L ANALISI DELLA PERFORMANCE: EQUILIBRIO FINANZIARIO

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Transcript:

Titolo della lezione: UD3 - L ORGANIZZAZIONE, LA STRATEGIA E LA GESTIONE AZIENDALE UNITA DIDATTICA 9 L ANALISI DELLA PERFORMANCE: EQUILIBRIO FINANZIARIO

Il ciclo di vita dell impresa VITA DELL IMPRESA 1 FASE START-UP v Business idea v Localizzazione v Dimensione v Aspetti Istituzionali LEGAL STATUS, BY-LAWS & GOVERNANCE 2 FASE FUNZIONAMENTO v Organizzazione v Management v Informazione 3 FASE LIQUIDAZIONE v M&A, Disinvestimenti v Liquidazione v Procedure concorsuali Corso di Economia Aziendale 2

Analisi della performance (1) OBIETTIVO DELL IMPRESA CREAZIONE DI VALORE Analisi della performance Corso di Economia Aziendale 3

Analisi della performance (2) Obiettivo dell impresa MASSIMIZZAZIONE DEL VALORE PER GLI AZIONISTI Massimizzazione dei redditi futuri + Controllo del rischio Corso di Economia Aziendale 4

Analisi della Performance: gli indicatori finanziari ANALISI SOLVIBILITA REDDITIVITA Equilibrio finanziario: capacità di far fronte alle obbligazioni Equilibrio economico: capacità di generare profitto Corso di Economia Aziendale 5

L analisi per indici ANALISI SOLIDITA LIQUIDITA REDDITIVITA Corso di Economia Aziendale 6

La riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale IMPIEGHI FONTI ATTIVO FISSO ATTIVO CIRCOLANTE IMMOBILIZZAZIONI: o materiali o immateriali o finanziarie DISPONIBILITA o rimanenze o crediti o liquidità MEZZI PROPRI PASSIVITA CONSOLIDATE PASSIVITA CORRENTI Patrimonio Netto Debiti a medio lungo termine (finanziarie e commerciali) Debiti a breve (finanziari e commerciali) Corso di Economia Aziendale 7

In particolare: Le fonti FONTI MEZZI PROPRI Patrimonio Netto Passivo permanente Mezzi propri PASSIVITA CONSOLIDATE Passivo a medio lungo termine PASSIVITA CORRENTI Passivo a breve Corso di Economia Aziendale 8

L analisi della solidità (1) ANALISI SOLIDITA LIQUIDITA REDDITIVITA Mantenimento tendenziale dell eq. finanziario nel medio lungo termine Corso di Economia Aziendale 9

L analisi della solidità (2) ATTIVO FISSO (AF) ATTIVO CIRCOLANTE Inoltre: (AC) PATRIMONIO NETTO (PN) PASSIVITA NON CORRENTI (PNC) PASSIVITA CORRENTI (PC) QUOZIENTE PRIMARIO DI STRUTTURA: PN/AF Per verificare se l attivo fisso è correttamente finanziato dai mezzi propri QUOZIENTE SECONDARIO DI STRUTTURA: (PN+PNC)/AF Per verificare se l attivo fisso è correttamente finanziato dal passivo permanente (Pn + Pnc) CURRENT RATIO: AC/PC Per verificare se le passività correnti sono coperte dall attivo circolante ( e quindi che le passività correnti non stanno finanziando l attivo fisso) QUOZIENTE DI INDEBITAMENTO FINANZIARIO (DF/PN): Per verificare la sostenibilità della struttura finanziaria (i.e. scelte di finanziamento) in termini di insolvenza e di autonomia nel reinvestimento. Sono considerati solo i Debiti Finanziari perché questi sono caratterizzati da elevato rischio e da dipendenza dai finanziatori (molto più dei Debiti Corso Commerciali). di Economia Aziendale 10

L analisi della solidità: un esempio (1) IMPIEGHI FONTI ATTIVO FISSO: PASSIVO PERMANENTE: Immob.ni Materiali 1.967 Immob.ni Immat.li 195 Immob.ni Finanziarie 175 Totale Attivo Fisso 2.337 ATTIVO CIRCOLANTE: Rimanenze 1.034 Crediti 915 Liquidità 167 Patrimonio Netto 1.346 Passivo Non Corrente 1.655 Totale Pass. Perm.te 3.001 PASSIVO CORRENTE: Debiti a Breve Termine 1.452 Quoziente primario di struttura: Pn/Af = 1.346/2.337 = 0,58 Quoziente secondario di struttura: Pp/Af = 3.001/2.337 = 1,28 Totale Attivo Circolante 2.116 Totale Passivo Corrente 1.452 Capitale Investito 4.453 Capitale Corso di Economia di Finanz.to Aziendale 4.453 maggiore espressività rispetto al quoziente 11 primario

L analisi della solidità: un esempio (2) ATTIVO FISSO: IMPIEGHI Immob.ni Materiali 1.967 Immob.ni Immat.li 195 Immob.ni Finanziarie 175 Totale Attivo Fisso 2.337 ATTIVO CIRCOLANTE: Rimanenze 1.034 FONTI PASSIVO PERMANENTE: Patrimonio Netto 1.346 Debiti finanziari a m/l 1.250 Debiti commerciali a m/l 405 Passivo Non Corrente 1.655 Totale Pass. Perm.te 3.001 PASSIVO CORRENTE: Crediti 915 Debiti finanziari a b.t. 422 Debiti commerciali a b.t. 1.030 Liquidità 167 Debiti a Breve Termine 1.452 Totale Attivo Circolante 2.116 Capitale Investito 4.453 Capitale Corso di Economia di Finanz.to Aziendale 4.453 Totale Passivo Corrente 1.452 Quoziente di indebitamento complessivo: (Pnc+Pc)/Pn = 3.107/1.346 = 2,31 Quoziente di indebitamento finanziario: Df/Pn = 1.672/1.346 = 1,24 maggiore espressività rispetto al quoziente di indebitamento complessivo 12

L analisi della liquidità ANALISI SOLIDITA LIQUIDITA REDDITIVITA Capacità dell azienda di adempiere agli impegni finanziari di breve periodo Corso di Economia Aziendale 13

Gli indici di liquidità QUOZIENTE DI DISPONIBILITA : Q = AC/PC QUOZIENTE DI TESORERIA Q = (Cred + Liq)/PC QUOZIENTI DI SECONDO LIVELLO MAGAZZINO. MEDIO VENDITE Tempo medio giacenza scorte 360 + Tempo medio incasso crediti - CREDITI. COMMERCIALI 360 VENDITE Tempo medio pagamento debiti DEBITI. COMMERCIALI 360 ACQUISTI = DURATA DEL CICLO DEL CIRCOLANTE Corso di Economia Aziendale 14

Il Ciclo del Circolante (1) Il Ciclo del Circolante rappresenta il periodo ti tempo che mediamente intercorre tra l uscita monetaria collegata all acquisto dei fattori produttivi e l entrata monetaria originata dalla vendita di beni o servizi. Tempo medio giacenza scorte + Tempo medio incasso crediti MAGAZZINO. MEDIO 360 VENDITE CREDITI. COMMERCIALI 360 VENDITE - Tempo medio pagamento debiti DEBITI. COMMERCIALI 360 ACQUISTI = DURATA DEL CICLO DEL CIRCOLANTE È un indice che consente di valutare eventuali crisi o tensioni di liquidità dovute a sfasamenti tra il momento degli incassi e quello dei pagamenti. Corso di Economia Aziendale 15

Il Ciclo del Circolante (2) La gestione del capitale circolante rappresenta una variabile strategica di primo piano nella gestione aziendale, in quanto in grado di influenzare e condizionare il risultato economico d impresa. IMPORTANZA DEL CICLO DEL CIRCOLANTE Influenza sulla performance operativa Influenza sulla performance finanziaria Corso di Economia Aziendale 16

Il Ciclo del Circolante (3) ESEMPIO A ESEMPIO B Acquisto merci Pagamento debiti t. medio giacenza scorte 90 gg t. medio pagam. debiti 45 gg Acquisto merci t. medio giacenza scorte 120 gg Vendita t. medio dilazione concessa ai clienti 60gg Durata ciclo del circolante 105 gg Vendita t. medio dilazione concessa ai clienti 60gg t. medio pagam. debiti 210 gg Significato economico positivo Incasso crediti Significato economico negativo Incasso crediti Pagamento debiti Durata ciclo del circolante -30 gg Corso di Economia Aziendale 17

Il Ciclo del Circolante (4) Un Ciclo del Circolante troppo lungo (esempio A) evidenzia l esistenza di due criticità : UN PROBLEMA DI REDDITIVITA Circolante alto: il capitale investito non rende UN PROBLEMA DI LIQUIDITA il saldo dei debiti, in mancanza dell incasso dei crediti, genera continui fabbisogni finanziari CRESCENTE INDEBITAMENTO FINANZIARIO Corso di Economia Aziendale 18

Il ciclo del circolante (5) Appare dunque necessario sviluppare un sistema (ed una cultura d impresa) che permetta in maniera completa e, soprattutto, continua, di monitorare l andamento del ciclo del circolante e la riscossione dei crediti. In particolare le variabili di maggiore interesse appaiono essere: GESTIONE DELLE SCORTE NEGOZIAZIONE DELLE DILAZIONI AI FORNITORI GESTIONE DEI CREDITI VERSO I CLIENTI Razionalizzazione nella gestione del magazzino ed ottimizzazione del livello di scorte Gestione delle politiche aziendali circa i rapporti a monte con i fornitori Gestione delle politiche aziendali circa i rapporti a valle con i clienti Corso di Economia Aziendale 19

La gestione dei crediti verso i clienti (1) I crediti verso i clienti rappresentano un patrimonio economico e di rapporti commerciali fondamentale per lo sviluppo dell impresa, ed i ritardi nel pagamento degli stessi generano una frattura tra fornitore e cliente. I crediti concessi alla clientela rappresentano un investimento, e come tale, occorre fare in modo che abbiano il massimo rendimento. CORRETTA GESTIONE DEI CREDITI VERSO I CLIENTI OTTENIMENTO DEL MIGLIOR LIVELLO DI ROTAZIONE DEL CREDITO CONQUISTA DELCONTROLLO OTTIMALE SULLA FORMAZIONE DEI FLUSSI DI CASSA Corso di Economia Aziendale 20

La gestione dei crediti verso i clienti (2) Le relazioni commerciali e la decisione di concedere un credito comportano sempre l assunzione di un rischio. Uno dei criteri determinanti per la concessione di un credito è la conoscenza del livello di solvibilità di un azienda ed, in particolare, delle abitudini di pagamento della clientela. I ritardi nei pagamenti costituiscono uno dei primi segnali di difficoltà finanziaria e rappresentano uno degli elementi predittivi del rischio di insolvenza di una società, sicuramente evidenti prima della disponibilità di informazioni provenienti dalle fonti istituzionali quali bilanci o protesti. La corretta selezione della clientela ed il monitoraggio continuo della sua solvibilità danno STABILITÀ e PREVIDIBILITÀ ai flussi di cassa Corso di Economia Aziendale 21

La gestione dei crediti v/clienti (3) CAUSE Difficoltà finanziarie Inefficienze amministrative Controversie Ritardi intenzionali Mancato rispetto dei termini di pagamento da parte dei clienti CONSEGUENZE Oneri finanziari Perdite Riduzione di liquidità Rischio di fallimento Corso di Economia Aziendale 22

La gestione dei crediti v/clienti (4) IMPORTANZA DEL CICLO DEL CIRCOLANTE NELLA PERFORMANCE DELLE IMPRESE + CORRETTA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Il rischio connesso alla concessione del credito rappresenta, in molti casi, un rischio finanziario ancora più elevato rispetto all indebitamento finanziario NECESSITÀ DI RIVEDERE LE POLITICHE DI TRATTAMENTO/GESTIONE DEL CREDITO Corso di Economia Aziendale 23