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LA CIFRA DEL BUSINESS 10 domande da fare al cliente per avere indicazioni strategiche 1 1 LA CIFRA DEL BUSINESS 1 2 2 Volumi Valutare dinamiche (performances Dove siamo nel Ciclo anno su anno) e accelerazioni di vita. Fatturati (performances breve periodo su La cifra del business (andamenti) corrispondente dell anno prima). (confrontato con le Stima del peso del business. abitudini e il livello di I dati in assoluto sono investimento dei importanti perché ci danno con concorrenti) indica immediatezza l investimento che il peso della possiamo attenderci. marca situazione. Il rapporto fra gli incrementi mercato in quantità e in valore è un test diagnostico (come la marca regge l aumento di prezzo). Valutiamo l esistenza di di nicchie (Es.: decine di miliardi/5mio Euro) Valutiamo mercati laterali sostitutivi (analisi della categoria) Ne discende: l estensione (tempi e articolazione) Il livello di integrazione (web, promotion, eventi, PR) Risorse limitate = niente TV e massima concentrazione di sforzi. Un grande business chiede ricerche(!!!).

SEGMENTAZIONI 2 3 3 Segmentazioni Mettiamo i primi mattoni nella logica Mettiamo a fuoco lo di differenziazione delle marche. scenario cercando Abbiamo bisogno di verifiche incrociate per quantificare. Sarebbe utile il supporto di ricerche Sinottica (sullo specifico Es.: Stili di vita) o 3SC (in una visione più allargata allo sviluppo della società). Sono utili le ricerche di mercato (specifiche) quantitative. N.B. Ricordo che le ricerche qualitative servono poco, in questa fase, perché per segmentare dobbiamo quantificare. Difficoltà oggi a segmentare. di capire le variabili Diversità che più producono segmentazioni stabili. Non limitiamoci ai needs (andavano bene del dopoguerra). Cerchiamo i SOGNI. APPROFONDIMENTO SUL CONSUMATORE 3 4 4 Consumatore Cercare eventuali contraddizioni Insieme alla marca Quali: fra atteggiamenti e comportamenti. è il momento insight, centrale delle nostre motivazioni, Capire il perché. indagini della profilo strategia. socioculturale Entrare nelle motivazioni reali stili di vita (ricerche qualitative/motivazionali) habits.. sogni! Prezzo Entrare nella psicologia del consumatore e valutare la psicologia del convincimento (cambiamento d opinione). Conoscere le penetrazioni e i consumi medi per scegliere la strategia di marketing. Posizionamento e dinamica N.B. Per il brief ai creativi sono utili i riferimenti qualitativi. E più coinvolgente un racconto di stati d animo del consumatore che una cluster analysis. Il prezzo verifica di certi livelli di posizionamento

APPROFONDIMENTO SULLA MARCA 4 Ricerche sul Brand Awareness Conoscere ( e BRAND per Top of Mind quantificare) la forza sfruttare, nella Ricordo spontaneo e/o aiutato della marca. strategia, Advertising Awareness l accoppiata: potenza della marca ed efficacia del prodotto. Brand identity Segna i confini Profilo di brand image Quindi pesare il ruolo dei benefit di prodotto rispetto ai valori della marca. 5 5 Giudizio prodotto Brand Equity Parametri quantitativi Bilanciamento di valori della marca e benefit di prodotto nella strategia (e quindi nel brief). ALTRE INDAGINI SULLA MARCA 4 Approfondire i valori della marca. Diverse ricerche sono a disposizione. Esempio: Brand Asset Valuator. (Y&R): Potenza = Vitalità X Statura Vitalità di una marca Diversità Rilevanza Pesi da dare. Coerenza con contenuti strategici di BRAND PERSONALITY. 6 6 La memoria è solo un prerequisito. Le ricerche più utili sono quelle che pesano quantitativamente i componenti strategici: Statura di una marca Stima Familiarità Bilanciare e sviluppare il passaggio da un obiettivo di semplice awareness a un più complesso obiettivo di awareness qualificata (contenuti).

APPROFONDIMENTO SUL PRODOTTO 5 Street Research 7 Prodotto Usate i prodotti. Fateli usare ai creativi. Entrate dentro con la mente. Filmate i consumatori che Comportamento consumano. Assimilate il loro linguaggio. Caratteristiche Diversità IDEA Funzione Meccanismo Valore Come funziona, cosa fa per me, perché è importante. Come si differenzia oggi e domani. (ingredienti, processo, habitat, servizi, garanzia, storia, know-how, brevetti, referenze, partecipazione dell azienda nell invenzione della categoria di prodotto). Eventuali range. Ricerca dei punti di differenziazione. Individuazione dei benefit. I benefit che danno più vantaggio competitivo devono essere scelti con il criterio - dell unicità, - della pertinenza e - della rilevanza. Devono essere espressi in modo vivo e preciso. APPROFONDIMENTO SULLE QUOTE DI MERCATO 6 Siamo leader o Quote di followers? mercato e storia dei concorrenti - cambia la strategia e il tono nella copy strategy, - cambiano le risorse e il bisogno d impatto, - cambiano le opportunità pubblicità/promozioni. Il piano di battaglia nasce dall osservazione delle forze in campo. La storia dei concorrenti è un learning fondamentale. Se siamo terzi o quarti prepariamoci a un problema distributivo (dovremo convincere i buyer). La pubblicità spingerà in salita! Copy Analysis Argomenti utilizzati Dobbiamo assimilare le vicende dello scenario. Condivisione. 8 8 Scenario source of business.

APPROFONDIMENTO SULLE QUOTE DI MERCATO 6 Quote di mercato e storia dei concorrenti 9 9 Corollario Quali sono gli elementi propulsivi dell incremento /decremento Prodotto/confezione (raro).intervento strategico Advertising, prezzi o promozioni.. AD nostro intervento (forse articolazione). Distribuzione......Non è un nostro intervento APPROFONDIMENTO SULLE SCELTE PASSATE 7 Considerazione sulla pubblicità fatta dal committente. Cercare di capire cosa ha prodotto le precedenti scelte obiettivi strategie, tattiche, Politica della relazione con il cliente. Chi le ha spinte e perché. Individuare il learning del committente. Mettere a fuoco i rapporti internazionali, i livelli di autonomia (chi decide). 10 10

MISCELLANEA 8 Stagionalità. Tempi La destagionalizzazione potrebbe essere un nodo strategico. Capire, nella Vision, cosa ci sarà dopo la prossima fase. Come minimo interessa le scelte media di calendario. Campagnabilità. Risorse Individuazione del budget (media e produzione). Eventuali limiti all esplorazione creativa. Contratti Solo aspetti organizzativi. Indicazione di buying per il piano media. 11 11 WEB dove sono? Solo aspetti organizzativi. Come coordinare. SINTESI - STRETTA FINALE SUL FATTO CHIAVE 9 12 12 Il fatto chiave Il bandolo della matassa! Il fatto che ha portato al brief (se c è un particolare motivo). Contro chi/cosa combattiamo? Prodotti, marchi, atteggiamenti Se non c è più di un fatto chiave cercare di sintetizzare il brief ricevuto in modo da condividere subito con l interlocutore le gerarchie delle dinamiche che influenzano la situazione. Inizia il processo di sintesi. E un passaggio importante per cercare diversità e vantaggi competitivi. Condivisione con il cliente degli elementi base della strategia

SINTESI - STRETTA FINALE: GLI OBIETTIVI 10 13 13 Gli obiettivi Focalizzare gerarchie (darsi delle priorità). Valutare se sono congrui e coerenti fra di loro. Insistere per formalizzare precisi obiettivi. Le persone meno preparate non sanno esprimersi per obiettivi. Per indicare di cosa hanno bisogno suggeriscono direttamente delle soluzioni. Condivisione con il cliente degli elementi base. Dagli obiettivi alla strategia. Punto di partenza. Esercizio LANCIARE UN NUOVO PRODOTTO 1] Trovate un benefit (unico concreto rilevante specifico) per questo prodotto: Sapendo che è 10 volte più potente dei concorrenti.. 2] Create un concept: 2bis] Scrivete la copy strategy: 3] Valutate se funziona progettando territori di comunicazione intriganti: 4] Dopo aver trovato il benefit inventate nuovi prodotti capaci di fare luna linea sinergica con il prodotto: 14 14 Uno stimolo esterno se siete senza idee

BIBLIOGRAFIA 15 15 Albig W.(1938) Public Opinion, McGraw-Hill Book Co., New York. Brown. R. (1962) Social Psychology - capitolo 11. Free Press New York. Bassani M. Sbalchiero S. (2002) Brand design Costruire la personalità di marca vincente. Alinea Editore Firenze. Bonnange C (1987) Don Giovanni o Pavlov I due volti della comunicazione pubblicitaria. Lupetti editore Milano. Cavazza N. (1997) Comunicazione e persuasione. Il Mulino.Bologna. Cooley C., (1963) Human Nature and the Social Order. Schoken. New York. G. Fabris G. (1997) La pubblicità teorie e prassi. Angeli editore, Milano. Fishbein M., Attitudes and Prediction of Behavior, - in: Fishbein, M. (a cura di), Readings in Attitude Theory and Measurement, New York, John Wiley and Sons, 1967 Fishbein M., Ajzen J.Belief, Attitude, Intention and Behaviour: An Introductioto Teory and reseach, Reading MA, Addison Wesley, 1975. Festinger L. (1957) Teoria della dissonanza cognitiva - Franco Angeli, 1992 Milano. Kapler J. (1974) Gli effetti delle comunicazioni di massa. Etal libri. Milano. Edizione originale: (1960) The effect of Mass Communication. The Free Press of Glencoe New York. Katz D. (1960) The functionalapproach to the Study of Attitudes Public Opinion Quarterly. Katz.D. Kahn R. L. (1968.)., La psicologia sociale delle organizzazioni, Etas Compass, Milano. Katz D. (1973) La psicologia della forma, Boringhieri, Torino, pagg. 17-22. Lombardi M. (1998) Manuale di tecniche pubblicitarie. Angeli editore. Milano. McGuire W. J. e M. J. Rosemberg (1960) A Syllogistic Analysis of Cognitive Relationships Attitude Organization and Change. Yale University Press. New Haven. McGuire W. J.(1973), Persuasion, resistence and attitude change, in Handbook of comunication, di I. de Sola Pool e altri, Rand, Mc. Vally.Chicago. Meroni V.(1980) Marketing della pubblicità. Sole 24 Ore.Milano. Pacifico L.P. - Marletta L. (1981) Emozioni e comunicazione. Urano. Milano,. Rosemberg M. J.(1965) Steiner D. Fishbein -Current Studies in Social Psycolog. Editore Hot Reinehart and Winston New York.. Rosenzweig-Leiman (1986) Psicologia Fisiologica. Piccin editore, Padova Vaughn R. (1980) How advertising works: a planning model,. Jar.vol 20, n 5- Ottobre 1980. Siri G. (1995) Sogni e Bisogni Lupetti editore Milano. http://marco.superina.free.fr/tata/tesi/cap02-00.htm 16 16 Grazie dell attenzione. La mente non è un vaso da riempire ma un fuoco da accendere. [Plutarco]

FOCUS La quota di mercato come indicatore delle performance 17 17 QUOTA DI MERCATO INDICATORE DEL SISTEMA COMPETITIVO Anno n Anno n+1 Anno n+2 La nostra marca =50% =66% Il totale mercato (censito) 4 8 =100% =125% 18 18 18 La nostra quota di mercato Rapporto fra le nostre vendite e il mercato di riferimento. 25% 19% 14%

Prima approssimazione N.B. Attenzione a non generalizzare troppo. La realtà è decisamente più complessa LEVE CHE INFLUENZANO LA QUOTA DI MERCATO Tratto da F. Giacomazzi Marketing Industriale McGraw-Hill 2002 Milano La Quota di Mercato = copertura x introduzione x concentrazione Ordine medio dei nostri clienti Ordine medio del totale mercato Totale acquisti del nostro prodotto Totale acquisti dei Ns. Clienti N clienti serviti Σ clienti tot. mercato Area Marketing Area Vendite 19 19 Esempio: Qualità servizio.. copertura introduzione Dimensionamento rete di vendita. copertura Canale distributivo.. copertura Frequenza visite.. introduzione Prezzo.. copertura introduzione concentrazione Comunicazione.. copertura introduzione concentrazione Politica dell ordine minimo.. concentrazione Politica sconti quantità.... concentrazione Esempio 20 20 LEVE CHE INFLUENZANO LA QUOTA DI MERCATO Tratto da F. Giacomazzi Marketing Industriale McGraw-Hill 2002 Milano La Quota di Mercato = Fornitori A B C Totali copertura x introduzione Clienti x concentrazione 1 2 3 4 Totali 100 100 200 100 500 1000 100 1100 1000 200 200 1400 1100 100 1400 400 3000 Quota di Mercato della marca B = 1100 3000 N clienti serviti 2 copertura = = = 0,5 Σ clienti tot. mercato 4 = 36,6% Totale acquisti del nostro prodotto 1100 introduzione = = = 0,61 Totale acquisti dei Ns. Clienti 1400 + 400 Ordine medio dei nostri clienti (1400 + 400)/2 concentrazione = = = 1,2 Ordine medio del totale mercato 3000/4 Quota di Mercato = 0,5 x 0,61 x 1,2 = 0,366

Esempio LEVE CHE INFLUENZANO LA QUOTA DI MERCATO DINAMICA E MODELLO PREVISIONALE La Quota di Mercato copertura x introduzione x concentrazione N clienti serviti copertura = = 0,5 Σ clienti tot. mercato Totale acquisti del nostro prodotto introduzione = = 0,61 Totale acquisti dei Ns. Clienti Anno N 0 (anno corrente) Anno N 1 (obiettivi concordati) +10% = 0,55 +3% = 0,63 Secondo il principio che: In azienda nulla accade se prima non lo si quantifica 21 21 Ordine medio dei nostri clienti Ordine medio del totale mercato concentrazione = = 1,2 Quota di Mercato = 0,5 x 0,61 x 1,2 = 0,366 +10% = 1,32 = 0,457 LEVE CHE INFLUENZANO LA QUOTA DI MERCATO La Quota di Mercato = f ( Penetrazione Seconda approssimazione X Intensità) Funzione del MKTG MIX Prodotto P.V. Distribuzione Prezzo Promotion/Pubblicità Funzione del MKTG MIX Prodotto ( Prezzo nel BtoC) ( Promotion e Pubblicità nel BtoC) 22 22 Es.: Diamo dei pesi ai nostri elementi del MIX: Totale=5*4*7*2=280 Prodotto 5 Se potessimo aumentare di un punto dove è meglio investirlo, 2 P.V. Distribuzione MIX Prezzo 4 nel mix più alto o nel più basso? Nel più alto=5*4*8*2=320 Nel più basso=5*4*7*3=420 Promotion/Pubblicità 7 Quindi conviene avere un MKTG MIX BILANCIATO!

LEVE CHE INFLUENZANO LA QUOTA DI MERCATO La Quota di Mercato = f ( Penetrazione Ma anche, nel largo consumo: X Intensità) Distribuzione X Quota di mercato nei P.V. che distribuiscono la marca (Nielsen la chiama quota trattanti). Ampiezza del parco consumatori: Penetrazione della marca Indice di consumo pro capite. Ovvero quanto consumano della nostra marca rispetto la media Dipende dalla bravura del responsabile vendite. Dipende dalla bravura del responsabile Marketing. 23 23 LEVE CHE INFLUENZANO LA QUOTA DI MERCATO Terza approssimazione La Quota di Mercato = f ( Ns. Marketing MIX Marketing MIX dei competitors Marketing MIX dei succedanei ) 24 24 PRODOTTO: Caratteristiche funzionali (vantaggi competitivi) Qualità (funzionalità e durata) Post vendita e manutenzione e assistenza Forme di garanzia Termini di consegna Assicurazioni Imballi PROMOZIONI: Varie tattiche Strategiche orientate alla fedeltà PREZZO: Listino Politica di sconti e bonus Termini di pagamento PLACE-DISTRIBUZIONE: Copertura raggiunta (in numerica e ponderata) Canali Stock (pipeline) Trasporti Termini di consegna PERSONALE DI VENDITA: Contatti (quantità/qualità) Competenza collaborazione Affidabilità P.R. E COMUNICAZIONE : Stampa e stampati Fiere WEB e soluzioni 1to1 CRM

IL MARKETING - MIX: IL MIX PROMOZIONE Esempio Ville e Casali E un insieme alquanto eterogeneo di iniziative che si propongono di suscitare sell-out attraverso: particolari offerte concesse per un breve limitato periodo - offerte al trade - offerte al consumatore finale -1E una maggior efficienza delle forze di vendita (e/o promotori) un maggior impegno degli intermediari esterni. 25 25 SINTESI DELLE TECNICHE PROMOZIONALI PIU UTILIZZATE. Esempio Ville e Casali INVITO ALLA PROVA Campione gratuito Riduzione di prezzo Buono sconto Prodotto in parte in regalo 3 X 2 Concorso Raccolta punti 26 26 FIDELIZZAZIONE

VALUTARE GI STRUMENTI PIU IDONEI A PORTARE TRAFFICO SUL PUNTO VENDITA Esempio Ville e Casali Un azienda locale (raggio d azione 150/200Km) di ESERCITAZIONE piccole dimensioni, produce Cucine D Epoca - posizionamento: nicchia di alto prestigio. Valore medio di ogni commessa 30.000 Euro. Il target soddisfa contemporaneamente. Elevato reddito, Ampi spazi abitativi, N.B. Il target è molto Gusto retrò. preciso e molto piccolo Ha sperimentato con successo un azione di direct mailing. Il numero degli indirizzi in target acquistabili però non è illimitato, bisogna pianificare altre operazioni. Bisognerà scegliere in funzione del costo degli investimenti di marketing e della redemption stimata dell operazione. 27 27 ESERCITAZIONE CONFRONTI PROMOZIONI Conteggi: Esempio Ville e Casali Redemtion operazione: contatti andati a buon fine diviso i contatti distribuiti. Costo per visita: Costi totali/numero visite oppure Costo di un singolo invio/redemption attesa. [Es0,72costo unitario/0,0027 che esprime in numero la % acquirenti pari a 0,27%] 28 28 Operazioni possibili (di cui direct marketing già sperimentato): Ipotesi pessimistica Ipotesi ottimistica Direct marketing. -11.000 spedizioni (pieghevole personalizzato con invito rinfresco).euro 8.000 totale - 900 visite presso l esposizione (8,1% dei contattati) Euro 8,89 x1vis. - 30 acquirenti (0,27% dei contattati - 3,3% dei visitatori). Euro 267 x 1acq - Percentuale dell investimento di marketing sul fatturato medio (30.000E): 0.9% Agenti Immobiliari - Percentuale dell investimento di marketing sul fatturato: 3% Distribuzione di una brochure su Ville & Casali nelle città a 200Km - Costo di ogni brochure distribuita..euro 0,75 - Ipotesi di redemtion (visita) 0,5%delle copie vendute 0,62% del distribuito: 0,31% - Costo per visita.euro 242 x 1vis - Ipotesi di redemption acquisti su visite: 7% (base dati storici). - Costo per acquisto.. Euro 3.457 x 1acq - Acquisto medio Euro 30.000. ROI - Percentuale dell investimento di marketing sul fatturato: 11,5% - Ipotesi di redemtion (visita) 2%delle copie vendute 0,62% del distribuito: 1,24% - Costo per visita.euro 60 x 1vis - Ipotesi di redemption acquisti su visite: 7%. - Costo per acquisto.. Euro 857 x 1acq - Percentuale dell investimento di marketing sul fatturato: 2,9%

CONFRONTI PROMOZIONI COME SCEGLIERE Esempio Ville e Casali 29 29 Direct marketing. Incidenza dell investimento : 0,9% Quanti ne troviamo? sì Trovare altri indirizzi utili Bastano? no Non bastano? Agenti Immobiliari Incidenza dell investimento : 3% Cominciamo a prendere contatti. E importante valutare i risultati per selezionare gli agenti. Non vi sono costi fissi. L operazione procede lenta a macchia d olio. Distribuzione di una brochure su Ville & Casali nelle città a 200Km Incidenza dell investimento : da 2,9 a 11,6% Provare, fare un test su un bacino significativo. Costi marginali di marketing crescenti. Costi Direct mailing Altro Contatti utili Più la distribuzione della brochure avviene in zone lontane dal punto vendita, più si abbasserà la redemption.