOFILE DA MACERIA E SCOVO A.2(a) Lo sviluppo del comportamento nel cane Fulvio Gandolfi INFLUENZA DEL CORREDO GENETICO I moduli comportamentali sono caratteristici

Dettagli

COMPORTAMENTO PROBLEMA: QUALE MESSAGGIO?

COMPORTAMENTO PROBLEMA: QUALE MESSAGGIO? COMPORTAMENTO PROBLEMA: QUALE MESSAGGIO? Definizioni di comportamento problema e le sue funzioni. Mercoledi 16 dicembre 2015 ore 16.30-19.00 Collaborazione con il C.P.S. di Leno Catalogo C.P.S. Catalogo

Dettagli