CAPITOLO 5 ANALISI ECONOMICA DELL IMPIANTO



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CAPITOLO 5 ANALISI ECONOMICA DELL IMPIANTO 5.1 Introduzione In questo capitolo viene svolta un analisi economica dell impianto di compressione di gas metano analizzato in questo lavoro di tesi, per dimostrare la fattibilità della sua applicazione su scala industriale. Inoltre viene condotta un analisi comparativa tra l impiego di CNG come combustibile per autotrazione rispetto a combustibili tradizionali, come Diesel, Benzina e GPL. 5.2 Analisi della concorrenza Per quanto riguarda l attuale mercato italiano delle stazioni di compressione CNG, l'offerta è soddisfatta da un numero ristretto di società che controllano grosse fette di mercato. Un grosso segmento di mercato, l 85%, appartiene ad un unica azienda che è nel settore da circa trent anni: la SAFE srl, come è possibile osservare dal grafico in figura 5.1. Safe srl Dresser Wayne Pignone-Sicom srl-idro Meccanica Fornovo Gas-MTM srl-aspro Altri 11% 3% 1% 85% Figura 5.1 Distribuzione sul mercato italiano delle aziende produttrici di stazioni CNG La SAFE s.r.l, costituita nel 1975, ha una capacità produttiva di circa 550 stazioni CNG all anno ed è composta da 170 dipendenti. La sua sede principale è a San Giovanni in Persiceto (BO), inoltre ha varie filiali e agenti all'estero, in particolare in Russia, Azerbaijan, Bangladesh, Brasile, Bulgaria, Cina, Georgia, India, Ucraina, Uzbekistan e Armenia. Il core business dell'azienda è proprio la produzione di stazioni CNG, realizzando internamente l intera gamma di componenti che le costituiscono. 130

Ha dichiarato un fatturato di 70 milioni di euro nel 2010 derivato dalla vendita di stazioni di compressione in Italia e soprattutto all'estero. La percentuale delle vendite realizzate in Italia sul totale è pari al 25%, quindi si può stimare un volume di fatturato complessivo del mercato italiano per le stazioni CNG pari a 20 milioni di euro circa. I costruttori che si dividono il restante segmento di mercato sono: la Dresser Wayne Pignone, la Idromeccanica e la Sicom. La Dresser Wayne Pignone è una divisione della Dresser Wayne nata nel 2003 a seguito dell'acquisizione da parte della società multinazionale della Nuovo Pignone, prima consociata della G.E. La Dresser Wayne lavora nel settore dell'energia da circa 100 anni ed opera sia a livello nazionale, sia internazionale. E' presente in oltre 100 paesi. Tra i suoi prodotti principali rientrano le stazioni di rifornimento per varie tipologie di carburante. Con la rilevazione della Nuovo Pignone, che da tempo lavorava nel settore della compressione del metano, la Dresser Wayne è entrata anche nel mercato delle stazioni CNG. In Italia la Dresser Wayne Pignone ha circa 1100 dipendenti e realizza la metà del proprio fatturato europeo. La Idro Meccanica s.r.l. produce compressori per il rifornimento di veicoli a metano e stazioni complete per il rifornimento dei veicoli. Produce inoltre compressori per stazioni di rifornimento di veicoli a idrogeno e per installazioni in impianti cogenerativi. La società è stata fondata nel 1966, attualmente possiede una piccola quota del mercato italiano del CNG, ed è riuscita ad entrare in vari mercati europei, Germania, Olanda, Svezia e Belgio, ed internazionali, Nuova Zelanda, Australia, Pakistan, Canada, Argentina, Brasile e India. La Sicom, società costituita nel 1994, produce compressori e stazioni complete per il rifornimento di gas metano per autotrazione. La sociètà ha complessivamente installato circa 150 stazioni complete e circa 200 compressori. Più recente è l entrata nel mercato della Fornovo Gas e della MTM-BRC. La Fornovo Gas è stata costituita nel 1969. L azienda ha installato ad oggi 19 compressori e 30 distributori La M.T.M. S.r.l., azienda italiana con sede a Cherasco (CN) e proprietaria del marchio BRC Gas Equipment, ha come attività principale la produzione e commercializzazione di componenti ed impianti di conversione a gas metano e GPL per autotrazione. Recentemente è anche entrata nel mercato delle stazioni di rifornimento CNG, ma rimane per la società un'attività marginale. Tra i costruttori esteri interessati al mercato italiano è da segnalare la ASPRO, società argentina che opera nei mercati di Sudamerica, Asia, Europa e Medio Oriente. L azienda ha prodotto 2000 compressori, 30.000 dispensers ed è proprietaria di 60 stazioni gestite con il proprio marchio. 131

Come è possibile vedere dalla tabella 5.1 le caratteristiche dei compressori prodotti dalle varie aziende sul mercato sono simili. Alcune di esse producono una gamma più ampia di macchine, alcune producono macchine con un grado maggiore di affidabilità, ma tutti i compressori sono basati sulla tecnologia tradizionale. Ditta Tabella 5.1 Caratteristiche dei compressori Caratteristiche compressore n cilindri n stadi velocità (rpm) Pin (bar) Pout (bar) Portata (Nm 3/ h) SAFE da 3 a 5 3 o 4 3-220 max 300 110-1550 Dresser Wayne Pignone 4 max 300 Idro Meccanica 0,01-250 max 400 21-3170 Sicom Compressori 2-3 3-4 500-1000 0,2-70 2-2430 Fornnovo Gas 3 3-5 Max 350 1050-4440 BRC 3 3 o 4 500-1000 0,2-70 250 310-1200 ASPRO CNG 3 2-4 1500/1800 1,5 Max 250 Le prestazioni degli impianti vanno valutate sulla base della portata erogata e della pressione di mandata e soprattutto dell'affidabilità. Gli impianti possono prevedere sistemi di stoccaggio, anche a più livelli di pressione. Questo aspetto è fondamentale per il buon dimensionamento delle stazioni di rifornimento dal punto di vista della gestione ed è ciò che contraddistingue un impianto dall'altro. Per la crescita della domanda prevista, si ritiene che ci sia spazio per entrare nel mercato, soprattutto promuovendo un prodotto che garantisca il risparmio dell'energia consumata, portando ad un abbattimento dei costi per i gestori. Tale aspetto è attualmente di grande interesse, essendo di centrale importanza il problema dell'efficienza energetica ed essendosi ridotti i margini di guadagno per l'aumento del prezzo della materia prima e delle fonti di energia impiegate. La tecnologia sviluppata in questo progetto per realizzare stazioni di rifornimento CNG a basso consumo energetico ha come competitors tutte quelle tecnologie alternative allo stato dell'arte tradizionale che riescono parimenti a consentire un risparmio dell'energia impiegata per la compressione. Sono inoltre concorrenti quelle società che già operano nel mercato e producono stazioni di rifornimento CNG che sono in grado di sviluppare in modo autonomo una tecnologia alternativa competitiva in risposta a quella qui presentata. Si ritiene verosimile che l'azienda che detiene la maggioranza del mercato, la Safe, nonostante abbia dimensioni limitate (170 dipendenti) possa essere in grado di mantenere una quota elevata di mercato anche a seguito dell'ingresso della nuova tecnologia e di avere capacità propria di risposta. Per quanto riguarda la Dresser Weyne Pignone, essendo parte di un gruppo multinazionale, per il quale quello del CNG è un settore importante, ma non dominante, molto probabilmente sarà disposta ad acquistare le royalties di una tecnologia già pronta e testata, piuttosto che iniziare la propria attività di ricerca e sviluppo. 132

Lo stesso si può dire per quelle società che detengono il resto del mercato e che sono aziende dedicate, ma anche molto piccole, per le quali risulta conveniente avere dei costi variabili comunque contenuti per ottenere la concessione della licenza d'uso, piuttosto che affrontare una spesa ingente, gravando sui costi di struttura, per organizzare un reparto di ricerca e sviluppo molto probabilmente attualmente assente (per un'azienda con meno del 5% del mercato le royalties si aggirerebbero intorno ai 70'000 all'anno). Inoltre, lo stesso discorso ancora più accentuato è applicabile alle società che detengono piccolissime quote e per le quali le stazioni CNG sono un'attività marginale sul business globale dell'azienda. Le ultime aziende evidenziate sono quindi da ritenersi possibili clienti e non concorrenti. Per quanto riguarda le possibili tecnologie alternative esistenti, invece, si propone una panoramica dello stato dell'arte. Un idea recente prevede la copertura delle stazioni CNG con pannelli fotovoltaici. Questo tipo di soluzione permette di sfruttare il risparmio elettrico e il ritorno di investimento del fotovoltaico in tempi accettabili grazie al Conto Energia col fine di ottenere una riduzione dei costi elettrici di compressione che la stazione sostiene. In questo caso non c è una vera alternativa tecnologica, ma solo un uso parallelo del fotovoltaico mirato alla riduzione dei costi elettrici che peraltro potrebbe essere adottato anche nelle stazioni con il nuovo compressore a basso consumo. Una vera soluzione tecnica alternativa a quella proposta è l uso di un compressore a portata variabile, che elabora esattamente la quantità di metano richiesta dall'utenza. Tutto ciò permetterebbe un significativo risparmio energetico, ma il costo fisso dell impianto aumenterebbe sensibilmente. Si cita anche il caso tecnologicamente innovativo denominato sistema ikompressor, compressore a liquido ionico per il rifornimento di gas naturale e biogas. Il sistema è stato sviluppato e sarà distribuito e commercializzato dalla joint venture creata dalla Flowserve Corporation con la Linde Group. Questo compressore sostituisce i pistoni metallici di un compressore convenzionale con un sistema speciale a liquido ionico, dove il gas nel cilindro è compresso dal movimento della colonna del liquido. Poiché il liquido ionico non si mescola con il gas, non sono necessarie guarnizioni e cuscinetti nel compressore. I liquidi ionici consistono in particelle con cariche elettriche negative e positive che non possono miscelarsi con l atmosfera a meno che non raggiungano la loro temperatura di decomposizione. Quelli sviluppati dalla Linde sono sali organici che hanno un punto di fusione sotto i 100 C. L utilizzo di questa tecnologia dovrebbe produrre una diminuzione delle ore di manutenzione richieste e un aumento dell efficienza energetica del 20% per aspirazione a bassa pressione. Questo sistema di compressione è stato già installato in via sperimentale nella stazione Agip MultiEnergy in un parco industriale nei pressi di Francoforte, per la produzione di idrogeno a 900 bar nell ambito del 6 Programma Quadro di Ricerca per la realizzazione di stazioni multifuel innovative per il rifornimento e la sperimentazione di veicoli a emissione zero 133

alimentati a idrogeno supportato dalla Commissione Europea. La stazione è corredata di pannelli fotovoltaici installati sulle coperture della pensilina e del fabbricato. Tale tecnologia tuttavia presenta miglioramenti solo per quanto riguarda la fase di compressione, agendo sulla struttura stessa della macchina vera e propria. Essa ha senso soprattutto per applicazioni che coinvolgono l idrogeno, comunque nulla vieta di utilizzare tale compressore a liquidi ionici nel sistema qui presentato, configurando l'ikompressor come soluzione complementare. Un altra alternativa tecnologica percorribile prevede la commercializzazione di piccoli compressori domestici che permettono il rifornimento direttamente a casa prelevando il gas dalla rete. Tale alternativa alle comuni stazioni di rifornimento è abbastanza diffusa negli Stati Uniti e per quanto riguarda l'europa è stata promossa soprattutto da Gaz de France in Francia. Il problema di una simile operazione consiste comunque nella sconvenienza economica, poiché il maggior costo di acquisto del gas domestico, i costi di manutenzione del compressore, i costi di acquisto o nolo della macchina ed in aggiunta soprattutto i costi elettrici di compressione, porterebbero ad un costo di produzione del CNG superiore al prezzo del distributore. Dall'analisi presentata si evidenzia, quindi, che al momento non è ancora presente una tecnologia che sia veramente competitiva con quella proposta, anche perché fino ad ora non si era sentita la necessità di svilupparla. 5.3 Strategia di marketing La peculiarità dell'impianto proposto è principalmente il basso consumo energetico e tale caratteristica è maggiormente apprezzata in quei paesi, come quelli europei, in cui è sentito il problema del risparmio energetico. Si intende prendere in considerazione prevalentemente il mercato italiano, essendo l'italia anche uno dei paesi in cui sono più diffusi i veicoli CNG. Una delle criticità delle stazioni di compressione del metano in Italia è proprio legata ai costi di compressione, che incidono notevolmente sul costo di produzione del CNG e tale problematica sta iniziando ad essere molto sentita dagli operatori del settore. Come già accennato nell'analisi di mercato al primo capitolo, questo settore è anche molto sensibile al prezzo dell'impianto di compressione e un altro vantaggio della soluzione presentata è proprio il ridotto investimento iniziale, che rende il sistema molto appetibile per i gestori delle stazioni di rifornimento. A tale scopo si intende proporre sul mercato l'impianto di nuova concezione progettato e prototipato, caratterizzato da una potenza installata e una portata oraria inferiori a quelle tradizionali, così da consentire un ridotto investimento iniziale e un basso consumo energetico, a parità di servizio offerto dalla stazione di rifornimento. In particolare si intende puntare sulla riduzione dei consumi come principale punto di forza del nostro prodotto rispetto ai 134

concorrenti, che in genere non tengono in considerazione l'aspetto del risparmio energetico, ma anzi propongono sistemi di compressione spesso sovradimensionati per le esigenze reali delle stazioni, favorendo la sola semplicità di gestione. Tutto ciò è stato possibile nella fase iniziale di espansione del mercato in cui non c'era assolutamente sensibilità rispetto al problema del consumo. Penetrare il mercato grazie alla peculiarità della nuova tecnologia è più agevole in un periodo come quello attuale dove, invece, grande attenzione è posta nei riguardi dell'efficienza energetica e dell'impatto ambientale sia da parte dello stato sia dall'opinione pubblica, ma anche dagli operatori del settore. Il mercato cui ci si rivolge non è solamente quello delle nuove stazioni, ma interessa anche la rigenerazione/sostituzione delle stazioni esistenti con la finalità di migliorarne le prestazioni. L'impiego della nuova tecnologia si può tradurre in un margine maggiore per l'operatore o anche nella possibilità per il gestore di abbassare il prezzo di vendita del metano ed aumentare quindi i volumi venduti, sottraendo clientela alle altre stazioni di rifornimento. Per comprendere meglio quanto appena descritto, si consideri la seguente analisi del costo di produzione del CNG in una stazione tradizionale e nella stazione a basso consumo di nuova concezione. Si è fatto il caso di una stazione che ha le caratteristiche di sevizio riportate in tabella 5.2, con riferimento ad una situazione tipo identificata come media italiana e con i costi medi del 2010: Tabella 5.2 - Caratteristiche di una stazione tipica di compressione del metano Parametro um valori Giorni di funzionamento/anno 330 h/giorno 14 colonnine 4 Numero rifornimenti/h/colonnina 3 Rifornimento medio autovettura kg 20 Erogazione/h/colonnina kg/h 60 Erogazione/giorno kg 3.360 Erogazione/anno kg 1.108.800 m 3 1.584.000 I costi di gestione di una stazione di rifornimento sono: costo della materia prima: il prezzo medio di acquisto del metano è di 0,30 /Sm 3 ; costo dell energia elettrica: il prezzo medio di acquisto dell energia elettrica è di 0,17 /kwh; personale: il costo specifico della manodopera è di 0,0225 /kg di CNG venduto; manutenzione: si ipotizza che il costo di manutenzione sia il 5% del costo di impianto. Il periodo di ammortamento dell impianto è posto pari a 10 anni. L investimento iniziale per la realizzazione della stazione comprende il costo del compressore con l eventuale stoccaggio, gli erogatori, il sistema di misura, il margine del costruttore 135

(considerato pari al 30%). Inoltre vanno considerati i costi per l allaccio al metanodotto e alla rete elettrica; questi ultimi si riducono qualora si riduca la potenza installata. Per l'impianto a basso consumo, l'investimento iniziale comprende anche il pagamento di una royalty stimata pari al 7% del prezzo di vendita dell'impianto stesso. In tabella 5.3 è riportato il prospetto dei costi per le due tipologie di impianto. Tabella 5.3 - Composizione e caratteristiche medie del gas naturale immesso IMPIANTO TRADIZIONALE IMPIANTO A BASSO CONSUMO INVESTIMENTO INIZIALE /kg % su costo prod % su prezzo vendita /kg % su costo prod %su prezzo vendita Impianto (stazione + dispenser + 250'000.00 180'000.00 apparecchiature di misura) Allaccio al gasdotto 50'000.00 50'000.00 Allaccio alla rete elettrica 50'000.00 20'000.00 Opere edili TOT 350'000.00 250'000.00 COSTI DI ESERCIZIO Costo metano 475'200.00 0.43 77% 56% 475'200.00 0.43 84% 56% Costo personale 24'948.00 0.02 4% 3% 24'948.00 0.02 4% 3% Costo manutenzione 12'500.00 0.01 2% 1% 9'000.00 0.01 2% 1% Corrente elettrica 82'467.00 0.07 13% 10% 39'270.00 0.04 7% 5% Altri costi di esercizio TOT 595'115.00 0.54 96% 70% 548'418.00 0.49 97% 65% Ammortamento stazione 25'000.00 0.02 4% 3% 18'000.00 0.02 3% 2% Ammortamento allacci 10'000.00 0.01 2% 1% 7'000.00 0.01 1% 1% TOT 620'115.00 0.56 100% 73% 566'418.00 0.51 100% 67% Costo produzione CNG /kg 0.56 0.51 Prezzo di vendita /m 0.53 0.53 3 /kg 0.76 0.76 Margine /kg 0.20 0.25 L impianto a basso consumo comporta un investimento iniziale inferiore all impianto tradizionale. Infatti per garantire le stesse prestazioni della stazione di rifornimento, è sufficiente un compressore di taglia inferiore con una potenza richiesta al motore pari ad un terzo di quanto necessario in una stazione tradizionale (50 kw contro 150 kw). Questo perché la nuova tecnologia prevede un sistema di gestione del compressore ottimizzato in modo da non avere una macchina dimensionata sulla domanda di picco che rimane accesa per brevi periodi, quanto più una macchina che funziona in modo continuo a regime costante. L impianto a basso consumo ha un fattore di utilizzo del 100%, mentre gli impianti tradizionali hanno un fattore di impiego massimo del 70%. 136

Con maggiore dettaglio il costo della stazione di rifornimento ha come voce principale il costo del sistema di compressione, il quale come mostrato in figura 5.2, è costituito da tre elementi principali: motore, compressore e sistema di controllo. Riducendo la taglia di motore e compressore si contiene naturalmente il costo del sistema di compressione (circa 60'000 contro 120'000 ). Figura 5.2 Composizione del costo del sistema di compressione Riguardo ai costi di esercizio si osserva, invece, che per i due impianti si hanno le stesse voci di costo, dove il costo della materia prima è quello che incide maggiormente (circa l 80% dei costi totali) e ha il medesimo valore nei due casi, come avviene anche per il costo del personale. Il costo della manutenzione cambia essendo proporzionale all'investimento iniziale. L unico costo di esercizio su cui c è veramente possibilità di azione è il costo dell energia consumata, che nell impianto a basso consumo riduce la propria incidenza dal 13% all 7% del costo totale di produzione. Recuperare alcuni punti percentuali sui costi di produzione, agendo sulla voce dell energia consumata, significa aumentare il margine del gestore della stazione di rifornimento di 5c /kg di metano venduto, avendo considerato un prezzo medio di mercato del CNG pari a 0,76 /kg escluse le accise e l IVA (prezzi novembre 2010). Per una stazione della taglia considerata nell esempio, ciò implica un aumento del reddito operativo per il gestore di circa 57'000, cioè circa il 26% in più rispetto a quanto si ha per le stazioni tradizionali (tabella 5.4). Tabella 5.4 - Fatturato previsto dalla gestione delle due tipologie di impianto e variazione del reddito operativo Impianto tradizionale Impianto innovativo Incremento RO Incremento % Fatturato annuo 845'470.56 845'470.56 MOL 250'355.56 297'052.56 RO 215'355.56 272'052.56 56'697.00 26% 137

Il caso esaminato si riferisce ad azionamento tramite motore elettrico (la più diffusa), ma la situazione non cambia se si passa ad una alimentazione da motore primo a combustione interna. Da questa analisi si conferma inoltre, come accennato in precedenza, che il costo dell energia incide maggiormente del costo dell impianto (ammortamento) sul costo di produzione totale. E evidente quindi come sia enormemente importante ridurre il costo energetico per aumentare i margini operativi dei gestori con evidente vantaggio anche per l'automobilista. La libera concorrenza infatti porterà alla riduzione dei prezzi da parte di coloro che adottano tale tecnologia costringendo i concorrenti con vecchi sistemi a sostituire gli impianti per non andare completamente fuori mercato, pur riducendo i loro margini di guadagno. Da ciò ne deriva un mercato potenziale che può essere costituito dall intero parco impianti operanti in rete ad oggi. Ovviamente sono da escludere tutti quelli che si trovano in evidente vantaggio logistico perché abbastanza isolati, ma la possibilità di mercato nel medio periodo è elevatissima. Riepilogando quanto sopra esposto, l'impianto a basso consumo rispetto all'impianto tradizionale, a parità di prestazioni, presenta i seguenti vantaggi: investimento iniziale per l'acquisto della stazione ridotto del 30%; riduzione dell'incidenza dell'ammortamento sul costo di produzione del 30%; riduzione del costo dell'energia del 50%; incremento del reddito operativo per il gestore pari al 26% circa; possibilità per il gestore di praticare dei prezzi di vendita del CNG più bassi della concorrenza. In base all'analisi svolta sulle caratteristiche del mercato di riferimento e degli operatori del settore, si ritiene che la strategia di commercializzazione più adeguata della tecnologia sia quella di licenziare i diritti allo sfruttamento della stessa a chi già opera nel settore e produce stazioni di rifornimento CNG che voglia ampliare la propria quota di mercato. La concessione della licenza non avviene in modo esclusivo, ma può essere concessa anche a più operatori. 5.4 Il piano economico finanziario Il piano economico-finanziario dell impianto di compressione si basa sul presupposto di voler introdurre nel prossimo triennio la nuova tecnologia nel mercato italiano della compressione del gas naturale per autotrazione. Come evidenziato nei paragrafi precedenti, l intento è quello di collocarsi sul mercato come produttori di tecnologia che verrà licenziata ai produttori di impianti tramite un contratto non esclusivo. Pertanto, a fronte del riconoscimento di royalties sulle vendite di impianti di nuova generazione, si fornirà la tecnologia, il know-how per la 138

produzione dei nuovi impianti e la consulenza e l assistenza nelle fasi di implementazione e prima produzione degli impianti di nuova generazione. La tabella sottostante presenta il volume prospettico dei ricavi derivanti dallo sviluppo dell attività finora svolta (A) e dal volume di affari generati dall attività progettuale oggetto di valutazione del presente studio (B). Il volume di affari sviluppabile è stato stimato partendo dal fatturato attuale della prima azienda del mercato italiano (Safe srl), il cui volume di fatturato complessivo per la vendita di stazioni CNG in Italia è di circa 17,5 milioni di euro pari all 85% del mercato complessivo. Partendo da questo dato si è stimata la dimensione complessiva del mercato al 2011 che è risultata di circa 21 milioni di euro. I tassi di penetrazione ipotizzati nel piano delle vendite sono prudenziali e sono stati calcolati tenendo conto sia degli attuali contatti e sia dello scenario in base al quale solo i produttori minori potessero essere interessati all acquisto della nuova tecnologia. Le royalties richieste, come evidenziato nel piano di marketing, sono del 7%. Per il 2012 si ipotizza di vendere un solo impianto di circa 200.000 euro con il quale lanciare la tecnologia sul mercato grazie anche all intesa con una società produttrice, alla quale si concederà per il solo primo anno (2013) l uso esclusivo della tecnologia a fronte del sostegno nella fase di industrializzazione. Il volume di royalties registrato nel 2013 sarà pertanto vincolato alla quota di fatturato marginale detenuta dall impresa cliente esclusivista, mentre dal 2014 si registrerà una diffusione dell utilizzo attraverso una serie di accordi anche con le altre imprese minori grazie alla concessione della tecnologia in via non esclusiva. Nel 2015 la crescita sarà minore prevedendo una reazione da parte dell impresa leader sul mercato. Qualora questa non riuscisse a sviluppare contromosse valide si può supporre una diffusione elevata della tecnologia sul mercato. Anno Tabella 5.5 - Volume prospettico dei ricavi (valori in migliaia di euro) 2011 2012 2013 2014 2015 Ricavi da attività ordinaria (A) 443 465 511 562 618 Volume Fatturato Italia 20.588.235 21.617.647 22.698.529 23.833.456 25.025.129 % di penetrazione 1% 5% 20% 25% Fatturato stimato 216.176 1.134.926 4.766.691 6.256.282 Royalties 7% 15.132 79.445 333.668 437.940 Ricavi da progetto (B) 0 15 79 334 438 Totale ricavi (A+B) 480 591 896 1.056 139

5.5 Fabbisogni finanziari e loro copertura Per evidenziare la fattibilità dell investimento e la sua capacità di generare un adeguata remunerazione per chi ha investito capitale nell iniziativa a diverso titolo, può essere fatta attraverso l analisi dei flussi di cassa. La tabella sottostante presenta la costruzione dei flussi di cassa previsionali, tenendo conto dei contributi erogati dalla Regione per il progetto in questione. Tabella 5.6 - Flussi di cassa e fabbisogno finanziario (valori in migliaia di euro) Anno 2012 2013 2014 2015 Differenza fra valori e costi della produzione 43 101 344 823 Proventi finanziari 1 1 1 2 Ammortamenti 13 36 33 3 Accantonamenti 0 0 0 0 AUTOFINANZIAMENTO ECONOMICO 56 137 378 829 Variazione delle rimanenze 0 0 0 0 Variazione dei crediti 55-28 -76-40 Variazione dei debiti operativi -97 11 1-136 Liquidazione TFR 0 0 0 0 VARIAZIONE CCN OPERATIVO -42-17 -75-177 FLUSSO DI CASSA DELLA GESTIONE OPERATIVA 14 121 303 652 Investimenti netti 35 50 0 0 SURPLUS / DEFICIT OPERATIVO -21 71 303 652 Versamenti di capitale 0 0 0 0 Mutui e prestiti 0 0 0 0 Contributi in conto capitale 0 0 0 0 SALDO FINANZIARIO -21 71 303 652 Oneri finanziari 0 0 0 0 Saldo oneri e proventi straordinari 0 0 0 0 Imposte -16-37 -119-286 Distribuzione di utili 0 0 0 0 Flusso di cassa -38 33 184 366 Saldo di liquidità iniziale 134 96 129 313 Saldo di liquidità finale 96 129 313 679 140

Lo schema evidenzia un flusso di cassa negativo al primo anno ampiamente sostenuto dalla disponibilità finanziaria dell impresa di brevissimo periodo (liquidità immediata). Se valutassimo l investimento senza considerare il contributo regionale lo schema dei flussi di cassa sarebbe quello mostrato in tabella 5.7 e figura 4.3. Dall'analisi dei dati riportati in tabella 5.7 si evince l impatto che il progetto avrebbe, generando per il 2012 un deficit operativo di circa 160 mila euro e un flusso di cassa netto negativo di quasi 170 mila euro. Il fabbisogno finanziario complessivo (al netto della capacità annuale di autofinanziamento derivante dalla gestione operativa) si attesterebbe a quasi 270 mila euro necessari per le fasi di sviluppo e prima implementazione svolte nel biennio 2012-2013. Tale fabbisogno finanziario iniziale verrebbe comunque recuperato dall impresa già nel 2014 (pay-back period) come si evince dalla figura seguente. Anche il VAN risulta essere positivo (+151 mila euro) calcolato a cinque anni (dopo due anni a regime) e con un costo opportunità del capitale del 10%, elevato tenendo conto degli attuali tassi ma coerente con il rischio legato alla natura del business (tabella 5.9). Tabella 5.7 - Flussi di cassa e fabbisogno finanziario senza il contributo regionale (valori in migliaia di euro) FLUSSO DI CASSA senza contributo regionale Anno 2012 2013 2014 2015 Differenza fra valori e costi della produzione -104-57 253 329 Proventi finanziari 0 0 0 1 Ammortamenti 13 36 33 3 Accantonamenti 0 0 0 0 AUTOFINANZIAMENTO ECONOMICO -92-21 286 333 Variazione delle rimanenze 0 0 0 0 Variazione dei crediti 55-28 -76-40 Variazione dei debiti operativi -97 11 1 28 Liquidazione TFR 0 0 0 0 VARIAZIONE CCN OPERATIVO -42-17 -75-12 FLUSSO DI CASSA DELLA GESTIONE OPERATIVA -134-38 211 321 Investimenti netti 35 50 0 0 SURPLUS / DEFICIT OPERATIVO -169-88 211 321 Versamenti di capitale 0 0 0 0 Mutui e prestiti 0 0 0 0 Contributi in conto capitale 0 0 0 0 SALDO FINANZIARIO -169-88 211 321 Oneri finanziari -1-7 -5 0 Saldo oneri e proventi straordinari 0 0 0 0 Imposte 1-1 -65-119 Distribuzione di utili 0 0 0 0 Flusso di cassa -169-95 141 202 Saldo di liquidità iniziale 134-35 -131 10 Saldo di liquidità finale -35-131 10 212 141

Figura 5.3 Andamento dei flussi di cassa e dei flussi di cassa cumulati (valori in migliaia di euro) 5.6 Valutazione di redditività e di rischio Al fine di valutare in maniera più organica l impatto del progetto, nella tabella sottostante sono stati evidenziati alcuni indicatori di sviluppo. Nella tabella sono inoltre stati calcolati alcuni dei principali indici di redditività. E da notare che in genere nelle fasi di avvio e primo sviluppo di progetti innovativi come quello presentato, questi indicatori presentano valori sproporzionati perché legati a realtà industriali in formazione. Tuttavia come si vede, sia il ROE (Return on Equity), sia il ROI (Return on Investment) hanno un valore sempre positivo e il trend è crescente nel triennio di svolgimento del progetto, a testimonianza della buona redditività di questa attività. Il ROE rappresenta la redditività del capitale netto ed è il valore percentuale ottenuto dividendo il reddito netto di un esercizio per il capitale netto [28]. ROE = reddito netto capitale netto Il ROI rappresenta, invece, il ritorno sul capitale investito. Questo indice come misura del ritorno, non utilizza il reddito netto, bensì il reddito ante oneri finanziari e imposte, detto EBIT. In assenza di componenti straordinarie di reddito, come perdite, plus e minus-valenze, etc..) l EBIT coincide con il risultato operativo [28]. ROI = risultato operativo capitale investito 142

Tabella 5.8 - Indici di redditività e sviluppo Anno 2012 2013 2014 2015 Indici di sviluppo Variazione delle vendite 19.3 31.9 7.0 Variazione del valore aggiunto 58.3 119.6 104.7 Variazione del risultato operativo 135.1 239.9 139.5 Variazione dell'utile netto 149.7 249.0 140.9 Variazione del capitale investito netto 66.7 139.7 140.4 Variazione del capitale netto 66.6 139.6 140.3 Indici di redditività ROE %* 26.7 40.0 58.3 58.4 ROI % 46.4 65.4 92.8 92.4 ROS % 6.9 13.6 34.9 78.1 Utile netto / vendite % 4.0 8.3 21.9 49.4 Vendite / capitale investito netto 6.7 4.8 2.7 1.2 * l indicatore non tiene conto dell aumento di capitale Per verificare il rischio dell investimento nella tabella sottostante sono stati calcolati i flussi di cassa supponendo una riduzione del 10% del volume delle royalties imputabile o ad una minore capacità di imporre in fase di contrattazione la royalty sulla tecnologia licenziata o ad una contrazione dei volumi di vendita dei clienti del 10%. Tabella 5.9 - Analisi di redditività e di rischio (valori in migliaia di euro) Anno 2011 2012 2013 2014 2015 Flusso di cassa -169-95 141 202 202 FCN cumulato -169-264 -123 79 281 FCN attualizzato -169,0-86,4 116,5 151,8 138,0 VAN 10% 151 TIR 31% Flusso di cassa (Royalties -10%) -169-101 127 176 176 FCN cumulato (Royalties -10%) -169-270 -144 32 208 FCN attualizzato (Royalties -10%) -169,2-92,0 104,8 132,2 120,2 VAN 10% 96 TIR 24% Variazione % FCN 0,1% 6,5% -10,1% -12,9% -12,9% per effetto del decremento delle royalties Variazione % FCN attualizzato 0,1% 6,5% -10,1% -12,9% -12,9% Variazione % VAN -36% Variazione % TIR -23% 143

Dall analisi dei flussi di cassa è possibile notare come il VAN calcolato per il periodo 2011-2015 (ipotizzando quindi due anni di attività a regime) sia positivo e pari a 151.000 euro. Una prima valutazione del rischio dell investimento può essere fatta calcolando l impatto di una contrazione delle royalties del 10% sui flussi di cassa generati dal business. Come si può vedere, questi diminuiscono in maniera proporzionale alla variazione dei ricavi, mostrando pertanto una sensibilità piuttosto contenuta. Tale effetto si riflette anche sul calcolo del VAN, che rimane positivo e pari a 96.000 euro. La capacità dell investimento di creare valore è però pregiudicata in maniera sensibile dalla contrazione delle royalties: il VAN pur rimanendo positivo diminuisce del 36% mentre il TIR si riduce del 23%. Il margine di sicurezza del business sembra comunque buono e pertanto la rischiosità del business seppur presente è sicuramente accettabile. 5.7 Confronto tra metano ed altri combustibili per autotrazione Dopo aver mostrato la fattibilità economica dell innovativo impianto di compressione di gas metano e la sua applicabilità su scala industriale, si vuole anche evidenziare la convenienza economica di questo combustibile rispetto ad altri combustibili tradizionali. Nella tabella seguente sono riportati i prezzi dei combustibili per autotrazione con il relativo carico di accise (fonte: Ministero dello Sviluppo Economico D.G.R.M.). Tabella 5.10 Prezzi dei principali combustibili per autotrazione e loro composizione (media annuale 2011) Carburante CNG Diesel Benzina GPL Contenuto Energetico (1) 35,88 MJ/m 3 49 MJ/kg 38,30 MJ/L 34,50 MJ/L 25,40 MJ/L Prezzo industriale 0,4956 /Sm 3 739,74 /1000lt 697,73 /1000lt 510,01 /1000lt Iva 0,0029 /Sm 3 236,96 /1000lt 256,84 /1000lt 127,34 /1000lt Accisa 0,0989 /Sm 3 442,17 /l1000lt 583,44 /1000lt 125,27 /1000lt Prezzo al consumo 0,5974 /Sm 3 1.418,87 /1000lt 1.538,0 /1000lt 762,62 /1000lt 0,9150 /kg (1) Source: US Department of Energy Transportation Energy Databook Quindi il metano a parità di km percorsi, permette di risparmiare fino ad un 65% rispetto alla benzina, fino ad un 30% rispetto al Gpl e fino al 45% rispetto al gasolio ed ha un contenuto energetico maggiore rispetto ad altri carburanti [29]: metano = 8300 [kcal/m 3 ] = 11.600 [kcal/kg] benzina = 7700 [kcal/lt] = 10.300 [kcal/kg] gpl = 5500 [kcal/lt] = 10.000 [kcal/kg] gasolio = 8500 [kcal/lt] = 10.200 [kcal/kg] 144

Inoltre, ha caratteristiche intrinseche che lo rendono adatto all'impiego motoristico, senza necessità di aggiunta di additivi e il suo elevato potere antidetonante, superiore a 120 ottani, ne consente l'utilizzo in motori a ciclo Otto ad elevato rapporto di compressione con sensibile miglioramento del rendimento e riduzione dei consumi. Nelle figure 5.4 e 5.5 si mostra l andamento dei prezzi dei carburanti dal 2000 fino ad oggi. Tabella 5.4 Andamento storico dei prezzi dei carburanti * /litro+ (Fonte: Metanauto) Figura 5.5 Andamento storico dei prezzi dei carburanti * /km+ (Fonte: Metanauto) 145