L area di un trapezio isoscele è m e la sua altezza è m 27. Calcolare le basi sapendo che la maggiore è tripla della minore.

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L area di un trapezio isoscele è m 2 324 e la sua altezza è m 27. Calcolare le basi sapendo che la maggiore è tripla della minore. Analizziamo questo enunciato, apparentemente chiaro e corretto. Un suo attento esame, infatti fa sorgere qualche perplessità: 1. L area... è m 2 324... Come va espressa l area? Qual è il ruolo dell unità di misura? 2. Calcolare le basi... Posso calcolare dei segmenti? Prima di procedere, ricordiamo alcune riflessioni suiconcetti, continuamente impiegati proprio nelle questioni di geometria elementare, di segmento, di misura, di superficie, di area, di volume. Iniziamo dai segmenti. Com è noto, è necessario distinguere tra: Segmento Figura geometrica (parte di retta) Estensione di un segmento Ciò che hanno in comune più (spesso non considerata) segmenti congruenti Misura di un segmento Rapporto tra il segmento dato e un segmento scelto come unità di misura (non necessario ricorrere alle loro estensioni)

la misura è dunque un numero puro e va espressa: AB = 12 (rispetto al metro) È importante osservare che, per i segmenti, congruenza ed equivalenza coincidono; ciò significa che il confronto di segmenti può avvenire anche senza considerare l estensione. Consideriamo ora le figure piane: Figura piana Estensione superficiale (è fondamentale, nel caso delle figure piane) Figura geometrica (parte di piano) Ciò che hanno in comune piane più figure piane equivalenti (ma non necessariamente congruenti) Area (misura di una figura piana) Rapporto tra la figura data e una figura scelta come unità di misura (nel senso dell equivalenza: quindi è il rapporto tra le loro estensioni superficiali)

è un numero puro e va dunque espressa così: Area(ABC) = 12 (rispetto al metro quadrato) Per le figure piane congruenza ed equivalenza non coincidono! Il confronto di figure piane non può avvenire senza considerare l estensione. Accenniamo infine, per amor di completezza, alle figure solide Figura solida Estensione spaziale (fondamentale, nel caso delle figure solide) Volume (misura di una figura solida) Figura geometrica (parte di spazio) Ciò che hanno in comune più figure solide equivalenti (ma non necessariamente congruenti) Rapporto tra la figura data e una figura scelta come unità di misura (nel senso dell equivalenza: quindi è il rapporto tra le loro estensioni spaziali) Attenzione: è un numero puro e va dunque espresso così: Volume(ABCDE) = 60 (rispetto al metro cubo)

Per le figure solide, come per quelle piane, congruenza ed equivalenza non coincidono. Il confronto di figure solide non può avvenire senza considerare l estensione. Alla luce delle considerazioni precedenti, possiamo cercare di correggere la traccia inizialmente proposta, che riportiamo nuovamente: L area di un trapezio isoscele è m 2 324 e la sua altezza è m 27. Calcolare le basi sapendo che la maggiore è tripla della minore. Questo enunciato, adesso, non ci sembra sufficientemente rigoroso. Ricordiamo infatti le nostre iniziali perplessità: 1. L area... è m 2 324... Qual è il ruolo dell unità di misura? La risposta, ora, appare semplice: l area è una misura e quindi è un numero puro (un rapporto di grandezze omogenee): il numero che la esprime non deve dunque essere preceduto o seguìto dall unità di misura. 2. Calcolare le basi... Posso calcolare dei segmenti? Evidentemente no: i segmenti sono figure geometriche. Possono essere calcolati dei numeri (ovvero, ad esempio, le misure delle figure), ma non delle figure geometriche! Ecco dunque la nostra traccia riveduta e corretta (essa fa sempre riferimento a misure: esprimiamo anche l altezza in termini di misura):

L area di un trapezio isoscele è 324 rispetto al m 2 e la misura della sua altezza è 27 rispetto al m. Calcolare le misure delle basi sapendo che la maggiore è tripla della minore. Bene, senza dubbio abbiamo fatto molti passi nella direzione di un linguaggio (pienamente?) rigoroso. Le considerazioni precedenti sono state infatti dettate da uno sviluppo attento e preciso della teoria, uno sviluppo che richiede evidentemente molta cautela e che coinvolge concetti anche piuttosto delicati. Tuttavia ogni insegnante deve essere consapevole delle reali difficoltà che l uso di questo linguaggio rigoroso comporta per l allievo, difficoltà che si sovrappongono, spesso pesantemente, a quelle che la risoluzione di un problema già comporta (si veda: D Amore & Plazzi, 1990).

Osservazione 1. Grandezze di primo genere (esempi: segmenti, angoli piani, ): la relazione di equivalenza coincide con quella di congruenza (coppie di grandezze equivalenti sono anche congruenti). 2. Grandezze di secondo genere (esempi: poligoni, prismi, ): la relazione di equivalenza coincide con quella di equiscomponibilità ma non con quella di congruenza (coppie di grandezze equivalenti sono equiscomponibili, ma esistono coppie di grandezze equivalenti non congruenti). 3. Grandezze di terzo genere (esempi: figure piane aventi contorni mistilinei, poliedri, ): la relazione di equivalenza non coincide con quella di equiscomponibilità (esistono coppie di grandezze equivalenti non equiscomponibili).

Definizione: Sia A un insieme e sia una relazione che gode di queste proprietà: proprietà riflessiva: x x proprietà simmetrica: x y y x proprietà transitiva: x y e y z x z Allora l insieme A viene ripartito in tanti sottoinsiemi disgiunti che sono composti di elementi equivalenti; ognuno di questi insiemi si chiama classe di equivalenza. Si dice anche che si è operata una partizione nell insieme A. Viceversa se è data una partizione di A è subito assegnata la RDE corrispondente: due elementi sono equivalenti se appartengono alla stessa classe. L introduzione di una RDE in un insieme consente di definire una operazione definita sugli insiemi: il passaggio all insieme quoziente. A= Luigi, Franco, Giovanni, Mario RDE: essere alti uguali Si sa che: - Luigi è alto come Giovanni - Franco è alto come Mario

Luigi Franco Giovanni Mario Luigi X X Franco X X Giovanni X X Mario X X Dalla rappresentazione in tabella si può notare come il dominio venga suddiviso in sottoinsiemi disgiunti tra loro, al cui interno gli elementi sono in relazione. [Luigi]= Luigi, Giovanni [Franco]= Franco, Mario A/RDE= [Franco], [Luigi] = insieme quoziente

Esempi: insieme Relazione Classe Allievi di una scuola Frequentare la stessa classe Rette nel piano Essere parallele Carte da gioco Avere lo stesso seme Allievi di una scuola Praticare lo stesso sport Elettori Votare lo stesso partito Mammiferi Stesso numero di zampe Poligoni Stesso numero di lati Gruppi musicali Stesso numero di elementi Versi poetici Stesso numero di sillabe Poligoni equiscomponibilità Esempio: A= giocatori di calcio di serie A RDE: giocare nella stessa squadra I giocatori in base a tale relazione si trovano raggruppati in sottoinsiemi (le classi di equivalenza) tutti disgiunti tra loro, in quanto un giocatore non può giocare in due squadre contemporaneamente e la cui unione ricopre l insieme A. Le classi di equivalenza sono le squadre di calcio comunemente intese.

1. Le classi sono disgiunte 2. All interno di una classe tutti gli elementi sono in relazione tra loro È conveniente scegliere un rappresentante che si sostituirà, per determinati compiti, alla classe intera Con le squadre di calcio: in campo il capitano rappresenta l intera squadra, cioè la classe di equivalenza.

Trasposizione didattica Contratto didattico: definizione e implicazioni nell insegnamento/apprendimento Clausule del contratto didattico Problem solving e zona di sviluppo prossimale Immagini mentali e modelli mentali Le funzioni del linguaggio algebrico Possibili interpretazioni delle lettere Misconcezioni nell apprendimento dell algebra Segno, senso e denotazione in algebra: implicazioni didattiche L organizzazione didattica di Van Hiele