Nuove acquisizioni sull utilizzo degli alfa-litici nella terapia delle affezioni urologiche Abstract scelti dalla letteratura internazionale Vol. 11, n. 2, 2008 In caso di mancata consegna restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. Periodicità bimestrale - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano vol. 10, n. 2, 2007
Indice Progressione dell IPB: concetti e principali informazioni dagli studi MTOPS, ALTESS, COMBAT e ALF-ONE Roehrborn CG BJU International 2008; 101 (suppl 3): 17-21 pag. 2 Rapidità d azione di alfuzosina 10 mg una volta al giorno in uomini con iperplasia prostatica benigna: trial randomizzato, controllato con placebo Resnick MI, Roehrborn CG Prostate Cancer and Prostatic Diseases 2007; 10:155-159 pag. 4 Alfuzosina nel trattamento dell iperplasia prostatica benigna sintomatica: esperienza a lungo termine Mc Vary KT J Urol 2006; 175: 35-42 pag. 6 Gli α 1 -bloccanti possono avere un ruolo nel trattamento dei sintomi legati agli stents doppio J Deliveliotis C, Chrisofos M, Gougousis E, Papatsoris A, Delli A, Varkarakis IM Urology 2006; 67:35-39 pag. 8 Valutazione, trattamento e associazione con disfunzione sessuale dell iperplasia prostatica benigna: aspetti pratici in rapporto alle differenti specializzazioni mediche Seftel AD, Rosen RC, Rosenberg MT, Sadovsky R J Clin Pract 2008; 62:614-622 pag. 10 Confronto tra gli effetti di alfuzosina e tamsulosina sulla risposta contrattile della muscolatura liscia prostatica e del muscolo dilatatore dell iride isolati dal coniglio. Possibile modello della sindrome dell iride flaccida intraoperatoria Palea S, Chang DF, Rekik M, Regnier A, Lluel P J Cataract Refract Surg 2008; 34:489-496 pag. 12 Alfuzosina inverte nel ratto il decorso dell ipertrofia vescicale indotta da ostruzione al deflusso Lluel P, Méen M, Palea S Abstract n. 396, Congresso???? pag. 14 1
2 Nuove acquisizioni sull utilizzo degli alfa-litici nella terapia delle affezioni urologiche Progressione dell IPB: concetti e principali informazioni dagli studi MTOPS, ALTESS, COMBAT e ALF-ONE Roehrborn CG BJU International 2008; 101 (suppl 3): 17-21 L iperplasia prostatica benigna (IPB) rappresenta un significativo problema nell uomo anziano perché frequentemente si associa ai sintomi del tratto urinario inferiore (LUTS) che possono ridurre la qualità di vita. L IPB è anche una malattia progressiva, caratterizzata principalmente da un peggioramento nel tempo dei LUTS e dalla comparsa, in alcuni pazienti, di gravi conseguenze come la ritenzione urinaria acuta (RUA) e la necessità di un intervento chirurgico correlato all IPB. L obiettivo della terapia dell IPB non è solo di migliorare i LUTS, ma anche di identificare quei pazienti a rischio di conseguenze sfavorevoli, allo scopo di ottimizzare il loro trattamento. In pazienti selezionati, la combinazione di un α 1 -bloccate e di un inibitore della 5 α-reduttasi rappresenta la terapia medica dell IPB più efficace per ridurre il rischio di progressione e migliorare i LUTS. Anche la monoterapia riduce il rischio di progressione clinica dell IPB, principalmente attraverso un miglioramento dei LUTS per quanto riguarda gli α 1 -bloccanti, mentre gli inibitori della 5 α-reduttasi riducono anche il rischio di RUA e la necessità di intervento chirurgico correlato all IPB. Negli studi longitudinali di popolazione e nei gruppi placebo degli studi controllati il volume della prostata e gli elevati livelli di PSA sono risultati essere dei buoni predittori di RUA e di intervento chirurgico correlato all IPB. Anche l elevato volume residuo post-minzionale (PVR) è associato ad un maggiore rischio di peggioramento dei LUTS e dovrebbe pertanto essere riconsiderato nella pratica come un predittore della progressione dell IPB. All opposto la gravita dei LUTS in condizioni basali e un basso picco di flusso, inizialmente identificati come predittori di eventi sfavorevoli in comunità, si comportano in modo paradosso negli studi controllati, forse come conseguenza dei rigidi criteri di inclusione e della successiva regressione della media. Da ultimo ci sono sempre più evidenze che le variabili dinamiche, come il peggioramento dei LUTS e del PVR, e il mancato miglioramento sintomatico con gli α 1 -bloccanti, rappresentano importanti predittori di futuri eventi correlati ai LUTS/IPB: ciò permette una migliore identificazione e un migliore trattamento dei pazienti a rischio di progressione dell IPB.
3 L IPB è una malattia progressiva caratterizzata da un peggioramento dei LUTS e dall aumento del rischio di ritenzione urinaria acuta (RUA) e di necessità di intervento chirurgico I principali trials clinici pubblicati hanno evidenziato che i fattori predittivi di progressione di malattia possono essere distinti in Basali: età, presenza di LUTS severi, elevato PVR, volume prostatico elevato e elevato valore di PSA Dinamici: peggioramento del PVR, incremento dell IPSS score, assenza di risposta al trattamento farmacologico con α-bloccanti Lo studio ALF-ONE ha dimostrato che il trattamento di prima linea con alfuzosina risulta essere utile anche per selezionare i pazienti a rischio di progressione rappresentando un efficace strumento non solo per la cura, ma anche per il management dei LUTS Impatto delle variabili in condizioni basali sul rischio di RUA nei pazienti trattati per 3 anni con alfuzosina 10 mg/die.
4 Nuove acquisizioni sull utilizzo degli alfa-litici nella terapia delle affezioni urologiche Rapidità d azione di alfuzosina 10 mg una volta al giorno in uomini con iperplasia prostatica benigna: trial randomizzato, controllato con placebo Resnick MI, Roehrborn CG Prostate Cancer and Prostatic Diseases 2007; 10:155-159 Questo studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, è stato condotto per verificare se alfuzosina 10 mg una volta al giorno migliora, dopo 1 settimana di trattamento, il flusso urinario massimo (Qmax) e i sintomi del tratto urinario inferiore (LUTS) legati all ipertrofia prostatica benigna (IPB). Un totale di 372 uomini di età 50 anni con IPB sintomatica hanno ricevuto per 28 giorni alfuzosina o placebo. Rispetto alle condizioni basali, dopo otto giorni con alfuzosina il Qmax è aumentato in modo significativo (p < 0,001 vs placebo); questo miglioramento è risultato già evidente dopo 24 ore dalla prima somministrazione e si è mantenuto anche al 29 giorno. Rispetto alle condizioni basali, con alfuzosina i LUTS sono risultati migliorati sia all ottavo giorno (p = 0,07 vs placebo) e sia al 29 giorno (p = 0,003 vs placebo). La somministrazione di alfuzosina 10 mg una volta al giorno mostra una rapidità d azione con miglioramenti del Qmax e dei LUTS, che si mantengono costanti per un mese di trattamento.
5 Il trattamento dei LUTS con alfuzosina 10 mg/die permette di ottenere un rapido incremento del Qmax (entro 24 ore) e un miglioramento del punteggio IPSS (entro 8 giorni). I risultati terapeutici ottenuti si mantengono inalterati per tutta la durata della terapia Rapidità d'azione ed efficacia sostenuta nel tempo si accompagnano ad una buona tollerabilità, con positive implicazioni per la compliance dei pazienti
6 Nuove acquisizioni sull utilizzo degli alfa-litici nella terapia delle affezioni urologiche Alfuzosina nel trattamento dell iperplasia prostatica benigna sintomatica: esperienza a lungo termine Mc Vary KT J Urol 2006; 175: 35-42 Obiettivo: Esaminare l efficacia e la sicurezza di alfuzosina nel trattamento a lungo termine dei LUTS suggestivi per IPB. Materiali e metodi: È stata effettuata una ricerca nella letteratura in lingua inglese attraverso Medline, PubMed e gli atti dei meeting scientifici svoltisi dal 1974 al 2004. Le chiavi di ricerca sono state: iperplasia prostatica benigna, alfuzosina, trattamento, bloccanti dei recettori α 1 -adrenergici, lungo termine, follow-up, sintomi del tratto urinario inferiore, complicazioni o eventi avversi, sessuale, ritenzione e cardiovascolare. Risultati: Attualmente i bloccanti dei recettori α 1 -adrenergici costituiscono il trattamento di prima scelta per l IPB. Sebbene tutti gli α- bloccanti offrano pari livelli di efficacia nel trattamento dei LUTS, le più recenti molecole come alfuzosina mostrano una migliore selettività per la prostata e la vescica con minori effetti vasodilatatori, inoltre presentano dei vantaggi in termini di tollerabilità rispetto ai vecchi α-bloccanti. Le varie formulazioni di alfuzosina migliorano in modo significativo i LUTS suggestivi per IPB, ma alfuzosina in formulazione a rilascio prolungato risulta più comoda da somministrare e con una migliore tollerabilità in termini di vasodilatazione rispetto alle altre formulazioni a rilascio immediato. Conclusioni: Alfuzosina utilizzata nel trattamento dell IPB migliora la sintomatologia urinaria, riduce il volume residuo post-minzionale e abbassa il rischio di ritenzione urinaria acuta; questi effetti vengono mantenuti durante l assunzione a lungo termine. La maggior parte degli effetti collaterali legati alla vasodilatazione si verificano all inizio del trattamento e si diradano in seguito. Anche la qualità della vita dei pazienti migliora, raggiungendo il massimo beneficio dopo 12 mesi di trattamento. Altri studi serviranno a chiarire ulteriormente i benefici dal punto di vista fisiologico, clinico e personale prodotti da alfuzosina nel trattamento dei LUTS indicativi di IPB.
7 L analisi dell efficacia e della sicurezza a lungo termine di alfuzosina mostra che i suoi effetti terapeutici sui sintomi correlati all IPB sono persistenti, senza segni di calo di risposta durante un periodo di trattamento di tre anni Anche gli effetti positivi di alfuzosina sulla qualità di vita (QoL) e sulla funzione sessuale sono persistenti Il trattamento prolungato con alfuzosina aiuta a ridurre l incidenza di RUA e delle altre complicanze correlate all IPB
8 Nuove acquisizioni sull utilizzo degli alfa-litici nella terapia delle affezioni urologiche Gli α 1 -bloccanti possono avere un ruolo nel trattamento dei sintomi legati agli stents doppio J Deliveliotis C, Chrisofos M, Gougousis E, Papatsoris A, Dellis A, Varkarakis IM Urology 2006; 67:35-39 Obiettivo: Valutare l effetto di alfuzosina nel migliorare i sintomi e la qualità della vita nei pazienti a cui è stato posizionato uno stent ureterale doppio J. Metodi. Complessivamente 100 pazienti, 50 uomini e 50 donne (età media 54,2 anni), con idronefrosi ureterale monolaterale conseguente a calcolosi, che avevano optato per un trattamento conservativo con l inserzione di uno stent ureterale doppio J, sono stati randomizzati in modo prospettico in due gruppi. Il gruppo 1 comprendeva 50 pazienti che ricevevano alfuzosina 10 mg/die per 4 settimane, mentre il gruppo 2 era costituito da 50 pazienti che nello stesso periodo ricevevano placebo. Tutti i pazienti sono stati valutati dopo 4 settimane dal posizionamento dello stent mediante l Ureteral Stent Symptom Questionnaire (USSQ). Risultati: Il punteggio medio relativo ai sintomi del tratto urinario è stato 21,6 nel gruppo 1 e 28,1 nel gruppo 2 (p < 0,001). Dolore causato dalla presenza dello stent è stato riferito dal 44% dei pazienti del gruppo 1 e dal 66% di quelli appartenenti al gruppo 2 (p = 0,027). Il punteggio medio dell indice di dolore è risultato 14,6 nel gruppo 1 e 17,4 nel gruppo 2 (p = 0,047). Il punteggio medio relativo allo stato generale di salute è risultato statisticamente più elevato (p < 0,001) nel gruppo 1 rispetto al gruppo 2 (8 vs 11,4, rispettivamente). Tra i pazienti sessualmente attivi il punteggio medio relativo alla sessualità è stato 2,3 nel gruppo 1 e 2,9 nel gruppo 2 (p = 0,017). Conclusioni. I sintomi legati alla presenza di stent sono risultati presenti nel 66% del controlli (gruppo 2). Alfuzosina ha ridotto i sintomi urinari e il dolore legati alla presenza dello stent. La funzione sessuale e lo stato di salute generale sono apparsi meglio preservati nei pazienti che hanno ricevuto alfuzosina.
9 Lo stent doppio J sta diventando uno strumento consueto per l Urologo nella gestione conservativa della calcolosi urinaria Il posizionamento dello stent doppio J è gravato da disturbi urinari simili ai LUTS nella maggioranza dei pazienti La somministrazione di alfuzosina 10 mg/die, riduce i sintomi correlati allo stent e il dolore, preserva la funzione sessuale e migliora la qualità di vita dei pazienti Risultati Variabile Alfuzosina (Gruppo 1) Placebo (Gruppo 2) Valore P Dropouts (%) 3 (6) 5 (10) 0,461 Passaggio calcolo spontaneo (n) 36 33 0,517 Trattamenti addizionali (n) ESWL 12 14 0,648 URS 2 3 0,646 Media punteggio sintomi urinari (range) 21,6 (11-34) 28,1 (18-41) < 0,001 Pazienti con dolore (n) 22 (44) 33 (66) 0,027 Media somma punteggi VAS per tutte le sedi del dolore 3,72 3,39 0,343 Media punteggio pain index (range) 14,6 (8-29) 17,45 (12-24) 0,030 Media compresse analgesiche (n) 13,3 20,5 0,002 Media punteggio general health index score (range) 8 (6-14) 11,4 (6-22) < 0,001 Impiegati (%) 23 (46) 31 (62) 0,108 Punteggio performance lavoro Media giorni a letto 2,6 2,9 0,350 Media giorni di attività persi 2,9 3,1 0,335 Media punteggio qualità del lavoro 4,3 4,4 0,844 Sessualmente attivi (n) 26 (52) 29 (58) 0,546 Media punteggio sfera sessuale (range) 2,3(2-4) 2,9(2-5) 0,017 Problemi addizionali (%) Sensazione di sofferenza per IVU 5 (10) 6 (12) 0,663 Necessità di assunzione antibiotici 3 (6) 2 (4) 0,470 Necessità di assistenza infermieristica 12 (24) 13 (26) 0,747 Necessità di visita ospedaliera 3 (6) 5 (10) 0,345 Media punteggio QOL globale con stent in situ 4,2 4,7 0,696 ESWL = extracorporeal shock wave Iithotripsy; URS = ureteroscopia; VAS = scala analogica visuale; IVU = infezione vie urinarie; QOL = quality of life.
10 Nuove acquisizioni sull utilizzo degli alfa-litici nella terapia delle affezioni urologiche Valutazione, trattamento e associazione con disfunzione sessuale dell iperplasia prostatica benigna: aspetti pratici in rapporto alle differenti specializzazioni mediche. Seftel AD, Rosen RC, Rosenberg MT, Sadovsky R J Clin Pract 2008; 62:614-622 Obiettivo: I sintomi del tratto urinario inferiore (LUTS) legati all ipertrofia prostatica benigna (IPB) sono un problema frequente nell uomo anziano e si accompagnano nel 40-70% dei casi, secondo gli studi epidemiologici su larga scala, a disfunzione sessuale (SD). Un anno dopo la pubblicazione delle linee guida 2003 dell American Urological Association (AUA) sul trattamento dell IPB, è stato condotto uno studio osservazionale su urologi USA (UROs) e su medici generalisti (PCPs) per verificare il grado di conoscenza delle linee guida AUA e degli aspetti pratici riguardanti la diagnosi, il trattamento e l associazione con SD dei LUTS da IPB. Metodi: Un questionario di 19 domande qualitative, sponsorizzato dall American Foundation of Urological Disease, è stato spedito nell aprile 2004 a 7500 UROs e a 17.500 PCPs; le risposte sono state raccolte nel maggio 2004. Risultati: Sono ritornate un totale di 788 risposte (437 UROS; 351 PCPs). Solo il 62% dei PCPs erano informati e solo il 41% dei PCPs utilizzava l AUA-Symptom Index/International Prostate Symptom Score (AUA SI/IPSS) per valutare i LUTS in confronto rispettivamente al 97% e all 81% degli UROs. La monoterapia con alfa-bloccanti era il trattamento di scelta sia per gli UROs sia per i PCPs. In confronto agli UROs, i PCPs hanno riportato una maggiore percentuale di SD associata ai LUTS o all IPB (37% vs 27%) e alla farmacoterapia per l IPB (27% vs 21%). Sia gli UROs che i PCPs hanno riportato elevate percentuali di effetti collaterali sulla sfera sessuale [disturbi dell eiaculazione (EjD) e disfunzione erettile (ED)] associati alla terapia con tamsulosina (EjD: UROs 22%, PCPs 12%; ED: UROs 7%, PCPs 10%) e per doxazosina (EjD: UROs 14%, PCPs 10%; ED: UROs 7%, PCPs 12%) rispetto ad alfuzosina (EjD: UROs 6%, PCPs 4%; ED: UROs 4%, PCPs 5%). Conclusioni: I risultati suggeriscono che molti PCPs non utilizzano l AUA-SI/IPSS per valutare i LUTS nei loro pazienti maschi anziani. Sia gli UROs che i PCPs sembrano sottostimare la prevalenza della SD negli uomini con LUTS/IPB in rapporto alla prevalenza riportata dagli studi epidemiologici su vasta scala.
11 Negli USA gli α 1 -bloccanti sono considerati i farmaci di prima scelta da Urologi e Medici generalisti nel trattamento dei LUTS associati ad IPB I Medici generalisti riferiscono una percentuale maggiore di pazienti che accusano disturbi sessuali a seguito di trattamento farmacologico rispetto agli Urologi. Entrambe le categorie di medici riferiscono che l incidenza dei disturbi sessuali è inferiore con alfuzosina rispetto a tamsulosina, terazosina e doxazosina. Il differente profilo di tollerabilità appare correlato alla diversa struttura chimica, alla diversa affinità/selettività per i sottotipi recettoriali α 1 -adrenergici e alla differente distribuzione tissutale dei singoli principi attivi
12 Nuove acquisizioni sull utilizzo degli alfa-litici nella terapia delle affezioni urologiche Confronto tra gli effetti di alfuzosina e tamsulosina sulla risposta contrattile della muscolatura liscia prostatica e del muscolo dilatatore dell iride isolati dal coniglio. Possibile modello della sindrome dell iride flaccida intraoperatoria Obiettivo: Confrontare le proprietà farmacologiche di tamsulosina e alfuzosina sulla muscolatura liscia prostatica e sul muscolo dilatatore dell iride isolati da coniglio. Metodi: Strisce di muscolatura prostatica e del muscolo dilatatore dell iride sono state poste in bagni di incubazione con tamsulosina o alfuzosina. La curva concentrazione-risposta dopo stimolo con fenilefrina è stata confrontata prima e dopo incubazione con tamsulosina o alfuzosina. Risultati: Entrambi i farmaci sono risultati circa 30 volte meno potenti sul dilatatore dell iride rispetto alla muscolatura liscia prostatica. Sull iride la tamsulosina ha agito come un antagonista competitivo a partire dalla concentrazione di 0,03 μm (pa 2 = 7,96). Questo valore è nel range della massima concentrazione plasmatica dopo una dose di 0,4 mg di tamsulosina nell uomo (0,025 μm). L effetto antagonista di alfuzosina sul muscolo dilatatore dell iride è stato più debole (pa 2 = 5,63 ± 0,19). Le concentrazioni con equipotente effetto antagonista sul muscolo dilatatore dell iride di coniglio (3,0 e 10,0 μm) sono risultate approssimativamente da 100 a 300 volte più elevate della massima concetrazione plasmatica raggiungibile nell uomo dopo una dose di 10 mg di alfuzosina (0,0032 μm). Conclusioni: Tamsulosina è risultata più efficace di alfuzosina nel bloccare la contrazione adrenergica del muscolo dilatatore dell iride di coniglio. Entrambi i farmaci sono stati meno potenti sull iride rispetto alla prostata, il che suggerisce il possibile coinvolgimento di un ulteriore recettore nell iride. Se validi anche per l uomo, i nostri risultati suggeriscono che le concentrazioni plasmatiche ottenibili con tamsulosina sono in grado di antagonizzare la contrazione del muscolo liscio dilatatore dell iride, mentre quelle ottenibili con alfuzosina non hanno questo effetto. Ciò potrebbe spiegare la più elevata frequenza della sindrome dell iride flaccida intraoperatoria nei pazienti trattati con tamsulosina, rispetto a quelli trattati con alfuzosina. Palea S, Chang DF, Rekik M, Regnier A, Lluel P J Cataract Refract Surg 2008; 34:489-496
13 La sindrome IFIS è una complicanza intraoperatoria degli interventi chirurgici di cataratta che si manifesta tipicamente in pazienti che assumono tamsulosina Nel coniglio sia tamsulosina che alfuzosina si sono dimostrate meno potenti nel bloccare la contrazione adrenergica di fibre isolate di muscolo dilatatore dell iride rispetto a fibre di muscolatura liscia prostatica L effetto inibente la contrazione del muscolo dilatatore dell iride si manifesta: - per tamsulosina a concentrazioni che corrispondono a quelle ottenute nell uomo dopo assunzione orale di 0,4 mg/die di farmaco; - per alfuzosina a concentrazioni pari a 100-300 volte quelle ottenute nell'uomo dopo assunzione orale di 10 mg/die di farmaco
14 Nuove acquisizioni sull utilizzo degli alfa-litici nella terapia delle affezioni urologiche Alfuzosina inverte nel ratto il decorso dell ipertrofia vescicale indotta da ostruzione al deflusso. Lluel P, Méen M, Palea S Abstract n.1455 Introduzione e obiettivi: Nei pazienti con ipertrofia prostatica benigna (IPB) trattati con α-bloccanti è stato evidenziato nella vescica un aumento del processo apoptotico. Scopo di questo studio è stato di valutare gli effetti di un trattamento cronico con l α-bloccante alfuzosina (ALF 3 e 10 mg/kg al giorno per 7 giorni) sull ipertrofia della vescica (IV) indotta da ostruzione allo svuotamento (BOO). Metodi: A femmine di ratti Wistar è stata posta una legatura intorno all uretra lasciando un lume del diametro di 1 mm. Sei settimane dopo nei ratti così ostruiti (OBS) è stata impiantata sotto cute una pompa osmotica Alzet riempita con una soluzione di ALF o con il veicolo. Dopo 7 giorni è stato posto un catetere in vescica. In un altro gruppo di ratti è stata cateterizzata l arteria femorale allo scopo di misurare la pressione arteriosa (PA). Due giorni dopo sono state eseguite le indagini cistometriche e la misurazione della PA sugli animali coscienti. In ogni animale la vescica è stata perfusa (NaCl 0,9, 10 ml/h) e sono stati valutati 5 cicli minzionali. Sono state analizzate la pressione minzionale (MP) e la capacità vescicale (BC). Alla fine dell esperimento la vescica è stata pesata. Risultati: ALF non ha avuto effetti significativi sulla PA (108 ± 4 mmhg nei ratti di controllo, 103 ± 11 e 106 ± 1 mmhg nei ratti trattati con 3 e 10 mg/kg al giorno di ALF, rispettivamente; n = 3 per gruppo). Rispetto ai ratti di controllo, i ratti OBS trattati con veicolo hanno mostrato un significativo aumento di peso della vescica (BW) e della BC. ALF ha ridotto in modo dose-dipendente BW e BC Dopo trattamento con ALF non è stata osservata alcuna differenza significativa con i ratti di controllo. ALF non ha avuto effetti significativi sulla MP. Conclusioni: Nei ratti una settimana di trattamento con ALF, a dosi non ipotensive, inverte il decorso della IV e della aumentata BC conseguente a BOO. Questo effetto non è dovuto a diminuita BOO a livello uretrale, in quanto la legatura che ha provocato l ostruzione era presente durate il trattamento con ALF. Abbiamo ipotizzato che l ALF, un l α-bloccante basato su quinazolina, abbia un effetto pro-apoptotico sulla vescica con OBS in analogia a quanto descritto nella prostata umana.
15 Nei pazienti con IPB si osserva una ipertrofia della parete vescicale come conseguenza dell ostruzione allo svuotamento. Il trattamento con α-bloccanti può determinare un effetto apoptotico sulla muscolatura vescicale Il trattamento per una settimana con alfuzosina ha dimostrato nel ratto di essere in grado di: - ridurre l ipertrofia della parete vescicale indotta mediante legatura dell uretra prossimale - aumentare la capacità vescicale. Questi risultati permettono di ipotizzare che alfuzosina svolga un effetto proapoptotico sulla muscolatura vescicale riducendone l ipertrofia indotta da ostruzione uretrale
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