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1 SICURA 25 Sicurezza alimentare. L acqua potabile in casa Informazione sulle scelte possibili per il consumatore Il sistema di controllo ufficiale degli acquedotti pubblici: metodi e finalità Dr. Armando Franceschelli Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Dipartimento di Sanità Pubblica Azienda USL Modena Modena, 3 Settembre 25 1 Azienda USL di Modena. Attività di controllo su acque destinate al consumo umano Programmazione annuale Attuazione del piano Verifiche periodiche dell attività Consuntivo annuale Analisi dei dati Realizzazione serie storiche Flussi informativi Informazione 2 1

2 SICURA 25 Sicurezza alimentare. Azienda USL di Modena. Attività di controllo su acque destinate al consumo umano Dal 24 è in vigore il D.Lgs. 31/1 (attuazione della Direttiva 98/83 CE): Meno campioni Ampliamento del campo di indagine: diventano oggetto di tutela anche le reti domestiche, fino al rubinetto Protocolli analitici più aggiornati e flessibili Procedure più flessibili, basate sulla valutazione del rischio Più attenzione all informazione 3 Azienda USL di Modena. Programma di controllo su acque destinate al consumo umano. Attività di campionamento D.P.R. 236/88 D.Lgs 31/1 ANNO differenza N campioni programmati (-21%) 4 2

3 SICURA 25 Sicurezza alimentare. Azienda USL di Modena. Programma di controllo su acque destinate al consumo umano SIAN Modena - Campioni di acqua Area Nord Area Centro Area Sud Cosa giustifica questa riduzione dei campioni? Disponibilità di serie storiche dei dati Migliore conoscenza degli impianti e individuazione delle criticità Esigenza di razionalizzare l allocazione delle risorse Sviluppo dei sistemi di autocontrollo Progressivo miglioramento degli impianti 6 3

4 SICURA 25 Sicurezza alimentare. Migliore conoscenza degli impianti e individuazione delle criticità Censimento e caratterizzazione degli impianti previsto dalla Circolare RER 2/99: 198 acquedotti in Provincia di Modena 13 superiori a 5 abitanti 38 tra 5 e 5 abitanti 147 inferiori a 5 abitanti 7 Migliore conoscenza degli impianti e individuazione delle criticità Sugli acquedotti di potenzialità superiore a 5 abitanti disponibilità agli atti di schede di rilevazione e materiale documentale previsto da Circolare 2/99 Su quelli di potenzialità inferiore, disponibilità di cartografia delle sorgenti, localizzazione principali serbatoi, decorso tronchi principali, rilievi ispettivi, ecc. 8 4

5 SICURA 25 Sicurezza alimentare. Sviluppo dei sistemi di autocontrollo Acquisizione e valutazione del piano di autocontrollo dei Gestori 9 Modalità di controllo Piano di campionamento su acquedotti Redatto annualmente per i singoli acquedotti sulla base dei criteri previsti dal D.Lgs 31/1 1 5

6 SICURA 25 Sicurezza alimentare. Modalità di controllo Programmazione dell attività ispettiva Aggiornamento dei dati acquisiti col censimento attuato a seguito della Circolare 2/99 Ispezioni su nuove strutture Ispezioni a seguito di eventuali criticità emerse dai controlli analitici Segnalazioni dell utenza 11 Modalità di controllo - Progetti mirati Indagine sulla qualità dell acqua erogata dalle scuole (reti interne) Rilevazione della presenza di impianti di trattamento dell acqua in pubblici esercizi Censimento delle modalità di approvvigionamento idrico e controlli sull acqua utilizzata in imprese alimentari 12 6

7 SICURA 25 Sicurezza alimentare. SIAN GESTORI Attività di controllo inserita in un sistema di relazioni SINDACI ATO REGIONE ARPA CITTADINI 13 Modalità di controllo: ieri, oggi DPR 236/88. Prevede i controlli interni ed esterni I controlli sono interni al servizio acquedottistico o esterni se effettuati da uffici del Servizio sanitario nazionale (Art. 11 c. 3) I soggetti gestori di impianti acquedottistici devono dotarsi di laboratori gestionali interni, anche in forma consortile, per il controllo dei servizi essenziali del ciclo dell acqua (Art. 13) D.M. 26/3/91 Norme tecniche di attuazione, prevede attività ispettive e procedure operative. Circolari Regionali 32/91, e 2/99. Disposizioni applicative delle norme nazionali rivolte al SSN. Prevedono, oltre ai controlli di tipo analitico, attività ispettive di rilevazione e valutazione sugli impianti. D.Lgs. 31/1. Conferma il doppio regime di controlli, interni ed esterni; devono essere eseguiti da laboratori distinti 14 7

8 SICURA 25 Sicurezza alimentare. Modalità di controllo: e domani? UE: Revisione della direttiva 98/83 CE OMS: linee guida per la qualità dell acqua 3 edizione, 24 Capitolo 4: Water safety plans 15 Water safety plans Il mezzo più efficace di assicurare la sicurezza di un sistema di fornitura di acqua potabile è attraverso un approccio globale basato sul risk assessment e sul risk management che comprenda tutte le tappe del sistema, dalla presa al consumatore. In queste Linee Guida, un tale approccio è definito come Water safety plans (WSPs) Prende spunto da molti dei principi e dei concetti che sono alla base di altri sistemi di risk management, in particolare l approccio multibarriera e HACCP (come usato nell industria alimentare)" 16 8

9 SICURA 25 Sicurezza alimentare. Water safety plans Alcuni elementi di un WSP potranno spesso essere implementati come parte di un sistema di buona prassi senza essere integrati in un WSP complessivo può essere il caso di un sistema di gestione della qualità (es. ISO 91) Le buone pratiche di gestione già in atto possono fornire un utile piattaforma per integrare i principi dei WSP. Tuttavia le pratiche esistenti possono non includere un analisi dei pericoli e un risk assessment mirati allo specifico impianto come punti di partenza per la gestione del sistema. I WSP possono essere di diversa complessità, a seconda delle situazioni in molti casi potranno essere alquanto semplici, e focalizzati sui pericoli chiave identificati per lo specifico sistema 17 Water safety plans Key steps in developing a WSP 1. Assemble the team to prepare the water safety plan 2. Document and describe the system 3. Undertake a hazard assessment and risk characterization to identify and understand how hazards can enter into the water supply 4. Assess the existing proposed system (including a description of the system and a flow diagram) 5. Identify control measures the means by which risks may be controlled 6. Define monitoring of control measures what limits define acceptable performance and how these are monitored 18 9

10 SICURA 25 Sicurezza alimentare. Water safety plans Key steps in developing a WSP 7. Estabilish procedures to verify that the water safety plan is working effectively and will meet the health based targets 8. Develop supporting programmes (e.g. training, hygiene practices, standard operating procedures, etc.) 9. Prepare management procedures (including corrective actions) for normal and incident conditions 1. Estabilish documentation and communication procedures 19 Finalità del controllo Verifica della rispondenza ai requisiti di legge Capacità di definire un contesto e procedere a valutazioni di rischio 2 1

11 SICURA 25 Sicurezza alimentare. Anno 24: Campioni di acqua analizzati in Emilia Romagna residui di prodotti fitosanitari (fonte: Regione Emilia Romagna) TIPOLOGIA TOTALE IRREGOLARI n % SENZA RESIDUI n % CON RESIDUI n % ACQUE POTABILI ,6 1,4 ACQUE MINERALI ACQUE SUPERFICIALI DESTINATE ALLA PRODUZIONE ACQUA POTABILE ACQUE SUPERFICIALI MONITORAGGIO ACQUE SOTTERRANEE DESTINATE ALLA PRODUZIONE DI ACQUA POTABILE ACQUE SOTTERRANEE MONITORAGGIO ACQUE TERMALI Caratteristiche delle acque erogate da acquedotti della Provincia di Modena (controlli esterni, valori medi anno24) Cond. µscm -1 Durezza ( F) Ca mg/l Mg mg/l Nitrato mg/l Cl residuo mg/l Trialometani µg/l Tetracloro/ Tricloroetil ene µg/l Mirandola , ,7,8 <,1 <,1 Carpi , ,3 17,7,12 1,4 <,1 Modena ,8 22,4,6,8 <,1 Castelfranco 47 25,1 8,1 13,2 14,2,15 <,1 <,1 Sassuolo ,5 9,9,4 <,1 <,1 Vignola ,5,9,2,9 Pavullo (Scoltenna) ,4 1,12 12,5 <,1 Sestola ,3 1,6,17 4,3 <,

12 SICURA 25 Sicurezza alimentare. Informazione ai consumatori Art 17 comma 1 D.Lgs. 31/1: Il Ministero della Salute provvede all elaborazione ed alla pubblicazione di una relazione triennale sulla qualità delle acque destinate al consumo umano al fine di informare i consumatori. La relazione contiene le informazioni relative alle forniture di acqua destinate all approvvigionamento di 5 o più persone La relazione viene pubblicata entro l anno successivo al triennio cui si riferisce e viene trasmessa alla Commissione europea entro due mesi dalla pubblicazione La prima relazione dovrà riferirsi agli anni 22, 23 e Informazione ai consumatori A livello locale, è prevista l informazione ai consumatori in caso di problemi particolari: provvedimenti di limitazione d uso (art. 1); disposizioni per eliminare il rischio che le acque non rispettino i valori di parametro dopo la fornitura (art. 5) Ma l informazione si può fare anche in positivo? 24 12

13 SICURA 25 Sicurezza alimentare. Informazione ai consumatori Stampa (La nostra salute) Pubblicazioni Sito Internet Incontri col pubblico, conferenze, seminari 25 Informazione ai consumatori Necessità di un progetto strategico, pianificato e articolato che traduce in prassi quotidiana i valori di centralità del cittadino, perché, come dichiarato nel documento di presentazione aziendale: 1. La sua salute rappresenta la ragione d essere e l obiettivo delle attività aziendali 2. I suoi bisogni, le sue aspettative e la percezione di affidabilità dei servizi erogati costituiscono il punto di riferimento del buon funzionamento dell Azienda

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