14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali

Documenti analoghi
15. Forme chiuse e campi irrotazionali

1-Forme Differenziali

Campi conservativi e forme esatte - Esercizi svolti

Forme differenziali lineari e loro integrazione

Forme differenziali lineari

Le derivate parziali

Funzioni vettoriali di variabile scalare

Alcune nozioni di calcolo differenziale

Analisi 2. Roberto Monti. Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 2012

Analisi Matematica II (Prof. Paolo Marcellini)

I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita

DERIVATA DI UNA FUNZIONE REALE. In quanto segue denoteremo con I un intervallo di IR e con f una funzione di I in IR.

Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile

0.1 Arco di curva regolare

NOTE SULLE FUNZIONI CONVESSE DI UNA VARIABILE REALE

COMPLEMENTI DI ANALISI MATEMATICA DI BASE. Prova scritta del 26 gennaio 2005

Forme differenziali lineari

Matematica e Statistica (A-E, F-O, P-Z)

Laurea in Informatica Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile

Unità Didattica N 9 : La parabola

Campi conservativi ed energia potenziale

Topologia, continuità, limiti in R n

1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee

1 Successioni di funzioni

Analisi Matematica 1+2

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

Funzioni derivabili (V. Casarino)

Alcuni Teoremi sulle funzioni continue e uniforme continuità

Massimi e minimi vincolati

ANALISI MATEMATICA III ELM+TEM A.A Traccia della lezione del 27 aprile 2012

1. Funzioni implicite

25 IL RAPPORTO INCREMENTALE - DERIVATE

A Analisi Matematica 1 (Corso di Laurea in Informatica e Bioinformatica) Simulazione compito d esame

COMPLEMENTI SUI DIFFERENZIALI ESATTI E L INTEGRAZIONE DI FORME DIFFERENZIALI

ANALISI 1 - Teoremi e dimostrazioni vari

11. Misure con segno.

Soluzioni dello scritto di Analisi Matematica II - 10/07/09. C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni

Analisi 4 - SOLUZIONI (compito del 29/09/2011)

Prof. R. Capone Esercitazioni di Matematica IV Corso di studi in Matematica

ESERCIZI DI ANALISI II Ingegneria Civile e dei Trasporti (M-Z) a.a. 2006/2007

Compiti d Esame A.A. 2005/2006

R. Capone Analisi Matematica Integrali multipli

Corso di laurea in Ingegneria civile - ambientale - edile Prova scritta del 3 febbraio Regole per lo svolgimento

Calcolo differenziale 2: Massimi e minimi. Studio di una funzione. (M.S.Bernabei & H. Thaler)

Ricordiamo che l operatore divergenza agisce su un campo vettoriale F ed è definito come segue: div F (x) = x i. i=1. x 2 + y 2

Esistenza ed unicità per equazioni differenziali

1. Richiami. v = x 2 + y 2.

Calcolo differenziale 2: Massimi e minimi. Studio di una funzione. (M.S.Bernabei & H. Thaler)

Teorema delle Funzioni Implicite

ANALISI MATEMATICA 3. esercizi assegnati per la prova scritta del 31 gennaio 2011

Esercizi di Analisi Matematica 3. Prima parte

Esercizi 2. e xy x + y = 0. definisce una ed una unica funzione implicita x = φ(y) nell intorno di (0, 0), se ne calcoli

ANALISI B alcuni esercizi proposti

COMPLETAMENTO DI SPAZI METRICI

Esame di MATEMATICA CORSO BASE del

Analisi Matematica II

Studiamo adesso il comportamento di f(x) alla frontiera del dominio. Si. x 0 lim f(x) = lim. x 2 +

Fenomeni di rotazione

variabili. se i limiti esistono e si chiamano rispettivamente derivata parziale rispetto ad x e rispetto ad y.

Analisi Vettoriale A.A Soluzioni del foglio 5. y = y 2, dy y 2 = x

Analisi Matematica II (Prof. Paolo Marcellini)

Complementi di Analisi Matematica Ia. Carlo Bardaro

A Analisi Matematica 2 (Corso di Laurea in Informatica) Simulazione compito d esame

DIFFERENZIAZIONE. Sia f una funzione reale di variabile reale con dominio un intervallo. Se f è derivabile in un punto x 0, allora: f(x) f(x 0 ) lim

Ingegneria Tessile, Biella Analisi II

Derivate. Rette per uno e per due punti. Rette per uno e per due punti

Svolgimento Versione A

Analisi Matematica 2 per Matematica Esempi di compito, secondo semestre 2012/2013

LEZIONE 12. Y = f(x) = f( x j,1 f(e j ) = x j,1 A j = AX = µ A (X),

Riferimenti: R.Adams, Calcolo Differenziale 2. Capitoli 3.4, 3.9. Esercizi 3.4, 3.9.

Vettori applicati. Capitolo Richiami teorici. Definizione 1.1 Un sistema di vettori applicati Σ è un insieme

Corso di Laurea in Informatica. Insegnamento integrato di Calcolo (Calcolo I, Calcolo II, Esercitazioni di Calcolo) Prof. F.

APPUNTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI. L assioma della scelta e il lemma di Zorn Sia {A i } i I

A. Teta APPUNTI DI MECCANICA RAZIONALE. Sistemi unidimensionali. a.a. 2007/08

{ x + 2y = 3 αx + 2y = 1 αx + y = 0. f(x) = e x 2 +3x+4 x 5. f(x) = x 3 e 7x.

Università degli Studi della Calabria Facoltà di Ingegneria. 17 luglio 2012

ORDINAMENTO SESSIONE SUPPLETIVA QUESTIONARIO QUESITO 1

Calcolare l area di una superficie. 2. Calcolare l area della porzione del piano 3x + 2y + z = 7 all interno al cilindro x 2 + y 2 = 1.

Sia ϕ una funzione continua definita su un rettangolo R = [a, b] [c, d] di R 2 e a valori in R 3 : ϕ : R R 2 R 3

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n

Curve e lunghezza di una curva

UNIVERSITÀ DI ROMA TOR VERGATA. Analisi Matematica II per Ingegneria Prof. C. Sinestrari

Il teorema di rappresentazione

1 Integrali curvilinei

Massimo limite e minimo limite di una funzione

Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-mag-10 61

Funzioni implicite - Esercizi svolti

quando il limite delle somme di Riemann esiste. In tal caso diciamo che la funzione è integrabile sul rettangolo.

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA

Forme differenziali e campi vettoriali: esercizi svolti

Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B 20 luglio 2017 Cognome: Nome: Matricola:

x 1 Fig.1 Il punto P = P =

ESERCIZIO SVOLTO N 1 ESERCIZIO SVOLTO N 2. Determinare e rappresentare graficamente il dominio della funzione

CORSO DI MATEMATICA E LABORATORIO ESERCIZI ASSEGNATI NELL A.A. 2016/17

Capitolo 1 ANALISI COMPLESSA

non solo otteniamo il valore cercato per la validità della (1.4), ma anche che tale valore non dipende da

Analisi Matematica 3 (Fisica) Prova scritta del 27 gennaio 2012 Uno svolgimento

Funzioni Complesse di variabile complessa

Massimo e minimo limite di successioni

1 Nozioni utili sul piano cartesiano

Transcript:

120

14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali In questo capitolo discutiamo le nozioni di forza, lavoro, forma differenziale, campo, campo conservativo e potenziale, e la risolubilità dell equazione gradu = F in un aperto Ω R n. Vedremo che il campo F è conservativo, vale a dire che gradu = F è risolubile, se e solo se il lavoro lungo curve chiuse in Ω è nullo. Vedremo anche come fare a calcolare i relativi potenziali U. D altra parte per n = 3, essendo rotgradu = 0, per ogni funzione U di classe C 2, una condizione necessaria perché un campo F C 1 sia conservativo è che rotf = 0 in Ω. In termini di forme differenziali ciò corrisponde alla condizione di forma chiusa. Vedremo nel prossimo capitolo che la condizione rotf = 0 è sufficiente perché F sia conservativo, nel caso in cui il dominio Ω sia semplicemente connesso. 14.a Forme differenziali, campi e lavoro 14.1 Definizione. Sia Ω un aperto di R n. (i) Un campo o campo di forze su Ω è una mappa F : Ω R n. (ii) Una forma differenziale ω su Ω è una applicazione ω : Ω L(R n, R) che ad ogni x Ω, associa una applicazione lineare ω(x) : R n R. Forme differenziali e campi sono in corrispondenza biunivoca. Infatti se ω è una forma differenziale su Ω, allora per ogni x Ω n ω(x)(h) = φ i (x)h i, h = (h 1, h 2,..., h n ) R n e introducendo il campo F(x) = (f 1 (x), f 2 (x),..., f n (x)) T, ω(x)(h) = F(x) h h R n x Ω. (14.1) Diremo che F è il il campo associato alla forma ω o che ω è la forma associata al campo F. Infine si dice che una forma differenziale è di classe C k se le sue componenti sono di classe C k, equivalentemente se e solo se il campo di forze ad essa associato è di classe C k.

122 14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali F F tt Figura 14.1. Componente tangente di un campo. 14.b Integrazione lungo una curva, lavoro Definiamo ora il lavoro di una forma differenziale lungo una curva come l integrale del lavoro elementare lungo la curva. 14.2 Definizione. Date una forma differenziale ω in un aperto Ω R n e una curva γ : [a, b] Ω di classe C 1 (Ω) si chiama lavoro di ω lungo γ, o integrale della forma ω lungo γ, il numero reale indicato con γ ω o con L(γ, ω), γ ω = L(γ, ω) := b a < ω(γ(s)), γ (s) > ds. (14.2) Analogamente, se F C 0 (Ω; R n ) è un campo continuo, il lavoro del campo F lungo γ, è definito come È facile convincersi che γ F ds := b a F(γ(s)) γ (s) ds. il lavoro è un funzionale lineare sulle forme, γ (ω + η) = γ ω + γ η e γ λω = λ γ ω per ogni coppia di forme ω, η e ogni λ R, se F è il campo di forze associato ad ω, allora γ ω = γ F ds, il lavoro fatto da ω lungo γ non cambia se si riparametrizza γ conservando il verso e cambia segno se si riparametrizza γ con il verso opposto, la definizione di lavoro di una forma si estende a curve continue e regolari a tratti; in questo caso γ (s) è infatti limitata e continua tranne che in un numero finito di punti: l integrando in (14.2) è dunque Riemann integrabile. 14.3 Esercizio. L introduzione delle curve continue e C 1 a tratti fa comodo. Tuttavia essa non è essenziale in questo contesto. Infatti ogni curva γ continua e C 1 a tratti ammette una riparametrizzazione δ = γ h di classe C 1 con h 0. Potremo perciò sempre sostituire la curva γ con la curva δ senza che il lavoro cambi, L(δ, ω) = L(γ, ω). Infine introduciamo una notazione. Se γ i : [a, b] Ω i = 1,...,k sono k curve in Ω R n con γ i+1 (a) = γ i (b), si può formare con esse una unica curva percorrendo in successione γ 1, γ 2,..., γ n. Analiticamente, si scelgono (n+1)-punti

14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali 123 {t j } in [a, b], ad esempio t j := j(b a)/k +a, j = 0,...,k, e per ogni i = 1,...,k si riparametrizza la mappa γ i con l intervallo [t i 1, t i ] con δ i := γ φ i. φ i (s) := a + b a t i t i 1 (s t i 1 ), La nuova curva γ definita da γ(s) = δ i (s) se s [t i 1, t i [, si indica anche con n γ i. Poiché L(γ i, ω) = L(δ i, ω) i, risulta quindi ( k ) L γ i, ω = k L(ω, δ i ) = k L(ω, γ i ). Se poi indichiamo con γ la curva γ percorsa con verso opposto data da allora L( γ, ω) = L(γ, ω). γ(s) := γ((1 s)b + sa), s [0, 1], 14.c Forme differenziali esatte e potenziali 14.4 Definizione. Sia Ω un aperto di R n. (i) Una forma differenziale ω continua su Ω si dice esatta in Ω se esiste una funzione f C 1 (Ω), tale che ω(x) = df(x) per ogni x Ω. Se ω(x) = df(x) x Ω, f si dice essere un potenziale di ω in Ω. (ii) Un campo continuo F : Ω R n si dice conservativo in Ω se esiste una funzione f C 1 (Ω) tale che F(x) = f(x) per ogni x Ω. Si dice che f è un potenziale del campo F in Ω. Ovviamente una forma è esatta se e solo se il campo di forza associato è conservativo e un potenziale per ω è anche un potenziale per F. Si osservi anche che due potenziali della stessa forma ω (o dello stesso campo F) su un aperto connesso differiscono per costante, cfr. Esercizio 11.16. 14.5 Esercizio. La forza di richiamo esercitata da una molla ideale fissata nell origine su un punto x R n segue la legge di Hooke F(x) = kx, dove k > 0 è la costante elastica della molla. Il campo F : R n R n è un campo conservativo in R n perché F(x) = f(x) con f(x) = k 2 x 2. Mostrare che più in generale ogni campo radiale F : R n \ {0} R n, F(x) = ϕ( x )x, con ϕ : R + R, ϕ C 0 (]0, [), è un campo conservativo in R n \ {0}. Soluzione. Infatti la funzione Z x f(x) := sϕ(s) ds,, x R n \ {0}, 1 è un potenziale per F in R n \ {0}, come si verifica subito differenziando f. Per il campo gravitazionale F(x) := G x 3 x, x R 3, un potenziale è

124 14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali x γ x + he i x 0 Figura 14.2. Z x G V (x) = + s 2 ds = G x. Si è potuto scegliere come estremo + perché 1/s 2 è sommabile all infinito. In questo modo il potenziale scelto V è nullo all infinito. Siano Ω un aperto connesso di R n, f C 1 (Ω), γ : [a, b] Ω una curva in Ω di classe C 1. Dalla definizione di integrale di linea e dal teorema fondamentale del calcolo integrale segue b b df = < df(γ(s)), γ d (s) > ds = f(γ(s))ds = f(γ(b)) f(γ(a)). γ a a ds (14.3) In altri termini il lavoro fatto da una forma esatta lungo una curva di classe C 1 dipende solo dalla differenza dei valori del potenziale sugli estremi della curva. 14.6 Esercizio. Il lettore è invitato a provare la (14.3) per curve continue C 1 a tratti. In realtà si ha 14.7 Teorema (fondamentale del calcolo). Siano ω una forma differenziale continua in un aperto Ω R n connesso e f C 1 (Ω). La funzione f : Ω R è un potenziale di ω in Ω se e solo se per ogni x, x 0 Ω e per ogni curva C 1 a tratti congiungente x 0 ad x si ha f(x) f(x 0 ) = γ x0,x Inoltre ω è esatta se e solo se il lavoro di ω lungo ogni curva chiusa continua e C 1 a tratti è nullo. In questo caso un potenziale V per ω si ottiene nel modo seguente: fissato un punto x 0 Ω, si sceglie per ogni x Ω una curva γ x0,x : [a, b] Ω congiungente x 0 con x con γ(a) = x 0 e γ(b) = x. Allora la funzione lavoro è un potenziale per ω in Ω. V (x) := γ x0,x ω. ω, x Ω, (14.4)

14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali 125 Dimostrazione. Se f : Ω R è un potenziale per ω, come abbiamo visto Z b Z d b f(γ(b)) f(γ(a)) = f(γ(s)) ds = < df(γ(s)), γ (s) > ds a ds a Z Z = df = ω. γ γ (14.5) Viceversa, per ogni x Ω, i = 1,..., n e h R n, h piccolo, sia δ(s) := x + h h se i, 0 s h, il segmento congiungente x con x + he i. Si ha allora f(x + he i ) f(x) h = 1 Z h < ω x + h h 0 h τe i Z h = 1 h per la continuità di ω i in x e il teorema della media. Perciò 0, e i > dτ ω i x + h h τe i f x i (x) = ω i(x) x Ω. dτ ω i (x) Quindi le derivate parziali esistono e sono continue in Ω. Dal teorema del differenziale totale segue che f C 1 (Ω) e df(x) = ω(x) in Ω. È chiaro dalla prima parte della tesi che se ω ha potenziale, allora R γ ω = 0 per ogni curva C 1 a tratti chiusa. Resta da provare che, se R γ ω = 0, allora V è un potenziale. Anzitutto, osserviamo che V è ben definita, nel senso che per ogni x Ω, V (x) non dipende dalla curva scelta per congiungere x 0 con x. Inoltre, se δ : [a, b] Ω è una curva C 1 a tratti con δ(a) =: x, δ(b) =:, allora e la tesi segue dalla prima parte del teorema. Z δ Z Z ω = ω γ,x0 = V () V (x) γ x,x0 14.8 Esercizio. Il lettore enunci l analogo del Teorema 14.7 per i campi di vettori. 14.9 Forme esatte in pratica. Il Teorema 14.7 dà una condizione necessaria e sufficiente per l esattezza di una forma. La condizione necessaria può essere utile a provare che una forma non è esatta: se si trova una linea chiusa lungo la quale ω fa lavoro, necessariamente ω non è esatta in Ω. La condizione sufficiente è tuttavia assai difficile da utilizzare: occorrerebbe controllare che il lavoro fatto su ogni curva C 1 sia nullo. Se si vuole provare che una forma data ω è esatta in Ω, è di solito più semplice esibire un potenziale per ω. Per questo si può (i) indovinare un potenziale, (ii) fissare x 0 Ω, e per ogni x fissare una unica curva γ da x 0 a x, ad esempio muovendosi lungo rette parallele agli assi coordinati. Si potrebbe quindi calcolare il lavoro f(x) = L(ω, γ) su tale curva. Se si prova che f è di classe C 1 (Ω) e f x i (x) = ω i (x) per ogni x Ω, allora f è un potenziale per ω in Ω. Si noti che cosa scegliere per eventuale potenziale f è essenzialmente obbligato: infatti da una parte due potenziali di una stessa forma differiscono su un connesso per costante e dall altra, se ω ha un potenziale, il lavoro fatto da ω a partire da un un punto di Ω è un potenziale per il Teorema 14.7. 14.10 Esercizio. Dire se la forma differenziale ω(x, ) := p /x dx + p x/ d è esatta in Ω = {(x, ) R 2 x > 0, > 0}. Soluzione. La funzione f(x, ) = 2 x è un potenziale in Ω, come si verifica derivando, ω è perciò esatta in Ω. x x = r x, x = r x, x > 0, > 0.

126 14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali 14.11 Esercizio. Dire se la forma ω(x, ) = e x/ dx + 1 x e x/ d, è esatta in Ω = {(x, ) R 2 > 0}. Soluzione. Fissiamo il punto (0, 1) e congiungiamo (0, 1) con (x, ) andando prima da (0, 1) a (0, ) in verticale e quindi da (0, ) a (x, ) in orizzontale. Il lavoro fatto vale Z f(x, ) = 1 1 0 e 0/ d + Z x Z x/ e x/ dx = ( 1) + e t dt = 1 + (e x/ 1). 0 0 Proviamo che la funzione f(x, ) := 1 + e x/ cosi trovata è un potenziale in Ω. Infatti, se si deriva, si trova in ogni punto (x, ) Ω f f (x, ) dx + x (x, ) d = ex/ dx + 1 x e x/ d = ω(x, ). Essendo ω(x, ) C 0 (Ω), si conclude che f C 1 (Ω) e df(x, ) = ω(x, ) in Ω. 14.d Esercizi 14.12 Esercizio. Dire se le forme differenziali seguenti sono esatte: x dx + 1 3 x2 d z dx + xz d + x dz 1 x 2 + 1 2 ( dx x d), x 0, 0. 14.13 Esercizio. Un campo di dice centrale se F(x) := f(x) x x, x Rn \{0}, essendo f : R n \ {0} R. Mostrare che F è conservativo se e solo se è un campo radiale, i.e., F(x) := ϕ( x ) x x con ϕ : R R. 14.14 Esercizio. Sia ω una forma differenziale chiusa in R n \ {0}. Mostrare che ω è esatta in R n \ {0} se lim ω(x) x = 0. x 0