Il finanziamento di tipo equity nelle imprese familiari



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Transcript:

MANAGEMENT DELLE IMPRESE FAMILIARI Il finanziamento di tipo equity nelle imprese familiari AMEDEO GIURAZZA Amministratore Delegato - Vertis SGR SpA Catania, 20 novembre 2009 1

FONDI MOBILIARI CHIUSI I fondi mobiliari chiusi sono gestiti da intermediari finanziari specializzati (le SGR) che raccolgono capitali presso investitori, i, per investirli in imprese non quotate ad alto potenziale di sviluppo. I fondi chiusi sono particolarmente idonei per effettuare investimenti per periodi medio-lunghi disponendo di capitali per un periodo predeterminato. Essi sono soci temporanei che dovranno prima o poi cedere le partecipazioni acquisite per realizzare i propri obiettivi (in particolare, conseguire un elevato capital gain). Questi fondi sono detti chiusi in quanto, a differenza dei fondi d investimento mobiliari aperti, non prevedono la libera possibilità per i partecipanti di acquistare o vendere quote in qualsiasi momento. 2

FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO FONDI MOBILIARI FONDI CHIUSI FONDI DI PRIVATE EQUITY FONDI IMMOBILIARI FONDI APERTI FONDI DI VENTURE CAPITAL 3

VENTURE CAPITAL E PRIVATE EQUITY Tali termini vengono spesso utilizzati come dei sinonimi. Il venture capital si riferisce al finanziamento dell avvio di nuove imprese, mentre il private equity comprende le operazioni di investimento realizzate in fasi del ciclo di vita delle aziende successive a quella iniziale. I fondi, siano essi di venture capital o di private equity, investono nel capitale di rischio delle imprese qualora vi sia: condivisione di un progetto; condivisione del management; condivisione della gestione. 4

INVESTIMENTO NEL CAPITALE DI RISCHIO L investimento dei fondi nel capitale delle imprese è finalizzato a: partecipare allo sviluppo delle idee imprenditoriali; condividere sin dall inizio il progetto industriale; partecipare all espansione dell impresa; agevolare i passaggi generazionali o la ristrutturazione dell azionariato; salvare le imprese in situazioni di stress. (seed) (start up) (expansion) (replacement) (turnaround) 5

VENTURE CAPITAL VS PRIVATE EQUITY Un fondo di Venture Capital NON È un fondo tradizionale di Private Equity. VENTURE CAPITAL Apporta esclusivamente capitali all interno della Società (aumento di capitale) Rischio elevatissimo Azionista di minoranza Settori altamente innovativi Realtà giovani, piccole e in perdita Enfasi sulle persone/idee Rischio puro equity Ritorno atteso con obiettivi di multiplo (10-20x) PRIVATE EQUITY Apporta anche capitali ai precedenti azionisti (acquisto di partecipazioni) Rischio moderato Azionista di minoranza o di maggioranza Settori tradizionali Realtà consolidate e redditizie Enfasi sui numeri Finanza strutturata (debito) Ritorno atteso con obiettivi di IRR 6

IL RUOLO DI UN FONDO CHIUSO Il ruolo di un fondo chiuso è quello di aiutare a: creare cultura di impresa, dando a quest ultima ultima un ruolo autonomo rispetto agli azionisti; migliorare il livello di controllo interno e di governance; creare valore per l impresal e per gli azionisti. 7

STRUTTURA DI UN FONDO CHIUSO SOCIETÀ DI GESTIONE ADVISORY COMPANY FONDO CHIUSO INVESTITORI IMPRESA A IMPRESA B IMPRESA C IMPRESA D IMPRESA E 8

FATTORI DI SUCCESSO DI UN FONDO CHIUSO Un primo fattore di successo per la SGR è la selezione delle proprie risorse umane o l affidarsi ad una seria e competente advisory company Un secondo fattore di successo legato alla raccolta iniziale è legato al track record della SGR (e/o dell advisory company) 9

I FONDI CHIUSI DI VENTURE CAPITAL 10

TARGET DEL VENTURE CAPITAL I fondi di venture capital hanno un target di azienda molto differente rispetto a quelli di private equity: : i numeri devono avvalorare valutazioni positive su imprenditorialità, tecnologia e mercato e stimolare il fondo a rischiare per portare sul mercato un innovazione che non esiste o la cui efficacia e validità deve ancora essere provata. DOMANDE DA PORSI PRIMA DI CONTATTARE UN FONDO DI VENTURE CAPITAL Chi sono e come mi presento Quanto tempo dedicherò al mio progetto Quanti soldi chiedo per la mia idea Come li spenderò e in quanto tempo Come farà il fondo di venture capital a guadagnare 11

COSA DIRE AD UN FONDO DI VENTURE CAPITAL Le informazioni che devono essere contenute nella presentazione di un operazione di venture capital sono: soggetti promotori e presupposti dell iniziativa; competenze ed esperienze dei promotori nello specifico campo; soluzioni attualmente presenti sul mercato con indicazione dei loro l punti di forza e di debolezza; eventuale titolarità di brevetti; investimenti articolati per categorie di spesa e di tempo; capitale richiesto al fondo (indicando tranches e milestones); capitale rinvenibile da altri soggetti (promotori, business angels, enti pubblici, gruppi industriali, ecc.); previsioni sui risultati economico-finanziari per i primi 3 esercizi. 12

PROCESSO DI INVESTIMENTO Un venture capitalist riceve centinaia di business plan ogni anno che comportano un attenta valutazione iniziale del potenziale d impresa. Esso seleziona le migliori idee attraverso un processo selettivo finalizzato alla valutazione di: imprenditorialità del gruppo proponente o del ricercatore; tecnologia di riferimento; mercato di sbocco dell applicazione. Dal primo contatto all assunzione della partecipazione possono passare anche diversi mesi, durante i quali sono effettuate le due diligence e vengono negoziati il contratto di investimento e il patto parasociale. Successivamente al closing,, il proponente e i rappresentanti del fondo lavorano insieme per la creazione di valore. 13

CLAUSOLE CONTRATTUALI IL FONDO DIVENTURE CAPITAL COMPRA UN BUSINESS PLAN E CHIEDE RAGIONEVOLI CERTEZZE SU RISULTATI AMBIZIOSI Investimento di minoranza qualificata del fondo (a tendere). Eventuale investimento cash del proponente (evidentemente non proporzionale al fondo di venture capital). Coinvolgimento totale, estensivo ed esclusivo del ricercatore (non( ci si può dedicare all azienda azienda come hobby dopo le 17, quando si stacca dall Universit Università) Proprietà intellettuale conferita o ceduta alla Società finanziata. Titolarità dei diritti di sfruttamento economico. Lock-up azionario del proponente. 14

CLAUSOLE CONTRATTUALI Investimento in tranche progetto. al raggiungimento di milestone L investimento del fondo deve essere utilizzato per sostenere la realizzazione del business plan. di Chiare regole di governance: il fondo nomina un proprio rappresentante (non esecutivo) nel CdA, membri del collegio sindacale e la società di revisione; all Amministratore Delegato (cioè il proponente) viene conferita una delega per l implementazione del business plan; il fondo si riserva diritti di veto in Assemblea e nel CdA per decisioni straordinarie e al di fuori del business plan; il fondo richiede un reporting periodico, qualitativo e quantitativo, sulla gestione aziendale e sugli sviluppi tecnologici. 15

CLAUSOLE CONTRATTUALI Way-out definita al closing e certa nel tempo. Ad esempio: quotazione in un mercato mobiliare entro una certa data; obbligo di covendita qualora si prefigurasse la possibilità di cedere il 100% del capitale della Società a un prezzo particolarmente conveniente; obbligo di covendita in caso di scostamenti superiori a una certa soglia di ebitda rispetto a quanto indicato nel business plan; liquidazione preferenziale sull importo derivante da qualsiasi cessione, da attribuire all investitore fino al raggiungimento dell ammontare investito. 16

I FONDI DI VENTURE CAPITAL AL SUD Da pochi mesi sono operativi 4 fondi di venture capital specializzati nel Mezzogiorno che hanno a disposizione per gli investimenti in aziende start up e in spin-off universitari circa euro 150 mln, la metà dei quali sono stati stanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per l innovazione e le tecnologie. Tra i 4 fondi di venture capital operativi, il fondo Vertis Venture è l unico gestito da una SGR con sede al sud. 17

I FONDI CHIUSI DI PRIVATE EQUITY 18

INTERESSE DELLE AZIENDE PER I FONDI CHIUSI DI PRIVATE EQUITY Negli ultimi anni è accresciuto da parte delle aziende l interesse se al coinvolgimento di un partner istituzionale nel loro capitale per i seguenti principali motivi: esigenza di accelerare lo sviluppo; necessità di internazionalizzazione; tendenza alla crescita dimensionale; bisogno di adeguare i mezzi propri rispetto ai mezzi di terzi; volontà di quotarsi in un mercato mobiliare regolamentato; interesse alla cessione dell azienda; supporto per la gestione dei passaggi generazionali. 19

INTERVENTO DI UN FONDO DI PRIVATE EQUITY Come viene erroneamente inteso l intervento l di un fondo: chi compra il 100% o la sola maggioranza chi specula sulla società chi fa da mera banca finanziatrice chi vuole entrare nella gestione al posto dell imprenditore FALSO. Quasi sempre il fondo entra in minoranza FALSO. Il fondo vuole creare valore e guadagnare, proprio come l imprenditore FALSO. Il fondo non si assume il rischio di credito ma quello della gestione FALSO. Il fondo investe soprattutto sugli uomini che hanno fatto la storia dell azienda 20

INTERVENTO DI UN FONDO DI PRIVATE EQUITY chi vuole uscire e straguadagnare nei successivi 4 o 5 anni FALSO. Il fondo non è un usuraio; esso rischia di perdere tutto se le cose vanno male chi impone inutili sistemi di reportistica periodica FALSO. Il fondo non è un burocrate: pone le basi per la creazione di un efficiente sistema di controllo interno chi impone l adozione l di sistemi organizzativi che costano FALSO. Lo scopo del fondo è quello di avere un impresa autonoma dagli azionisti; un impresa che esisterà e avrà mercato anche dopo l uscita l dell investitore 21

VANTAGGI I principali vantaggi di un azienda nell avere come socio un fondo di private equity sono i seguenti: il team del fondo aiuta l impresa nell individuazione di una strategia di sviluppo e nel perseguimento della stessa; il fondo contribuisce, con la sua partecipazione, a professionalizzare la gestione dell azienda, regolamentando i rapporti impresa-famiglia; con la presenza del fondo si accresce il potere contrattuale dell impresa e si facilita l attrazione di manager capaci; la presenza del fondo nel capitale migliora l immagine dell azienda e dell imprenditore nei confronti delle banche, agevolando il reperimento di finanziamenti per lo sviluppo; il fondo facilita l eventuale liquidazione dei soci che non sono più interessati a partecipare all impresa. 22

VANTAGGI DEL PRIVATE EQUITY ADDETTI MOL FATTURATO 10,7% +11,0 15,9% +15,5 21,2% +11,3 4,9% 5,7% -0,6% Benchmark Aziende venture baked Benchmark Aziende venture baked Benchmark Aziende venture baked Dati al 31 dicembre 2007 - Fonte: PricewaterhouseCoopers 23

PROSPETTIVE PER IL SUD 24

I FONDI CHIUSI AL SUD Nel corso degli ultimi anni è gradualmente cresciuto il numero delle operazioni concluse da fondi chiusi nel Mezzogiorno. Mezzogiorno Resto Italia Totale Italia 2000/2003 2004/2008 Variazione % 13 42 +223,1% 244 486 +99,2% 257 528 +105,4% Fonte: Private Equity Monitor - PEM Attualmente 2 fondi di private equity operano nel Mezzogiorno e 1 esclusivamente nella regione Sicilia. 25

MINORI INVESTIMENTI AL SUD Perché i fondi di private equity hanno finora investito di meno nelle imprese del sud Italia? PERCHÉ: gli imprenditori meridionali preferiscono i canali di finanziamento tradizionali; i fondi ritengono troppo contenuta la dimensione delle imprese del Mezzogiorno; tra gli imprenditori del sud e i fondi esiste il problema del linguaggio ; le imprese meridionali scontano la loro scarsa visibilità e notorietà; gli imprenditori del Mezzogiorno gestiscono la propria azienda con l approccio l one man show. 26

MOTIVAZIONI PER LO SVILUPPO DEL PRIVATE EQUITY NEL MEZZOGIORNO Necessità di finanziare programmi di sviluppo Riduzione dei contributi pubblici Esigenza di capitalizzare le imprese (Basilea 2) Necessità di riequilibrare la struttura finanziaria Favorire i passaggi generazionali 27

IL PASSAGGIO GENERAZIONALE ALCUNI DATI Nei prossimi 5 anni, 6 aziende su 10 saranno investite del problema della successione nel governo dell azienda di famiglia; oltre il 55% degli imprenditori ha più di 60 anni e quasi il 30% ha fra i 50 e i 60 anni. Fatto pari a 100 il totale delle aziende gestite dalla prima generazione di imprenditori, solo poco più del 50% raggiungerà la seconda generazione e solo il 15% raggiungerà la terza. 28

IL PASSAGGIO GENERAZIONALE POSSIBILI ESITI DEL PASSAGGIO GENERAZIONALE Cessione definitiva 14% Passaggio a holding di famiglia 19% Passaggio a figli e/o eredi diretti 33% Cessazione di azienda 32% Altri 2% Nel triennio 2004-2006 2006 si è registrato un incremento del 18% nella cessione di aziende ad altri imprenditori. Fonte: elaborazione dati da Ricerche Formaper e Osservatorio ASAM-PMI, Università Cattolica di Milano 29

IL PASSAGGIO GENERAZIONALE ALCUNI DATI Nel panorama delle 45 maggiori imprese familiari, solo la metà ha affidato il timone nelle mani di un manager esterno, mentre nell altra metà,, il governo dell impresa si identifica con la proprietà.. Nel 35% dei casi il capofamiglia ha il controllo assoluto dell azienda come persona fisica. Dai dati forniti dalla Banca d Italia d su un indagine condotta su un campione di 421 imprese emerge che vi è: una forte concentrazione della proprietà (nel 57,2% delle imprese l azionista l principale detiene la maggioranza assoluta del capitale); una netta prevalenza di forme di controllo familiare; una ritrosia all ingresso di soci esterni. 30

IL PASSAGGIO GENERAZIONALE IL PROBLEMA Il passaggio generazionale è giudicato, anche dagli operatori finanziari, un forte fattore di rischio, legato all et età elevata dell imprenditore e all assenza assenza di successori affidabili. Oltre l 80% l degli imprenditori considerano il passaggio generazionale un problema molto difficile da gestire o addirittura ra impossibile. Il problema è potenzialmente amplificato dalla necessità di liquidare parte degli eredi, con la separazione finanziaria e patrimoniale dell azienda. È anche critico il ruolo e lo stile dell imprenditore che tende a ritenere le fortune dell azienda necessariamente legate ai suoi criteri di gestione, da perpetrare attraverso i suoi figli. 31

IL PASSAGGIO GENERAZIONALE LA DIVERGENZA FAMIGLIA - IMPRESA ESIGENZE VALORI FAMIGLIA IMPRESA Protezione Solidarietà Competizione Rischio Affetti Uguaglianza Affari Differenza L aumento del numero dei membri di famiglia coinvolti nella gestione d impresa, gestiti dai genitori con logiche di uguaglianza, generano difficoltà gestionali all impresa stessa. 32

MERCATO POTENZIALE DEL MEZZOGIORNO Da una recente ricerca effettuata dall ufficio studi di Vertis SGR sui bilanci delle aziende del Mezzogiorno è emerso che, tra le società di capitali operanti nei settori industriale e dei servizi: 241 aziende realizzano un fatturato annuo compreso tra euro 25 e 50 milioni e conseguono un ROS superiore al 5%; 784 aziende realizzano un fatturato annuo compreso tra euro 5 e 25 milioni e conseguono un ROS superiore al 10%. Esiste, di conseguenza, un target privilegiato costituito da oltre 1.000 società che presentano caratteristiche, per dimensioni e capacità di reddito, adeguate per l intervento di un fondo chiuso. 33

MERCATO POTENZIALE Considerando la distribuzione per regione del campione di aziende selezionato (con fatturato compreso tra euro 5 e 50 milioni), emerge erge come 4 sole regioni (Campania, Sicilia, Puglia e Abruzzo) concentrino oltre l 80% delle aziende potenzialmente interessanti: Sardegna 8,0% Abruzzo 13,9% Molise 1,3% Sicilia 19,9% Calabria 5,2% Basilicata Puglia 1,6% 17,7% Campania 32,4% 34

PROPOSTE DI INTERVENTO Per sviluppare l attivitl attività necessario: dei fondi chiusi nel Mezzogiorno è svolgere un intensa attività preparatoria, informativa e formativa, per la diffusione dello strumento fondo chiuso ; intervenire sulle caratteristiche dei fondi per adeguare l operatività degli stessi al tessuto economico del Sud (es.: tagli dei singoli investimenti più bassi, aziende target con dimensioni meno elevate); valorizzare la collaborazione con gli operatori finanziari locali, conoscitori del territorio e delle sue specificità anche a livello culturale, puntando soprattutto sul loro interesse a rafforzare le potenzialità dell area in cui svolgono la propria attività. 35

PROCESSO DI INVESTIMENTO DI UN FONDO DI PRIVATE EQUITY 36

FASI DEL PROCESSO DI INVESTIMENTO Ricerca delle opportunità di investimento ( (deal flow) Selezione delle opportunità di investimento Approfondita valutazione dell azienda ( (due diligence) Decisione d investimento e relativa trattativa Monitoraggio Dismissione delle partecipazioni assunte 37

RICERCA DELLE OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO (DEAL FLOW) Si basa su un flusso di proposte che, attraverso una valida azione di marketing,, avvia il processo di investimento. I vantaggi di una valida attività di marketing sono: identificazione precisa di un insieme di aziende target che possiedono i requisiti desiderati; scoperta di opportunità di investimento interessanti e poco note ai concorrenti. 38

SELEZIONE DELLE OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO Le opportunità di investimento vanno selezionate in funzione: del settore e del posizionamento dell azienda potenziale candidata; delle capacità e competenze specifiche del gruppo imprenditoriale e del management; del prezzo d ingresso; delle modalità e tempestività del disinvestimento. Ritenuto interessante il potenziale investimento, si procede alla valutazione dell azienda e alla sottoscrizione di una lettera di intenti. 39

SELEZIONE DELLE OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO 100 business plan investimento sono sottoposti come proposte di 40 35 10 10 sono scartati quasi subito sono scartati dopo un analisi approfondita sono scartati a causa di dubbi riguardanti il business plan e/o la qualità del management sono scartati anche se potrebbero rappresentare interessanti opportunità di investimento e dei restanti 5 solo 3 sono oggetto di effettivo investimento 40

PRINCIPALI CAUSE DI MANCATO INVESTIMENTO Le più frequenti cause di fallimento delle operazioni di investimento sono: scarsa credibilità dell idea, del progetto o dell imprenditore; bassa redditività prospettica dell investimento; limitato track record del management; mancanza di chiarezza, lealtà e trasparenza del management; mancato accordo tra imprenditore/azionisti e fondo chiuso nella: valutazione dell azienda; intesa sulla governance; modalità di way out. 41

DUE DILIGENCE La due diligence è il processo di valutazione utilizzato per verificare la convenienza ad effettuare un investimento. Tale attività consiste in un insieme di verifiche (analisi dettagliata dei bilanci, delle attività dell impresa e dei progetti da realizzare) e) che, con riferimento a un azienda da acquisire, vengono normalmente effettuate a beneficio del Fondo, prima di procedere al closing dell operazione. Il controllo viene effettuato dal punto di vista industriale, finanziario, legale, contabile, fiscale ed ambientale e, in genere, viene condotto da professionisti esterni quali commercialisti, società di revisione, e, legali, società di consulenza, ecc.. 42

DECISIONE D INVESTIMENTO E TRATTATIVA A seguito della due diligence si procede: alla precisa definizione del prezzo di acquisto della partecipazione; alla strutturazione dell operazione; alla negoziazione degli elementi principali da prevedere nel patto parasociale. 43

ELEMENTI ESSENZIALI DELLA NEGOZIAZIONE E PATTI PARASOCIALI Condizioni che devono essere soddisfatte prima dell intervento del d fondo Struttura del conferimento (tempi, tipi di titoli sottoscritti, modalità di sottoscrizione, prezzi) Controllo (doveri di informativa nei confronti del fondo e diritti ti di partecipazione dello stesso agli organi sociali) Vincoli di trasferimento (condizioni e impegni dei manager azionisti al trasferimento dei titoli in determinati casi) 44

ELEMENTI ESSENZIALI DELLA NEGOZIAZIONE E PATTI PARASOCIALI Clausole di non concorrenza Diritti di brevetto e di intelletto intestati alla società Garanzie sulla validità dei dati forniti e sul buono stato dei beni b della società Costi di tutta la procedura ( (due diligence e legali) Eventuali patti di riacquisto (impegno di alcuni azionisti a riacquistare dal fondo la partecipazione nel caso in cui si manifestino determinati accadimenti) 45

MONITORAGGIO DELL INVESTIMENTO Dopo avere assunto la partecipazione, il fondo richiede una informativa dettagliata e costante per poter tenere sotto controllo l andamento della società e per individuare prontamente gli eventuali scostamenti che si presentano rispetto al business plan e le principali cause che li hanno determinati. 46

DISMISSIONE DELLE PARTECIPAZIONI ASSUNTE QUANDO LE COSE VANNO MALE Il fondo, in quanto azionista dell azienda, partecipa pienamente al rischio d impresa. Quindi, qualora l iniziativa imprenditoriale fallisca, il fondo non potrà far altro che annotare la perdita di valore della partecipazione,, fino al suo totale azzeramento ( (write off ). 47

MODALITÀ DI DISMISSIONE DELLE PARTECIPAZIONI QUOTAZIONE BUY BUY BACK BACK TRADE SALE SALE Garantisce una più adeguata valutazione del valore dell azienda nel presupposto dell esistenza di un mercato efficiente. È il sistema che garantisce i maggiori guadagni mantenendo al tempo stesso il consenso del management dell azienda. Riacquisto della partecipazione da parte dell imprenditore o del management applicando, in genere, un analogo criterio di valutazione dell azienda utilizzato dal fondo in fase di ingresso. Questo sistema di uscita prevede l ottenimento di un sovrapprezzo dall acquirente rispetto al valore della partecipazione assunta per le sinergie legate all acquisizione stessa e per la possibilità di ampliare le proprie quote di mercato. 48

STRUTTURA DEL FONDO COME FLUSSI DI COMPETENZE E RISORSE Competenze di investimento INVESTITORI FONDO IMPRESE Capitali Competenze imprenditoriali Capitali Processo di selezione Know how Processo di selezione SOCIETÀ DI GESTIONE Competenze di gestione 49

CASO AZIENDALE 50

CANTIERI DI BAIA SPA www.baiayacht baiayacht.it 51

CANTIERI DI BAIA SPA Il Fondo Chiuso Interbanca Investimenti Sud,, nel dicembre 2003, è entrato nel capitale di Cantieri di Baia SpA attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da euro 4 mln assumendo una partecipazione del 25%. Cantieri di Baia è uno dei principali produttori italiani di High Performance Yacht. I nuovi mezzi finanziari hanno sostenuto un importante piano di sviluppo industriale, che ha previsto il superamento della dimensione familiare dell azienda per essere più competitiva sul mercato globale. Nel 2003 Cantieri di Baia ha realizzato un fatturato di circa euro 20 mln, di cui il 58% in Italia, con un margine operativo lordo pari i a euro 2,6 mln. La sua attuale forza lavoro conta 94 dipendenti. 52

EQUITY STORY Nasce nel 1961 come Mericraft Srl e viene rilevata dopo un decennio dalla famiglia Capasso che ne cambia la denominazione sociale in Cantieri di Baia SpA. Dal 1973 ad oggi la società si è sviluppata puntando sul continuo rinnovamento del design delle imbarcazioni e sul miglioramento delle prestazioni motore, tali da portare anche gli yacht più grandi della propria gamma fino a 55 nodi. Inoltre, gli yacht diventano convertibili grazie alla possibilità di montare/smontare un hard top che migliora le possibilità di utilizzo delle barche anche fuori stagione o con cattivo tempo, climatizzando anche i volumi di coperta. Ha sede a Baia (NA) e produce imbarcazioni Open di dimensioni comprese tra i 15 e 30 metri, dalle motorizzazioni aggressive e dal design raffinato. 53

DATI ECONOMICO-FINANZIARI I dati storici di sintesi dell azienda (in euro mln), prima dell ingresso del fondo, erano i seguenti: 2000 2001 2002 2003 Fatturato MOL Reddito operativo Risultato lordo gestionale Patrimonio netto 13,9 19,9 20,1 19,9 1,5 2,5 2,0 2,6 0,5 1,3 0,8 1,7 0,3 1,1 0,6 1,4 0,6 1,9 2,1 2,8 54

STRATEGIE DI SVILUPPO L azienda aveva un piano di crescita incentrato sull ampliamento della gamma e uno spostamento del mix di fatturato a favore delle imbarcazioni da 25 metri e oltre, che rappresentano il segmento di mercato più dinamico e ricco, esternalizzando invece la produzione delle imbarcazioni di minore dimensione. Per la realizzazione del suddetto piano erano previsti investimenti nti destinati al restyling della gamma, a nuovi prodotti e al ridisegno del lay out produttivo. Per finanziare il piano gli azionisti avevano, quindi, deciso di aprire il capitale della propria società ad un investitore finanziario. 55

BUSINESS PLAN 2004-2008 2008 Di seguito vengono esposti i dati contenuti nel business plan sottoposto dal management al fondo. DATI ECONOMICO FINANZIARI ( Mln) 8/ 03 8/ 04 8/ 05 8/ 06 8/ 07 8/ 08 FATTURATO 19,9 21,3 23,2 25,3 27,8 30,6 MOL 2,6 2,8 3,2 3,8 4,3 4,9 REDDITO OPERATIVO 1,7 2,0 2,3 3,0 3,6 4,2 RISULTATO LORDO GESTIONALE 1,4 2,0 2,4 3,2 3,8 4,4 PATRIMONIO NETTO 2,8 7,6 8,9 10,7 12,7 15,2 56

VALUTAZIONE DISCOUNTED CASH FLOW La metodologia principale di valutazione applicata è stata quella a del Discounted Cash Flow,, utilizzando i dati contenuti nel business plan. Dal procedimento adottato sono emersi i seguenti valori: ENTERPRICE VALUE POSIZIONE FINANZIARIA NETTA EQUITY VALUE 13,2 /mln. -1,2 /mln. 12,0 /mln. 57

VALUTAZIONE MULTIPLI CORRISPONDENTI I multipli sono stati calcolati utilizzando il bilancio ufficiale e 2002 ed il preconsuntivo 2003; per il 2004 si è considerato il budget fornito dal management della Società. 8/2002 8/2003 8/2004 MEDIA FATTURATO MOL REDDITO OPERATIVO RISULTATO DI GESTIONE CASH-FLOW PATRIMONIO NETTO 0,7 0,7 0,6 0,6 6,6 5,1 4,7 5,5 17,6 8,0 6,7 10,8 21,1 8,4 5,9 11,8 8,2 7,3 5,6 7,0 7,3 5,0 3,7 5,3 58

VALUTAZIONE COMPARABLE I multipli adottati risultano contenuti, rispetto sia a quelli di d riferimento per le più recenti transazioni nel settore (perfezionate a multipli nettamente superiori) sia a quelli di aziende quotate. ACQUIRENTE Ferretti Group Ferretti Group Permira Dresdner KC Capital Sealine International Opera MEDIA MULTIPLI TRANSAZIONI NEL SETTORE TARGET DATA ACQUISIZ. % ACQUISITA Cantieri Morini 3/2003 100% Cantieri Apreamare 8/2003 100% Ferretti Group 7/2002 100% Cantieri di Pisa 4/2002 51% Brunswick Corporation 6/2001 100% Cantieri Itama 4/2001 75% EV/ FATTURATO EV/MOL 1,4 1,4 2,7 1,8 1,0 1,3 n.d. 15,5 17,2 14,7 6,3 n.d. EV/EBIT n.d. 19,2 23,3 17,3 6,8 n.d. 1,6 13,4 16,7 59

VALUTAZIONE COMPARABLE MULTIPLI AZIENDE QUOTATE SOCIETÀ PAESE EV/FATTURATO EV/MOL EV/EBIT Brunswick Corporation USA 0,54 5,85 10,05 Beneteau Francia 1,06 5,58 6,71 Escalade Inc. USA 0,91 7,55 9,46 MEDIA 0,84 6,33 8,74 Fonte: Bloomberg,, ottobre 2003 60

PIANO INDUSTRIALE Ridisegno del lay-out produttivo Da azienda familiare ad azienda industriale Rafforzare il know-how produttivo Ampliamento gamma delle imbarcazioni GLI OBIETTIVI STRATEGICI Mix prodotto - fatturato Maggiore penetrazione Affermazione sui grandi dealer dei prodotti del mercato nei mercati esteri 61

PATTI PARASOCIALI E PRINCIPALI CLAUSOLE Nomina di 2 dei 5 membri del CdA e del Presidente del Collegio Sindacale su designazione del Fondo. Quorum deliberativo qualificato di 4 membri su 5 per determinate delibere rilevanti del CdA. Revisione e certificazione annuale del bilancio d esercizio della Società. Piano di incentivazione a favore dell Amministratore Delegato legato al raggiungimento dei risultati indicati nel business plan. Impegno al riacquisto da parte dei vecchi azionisti delle azioni detenute dal Fondo qualora i dati della Società al 31/8/2005 si discostino sensibilmente rispetto a quelli indicati nel business plan. Impegno al riacquisto da parte dei vecchi azionisti dell intera partecipazione detenuta dal Fondo in caso di mancata quotazione delle azioni della Società. 62

CONSIDERAZIONI MINUS PLUS Potenziali competitor entranti nel segmento degli Open yacht Peggioramento del circolante per disporre barche pronta consegna Rischio one man show Sito produttivo insufficiente per la crescita Piano industriale e strategico realistico ed ambizioso Mercato in forte crescita Settore in fase di concentrazione e molto appetito dagli investitori Buon posizionamento competitivo Prodotti e marchio eccellenti Imprenditore serio, affidabile e con ottime relazioni 63

E I DUE FONDI CHIUSI CHE GESTISCE 64

PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI Vertis si caratterizza per i seguenti elementi: indipendenza.. Nel capitale della SGR sono presenti soggetti indipendenti da gruppi bancari; localizzazione.. La sede e gli uffici operativi sono a Napoli. Quindi, la vicinanza geografica con le aziende target ne agevola il contatto; know-how how.. La SGR utilizza il cospicuo patrimonio di conoscenze, esperienze e relazioni accumulate dai suoi esponenti nel corso degli ultimi 12 anni. Vertis è l unico operatore finanziario del sud Italia iscritto nell elenco degli Advisor del MAC, mercato mobiliare gestito da Borsa Italiana SpA specifico per la quotazione di piccole e medie imprese. 65

I DUE FONDI DI Vertis ha recentemente terminato la raccolta dei capitali dei due fondi chiusi che gestisce e che sono dedicati esclusivamente al territorio del Mezzogiorno. Con patrimonio di euro 45 mln, effettuerà operazioni di private equity. Il valore delle partecipazioni assunte dal fondo sarà compreso tra euro 2 e 6 mln. Dotato di euro 25 mln, realizzerà interventi di venture capital indirizzando i propri investimenti in aziende rivenienti da operazioni di spin off o in società nella fase iniziale dell attivit attività d impresa ( (seed e start-up up). Ogni intervento del fondo sarà compreso tra euro 0,5 e 2,5 mln. 66

CICLO DI VITA DELLE AZIENDE E SPECIALIZZAZIONE DEI FONDI DI FONDO VERTIS VENTURE VENTURE CAPITAL VERTIS CAPITAL PRIVATE EQUITY STADIO INIZIALE SVILUPPO ESPANSIONE STADI DEL CICLO DI VITA DELLE AZIENDE SPERIMENTAZIONE Analisi e valutazione idea Sperimentazione prodotto AVVIO Costituzione azienda Sviluppo prodotto Inizio produzione Introduzione sul mercato Ampliamento dei canali di vendita Aumento della capacità produttiva Piano aziendale Industrializzazione Penetrazione presso clienti Acquisizione di altre aziende 67

SELEZIONE DEGLI INVESTIMENTI L indipendenza, la localizzazione geografica e il patrimonio informativo accumulato negli anni sono elementi che pongono Vertis in una posizione di preminenza nel mercato del private equity nel Mezzogiorno, consentendo una maggiore capacità di selezione delle opportunità di investimento per il fondo Vertis Capital. Per il successo del fondo Vertis Venture,, la SGR ha perfezionato accordi con 13 Centri di ricerca e 6 Università del sud Italia, nonché una partnership con Fondamenta SGR, gestore del fondo di venture capital TT Venture. Le diversificate e combinate competenze di Vertis e questi partner, consentiranno di selezionare idee e progetti in grado di creare valore. 68

ACCORDI STIPULATI DA CENTI DI RICERCA ISIB (PD) IMPAT (RM) ALI (NA) BIOTEKNET (NA) CEINGE (NA) CRIAI (NA) DFM (NA) DIONISO (NA) IMAST (NA) IRAT (NA) PSTSA (SA) CALPARK (CS) ARCA (PA) UNIVERSITÀ Università di Napoli Federico II Seconda Università di Napoli Università del Sannio (Benevento) Università di Salerno Università di Bari Università del Salento (Lecce) ORIGINATORS Commercialisti Consulenti aziendali Avvocati d affarid Altri professionisti 69

FASI DEL PROCESSO DI INVESTIMENTO Scouting Deal flow Ricezione documentazione preliminare Primo screening Banche dati Centri di ricerca Università Autosegnalazioni Network Vertis Incontri con l imprenditore/ proponente Condivisione della struttura dell operazione Due diligence Disinvestimento Monitoraggio della partecipazione Closing 70

DEAL FLOW DEI FONDI GESTITI DA VERTIS Da oltre un anno Vertis ha avviato l attivitl attività di scouting per l individuazione delle aziende target/progetti in cui effettuare gli investimenti. FONDO VERTIS VENTURE SCOUTING 1 SCREENING APPROFONDITE Totale Scartate Pre-screening Approfondite Scartate In analisi Negoziazione 96 42 23 31 9 15 7 SCOUTING FONDO VERTIS CAPITAL 1 SCREENING APPROFONDITE Totale Scartate Pre-screening Approfondite Scartate In analisi Negoziazione 80 46 12 22 13 6 3 71

PARAMETRI UTILIZZATI PER L IMPIEGO DEL FONDO VERTIS VENTURE Nel primo screening dei progetti di venture capital che le vengono sottoposti, Vertis richiede: proponente con esperienza nel settore di riferimento; difendibilità dell idea, con il possesso di eventuali brevetti; programmi di investimento volti a introdurre innovazioni di processo o di prodotto con tecnologie digitali; commitment del proponente nell iniziativa, in termini di tempo e risorse ad essa dedicati; eventuale presenza di partnership industriali e/o commerciali; piano di sviluppo verosimilmente raggiungibile e in grado di generare valore. 72

PARAMETRI UTILIZZATI PER L IMPIEGO DEL FONDO VERTIS CAPITAL I parametri utilizzati da Vertis nel primo screening delle opportunità d investimento che le vengono presentate sono: fatturato superiore a euro 10 milioni; buona marginalità operativa (MOL/fatturato superiore al 10%); indebitamento non eccessivo (PFN/MOL inferiore a 5); presenza di un management competente; piano di sviluppo ambizioso ma verosimilmente raggiungibile. I valori su riportati possono essere considerati in termini indicativi poiché vengono presi in considerazione anche il trend di crescita realizzato negli anni precedenti e gli obiettivi di sviluppo. 73

GRAZIE PER L ATTENZIONE giurazza@vertis.it 74