Forme di governo (prima parte) 26 marzo 2018 F. Lanchester, Gli strumenti della democrazia, Giuffré, Milano, 2004, pp.81-108 2016, pp.405-413. G. de Vergottini Diritto costituzionale comparato, Cedam, Padova 2013, 190-200 Il modello democratico I caratteri fondamentali del modello democratico Le moderne democrazie sono essenzialmente rappresentative La democrazia rappresentativa è legata al concetto di rappresentanza politica. La rappresentanza politica è una relazione di carattere stabile tra i cittadini e i governati, per effetto della quale i secondi sono autorizzati a governare in nome e nell'interesse dei primi, e sono soggetti ad una responsabilità politica per i propri comportamenti di fronte ai cittadini stessi, responsabilità che si esplica attraverso il meccanismo elettorale. Differenza tra la rappresentanza giuridica e quella politica. Mandato imperativo e evoluzione delle assemblee rappresentative dal medio evo in poi.precondizione della democrazia:il pluralismo Le forme di governo La forma di governo indica il modo con cui le varie funzioni dello Stato sono distribuite ed organizzate tra i diversi organi costituzionali in relazione all indirizzo politico. PRINCIPALI CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE FORME DI GOVERNO Abbiamo esaminato alcuni dei molteplici criteri di classificazione: 1) Mortati: a)il modo della scelta del potere supremo: forme dirette e rappresentative. Nelle prime il potere d investitura non deriva da altri e può essere monarchica, quando il re esercita il potere sovrano in virtù di un autonomo potere di investitura, e popolare quando non esiste nessun soggetto reale prima e dietro il popolo. Nelle seconde, invece, i titolari del potere di indirizzo politico ricevono la loro investitura in forza della volontà di un soggetto distinto e il titolo del loro potere non è autonomo ma di rappresentanza. b) il modo in cui si forma la volontà degli organi titolari del potere supremo. Forme pura e mista, la prima contrassegnata dalla concentrazione del potere in un unico soggetto o complesso omogeneo di soggetti, la seconda dalla presenza di più organi sovrani. Nel primo caso, realizzatosi solo nello stato antico, è naturalmente assente la divisione dei poteri e si hanno la forma monarchica dell assolutismo e quella repubblicana della democrazia popolare diretta. Le seconde invece sono caratteristiche dello Stato moderno e contemporaneo. c) i limiti e le garanzie disposte dall ordinamento per assicurare che l azione di questi organi si esplichi nel rispetto delle competenze e delle forme prescritte. I limiti e le garanzie possono essere interni (separazione dei poteri) ed esterni (corti).
2) Criterio della separazione dei poteri: Concezione della separazione dei poteri, Locke e Montesquieu -separazione rigida dei poteri (forma presidenziale), - collaborazione dei poteri (forma parlamentare) -confusione dei poteri (forma convenzionale). 3) Individuazione dell'organo competente a tracciare l'indirizzo politico generale (Biscaretti) A) Quella costituzionale pura (monarchica e repubblicana, cioè monarchia costituzionale pura e forma presidenziale), nella quale il capo dello Stato ha l'autorità di tracciare l'indirizzo politico generale servendosi di ministri da lui nominati e responsabili esclusivamente verso di lui. B) Costituzionale parlamentare, (sia monarchica che repubblicana), nella quale l'indirizzo politico generale spetta ai ministri responsabili politicamente soltanto nei confronti del parlamento; che è chiamato ad approvare l'indirizzo politico fissato dal governo. C) Costituzionale direttoriale (solo repubblicana). In questa forma il governo è eletto dal parlamento per un periodo di tempo predeterminato, e non è responsabile nei suoi confronti, i ministri esercitano a turno le funzioni del Capo dello stato 4) Una ulteriore distinzione è possibile attraverso la valutazione della presenza sia dell'elezione diretta del Capo dello Stato sia dell istituto della fiducia: FIDUCIA DERIVAZIONE CAPO STATO (Elezione diretta) PARLAMENTARE X PRESIDENZIALE X DIRETTORIALE SEMI PRESIDENZIALE X X 5) Classificazione in funzione della legittimazione degli organi posti al vertice del potere esecutivo e legislativo. Si distingue tra forme monistiche (governo parlamentare e direttoriale) e dualistiche (presidenziale, semipresidenziale, monarchica costituzionale, neoparlamentare). 6) Democrazie mediate o immediate. Principali caratteristiche delle diverse forme di governo: Monarchia costituzionale pura: Caratterizza passaggio da stato assoluto a quello liberale. Il re è il titolare dell indirizzo politico.
Forme di governo (seconda parte) 27 marzo 2018 F. Lanchester, Gli strumenti della democrazia, Giuffré, Milano, 2004, pp. 108-120. 2016, pp.413-416-; 435-439; 449-452; 456-461. G. de Vergottini Diritto costituzionale comparato, Cedam, Padova 2013, 200-208 Caratteristiche delle diverse forme di governo: Forma di governo parlamentare e la sua evoluzione nel tempo. Caratteristiche: 1) Esistenza del rapporto inter-organico (fiducia) tra governo e parlamento che può essere più o meno razionalizzato 2) possibilità di scioglimento anticipato dell assemblea 3) capo dello stato che non è titolare dell indirizzo politico, ma che riveste un ruolo indispensabile nei momenti di crisi. Da dualista a monista. Da rapporto di responsabilità penale a responsabilità politica (da impeachment a fiducia). Ruolo della controfirma. Ulteriori classificazioni della forma di governo parlamentare: dalla forma a prevalenza del governo (modello Westminster) e quella a prevalenza del Parlamento (Assembleare). La razionalizzazione della forma di governo parlamentare: introduzione in costituzione di elementi di stabilizzazione dell esecutivo. Classificazione in funzione del numero dei partiti, bipartitismo rigido, multipartitismo temperato, multipartitismo estremo Forma di governo neo parlamentare o semiparlamentare Elezione diretta e contestuale di Premier e Parlamento. Principio aut simul stabunt aut simul cadent: Se sfiduciato il governo è sciolto il Parlamento. Israele dal 1992 al 2001. Modello nato nel dibattito francese (Duverger). Forma semipresidenziale. Da alcuni autori vista come razionalizzazione di quella parlamentare da altri come forma distinta. Si inseriscono elementi di presidenzializzazione (elezione diretta del Capo dello Stato) nella forma di governo parlamentare. Forma dualistica. Concetto teorizzato dal Duverger sulla base del sistema istituzionale francese successivo al 1962. Tra queste rientrano quella finlandese del 1919, quella austriaca del 1929, quella irlandese del 1937, quella islandese del 1944, quella francese del 1958 e quella portoghese del 1976. 1) elezione diretta del capo dello stato 2) rapporto fiduciario tra governo e parlamento 3) possibilità di scioglimento anticipato del parlamento da parte del capo dello stato. Anche la forma semipresidenziale è distinta dalla dottrina in sottotipi in funzione della rilevanza del Capo dello stato o del Capo del governo
Forme di governo (terza parte) e Tipo di Stato (prima parte) 28 marzo 2018. F. Lanchester, Gli strumenti della democrazia, Giuffré, Milano, 2004, pp. 103; 311-323. 2016, 439-441; 446-448; 359-366; 371-380. G. de Vergottini Diritto costituzionale comparato, Cedam, Padova 2013, 208-210; 443-449; 456-477 Forma di governo presidenziale 1) il capo dello stato è anche capo del governo, è eletto per un periodo prefissato, non fa parte del legislativo, è a capo dell apparato burocratico e militare 2) non è ammesso lo scioglimento anticipato del legislativo 3) non esiste rapporto fiduciario tra governo parlamento. Sistema rigido e poco elastico Forma di governo direttoriale 1) il legislativo elegge l esecutivo (direttorio), per l intera durata della legislatura. 2) non è ammesso lo scioglimento anticipato del Parlamento 3) non esiste rapporto fiduciario tra governo e Parlamento Tipo di Stato Secondo alcuni esponenti della dottrina nella ripartizione delle forme di Stato rientrerebbe anche la distinzione tra gli stati unitari, regionali e federali. Secondo altra dottrina più che di forme di Stato la trattazione riguarderebbe il tipo di stato Definizione di tipo di Stato:"i mutevoli rapporti che si stabiliscono tra centro e periferia all interno di un ordinamento statuale "(Lanchester). Le principali teorie statiche relative alla natura dello Stato federale. 1) Calhoun (1782-1850): lo stato federale è derivato da un patto consensualmente stipulato tra gli stati che rimarrebbero stati sovrani. Ogni stato ha la facoltà di secedere dall originario accordo. 2) Hamilton Jay e Madison (USA): natura statale è attribuita sia agli stati membri sia allo Stato federale. 3) Zorn: Solo allo Stato centrale spetta la sovranità illimitata, gli stati membri sono dipendenti dallo Stato federale questo. Teoria dinamica dello stato federale (Friedrich): lo Stato federale rappresenta un fenomeno evolutivo che caratterizza la società contemporanea. Alla fine del Settecento l'unica unità politica che l'aveva adottata era quella statunitense (anche se preceduta dai Paesi bassi). Nell'Ottocento prevale un modello accentrato, in cui le eccezioni sono gli stati federali. Nel XX secolo, poi, si sono iniziati a diffondere anche in Europa modelli di stato composito. Federalismo di aggregazione e di disgregazione
Alcune caratteristiche fondamentali del federalismo, anche se esistono diverse esperienze federali e regionali per cui è difficile individuare un modello unico e esaustivo: a) la costituzione scritta che determina le competenze tra Stato e enti locali. Nello Stato Federale le funzioni ripartite tra centr e periferia sono amministrative, legislative e giurisdizionali. Nello Stato regionale solo quelle amministrative e legislative, nello stato accentrato quelle amministrative b) struttura bicamerale del parlamento con seconda camera rappresentativa degli Stati c) il diritto delle unità federali di partecipare al processo di revisione costituzionale. Differenza con gli stati regionali su questo punto d) presenza di un organo giurisdizionale competente a risolvere i conflitti centro periferia composto tenendo conto della struttura federale e) composizione governo rappresentativa della struttura federale