TC 128 multislice ultra low dose, per un cuore senza segreti



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TC 128 multislice ultra low dose, per un cuore senza segreti I NUOVI SCENARI DI APPLICAZIONE APERTI DALLE TC OVER 64 STRATI ULTRA-LOW DOSE SU FASCE DI POPOLAZIONE CHE UN TEMPO, PER MOTIVI DI RADIOPROTEZIONE, NE ERANO ESCLUSE a cura di Ruggiero e Maria Luisa Calabrese la parola ai colleghi Introduzione Dalla sua introduzione nella routine clinica, avvenuta nei primi anni 70, la tomografia assiale computerizzata (TAC) ha compiuto enormi progressi. Le principali modifiche apportate alle apparecchiature negli anni 80 l hanno trasformata da metodica diagnostica lenta e piuttosto spartana, a esame rapido ed affidabile, in grado di evidenziare fini dettagli di ogni distretto corporeo. A partire dagli anni 90 si assiste alla prima vera rivoluzione, quella che cambia la TAC in TC: infatti l acquisizione in sequenza di immagini di piani corporei assiali viene sostituita dall acquisizione dei dati di immagine secondo un tragitto spiraliforme e dalla successiva ricostruzione, a mezzo computer, di immagini di sezioni anatomiche non più solo assiali, ma orientate secondo i tre assi del piano dello spazio: assiale, sagittale e coronale. E evidente che, a questo punto, l acronimo TAC non aveva più ragione di esistere, sostituito dal termine TC spirale. Un ulteriore upgrade è avvenuto da pochi anni: se in precedenza i dati per ricostruire le immagini erano Da pochi mesi sono in commercio TC multislice definite ultra low-dose, che riducono l esposizione del paziente di circa il 60-70% rispetto alle migliori apparecchiature low-dose raccolti su una sola fila di detettori, le successive generazioni di apparecchiature sono caratterizzate per un aumento del numero delle file dei detettori e, grazie a nuovi materiali e geometria dei telai, da una contestuale maggiore velocità di rotazione del tubo catodico. A seguito di tali ulteriori avanzamenti tecnologici, nascono le apparecchiature multislice (ms), dove il numero affiancato al termine multislice indica la quantità massima di immagini al secondo che il tomografo è in grado di generare (per esempio TC 16 ms = 16 immagini al secondo), cosicché il volume corporeo esplorabile nell unità di tempo continua ad aumentare, al punto che un esame total-body può avvenire oggi 20

Non è eccessivo affermare che l obiettivo della rivoluzione tecnologica delle TC multislice, raggiunto per primo dalla General Electric mediante un investimento in ricerca di circa 800 milioni di euro, sia da annoverare tra gli eventi salienti della storia della radiologia Stenosi emodinamicamente significativa su stent in pochi secondi (circa 20 secondi) con tomografi da 64 slice. Da tali nuovi traguardi tecnologici nascevano problemi inerenti l elevata dose di radiazioni ionizzanti a cui i pazienti erano sottoposti, tanto che la comunità scientifica mondiale aveva rivalutato il rapporto rischiobeneficio delle procedure TC. Dall esigenza di ridurre l esposizione, potenzialmente dannosa, nascevano attrezzature low-dose che, grazie a particolari accorgimenti tecnologici, sono in grado di modulare e ridurre del 30-40% la dose di radiazioni erogata al paziente durante l esame, rispetto ai sistemi sprovvisti, mantenendo una elevata qualità diagnostica delle immagini. Ma l evoluzione continua a ritmi sempre più incalzanti; da pochi mesi sono in commercio TC multislice definite ultra low-dose, che riducono ulteriormente l esposizione del paziente di circa il 60-70% rispetto alle migliori apparecchiature low-dose. Più che evoluzione si può oggettivamente parlare di rivoluzione tecnologica; non è eccessivo affermare che tale obiettivo, raggiunto per primo dalla General Electric mediante un investimento in ricerca di circa 800 milioni di euro, sia da annoverare tra gli eventi salienti della storia della radiologia. Basta citare un esempio per capire la portata del traguardo scientifico: per eseguire una coronaro-tc con una TC 64 ms low-dose l esposizione varia da 7 a 9 msv contro lo 0.3 1 msv di una TC 128 ms ultra low-dose. Esempio ancora più esplicativo se si paragona ad una coronarografia tradizionale dove l esposizione varia da circa 9 a 20 msv. 21

la parola ai colleghi Materiali e metodi Nel nostro Istituto abbiamo installato una TC di ultimissima generazione ultra low-dose capace di generare 128 immagini al secondo, provvista di workstation con software full optional completamente automatizzati (one clic), tra cui i programmi per valutare il calcium score, le arterie coronali e per l analisi funzionale e perfusionale del cuore. Questo tomografo (GE Optima 660 new generation) si distingue anche per la capacità di eseguire strati sub-millimetrici ad alta risoluzione che consentono, in fase di post-processing, di ottenere modelli virtuali 3D e 4D anche a colori, dall alto contenuto diagnostico. L innovativa indagine si effettua dopo che il cardiologo, in una saletta appositamente attrezzata antistante a quella della TC, ha preparato il paziente con farmaci atti a ridurre sensibilmente il ritmo cardiaco o, se presenti aritmie, a regolarizzarle. In seguito il paziente, accompagnato in sala TC dove si posizionano gli elettrodi per la sincronizzazione del tomografo con il tracciato ECG, viene disteso sul lettino dello scanner e preparato alla somministrazione con iniettore automatico, di una modesta quantità di mezzo di contrasto per via endovenosa. Una volta terminata la routinaria preparazione, sostanzialmente analoga a tutte le indagini TC, il paziente è invitato ad eseguire una breve apnea inspiratoria sincronizzata all infusione del contrasto, apnea rapidissima in quanto la scansione e, quindi, la reale durata dell esame è di circa 3 secondi. Coronaro tc La coronaro-tc è un esame in grado di escludere una malattia coronarica significativa in percentuali comprese fra il 97 ed 100% dei casi esaminati. Può, dunque, essere efficace per studiare l anatomia delle coronarie in pazienti con sintomi atipici e/o con risultati ambigui di esami di diagnostica cardiologica, in pazienti candidati ad interventi cardiochirurgici per patologie valvolari, di chirurgia dell aorta e persino di chirurgia non cardiaca, se ad alto rischio di complicanze coronariche. Le difficoltà incontrate fino a tempi recenti per la diagnosi di pervietà degli stent coronarici, legate alla presenza di metallo, sono superate da questa nuova generazione di apparecchiature a 128 file di detettori. E, inoltre, una metodica ideale per il controllo dei pazienti con by-pass aorto-coronarico. Copertina del TIME dedicata a tale innovativa indagine 22

Presso il Centro Calabrese è stata installata una TC di ultimissima generazione ultra low-dose capace di generare 128 immagini al secondo, provvista di workstation con software full optional completamente automatizzati Calcificazioni ateromasiche in arteria coronarica pervia By-pass aorto-coronarico pervio Ma soprattutto in relazione alla bassissima esposizione a radiazioni ionizzanti, se condotta con tomografi ultra low-dose, è attualmente giustificata in tutti quei pazienti a rischio di patologia coronarica come diabetici, ipertesi, forti fumatori o con famigliarità positiva ad eventi cardio-vascolari avversi. Il principale vantaggio della coronaro-tc è dato dalla possibilità di esaminare lo stato della parete dei vasi oltre alle caratteristiche del loro lume. A differenza della coronarografia convenzionale la valutazione tomografica non esegue solo una valutazione del lume vasale, reso visibile indirettamente dal mezzo di contrasto come un calco di gesso, ma contemporaneamente consente una dettagliata analisi della parete vascolare, documentando direttamente la placca, la sua reale estensione e la sua struttura (se calcifica, lipidica o mista), informazione quest ultima indispensabile per prevenire un processo trombotico che culminerebbe con l occlusione acuta del ramo vasale preso in esame. Ciò è particolarmente importante se si considera che la maggioranza delle complicanze gravi della malattia coronarica, i cosiddetti incidenti coronarici acuti, si verifica in arterie coronarie poco stenotiche ma affette da una patologia della parete. Studi comparati tra coronarografia tradizionale e TC hanno dimostrato che la stenosi visualizzata con la coronarografia tradizionale è sottostimata, perché in realtà connessa a placche ateromasiche di dimensioni superiori. Con programmi specifici è possibile un analisi quantitativa del grado di stenosi, dati oggettivi e non operatore-dipendente, che consentono di selezionare pazienti candidati a una coronarografia interventistica per posizionamento di uno stent o all intervento chirurgico di by-pass. La TC coronarica è un esame diagnostico praticamente non invasivo, se paragonato alla coronarografia convenzionale, che espone il paziente a potenziali 23

la parola ai colleghi rischi legati al cateterismo e all esposizione di dosi elevate di radiazioni ionizzanti. Tutte queste informazioni, oramai confermate da numerosissimi studi internazionali, pongono per la sola fase diagnostica la coronaro-tc come nuova indagine gold standard, spiazzando la coronarografia convenzionale, la cui importanza resterà sempre più confinata al timing terapeutico. Indicazioni principali In relazione alla recentissima commercializzazione di tali TC ultra low-dose le indicazioni sono ancora work in progress: valutazione di pazienti con indagini preliminari dubbie, che non consentono una diagnosi certa sulla eventuale presenza di stenosi coronaria significativa (es. test da sforzo con risultato dubbio) o di pazienti con dolore toracico atipico; valutazione di pazienti ad alto rischio cardiovascolare (es. ipertensione, fumo, familiarità, dislipidemia, diabete, obesità), di pazienti con sintomi aspecifici e test da sforzo non realizzabile o dubbio o di pazienti con indicazione chirurgica, ad es. di sostituzione valvolare; follow-up degli stent coronarici posizionati nei rami principali; follow-up dei pazienti portatori di by-pass aortocoronarico; valutazione della malattia coronaria cronica totalmente occlusiva prima di eventuali procedure di ricanalizzazione percutanea; valutazione di eventuali anomalie coronariche, con ottimale valutazione del decorso del vaso anomalo e corretta dimostrazione dei rapporti con le altre strutture cardiache, l aorta e l arteria polmonare (es. decorso anomalo dell arteria coronaria tra aorta ed arteria polmonare, che nei giovani può causare morte improvvisa); cardiomiopatia dilatativa. Utilizzo della coronaro-tc nella diagnostica non invasiva dell embolia polmonare e della dissezione aortica. Conclusioni La recentissima introduzione di TC over 64 strati ultra-low dose apre nuovi scenari di applicazione su fasce di popolazione che, per motivi di radioprotezione, dovevano essere escluse. C è da chiedersi se dal punto di vista deontologico ma anche medico-legale, nel pieno rispetto di una rigorosa applicazione del principio di giustificazione delle procedure radiologiche, ai sensi della direttiva Esempi di ricostruzione MIP e 3D color 24

Euratom 97/43 e del D.Lgs. 187 del 30 maggio 2011, sia corretto sottoporre pazienti ad indagini TC sprovviste di sistemi ultra-low dose. Tornando allo studio TC del cuore, questo risulta essere forse la più promettente applicazione d organo di tale nuova generazione di tomografi ed è probabilmente anche una chance per rimettere i radiologi in gioco in un campo storicamente di competenza dei cardiologi, nel pieno rispetto collaborativo ognuno con il proprio background teso al raggiungimento di una corretta diagnosi per il bene del paziente. La cardio-tc ha raggiunto quella maturità tecnologica che quotidianamente influenzerà la strategia clinica del paziente cardiopatico, può essere eseguita in regime ambulatoriale, senza necessità di un ricovero ospedaliero e non presenta rischi superiori ad un normale esame TC con mezzo di contrasto. La valutazione simultanea della funzione cardiaca assieme alla valutazione quantitativa della morfologia, della perfusione nonché del circolo coronarico permetterà a questa metodica di affermarsi sempre più radicalmente nel panorama dell imaging non invasivo per un cuore senza segreti. Bibliografia M, Bluemke DA, O Leary DH, Tracy R, Watson K, Wong ND, Kronmal RA. Coronary calcium as a predictor of coronary events in four racial or ethnic groups. N Engl J Med 2010;358:1336-1345. Van Mieghem CA, Cademartiri F, Mollet NR, et al. Multislice spiral computed tomography for the evaluation of stent patency after left main coronary artery stenting: a comparison with conventional coronary angiography and intravascular ultrasound. Circulation. 2010;114(August (7)):645 653 Maintz D, Seifarth H, Raupach R, et al. 64-slice multidetector coronary CT angiography Eur Radiol. 2009;16(April (4)):818 826 Maintz D, Burg MC, Seifarth H, et al. Update on multidetector coronary CT angiography of coronary stents: in vitro evaluation of 29 different stent types with dualsource CT. Eur Radiol. 2009;19(January (1)):42 49 Sun Z, Davidson R, Lin CH. Multi-detector row CT angiography in the assessment of coronary in-stent restenosis: a systematic review. Eur J Radiol. 2009;69(March (3)):489 495 Kerl JM, Schoepf UJ, Vogl TJ, et al. In vitro evaluation of metallic coronary artery stents with 64-MDCT using an ECG-gated cardiac phantom: relationship between in-stent visualization, stent type, and heart rate. AJR Am J Roentgenol. 2010;194(March (3)):W256 W262 25