17.7. Determina ritenzione urinaria a. amfetamina b. amitriptilina c. morfina d. (tutte le precedenti)

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Transcript:

80 17. Psicostimolanti - Amfetamine e composti assimilati: - Struttura chimica e proprietà farmacologiche, meccanismo d azione, effetti collaterali, usi clinici, farmacocinetica, intossicazione acuta e terapia. Farmaci anoressizzanti. - Cocaina: - Struttura chimica e proprietà farmacologiche, meccanismo d azione, effetti collaterali, usi clinici, farmacocinetica, intossicazione acuta e terapia. - Xantine metilate: - Struttura chimica e proprietà farmacologiche, meccanismo d azione, effetti collaterali, usi clinici, farmacocinetica. - Nicotina: - Struttura chimica e proprietà farmacologiche, meccanismo d azione, effetti collaterali. 17.1. L isomero a. L dell'amfetamina è sempre più potente dell isomero D b. D dell'amfetamina è sempre più potente dell isomero L c. L dell'amfetamina è più potente dell isomero D a livello del sistema nervoso centrale 17.2. a. aumenta il tono dello sfintere vescicale b. ha identici effetti farmacologici nella forma destro- e levogira c. interferisce con la secrezione dell'insulina

17.3. a. si somministra a dosi elevate nella terapia della MBD b. ha effetti periferici solo nella forma racemica c. è iperalgogena 81 17.4. a. non modifica il tono del muscolo liscio uterino b. altera il ciclo sonno-veglia c. induce anoressia mediante un'azione sul centro ventromediale dell'ipotalamo 17.5. a. non provoca mai allucinazioni b. inibisce la trasmissione polisinaptica del midollo spinale c. si usa nella terapia del coma irreversibile 17.6. a. riduce la sensibilità dolorifica b. anticipa la comparsa del sonno REM c. riduce la temperatura corporea d. ha un'emivita plasmatica più lunga in presenza di urine acide 17.7. Determina ritenzione urinaria a. amfetamina b. amitriptilina c. morfina 17.8. a. non ha effetti sulla sensibilità dolorifica b. esercita di per sé effetti analgesici c. potenzia l'analgesia da morfina

17.9. La terapia dell'enuresi notturna comprende l'uso di a. analoghi della vasopressina b. amfetaminici c. inibitori della ricaptazione delle monoamine 82 17.10. non a. si somministra a dosi elevate nella terapia della MBD b. esercita effetti periferici nella forma racemica c. è iperalgogena d. (a e c) 17.11. L'azione anoressizzante dell'amfetamina a. dipende in parte da un aumento del metabolismo b. coinvolge il centro ventromediale dell'ipotalamo c. non soggiace al fenomeno della tolleranza d. é dovuta soprattutto alla liberazione di serotonina 17.12. L'intossicazione acuta da amfetamina viene trattata con a. un antidoto aspecifico, la penicillamina b. un antagonista specifico, la carbamfetamina c. cloruro d'ammonio per l'acidificazione delle urine d. bicarbonato di sodio per l'alcalinizzazione delle urine 17.13. La pemolina non a. si usa poco nella terapia del DDAI b. é un amfetaminosimile c. é caratterizzata da un lungo t ½ di β 17.14. La pemolina a. ha effetti simili a quelli del metilfenidato b. é impiegata nel DDAI c. ha una lunga emivita

17.15. La terapia del deficit di attenzione con ipermotilità nei bambini prevede l'uso di a. metilfenidato b. diidroergocriptina c. difenossilato 83 17.16. L'efedrina a. agisce come farmaco α-adrenergico b. induce tachifilassi c. non é attiva per via orale 17.17. L'efedrina a. é un agonista solo α-adrenergico b. determina una deplezione di noradrenalina c. non é attiva dopo somministrazione orale 17.18. Il metilfenidato a. a basse dosi ha effetti più pronunciati sulle attività motorie che su quelle mentali b. è inefficace nel trattamento della narcolessia c. è rapidamente assorbito dopo somministrazione orale d. fa parte della famiglia dei morfinani 17.19. Il metilfenidato a. é un farmaco oppiaceo b. può indurre convulsioni c. é scarsamente usato nella terapia del DDAI 17.20. I farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ad attività anoressizzante non includono a. sertralina b. paroxetina c. fluvoxamina

17.21. Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina a. comprendono la paroxetina b. non si usano nella terapia della bulimia c. possono indurre tachifilassi d. sono dotati di effetti collaterali antimuscarinici 84 17.22. Non possiede azione anoressizzante a. mazindolo b. diazepam c. clortermina d. (a e b) 17.23. La fenfluramina a. appartiene alla famiglia delle benzodiazepine b. appartiene alla classe degli antidepressivi triciclici c. interferisce fondamentalmente con il reuptake neuronale della noradrenalina 17.24. La cocaina determina a. aumento della temperatura corporea b. aumento della salivazione c. nessun effetto vascolare d. (a e b) 17.25. La cocaina a. riduce la temperatura corporea b. potenzia gli effetti dovuti ad una stimolazione simpatica c. riduce la frequenza cardiaca anche ad alte dosi d. inibisce il vomito 17.26. Gli effetti farmacologici della cocaina ad alte dosi non comprendono a. rilasciamento muscolare b. inibizione dei centri bulbari c. aritmie cardiache d. insufficienza cardiaca

17.27. La cocaina non a. induce tolleranza b. determina convulsioni c. ha un effetto bifasico (stimolante/deprimente) sui centri bulbari d. stimola la frequenza cardiaca quando somministrata a basse dosi 85 17.28. Gli effetti della cocaina che si manifestano in maniera bimodale in dipendenza della dose non comprendono a. l euforia che si trasforma in depressione b. la bradicardia che si trasforma in tachicardia c. l ipertermia che si trasforma in ipotermia d. (a e b) 17.29. La cocaina a. è un analogo del THC b. non determina convulsioni c. ha un effetto bifasico (stimolante/deprimente) sui centri bulbari d. anche a piccole dosi stimola la frequenza cardiaca 17.30. La frebbe cocainica è determinata da a. un aumento dell'attività muscolare b. vasocostrizione c. azione sui centri termoregolatori 17.31. La cocaina a. è un alcaloide con struttura simile all'atropina b. nonostante l'ischemia che determina sulle mucose, viene assorbita molto bene attraverso queste strutture c. dopo essere stata assorbita viene in gran parte degradata dalle esterasi plasmatiche

17.32. Il tempo di dimezzamento della cocaina è a. 5 minuti b. 50 minuti c. 5 ore d. superiore alle 5 ore 86 17.33. Il "crack" si ottiene a. dopo acidificazione della cocaina solfato b. dopo acidificazione della cocaina cloridrato c. dopo alcalinizzazione ed estrazione dalla cocaina cloridrato d. dopo riscaldamento ed estrazione con solventi organici dalla cocaina cloridrato 17.34. Quali dei seguenti farmaci non si usano nel trattamento della intossicazione acuta da cocaina a. diuretici b. calcio-antagonisti c. benzodiazepine d. (a e b) 17.35. La tossicità della cocaina a. è strettamente dose-dipendente b. non include la depressione respiratoria c. non include l'insufficienza renale d. non include effetti teratogeni 17.36. La cocaina a. determina una più alta incidenza di aborti spontanei b. determina tolleranza per tutti i suoi effetti farmacologici c. è ansiogena d. (a e c) 17.37. La crisi di astinenza da cocaina comprende a. depressione b. iperfagia c. anedonia

17.38. La cocaina non a. può essere assorbita dalla mucosa gastrointestinale b. viene maggiormente assorbita in presenza di infiammazione nell area di assorbimento c. viene degradata principalmente dalle esterasi plasmatiche 87 17.39. La lidocaina a. stimola l'adenilato ciclasi b. blocca selettivamente la permeabilità al sodio c. aumenta la conduttanza per il potassio d. inibisce il PI 17.40. La stimolazione del sistema nervoso centrale da parte delle metilxantine naturali in ordine decrescente è a. teofillina maggiore di caffeina maggiore di teobromina b. caffeina maggiore di teofillina maggiore di teobromina c. teobromina maggiore di teofillina maggiore di caffeina d. teofillina maggiore di caffeina uguale a teobromina 17.41. L'etilendiamina a. é un farmaco allucinogeno b. aumenta la solubilità della teofillina c. non passa la barriera emato-encefalica d. b e c 17.42. Gli effetti centrali delle xantine metilate comprendono a. convulsioni b. aumento dell'attività del centro del respiro c. induzione di attacchi di panico 17.43. Gli effetti farmacologici delle xantine metilate comprendono a. l'inibizione della traslocazione intracellulare del calcio b. l'induzione di attacchi di panico c. l'antagonismo della tolleranza all'amfetamina d. le parestesie

17.44. La broncodilatazione indotta dalle metilxantine a. é più potente in vitro che in vivo b. certamente non coinvolge la liberazione di catecolamine da parte di questi farmaci c. dipende dalla inibizione della fosfodiesterasi e della acetilcolinesterasi d. in vivo non é potenziata dalla somministrazione di agonisti β 2 -adrenergici 88 17.45. La teofillina non a. induce una modesta diminuzione delle resistenze vascolari periferiche b. stimola potentemente la contrattilità cardiaca c. stimola la diuresi d. è controindicata nella terapia di emergenza dell'insufficienza cardiaca congestizia 17.46. La teofillina a. é meno potente della caffeina nell'induzione di convulsioni b. si comporta come diuretico risparmiatore di potassio c. fa aumentare il flusso sanguigno coronarico, ma aumenta il lavoro del cuore d. (a e c) 17.47. La teofillina è utile nell asma perché a. non esercita alcun effetto sulla funzionalità cardiaca b. è un potente stimolante dei recettori β adrenergici c. aumenta il camp senza desensibilizzare i recettori adrenergici bronchiali d. è attiva per via endovenosa 17.48. La caffeina a. determina un effetto inotropo negativo b. é fortemente idrosolubile c. si usa nella terapia dell'emicrania 17.49. La caffeina attiva la lipolisi per a. aumento dell'ampc dell'adipocita b. liberazione dell'adrenalina c. (a e b)

17.50. Hanno proprietà diuretiche a. caffeina b. furosemide c. etanolo 89 17.51. Gli effetti farmacologici delle xantine metilate non comprendono a. la stimolazione dei centri bulbari b. l'induzione di crisi di panico c. l'antagonismo della tolleranza all'amfetamina d. l induzione di convulsioni 17.52. Le metilxantine a. provocano ipersecrezione gastrica b. non hanno alcuna attività diuretica c. riducono lo stato di allerta mentale ed inducono il sonno d. sono potenti vasocostrittori 17.53. Il blocco del recettore A 1 da parte delle xantine metilate determina a. un accumulo di camp b. un aumento della sintesi di IP 3 c. (a e b) 17.54. La pentossifillina non si utilizza a. nella claudicatio intermittens b. nel vomito incoercibile della gravida c. nella malattia drepanocitica 17.55. Le metilxantine non a. sono tossiche per il sistema nervoso centrale b. sono insolubili c. inibiscono il lavoro del cuore d. stimolano i centri bulbari

17.56. La dose letale di caffeina negli adulti corrisponde a a. 50-100 mg b. 500-1000 mg c. 5-10 g d. 50-100 g 90 17.57. La nicotina a. non stimola recettori sensoriali b. inibisce il centro del respiro c. non ha azione sulla midollare del surrene 17.58. La nicotina a. aumenta il tono dei muscoli striati b. esercita effetti psicostimolanti simili a quelli della cocaina c. stimola il centro del vomito d. (a e c) 17.59. Non é effetto della nicotina a livello centrale a. amnesia b. tremori c. nausea e vomito d. anoressia 17.60. La nicotina stimola a. recettori sensoriali b. il centro del respiro c. la midollare del surrene 17.61. L'intossicazione acuta da nicotina a. si verifica solo nei fumatori di tabacco b. si verifica generalmente quando il farmaco è assunto per bocca c. può indurre collasso cardiocircolatorio