GESTIONE DI EVENTI TRAUMATOGENI: LE ANTENNE DI INTERVENTI

Documenti analoghi
FORMAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE CORSO BASE PER VOLONTARI 2018

Don David Maria Riboldi Dott.ssa Serena Giobbio

1^ Corso per Formatori di Caregiver in Oncologia Un percorso di Informazione e Formazione

I bambini imparano quello. che vivono. 21 Febbraio Scuola dell Infanzia Villa. Relatrice : Dott.ssa Laura Leviani Pedagogista

Uno Psicologo in biblioteca

Dott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI

Opuscolo Informativo. per le vittime di un disastro. Una Guida per Sapere

Terremoto del Centro Italia: Chiama il 114 Emergenza Infanzia

Contributi per la riflessione, l approfondimento e il confronto


CORSI DI FORMAZIONE COME GESTIRE I COLLOQUI CON I GENITORI

LA GELOSIA. Se il tuo bambino è geloso proprio come Tobia, ecco alcuni spunti per gestire questa emozione insieme a lui.

Capitolo O_1 SECONDO MODULO

QUANTE EMOZIONI IN GIOCO! III incontro

Intervista rivolta ai genitori Informazioni per la stesura del PEI

Azienda Sanitaria Locale N 5 Spezzino. Educazione all affettività

GLI EFFETTI DELLA SEPARAZIONE SUI FIGLI

Curricolo Verticale Scuola dell Infanzia - Istituto Comprensivo Statale Via Libertà San Donato Milanese (MI) TRE ANNI

PROGETTO FARO PERCORSI FORMATIVI PER I GENITORI

CORSO di Laurea Magistrale Professioni sanitarie D.M.270 I ANNO II semestre - A.A. 2016/2017 METODOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE. Docente: Stefano Tugnoli

TIC E SINDROME DI TOURETTE

Percorsi di Umanizzazione in Sanità e tutela della salute e della sicurezza sul lavoro

Le ricerche attuali evidenziano un aumento rispetto agli anni passati di una serie di disturbi dell età evolutiva riguardanti sia l'area del

Prassi operative di collaborazione tra scuola e famiglia

FOCUS DI AGGIORNAMENTO SUL PAZIENTE ANZIANO POST-SCA. La valutazione psico-affettiva

LG SINPIA Disturbo Depressivo Maggiore (DDM) e il Disturbo Distimico (DD)

Aspetti psicologici ed emotivi dell infertilità!

PROGETTO ACCOGLIENZA A.S. 2019/2020 SCUOLA DELL INFANZIA DI BRACCIANO

Talismani per Camerino

LA PERSONA DISABILE E LA SUA FAMIGLIA: VISSUTI E ASPETTATIVE

GRIGLIA DI OSSERVAZIONE PROCEDURA DI PREVENZIONE DEL DISAGIO

Che emozione! Come aiutare i propri figli a conoscere, riconoscere, esprimere e vivere le emozioni

La Psicologia del malato

Trasformare le assenze. La formazione dell Unità di Crisi come risorsa nei vissuti di lutto naturale e traumatico della comunità scolastica

Il bambino alla scuola primaria LA STRADA VERSO L ADULTO PRENDE FORMA

INTRODUZIONE INAUGURAZIONE. Giuseppe Di Mauro

modulo I Introduzione alla psicopatologia e alla psicopatologia dello sviluppo

INSERIMENTO IN LISTA DI TRAPIANTO CARDIACO ASPETTI PSICOLOGICI

riducendo Le vittime hanno parlato con qualcuno delle prepotenze subite? Hanno parlato con qualche insegnante

Psichiatria e violenza sulle donne: novità?

Carta del Servizio di Asilo Nido per bambini lungodegenti nel reparto di Oncoematologia Pediatrica dell Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino

Linee di sviluppo dai laboratori

Tavola Rotonda. L Oncoematologia pediatrica tra vincoli e possibilità

SCEGLIERE LA SCUOLA DELL'INFANZIA

Il medico del Consultorio Giovani

ANNO SCOLASTICO

IV CIRCOLO DIDATTICO DI SCAFATI ( SA) PROGETTAZIONE ANNUALE SCUOLA PRIMARIA: ATTIVITA ALTERNATIVA all insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA.

Convegno AIDAI Veneto 21 Marzo Il punto di vista dei Genitori

Un progetto dell Istituto scolastico di Porza in collaborazione con l Assemblea dei genitori e l Ispettorato scolastico

BAMBINI IN ETÀ PRESCOLARE E DI SCUOLA ELEMENTARE: classe e gestione del. comportamento. Stefania Pezzotti.

Scuola Primaria di Petosino Classi 2^B - C anno scolastico 2017 / Attività di REPORT. Sguardo su di sé. IO SONO IO

Fatiche, ansie e illusioni nel gruppo di lavoro. Percorso per operatori di comunità. Torino, 15 Maggio 2019

Anno scolastico 2015 / AE 4BI. Classe. Meccanica meccatronica energia. Docente/i

RESTITUZIONE : PROFILO FINALE

La continuità fra scuole di ordini differenti

Trasformare le assenze. La formazione dell Unità di Crisi come risorsa nei vissuti di lutto naturale e traumatico della comunità scolastica

MOTIVAZIONI E STILI ATTRIBUTIVI. Cristina Ravazzolo 03/10/2016

Le caratteristiche. Dott.Marco de Caris

COME TI SENTI DURANTE IL CONFLITTO? LE VOSTRE RISPOSTE

Potenziamento degli apprendimenti nell area logico matematica

I sintomi dell insonnia includono:

CLASSI SECONDE Formazione docenti

Condotte giovanili a rischio e autolesionismo OMCeO Monza Brianza 8 febbraio 2018

PROCESSI DI CONOSCENZA E MODALITÀ DI RAPPRESENTAZIONE DI UN DISTURBO NEI GENITORI

Essere Donna oltre la malattia oncologica

QUANDO LA TRISTEZZA SFOCIA NELLA DEPRESSIONE...

Analisi della domanda e casi clinici. Analisi di un caso tratto da Carli, R., Paniccia M.R. (2003), Analisi della domanda, Bologna: Il Mulino

La valutazione: Una responsabilità individuale e collegiale

[Tugnoli, 2016] IL COLLOQUIO CON I FAMILIARI

Croce Rossa Italiana. Psicologia dell emergenza

OGNUNO DI NOI E UNICO E SPECIALE!!!

Le cure palliative in una comunità solidale

Si può essere felici anche con una diagnosi di DSD. (Differenza dello Sviluppo Sessuale)

Chi ha paura del lupo cattivo? Impariamo a comprendere e affrontare le paure dei nostri bambini

LABORATORIO di PSICOMOTRICITA

TERAPIE AUSILIARIE DI SUPPORTO PER I PAZIENTI AFFETTI DA MESOTELIOMA

I discorsi e le parole

TEORIA E TECNICA DEL COLLOQUIO

CENTRO PER L APPRENDIMENTO

Emofilia nel nuovo millennio: nuove prospettive terapeutiche e sociali. Il Supporto Psicologico dall'infanzia all'età adulta

LA MADRE SUFFICIENTEMENTE BUONA

I TRE PICCOLI GUFI. Progetto accoglienza anno 2018/2019

Il valore della vita emotiva. Dott.ssa Luisa Romei

Ins. Costantina Ferrari LE SOMATIZZAZIONI NELLA PRIMA ETA' SCOLARE

INTRODUZIONE. Il paziente oncologico per essere assistito adeguatamente. necessita di innumerevoli attenzioni da parte

Alunni con deficit di attenzione/iperattività(adhd)

Esperienze traumatiche ed esiti di sviluppo

GESTIONE DELLO STRESS NEL CONTESTO SANITARIO

Autovalutazione della propria competenza comunicativa

La terapia insulinica e la resistenza psicologica nel bambino e nell adolescente all interno del sistema famiglia

Trasformare le assenze. La formazione dell U nità di C risi come risorsa nei vissuti di lutto naturale e traumatico della comunità scolastica

stress da lavoro correlato

G L E S. Gruppo di lavoro per l educazione sessuale nella scuola

caratteristiche dell ADHD: i sintomi cardine e le compromissioni nella vita quotidiana ADHD e comorbilità disturbo relazionale comportamentale senza

Depressione: domande e risposte. a cura di P. De Luca

L ADOLESCENZA NELL ERA DIGITALE. A cura di Nicole Miriam Scala Psicologa e psicoterapeuta

Istituto Comprensivo G.L.Radice Siracusa SCUOLA DELL INFANZIA A.S PROGETTO ACCOGLIENZA

Transcript:

* GESTIONE DEGLI EVENTI TRAUMATOGENI Breve nota informativa per i genitori Sezione delle scuole comunali (SeSCo) Sezione della pedagogia speciale (SPS)

GESTIONE DI EVENTI TRAUMATOGENI: LE ANTENNE DI INTERVENTI In caso di situazioni di crisi che rendono un giorno di scuola molto diverso dagli altri, la Sezione delle scuole comunale e la Sezione della pedagogia speciale hanno creato delle antenne di intervento sul territorio, con personale appositamente formato per poter sostenere docenti, allievi e famiglie. In senso generale, si può considerare evento critico ogni situazione che crea nelle persone un grave sconvolgimento e una pesante preoccupazione come, ad esempio, la morte di un docente, di un genitore, di un incidente grave,... Si tratta di situazioni che docenti, allievi, genitori ed autorità scolastiche riescono difficilmente a fronteggiare e per le quali può essere sensato e necessario un sostegno esterno. Di fronte a tali eventi occorre sviluppare, nel più breve tempo possibile, delle azioni che aiutino le persone, a vario titolo coinvolte, a farvi fronte. Questo significa essere preparati ad agire con sensibilità e competenza. L antenna funge da importante consulente per le famiglie nel gestire al meglio questi particolari momenti. 3

IL BAMBINO E GLI EVENTI TRAUMATOGENI Il bambino, quando si trova a vivere anche indirettamente degli eventi traumatogeni, può manifestare una serie di comportamenti inusuali, in quanto sente minacciato quel sentimento di sicurezza che con tanta fatica sta cercando di costruire. È importante che l adulto comprenda questi momenti di difficoltà e sappia aiutare il bambino a superarli. Non si tratta di malattie, ma di momenti di difficoltà. ALCUNI SEGNALI Tutti i segnali descritti in seguito sono piuttosto comuni, specialmente nel caso di un esperienza diretta all evento traumatico. Anche i testimoni e i bambini coinvolti indirettamente dall evento possono esibirli. La maggior parte dei bambini manifesta alcune di queste reazioni per un breve periodo. In genere, le reazioni miglioreranno con il tempo e con l aiuto di una rete sociale di sostegno, poiché i bambini hanno un alta capacità di adattamento. BAMBINI IN ETÀ PRESCOLARE (FINO AI 5 ANNI) I segnali più frequenti sono: momenti di pianto incontrollato; disperazione; ansia da separazione: il bisogno di protezione e il senso di impotenza nei bambini piccoli è maggiore, reagiranno di conseguenza con un forte bisogno di restare accanto ai genitori, che si potrà riflettere nella difficoltà a separarsi da loro. In particolare, con la richiesta di voler dormire con i genitori, frequenti risvegli notturni, regressioni e comportamenti più infantili (esempio: bagnare il letto di notte); paure: possono manifestarsi paure che erano già state superate. Alcuni bambini reagiscono, invece, in modo calmo e tranquillo, questo non significa, però, che l esperienza non li abbia coinvolti. A quest età, la verbalizzazione dell evento è, infatti, rara. Le preoccupazioni possono essere, per contro, particolarmente visibili nei loro giochi e disegni. 4 5

BAMBINI IN ETÀ SCOLARE (DAI 6 AGLI 11 ANNI) Le maggiori capacità cognitive ed affettive consentono ad un bambino di quest età di capire meglio il significato di ciò che è accaduto. Se un bambino è stato coinvolto in un fatto grave è molto utile per lui ritornare il prima possibile a scuola dove ritroverà la vita normale di prima. Si tratta di un potente segnale che lo aiuta a comprendere che l evento, per quanto drammatico, è un episodio all interno di una vita più serena e ordinata. Segnali comuni: difficoltà di concentrazione e di memoria; aggressività, irritabilità, scatti d ira; isolamento e passività; paure generalizzate; sintomi fisici (mal di testa, mal di pancia, ecc.). COSA FARE? Come genitori ci si chiederà come poter aiutare i bambini in questi momenti difficili. Occorre comprendere che si tratta di comportamenti che non vanno mai puniti, semmai va riconosciuta e premiata l evoluzione che il bambino avrà rispetto a questi comportamenti. Il bambino non andrebbe coinvolto nelle discussioni tra adulti sugli eventi drammatici: anche l adulto ha diritto alle sue preoccupazioni e alle sue ansie, ciò che conta è che le viva e le affronti con altri adulti che hanno le sue stesse risorse per farvi fronte. Il bambino potrebbe non capire e aumentare la sua ansia. Non bisognerebbe avere la preoccupazione di mostrarsi forzatamente forti. Il bambino non ha bisogno di adulti onnipotenti e/o insensibili a ciò che accade: gli è molto più utile vedere che gli adulti soffrono, ma sanno affrontare e superare anche i problemi più gravi. È utile aiutare il bambino ad individuare le cose buone pur presenti nelle situazioni drammatiche, ad esempio il supporto e la solidarietà tra pari. Prima di tutto è importante che il bambino senta che l adulto capisca le sue difficoltà e non lo colpevolizzi se manifesta i comportamenti sopra elencati. È giusto incoraggiarlo a parlare delle sue proccupazioni e ad esprimere i suoi sentimenti di paura e di preoccupazione. Un modo in cui il bambino li manifesta è il gioco e/o il disegno quindi il giocare e/o disegnare con lui può essere una buona occasione per parlare di quello che sta provando. È neccessario ripristinare quanto prima la routine quotidiana. 6 7

versione: giugno 2018 grafica: Officina 103, Bellinzona