Il trattamento farmacologico dell ADHD Filippo Caraci & Filippo Drago

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Università degli Studi di Catania Modulo di Psicofarmacologia Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Il trattamento farmacologico dell ADHD Filippo Caraci & Filippo Drago

Psicostimolanti La classe degli psicostimolanti comprende diversi farmaci simpaticomimetici ad azione centrale tra cui la desamfetamina, la metamfetamina, il metilfenidato, la pemolina, dei quali solo alcuni trovano oggi impiego nel trattamento del disturbo dell attenzione con iperattività (ADHD), l atomoxetina anch essa utilizzata nel trattamento dell ADHD, e infine il modafinil utilizzato invece per il trattamento della narcolessia. Diversi studi hanno dimostrato l efficacia degli psicostimolanti nel trattamento dell ADHD, una patologia riscontrata nel 3-7% dei bambini in età scolare, e caratterizzata da intensa attività motoria, impulsività, disattenzione, a cui spesso si associano anche ansia e depressione.

Il disturbo da deficit di attenzione con iperattività (ADHD) L inattenzione (o facile distraibilità) si manifesta soprattutto come scarsa cura per i dettagli ed incapacità a portare a termine le azioni intraprese. L impulsività si manifesta invece come difficoltà, ad organizzare azioni complesse, con tendenza al cambiamento rapido da un attività ad un altra e difficoltà ad aspettare il proprio turno in situazioni di gioco e/o di gruppo. Tale impulsività è generalmente associata ad iperattività e tali disturbi determinano una ridotta prestazione a livello scolastico e più in generale causano una significativa compromissione del funzionamento globale del bambino.

ADHD: patogenesi e terapia Sistemi neurotrasmettitoriali coinvolti nella fisiopatologia dell ADHD: sistema dopaminergico e sistema noradrenergico. Scopo della terapia nell ADHD é quello di intervenire attraverso un approccio multimodale che combini gli interventi psicosociali con i recenti progressi della terapia farmacologica. Gli studi clinici hanno infatti dimostrato che dal 50% all 80% dei bambini con ADHD presentano un miglioramento clinico se utilizzano farmaci psicostimolanti.

PANORAMICA Settori problematici del trattamento Bambino Famiglia Scuola Coetanei Inattenzione Iperattività Impulsività Disturbi associati Deficit funzionale Problemi genitoriali, mancanza di controllo, problemi relazionali Carico per la famiglia, problemi di salute mentale dei genitori Difficoltà di apprendimento e insuccesso scolastico Rapporto negativo insegnante-studente Relazioni interpersonali negative con i coetanei Richiede un intervento multimodale

ADHD Interventi Sul paziente Psicoeducazione Psicofarmacoterapia Terapia cognitivo-comportamentale Sui genitori Psicoeducazione Parent training Sulla scuola Psicoeducazione Interventi comportamentali

EFFICACIA DEGLI INTERVENTI Tassi di normalizzazione sintomatica nello studio Multimodal Treatment of Children with ADHD (MTA) Percentuale 80,00% 70,00% 60,00% P<0.05 56,00% 68,00% 50,00% 40,00% 30,00% 25,00% 34,00% 20,00% 10,00% 0,00% Community Treatment Behavioural Therapy Med Med + Behavioural Therapy The MTA Cooperative Group (1999). Arch Gen Psychiatry; 56: 1073-86. Swanson JM, et al (2001). J Am Acad Child Adolesc Psychiatry; 40(2): 168-79.

PSICOFARMACOTERAPIA Sinapsi noradrenergiche e dopaminergiche NEURONE NORADRENERGICO NA DA DOPA DA NA DOPA Dopamina-b decarbossilasi idrossilasi MAO DOPA MAO MHP DAT G HVA Noradrenalina Dopamina 3,4-diidrossifenilalanina Monoaminoossidasi 3-metossi-4-idrossifenilglicole Trasportatore di dopamina Acido omovanillico DOPA NEURONE DOPAMINERGICO DOPA decarbossilasi DA NA NA MHPG Presinapsi MAO DA DA HVA NA R Trasportatore di NA DA R DAT NA Fessura sinaptica DA R R Recettori Postsinapsi

Patogenesi dell ADHD Neurochimica neurotrasmettitori Sono coinvolte le aree cerebrali a più elevato contenuto di noradrenalina (NA) e dopamina (DA) Sistemi Attentivi Neurotrasmettitore interessato Attività Posteriore Noradrenalina Distogliere l attenzione dagli stimoli Focalizzarsi su nuovi stimoli Porre l attenzione su nuovi stimoli Anteriore PFC Noradrenalina Dopamina Analizzare i dati Preparare la risposta

Quali target per il trattamento farmacologico dell ADHD? La corteccia prefrontale ha un ruolo centrale nel controllo dell attenzione e delle funzioni esecutive Se aumentiamo NA Se aumentiamo DA Brennan et al.ann. N.Y. Acad. Sci. 1129: 236 245 (2008).

PSICOFARMACOTERAPIA Sistemi e neurotrasmettitori DOPAMINERGICI Metilfenidato D-amfetamina Pemolina NORADRENERGICI Atomoxetina Desipramina Clonidina 200 Studi* >5500 Pazienti 40 Studi >6000 Pazienti

Meccanismo d azione degli psicostimolanti Metilfenidato Inibitore del reuptake della dopamina Stimola il rilascio di dopamina dai terminali dopaminergici presinaptici. Atomoxetina Inibitore del reuptake della noradrenalina (dopamina) Aumenta la noradrenalina e la dopamina nella corteccia prefrontale, ma non nel nucleo accumbens/striato

% Dopamine Dopamina Baseline % % Dopamine Dopamina Baseline Atomoxetina e Metilfenidato: Effetti sulla concentrazione extracellulare di dopamina in diverse aree cerebrali nel ratto Metilfenidato Corteccia prefrontale Striato Nucleo accumbens 350 *p<.05 vs. baseline 300 250 200 150 100 * 50 Methylphenidate 3 mg/kg ip 0-1 0 1 2 3 4 350 300 250 200 150 100 50 0 Atomoxetina Corteccia prefrontale Striato Nucleo accumbens **p<.05 curve vs. baseline Atomoxetina 1 mg/kg ip -1 0 1 2 3 4 Tempo (ore) Tempo (ore) Bymaster F, et al. Neuropsychopharmacology 2002;27(5):699-711.

ADHD e metilfenidato Nella pratica clinica, il metilfenidato è lo psicostimolante più comunemente impiegato nella terapia dell ADHD e da alcuni è considerato farmaco di prima scelta. Gli effetti collaterali più comuni sono: tachicardia, palpitazioni, aritmie, instabilità della pressione arteriosa, tic, dolori addominali, diminuzione dell appetito, cefalea, insonnia, agitazione. Deve inoltre essere attentamente monitorata l eventuale comparsa di disturbi dell accrescimento. L uso del metilfenidato è controindicato nei pazienti con glaucoma. L emivita del metilfenidato è di poche ore, ma saranno presto disponibili nuove formulazioni a rilascio controllato di metilfenidato con una durata d azione compresa tra le 8 e le 12 ore. La pemolina non è comunemente usata per il suo elevato rischio di epatotossicità; ha una lunga latenza d azione, ma anche un emivita fino a 15 ore.

PSICOFARMACOTERAPIA Noradrenergici Dosi secondo il farmaco Durata dell effetto 12 ore Esordio dell efficacia clinica dopo 3-4 settimane Gli effetti sono paragonabili per età comprese tra i 6 e i 18 anni

Atomoxetina L atomoxetina ha minima affinità per i trasportatori di dopamina e serotonina, ma blocca selettivamente il trasportatore presinaptico della noradrenalina (noradrenaline transporter, NAT) determinando così un aumento dei livelli di noradrenalina nella corteccia prefrontale. Il blocco del NAT determina un aumento selettivo dei livelli extracellulari di dopamina nella corteccia prefrontale (area dove il NAT è altamente espresso e controlla la ricaptazione della dopamina), ma non nel nucleus accumbens e nello striato, come osservato con il metilfenidato. Tali differenze potrebbero, secondo alcuni autori, spiegare il ridotto potenziale di abuso dell atomoxetina rispetto al metilfenidato. L atomoxetina ha dimostrato di svolgere un efficace attività clinica in diversi studi controllati condotti in bambini ed adolescenti con ADHD, mostrando tassi di risposta pari al 70 %.

Effetti collaterali più comuni degli psicostimolanti STIMOLANTI Cefalea Tachicardia Aritmie Diminuzione dell appetito Insonnia Capogiri NORADRENERGICI Dim.dell appetito Vomito, nausea Dolori addominali Tachicardia Vertigini Dermatiti Dispepsia La maggior parte degli effetti collaterali sono transitori

CONCLUSIONI Un programma di trattamento multimodale deve essere personalizzato, continuamente monitorato e ottimizzato La psicoeducazione abbinata costituisce la base di tutti i trattamenti dell ADHD Interventi efficaci comprendono la terapia comportamentale per il paziente e la sua famiglia, a scuola come a casa Il trattamento farmacologico del bambino gioca un ruolo centrale L ADHD è un disturbo cronico che richiede un trattamento a lungo termine