Corrente 2011 2013 Ospedale S. Camillo di Venezia



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Quando il dolore è ancora un problema. XVII CIPOMO Congresso Nazionale Roma, giugno 2013

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Titolo della ricerca Responsabile Unità operativa Linea di ricerca Tipo di ricerca Periodo di svolgimento Collaborazioni Parole chiave stato Centro Avanzamento ICARUS Studio prospettico, non interventistico sulla prevalenza e Incidenza dei disturbi del Controllo degli impulsi e l Associazione di sintomi neuropsichiatrici, processi cognitivi e qualità della vita nel Morbo di ParkinSon. F. Pisano Neurologia Corrente 2011 2013 Ospedale S. Camillo di Venezia Morbo di Parkinson, Impulse Control Disorders (ICD), sintomi non motori (non motor symptoms NMS), Qualità di Vita (QoL) Trattasi di studio nazionale osservazionale multicentrico di durata triennale (un osservazione all anno). I pazienti arruolati sul territorio nazionale sono stati in totale (nel del 2011) 1091. Valutabili: 1068 (97,9%); Non valutabili: 23 (2,1%) Sesso, Maschi 686 (64,2%) Età, mediana (95% CI), anni 67 (66,2 67,8) Età > 67 anni 535 (50.1%) Consumatori di alcool 578 (54.1%) Stadio H&Y, mediana (95% CI) 3 (3 3) Stadio H &Y 2 725 (67.9%) Età di insorgenza PD, mediana (95% CI ), anni 60 (59 61) Età di insorgenza PD 60 anni 543 (50.8%) Durata PD, mediana (95% CI), anni 6 (5.6 6.3) Durata PD 6 anni 533 (49.9%) Storia familiare di PD, positiva 221 (20.7%) Per quanto concerne i dati relativi al nostro Centro, la data arruolamento del 1 paziente è il 21/07/2011. Abbiamo complessivamente arruolato 23 i i di i d i 22 i di (

Exercise training in amyotrophic lateral sclerosis: a randomized trial comparing homebased aerobic endurance training vs. usual physical therapy intervention (ENDURANCE) (Allenamento nella sclerosi laterale amiotrofica: uno studio randomizzato per valutare gli effetti del Training Aerobico (TA) svolto a domicilio rispetto alla fisioterapia tradizionale (FT) F. Pisano Neurologia Corrente 2011 2012 Clinica Neurologica, Università di Torino, Clinica Neurologica, Università del Piemonte Orientale, Clinica Neurologica Università di Padova SLA, cicloergometro, training aerobico A tutt oggi abbiamo arruolato 27 pazienti (16 maschi e 11 femmine, di età media 62 anni, punteggio medio alla scala ALS FRS di 40.5). Di essi 8 presentano una forma completa (I e II motoneurone ed interessamento bulbare). 16 soggetti mostrano alterazioni al I e II motoneurone senza interessamento bulbare, 3 solo lesioni del II motoneurone. Nessuno lamentava insufficienza respiratoria. Dieci soggetti hanno completato lo studio con i tre controlli T0, T1 e T2; tre pazienti non hanno effettuato il T2 per severo aggravamento del quadro neuromotorio; una paziente ha interrotto lo studio dopo il T0 per intercorsa diagnosi di grave comorbilità (mieloma multiplo); un altro soggetto è uscito volontariamente dallo studio per scarsa compliance dopo il T0; sei pazienti sono in attesa del controllo T2 che effettueranno tra novembre 2012 e gennaio 2013; quattro malati effettueranno il controllo T1 tra novembre 2012 e gennaio 2013; infine gli ultimi due soggetti sono stati da poco arruolati e in attesa di randomizzazione. I pazienti hanno mostrato ad oggi un buon li ll di i dl ll di

DISSOCIAZIONE DELLE CONOSCENZE RELATIVE AGLI ESSERI VIVENTI RISPETTO A QUELLE RELATIVE AGLI STIMOLI INANIMATI IN PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIA DI ALZHEIMER. Corrente 1992 2011 Università di Milano Ist. Fatebenefratelli, Cernusco s/n Milano Malattia di Alzheimer, giro Fusiforme, memoria semantica, categorie semantiche, denominazione. E' ancora in lo studio relativo al compito di fluenza lessicale, contrastando la capacità di produrre i nomi di animali con la capacità di produrre le voci lessicali con una data lettera iniziale (F, P, L) nei pazienti con demenza di Alzheimer. Ci siamo proposti di verificare se la produzione di nomi di animali dipenda da una variabile latente "semantica" e se la produzione di parole con una determinata lettera iniziale dipenda invece da un'altra variabile latente "attentiva". Avevamo a disposizione i dati relativi a 43 pazienti DAT ed ora la casistica si è accresciuta (53 pazienti DAT). Per quanto riguarda lo studio sull'età di acquisizione dei nomi degli esemplari di diverse categorie semantiche, problemi organizzativi relativi all'assetto scolastico di alcune scuole elementari e medie milanesi, mantengono ancora in stallo lo studio. Questo filone di ricerca continua ad essere fecondo e quindi continuerà fino all esaurimento delle informazioni ottenibili sull argomento con i dati già raccolti e con quelli che si aggiungeranno.

EVOLUZIONE DEGLI ERRORI DI DENOMINAZIONE IN PAZIENTI AFASICI FLUENTI IN FASE ACUTA E POST ACUTA: IMPLICAZIONI RISPETTO A MODELLI DI LESIONE E DI RECUPERO DELL'ACCESSO LESSICALE IN RELAZIONE ALLA GRAVITA' DEL DISTURBO AFASICO Corrente 2000 2010 Clinica Neurologica, Università di Milano, Ospedale S.Paolo Centro Interdipartimental e Mente/Cervello, Trento University, Neurology Fondazione Santa Lucia IRCCS, Rome afasia, errori di denominazione, evoluzione, rieducazione I primi risultati sono stati presentati al 50th Annual Meeting of the Academy of Aphasia, che si è svolto il 28 30 Ottobre di quest'anno a San Francisco, California, USA. All'interno dei risultati ottenuti dai primi 20 pazienti esaminati con afasia fluente, in particolare, sono interessanti le prestazioni contrapposte di due casi (APO e NUB): Pur presentando una sovrapponibile gravità generale del disturbo afasico alle prove di denominazione, tuttavia APO produceva più errori semantici che fonologici, mentre NUB si comportava in modo opposto (più errori fonologici che semantici). In entrambi i pazienti si è osservata una sostanziale stabilità sia della gravità che del tipo di risposta allo stesso stimolo a prove ripetute ravvicinate. Si sta proseguendo lo studio con la classificazione preliminare degli errori di denominazione prodotti da tutti i pazienti osservati (42 in tutto). Siamo sempre in contatto con i colleghi del Centro Interdipartimentale Mente/Cervello dell'università di Trento, Neurologia (Prof. G. Miceli, Dr.ssa R. Capasso): rimane impostato il modo di analizzare i dati li l ibili à di

Basi neuroanatomiche della memoria semantica Corrente 2007 2010 Milan University S.Paolo Hospital, Milan Centro Interdipartimental e Mente/Cervello, Trento University, Neurology Fondazione Santa Lucia IRCCS, Rome Catholic University, Rome semantics, category dissociations, fusiform gyrus Sono ancora in fase di elaborazione i risultati osservati in pazienti con lesione del Giro Fusiforme, relativi alle prove testistiche per il disturbo agnosico. Lo scopo è quello di valutare la correlazione dei disturbi semantici ed agnosici. Sempre nell'ambito dei disturbi cognitivi conseguenti ad una lesione del Giro Fusiforme, ci siamo in particolare occupati dei disturbi relativi alla conoscenza del colore degli oggetti. Questi disturbi costituiscono un aspetto della memoria semantica non indagato con il "Questionario verbale" adottato negli studi precedenti. Quest'anno è già stata pubblicata la batteria testistica che abbiamo elaborato diretta a valutare separatamente la percezione dei colori, la capacità di denominarli o di comprendere il loro nome e la conoscenza del colore degli oggetti (Pagani, Bosco, Dalla Valle, Capitani, Laiacona; The assessment of colour perception, naming and knowledge: A new test device with a case study; 2012, Neurological Sciences, 33, 4, 801 809). Attualmente abbiamo in programma la i di 'l i i l

Componenti percettive e di risposta nel disturbo di negligenza spaziale unilaterale Corrente 2011 2013 Milan University and Neurology Unit S.Paolo Hospital Rehabilitation Unit S.Paolo Hospital Department of Psychology, Pavia University, Pavia, Italy Unilateral neglect; Neglect evolution; Landmark test; Inputrelated neglect; Outputrelated neglect. Abbiamo adottato il Milner Landmark Task nello studio di pazienti cerebrolesi destri in fase acuta per verificare la possibilità di separare le componenti percettive e di risposta legate alla negligenza spaziale unilaterale. Inoltre, sono state usate due versioni del Test: una prevede risposte solo verbali, mentre l'altra richiede una risposta manuale. I risultati ottenuti confermano sia l'indipendenza dei processi percettivi da quelli di risposta, che varie dissociazioni tra i tipi di compiti proposti. Questi risultati e la loro interpretazione sono ora pubblicati come DOI: 10.1080/13554794.2012.741257 e sono in press su Neurocase. Sarebbe informativo applicare questa metodologia anche su pazienti sub acuti e cronici.