Prodotti Finanziari Derivati



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Edizioni R.E.I. 3

Italo Degregori Prodotti Finanziari Derivati ISBN 978-88-97362-03-6 Copyright 2011 - Edizioni R.E.I. www.edizionirei.com Stampa: Greco & Greco - Milano Le informazioni sui prodotti finanziari e i commenti ai mercati espressi in questo volume non rappresentano in alcun modo una raccomandazione all acquisto o alla vendita di titoli. 4

Italo Degregori Prodotti Finanziari Derivati Edizioni R.E.I. 5

Bibliografia: Wikipedia Investire informati Finanza on line CONSOB Banca d Italia Borsa italiana Azioni e finanza Borsa on line Economia e finanza Investimenti mobiliari 6

Contratti a Termine Forward e Future 7

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Prodotti Finanziari Derivati Il termine derivati indica la caratteristica fondamentale di questi prodotti: il loro valore deriva dall andamento del valore di una attività ovvero dal verificarsi nel futuro di un evento osservabile oggettivamente. L attività, ovvero l evento, che possono essere di qualsiasi natura o genere, costituiscono il sottostante del prodotto derivato. Il sottostante può essere costituito da attività finanziarie (considerando tra queste anche le valute) e merci: nel primo caso abbiamo i financial derivatives nel secondo i commodity derivatives. La relazione determinabile attraverso funzioni matematiche che lega il valore del derivato al sottostante costituisce il risultato finanziario del derivato, anche detto pay-off. I prodotti derivati sono utilizzati, principalmente, per tre finalità: - finalità di copertura o, anche, hedging: ridurre il rischio finanziario di un portafoglio preesistente. - finalità speculativa: assumere esposizioni al rischio al fine di conseguire un profitto, assumendo anche rischi di perdita non indifferenti. I derivati sono strumenti con un elevato 9

grado di leva finanziaria: guadagni e perdite potenziali sono molto grandi. - finalità di arbitraggio: conseguire un profitto privo di rischio attraverso transazioni combinate sul derivato e sul sottostante tali da cogliere eventuali differenze di valorizzazione. Il problema più complesso dei derivati è, da sempre, quello della determinazione del loro valore o, meglio della sua stima. E un aspetto particolarmente importante e, nello stesso tempo, critico, in quanto richiede complesse attività di analisi. Abbiamo già detto che esso varia in relazione all andamento del sottostante, secondo una relazione, propria di ciascun derivato, rappresentata da una funzione matematica. In questo senso si afferma che il valore dei prodotti derivati è connesso sia al sottostante che al pay-off. La stima del valore dei prodotti derivati, a un certo momento, richiede la capacità di simulare i possibili scenari futuri del sottostante al fine di determinare, per ciascuno scenario, il conseguente valore del pay-off. Pertanto, il valore del derivato è la media dei valori assunti dal pay-off ponderati per le probabilità di accadimento di ciascuno scenario (avranno maggiore peso gli scenari più 10

probabili), scontata del valore finanziario del tempo (e cioè riportata al momento della valutazione). Diversi dai prodotti derivati sono i prodotti strutturati, che sono costituiti dalla combinazione, in un unico prodotto, di uno o più prodotti finanziari con uno o più prodotti derivati, in maniera tale da modificare strutturalmente l originario profilo di rischio/rendimento dei singoli prodotti. Tipico esempio sono le obbligazioni strutturate. 11

Il concetto di arbitraggio Per arbitraggio si intende la possibilità di realizzare un guadagno certo senza alcun impegno di fondi. I mercati in generale, quelli finanziari in particolare, offrono possibilità di arbitraggio che sono ovviamente molto ricercate e costituiscono la funzione principale di alcuni operatori detti appunto arbitraggisti. Sono i loro interventi che, influenzando la domanda e l'offerta, riportano i prezzi verso i loro valori di equilibrio in corrispondenza dei quali tali opportunità non esistono. Questo è l assunto fondamentale dei modelli teorici di calcolo dei prezzi. Un prezzo è giusto se non consente opportunità di arbitraggio. Uno degli esempi più classici di arbitraggio è quello relativo al mercato dei cambi. Per illustrare la situazione si consideri una giornata in cui si osservano i seguenti tassi di cambio su diversi mercati: Euro/Dollaro a Milano 0,9; Euro/Yen a Tokio 95; Dollaro/Yen a Monaco 100. In questo caso si può realizzare un profitto di arbitraggio pari a 0,06 Euro. Con un Euro acquistiamo 95 Yen a Tokio, li 12

convertiamo in 0,95 $ a Monaco per riottenere a Milano 0,95/0,9 = 1,06 Euro circa. Si nota immediatamente che tali opportunità possono portare a profitti molto alti se le transazioni sono consistenti. In generale, effettuando degli scambi incrociati di monete dove un unità di moneta A si scambia contro x unità di moneta B e contro y unità di moneta C, non ci sono opportunità di arbitraggio se x unità di moneta B si scambiano contro y unità di moneta C. Nell'esempio si può agevolmente verificare che tale vincolo non è rispettato e, come si è visto, si possono realizzare dei profitti di arbitraggio. Chiamiamo A l Euro, B il dollaro e C lo Yen: tenendo fissi i cambi dell Euro, dovrebbe essere che 0,9 Dollari si scambiano con 95 Yen, ovvero il cambio Dollaro/Yen dovrebbe essere 95/0,9=105,55. L operazione precedente, nella conversione di Yen in Dollari, darebbe 0,9 Dollari che corrispondono esattamente all Euro di partenza. Naturalmente nella realtà bisogna tener presenti i costi di transazione e il tempo necessario a chiudere il ciclo; l'incidenza dei costi è ovvia, mentre per quanto riguarda il tempo, tra l'apertura e la chiusura della posizione i corsi potrebbero cambiare e l'operazione da arbitraggio potrebbe diventare speculazione. 13

In questo esempio si considera l'esistenza simultanea di un mercato in contanti (spot) e di un mercato a termine (forward) per uno stesso prodotto. Stipulando un contratto forward, le due parti si impegnano a scambiarsi un bene, detto supporto o sottostante, a scadenza per un prezzo pattuito al momento della sottoscrizione del contratto stesso. In effetti, la consegna del bene può non avere luogo in quanto nella maggioranza dei casi le parti contraenti prendono una posizione inversa appena prima della scadenza, bilanciando la precedente, ovvero si dice che chiudono la posizione. Come nel caso precedente, e come verrà ipotizzato durante tutta la trattazione, il mercato è senza frizioni, ovvero: non si considerano tasse, costi di transazione, è possibile prendere a prestito o prestare allo stesso tasso e sono permesse vendite allo scoperto. Inoltre si indica con t la data corrente, con T la scadenza, con S(t) il prezzo (o corso) spot al tempo t, con F(t) il prezzo forward al tempo t (i valori a T saranno indicati con S(T) e F(T)) e con r il tasso senza rischio relativo al periodo T-t. Il tasso senza rischio verrà definito formalmente più avanti, per il momento si pensi al tasso associato a un'operazione di cui si è certi del risultato qualunque cosa accada. Generalmente si utilizzano come riferimento i tassi sui Titoli di Stato (BOT in Italia) che, a meno di bancarotta dello Stato (evento a cui si può teoricamente associare, almeno per i paesi più sviluppati, una probabilità nulla), saranno sempre rimborsati al valore nominale. 14

Consideriamo ora un operatore con aperta una posizione lunga (di acquisto) sul supporto e una posizione corta (di vendita) sul mercato a termine. A scadenza, nel caso che nessuna delle due posizioni venga chiusa prima, il saldo G(T) dell'operazione si scrive: dove: G(T) = S(T) S(t) + F(t) F(T) - S(t) rappresenta l'esborso in t per acquistare il supporto - F(t) rappresenta l'incasso pattuito in t e liquidato in T relativamente alla vendita a termine - S(T) rappresenta l'incasso relativo alla chiusura della posizione sul supporto in T (vendita del bene) - F(T) rappresenta l'esborso relativo alla chiusura della posizione a termine in T (acquisto del bene). Ovviamente a scadenza il prezzo spot è uguale al prezzo forward: da cui : F(T) = S(T) G(T) = F(t) S(t). Il saldo a scadenza è allora perfettamente conosciuto al momento in cui si apre la posizione (istante t). L'operazione ha richiesto un investimento pari a S(t) (si ricorda che F(t) è conosciuto oggi ma si otterrà a scadenza) 15

ed il suo rendimento tra t e T è (F(t) - S(t))/(S(t)). Ammettendo una base annua per calcolare il rendimento e denominando = T - t la frazione di anno corrispondente alla durata della posizione, il rendimento R ottenuto è definito da: R(T-t) = (F(t) - S(t))/(S(t)) e che può essere riscritto come F(t) = S(t)(1 + R(T-t)) Per non avere opportunità di arbitraggio deve valere la relazione R = r in quanto anche il rendimento R è senza rischio e, se così non fosse, si potrebbe sfruttare tale possibilità creando una posizione autofinanziata che produca un reddito. Si supponga ad esempio che valga R > r: in tal caso si potrebbe prendere a prestito la somma S(t) e reinvestirla immediatamente nella posizione descritta in precedenza. In t non è richiesto alcun esborso mentre il saldo a scadenza sarà: G(T) = F(t) - S(t)(1 + r(t-t)) dove F(t) rappresenta l'incasso della vendita a termine e S(t)(1 + r(t-t)) il rimborso del prestito. Sostituendo a F(t) il suo valore si ottiene: G(T) = S(t)(1 + R(T-t)) - S(t)(1 + r(t-t)) = S(t)(T-t)(R - r) 16

che è sicuramente positivo dall'ipotesi R > r. Si è dunque realizzato un profitto certo senza alcun impegno di fondi, ovvero si è realizzato un profitto di arbitraggio. L'operazione appena descritta si dice cash and carry. Se valesse la disuguaglianza contraria, ovvero r > R, l'operazione che si dovrebbe attuare per sfruttare l'opportunità di arbitraggio, e che si lascia come semplice esercizio al lettore, si dice reverse cash and carry. 17

Contratti a Termine Un contratto a termine è un accordo tra due soggetti per la consegna di una determinata quantità di un certo sottostante a un prezzo (prezzo di consegna) e ad una data (data di scadenza o maturity date), prefissati. Il sottostante può essere di vario tipo: - attività finanziarie, come azioni, obbligazioni, valute, strumenti finanziari derivati. - merci, come petrolio, oro, grano. L acquirente del contratto a termine - vale a dire colui che si impegna alla scadenza a corrispondere il prezzo di consegna per ricevere il sottostante - apre una posizione lunga (long position), mentre il venditore - vale a dire colui che si impegna alla scadenza a consegnare il sottostante per ricevere il prezzo di consegna - apre una posizione corta (short position). I contratti a termine sono generalmente strutturati in modo che, al momento della loro conclusione, le due prestazioni siano equivalenti. Ciò è ottenuto ponendo il prezzo di consegna, cioè quello stabilito nel contratto, pari al prezzo a termine. Quest ultimo è uguale al prezzo corrente del sottostante - c.d. prezzo a pronti o, anche, prezzo spot - maggiorato del 18

valore finanziario del tempo intercorrente tra la data di stipula e la data di scadenza. Se si verifica questa condizione, cioè se le prestazioni sono equivalenti, al momento della conclusione del contratto non si deve fare luogo, fra le parti, allo scambio di alcuna prestazione compensativa. Va da sé che, se inizialmente il prezzo a termine coincide con il prezzo di consegna, successivamente, durante la vita del contratto, si modificherà in ragione, essenzialmente, dei movimenti del prezzo corrente che il sottostante via via assume. Le variazioni del valore del sottostante determinano il profilo di rischio/rendimento di un contratto a termine, che può essere così riassunto: - per l acquirente del contratto, cioè colui che deve comprare un certo bene a una certa data e a un prezzo già fissato nel contratto, il rischio è rappresentato dal deprezzamento del bene. In questo caso, infatti, egli sarebbe comunque costretto a pagare il prezzo già fissato nel contratto per un bene il cui valore di mercato è minore del prezzo da pagare: se l acquirente non fosse vincolato dal contratto, potrebbe più vantaggiosamente acquistare il bene sul mercato a un prezzo minore. Per la ragione opposta, in caso di apprezzamento del sottostante, egli maturerà un guadagno, in quanto acquisterà a un certo prezzo ciò che vale di più. 19

- per il venditore del contratto, cioè colui che deve vendere un certo bene a una certa data e a un prezzo già fissato nel contratto, il rischio è rappresentato dall apprezzamento del bene. L impegno contrattuale, infatti, lo costringe a vendere il bene a un prezzo inferiore a quello che realizzerebbe sul mercato. Conseguirà invece un guadagno in caso di deprezzamento del sottostante, in quanto, grazie al contratto stipulato, venderà il bene a un prezzo superiore a quello di mercato. La decisione di stipulare un contratto a termine può essere ricondotta alle seguenti finalità: finalità di copertura (hedging): poniamo il caso di detenere una certa attività, ad esempio titoli di stato decennali, che già sappiamo dovremo vendere ad una data futura, ad esempio per pagare la rata di un mutuo che scade il 30 settembre ed il cui importo è uguale al valore attuale dei titoli. In questa situazione siamo esposti al rischio del deprezzamento che i titoli di stato potrebbero subire, con la conseguenza che, al 30 settembre, l ammontare della loro vendita non sarebbe sufficiente a pagare la rata del mutuo. La conclusione di un contratto a termine ci copre da questo rischio. Nello specifico, venderemo a termine i titoli di stato con scadenza al 30 settembre e prezzo di consegna uguale al loro prezzo attuale. 20

Così facendo, anche se al 30 settembre i nostri titoli si fossero fortemente deprezzati, potremo in virtù del contratto venderli al prezzo già fissato, pagando tranquillamente la rata del mutuo. - finalità speculativa: se siamo convinti che una certa attività, ad esempio le azioni Alfa, avrà un certo andamento futuro, ad esempio un notevole incremento di valore, con la stipula di un contratto a termine potremo assumere un esposizione sulle azioni Alfa coerente con le nostre aspettative. Basterà acquistare un contratto a termine con prezzo di consegna pari al prezzo a termine e, se come pensiamo, il titolo incrementerà il proprio valore, alla scadenza del contratto acquisteremo le azioni Alfa ad un prezzo nettamente inferiore a quello di mercato. Se le nostre aspettative fossero invece ribassiste, dovremo vendere il contratto a termine. - finalità di arbitraggio: poniamo il caso di essere esperti professionisti, capaci di rilevare che sul mercato vi è la possibilità di stipulare contratti a termine aventi a oggetto una certa attività, ad esempio le obbligazioni Beta, in cui il prezzo di consegna (cioè il prezzo fissato nel contratto) è superiore al prezzo a termine (cioè il prezzo corrente di mercato aumentato del valore finanziario del tempo da qui alla scadenza del contratto a termine) delle obbligazioni. Se siamo così bravi da individuare questa differenza, attraverso il contratto a termine possiamo porre in essere 21

un operatività che ci consente di conseguire un profitto privo di rischio. Infatti, acquisteremo subito le obbligazioni Beta al prezzo corrente di mercato e, contestualmente, venderemo il contratto a termine. A scadenza, il costo da noi sopportato per le nostre obbligazioni Beta sarà pari al prezzo all epoca pagato più il valore finanziario del tempo, in sostanza il prezzo a termine, ma attraverso il contratto potremo ricevere una somma maggiore, rappresentata dal prezzo di consegna, generando così un profitto privo di rischio dato dalla differenza tra prezzo di consegna e quello a termine. Viceversa, se abbiamo in portafoglio le obbligazioni Beta e rileviamo che il prezzo di consegna è inferiore al prezzo a termine, ci converrà vendere subito le obbligazioni Beta al prezzo corrente e contestualmente acquistare il contratto a termine: alla scadenza, riavremo le stesse obbligazioni dietro pagamento di una somma inferiore a quella ottenuta dalla loro vendita. L esecuzione del contratto alla scadenza può realizzarsi: - 1 - con l effettiva consegna del bene sottostante da parte del venditore all acquirente, dietro pagamento del prezzo di consegna: in questo caso si parla di consegna fisica o physical delivery. - 2 - con il pagamento del differenziale in denaro tra il prezzo corrente del sottostante, al momento della scadenza, e il prezzo di consegna indicato nel contratto. 22

Tale differenza, se positiva, sarà dovuta dal venditore all acquirente del contratto, e viceversa se negativa: in questo caso si parla di consegna per differenziale o cash settlement. 23

Contratti Forward I contratti forward si caratterizzano per il fatto di essere stipulati fuori dai mercati regolamentati. In gergo tecnico si dice che sono scambiati OTC (over-thecounter). Un contratto Forward è un prodotto di tesoreria col quale due controparti si impegnano a scambiarsi a scadenza, a prezzi prefissati, uno specifico bene. Il forward consiste generalmente di due operazioni: uno Spot e un Outright. Lo spot è lo scambio di due valute con consegna di due giorni lavorativi dopo il deal, l'outright è la stessa operazione, ma di segno inverso, dopo almeno tre giorni lavorativi. In pratica la controparte che acquista "euro" a pronti e vende "USD" (spot) si impegna con questo contratto a effettuare l'operazione inversa a termine (outright) e cioè a vendere euro e acquistare USD. In gergo, si dice che chi acquista assume una posizione lunga (long - al rialzo) e chi vende assume una posizione corta (short - al ribasso). E' importante sottolineare l'impegno che nasce tra le due parti e il fatto che oggi (t = 0) non c'e alcuno scambio di denaro: quindi all'inizio il contratto vale 0. 24

Il valore finale del contratto al tempo T è dato da: prezzo a pronti del sottostante a scadenza - prezzo forward liberamente stabilito dalle parti. Se questa differenza è positiva, guadagna chi ha assunto una posizione lunga; se la differenza invece è negativa, guadagna chi precedentemente ha assunto una posizione corta. Il prezzo di consegna è anche detto forward price. Per comprendere il funzionamento di questo strumento è utile analizzare i flussi di cassa che ne derivano, ovvero i pagamenti che vengono scambiati fra le due parti durante tutta la vita del contratto. Nel contratto forward, gli unici flussi di cassa si manifestano alla scadenza, quando l acquirente riceve il bene sottostante in cambio del prezzo concordato nel contratto (physical delivery), ovvero le due parti si scambiano la differenza fra il prezzo di mercato dell attività alla scadenza ed il prezzo di consegna indicato nel contratto che, se positiva, sarà dovuta dal venditore all acquirente e viceversa se negativa (cash settlement). Non sono previsti, invece, flussi di cassa intermedi durante la vita del contratto, sebbene in questo periodo il prezzo a termine del bene sottostante sia soggetto a modifiche in funzione, essenzialmente, dell andamento del relativo prezzo corrente di mercato. Di norma, non sono previsti flussi di cassa neanche alla data di stipula, considerato che, come tutti i contratti a 25

termine, sono generalmente strutturati in modo da rendere equivalenti le due prestazioni. Esempio - Consideriamo un contratto a termine avente come bene sottostante un barile di petrolio: - il prezzo di mercato del barile, alla scadenza, è pari, nei due casi che ipotizziamo, a 50 e 40 euro. - il prezzo di consegna, fissato nel contratto, è pari a 45 euro. - la scadenza è fissata a tre mesi dalla data di stipulazione del contratto. - la data di stipulazione del contratto è il 1 febbraio 2004. Alla scadenza (30 aprile 2004) l acquirente del forward pagherà 45 euro alla controparte e, in cambio, riceverà un barile di petrolio (physical delivery) oppure riceverà una somma pari al prezzo di mercato del barile di petrolio (cash settlement). Nel primo caso ipotizzato - valore di mercato del barile alla scadenza pari a 50 euro - l acquirente riceverà un barile pagandolo solo 45 euro con un guadagno, quindi, di 5 euro. Se adottato il cash settlement, pagherà 45 euro e riceverà 50 euro (nella pratica riceverà solo la differenza di 5 euro). Al guadagno dell acquirente corrisponde la perdita del venditore, che consegnerà a soli 45 euro un bene che potrebbe invece vendere sul mercato a 50 euro. Nel secondo caso valore di mercato del barile alla scadenza pari a 40 euro le parti si invertono. 26

L acquirente dovrà pagare 45 euro ciò che in realtà vale 40, con una perdita di 5 euro, mentre il venditore, per la stessa ragione, guadagnerà 5 euro. Esempio - Immaginiamo per un istante che a giugno un azienda che produce pasta debba budgettare ' l acquisto a settembre di alcune tonnellate di frumento; è chiaramente ovvio che l impegno finanziario per l acquisto del frumento non può essere predeterminato con certezza a priori. Un impresa agricola del Nord America, invece, vuole negoziare con una banca locale un finanziamento, necessario all acquisto delle sementi, sulla base dei presunti ricavi derivanti dalla vendita a settembre del frumento raccolto; anche per questa impresa il contenuto economico della vendita di frumento a settembre non può essere predeterminato con certezza a priori. Una possibile soluzione al problema delle due imprese potrebbe essere quella di mettere in contatto i rispettivi direttori finanziari con lo scopo di fare incontrare le loro esigenze contrapposte, favorendo quindi la negoziazione di un prezzo al quale scambiarsi a settembre - a termine - una determinata quantità di frumento. Ad esempio, i due potrebbero negoziare di scambiarsi a settembre il frumento a 310 $/ton e in tal modo quindi riuscirebbero a eliminare l elemento d incertezza nelle rispettive esigenze. 27

Prezzo forward F = prezzo forward al tempo iniziale t = 0 Xt = valore posizione long al tempo t St = prezzo del sottostante al tempo t Il contratto forward ha valore iniziale nullo: X 0 = 0 in quanto non c è alcuno scambio di denaro. Inoltre, alla scadenza T: Xt = St - F 28

Forward Rate Agreement Il Forward Rate Agreement (F.R.A.) è un contratto su tassi di interesse in base al quale due controparti si impegnano a scambiare a una data futura prestabilita un certo ammontare di liquidità calcolato sulla base di: - un tasso di interesse fisso predeterminato al momento della stipula. - un tasso di interesse variabile rilevato puntualmente alla data futura prestabilita. - un ammontare nominale di riferimento. Convenzionalmente i F.R.A. su Euribor utilizzano la base di calcolo Actual/360. L ammontare nominale di riferimento, che non è oggetto di trasferimento materiale, è l importo sul quale verrà calcolato l ammontare di liquidità da scambiare. Poiché l ammontare di liquidità viene liquidato alla data di inizio del periodo di riferimento, il suo valore verrà attualizzato. Caratteristiche Mediante la stipula di uno o più contratti di F.R.A. è possibile sia proteggersi da un eventuale rialzo dei tassi che trasformare i tassi variabili futuri di breve e medio periodo, fino a 24 mesi, da incerti a certi in modo da poter pianificare 29

meglio l attività aziendale senza incognite di natura finanziaria. Le caratteristiche di un F.R.A. sono convenzionalmente indicate utilizzando due numeri: - il primo indica il periodo intercorrente tra la stipula del contratto e la data di rilevazione del tasso variabile di riferimento (fixing). - il secondo indica il periodo intercorrente tra la stipula del contratto e la data di scadenza dell operazione Il secondo meno il primo individua il periodo di riferimento del tasso variabile. Il F.R.A. 1x4 prevede tra 1 mese la rilevazione del fixing di un tasso a 3 mesi, il 3x9 prevede tra 3 mesi la rilevazione del fixing di un tasso a 6 mesi, il 12x18 prevede tra 12 mesi la rilevazione del fixing di un tasso a 6 mesi, e così via. Esempio Un tesoriere ha in essere un finanziamento in Euro a tasso variabile per un importo nominale di 10 milioni, con rivedibilità trimestrale del tasso, precisamente in data 13/6/2009, 13/9/2009 e 13/12/2009. Il tesoriere teme un rialzo nei tassi e un conseguente aumento dei suoi oneri finanziari. Per proteggersi dal rischio di tasso, il 14/2/2009 stipula un F.R.A. 4x7, dove paga il tasso fisso. 30

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