Biologia del gatto: parte 2 BIOLOGIA La durata della gestazione della gatta è all incirca di 66 giorni e il numero di cuccioli partoriti è, mediamente, di circa 3-5 gattini del peso di 100 grammi ciascuno. Entro i primi 40 giorni, la gatta aumenta di peso poiché deposita riserve energetiche indispensabili per la gestazione e il futuro allattamento, e tra i 40 e i 66 giorni, il peso incrementa ulteriormente perché i feti sono in via di sviluppo. Durante la gravidanza il fabbisogno proteico ed energetico aumenta quindi è opportuno incrementare del 10% la razione giornaliera della gatta: nelle prime 5-6 settimane sono essenziali acidi grassi e taurina nella dieta; nelle ultime 3-4 settimane la razione può essere aumentata del 25% mentre negli ultimi giorni la gatta può mangiare ad libitum. Il latte materno della gatta si dimostra essere più ricco in grassi, proteine e lattosio del latte della cagna.
Quando i gattini nascono pesano tra i 70 e i 150 grammi: i maschi sono più pesanti delle femmine, le razze di taglia grande partoriscono cuccioli più pesanti e dove le cucciolate sono più numerose, i cuccioli sono anche più leggeri. Incapaci di regolare la temperatura corporea, hanno però un olfatto già sviluppato (ritrovano la madre entro 50 cm da loro) e al 5 giorno di vita sviluppano l udito ma solo al 14 giorno sono in grado di orientarsi. Tra i 7 e i 15 giorni aprono gli occhi (le femmine aprono gli occhi prima dei maschi), a 2 settimane coordinano i primi movimenti e a 17 giorni riescono a coordinare bene tutti e quattro gli arti. Le fasi di crescita del cucciolo si possono dividere in 4: periodo neonatale: di circa 4 giorni in cui il ritmo di crescita è variabile e il senso del gusto si acutizza, periodo di allattamento esclusivo: entro le prime 4 settimane di vita, la crescita è regolare e continua, periodo di pre-svezzamento: tra la quarta e la quinta settimana la crescita rallenta per poi riprendere alla settima, periodo di post-svezzamento: dall ottava settimana di vita ed entro il primo anno si verifica l espressione del potenziale genetico. ALIMENTAZIONE Allo stato selvatico il gatto era totalmente carnivoro. Una volta divenuto animale domestico è diventato onnivoro mangiatore di tutto. Anche la conformazione del
suo corpo nei secoli si è modificata, infatti per poter contenere i cibi più vari il suo intestino si è allungato. Malgrado questa evoluzione il gatto è comunque rimasto un animale con chiare tendenze carnivore. Una alimentazione a base esclusivamente di carne oggi sarebbe però nociva perché il gatto casalingo si muove molto meno rispetto a quello selvatico quindi non riuscirebbe ad eliminare il veleno delle tossine conseguenti alla digestione, per cui potrebbero derivarne vari disturbi, dalla gastrite all artrite, alle apatiti, ad eczemi. Negli ultimi anni c è la tendenza ad imporre una dieta vegetariana credendo che possa essere salutare per il gatto. Ma attenzione perché una dieta solo vegetariana non è corretta, mancherebbero delle sostanze fondamentali per il suo benessere. Infatti le proteine una volta digerite sono scomposte in aminoacidi e glucosio che per il gatto sono la prima fonte di energia. Inoltre si andrebbe contro la sua natura privandolo di taurina e aminoacidi come l arginina che il gatto ricava solo da carne rossa, crostacei e pollame, così come la vitamina A. L alimentazione mista è dunque indispensabile alla buona salute del gatto moderno. Ad un gatto normale sono in genere sufficienti due etti di alimenti solidi al giorno di cui un quarto di questo cibo deve essere carneo, pollo, frattaglie, pesce. CARNE È importante dare sempre carne cotta al gatto. Un alimentazione a base di carne cruda può essere causa di intossicazioni e di patologie anche gravi. La carne di origine bovina è molto gradita grazie anche alla sua digeribilità. Il gatto è molto ghiotto di prosciutto e insaccati in genere ma occorre fare attenzione perché farà fatica a digerire a causa degli aromi presenti e del troppo sale che non gli fa certamente bene, quindi meglio evitare Il fegato, il cuore, il polmone, la trippa, sono alimenti molto graditi ai gatti. CARBOIDRATI Il gatto non ha bisogno di carboidrati perché per natura è in grado di ricavare energia dalle proteine. Nella sua alimentazione si possono introdurre pane, pasta e riso ma in ridotte quantità e soprattutto occorre fare attenzione alla cottura. Questi alimenti devono infatti essere ben cotti per essere da lui digeriti, nel caso del pane è preferibile dare quello raffermo rispetto al pane fresco ma sempre senza esagerare. Nel cibo secco del gatto sono contenuti carboidrati per aumentarne soprattutto la consistenza, ma attenzione a leggere bene le etichette perché una quantità eccessiva può causare problemi alla salute del gatto, uno fra
tutti l obesità. Tra i tipi vari di cereali quello da preferire è l orzo perché a differenza del riso non fa aumentare l indice glicemico dopo i pasti. LATTE E UOVA È abitudine pensare che sia giusto dare da bere il latte al gatto e invece è scorretto perché latte e derivati possono fargli male. Ad eccezione dei cuccioli che possono bere il latte anche dopo lo svezzamento materno, i gatti adulti crescendo possono fare fatica a digerire il latte a causa della riduzione dell enzima preposto alla digestione del lattosio, la lattasi. Spesso accade che si tenda a dare il latte al posto dell acqua con la speranza che il gatto beva di più. Si tratta di un comportamento sbagliato, perché l animale si autoregola e beve quando ne sente il bisogno. Inoltre nel cibo che mangia spesso è già compresa gran parte di materia umida ricca di acqua, soprattutto nel cibo umido. Se proprio non si vuole eliminare il latte perché il gatto ne va ghiotto si consiglia di prestare attenzione ad eventuali intolleranze o difficoltà digestive. È bene quindi osservare la lettiera e le feci. Se sono troppo liquide e verdognole al gatto dev essere tolto il latte. Le uova devono essere sempre cotte, soprattutto l albume che crudo è altamente tossico. Una volta cotto viene neutralizzata l avidina, un enzima che se crudo causa carenza di biotina. L albume cotto è un alimento altamente proteico, adatto all alimentazione dei gatti. Le uova si possono dare solo occasionalmente. Il tuorlo ben cotto può essere un ottima integrazione nel caso di convalescenza, da aggiungere alla solita dieta.
PESCE Il pesce è un ottima fonte di proteine quindi è utile integrarlo nell alimentazione del gatto. È luogo comune però pensare che un gatto ne vada particolarmente ghiotto. Il gatto è un animale carnivoro, preferisce in genere la carne. È un alimento ricco di fosforo, nutriente, molto digeribile e quasi privo di grassi, utile quindi per i gatti con problemi di sovrappeso. Il pesce bianco, come la sogliola e il merluzzo, ha valori nutrizionale ben diversi dal pesce azzurro, come il tonno o lo sgombro, decisamente più grassi. Pesce bianco e aringa, contengono enzimi chiamati tiaminasi che distruggono la tiamina, un essenziale vitamina B importante per i gatti. Per queste ragione è importante fare sempre una dieta varia ed equilibrata e soprattutto prestare la massima attenzione alle lische che non vanno mai date al gatto perché possono creare delle lesioni permanenti agli organi interni. VERDURA E FRUTTA L apporto vitaminico e calorico delle verdure è piuttosto scarso, tuttavia sono importanti da integrare nel pasto proteico del gatto per facilitarne la digestione. I gatti sono spesso ghiotti di zucchine, fagiolini, asparagi e verdure a foglia verde. Sono tutti alimenti ricchi di vitamine che però vengono in gran parte inattivate dalla cottura. Forniscono inoltre fibra utile contro la stitichezza. Oltre alla fibra le verdure forniscono ai gatti anche carboidrati e minerali. Per renderle più
digeribili si consiglia di usarle cotte. Mai somministrare cipolla, aglio, cavolo e patate perché sono cibi tossici. I prodotti industriali, sia che si tratti di cibo secco o umido, spesso contengono già verdure, piselli, carote ad esempio, quindi sono già completi.