METODI A CONFRONTO NEL PASSAGGIO DELLE CONSEGNE: IL METODO SBAR

Documenti analoghi
Nursing Minimun data set per la costruzione di una documentazione infermieristica

Le consegne infermieristiche in Terapia Intensiva: revisione narrativa della letteratura

Ospedale Civile San Bortolo Vicenza. Unità operativa di Medicina Interna

LA PARTECIPAZIONE DEL PAZIENTE ALLE CONSEGNE INFERMIERISTICHE

Manfrini Manuela Infermiera dipartimento di medicina interna Ospedale di Rovereto

La continuità assistenziale fra ospedale e territorio. Modena 21 settembre 2006

RIORGANIZZAZIONE PER INTENSITA DI CURE IN UNA MEDICINA: S.O.C. Medicina P.O. Gemona

La gestione del paziente diabetico dalla dimissione ospedaliera alla presa in carico da parte del Servizio Diabetologico: aspetti infermieristici

Chiara Volpone. I PDTA: A come Assistenziale

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE «Amedeo Avogadro» DIPARTIMENTO MEDICINA TRASLAZIONALE SCUOLA DI MEDICINA Via Solaroli, NOVARA

MANAGEMENT CLINICO O P E R A TORI S O C I O S A N I TARI R I S O R SA E O P P O R TUNITÀ PER I L M I G L IORAMENTO DELLA Q U A L ITÀ DELL ASSISTEN ZA

L'organizzazione dell'assistenza infermieristica nella Lungodegenza Post Acuzie Ospedaliera Geriatrica. Giovanna De Meo Gina Dragano

PROCESSO DI NURSING DAL... PROFILO PROFESSIONALE DELL INFERMIERE ( D.M. 739/94) 4.VALUTAZIONE INTERVENTI 3. GESTIONE INTERVENTI INFERMIERISTICI

La cartella infermieristica informatizzata: esperienza dell U.O. di Rianimazione

ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,

L infermiere referente GIC colon- retto: quali competenze per garantire la continuità assistenziale

Competenze infermieristiche in Cure Palliative

REGIONE EMILIA ROMAGNA Cartella Clinica Integrata. Bologna 5 dicembre 2013

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica

PASSAGGIO DI CONSEGNE IN TERAPIA INTENSIVA: UNO STUDIO OSSERVAZIONALE. Dott.ssa Francesca Pepe Infermiera

PROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE NEI SETTING DI DEGENZA LIVELLO 2 PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA

Il ruolo dell infermiere nella gestione del paziente con dolore cronico.competenze e responsabilita. Infermiera territoriale Paola Borlengo

ABSTRACT. Titolo: La documentazione infermieristica: esperienza del centro Trapianti di Padova.

Presentazione Servizio Distrettuale di Assistenza Residenziale (SDAR) di Gardone Riviera

G. Fusco coordinatore infermieristico

Essere competenti nella sanità che cambia

Analisi del processo: definizione del flusso, descrizione del miglior percorso possibile

ERNIA DEL DISCO LOMBARE ANALISI DEL PERCORSO ALL INTERNO DELL AZIENDA SANITARIA OSPEDALIERA CTO MARIA ADELAIDE DI TORINO

LA CARTELLA INTEGRATA: ESPERIENZA DI FABRIANO

L UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE A GARANZIA DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE NEI PERCORSI DI CURA

Progetto interaziendale di continutà assistenziale ospedale territorio AOUI e ULSS 20 di Verona

Lavoro in equipe POSTURE E PASSAGGI POSTURALI IN PAZIENTI RICOVERATI IN STROKE UNIT SCOPO TRATTAMENTO IN FASE ACUTA

LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI

Le buone pratiche. Sicurezza in sala operatoria: esperienze regionali a confronto - REGIONE SICILIA - Tommaso Mannone Risk manager

In copertina: Verso la via lattea, 2002, acrilico su tela, cm. 100x100 Giulio Mottinelli

Il flusso informativo regionale della psichiatria territoriale: INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DELL ASSISTENZA PSICHIATRICA TERRITORIALE

IL PERCORSO ORTOGERIATRICO

PROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART.

Allegato 2 Carta dei servizi

Tecnologie per la sicurezza nelle sale operatorie ed aree ad alta intensita'

Nursing Outcome in ambito cardiologico

LA FRATTURA DI FEMORE NEL SOGGETTO ANZIANO: IL PERCORSO ORTOGERIATRIA. Francesco De Filippi

PROFILO E DESCRIZIONE DELL U.O.

UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA

La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative

Ministero della Salute

XX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia Il neonato late preterm: più considerato se meglio conosciuto

Lavoro da 20 anni come infermiere Professionale presso la il rep.anestesia. oggi A.S.P. n 5 Reggio Calabria, Ospedale Provinciale Polifunzionale.

Progetto per l implementazione di un assistenza sanitaria preventiva a livello locale: la Sanità d iniziativa in Regione Toscana

Antonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche.

U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA OSPEDALE RAMAZZINI CARPI (MO)

Progetti della Agenzia Regionale. sulla malattie respiratorie

Approccio olistico alla salute: L educazione terapeutica del paziente nelle patologie croniche

IMPLICAZIONI MEDICO-LEGALI NELL EMERGENZA-URGENZA E COMPETENZE INFERMIERISTICHE IN CARDIOLOGIA

Modalità di identificazione del paziente International Patient Safety Goals IPSG IPSG. 1 Accuratezza della identificazione del paziente

Tiziana Frittelli. Gestione per processi nelle Aziende da reingegnerizzare

LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA

Il rapporto infermiere e oss: responsabilita' e competenze. delle due categorie professionali

NURSING CARE E APPROCCIO MULTIDICIPLINARE

Migliorare l assistenza l infermieristica in ematologia : un futuro possibile. Infermiera Boccadoro Roberta Reggio Emilia 17 novembre 2007

Priorità di Governo Clinico. Esempio. Glossario. Glossario. Esempio. Survey. Progetti. Indicatori

Il paziente fragile tra ospedale e territorio: un'esperienza

INDICAZIONI PER LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE. Luglio 2008

Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione

La Gestione Integrata del Diabete tipo 2

La Gestione del Rischio Clinico all interno dei servizi sanitari delle carceri toscane

MANUALE DELLA CARTELLA CLINICA E DEL REGISTRO OPERATORIO. Dott. Garofoli Rosamaria

PROGRAMMA DI INSERIMENTO DEL PERSONALE INFERMIERISTICO

Teoria e filosofia della scienza riabilitativa

I CONVEGNO PER INFERMIERI IN ONCOLOGIA Ospedale di S. Polo Monfalcone 20 Novembre La ricerca: Come, dove, quando?

Caratteristiche e funzioni cartella infermieristica Talete

La nutrizione artificiale dall ospedale al territorio. Manuela Alice Simona Visca

2. STRUTTURA ORGANIZZATIVA

L importanza del monitoraggio. L infermiere tra la persona e la tecnologia

PERCORSO FORMATIVO PER INFERMIERE CARE MANAGER DEL PAZIENTE COMPLESSO NELLE CURE PRIMARIE

Nuovi orientamenti organizzativi del Pronto Soccorso Pediatrico

NOTE PER LA COMPILAZIONE

Bisogni di salute e sviluppo delle competenze avanzate/specialistiche degli infermieri. Patrizia Di Giacomo,RN,PhD Federazione IPASVI

l inserimento del paziente in dialisi peritoneale: esperienza del centro di Piacenza Paola Chiappini

La Cartella Infermieristica in Nefrologia Dialisi

Convegno CARD S. Bonifacio

Corso. La Rel e gli strumenti di Clinical Governance: PDTA, Audit Clinico, Indicatori

DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 521 DEL 14/06/2016

UNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO

Coordinatore Assistenziale Roberta Manfredi

RUOLO DEL PERSONALE INFERMIERISTICO

L informatizzazione del processo infermieristico" "Die Informatisierung des Pflegeprozesses

SCLEROSI MULTIPLA: ETIOPATOGENESI, DIAGNOSI, TRATTAMENTO FARMACOLOGICO, LE RICADUTE SULL AMMALATO, SULLA FAMIGLIA E SULLA SOCIETÀ

LA PREVENZIONE DELLE CADUTE IN DEGENZA

L Audit clinico come strumento di miglioramento continuo delle prestazioni assistenziali

Redazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette

La linea guida su prevenzione e trattamento della emorragia del post partum

CURE SIMULTANEE IN ONCOLOGIA E INTEGRAZIONE OSPEDALE- TERRITORIO :la realizzazione di un progetto

L esperienza degli alloggi supportati nell ASLTO2

Dalla cartella clinica alla cartella clinica integrata: l evoluzione necessaria

Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo

Standard per le dotazioni organiche di personale di assistenza e raccomandazioni. Proposte elaborate da un network di infermieri dirigenti

IL FASCICOLO ELETTRONICO DEL PAZIENTE E LA CARTELLA CLINICA DIGITALIZZATA. Ing. Vittorio Rodigari

LE PROBLEMATICHE DEL POST-OPERATO. OPERATO Ruolo dell I.P.

BPCO: l avvio di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nell Azienda USL di Ferrara

Transcript:

METODI A CONFRONTO NEL PASSAGGIO DELLE CONSEGNE: IL METODO SBAR

SICUREZZA IN AMBITO SANITARIO Per garantire sicurezza del paziente è fondamentale adottare un metodo strutturato di trasmissione delle informazioni cliniche-assistenziali tra operatori, turni e setting (OMS). Join Commision International ha considerato il passaggio delle consegne un aspetto cruciale per la sicurezza del paziente.

ANALISI DEL PROBLEMA Il passaggio delle consegne è un momento critico per la sicurezza del paziente Permette di capire come gli infermieri prendono decisioni riguardo all assistenza dei propri pazienti. Avere modalità di trasmissione delle consegne strutturate permettono di memorizzare più a lungo le informazioni da trasmettere al collega Gli infermieri che adottano un metodo condiviso e strutturato per la trasmissione delle consegne hanno più tempo da dedicare alla pianificazione dell assistenza (Journal of Advanced Nursing, 2000)

PROCESSO DI TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI Le persone utilizzano mappe cognitiva per trasmettere le informazioni. E risaputo che l essere umano è limitato nell ricordare informazioni per questo motivo mette in atto strategie per ricordare. Le informazioni che si trasmettono dipendono dalle informazioni e dalla conoscenza del problema che l infermiere possiede. L esperto e il novizio utilizzano strategie per trasmettere le informazioni e queste dipendono dalle conoscenze/informazioni che loro hanno del problema da trasmettere. Le mappe concettuali sono altamente strutturate per questo motivo avere strumenti strutturati facilita la capacità di ragionamento diagnostico e di decision making.

ASPPETTI CHE INFLUENZANO IL PASSAGGIO DELLE CONSEGNE Qualità delle informazioni (pertinenti e non ripetitive) Contesto (luogo-ora-sorveglianza) Strumenti (scritti-orali-registrati o a letto del paziente) Formazione (expertise) Leadership

PERCHE SCEGLERE UN METODO PER LA TRASMISSIONE DELLE CONSEGNE ( progetto RAR 2012) Uniformare la raccolta e la trasmissione delle informazioni nell equipe assistenziale al fine di migliorare la comunicazione e l integrazione tra i vari componenti. Promuovere la presa in carico del paziente nel processo assistenziale.

PERCHE SCEGLERE UN METODO PER LA TRASMISSIONE DELLE CONSEGNE (analisi del problema) Tempo dedicato alle consegne poco controllato (15-45 ) Numero elevato di pazienti che richiedono agli operatori la trasmissione delle informazioni tra un turno e quello successivo (da 10 pz a 31) Partecipazione alla trasmissione delle consegne dei soli infermieri turnisti (esclusi gli operatori di supporto) Presidio del reparto durante il passaggio delle consegne non codificato luogo dedicato alle consegne Inadeguato e «sovraffollato» Interruzioni continue durante le consegne: (campanelli, telefono, colleghe, medici, consulenti ) Un passaggio inefficace di consegne contribuisce a possibili errori, dimenticanze esiti avversi e..malpractice

QUALI INFORMAZIONI VENGONO TRASMESSE Dati anagrafici Diagnosi. Comorbidità e prescrizioni diagnostico terapeutiche Sintomi: CLINICA, parametri vitali, stato cognitivo, livello di autonomia/dipendenza, attività motorie Informazioni meno presidiate Bisogni assistenziali e percezione dello stato di salute/malattia Situazione socio-familiare Stato nutrizionale Progetti del piano di cura e stratificazione prognostica Rischi attuale e potenziali Educazione/addestramento

RISCHI DI CONSEGNE POCO CURATE - INEFFICACI: Discontinuità e frammentarietà delle cure Danni ed eventi avversi per il paziente Accertamenti clinici e diagnostico poco curati Ritardi nell esecuzione di esami/accertamenti (ripetizioni) Errori di terapia Trascrizione di risultati non corretti Incremento complicanze Prolungamento della degenza Ridotta soddisfazione utente/familiare Riammissioni non programmate

TRASFERIMENTO DELLE INFORMAZIONI CLINICHE/ASSISTENZIALI TRA TURNO E QUELLO SUCCESSIVO : DEFINIZIONE 1. CHI: partecipa alle consegne/sorveglia il presidio 2. COSA: quali informazioni 3. DOVE: luogo e ora 4. PERCHE : per prendere decisioni/migliorare l assistenza 5. COME: metodo strutturato per non perdere informazioni 6. VERIFICA: audit con griglia e criteri di qualità (CUBAN)

METODI ANALIZZATI 1. Narrativo 2. Orientato ai problemi (S.O.A.P - S.O.A.P.I.E.R - P.A.R.T) 1. Focalizzato agli esiti (D.A.R A.I.O) 2. Focalizzato sugli scostamenti (Piani standard) 3. Approccio per cure globali (S.B.A.R P.A.C.E)

LA SCELTA DEL METODO S.B.A.R Ridurre le barriere comunicative tra diverse discipline e livelli di staff Creare un modello adatto a tutti i pazienti e a tutte le situazioni sia di quotidianità che di criticità Favorire la stesura sintetica e organizzata della consegna scritta Ridurre l incidenza di informazioni mancanti Ridurre il tempo per la trasmissione delle consegne

S.B.A.R S = situazione e status: attuale situazione clinica del paziente B = background and history : anamnesi del paziente, storia precedente «comorbidità» A = assessment and actions : esiti patologici, risultati esami, accertamenti in corso R = responsability and risk management : rischi, raccomandazioni, responsabilità

Check list per il trasferimento delle informazioni cliniche/assistenziali tra un turno assistenziale e quello successivo presso il reparto di Medicina-Pacu hey è giunto il momento del passaggio di consegne A = allocate preparate gli operatori al passaggio delle consegne e alla sorveglianza del presidio N = nomination designate i partecipanti, l ora e il luogo D = documentation preparate la documentazione in uso O = observe controllate che tutti i partecipanti siano arrivati V = verify verificate che tutti i pazienti siano in sicurezza E = elect individuate un leader R = responsability trasferimento di responsabilità e gestione dei rischi di ogni paziente

Check list per il trasferimento delle informazioni cliniche/assistenziali tra un turno assistenziale e quello successivo presso il reparto di Medicina-Pacu S situazione B background A accertamento R raccomandazioni Identificazione del paziente Identificazione della situazione attuale Diagnosi, motivo del ricovero, comorbidità, storia clinica e socio-familiare Segnalare trattamenti ed esiti alterati Individuare i rischi attuali e potenziali ELENCO SINTOMATOLOGIE PIU RAPPRESENTATIVE ELENCO QUADRI CLINICI PIU RAPPRESENTATIVE SCHEMA ACCERTAMENTO GLOBALE ABCDE ELENCO RISCHI CORRELATI ALL ASSISTENZA

PAZIENTE NON CONOSCIUTO PAZIENTE CONOSCIUTO Nome/cognome/numero del letto provenienza Diagnosi medica /comorbidità problema prioritario Condizioni generali, sintomatologia, attuale Informazioni riguardo consapevolezza della propria malattia e aspetti psicosociali se problematici Verificare durata di assenza del collega che prende in carico Utilizzare la documentazione necessaria Descrivere il decorso del paziente con il metodo SBAR Descrivere se il paziente è migliorato/guarito/peggiorato Obiettivi alla dimissione Raccomandazioni/rischi Raccomandazioni per il turno successivo

Promemoria per il passaggio delle consegne «scritte» operatore di supporto

Check list per il trasferimento delle informazioni cliniche/assistenziali tra un turno assistenziale e quello successivo presso il reparto di Medicina-Pacu Esiti Infermieri e Oss partecipano congiuntamente alla trasmissione delle consegne Durante la trasmissione delle consegne il reparto è sorvegliato da un Operatore Il tempo dedicato alla trasmissione delle consegne è controllato C e un metodo comune e condiviso (che fa fatica a decollare) Richiede tempo, confronto e addestramento sul campo