Conoscenze: I cocktail IBA, la loro storia, le modifiche. I liquori utilizzati e tecniche di produzione.la realizzazione degli stessi.

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Transcript:

Concorso B21 Sala e bar. Spunti e suggerimenti per il concorso Passiamo al secondo punto del programma che parla di: Prova pratica: realizzazione di un cocktail IBA, con tecniche appropriate e utilizzo di strumenti idonei. Nella realizzazione bisognerà tener conto della storia del cocktail e delle variabili accadute nel corso degli anni, dove queste fossero presenti. Conoscenze: I cocktail IBA, la loro storia, le modifiche. I liquori utilizzati e tecniche di produzione.la realizzazione degli stessi. Intanto non dovrebbe essere un argomento complicato, visto che i cocktail si sono sempre preparati a scuola, soprattutto quelli IBA (chi non si ricorda dei celebri 50 cocktails degli anni Sessanta sino agli anni Ottanta?) Intanto ecco un estratto dal mio testo 1 sui 50 cocktails mondiali. Ve lo ripropongo pari pari (ho evidenziato il passaggio dei vari cambiamenti) Introduzione sul mondo dei cocktail Il cocktail è una bevanda composta da vari ingredienti che vengono miscelati tra di loro. Generalmente almeno uno di essi è alcolico. La parola cocktail apparve per la prima volta nell'edizione del 16 maggio 1806 del Balance and Columbian Repository che ne dava la seguente definizione: «"Cocktail" is a stimulating liquor composed of spirits of any kind, sugar, water, and bitters.» (Il "Cocktail" è una bevanda stimolante, composta di diverse sostanze alcoliche alle quali viene aggiunto dello zucchero, dell'acqua e dell'amaro»). Successivamente si arriva al 1862, con una pubblicazione che raccoglieva ricette di cocktails: How to Mix Drinks; or, The Bon Vivant's Companion, del professor Jerry Thomas 2. In questo testo, oltre alla lista delle solite bevande con mix di liquori, vi erano scritte 10 ricette che erano chiamate "cocktail". L'ingrediente che differenziava i "cocktail" dalle altre bevande in questo 1 http://www.argonautiche.it/index.php?page=shop.product_details&flypage=yagendoo_vamazing_2.tpl&product_id =49&category_id=7&vmcchk=1&option=com_virtuemart&Itemid=108 2 Disponibile in digitale qui http://www.aibmproject.it/bibliografia-aibm/

compendio era l'uso degli amari, anche se questo tipo di ingrediente non si trova oramai quasi più nelle ricette moderne. Durante il Proibizionismo negli Stati Uniti (1919-1933), quando il consumo di alcool era illegale, i cocktails erano comunque bevuti negli "speakeasies". Durante questo periodo la qualità dei liquori era scadente rispetto ai periodi precedenti, per questo motivo i baristi tendevano a mescolare i liquori con altri ingredienti. Nel 1930 si ha notizia di una pubblicazione, il Savoy Cocktail Book3, nella quale si stabilivano alcune regole generali per preparare un cocktail. In seguito, l arte di miscelare divenne talmente diffusa che nel corso degli anni nacquero associazioni di categoria specializzate come l IBA (International Bartenders Association, nata nel 1951, www.iba-world.org) e, in Italia diverse associazioni di categoria (in primis l'aibes, nata nel 1949). La storia dei cocktails va di pari passo con la storia di queste associazioni. Nel 1961 una commissione formata dai migliori barman di tutto il mondo (International Cocktail Committee) stabilì alcune regole per dosare i cocktails. Poi vennero scelti e codificati 50. Negli anni la lista si allungò fino a 60 cocktails regolamentari. Fino al 2010 erano 66, divisi in 5 categorie dall IBA: Predinner, After-dinner, long drink, cocktails più richiesti (Popular) e Special cocktails. A Novembre 2011 i cocktails diventano 77 e vengono classificati in 3 categorie, che ora esamineremo. La suddivisione dei cocktails IBA Molto spesso sui libri trovate una suddivisione generica dei cocktails, come cocktails aperitivi, cocktails digestivi, cocktails any time e così via Il 24 Novembre 2011 l IBA ufficializza la nuova lista dei cocktails sostituendo le 4 categorie precedenti (Pre-dinner, After-dinner, long drinks e Popular cocktails) in 3 categorie che prendono i seguenti nomi: The Unforgettables (gli indimenticabili), Contemporary Classics (i classici contemporanei) e New Era Drinks (drink di nuova generazione). 3 The Savoy cocktail book di Harry Craddock del Savoy Hotel London è stato ripubblicato in italiano nel 2007 da Excelsior 1881.

The Unforgettables: si tratta dei grandi cocktails che hanno fatto la storia della miscelazione, dal Dry Martini all Angel Face, ma anche drink risalenti all Ottocento (come il Tuxedo e il Sazerac. Contemporary Classics: cocktails relativamente recenti. In questa categoria troviamo diversi drink che possono essere aperitivi (before dinner cocktail), sparkling (come il Bellini) e long drink (come il Mojito). New Era Drinks: tutti i cocktails di nuova generazione, ma anche qualche drink classico come il Vesper. Questa categoria potrebbe essere aggiornata periodicamente. Sostituisce la vecchia categoria Populare cocktails, dove erano presenti cocktails diventati famosi grazie ad un passaparola oppure perché consumati da qualche personaggio famoso. Oltre a queste 3 suddivisioni, i cocktails possono essere suddivisi anche nel seguente modo: All Day Cocktail (da bersi a tutte le ore), Before Dinner cocktail (aperitivi), Long drink, After Dinner cocktail (digestivi oppure da fine pasto). Un'altra suddivisione dei cocktails l'abbiamo in base al volume: Short drink, tra 5 e 7 cl; Medium drink, tra 9 e 13 cl; Long drink, 15-20 cl ed oltre. I dosaggi Nel ricettario IBA (disponibile sul sito www.aibmproject.it sezione Cocktails) tutte le ricette sono in centilitri (negli USA invece prevale la codificazione in once). Eppure non è stato sempre così. Ad esempio fino al 2004 si sono utilizzate le frazioni. Infatti gli ingredienti che compongono un cocktail formano, una volta versati nel giusto ordine, il drink vero e proprio. Le ultime frazioni utilizzate, prima dei centilitri, sono state in decimi (1/10, 2/10...); ma andando a ritroso nel tempo abbiamo avuto anche i terzi (1/3, 2/3 e 3/3) ed i quarti (1/4, 2/4, 3/4 e 4/4). Tuttavia ricettari ancora più datati, riportano vari frazionamenti di ogni genere (in parti, in cucchiaini e così via).

Questo libro riporta le ricette originali del 1961, per cui le ritroverete tutti in terzi, quarti, ecc. Tutto questo è durato, come dicevo, fino al 2004. Infatti solo recentemente si è deciso (giustamente) di utilizzare l'unità di misura più adatta per i liquidi: i centilitri e le once (abbreviate in oz). L oncia è un unità di misura nata in Grecia, ma ancora oggi usata in America. Con la sostituzione di queste questa unità di misura, si eliminano tanti equivoci didattici e pratici. Facciamo un esempio: se doveste fare un Negroni, di cui conoscete solo la vecchia ricetta (1/3 di Gin, 1/3 di bitter Campari, 1/3 di vermouth rosso), se non siete a conoscenza anche del bicchiere dove va servito (l'old fashioned), potreste trovarvi in difficoltà: perché 1/3 della capienza di un old fashioned non è la stessa cosa di 1/3 della capienza di una coppetta a cocktail di 7 centilitri. Ed infatti il Negroni è considerato un medium drink. Con il ricettario IBA in cl ed in once, potreste anche fare a meno di conoscere dove va servito il drink, perché solo con le misure in centilitri ci arrivereste da soli. Ma resta superato il problema di fondo: se parliamo di liquidi (ed i cocktails sono liquidi) bisogna trovare un'unità di misura idonea. Negli anni successe anche qualcosa di curioso. Quando si passò alla codificazione del 1987, trasformando tutto in decimi, alcuni drink furono letteralmente stravolti. Per esempio l Alexander diventò 7/10 di Cognac, 3/10 Crème de cacao bruna ed un cucchiaio di panna. La ricetta precedente invece era perfettamente equilibrata: 1/3 di ogni ingrediente. Questo accadde anche per altri drink (il Negroni, il Grasshopper) e difatti per alcuni si decise di tornare alle ricette originali degli anni Sessanta. Sulle tecniche di miscelazione, inutile ribadire: sono semplicemente tre le classiche con le quali si preparano i cocktails: direttamente nel bicchiere (vedi Alexander), grazie al mixing glass (per esempio il Martini Dry), e poi con lo shaker (Bacardi, Daiquiri, ecc.) Il motivo per cui si shakera è perché il raffreddamento repentino causato dal ghiaccio, aiuta il dilatarsi delle molecole dell alcool: in questo modo gli ingredienti si amalgamano meglio (chi desidera la descrizione dettagliata e scientifica, mi scriva per email). Giocatevela questa informazione.

Altra cosa: sulle variabili il discorso è molto semplice ed è riferito a) alle dosi, che prima erano in parti, terzi, ecc, sino ad arrivare a misure precise (CL ed once) ed anche alla qualità degli ingredienti. Molti di questi sono stati modificati negli anni. Per esempio il Martini Rosso. Se volete preparare un cocktail Negroni, teoricamente non dovete utilizzare questo prodotto..perché non è più un vermouth! Purtroppo su internet questa notizia non la troverete, l ho ben descritta nel mio testo dedicato ai barman 4. Anche in questo caso, chi desidera il pezzo, vi mando il copia ed incolla per email. Veniamo alla conoscenza dei liquori. Io non so se intendano come liquori (come si faceva una volta) TUTTA la categoria degli alcolici (oggi come sapete vi sono liquori, distillati, amari, vini speciali, ecc. ecc). Quindi meglio concentrarsi sui prodotti principali. Capisco bene che può essere snervante tentare di ricordarsi TUTTI i cocktail IBA (anche se non penso che la prova si terrà in quel modo: penso piuttosto che vi si chieda di preparare una lezione su un cocktail iba, illustrando la metodologia). In ogni caso usate questo trucco: cercate di raggruppare i drink per ingredienti simili (per esempio: Bacardi e Daiquiri, Americano e Negroni, Martini Dry, Vesper e martini Vodka), concentrandovi così sulle famiglie e cercando di visualizzare la foresta, e non i singoli alberi. Forse mi sono spiegato male, ma se occorrono chiarimenti, scrivetemi pure. Vi consiglio anche di scaricarvi questa app: https://play.google.com/store/apps/details?id=mobile.cocktail&hl=it Ci sono solo alcune cose da correggere (White Lady, Stinger ed un altro che mi sfugge). Molto utile per ripassare le ricette, se ciò vi può aiutare per memorizzare meglio Infine sui liquori, notizie sui principali sistemi di produzione, li trovate abbastanza facilmente in giro. Consiglio di partire dal retro dell etichetta! Prendete 4-5 liquori diversi, girate e leggete, scoprirete una cosa interessante. A presto Luigi Manzo Luigi.manzo@email.it 3396696464 4 http://www.argonautiche.it/libri-- book?page=shop.product_details&flypage=yagendoo_vamazing_2.tpl&product_id=45&category_id=7

I miei libri pubblicati destinati agli Istituti per i Servizi di Enogastronomia Primo biennio Il libro Tecniche base per sala e vendita, bar e sommellerie Settore Addetto di Sala e Vendita, per il primo biennio (1 e 2 anno) Destinato per gli allievi del settore enogastronomia settore di Sala e Bar Volume unico Settore Sala e Bar Autore: Luigi Manzo Edizioni Argonautiche 2016 cm19x27; 20,00 Puoi scaricare l indice del libro e due moduli qui: http://ristorazionebar.it/libro-tecnichebase-per-sala-e-vendita-bar-esommellerie-primo-biennio-sala-e-bar/

Il libro Tecniche avanzate per sala e vendita, bar e sommellerie Settore Addetto di Sala e Vendita, per il secondo biennio (3 e 4 anno) Destinato per gli allievi del settore enogastronomia settore di Sala e Bar Volume unico III e IV anno Settore Sala e Bar Autore: Luigi Manzo Edizioni Argonautiche 2015 cm19x27; 20,00 Puoi scaricare l indice del libro e due moduli qui: http://ristorazionebar.it/?p=235

Il libro Tecniche avanzate per sala e vendita, bar e sommellerie Settore Enogastronomia Cucina Destinato per gli allievi del settore enogastronomia cucina per il 4 e 5 anno degli Istituti Alberghieri Volume unico IV e V anno Autore: Luigi Manzo Edizioni Argonautiche 2015 cm19x27; 16,00 Puoi scaricare l indice del libri e due moduli qui: http://ristorazionebar.it/?p=235

Il libro Tecniche avanzate per sala e vendita, bar e sommellerie Settore Addetto di Sala e Vendita Destinato per gli allievi del settore enogastronomia settore di Sala e Bar per 5 anno degli Istituti Alberghieri Volume unico V anno Settore Sala e Bar Autore: Luigi Manzo Edizioni Argonautiche 2015 cm19x27; 22,00 ISBN 978-88-96843-23-9 Il testo è in linea con la nuova riforma scolastica e le linee guida essenziali per gli Istituti di Enogastronomia. Nelle pagine vengono sviluppati gli argomenti dei bienni precedenti, dando spazio anche a nuove tematiche, come la cucina flambè, le tecniche avanzate di bartendering, l enografia italiana ed estera, la cucina regionale, fino alle tecniche di valorizzazione dei prodotti tipici e dei concorsi nazionali per la promozione del territorio. Il volume è supportato da materiale multimediale pubblicato sia su www.ristorazionebar.it, sia su Facebook.

Novità: Volume unico 3-4-5 anno Il libro Tecniche avanzate per sala e vendita, bar e sommellerie Settore Addetto di Sala e Vendita, per il 3-4-5 anno Destinato per gli allievi del settore enogastronomia settore di Sala e Bar, degli ultimi tre anni. Volume unico Settore Sala e Bar Autore: Luigi Manzo Edizioni Argonautiche 2016 cm19x27; 26,00 Per richiedere una copia saggio: luigi.manzo@email.it