ITALIANO che/come fare?!! Formazione 31 marzo aprile 2014

Documenti analoghi
Dai Programmi alle Indicazioni per il Curricolo. Staff regionale - USR Campania

UNITARIETA DELLA SCUOLA DI BASE E CURRICOLO VERTICALE. Isp. Luciano Rondanini

Programmazione educativo-didattica -anno scolastico 2011/2012

Curricolo verticale d'istituto e co-progettazione: integrazione tra le competenze dell'esperto e le esigenze della scuola

INDICAZIONI NAZIONALI. Da dove veniamo? Che siamo? Dove andiamo?

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE LADISPOLI 1 CURRICOLO VERTICALE PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SECONDO LE NUOVE INDICAZIONI

M i n i s t e r o d e l l I s t r u z i o n e, d e l l U n i v e r s i t à e d e l l a R i c e r c a

CRIC REGISTRO PROTOCOLLO /09/ B25 - Relaz.didatt. - E. Lessico per progettare per competenze

TFA Siena Area Trasversale

PROGETTO LIFE SKILLS E COMPETENZE CHIAVE

MODELLO PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE al termine della scuola primaria e secondaria di 1^ grado. anno scolastico 20 /20

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE C.M. 13 febbraio 2015, n. 3

TELESE TERME - SOLOPACA

Prof. Giuseppe Paolo Del Giovannino

I lezione Master Operatore Musicale. Romina Nesti

Regolamento dei Dipartimenti Disciplinari

Lezione 1 L impianto del Corso di preparazione alla prova scritta. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo

La certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione

IL CURRICOLO PER COMPETENZE SECONDO LE NUOVE INDICAZIONI 2012

Guida alle parole chiave della didattica

Certificazione delle competenze dell obbligo. Vimercate 31 marzo 2011

PROTOCOLLO PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE FINE Classe quinta

La cer'ficazione delle competenze per il primo ciclo di istruzione (C.M. 3 del 13 febbraio 2015) M.R.Zanchin

I.C. Francesco Cilea via Cilea 269 Roma CURRICOLO VERTICALE CURRICOLO VERTICALE D ISTITUTO

IL CURRICOLO VERTICALE

Le competenze e i compiti di realtà

CURRICOLO TRASVERSALE SCUOLA PRIMARIA a.s

Piano di Miglioramento per il triennio 2016/2019 (ai sensi del D.P.R. 80/2013)

La riforma scolastica in Italia in una prospettiva europea

COMPETENZE E CURRICOLO UNA PROPOSTA VENETA TRA SCENARIO EUROPEO E INDICAZIONI

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

LA VALUTAZIONE NEL RIORDINO: MODELLI, METODI E PROCESSI. Parma 15 gennaio Prof.ssa Raffaella Brunelli

CURRICOLO DI SCUOLA: COME SCRIVERLO, COME CONDIVIDERLO

Competenze e valutazione

LE COMPETENZE CHIAVE PER L APPRENDIMENTO PERMANENTE

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF

FORMAT COMPITO DI REALTA. Comprendente: SCHEMA DI PROGETTO CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO GRIGLIE DI VALUTAZIONE

PREMESSA ALLA PROGRAMMAZIONE PER COMPETENZE

ITALIANO GRIGLIE DI VALUTAZIONE. Indicatore di competenza chiave europea CLASSE PRIMA

Gli strumenti Unioncamere per l Orientamento. Licia Cianfriglia Vicepresidente ANP

Istituto Comprensivo San Vito Viale Trento e Trieste, San Vito Romano Roma tel. 06/ Fax 06/ rmic8an002-distretto Scolastico

Formazione BES - 2 incontro La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno

Progetto La dimensione territoriale del miglioramento: una sfida solidale GRIGLIA DI ANALISI II FASE. I PARTE: Analisi della Sezione 5 del RAV

PROGETTARE PER COMPETENZE

COMPETENZE TRASVERSALI E DISCIPLINARI IN EDUCAZIONE FISICA SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE SIGNIFICATI E RELAZIONI

IL PROFILO PROFESSIONALE ATTESO ANNA MARIA DI NOCERA

DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PERSONALI. LA FORMAZIONE DEL CURRICOLO

Certificazione delle Competenze e Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell Infanzia e del Primo Ciclo d Istruzione Prima Lezione

Non ci sono venti favorevoli per chi non sa dove andare Seneca

Rapporto di Auto - Valutazione

Linee guida nazionali per l orientamento permanente

CRITERI PER L ASSEGNAZIONE DEL BONUS PER IL MERITO I. C. Noceto (PR)

COSTRUIRE UN CURRICOLO VERTICALE PER SVILUPPARE COMPETENZE PERSONALI

Valutazione apprendimenti INVALSI Esiti della Scuola Primaria e di fine 1 ciclo

Programma del corso di Pedagogia generale

Valutazione dei sistemi educativi Prof. Giovanni Arduini

PIANO DI MIGLIORAMENTO

Le discipline nella prospettiva della didattica per competenze

UNITÀ DI APPRENDIMENTO Titolo: Salviamo il pianeta Terra

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

SINTESI SULLA NORMATIVA DEL NUOVO OBBLIGO DI ISTRUZIONE

costuire unità di apprendimento

Le competenze digitali nel nuovo ordinamento scolastico e la loro certificazione

Neoassunti 2015/2016. Risorse per docenti

Dalle Indicazioni al lavoro in classe: criteri (e ruoli) Accettare e praticare. Una definizione di... didattica curricolare / curricolo

Istituto Comprensivo San Giacomo - La Mucone" San Giacomo d Acri (CS) Tel e Fax

IL SENSO DELLA PSICOLOGIA

ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Verso un curricolo. Tra Indicazioni Nazionali e Quadri di Riferimento INVALSI, progettare i percorsi di apprendimento per competenze chiave

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE MODELLO SPERIMENTALE

P I A N O P E R S O N A L I Z Z A T O D E L L E A T T I V I T A E D U C A T I V E

Mario Ambel. La comprensione del testo espositivo in una didattica per competenze

Gli elementi irrinunciabili delle IN per la scuola di tutti

CLASSE SECONDA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE IN MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

CITTADINANZA E COSTITUZIONE NEL QUADRO DELLA RECENTE NORMATIVA

UNITÀ DIDATTICA DI APPRENDIMENTO RIF.3 A.S. 2015/16 A PRESENTAZIONE. Classe V ODONTOTECNICO. Linguistico, Storico-sociale, Matematico

PROGETTARE PER COMPETENZE NELLE INDICAZIONI MAURIZIO MURAGLIA 2014

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE M. G. CUTULI CROTONE. UNITA DI APPRENDIMENTO Pane, acqua e fantasia Classi 1 e Scuola Secondaria di Primo Grado

ISTITUTO COMPRENSIVO CAMPAGNANO

Riforma del curricolo e formazione dei talenti

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA EDUCATIVE E DIDATTICHE

12.L'AREA DELLA FORMAZIONE TRIENNALE 2016/2019

AREA DISCIPLINARE: matematico-scientifico-tecnologica ARGOMENTO: il numero Insegnante referente : Battistina Di Vora

Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del I ciclo di Istruzione DM 254/2012 Misure di accompagnamento CM 22/2013

Relazione Finale. sul progetto

Competenze, progetti didattici e curricolo. Segnalibri per una lettura di Castoldi, Progettare per competenze

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE. Attuare il programma comunitario di Lisbona. Proposta di RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

DICHIARAZIONE DELLE COMPETENZE E DELLE ESPERIENZE PROFESSIONALI A.S. 2016/2017

Anno Scolastico

COMPETENZE.. IST. COMPRENSIVO BIELLA 2

Di Mario Ambel. Piano Poseidon Montecatini Terme Dicembre relatrici : Magda Ferraris Clara Manca Paola Mattioda

Indicazioni nazionali e curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione

CATALOGO 2014/2015. Indice dei corsi di formazione per scuole del primo e del secondo ciclo

VERIFICA e VALUTAZIONE

UN METODO PER SCRIVERE I CURRICOLI DI SCUOLA: DISCIPLINE, UNITÀ DI TRANSIZIONE, VALUTAZIONE E COMPETENZE

PER COMPETENZE. Maurizio Muraglia Manfredonia 11 marzo 2016

ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO

TEST D INGRESSO A.S

Transcript:

ITALIANO che/come fare?!! Formazione 31 marzo 2014 7 aprile 2014 1

ITALIANO che/come fare?!! Che cosa significa insegnare la disciplina Italiano? Quali difficoltà si incontrano? 2

ITALIANO. che/come fare?!! La centralità dell insegnamento di italiano, per tutti i tipi di scuola, viene spesso enunciata, ma raramente è percepita nelle sue effettive dimensioni. 3

ITALIANO. che/come fare?!! Per molti alunni l Italiano è: lingua primaria lingua di esplorazione lingua di cultura lingua di interpretazione del mondo lingua di nuove conquiste linguistiche 4

ITALIANO. che/come fare?!! successi o insuccessi in altre discipline (dalla matematica alla filosofia alle scienze e alle lingue straniere) dipendono spesso dal grado di possesso e dalla capacità di sfruttamento di tale lingua cardine. 5

ITALIANO. che/come fare?!! Ai docenti viene fornita una preparazione adeguata? Piani di studio universitari parcellizzati e incompleti Specializzazione didattica non sempre sufficiente Spesso la vera formazione si fa ancora sul campo assimilando le modalità di insegnamento dei colleghi di ruolo da molto tempo 6

ITALIANO. che/come fare?!! Di fronte alle difficoltà di molti alunni occorre riconsiderare criticamente parti della formazione acquisire nuovi metodi didattici più fecondi 7

Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo 18/12/2006 relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente Indicazioni per il curricolo 2007 Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell Infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012 8

Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l inclusione sociale e l occupazione. 9

Il quadro normativo delinea otto competenze chiave: 1) comunicazione nella madrelingua; 2) comunicazione nelle lingue straniere; 3) competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4) competenza digitale; 5) imparare a imparare; 6) competenze sociali e civiche; 7) spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8) consapevolezza ed espressione culturale. 10

Molte delle competenze si sovrappongono e sono correlate tra loro: aspetti essenziali a un ambito favoriscono la competenza in un altro. La competenza nelle abilità fondamentali del linguaggio, della lettura, della scrittura e del calcolo e nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) è una pietra angolare per l'apprendimento, e il fatto di imparare a imparare è utile per tutte le attività di apprendimento. 11

Che cos è una competenza? Dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23.04.2008, le definizioni di: 12

a) CONOSCENZE: indicano il risultato dell assimilazione di informazioni attraverso l apprendimento. Le conoscenze sono l insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. b) ABILITÀ indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l abilità manuale e l uso di metodi, materiali, strumenti) c) COMPETENZE indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia 13

Componenti di una competenza Conoscenze concettuali o dichiarative Abilità o conoscenze procedurali Disposizioni interne stabili Sia le conoscenze dichiarative (sapere che: fatti, concetti e teorie), sia le conoscenze procedurali (saper come, essere abile), sia le disposizioni stabili (atteggiamenti, significati, valori) vanno acquisiti in maniera significativa, stabile e fruibile Michele Pellerey 2006

Indicazioni per il curricolo 2007 Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell Infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012 15

A partire dal curricolo di Istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dal Regolamento dell autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni 16

Fin dalla scuola dell Infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado l attività didattica è orientata alla qualità dell apprendimento si ciascun alunno e non ad una sequenza lineare, e necessariamente incompleta, di contenuti disciplinari. [Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione, l organizzazione del curricolo, pag. 17] 17

Il curricolo d istituto è espressione della libertà di insegnamento e dell autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte dell istituzione scolastica e l identità dell Istituto (da L organizzazione del Curricolo) Quali sono le tappe o i passaggi VINCOLANTI? Quali sono le AREE DI DISCREZIONALITÀ? 18

I vincoli Ogni istituzione scolastica predispone il curricolo verticale all interno del POF, unico per l intero istituto comprensivo competenze in uscita (profilo dello studente) traguardi tipologie di attività funzionali alla promozione e allo sviluppo delle competenze osservanza delle norme per alunni con BES e attivazione di una didattica per l inclusione Valutazione degli esiti di apprendimento e dei processi - valutazione degli apprendimenti, delle competenze e del comportamento (legge n. 53/03 art. 3) (DPR n. 122/09) art. 1) Prove INVALSI Esami di Stato Individuazione di descrittori di conoscenze, di abilità e di competenze 19

La discrezionalità Le Indicazioni sono un testo aperto : - priorità delle scelte in relazione ai bisogni del contesto - organizzazione dei tempi scuola e delle sequenze di attività didattiche - scelta dei traguardi (prescrittivi) per i momenti di passaggio - scelta degli obiettivi di apprendimento in relazione alle attività educative e didattiche Criteri e strumenti per la verifica, la valutazione e la certificazione delle competenze - tipologie di verifiche - scale di valutazione - modelli di certificazione delle competenze Individuazione di descrittori di conoscenze, di abilità e di competenze 20

Sintesi di come si deve operare per la costruzione del curricolo: Analisi del profilo dello studente al termine del primo ciclo di Istruzione (eventuale analisi del profilo nel passaggio dalla scuola dell infanzia alla primaria) Selezione competenze ritenute prioritarie in relazione al contesto e scelta delle attività didattiche da realizzare (quali discipline? Quali traguardi? Quali obiettivi di apprendimento?) Definizione degli strumenti di verifica e di valutazione delle competenze ottenute (es. rubriche valutative) 21

Esempi di costruzione di un curricolo 22

Prospetto comparativo per lo sviluppo di competenze in modo graduale, progressivo e continuo Competenza1 Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni Infanzia Primaria Secondaria di primo grado Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana. Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di conoscenza Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi Ascolta e comprende testi di vario tipo, diretto e trasmesso dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l intenzione dell emittente 23

L ITALIANO e il curricolo verticale Come può la scuola valdostana far raggiungere agli alunni le conoscenze e le abilità necessarie al raggiungimento della competenza relativa alla comunicazione nella madrelingua? 24

L ITALIANO e il curricolo verticale L importanza della costruzione di un solido curricolo verticale per: Saper costruire percorsi di insegnamento/apprendimento efficaci, adeguatamente progettati e rigorosamente valutati Saper tradurre nella prassi scolastica quotidiana un modello didattico che consenta agli alunni di imparare ad imparare costruendo abilità e conoscenze utili ad agire adeguatamente e con successo nei diversi contesti 25

L ITALIANO e il curricolo verticale Saper costruire strumenti di valutazione che verifichino lo sviluppo in itinere delle competenze e ne certifichino l acquisizione finale Saper costruire una metodologia attiva, fondata sull insegnare per competenze, sulla problematizzazione, sulla sperimentazione, sulla ricerca, sulla progettualità. 26

L ITALIANO e il curricolo verticale Se si punta solo sui modelli e le attività d insegnamento (raggruppamenti flessibili, apprendimento cooperativo, intelligenze multiple, postazioni tematiche, ecc.), privilegiando la prospettiva del soggetto che apprende, senza considerare l oggetto culturale, la didattica rischia di fallire nel compito di promuovere l insieme di idee, di conoscenze, di abilità e di abiti mentali che possono incidere su un progetto di crescita personale. 27

L ITALIANO e il curricolo verticale Al contrario, se si rende predominante l oggetto culturale, ma si dimenticano gli studenti nella loro concretezza esistenziale (alunni con bisogni educativi speciali, alunni stranieri con scarsa competenza linguistica, alunni molto dotati, studenti svantaggiati socialmente), la didattica fallisce nel compito di offrire condizioni di successo formativo (opportunità scolastiche ed esistenziali di crescita) per il massimo numero di alunni. 28

L ITALIANO e il curricolo verticale Adottare una prospettiva curricolare razionale, significherà trovare un equilibrio dialettico tra queste due istanze (oggetto culturale e soggetto che apprende) attraverso il miglioramento delle competenze professionali dei docenti relative alla costruzione ed all uso di strumenti di progettazione, di verifica e valutazione dei risultati di apprendimento. 29