RITARDO PSICOMOTORIO. 2008-2009 I Cattedra di Neuropsichiatria Infantile, Gabriel Levi, Daniela Tardiola, Stefania Di Biasi



Documenti analoghi
Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Sintomi e segni. Disturbo. Sindrome. Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

Le sfide della ricerca didattica sull autismo

Disabilità e qualità dell integrazione

ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBINO RUBRICA VALUTATIVA DI SCIENZE MOTORIE DIMENSIONI CRITERI INDICATORI LIVELLI AVANZATO INTERMEDIO ESSENZIALE PARZIALE

PROTOCOLLO DI INTESA

DISABILITÀ E SPORT. Lo sport nel processo evolutivo della persona con disabilità. Dott. Giuseppe Napoli Psicologo psicoterapeuta

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE. 1. CONDIZIONI FISICHE (ev. Diagnosi clinica fornita alla scuola)

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PRAY

CORSO DI PSICOLOGIA DELL EDUCAZIONE

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA

Repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole. agli studenti con disabilità intellettiva

IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

SISSIS Sostegno V ciclo MODELLI ORGANIZZATIVI E RETI DI SOSTEGNO PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA E L INCLUSIONE SOCIALE

QUESTIONARIO SULLA COORDINAZIONE MOTORIA (The DCDQ 07 B.N. Wilson) Traduzione e adattamento a cura di Barbara Caravale e Silvia Baldi

AUTISMO E SPORT: ASPETTI LUDICI ED EDUCATIVI. Dott.ssa Sara Ambrosetto Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

I disturbi di comprensione del testo scritto

IL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE

Corso di formazione Autismo e inclusione scolastica LA VALUTAZIONE E IL PERCORSO EDUCATIVO DI DUE BAMBINI CON AUTISMO

LEGENDA ed ESEMPI PER LA COMPILAZIONE DI ALCUNE PARTI DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO AD USO DEL CONSIGLIO DI CLASSE.

NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA

Disturbi dell apprendimento, del linguaggio e della matematica.

DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO E NUOVE TECNOLOGIE

Corso di Formazione STRUMENTI EFFICACI PER UNA MIGLIORE INCLUSIONE. «Dalla lettura della diagnosi alla predisposizione di un PDP»

Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare

PROGETTO EM.MA PRESIDIO

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

IL CORPO E IL MOVIMENTO. INDICATORI OBIETTIVI di APPRENDIMENTO STANDARD PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DELL ALUNNO

UNIVERSITA DELLA CALABRIA A.A

Dott.ssa PAOLA GUGLIELMINO ABILITAZIONE/RIABILITAZIONE DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO. Dott.ssa Paola Guglielmino Università di Torino

RACCORDO TRA LE COMPETENZE CONFRONTO E RACCORDO TRA IL PROFILO DI FINE QUINTA INIZIO PRIMA MEDIA FINE PRIMA

EMANUELE GAGLIARDINI ABILITA COGNITIVE

La Dislessia. Sintesi da materiali tratti dal sito sito dell Associazione Italiana Dislessia

Valutazione cognitiva a d i s t a n z a d e i b a m b i n i trattati per craniostenosi sagittale

RISOVERE IL SVILUPPARE LE CAPACITÀ DI TEAM WORKING E PROBLEM SOLVING IN GRUPPO

Tecnologie per la riduzione degli handicap - Laurea in Pedagogia

ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO. Presentazione a cura del prof. Visconti

Disturbi Specifici dell apprendimento. Dott.ssa Valentina Genitori D Arrigo Psicologa e Psicoterapeuta

GIOCO ROBERTA REGIS CTT MARCHE/UMBRIA SPORT GIOCOSPORT

da dove siamo venuti e dove vorremo andare

Correlazione tra i disturbi specifici del linguaggio e DSA

Pensiero logico, lettura, scrittura e abilità di calcolo in ragazzi con sindrome di Down di II e III media (Sestili, Moalli, Vianello)

L intervento neuropsicomotorio nei bambini con autismo

LA DISGRAFIA. Lucia Papalia

BAMBINO dai 5 ai 7 ANNI L ESUBERANZA MOTORIA

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una

Ricerca «Ragazzi in gioco» Paolo Molinari, IRES FVG

Evoluzione del ruolo professionale nel settore Tessile-Abbigliamento-Calzature

5.9. SCIENZE MOTORIE PRIMO BIENNIO

IL PAESE QUATRICERCHIO

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ARTE ED IMMAGINE

PEP 3:Psychoeducational Profile Third Editition

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA

CURRICOLO VERTICALE EDUCAZIONE FISICA Scuola primaria

*DISTURBI DELLO SPETTRO DELL AUTISMO

I Disturbi Specifici di Apprendimento. Brembati Federica Roberta Donini

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

ATTIVITA DI LABORATORIO DEL 21 MARZO 2012

Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico. Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5.

CORPO MOVIMENTO SPORT Competenza 1 al termine della scuola dell Infanzia. Dimensione Competenza Abilità Conoscenze Eseguire piccoli compiti motori

SCHEDA INFORMATIVA PER LA CONTINUITA SCUOLA DELL INFANZIA/PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO DI PROVAGLIO D ISEO ANNO SCOLASTICO

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE

Gli interventi educativi/abilitativi. Dott.ssa Silvia Chieregato Dott.ssa Emanuela Rocci

MAPPA DEI SINTOMI PRECOCI DI DISPRASSIA (A 5 ANNI) Condizioni di rischio di Sindrome Dislessica. Lentezza motoria (a volte alternata a precipitazione)

UN METODO SPERIMENTALE DI AVVIO AL CORSIVO: L'ESPERIENZA NEI CINQUE ANNI DELLA SCUOLA PRIMARIA

Curricolo verticale. Educazione Motoria/ Educazione Fisica

PROGETTO INTEGRATO TARTARUGA IL METODO DI VALUTAZIONE DEI BAMBINI CON DISTURBO AUTISTICO

LAVORO GRAFO-MOTORIO. 12 settembre 2014 Giovanna Sgarabotto

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO con riferimento alle Indicazioni Nazionali 2012 IMPARARE A IMPARARE

AAPEP. Profilo psico-educativo per adolescenti e adulti

EDUCAZIONE FISICA - SCUOLA INFANZIA Prerequisiti

SCUOLA PRIMARIA Anno Scolastico 2014/2015 CURRICOLO DI TECNOLOGIA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA

C.M. n.8 del 6 marzo 2013 prefigura:

Gaze disorders in cerebral palsy (anomalie dello sguardo nelle paralisi cerebrali infantili)

Criteri di selezione del collettivo e definizioni

LA VALUTAZIONE COGNITIVA NELL AUTISMO

Istituto comprensivo. Publio Vibio Mariano. Via Vibio Mariano, 105 Roma. Educativo. Alunno classe. Scuola Plesso. Insegnante di sostegno

«I DSA: Conosciamoli» Prof.ssa Simonetta Longo Referente DSA (I.T.C.G. «G. Marconi» Penne. Prof.ssa Simonetta Longo

I disturbi specifici di apprendimento

I DISCORSI E LE PAROLE

DSA: CAMPANELLI D ALLARME

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

Sindrome di Asperger

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALI INTERVENTI? Maria Grazia Redaelli 4 novembre 2014

QUALE MATEMATICA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA. Scuola dell Infanzia Don Milani Anni 2006/2007/2008 Ins. Barbara Scarpelli

Difficoltà e disturbi specifici di apprendimento: dalla valutazione al potenziamento delle abilità

Information Management Day SDA Bocconi - IBM

InFormAL. Sistema informativo public domain per la gestione delle attività formative nelle Amministrazioni Locali

Infanzia Obiettivi di apprendimento

La Dislessia è uno dei disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA» (LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 ) Lucia Scuteri

Oggetto: Diffusione cultura statistica nelle scuole. Disponibilità pacchetti didattici.

La prova di matematica nelle indagini IEA TIMSS e

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO

Dr.ssa Simona Mencarini Psicologa - UNIPI

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*

! Un percorso per insegnanti ed educatori della scuola d'infanzia e primaria.!

Transcript:

RITARDO PSICOMOTORIO 2008-2009 I Cattedra di Neuropsichiatria Infantile, Gabriel Levi, Daniela Tardiola, Stefania Di Biasi

Che cos è il ritardo psicomotorio? Quanti bambini presentano un ritardo psicomotorio? Come si presenta un bambino con ritardo psicomotorio? Linee evolutive tipiche Evoluzione prognostica.

EPIDEMIOLOGIA CIRCA IL 5% DEI BAMBINI PRESENTA UN RITARDO PSICOMOTORIO (RPM)

IL RITARDO PSICOMOTORIO rallenta e/o altera il passaggio da SCHEMA a PROGETTAZIONE MOTORIA, I BAMBINI CON RPM EVIDENZIANO ATIPIE MOLTO SPECIFICHE NEI PASSAGGI DALLA FASE PRESIMBOLICA ALLA FASE SIMBOLICA Esempio: il bambino non è in grado di utilizzare in modo intelligente gli schemi motori che ha appreso per costruire un piano di azione più complesso (Organizzarsi per costruire una torre di più pezzi con dei cubi; strutturazione di un gioco)

POSSIBILI ANELLI PATOGENETICI 1) Disturbo percettivo e ritardo psicomotorio; 2) Disturbi di regolazione e ritardo psicomotorio; 3) Atipie nelle strategie di apprendimento

1. Disturbo percettivo e ritardo psicomotorio Il bambino con ritardo psicomotorio non sa aggregare e selezionare le informazioni multisensoriali in nuclei percettivi utili; non sa come verificare con l esplorazione un ipotesi che può aver formulato. In sintesi Il bambino con RPM non sa selezionare le percezioni in un piano ed in un programma;

IL PROBLEMA da percetto a concetto; da piano a programma.

Conseguenze nell acquisizione e nell uso degli schemi percettivo-motori: 1. Maggior numero di informazioni memorizzate senza una collocazione semantica; 2. Maggior lentezza nel decidere un progetto motorio; 3. Tendenza ad apprendere gli skills senza coglierne la struttura; 4. Difficoltà a correggere un programma in corso.

2. Atipie nelle strategie di apprendimento I bambini con RPM tendono ad utilizzare l imitazione come forma principale di apprendimento ma imitano con lentezza ed imprecisione, spesso con modalità stereotipe; Il bambino con RPM anche quando è piccolo tende a far fare agli altri le azioni che direttamente in prima persona non sa fare.

I bambini con RPM sembrano vivere un paradosso nello sviluppo e nell uso dell imitazione: da una parte hanno la tendenza ad impadronirsi di nuove abilità e a mettersi in rapporto con gli altri attraverso l imitazione; dall altra parte sembrano essere degli imitatori poco abili perché riescono a prestare attenzione o all idea di quello che vogliono imitare o al modo di realizzare il modello imitato.

I BAMBINI CON RITARDO PSICOMOTORIO Tra i 15-18 mesi e i 3 anni circa colpiscono: l esitazione primaria rispetto alla deambulazione; la riattivazione moduli motori più primitivi ad ogni variazione del rapporto corpo-spazio-tempo; la povertà dell iniziativa motoria e delle condotte esplorative rispetto a manipolazione e prensione. Tra i 3 ed i 6 anni sono più evidenti: la povertà e l impaccio negli skill appena più complessi; una stupidità nell usare il movimento come strumento di pensiero e raccolta informazioni. Tra i 4 e i 6 anni questi bambini: non riescono ad integrare compiti motori semplici e/o complessi; se devono manipolare un oggetto in una posizione posturale scomoda non tengono la postura e manipolano l oggetto in modo primitivo.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE Disturbo generalizzato dello sviluppo; Ritardo mentale medio; Paralisi Cerebrale Infantile Lieve.

Linee evolutive nel Ritardo Psicomotorio

EVOLUZIONE PROGNOSTICA Il 50% circa avrà in seguito: un Disturbo della Coordinazione Motoria, un Disturbo Specifico del linguaggio, un Disturbo Specifico dell apprendimento, un Disturbo generalizzato dello Sviluppo di tipo NAS

CURVE E PROFILI DI SVILUPPO TIPICI NEI BAMBINI CON RITARDO PSICOMOTORIO (RPM) 1. RPM con rallentamento senza dissociazione posturo-cinetica/ gestuale-prassica (PC/GP) Si tratta di bambini che presentano fin da piccoli sia difficoltà di motricità grossolana che di motricità fine; Nel corso degli anni c è un progressivo rallentamento nell acquisizione delle competenze relative all area motorio-prassica; Ai 5-5,6 aa non sembrano esserci dissociazioni tra lo sviluppo PC e GP; Ai 6-7 anni questo bambino disporrà di tutti gli schemi motori essenziali MA AVRA DIFFICOLTA DI META-CODIFICA DELL ATTO MOTORIO Disturbo di coordinazione motoria.

CURVE E PROFILI DI SVILUPPO TIPICI NEI BAMBINI CON RITARDO PSICOMOTORIO (RPM) 2. RPM con rallentamento PC e senza rallentamento GP Si tratta di bambini con maggiore compromissione della motricità fine e maggiori difficoltà nell area della motricità grossolana; GP lievemente deficitario, ritardo dello sviluppo PC che si accentua e si stabilizza entro i 3,6 anni; Esiste una dissociazione fra le linee di sviluppo PC (più deficitaria) e GP. Questo bambino presenterà con tutta probabilità problemi nel controllo della motricitò globale, nelle gnosie somato-spaziali, nella rappresentazione dell atto-motorio

CURVE E PROFILI DI SVILUPPO TIPICI NEI BAMBINI CON RITARDO PSICOMOTORIO (RPM) 3. RPM con rallentamento GP e recupero PC Si tratta di bambini che presentano un rallentamento nello sviluppo delle competenze di motricità generale e difficoltà nell area della motricità fine; Intorno ai 5 anni questo bambino tende a risolvere le sue difficoltà PC e a mantenere quelle GP. Un comportamento evolutivo di questo tipo tende a rivelare sempre più una DIFFICOLTA COGNITIVA EMERGENTE.

CURVE E PROFILI DI SVILUPPO TIPICI NEI BAMBINI CON RITARDO PSICOMOTORIO (RPM) 4. RPM con recupero rapido e dissociato PC>GP Intorno ai 3 anni questo bambino tende a risolvere rapidamente le sue difficoltà PC e a conservare con un ritmo discontinuo quelle GP Questo tipo di dissociazione tende ad esprimersi attraverso variazioni negli stili cognitivi, percettivo-motori e disarmonie cognitivo-affettive